Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 23/12/2023 - 30/12/2023

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  1. Mostre hi-fi, tristi update anche da Padova
  2. Domande su Naim Nait 5si e confronto sorgenti digitali
  3. Auricolari e cuffie
  4. Il mitico Olio di Squalo
  5. Re: Di meglio del McIntosh...
  6. Strana convivenza luci led e CD Cambridge Azur 640c
  7. Ampli a stato solido
  8. Re: Recensioni
  9. Led Pre linea/phono
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Mostre hi-fi, tristi update anche da Padova
Buongiorno e ben ritrovato. Sono un frequentatore di vecchia data ma non ci sentiamo da qualche anno, dato che grazie anche ai suoi consigli non soffro più di "upgradite" e mi godo la musica con le mie Totem Skytower e il mio Naim XS2 (e vorrei ben vedere, dice lei). Sono un audiofilo felice, almeno per il momento! :-)
Vi leggo sempre con piacere, tuttavia.
Visto che sembra il tema caldo del periodo, le scrivo anche io per aggiungere i miei due cents sulle mostre hifi, essendo stato recentemente visitatore del Gran Galà dell'Alta Fedeltà a Padova. Devo dire che mi ritrovo con tutti i commenti pubblicati sulle altre mostre nelle ultime settimane.
In particolare: vuoi l'acustica delle stanze, vuoi gli spazi, ho sentito un solo impianto suonare almeno alla pari del mio e con cui avrei potuto valutare un sidegrade (amplificatore Naim che comandava due Harbeth monitor. Non so se sarebbero necessariamente un upgrade delle mie Totem ma sicuramente un timbro sonoro interessante.).
Per il resto sia impianti più economici (che però in teoria dovrebbero esser messi in condizioni di far bene) sia impianti molto più costosi non mi hanno fatto provare quella "scintilla". Per quanto riguarda le canzoni scelte, anche lì, siamo ormai all'accanimento terapeutico. In un mondo in cui le tracce buone volendo abbondano ci si ferma ai 3-4 brani ormai non di 1 ma 2 o più generazioni fa.
Ci sono ottimi brani nuovi di James Blake, ma anche Beyoncè o milioni di altri, classica, jazz, etc. per testare gli impianti con roba registrata bene, cui si accede con un banale abbonamento a Tidal. Ma anche restando sui classici per strizzare l'occhio al pubblicò "agè" pure Peter Gabriel e Roger Waters hanno pubblicato roba nuova di recente!
Persino i brani dei Massive Attack che ormai hanno 20 anni a loro volta sembrano essere troppo moderni!
E invece niente. Riders on the storms e Dark side of the moon.
Al punto che sono uscito da una saletta dove facevano il confronto fra vinile e musica liquida di una incisione dei Doors (Riders on the Storm, appunto) per entrare in una saletta dove suonavano...Riders on the storm!!!
100 milioni di brani disponibili in un palmo di mano, e suonano letteralmente sempre lo stesso..quante probabilità c'erano? :D
A latere aggiungo anche che mi sono fatto accompagnare da mio figlio 7enne e ben entusiasta (come tutti i bimbi curiosi) di vedere cose nuove ma...era l'unico bambino presente. Età media sicuramente over 55...ero quasi il giovanotto e vado per i 43!
E per forza, direi. Come sorprendersi che i giovani non si accalchino ad ascoltare l'ennesimo remaster di canzoni uscite 20 anni prima della loro nascita? (che giustamente non vanno dimenticate ma...esiste anche altro!).
Un saluto e grazie ancora del lavoro svolto..e buone feste!
Giordano - E-mail: giovaneskywalker (at) gmail.com

LC
Caro Giordano,
felice di saperti audiofilo felice e grazie per il simpatico feedback! Sì, ormai siamo in un cul de sac e non sarà facile uscirne. Per quel riguarda la musica e l'accanirsi ad ascoltare sempre le stesse cose di 40 o 50 anni fa, con il solito sorrisetto di scherno per tutta la musica nuova, ho letto di recente un
articolo di Riccardo Luna, su Repubblica, nel quale, sottolineando il paradosso che i matusa accusino i giovani di essere sempre attaccati al telefono, accusa che viene fatta sui social usando, appunto, il telefono (e mi permetto di sottolineare come su Facebook i giovani proprio non ci siano) concludeva con una perla di rara saggezza che riporto testualmente: “La verità è che odiamo i giovani. Forse perché non lo siamo più; qualcuno di noi non lo è davvero mai stato.” Qualunque parola potessi aggiungere sarebbe superflua. È davvero maledettamente e tristemente vero.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Domande su Naim Nait 5si e confronto sorgenti digitali
Buongiorno Lucio.
