Prodotto: Braccio Rega modificato da Audiomods
Produttore: Audiomods - UK
Costo, approssimativo: 600 € (il prezzo può variare)
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Giugno 2011
Traduttore: Roberto D'Agosta
Sono un po' perplesso. Questa recensione riguarda un braccio Rega modificato. Ci sono tante modifiche simili disponibili per questi bracci, molte delle quali riguardano il contrappeso e il supporto. Ma definire il braccio Audiomods un "upgrade" o una "modifica" è veramente fuorviante: già al primo sguardo delle figure dovrebbe venire il dubbio a chiunque, anche dopo una più attenta analisi, su cosa questi bracci abbiano a che fare con il Rega, anche solo guardando alle finiture! Per questo motivo tratterò questa recensione come se si trattasse di un braccio completamente nuovo e anche se mi dispiace arrivare subito alle conclusioni, vorrei veramente che gli amanti del vinile tra voi lettori continuino a leggere perché abbiamo qui uno dei migliori bracci che potete comprare indipendentemente dal prezzo: lo so che questa è una grossa affermazione ma spero che nel seguito io sia in grado di chiarirvene le motivazioni.
La storia dei Rega RB-300 e RB-250 è molto ben documentata anche su questo sito. Riassumendo quel volume di informazione, il Rega è stato il primo braccio ad avere il porta-testina, il tubo e i supporti per le parti in movimento tutte estruse da uno stesso pezzo fatto di una lega di Alluminio/Magnesio. L'integrità, il controllo della risonanza e la rigidità che questa scelta costruttiva comporta furono, allora, rivoluzionari. La ciliegina sulla torta fu che venne venduto con un prezzo che lo posizionava nella parte bassa del mercato dei bracci. Senza alcun dubbio è stato il singolo braccio più importante e di maggior peso che sia mai stato prodotto. In appena un paio di anni, una gran quantità di bracci economici (molti OEM prodotti in Giappone) vennero spazzati via dal mercato. I bracci più costosi, come il Linn ITTOK, si trovarono minacciati da un semplice braccio valutato una frazione del suo prezzo. Con una singola mossa Rega distrusse la concorrenza e forzò l'high-end a lavorare, molto, molto duro per giustificare la propria esistenza, generando quindi un'ondata di "super-bracci" tra cui i più famosi furono lo SME V (anche lui in estrusione unica), il Linn EKOS, il Roksan Artermiz, lo Zeta e il Mission Mechanic.
Era quel tubo che rese il Rega così speciale. Il resto del braccio era abbastanza convenzionale e rifletteva il segmento di mercato (economico) per cui era pensato. I supporti erano abbastanza buoni e regolati (ironicamente erano meglio posizionati nel più economico RB-250) ma, inevitabilmente, alcuni compromessi furono necessari. Gran parte del supporto era di plastica - economico e non risonante - e siccome il braccio era pressoché pronto appena uscito dallo stampo, le finiture erano veramente ridotte all'osso - con alcuni bracci delle prime generazioni che mostravano la linea dello stampo per esempio - con una semplice passata di vernice nera.
Non è quindi sorprendente che una gran quantità di diverse compagnie tentò di migliorare il Rega: i primi offrirono di cambiare le economiche connessioni offerte dalla fabbrica con gli ultimi cavi delle meraviglie. Le offerte più comuni, tuttavia, si focalizzarono sul contrappeso e la sua connessione al resto del tubo. A differenza degli SME V successivi, il mozzicone a cui si attacca il contrappeso non forma un pezzo unico con il resto del braccio. Questo era di plastica sul RB-250 mentre sull'RB-300 era composto da una più sofisticata lega a cui si attaccava il contrappeso di tungsteno. Poiché il posizionamento delle parti in movimento era fondamentalmente migliore creando quindi un contrappeso sostanzialmente più efficace, le prestazioni dell'RB-250 erano migliori di quello del fratello maggiore, più costoso, l'RB-300 che risultava compromesso nel suo VTF. Un altro vantaggio dichiarato era che questi contrappesi tendevano a essere più pesanti dello standard, diminuendo così la massa effettiva (EM) del braccio, qualcosa che offriva un vantaggio marginale poiché il braccio standard si situava nella parte alta dei bracci a "Massa Media". Allo stesso tempo questo peso aggiuntivo caricava ulteriormente i supporti riducendo quindi le vibrazioni e se il peso era posizionato verso il basso questo abbassava il centro di gravità e quindi migliorava il comportamento del braccio sulle ondulazioni del disco.
