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Stand per diffusori da scaffale o acquisto di diffusore a torre
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Richiesta pareri per Rubrica della Posta
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Prezzi Mondo Audio
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Pre fono: richiesta di consiglio
Buona sera Direttore,
Le scrivo per chiederle un consiglio per una mia futura scelta, nello specifico il mio dilemma è il seguente: posseggo da anni dei diffusori da scaffale, ovvero le B&W 805s, posizionate su un mobile da soggiorno un po' alto per un diffusore da scaffale, ovvero 90 cm di altezza....messi lì per ovvie ragioni di spazio. Di recente ho provato a spostare le casse lateralmente al mobile ad un'altezza adeguata di circa 70 cm....posizionandole momentaneamente su pile di libri ed ho scoperto per incanto un netto miglioramento della scena sonora, più centrata e messa a fuoco generale più coerente.
Quindi mi sono convinto di spostare i diffusori su degli stand....ma poi mi sono chiesto perché non passare ad un diffusore a torre di buona qualità ma facile da posizionare magari anche avvicinandolo alle pareti della stanza, sempre per ovvi motivi di spazio... le mie attuali B&W hanno il bass reflex anteriore e per questo non mi danno problemi se pur sono vicino alle pareti retrostanti a circa 30 cm.
Nella mia ricerca ho trovato delle ottime opportunità di acquisto di diffusori Opera Quinta (2011) a sospensione pneumatica, parlo di usato ovviamente con possibilità di permuta. Mi piacerebbe ricevere un suo parere...soprattutto se sia un reale miglioramento o addirittura un passo indietro rispetto alla mia configurazione attuale.
Dimenticato, il mio impianto si compone di un amplificatore integrato McIntosh MA 5300, un lettore cd North Star Saffire, un giradischi Technics SL 1210 MK7 con dovuti upgrade, e in questa fase vorrei conservare i restanti componenti hifi.
Lorenzo - E-mail: lorenzomaiello (at) libero.it
Caro Lorenzo,
il posizionamento dei diffusori, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è di fondamentale importanza per poter cominciare a parlare di ascolto HiFi. Anche diffusori buoni come i tuoi, castigati in libreria, suonano a meno del 50% delle loro possibilità, come hai sperimentato personalmente. L'idea di una torre da pavimento mi piace, ma dobbiamo sempre fare i conti con l'installazione. Non è un problema il bass reflex, anteriore o posteriore, o la sospensione pneumatica: le pareti posteriore e laterali vicine a qualunque diffusore creano due problemi, irrisolvibili: si potenziano la gamma bassa e quella medio-bassa, a scapito dell'equilibrio generale e della pulizia della gamma media, e si compromette la ricostruzione tridimensionale di una credibile scene sonora. Se, poi, i diffusori sono vicini agli angoli della stanza, la situazione peggiora ulteriormente, visto che vengono rinforzati ancor di più i registri bassi. Potresti provare con le Opera Quinta che hai individuato, ottime e secondo me migliori delle tue B&W 805s, ma temo che il rinforzo del basso diventerebbe inaccettabile. Questi diffusori hanno già una gamma bassa profonda e potente, di sicuro non necessitano del rinforzo delle pareti vicine né degli angoli. I 30 cm di cui parli sono, in effetti, a forte rischio rinforzo. Quindi: potresti provare, ma temo sarebbe un problema, a meno di spostarle in avanti ogni volta. Seconda possibilità: acquistare degli stand adatti per i tuoi attuali diffusori e, terza possibilità, ove l'ambiente lo consentisse, l'acquisto di una coppia di diffusori Larsen, nati esplicitamente per essere addossati alla parete posteriore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Francesco,
invitandoti a leggere le nostre FAQ in merito al rapporto amplificatore/diffusori (e non solo, magari), provo a riassumerti in sintesi la questione. I diffusori che stai per acquistare non richiedono affatto 110 watt, ma possono gestire, al massimo, quella potenza. Il costruttore, molto onestamente, dichiara infatti essere questa la peak power (non quella raccomandata!) ovvero la potenza massima di picco che possono gestire. Quindi no, non ti serve un amplificatore da 100 watt. Ti dirò di più: quei diffusori hanno una sensibilità dichiarata di 90 dB/w/m, significa che con un solo watt producono 90 dB di pressione sonora a un metro di distanza. Per farti capire, questo livello di volume è tale che due persone sedute vicine difficilmente riescono a parlare tra loro senza alzare la voce. Con 10 watt in uscita dall'amplificatore saresti già a 100 dB, un livello assolutamente ingestibile in un condominio. Quindi, in realtà, ti basterebbe un amplificatore da 20/25 watt per canale per farci le feste da ballo in casa, tenendo conto della stanza da 20 mq. In conclusione, l'amplificatore che stavi valutando è assolutamente sufficiente, direi sovrabbondante, per le tue necessità. Ricordati che la maggior parte degli appassionati ascolta in casa con pressioni sonore medie intorno agli 80/85 dB, con qualche picco vicino ai 90dB, se i vicini sono fuori casa.