Mi scuso in anticipo per le richieste molto tecniche, forse di scarso interesse per la rubrica delle lettere. Posseggo un Naim Nait 5si, riguardo a cui vorrei farti due domande:

Domanda a latere (lunga): per prova, mi sono dedicato qualche giorno a comparare le mie due sorgenti digitali: un lettore Naim CD5x e un minipc con Daphile, quest'ultimo collegato ad un Topping E30. Confrontando alcuni CD che conosco molto bene, ascoltandoli sia direttamente dal Naim che dalla versione rippata lossless da Daphile + Topping... Io non ho sentito differenze. Forse, ma dico forse, leggermente più corpo nei mediobassi e un pelo di dettaglio in più sugli alti dal Naim; ma temo si tratti più di un effetto psicologico che altro.
Può essere che vi sia davvero una differenza così piccola tra il Naim (che è comunque di circa 15 anni fa, anche se all'epoca era un lettore di tutto rispetto, recensito anche da voi nel 2007) e il Topping (che è comunque un entry-level, seppur recente) o è il mio ambiente e l'impianto a valle ad annullare quasi del tutto le differenze (come ritengo più probabile)?
Il mio salotto è di forma irregolare (ti mandai pianta e foto in una mia missiva nel
volume 1045 della rubrica, oggetto "Consiglio su nuovi diffusori"), non certo perfetto acusticamente, ma non male. Chiedo perché, prima di valutare l'acquisto di nuovi diffusori o sorgenti, vorrei capire se non sia il caso di fermarmi qui e programmare eventualmente trattamenti di ambiente opportuni per futuri upgrade. Ti riepilogo brevemente il mio sistema: Grazie in ogni caso. Un caro saluto.
Paolo - E-mail: pabar (at) tuta.com

LC
Caro Paolo,
per quanto riguarda il rumore all'accensione del tuo Naim puoi stare tranquillo, è del tutto normale, così come è normale che il logo resti illuminato ancora qualche secondo, evidentemente sono necessari alcuni secondi prima che i condensatori d'alimentazione si scarichino. Per quanto riguarda invece i confronti tra sorgenti digitali, non fai altro che confermare ciò che vado ripetendo da anni: le differenze tra sorgenti digitali di livello simile sono piccole, molto piccole. Mi dirai che le due sorgenti che hai confrontato non siano dello stesso livello; io invece direi di sì, visto che il Topping è un prodotto recente, e nel digitale qualche passo avanti è stato fatto. Inoltre: quanto credi che costino il DAC e la sezione d'uscita interne al tuo lettore Naim? È su questo che devi fare il confronto dei prezzi, unendolo al fatto che il Topping, se realizzato da Naim e costruito in UK, costerebbe molto, molto di più. Quindi, nessuna sorpresa, direi. Ovviamente, tutto questo vale in senso astratto, poi bisognerebbe vedere quanto il tuo ambiente, il tuo impianto e le tue orecchie (non dimentichiamolo!) riescano a mettere eventuali differenze in evidenza. Al momento attuale, se io dovessi fare un upgrade nel tuo impianto, penserei ai diffusori, il resto della catena può reggere ben altro, pur con tutto l'apprezzamento che ho sempre dichiarato per i bellissimi Duevel Planets.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Auricolari e cuffie
Salve, mi chiamo Enrico. Innanzitutto la ringrazio per l'impegno e la competenza nelle sue risposte. Ho ascoltato gli auricolari Venture Electronics Monk Plus che TNT Audio ha
recensito: mi trovo d'accordo con la vostra analisi e mi piace come riproducono il suono. Avrei intenzione di affiancargli un paio di cuffie aperte. Vorrei provare le Grado e, considerato il mio budget, la scelta è tra la SR80X o SR125X.
Prendo spunto dal suo commento nella recensione degli auricolari dove cita la Grado SR80e, chiedendole su quale delle due dovrei orientarmi con un attenzione ai bassi. Gradito ogni suo consiglio.