Forse potrete scoprire una punta di scetticismo in quello che ho scritto. Tutte queste modifiche (eccetto la ricablatura) alterano le caratteristiche meccaniche del braccio e quindi lo rendono maggiormente compatibile con alcune testine e alcuni sistemi, ma dire che sono miglioramenti universali e fondamentali è decisamente troppo. Per esempio, i maggiori pesi potrebbero incrementare l'attrito tra i cuscinetti e quindi rendere il braccio meno compatibile con le testine ad alta elasticità. Una delle compagnie che offre questo tipo di modifiche è la "Origin Live", ma arrivarono alla conclusione che il modo di migliorare il Rega era di attaccare direttamente i suoi punti deboli producendo quindi un diverso portacuscinetti che fosse meglio regolato e di qualità migliore. Il risultato di questa operazione su il "Silver" recensito su TNT alcuni anni fa da Steve Davey. Conosco bene Steve e sono certo che il Silver suonasse in maniera meravigliosa nel suo sistema, ma l'ironia che potevo vedere è che la Origin aveva buttato il bambino insieme all'acqua sporca. Vedete, il Silver era infatti un braccio completamente nuovo, condividendone la stessa base e il sistema di alzamento del braccio oltre che la stessa geometria fondamentale del Rega ma eliminava completamente una delle sue principali caratteristiche: il bellissimo braccio a pezzo unico veniva rimpiazzato da un portatestina in lega e da un tubo separato.
Questo mi è subito sembrato molto strano e quando ho sentito parlare del braccio Audiomods (non da ultimo da Scott Faller) ne sono stato incuriosito, perché il braccio Audiomods faceva esattamente quello che mi sarei aspettato da un Rega senza problemi di costo: tutto tranne la canna (e intendo dire TUTTO a meno del meccanismo di innalzamento del braccio) è stato buttato e un nuovo braccio è stato ricostruito attorno a essa.
La Audiomods è, come molte altre
compagnie che sono così speciali nel mondo dell'hi-fi, il risultato del
lavoro di un singolo uomo che crede fermamente in quello che fa. Jeff Spall
prende la canna del Rega, la ripulisce completamente compreso il portatestina
e, cosa più importante di tutte, pratica una serie di buchi concentrici
ma di diverse dimensioni lungo tutta la sua lunghezza. Questo produce diversi
effetti.
Prima di tutto riduce la massa effettiva del braccio - non di
tantissimo ma fa in modo che Jeff possa offrire un servizio personalizzato di
corrispondenza della massa efficace rispetto alla testina (oltre a due
contrappesi e alcuni spessori di ottone per il portatestina per aggiungere
massa dove serva). Inevitabilmente questo riduce la rigidità, ma con
una scelta accurata dei punti dove praticare i fori, il "corpo" del
braccio è lasciato dove è necessario. Quei fori avranno anche un
effetto sulle risonanze caratteristiche per esempio eliminando quelle tipiche
della canna e distruggendo qualsiasi onda stazionaria.
Il processo introdurrà anche tutta una serie di barriere modificando il modo in cui
le vibrazioni si propagano lungo il braccio: questo può avere effetti
positivi o negativi, il punto però rimane che la sverniciatura, la
lavorazione e fare dei buchi nella canna alterano le caratteristiche
mantenendo l'integrità originale del braccio. Due piccoli dischi sono
inseriti nella canna per renderla più rigida.
Un effetto collaterale di tutto il processo è che la canna risulta irriconoscibile rispetto alle
sue umili origini e il resto del braccio è completamente diverso
essendo gli unici indizi visivi costituiti dalle dimensioni complessive e
dalla "postura" del braccio. Nessuno se ne accorgerà :-)
All'estremità della canna è
montato un nuovo supporto in lega per un contrappeso completamente diverso
dall'originale. C'è la possibilità di scegliere tra due, anche
se entrambi seguono la stessa filosofia costruttiva, essendo formati da due
parti imbullonate con in mezzo un materiale magico - piombo.