Quel che mi sconvolge - non volermene, il mio è un discorso generale - è che siamo nel 2024 e ancora mi tocca rispondere a domande che gli audiofili si ponevano negli anni '70, quando si confondeva la capacità di un diffusore di suonare forte con la potenza massima da esso gestibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Gino,
io prenderei il Krell KAV300i, un amplificatore che mi rimase nel cuore quando lo recensii. Certo, è sovrabbondante in 15 mq con dei piccoli diffusori, ma la sua gamma bassa credo sarebbe un grande aiuto per i Super Tablette. In più, non è completo e flessibile come il Cambridge CXA81, ma molto dipende da ciò che ti serve. Per quanto riguarda la tua domanda su quale DAC usare, temo che quello interno al CXN sia di gran lunga superiore a quello del Philips CD960, ma non ti voglio influenzare, avrai modo di fare le tue prove direttamente. Ricordati che non è il chipset a fare la differenza, ma principalmente lo stadio analogico d'uscita. Conosco molto bene il suono del CD960 e, pur apprezzandolo, credo che uno stadio digitale recente come quello del CXN sia più dettagliato e ricco di informazioni. Naturalmente, potrebbe essere che qualcuno trovi il CD960 più musicale, ma tutto dipende da quel che uno cerca.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Giovanni,
hai ragione, le implementazioni commerciali ben suonanti arrivano sempre anni dopo che i chipset sono introdotti sul mercato. Siamo sempre un po' in ritardo. Vedrò di provare i prodotti coi nuovi chip che hai segnalato, sono curioso. Il Fosi D-2120D lo abbiamo già recensito ma, per via di un rumore di fondo negli ingressi digitali (pare ineliminabile) la prova non è stata del tutto positiva. Sempre parlando di Fosi, ho in prova gli ZA3, ovvero dei V3 che possono essere messi in mono, con ingressi bilanciati e uscita subwoofer. Non mi è chiarissimo se anche questi abbiano obbedito alle richieste di AudioScienceReview (misure migliori grazie alla rete di feedback, chiederò), ma sul suono ho già qualche perplessità, rispetto al V3. Almeno mi hanno dato retta e hanno eliminato l'inutile e dannosa manopola del volume nei nuovi V3 mono. Resto dell'idea che non si possa progettare l'HiFi così, andando a caso e cercando di accontentare i diversi recensori. Il risultato di questo andare a caso è il preamplificatore P3, che palesemente peggiora il suono del V3 per il quale era stato pensato (!!!). Non so se vorranno farmi avere in prova i V3 mono, magari ci sono rimasti male per la recensione negativa del P3 e ci hanno fatto fuori dalla loro lista di recensori commercialmente interessanti ;-)
Nel caso, ce ne faremo una ragione.