Enrico - E-mail: micio.chicco (at) protonmail.com

LC
Caro Enrico,
sono felice che le piccole Venture Monk Plus ti siano piaciute, per quel che costano sono davvero sorprendenti. Per quanto riguarda la scelta delle Grado, ovviamente le 125 sono un gradino sopra le 80, ma entrambe sono cuffie aperte (molto aperte), pertanto la riproduzione delle basse frequenze non è esattamente il loro punto di forza. Per la stessa cifra, se il tuo interesse sono le basse frequenze, forse dovresti puntare a qualche modello chiuso di AKG (dalla K271 in poi) o Sennheiser (dalla HD 569 in poi). Tuttavia, visto che mi pare tu preferisca le cuffie aperte, allora non c'è molto da scegliere: Grado 125X, o qualche modello superiore, da cercare nell'usato. Tieni conto che queste cuffie, per dare il massimo, sarebbe meglio se fossero pilotate da un buon ampli cuffia, come ad esempio l'iFi Zen Air CAN.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Il mitico Olio di Squalo
Buongiorno Direttore,
Sono un assiduo lettore di TNT-Audio da molti anni e devo dire che la Vostra competenza mi ha sempre aiutato nelle scelte di impianto e accessori. Ma veniamo al dunque. Vinilista convinto, classe 1962, il problema che incontro più di frequente è la pulizia dei miei amati dischi. Il prodotto in assoluto più efficace, non avendo possibilità di acquistare una lavadischi, è stato per me il famigerato "Olio di Squalo" TR-30, distribuito da A.R.T. e consigliato in una Vostra recensione di Mimmo Cacciapaglia datata 1998 (!). Dal momento che oggi il prodotto è introvabile, ho fatto una ricerca sul web e ho visto che un olio di squalo ha diffusione nel ramo dei cosmetici, ma non sono sicuro che sia analogo al nostro TR-30. Il bravo Cacciapaglia nel suo articolo forniva anche la formula C30H62, perciò mi domando se sia possibile riprodurre chimicamente questo composto di idrogeno e carbonio, ovviamente rivolgendomi a qualche laboratorio. Lei cosa ne pensa?
Andrea - Mail: valeascri (at) alice.it

LC
Caro Andrea,
immagino che un laboratorio possa riprodurre questa formula ma...ne varrebbe la pena? E a quale costo? Ormai esistono tante formule per il lavaggio del vinile che possono fare di più e meglio. Si tratta di miscele di alcool isopropilico e altre sostanze, molte di queste le abbiamo recensite qui su TNT-Audio. Sto pensando ad esempio ai fluidi della
Disc Doctor, della Chisto o della Divinyl. Si tratta di ottime soluzioni, moderne, facilmente reperibili, e dal costo ragionevole. I prodotti cosmetici dei quali parli, invece, credo siano inadatti perché sono degli olii, ed eviterei di mettere cose di questo tipo dentro i solchi: serve qualcosa che pulisca ed evapori senza lasciare traccia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Di meglio del McIntosh...
Buongiorno Direttore,
ho letto in queste settimane le domande e risposte sulle amplificazioni McIntosh. Non ho mai avuto amplificazioni di questo marchio (ho trovato la mia "Cup of tea" con un integrato Sugden A21SE) ma ogni volta che li ho ascoltati sono rimasto deluso.
Qualche anno fa in un negozio romano prenotai l'ascolto delle Tannoy Stirling SE. Il commesso mi fece trovare le Tannoy collegate ad un integrato a valvole con KT88. Mi piacquero molto. Mi riservai del tempo per decidere se affrontare la spesa. Tornai la settimana successiva e trovai gli stessi diffusori collegati ad un McIntosh e mi sembrarono piatti e anonimi.
Rinunciai all'acquisto pur sapendo che il risultato deludente dipendeva dalla amplificazione. Qualche anno dopo al Roma Hi Fidelity in una sala di ampie dimensioni ascoltai della Sonus Faber Il Cremonese pilotate da una parete, tra preamplificatore e numerosi finali monofonici, di McIntosh. Praticamente i diffusori sembravano due radioline di raffinata ebanisteria.
In un altra sala suonavano gli stessi diffusori pilotati da un integrato Norma Revo IPA 140 che quasi spariva tra le due imponenti Sonus Faber. Il risultato era eccellente. Forse ho ascoltato i McIntosh con accoppiamenti non ideali, in altri contesti potrebbero rendere meglio, ma nelle occasioni sopra descritte non mi sono piaciuti.