Inoltre c'è un piccolo contrappeso parassita che è filettato per una
regolazione fine del VTF anche se l'effetto complessivo è di non
abbassare eccessivamente il centro di massa del contrappeso, tentando di
mantenerlo in linea con quello dello stilo e dei cuscinetti, solitamente una
buona idea progettuale.
Sotto di questo c'è un nuovo supporto più largo e sostanzioso per i cuscinetti a sfera di altissima qualità composti da materiali ceramici e ibridi che sono più piccoli e quindi con inerzia minore rispetto agli originali e che possono essere regolati con grande precisione. Sotto, i cuscinetti per il movimento verticale sono migliorati e meglio distanziati.
L'anti-skate magnetico del Rega è rimosso per far posto a un sistema a vite e pesi che è accoppiato a un quadrante ricurvo che permette una regolazione estremamente fine che può essere variato lungo il disco.
L'altezza del braccio e quindi anche l'angolo
di accesso della testina, diversamente dal Rega originale, può essere
regolata molto facilmente. E questo ci porta all'"opzione" maggiore:
sul braccio Audiomods si può installare una vite micrometrica che
permette una regolazione fine e ripetibile dell'angolo di approccio della
testina.
Questa aggiunta è fatta in maniera molto pulita (le foto del
costruttore in questo articolo mostrano questa opzione) ed è
essenzialmente uno strumento di misura: non forma parte del meccanismo di
regolazione dell'altezza del braccio e quindi diversamente ad altri sistemi
micrometrici come per esempio il Triplanar, l'Opera ST600 o il VPI, non
compromette la rigidità o ha alcun effetto sul cammino che le
vibrazioni seguono verso il giradischi.
Ora non sono stato io a richiederlo (guardate
le foto che ho fatto). Quando si parla di SRA sono un luddita e non mi
metterò di certo a regolare l'altezza del braccio per ogni disco che
faccio suonare. Una volta che ho trovato il miglior compromesso per l'altezza
del braccio lo blocco e mi metto ad ascoltare musica.
Su un braccio standard, una barra zigrinata è allentata di mezzo giro, il braccio può
scivolare verso l'alto o il basso e quindi si stringe di nuovo la barra. Di
certo è il modo più semplice per questo tipo di regolazioni e
siccome mi capiterà di eseguirlo solo di rado, si può
risparmiare parecchio.
Poiché una qualsiasi struttura complessa (e
micrometri sono complessi) aggiunti a un qualsiasi braccio avranno le loro
risonanze proprie, l'opzione più semplice dovrebbe suonare teoricamente
nel modo migliore. Potrei andare ancora avanti, ma il progetto del braccio
è spiegato sul sito della Audiomods in maniera eccellente e pienamente
informativa.
Dopo tutto questo cianciare non sono ancora
arrivato a dirvi che questo, per qualità delle finiture e del setup
è un braccio che si pone insieme ai bracci di altissima qualità.
Non ha di certo la qualità dettata dalla "produzione di massa"
(come una Mercedes) di un braccio SME, ma a confronto con altri bracci
fabbricati a mano come il Triplanar, il Morsiani o l'Hadcock, rimane in cima
alla lista e se vi piace "risplendente" di certo sarà un buon
compagno per i migliori giradischi.
Nel mio caso è stato montato prima
di tutto sul mio Acoustic
Solid Machine dove sembra provenire dalla stessa fornace per la lega e
forma sicuramente una migliore accoppiata che non lo SME. Per l'amor del
cielo, le connessioni sono Silver Litz...
E questo ci porta finalmente al punto principale, come suona? Un punto estremamente importante: l'Audiomods suona in tutto meglio del Rega; semplicemente appartiene a un'altra categoria di bracci e per questo lo confronterò con bracci in quella categoria. Dato il suo prezzo ho pensato di accoppiarlo inizialmente con la mia testina a bobina mobile dal prezzo "sano", la Dynavector D17 Karat. Una testina stravagante con il suo piccolo cantilever in diamante ma che è estremamente compatibile.