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore,
torno a scriverle a distanza di più di dieci anni (Vol. 675) per chiederle nuovamente un parere e dei suggerimenti. Nella mia precedente mi consigliò di optare per l'accoppiata NAD (ampli 356 BEE dac e lettore cd 546 BEE, a cui ho aggiunto un pre-phono NAD PP 3i) da associare alle B&W CM7 ed al Thorens TD318 mkII con Stanton Pro-95, e così ho fatto, traendone molta soddisfazione.
Recentemente, dopo aver riletto una sua recensione del 2015 ed i suoi numerosi pareri positivi sulla rubrica della posta sulle Duevel Bella Luna Diamante, ho deciso di approfittare di una offerta abbastanza favorevole sul nuovo e le ho acquistate restituendo le pur buone B&W; non sto qui a ripetere le lodi sulla bellezza del suono (ed anche estetiche) di questi diffusori omnidirezionali di cui sono entusiasta.
Ora, ovviamente, sono stato preso da raptus da upgrade ed avrei deciso di accostare qualcosa di più consono alle Bellaluna cominciando dall'ampli e dal giradischi (il lettore andrebbe accoppiato di conseguenza ma per ora penso di tenere il NAD).
Ho letto in passato che, a lettori che le chiedevano consigli per gli accoppiamenti con le Bella Luna, lei (giustamente, vista anche la spesa) rimandava sempre ad un ascolto presso il rivenditore. Il problema però è il solito, cioè la mancanza nella mia zona di negozi forniti e disposti a dare in prova gli apparecchi. Non rimane pertanto che la problematica ricerca di rivenditori fuori regione che dispongano dei modelli Duevel disponibili per la prova e quindi avventurarsi in lontane trasferte fuori sede per frettolosi e non so quanto indicativi ascolti, tra l'altro in ambienti differenti dal proprio: la vedo dura.
Pertanto, al momento, ritengo più percorribile l'acquisto diretto tramite web dopo aver chiesto un parere a chi da tempo si caratterizza per competenza ed affidabilità di giudizio (e qui la sua rivista mi sembra da tempo largamente la migliore, anche perché evidentemente non mossa da secondi scopi di tipo commerciale).
Passo quindi ad elencarle alcune mie idee richiedendo un suo parere o eventuali ulteriori sue proposte, di fascia di prezzo anche leggermente superiore se con buon rapporto qualità-prezzo. Giradischi: una comodità a cui non voglio rinunciare è la funzione di arresto a fine corsa (la soluzione con adattatore Q-up francamente non mi convince molto) ma ho visto che, a parte Thorens, si trova in commercio ben poco che vada oltre l'entry-level. Tra i modelli semi-automatici della Thorens ho pensato al modello TD 1601, da voi ben recensito pochi anni fa, da abbinare ad una testina MM della Audio Technica (la OC9XSL consigliata o altro modello AT OC9 poco meno costoso tipo XML o XEB) o della Ortofon (2M black/bronze/blue quest'ultima spesso da lei consigliata).
Amplificatore: il suono del Nad attualmente in mio possesso mi sembra ben abbinato con le Bella Luna. Volendo migliorare ulteriormente pensavo quindi di rimanere in casa NAD e mi ha incuriosito il recente C 3050 anche, lo ammetto, per il suo bell'aspetto vintage. Ho però perplessità sul fatto di ottenere (vista la fascia di prezzo non eccessiva) un miglioramento apprezzabile rispetto alla situazione attuale, oltreché sulla presenza ridotta all'osso del numero di ingressi (ho anche altre sorgenti che uso molto saltuariamente) senza la possibilità di installare almeno un modulo USB per PC (ma qui potrei ovviare con l'acquisto di un mini-dac da collegare all'ingresso analogico). A parte poi il C 390DD che sembra però andato fuori produzione, gli altri modelli NAD di fascia più alta sembrano per lo più dedicati a streaming digitale, multiroom ecc., funzioni che non mi interessano.