Colgo l'occasione per augurarle Buone Feste,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
grazie anche a te per il feedback, vedo che ad essere sordi siamo in tanti ;-)
Anche la dimostrazione di quest'anno al Milano HiFidelity, Sonus Faber top + McIntosh top era semplicemente imbarazzante, faccio fatica ricordare una performance così deludente in relazione al faraonico esborso richiesto. I fattori che influenzano questi risultati così bizzarri possono naturalmente essere tanti e non vorrei essere tra quelli che dicono che tanti indizi fanno una prova, però ad essere maligni si fa peccato ma tante volte ci si azzecca. E per oggi ho esaurito la mia riserva di luoghi comuni! :-)
In ogni caso, ad ognuno il suo, a me sta benissimo che ci siano degli appassionati che ascoltano prima con gli occhi e poi con le orecchie, ci mancherebbe! A questo proposito, mi diverto spesso a leggere i commenti (via social) sotto le foto di componenti HiFi, spesso amplificatori, di dimensioni imponenti e peso da lottatore di sumo. Quello più frequente e gettonato è “Bella bestia!”, seguito da “Che mostro!” e “Poderoso!”, lasciando intendere che, per forza di cose, l'aspetto debba essere in qualche modo proporzionato al suono riprodotto. Lasciamoglielo credere, nessun problema, ma perché la musica deve essere messa in relazione sempre coi muscoli? Poi, venissero usati davvero tutti questi chili e tutti questi muscoli: nella maggior parte dei casi, quando va bene, si ascolta a 80/85 dB di picco, ovvero si usa una manciata di watt al massimo visto che, con diffusori da 87 dB basta un watt (a un metro di distanza) per generare esattamente 87 dB. Sarebbe come vedere un muscoloso culturista allenarsi coi pesetti in plastica che utilizzano nelle case di riposo per fare ginnastica dolce. Comunque, contenti loro, contenti tutti, naturalmente!
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Strana convivenza luci led e CD Cambridge Azur 640c
Buonasera,
Ascolto CD musicali con amplificatore Cambridge cxa61 e lettore cd Cambridge Azur640c V2. Ogni volta che premo interruttore luce casa camera da letto o cucina che accende o spegne la striscia led 24 volt alimentata da trasformatori succede uno spiacevole evento elettrico: la musica si interrompe nettamente per una frazione di secondi e successivamente riparte.
Ho provato con piastra cd marantz 6000 e tutto funziona perfettamente. La domanda è: la piastra Cambridge azur640c è difettosa? Ho provato a eliminare cavo di terra dalla spina della piastra cd Cambridge. Il difetto si attenua ma è comunque presente. Che cosa mi consiglia per risolvere questo inconveniente elettrico? La casa è di recente costruzione. Impianto elettrico perfettamente funzionante.
Utilizzo ciabatta Dynavox HiFi con aggiunta di soppressore di ronzii ma anche cambiando con una comunissima ciabatta o ordine attacco prese in entrambe il problema è presente.
Cordialmente.
Claudio - E-mail: claudio.tedesco.1983 (at) gmail.com

LC
Caro Claudio,
il fenomeno che riferisci è invero molto curioso. L'unica cosa che mi viene in mente di suggerirti è di interporre tra impianto (o anche solo lettore CD) e presa d'alimentazione un trasformatore d'isolamento, che dovrebbe garantire, appunto, l'isolamento del componente da eventuali nefasti effetti delle rete elettrica. Ne esistono pronti per il fai da te, e costano abbastanza poco, tipo 100 euro per 500 watt di assorbimento, più che sufficienti per tutto l'impianto, oppure inscatolati in box più o meno eleganti, e costano intorno ai 200/300€. A questo punto però forse il gioco non vale la candela e sarebbe meglio sostituire il lettore CD con altro modello meno sensibile a questo fenomeno.