Quello che ho ascoltato è stato molto
interessante. Dire che un componente ha "carattere" è
generalmente un insulto, specialmente quando si tratta di vinile, ma la
verità è che nel mondo dei bracci tutti che suonano in maniera
diversa, ognuno ha inevitabilmente la propria "voce".
Alcuni bracci tendono a posizionarsi in mezzo al gruppo: penso che il Rega originale sia un
pochino grigio e blando, l'equivalente sonoro del vino della casa, abbastanza
buono ma nulla da far girare veramente la testa. Uno SME è un po' come
un vino della casa SUPER, fa tutto in maniera brillante, qualcosa che chiunque
apprezzerebbe, ma non una medicina molto forte!
L'Audiomods d'altro canto salta immediatamente fuori e mi ha ricordato immediatamente il mio braccio favorito di tutti tempi, il Roksan Artemiz (Vindaloo). Come quel braccio decisamente sottostimato, l'Audiomods ha così tanto controllo sul passo. Senza alcuna ombra di overhang o risonanze, con una velocità impressionate nei transienti, un gran dettaglio, una quantità di spazio tra gli strumenti e sibilanti nette di seta (se capite quello di cui sto parlando).
È un tour-de-force reale e tutto quello che ascoltate suona fresco e ribollente di dettaglio ma presentato con una precisione clinica nel dominio del tempo. Tenere insieme la bizzarra e imprevedibile ginnastica temporale di "Be Still" dei Los Lobos è qualcosa che molti sistemi non riescono a fare perendo nel tentativo, mentre l'Audiomods ha tranquillamente navigato attraverso tutto il brano. Al tempo stesso c'è abbastanza peso per rendere la minaccia di "Mars" che si muove verso di voi mentre i dettagli degli archi che rimbalzano sulle corde d'acciaio vi arrivano intatti.
Questa presentazione è proprio giusta per me: non ha il peso assoluto dello SME V12 e quel braccio riesce a tirar fuori grandi transienti dai dischi meglio di qualsiasi altro io abbia ascoltato, ma sicuramente sorprende nei suoi punti di forza maggiori. In "Till Death Us Part" di Madonna, la linea ripetuta più volte "He's not in love with her anymore" risalta in maniera molto chiara con l'Audiomods mentre lo SME recupera il multitraccia della voce della cantante meglio nella parte precedente della canzone.
Ma quello che ne viene fuori non è che un braccio sia migliore dell'altro, piuttosto la figura di due bracci che si stiano scambiando dei colpi a vicenda: che possiate comprare l'Acoustic Solid, la Dynavector E l'Audiomods per il costo del solo SME V12 è abbastanza spaventoso.
E certo, questo qualifica l'Audiomods per
provare la maledettamente costosa DRT-1t. Questo mostro esotico funziona
egregiamente bene con l'Audiomods che ne guadagna in peso e potenza, uno
strato di trama e di tecniche di allargamento dello studio di registrazione
che ha mostrato chiaramente che questo braccio può lavorare bene in un
sistema senza limiti. Non ha mostrato alcuna debolezza accoppiandosi
perfettamente alla testina.
La sua presentazione è un pochino più leggere che non quella di questa testina con lo SME V12 e la piena
rappresentazione di cui è capace il mio sistema a tromba fornisce allo
SME un piccolo vantaggio, un pochino più di calore, anima e emozione
con le voci femminile, un po' più contrasto nelle espressioni
pirotecniche di Aretha Franklin, ma di certo sempre rimanendo molto vicini.
Con il Jazz l'Audiomods ancora eccelle rendendo il taglio e la proiezione
della cornetta di Miles Davis ridando il senso di tempo perfettamente e senza
sforzo.
Avendo esplorato la parte folle dello spettro, sono tornato indietro e ho avvitato sul braccio la Music Maker "Classic" in un'accoppiate certamente più ragionevole: questa è una testina a magnete mobile dalla relativamente bassa massa (dopo i 14 g della DRT!) che in passato da queste parti ha distrutto diversi giganti.