In alternativa pensavo alla Rotel (RA-1572 o meglio ancora RA-6000) con ingressi e funzioni più consone alle mie necessità; l'unica perplessità, pur amando io un suono “generoso” sia sulle tonalità basse che alte, è che il suono Rotel, a detta di molti più vivace rispetto a NAD, possa mal abbinarsi a questi diffusori decisamente già molto aperti in gamma medio alta.
Avendo una collezione di vinile piuttosto importante, vorrei infine un parere in generale sulla qualità media degli stadi phono integrati dei modelli di questa fascia: siamo a un livello qualitativo, nella migliore delle ipotesi, uguale ai modelli new-entry come quello attualmente in mio possesso? Nel caso potrei optare per un ampli senza ingresso phono (Primare L25/35 dac?) e prendere un pre-phono più adeguato a parte.
Concludo dicendo che ascolto molti generi musicali, jazz, rock (anni 60/70 ma non solo) e derivati, un po' di classica; la stanza di ascolto (diffusori sul lato lungo che allontano dal muro in occasione dell'ascolto) è di mt. 6,5x4.5; allego una foto che può ovviamente non pubblicare per motivi di spazio dato che l'ho fatta già molto lunga per la molta carne messa sul fuoco e di cui mi scuso.
La ringrazio anticipatamente.
Renato - Email: rcontarini (at) yahoo.it
Caro Renato,
intanto complimenti per la scelta delle Bella Luna, diffusori di livello elevatissimo e capaci di crescere col salire della qualità dell'impianto a monte di essi. Concordo pertanto che l'attuale set-up sia un po' castrante delle loro reali possibilità. Non concordo invece sul fatto che li trovi molto generosi in gamma medio-alta. È possibile che l'ambiente, che vedo riflettente, ci metta molto del suo. Quella parete posteriore, con schermo TV e centinaia di custodie CD non promette niente di buono per quel che riguarda la gamma medio-alta. Lo so, non puoi farci niente...ma lo schermo TV è proprio necessario? Io lo eliminerei e sposterei l'impianto su una parete laterale, più vicino al punto d'ascolto. Nello spazio rimasto vuoto di metterei un arazzo o un grande quadro in tela. Ciò premesso, ti dico che i Bella Luna non sono “molto aperti” in gamma medio-alta, come hai scritto tu. Non sono morbidi e caldi, questo sì, ma è il prezzo da pagare per un diffusore veramente high-end, che non nasconde niente di ciò che c'è nei dischi, nel bene e nel male. Potresti ottenere qualcosa di più con amplificatori più recenti e di livello più elevato, questo è sicuro. Il NAD C3050, però, non mi sembrerebbe la scelta ideale, visto che più o meno sta nella stessa fascia di prezzo del tuo amplificatore attuale. Già meglio andrebbero i Primare che hai indicato, cui affiancare un pre fono come Dio comanda (i soliti Lehmann e altri che abbiamo recensito anche da poco). Nella stessa fascia di prezzo dei Primare puoi valutare qualche Audiolab o Musical Fidelity, ad esempio. Potresti anche provare a cercare un Naim SuperNait usato che sia dotato di ingresso phono.
Per quanto riguarda il giradischi, visto che desideri questa funzione semi-automatica, andrebbero benissimo i Thorens che hai individuato, con una bella MM di casa Ortofon o Grado.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buon pomeriggio Lucio,
sono anni che vi leggo con passione nell'immancabile appuntamento del sabato; nella rubrica della posta di oggi (Vol. 1075)) però avete toccato un argomento che mi porta a scriverle nuovamente.
Ho letto la domanda di Paolo per i prezzi dei diffusori Duevel e della riduzione dei prezzi in Italia.
Non voglio discutere della libertà dell'azienda Mondo Audio di applicare i prezzi che ritengono migliori o del loro diritto di guadagnare...ma secondo me questa situazione è controproducente.