Ti dico anche che, a mio parere, questo fatto non è del tutto normale, perché un apparecchio moderno come il tuo lettore CD dovrebbe essere in grado di funzionare senza problemi in presenza di trasformatori per strisce a led o di controller per lampade alogene. Prima di spendere soldi in un trafo d'isolamento, proverei a sentire l'assistenza ufficiale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli a stato solido
Illustre direttore,
Intanto complimenti per la dedizione e la competenza, nonché autonomia, che traspare dal suo sito. Vengo al dunque. Ho un impianto stereofonico con ampli Audiospace a tubi termoionici 300B, in classe A 21+21 RMS, diffusori Tannoy XT8F Revolution, giradischi Project Debut Carbon Evo, fonorivelatore Ortofon 2M Red, dac iFi Audio Neo idsd, meccanica CD Audiolab 6000CDT. La stanza è circa 40 mq e ha una buona insonorizzazione con 2 basstrap, 3 pannelli da 6 cm in lana roccia, tappeti, salotto ecc.. È un impianto del quale sono abbastanza soddisfatto per il quale chiedo il suo illuminato parere. Inoltre, volendo provare un buon amplificatore a stato solido (max 2/3000 euro) cosa mi consiglia? La ringrazio molto per le delucidazioni che vorrà darmi.
Un saluto cordiale,
Francesco - E-mail: francesco.condoluci (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
il tuo impianto mi sembra sufficientemente equilibrato, immagino quest'idea di acquistare un ampli stato solido derivi dalla voglia di provare qualcosa di nuovo. In generale, a mio parere, se uno è soddisfatto - come dici di essere - sarebbe meglio evitasse di rincorrere chimere che potrebbero rivelarsi effimere. Il suono di un integrato a stato solido, in generale, è molto diverso da quello di un valvolare con le 300B, per quanto queste siano in push-pull. Sarei sorpreso se ti piacessero entrambe le soluzioni. Potresti comunque valutare un Primare I15 o I15 MM, un Rotel A14, un Roksan Attessa, un Audiolab 7000A/8000A, un Rega Brio R o un Musical Fidelity M3Si. Alcuni di questi hanno l'ingresso fono e altri no, non mi è chiaro se ne abbia bisogno, ma non lo vedo in elenco, quindi devi scegliere un amplificatore che ne sia dotato. Vedi, soprattutto, se ti riesce di ascoltare qualcuno di questi a confronto col tuo Audiospace, anche in un impianto diverso: ti aiuterà a capire meglio le differenze, cosa ti puoi aspettare e cosa no.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Recensioni
Ciao,
ho letto tua risposta alla mia email precedente. Condivido la tua affermazione “Faresti gratis qualcosa che non ti diverte, solo perché ti chiedono di farlo, senza avere niente in cambio? Ne dubito. Ecco, noi funzioniamo così, è semplice.” solo parzialmente perché TNT-Audio è una rivista, quindi viene letta da persone con interessi eterogenei.
Detto questo, visto che sei interessato ai diffusori, eccone un set apparentemente interessanti per rapporto q/p questa l'azienda:
Edifier. Mi chiedo come facciano a farne così tanti...
Bene per le recensioni cuffie prossime venture. Trovo molto interessanti anche gli apparecchi "ibridi" dac/ampli/streamer ecc. in uno stesso chassis. Alla prossima e buon weekend,
Francesco - E-mail: francesco.fabiano (at) libero.it

LC
Caro Francesco,
capisco l'interesse dei lettori che, essendo eterogenei, abbiano voglia di leggere recensioni di tanti apparecchi diversi ma, proprio per questo, si rischia che qualcuno scontento ci sia sempre. Se recensiamo troppo analogico si lamenteranno quelli che non lo usano, viceversa per il digitale. Se recensiamo prodotti più costosi ci accusano di essere elitari e fuori dal mondo, ma anche prodotti troppo economici non vanno bene, perché allora siamo populisti. Di conseguenza, l'unico modo per non sbagliare è scontentare tutti e accontentare solo noi stessi, recensendo ciò che ci diverte o ci interessa di più. Vedi, proprio questo è il motivo per il quale non ho mai ceduto all'invito o alla lusinga di mettere pubblicità o, peggio, di far pagare un abbonamento: tutti si sarebbero sentiti in diritto di pretendere qualcosa, o di adombrare sospetti di interessi sotterranei. In questo modo invece, essendoci solo donazioni volontarie, nessuno può accampare diritti o pretese di alcun tipo ma, al massimo, solo suggerire tipologie di prodotti o componenti specifici da recensire.
