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I volumi della posta precedente
LC
Caro Enzo,
senza specificare il budget a disposizione è sempre un'impresa fornire consigli sensati. Se hai acquistato le Lonpoo, immagino voglia restare su un livello di spesa simile. Avresti però dovuto specificare quante sorgenti intendi collegarci. Già, perché esistono eccellenti amplificatori con un solo ingresso, come il Fosi V3 e altri un po' più versatili, come l'Aiyima T9 che, visto che hai menzionato le valvole, ha uno stadio d'ingresso esattamente valvolare. Il V3 suona leggermente meglio, ma l'Aiyima lo batte in termini di versatilità. Qualcosa di un po' più costoso, ma non necessariamente meglio suonante, potrebbe essere il completissimo Argon SA1.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Biamplificazione passiva
Buongiorno, nella speranza di ricevere una vostra risposta, vi sottopongo una banale, ma per me necessaria domanda. Sono un giovane appassionato da alcuni anni di HiFi, e nelle mie modeste possibilità ho sempre avuto un impianto di ascolto, una volta soltanto costituito da amplificatore, qualche volta amplificatore e finale. Quest'anno, incuriosito dal bi-amping, ho letto una vostra guida esaustiva sull'argomento, mi è stata molto utile. volendo realizzare un collegamento bi-amping orizzontale (credo quindi con due amplificatori diversi) dove collego il lettore CD, e il giradischi?
Scusate la domanda banale, ma non sono riuscito a capirlo, grazie anticipatamente per quanto potrete dirmi, buona giornata e buon lavoro!
Daniele - E-mail: da pagina Facebook
LC
Caro Daniele,
sconsiglio fortemente l'utilizzo di amplificatori finali diversi in una biamplificazione passiva per tante ragioni, la prima tra tutte è tecnica: se i due amplificatori hanno una sensibilità d'ingresso e/o un guadagno diversi andresti a squilibrare la gamma alta e la gamma bassa. Gli amplificatori diversi si possono usare soltanto in una bi(-multi)amplificazione attiva, con crossover elettronico che consente di regolare i livelli delle varie vie. Quindi, se biamping passivo deve essere, usa due finali identici, come scritto chiaramente nella nostra guida (spesso mi chiedo se leggiate veramente gli articoli!). Naturalmente, tutto questo è possibile se a monte di tutto c'è un preamplificatore, cui infatti andranno collegate le sorgente che menzioni. In altre parole, non si può fare un biamping passivo con due amplificatori integrati e non solo perché diventerebbe impossibile collegare le sorgenti, ma sopratutto perché dovresti regolare il volume indipendentemente per la via alta e quella bassa! Più in generale, eviterei un inutile spreco di risorse: coi soldi necessari per acquistare un pre e due finali identici, meglio un integrato (o una coppia pre-finale) di qualità superiore. E anche questo è stato già detto tante volte.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Richiesta consigli per amplificatore
Buongiorno direttore,
mi permetto di disturbarla di nuovo.
Ho alla fine acquistato le Focal Aria 906, grazie al suo suggerimento (rubrica di posta TNT-Audio Vol. 1075, se non sbaglio), al supporto di un suo gentile lettore che ha condiviso con me in privato la sua esperienza con gli stessi diffusori, ed ad una secondo prova di ascolto conclusiva.
I diffusori mi piacciono molto: penso di aver capito (almeno in parte) cosa intende quando parla di posizionamento delle casse, di punto di ascolto e... di frequenze basse che non sono affatto quelle propinate in discoteca!
Al momento uso l'amplificatore da 30 W integrato nel Cocktail Audio X12, visto che mi sono accorto subito con i nuovi diffusori che il mio vecchio Denon PMA-360 (di quasi 30 anni) aveva qualche grosso problema di bilanciamento tra canale destro e canale sinistro su entrambe le uscite per i diffusori. L'amplificatore integrato del Cocktail Audio X12 mi lascia un po' perplesso... anche se sono principiante, le mie sensazioni sono in linea con quanto detto nella vostra recensione per il Cocktail Audio X10.
Mi piacerebbe quindi introdurre un amplificatore separato migliore, perché vorrei mantenere una certa flessibilità rispetto a possibili upgrade futuri ed anche perché vorrei giocare un poco con vari componenti (lettore CD, DAC esterno, riproduzione da PC).