Qualche mese fa mi sono informato per dei diffusori Larsen (che poi non ho acquistato) e ho avuto modo di ascoltarle in un viaggio di lavoro in Svezia. I prezzi Larsen in Svezia sono incredibilmente più bassi, intorno ai 1800-1900€ per delle 6.2 in negozio, ecco un link a titolo esemplificativo.
Il negoziante mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi a spedire in Italia, solo quel negozio riceveva 1 o 2 ordini al mese per diffusori Larsen dal nostro paese...
Ha senso tutto questo ai tempi nostri?
Grazie per il suo eventuale riscontro.
Dario - E-mail: dario.bozzano (at) gmail.com
Caro Dario,
mi sembra abbastanza normale che un diffusore svedese costi in Svezia meno di quanto costi qui da noi. Tuttavia, è bizzarro che un negozio riesca a spedire in Italia ed essere ancora concorrenziale. O i negozi svedesi hanno prezzi in origine più bassi e un rapporto diverso con la casa madre oppure gestire un sistema di distribuzione in Italia ha costi tali da giustificare una tale differenza. Ricordo che le 6.2, all'ultimo listino italiano, stanno a 4000€. Teniamo conto della solita scontistica applicabile, ma siamo ancora molto lontani dai 1800/1900€ del negozio svedese, che avrà pur il suo margine di guadagno. Ed è un negozio, non un distributore! Io, più che girare a MondoAudio la tua domanda non saprei che altro dire. Aggiungo solo che questa piaga dei prezzi italiani dell'HiFi è vecchissima e l'ho sempre trovata molto difficile da capire e difendere. Ci avevo dedicato tre articoli nel lontano 2007: editoriale di settembre, ottobre e novembre, con tanto di esempi, ehm, molto imbarazzanti. Una volta la cosa poteva avere un senso perché si lavorava in regime di monopolio, ma oggi? In un mondo globalizzato, alla fine, succede quel che hai segnalato, ovvero che quel negozio svedese riceve dall'Italia 1 o 2 ordini al mese (!!!) per l'acquisto di diffusori Larsen.
Certo, non c'è il servizio post-vendita, la consulenza etc. ma stiamo parlando di costi che sono praticamente la metà. È chiaro che in questo modo tutti i servizi (compreso l'indispensabile ascolto preventivo!) che può offrire una catena di distribuzione nazionale, prima o poi, verranno a mancare. Non è certo una buona cosa. Tra l'altro, in questo modo, si carica sulle spalle di noi recensori una responsabilità ancor più pesante perché l'acquirente, non potendo più valutare di persona i prodotti, si dovrà fidare del parere degli esperti, e questo è un gioco estremamente pericoloso, specie per via della arrembante generazione di spregiudicati recensori YouTuber a caccia di click facili. Questi personaggi, spesso, non hanno idea di ciò che stanno ascoltando (ho già citato diversi esempi eclatanti) e sono privi di qualsiasi deontologia professionale. L'importante è guadagnare dai click.
Per capirci qualcosa di più ho girato a MondoAudio la domanda, che così replica:
Larsen ha cambiato politica commerciale e stiamo parlando con i negozianti per adeguarci. Prendiamo atto che, per una certa tipologia di prodotti, il mercato sta attraversando un periodo di transizione e sia costruttori che clienti stanno trovando nuovi equilibri. A breve i listini saranno modificati di conseguenza.
Grazie ad entrambi per il feedback,
Luca Righetti - MondoAudio
Lucio Cadeddu
Egregio Professore,
mi sono riavvicinato da qualche mese al piacere dell'ascolto della musica, dopo un distacco che per una serie di motivi è durato molti anni. TNT Audio è stato per me un incontro molto piacevole, ed è rapidamente diventato un mio punto di riferimento; poco alla volta lo sto esplorando, anche andando a ritroso negli anni (posta). Un sentito grazie a lei ed alle persone tutte che vi collaborano, è un piacere leggere articoli tecnici e pareri che mi danno l'apprezzata sensazione di essere scritti da persone che uniscono la competenza alla sana capacità di tenere i piedi per terra.