Per rispondere ai tuoi suggerimenti in merito, è da tempo che stiamo valutando la possibilità di recensire prodotti Edifier, ma il catalogo è sconfinato e confusionario, come spesso accade per questi nuovi marchi. Mai dire mai, comunque. Per quanto riguarda invece i DAC/streamer etc. ti abbiamo letto nel pensiero, perché abbiamo appena recensito un DAC che funziona anche da streamer, l'Audiophonics Evo DAC. Contento? ;-)
Vedi, siamo ragazzacci un po' cresciuti, ma pur sempre ragazzacci, che non si lasciano né inquadrare né comandare da nessuno. Credimi, è una sensazione bellissima quella di non avere padroni e di fare sempre e comunque ciò che ci pare, sarebbe bello che tutti la provassero. Il fatto è che si è così abituati a subire gli ordini di qualcuno (capoufficio, superiore, editore, inserzionista, moglie/marito, genitori...), che si pensa di poter fare lo stesso noi agli altri. Con noi però cascate malissimo: abbiamo sempre parcheggiato di traverso in qualunque universo parallelo.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Led Pre linea/phono
Buongiorno direttore,
dopo l'ultima mia (
Vol. 944, novembre 2020) le scrivo per dissipare un dubbio che mi sorge avendo letto sua risposta nell'ultima rubrica (Vol. 1062), relativa al tasto di accensione/spegnimento nel pre amplificatore. Posseggo un pre linea e un pre phono entrambi con alimentazione separata e dello stesso costruttore (ICS Audio, di cui le avevo già fatto menzione in alcune mie precedenti); mi è stato raccomandato di lasciare sempre accesi questi componenti, cosa meno dannosa che accendere e spegnere ogni volta, considerando i tempi di riscaldamento necessari per loro funzionalità e considerando anche i bassi consumi delle piccole spie led in dotazione. Dipende quindi dalla “filosofia” di progettazione delle elettroniche che cambia a seconda del risultato sonoro che il costruttore vuole raggiungere (con relativo impegno economico che ciò comporta) oppure il suggerimento di inserire un interruttore andrebbe sempre e comunque tenuto in considerazione? In quest'ultimo caso come potrei regolarmi per ottimizzare i miei due pre?
Grazie per sua cortese disponibilità e attenzione, con stima,
Viscardo - E-mail: magri6 (at) icloud.com

[ICS preamplificatore]

LC
Caro Viscardo,
il consumo in stand-by non è ovviamente dato dal solo led acceso, trascurabile, ma da eventuali circuiti che restano sotto tensione. Ho recensito un misuratore di consumi (il Maxcio PM01) che fornisce un'idea di quanti watt stia assorbendo ogni apparecchiatura, sia che sia accesa che in stand-by. Ora, se si trattasse davvero del solo led, non vedrei ragione alcuna per tenere acceso l'apparecchio, visto che i circuiti non sarebbero sotto tensione! In realtà è tutto il circuito ad essere connesso, e i componenti passivi dissipano comunque qualcosa. L'idea di tenerli sempre pronti, cioè in stand-by, è un vecchio cavallo di battaglia di Naim Audio, la quale consigliava addirittura di non spegnerli affatto. In questo modo i circuiti sarebbero stati sottoposti a uno stress minore e il suono sarebbe stato al top già dai primi secondi d'ascolto. La cosa ha senso, ovviamente, ma solo se l'utilizzo dell'impianto fosse più che quotidiano, cosa della quale dubito fortemente: non so quanti appassionati riescano ad ascoltare il proprio impianto tutti i giorni o più volte al giorno. Io no di sicuro. Pertanto, insisto sul mio consiglio: spegnere tutto, standy-by compreso, tramite ciabatta o interruttore sulla presa a muro (o magnetotermico a valle della linea per l'impianto, se ci fosse) e sopportare qualche minuto che il tutto entri in temperatura. Credo sia un sacrificio assolutamente possibile. Inoltre, questo ci metterebbe più al sicuro da eventuali danni all'apparecchio dovesse verificarsi qualcosa di anomalo sulla rete domestica, per esempio in nostra assenza.
Se un apparecchio dovesse rompersi perché viene acceso e spento una volta al giorno, allora significherebbe che quell'apparecchio è mal progettato.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buondì maestro Cadeddu,
perdonami un po' di confidenza ma dopo anni che ti si legge non puoi non essere un nostro beniamino quindi mi concedo di sentirti vicino. Da tempo ho le Lonpoo che tutti conosciamo, ormai uno standard come Summer time o A night in Tunisia (due coppie le ho anche regalate con grande soddisfazione di chi le ha ricevute).