Cerco qualcosa di semplice, possibilmente senza schermi e schermini, senza Bluetooth, con qualche connessione RCA, insomma un amplificatore senza fronzoli. La parte digitale verrà aggiunta con un DAC esterno. Ascolto un po' di tutto, con preferenza per classica e pop/rock anni 80/90. Il mio budget è intorno ai 300 euro e valuto anche l'usato. La stanza è la stessa descritta nella lettera precedente (circa 23 mq).
Ecco la mia shortlist: NAD C316BEE V2, Rotel A10 MK II, Fosi V3 e Rega IO. Mi sarei orientato sul NAD, perché mi sembra che il Rotel possa esaltare troppo gli alti già brillanti delle Focal Aria 906. Il Fosi ed il Rega prevedono pochissimi ingressi e quindi dovrei aggiungere un selettore di ingressi. Per quanto riguarda la potenza, ho riletto le sue risposte a lettere precedenti e mi sembra di aver capito il concetto.
Le chiedo quindi un parere sull'amplificatore da abbinare alle Focal Aria 906 per costituire un primo impianto dal suono decente.
Grazie in anticipo.
Cordiali saluti,
Luca - E-mail: luca.dassa (at) tiscali.it
LC
Caro Luca,
sono felice abbia trovato un diffusore che ti soddisfi! Ora, ti consiglierei di non sottovalutare troppo l'amplificazione interna del Cocktail Audio X12, è tutt'altro che malvagia. Ricordati che le recensioni vanno sapute leggere, nel giusto contesto. Comunque sia, visto che desideri maggiore flessibilità, credo che il NAD che hai individuato andrà benissimo, sia come comodità d'uso, sia come compatibilità timbrica coi tuoi diffusori. Io avrei scelto il Rega Io, o magari un Rega Brio R usato. Forse per 300€ non lo trovi, ma per 400 credo proprio di sì, e sarebbe un bel passo avanti rispetto agli altri citati. In ogni caso, quando acquisterai il nuovo amplificatore, non scordarti di fare le debite prove a confronto con lo stadio interno al Cocktail, potrebbero esserci delle sorprese. Non fidarti della prima impressione, ascoltali entrambi in commutazione per qualche giorno e...vediamo che succede ;-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Santino,
semplicemente...non può essere! O le tue Elac sono rotte, per qualche motivo, o il tuo impianto ha qualcosa che non va, o hai sbagliato a collegarle (controlla la polarità dei cavi). Prova intanto a eliminare del tutto i controlli di tono con il tasto source direct e vediamo se cambia qualcosa. Tieni conto che né l'impianto della macchina né la televisione sono dei riferimenti attendibili. E non userei un brano solo, ma più brani. Magari le voci sono incise così nel disco, con un solo test - pure abbastanza strampalato - non si possono trarre giudizi definitivi. Mettiamola così: il riferimento è l'impianto! Se quel brano suona così con le voci indietro, significa che è così che deve suonare. Prova a collegare delle cuffie di qualità accettabile al tuo amplificatore, e vediamo se cambia qualcosa.
Ultima possibilità: ti aspetti un suono che nella realtà non esiste, un po' come quelli che devono sentire i bassi a palla sempre e comunque, con tutti i dischi. Mettendo gli alti al massimo sul tuo Denon (sono ben +8dB a 10kHz!) le Elac dovrebbero spararti in faccia tante di quelle alte frequenze da costringerti ad abbassare il volume. Se così non è c'è qualcosa che non va. E non è detto che siano le casse ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Quale altro pre per i maledettamente bulli Zero Zone
Ebbene si! Maledetto Carter...Hai vinto anche stavolta!!!
Dopo aver letto la tua risposta alla mia lettera della scorsa settimana, un po' scettico e un po' sicuro delle mie convinzioni, ho iniziato a testare i Zero Zone con e senza il pre Tisbury. Non è stato necessario fare grandi sessioni di test, né coinvolgere testimoni auricolari. Nonostante non abbia un udito particolarmente sensibile è stato evidente che la differenza tra il solo ZeroZone bullo ma graffiante e quello raffinato ma meno aggressivo con il Tisbury non era dovuta al pre ma alla differenza tra i due DAC: quello economico con volume nel primo caso e il musicale DAC La Voce nel secondo caso. Il Tisbury si è confermato sostanzialmente trasparente, quantomeno alle mie orecchie. Già la tua risposta mi aveva rassegnato a desistere da upgrade del pre ma dopo il test ora sono anche convinto e felice.