La disturbo per chiederle un consiglio. Ho da poco acquistato (usato) un piatto Linn Basik, con braccio Akito e testina Linn K9, che collegato all'ingresso fono di un Harman Kardon PM645Vxi e a una coppia di Tannoy Revolution R2 mi sta dando grandi soddisfazioni. Credo di avere capito cosa intendeva l'apprezzato Mark Wheeler in questo articolo.
Vorrei ora acquistare un pre fono, nuovo o usato, che sia adatto sia a testine MM che MC. Oltre alla K9, mi piacerebbe in futuro provare una Linn Adikt o una Denon DL110. Mi potrebbe cortesemente consigliare un pre fono che possa migliorare l'esperienza di ascolto? Ho notato sulle pagine di TNT Audio le recensioni di:
ma sarò felice di considerare anche altri prodotti che mi potrà indicare. Budget max 300 Euro, considerata la mia sorgente. Condizioni al contorno: ascolto pop/rock dagli anni '70 in poi, mia moglie è appassionata di classica e jazz. Uso diverse combinazioni di ampli/diffusori, quindi faccio fatica ad essere univoco su questo punto. Userei questo pre sia al posto dello stadio fono del PM645 (che accetta anche MC), ma anche collegato all'ingresso di altri pre/ampli, come l'HK680 o un insieme pre/finale autocostruito da un progetto di Diego Nardi (CHF47, usato come pre-linea) e Luca Comi (Monostato, CHF37). Oltre alle Tannoy di cui sopra mi piacciono molto le MicroModel3 (autocostruite su progetto di Pierfrancesco Fravolini, AudioReview 167 e 168), e mi ha estasiato l'ascolto di una coppia di Martin Logan SL3 pilotate dal mio PM645.
La ringrazio per la sua cortese attenzione. Le porgo i migliori auguri per una Pasqua serena e felice.
Cordialmente,
Davide - E-mail: tnt-audio (at) 9db.it
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Caro Davide,
grazie per le belle parole d'incoraggiamento. Mi piace l'idea di regalare al tuo set-up analogico un pre fono adeguato. Sia il Tisbury Domino che l'iFi ZenPhono sarebbero più che adatti, e aggiungerei anche il Lehmann Black Cube Statement, che viaggia intorno ai 350€. Potresti anche cercarlo usato. Non ti dò una preferenza netta, sono tutti ottimi prodotti in grado di suonare meglio dello stadio phono integrato nel tuo amplificatore. Forse, con un po' di pazienza, potresti trovare un Lehmann Black Cube SE, nell'usato, per quella stessa cifra. A questo punto potrebbe essere questa la scelta migliore. Per quanto riguarda la nuova testina, se ti piace l'impostazione Linn, credo che la Adikt (di fatto una Goldring 1042 ricarrozzata) possa essere un passo avanti significativo rispetto alla vecchia K9, che è sostanzialmente una AudioTechnica AT95 anch'essa ricarrozzata.
Per quanto riguarda infine i diffusori, il mio consiglio - come al solito - è quello di vendere tutto e concentrare il budget su una sola coppia, di qualità superiore. Dobbiamo ascoltare musica nel modo migliore possibile, non in due o tre modi diversi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Nuova testina
In primo luogo ti auguro una serena Pasqua. Mi riallaccio alla tua risposta (Vol. 1071) per aggiornarti sul fatto che ho scelto di non ristilare la mia Denon 301 mk ii in quanto ho controllato sul web quali sarebbero i relativi costi: in pratica poco meno dell'acquisto d'una nuova (la dovrei ordinare in Giappone con tutte le relative spese di dogana, ecc).