Eppure, avendole semplicemente appoggiate su un mobile, sentivo che qualcosa non girava molto bene. Oggi, nell'improvvisato tentativo di tirarne fuori qualcosa di più, ho provato a donargli una sistemazione migliore, grazie ad un vecchio investimento di ben 6,49€ che avevo abbandonato in un cassetto. Così ci ho messo sotto tre piedini - troppo faticoso allinearne 4, solo come appoggio per sentirne il risultato e...forse si è perso qualcosa in morbidezza, quella che non esito a chiamarla ruffianaggine, ma ogni suono si è ri-definito in meglio.
Sembra di aver guadagnato più di quel poco perso, soprattutto in termini di pulizia e mancanza di inutili riverberi e risonanze ambientali. Confrontando le due situazioni direi che prima sentivo l'orchestra dei mobili insieme alle casse, e non essendo questi ben accordati dal falegname il risultato era molto più confusionario. La descrizione più elementare delle differenze percepite è: ho sentito suoni nuovi da tracce che conosco a memoria e potrei recitare come preghiere. Le due bimbe sono pilotate da un umile ma volenteroso Breeze, dotato di sana e robusta alimentazione (sfioriamo i 7 ampere). Nemmeno a dirlo, preso usato. Ed il kit dei 4 piedini/punte in ottone arriva dalla solita "baia" dell'e-commerce, per 6,49 nel tardo 2021. Solo per dare un'idea del giro di assaggi fatti con diverse tracce per valutare le novità: sono partito da un disco di Prince dal quale purtroppo ho sentito uscire suoni veramente tristi (c'è sempre un rovescio della medaglia), per poi riprovare il tutto con Prodigy, Chemical Brothers, FatboySlim, qualcosa per organo, un po' di polifonia, pieni orchestrali di Wagner e Schumann, il solito Dave Brubeck. Mi perdonino gli ultras ma non ho osato maneggiare i Pink Floyd. Al loro posto ho usato altri prodotti "di famiglia" come Alan Parson's Project - in fondo era lui ad occuparsi dei loro suoni.
Per le chitarrine aggressive Mi scuso anche con i profondoviolisti incalliti, ultras dei Deep Purple, che ho sostituito con meno vetusti Rage Against the Machine. Poi ho cominciato di nuovo a godermi semplicemente la musica. Adesso sto quasi ridendo per alcune interpretazioni fra jazz & swing dei Postmodern Jukebox, che suggerirei a chiunque di provare (rosafluidisti e profondoviolisti).
Bella la musica,
bello ascoltarla dignitosamente,
o proprio bene quando si può
A volte basta poco
Luigi - E-mail: lee.gnorante (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
grazie per aver condiviso l'esperimento e la tua soddisfazione all'ascolto. Non mi sorprende che le piccole Lonpoo reagiscano così a un cambio di superficie d'appoggio, un po' tutti i minidiffusori vivono, per via del basso peso, in un equilibrio precario che consente cambiamenti abbastanza sensibili quando si usano punte, gommini smorzanti o altre diavolerie tra essi e il piano d'appoggio. Grazie anche per aver condiviso la tua scaletta musicale delle prove, che condivido in pieno. Per quanto riguarda Prince c'è da dire che non tutti i suoi dischi suonino male, ad esempio alcuni brani di Emancipation (es. “The Holy River”, dove c'è uno dei suoi assoli di chitarra più belli) si possono usare per valutare qualche aspetto della riproduzione. Certo, non si tratta di incisioni audiophile ma le ritengo assolutamente dignitose.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Peter Gabriel pubblica il suo nuovo album in studio dal titolo I/O e dimostra che la sua vena compositiva non è affatto esaurita. Questa è l'intima ed ispirata Love can heal. E speriamo che l'amore possa davvero guarire le ferite di questi tempi bui.

Con questo aggiornamento ci congediamo da voi per la nostra consueta pausa festiva. Gli aggiornamenti torneranno online sabato 20 gennaio 2024. Augurandovi Buone Feste con tanta bella musica vi invitiamo a restare in contatto con noi tramite la nostra Pagina Facebook dove troverete suggerimenti musicali, notizie dal mondo dell'audio e un po' di humor audiofilo.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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