A questo punto, anche se penso di godermi serenamente l'attuale configurazione, trasformo un po' la domanda più per curiosità e comprensione degli effetti delle diverse tecnologie. Considerando l'estrema semplicità del pre Tisbury, quanto potrebbe aver senso trasformare in DIY lo ZeroZone in un amplificatore integrato?
Vista la differenza fra il potenziometro del BRZHIFI FV3 e l'attenuatore "in serie" del Tisbury, hai avuto modo o pensato di confrontare il Tisbury con le altre tipologie di attenuatore come ad esempio quelle recensite da Paul Hunting?
Grazie per la sempre attenta e cortese risposta.
Daniele - E-mail: daniele.simeone (at) gmail.com
LC
Caro Daniele,
ma...scusa...hai fatto la prova usando due DAC diversi???? Ma che senso ha? Le prove vanno fatte a parità di condizioni, altrimenti non si capisce niente! Ma li ho i lettori più pasticcioni? :-) Ti salvi solo per via della citazione del programma televisivo degli anni '70 Supergulp, dove apparivano le storie del gruppo TNT!
Trasformare gli ZeroZone in un amplificatore integrato si può, ma non è esattamente banale. Intanto devi trovare un cabinet che li contenga entrambi e poi devi cablare i due ingressi linea su un unico potenziometro, ad esempio quello del Tisbury. Faccio fatica a vederne i vantaggi, visto che perderesti gli ingressi, a meno di far passare i cavi anche per il selettore degli ingressi. Potresti inglobare il Tisbury, eliminando il suo cabinet, all'interno di un contenitore che ospiti tutto, cioè la sua schedina e i due ZeroZone. Diventerebbe un Frankenstein invendibile. Tanto vale lasciare tutto così com'è e utilizzare il Tisbury a monte di tutto. Tempo fa avevo visto su AliExpress un integrato ZeroZone con gli stessi chip, ma non so più che fine abbia fatto.
Infine no, non ho avuto modo di confrontare il Tisbury con gli altri attenuatori recensiti da Paul, mi spiace.
Spero di esserti stato utile e tienimi aggiornato sugli sviluppi,
Lucio Cadeddu
Re: Dac sì, Dac no
Caro Direttore, ho letto con interesse la sua risposta alla mia richiesta.
Devo dire che non è facile per me tradurre in nomi e sigle l'espressione “impatto sonoro complessivo coinvolgendo in questo senso dinamica e velocità di esecuzione”. Non volendo complicare l'impianto con subwoofer, microfoni, ecc. e non potendo installare diffusori a pavimento per via dei rimbombi che il mio ambiente mansardato provoca, pensavo che un semplice “potenziamento” delle elettroniche (nel senso di più watts) fosse adeguato. Ma lei mi dice che non serve a nulla, anzi che sto usando una frazione dei 50 watt del mio Audiolab 6000a.
Deduco quindi che con un ampli da 20 watt, con dinamica e velocità di esecuzione, potrebbe risolvere il problema.
Le chiedo quindi la cortesia di citarmi qualche marca e sigla di amplificatore e cdplayer (quello attuale il 6000cdt e' solo trasporto) che possano dare al mio impianto ciò che chiedo.
Altra informazione: ascolto solo cd. No LP, no liquida.
Scusi, per il tempo che le faccio perdere.