Dopo varie ricerche sul web e “lunghe meditazioni” ho acquistato una Audio Technica AT-OC9XSH anche in virtù del tuo suggerimento/conferma.
Ebbene, benchè io ascolti soltanto musica rock, specialmente “underground”, di regola registrata alquanto male (ma ci sono anche Beatles, Bob Dylan, XTC e altre band che hanno pubblicato lavori con una dinamica decente), sono stato investito da una marea di dettagli che non avrei mai immaginato di sentire. Forse la testina manca un po' di corpo sui bassi o forse è il prephono a non essere all'altezza (un ProJect Tube Box Mk 1, però rivalvolato e, specialmente, munito d'un alimentatore swtiching grande il decuplo di quello di serie, da rasoio elettrico), ma è un gran bel sentire, superiore (non di molto) a quello prodotto dalla pur sempre ottima DL 301 e anni luce distante dal mio “muletto”, una Denon Dl-110.
Cosa altro aggiungere? Soltanto il rimpianto per non essermi dotato d'una testina del genere 20 e più anni fa poiché secondo le mie orecchie anche i dischi registrati in maniera non ottimale suonano meglio con una testina superiore.
Non ti nascondo che a questo punto sto pensando seriamente di comprare una testina di livello ancora più elevato.
Con stima, come sempre.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it
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Caro Fabio,
sono felice di sapere che la Audio Technica AT-OC9XSH ti stia regalando così tante soddisfazioni. Salire ancora di livello, a mio parere, non ha molto senso. È già una testina da 600€, per sentire qualcosa di significativamente superiore dovresti spostarti verso il migliaio di euro. Continuo a pensare che dischi incisi male non meritino tutto questo sforzo economico, francamente. Magari migliorerà ancora qualcosa, ma il rischio che siano messi in evidenza anche i difetti delle incisioni aumenta proporzionalmente. Potresti, invece, salire di livello col pre fono, questo sì. Purtroppo non conosco le prestazioni audio del tuo Tube Box modificato, quindi mi fermo qui. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcos'altro, in una fascia di prezzo superiore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Antonio,
se ascolti principalmente in cuffia non capisco perché il rivenditore ti consigli di sostituire i diffusori! All'epoca, tra l'altro, non erano male, e se li ascolti poco non avrebbe senso spendere per sostituirli. Visto che ascolti in cuffia, pianifica l'acquisto di un buon ampli dedicato, come ad esempio l'iFi Zen Air CAN, che costa 100€. Rispetto all'uscita cuffia del tuo ampli integrato sarà un bel passo avanti. Concentrati sul lettore CD che, effettivamente, ha fatto un po' il suo tempo. Io mi orienterei verso un lettore Rotel, visto che hai anche l'amplificatore di questo marchio. Sarebbe perfetto il modello CD14 mkII, che si acquista per una cifra intorno ai 750€, perfettamente entro il tuo budget. Visto che il tuo budget massimo è di 900€, direi che ci starebbe dentro anche l'acquisto dell'ampli cuffia iFi Zen. Il salto di qualità rispetto al vecchio CD62 sarà sensibile, ne sono certo. E l'ampli cuffia aggiungerà ancora qualcosa in più.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Carissimo direttore,
rispondo alla domanda (Vol. 1074): con le Servern il Marantz suona (e anche il Cambridge anche se l'ho trovato più stancante) davvero bene, il SMSL no. E' scuro e impastato, sembra non riuscire a pilotarle. Si perde aria tra gli strumenti, e il suono diventa opaco. Però, fino a oggi, non avevo provato il contrario, cioè il Marantz con le 3020i, facendo questa volta un confronto tra i diffusori a parità di ampli (entrambi settati in direct senza filtri ed equalizzazioni). I brani che ho utilizzato sono stati 4 in risoluzione flac 24-96: Owl song 1, di Akimusire; dalla bellissima Andromeda Liberata, l'aria "sovente il sole" di Vivaldi e dello stesso, dell'estate, il presto; della Salvant la stupefacente "D'un feu secret", e uno in 16-44, Dune mosse di Zucchero con la tromba di Miles Davis. Ho pilotato lo streamer a bordo del Marantz con l'app MCONNECT, connessa a Tidal, che non riduce la qualità della sorgente come invece fa l'app nativa Heos che sconsiglio. Per inciso, l'app mconnect non è particolarmente bella né comoda, però conserva una qualità bizzarramente alta, al punto di battere la stessa tidal direct, e non capisco come sia possibile, se non con un qualche effetto placebo.
Vengo al dunque, con le Q acoustic vince il SMSL! Il Marantz diventa troppo brillante e analitico, ora la voce, ora la 3^ e 4^ corda dei violini diventa prevalente, i suoni ci sono tutti e di più del piccolo cinese, ma l'eccesso di brillantezza toglie musicalità. D'un feu secret diventa solo voce, l'estate di vivaldi viene attualizzata e diventa una mezza stagione (non ci sono più le intere stagioni, sic!), come la grandinata di chicchi di riso di pasquetta (ieri per intenderci). Anche con "Dune mosse" le cose non migliorano. Con entrambi la voce sembra mal registrata, troppo graffiante, in particolare con le Q acoustic si perde il basso e l'accordatura delle percussioni, mentre con le Severn, la parte graffiante della voce resta, ma il basso diventa giustamente viscerale e si distingue perfettamente l'accordatura delle pelli delle percussioni (non sono appassionato di Zucchero, ma dune mosse è veramente una botta di c... fortuna).
In conclusione, l'abbinamento SMSL - Q Acoustic è sorprendente (la voce in Dune mosse sembra ben registrata), non richiede particolari posizionamenti, e suona proprio bene in qualsiasi posto, diventa ottimo soprattutto come sottofondo con del buon smooth jazz, in una cena tra amici, e costa poco oltre un bas armagnac adulto; dimensioni e qualità estetica evitano ulteriori divorzi a chi, come me, ha già dato del suo. Il Marantz ha semplicemente resuscitato le mie Castle migliorando la brillantezza, conservando l'estrema musicalità, ma necessita di più ambiente e attenzione e, di certo, anche un maggiore investimento per l'armagnac.
Cordialmente.
Massimiliano - E-mail: drmale6366 (at) gmail.com
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Caro Massimiliano,
grazie per l'aggiornamento su questi confronti, che sono sicuro sarà utile ad altri lettori. Confermi, come da miei sospetti, che l'SMSL si difende alla grande anche contro amplificatori ben più grossi e costosi (lo ricordo: Marantz pm7000n e Cambridge cxa81, 850 e 1000€ rispettivamente). Non avevo molti dubbi in proposito. Il risultato scadente con le Castle potrebbe essere effettivamente un problema di pilotaggio insufficiente, non so. Se l'SMSL AO300 suona bene da subito, con le Q-Acoustic, senza doversi dannare l'anima a cercare chissà quale posizionamento, significa una cosa sola: che l'amplificatore fa il suo dovere, amplifica e basta. Quando dobbiamo dannarci per ritrovare un certo equilibrio significa che qualcosa non va. Non si può provare a correggere un errore con un altro, né ci si può accontentare di ascoltare, con un certo amplificatore, solo alcuni generi musicali e non altri. C'è chi si diverte anche così ma è un'aberrazione del significato stesso di ala fedeltà.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Disco di debutto, intitolato semplicemente col suo nome, per la cantautrice londinese Fabiana Palladino, figlia d'arte (il padre è il famoso bassista Pino Palladino, che ha suonato con The Who, Phil Collins, Gary Numan, Paul Simon). Atmosfere raffinate, che ondeggiano tra Enya, Sade e Lorde per questa nuova stella del panorama musicale internazionale. Questa è la bellissima I can't dream anymore.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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