Giovanni - E-mail: macgi (at) yahoo.com
LC
Caro Giovanni,
non ti devi scusare, non è tempo perso. I tuoi dubbi sono sicuro rispecchino quelli di tanti altri audiofili che, quando desiderano un suono più concreto, credono di risolvere aumentando inutilmente la potenza dell'amplificatore. Ovviamente non ti chiedo di credere ciecamente a ciò che ti dico, ma di verificare di persona. Acquista un piccolo fonometro da 15/20€ (come questo che ho recensito o altri analoghi) e verifica tu stesso quanti watt realmente utilizzi del tuo amplificatore. Fallo e basta. Conoscendo la sensibilità dei diffusori e la distanza dal punto d'ascolto si fa in fretta a farsi un'idea molto precisa. Le tue Elac Debut 6.2 REF sono diffusori di sensibilità media (85-86 dB/w/m) e con una risposta in basso potente ed estesa (trovi i grafici delle misure in rete), come anche evidenziato nella mia prova d'ascolto. L'impedenza non è particolarmente difficile e un buon ampli come il tuo sono sicuro che le potrà far rendere al meglio, senza grossi problemi, anche ad alto volume. Infatti, il tuo 6000A è più potente persino del dato dichiarato, visto che è stato misurato per 55 watt per canale su 8Ω e 85 watt su 4Ω che diventano 71 e ben 133 di picco, rispettivamente. In definitiva: non è la potenza che ti manca! Forse, semplicemente, non ti piace il carattere di questi due componenti. Le Elac non sono diffusori aggressivi, hanno un suono molto raffinato, questo è sicuro, ma non “picchiano” come una coppia di Klipsch, per capirci. E magari anche l'Audiolab ha un carattere simile. Forse stai cercando altro quindi, anziché cercare di trasformare quei diffusori o quell'ampli in qualcos'altro (e non ci riuscirai!) forse è il caso di rivedere le tue scelte. Io inizierei con una coppia di bookshelf Klipsch, tipo il modello RP600M o il più piccolo RP500M. Oppure, visto che desideri semplificare l'impianto, una bella coppia di Kali Audio IN8, diffusori attivi ai quali di certo non mancano impatto, dinamica e basse frequenze. In più, questi monitor attivi hanno la possibilità di adattare il suono in funzione della stanza e del posizionamento. Tutto questo che ho detto, ovviamente, vale a patto che la stanza e il posizionamento dei diffusori siano in linea coi principi elementari di una corretta riproduzione audio: in mancanza di ciò, non ci saranno né amplificatori né diffusori in grado di darti ciò che cerchi, fidati!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
sono d'accordo con l'idea di cambiare amplificatore e i due candidati scelti mi sembrano ottimi entrambi. Aggiungerei al lotto dei possibili sostituti anche un Rega Brio R. Non sono d'accordo invece con l'idea di acquistare un DAC molto economico, perché non credo avresti miglioramenti significativi. Il tuo lettore CD è buono e monta già un convertitore di buona qualità, il Burr Brown 24bit/96kHz PCM-1732 e anche gli operazionali d'uscita, che sono quelli che alla fine determinano il suono di un lettore digitale, sono di ottima qualità, essendo i Burr Brown 2134. Per migliorare il suono dei tuoi CD, a mio parere, sarebbe meglio passare direttamente a un lettore di fascia più elevata, magari ancora usato. Ad esempio, non vedrei male un'accoppiata full-Naim: Nait come amplificatore e CD5si come lettore. Ovviamente, è un upgrade che potrai programmare successivamente. Qualora invece ti servisse un DAC perché vuoi espandere le possibilità di collegamento, ad esempio per l'audio da PC o da TV (o altri dispositivi), potresti considerare i soliti Cambridge Audio (tipo il DacMagic 100), oppure Pro-ject Dac Box S2+ o DAC Box E. Quest'ultimo però non ha ingresso USB.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giancarlo,
ben ritrovato su queste pagine! Non dare per scontato che un woofer più grande crei più problemi di uno più piccolo: sono tanti i fattori che interagiscono con la stanza, compresa la posizione e la forma dello sbocco reflex, che nelle DBR 62 è rettangolare e frontale. In ogni caso, quel che conta è che tu abbia trovato un compromesso soddisfacente! Confermo che un crossover che gestisce tre vie, necessariamente, è più complicato - e pertanto potenziale fonte di problemi - di uno a due vie, specie se parliamo di prodotti molto economici. Certo, in questo caso c'è la mano santa di Andrew Jones a sistemare tutto, quindi non mi meraviglia che il risultato sia buono, merito sicuramente anche dell'unità coassiale di mid e tweeter.
Il motivo per il quale i tuoi Uni-Fi non hanno avuto il successo che meritavano è da ricercarsi nella, a mio parere, strana politica commerciale di Elac. Come ho scritto nella recensione della serie Debut 2.0 non ha alcun senso inserire a catalogo prodotti troppo vicini tra loro per tipologia e classe di prezzo. La differenza tra le 6.2 normali e le REF è enorme se confrontata alla minima differenza di costo. Temo che qualcosa di simile sia accaduta anche per altri piccoli diffusori Elac, offuscati dalla presenza ingombrante delle DBR 62. In ogni caso, stimolato da queste ultime missive, ho in arrivo una coppia di Elac UBR 62. Costano più delle DBR, dovrebbero suonare meglio.
Grazie per il prezioso feedback,
Continua a seguirci e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Il duo scozzese Arab Strap torna in studio per il loro ottavo album, intitolato I'm Totally Fine with It Don't Give a Fuck Anymore, anticipato dal singolo Bliss. Rispetto al sound essenziale e post-rock degli esordi si sono aperti a sonorità più varie e contaminate dall'elettronica.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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