Ancora una volta sono rimasto colpito da come
questo braccio assomigli nella sua presentazione all'Artemiz, con tutta la
velocità e il dettaglio che venivano fuori dalla parte alta dello
spettro che mai risulta tagliente. Da questo punto di vista era meglio del V12
che ho sempre pensato non fosse veramente a suo agio con una testina
così elastica suonando in maniera un pochino scomposta nel basso e
"sporca" nella parte alta.
Len Gregory, il padre della Music Maker, non ha mai raccomandato il Rega originale per la sua testina poiché i
suoi cuscinetti non sono abbastanza buoni e si trova nella parte alta dello
spettro per quello che riguarda la massa efficace. Nessuno di questi problemi
ha colpito l'Audiomods e ora che l'Hadcock non è più
disponibile, metterei facilmente l'Audiomods come il braccio numero 1 per la
Music Maker. Solo due bracci in passato hanno fatto così bene con
questa bizzarra pallina di plastica: il Communicator costruito dallo stesso
Gregory che, essendo un braccio tangenziale sospeso ad aria, ha i propri
vantaggi e svantaggi e l'Audiomeca Septum, entrambi però costano
diverse volte di più dell'Audiomods.
In ogni caso, l'Audiomods ha chiaramente messo in evidenza le differenze e, sì, il carattere di ciascuna di queste testine. Questo, da solo mette mostra la mancanza di qualsiasi astuzia e stratagemma nella progettazione.
Quando guardo il braccio Audiomods, il suo
progetto, la qualità della rifinitura, l'ovvia quantità di tempo
necessario per la cura di ogni dettaglio giungo alla conclusione che
c'è una grossa falla in tutto questo. Non riesco a capire come questo
possa essere un prodotto commerciale.
Se fosse state il risultato di un atto di amore di una persona che ha prodotto alcuni bracci speciali per i suoi
amici ed è rientrato appena della spesa, potrei berla. Ma per l'amore
del cielo, vi arriva con una grossa e ben fatta scatola di legno, un secondo
contrappeso, un cuneo per testine basse, diversi strumenti, istruzioni molto
chiare, tutto al livello di un braccio dal costo superiore alle 2000 sterline!
L'Artermiz è sempre stato un ottimo affare, ma l'Audiomods è
comparabile sotto ogni punto di vista ma costa meno di 1/3 del suo prezzo.
Qui con me, questo braccio si è fatto carico di tre testine
fondamentalmente diverse e le ha trattate tutte con la stessa cura; si è
seduto sull'Acoustic Solid, sul Feickert Woodpecker e sull'Opera LP5.0 e ha
reso il meglio con tutti, anche se l'accoppiata più bella è con
l'AS. Darei tutto per poterlo provare con un Orbe perché rispetto a
molti bracci high-end è ancora abbastanza leggero da non rovinarne lo
"slancio".
So che Steve comprò l'Origin Silver per usarlo sul suo Orbe e ho avuto modo di ascoltare come suoni bene quell'accoppiata. So anche che quel braccio eccellente costava, 10 anni fa, considerevolmente di
più che l'Audiomods e che la qualità costruttiva di questo
braccio è in un altro pianeta. Jeff fa anche delle versioni
personalizzate per testine ad alta o bassa elasticità e anche se
è vero che si tratta sempre di un'azienda di una sola persona, con
tutti i problemi che questo può comportare, quella stessa persona sta
facendo un gran lavoro e veramente non vedo alcun possibile problema nel lungo
termine.
Quindi eccoci qui: un braccio che
straccerà qualsiasi cosa che sia anche solo remotamente vicina al suo
prezzo (e sarei veramente felice di scoprire che mi sbaglio, ma non vedo
nessuna concorrenza in grado di raggiungere questi livelli) e, in più,
sarà difficile che sia esso un fattore limitante in tutta la catena
audio.
Certo, altri bracci suonano in maniera diversa, lo SME V12 lo supera in
alcune aree (e io amo i bracci da 12"), ma nessun braccio lo metterà
sotto in maniera lampante. Sarei molto felice di averlo come braccio
principale sul mio perfetto giradischi a due bracci per accoppiarlo
felicemente con uno SME V12 o il sublime Audiomeca Septum (non più
disponibile, sfortunatamente) per avere tutti i fondamentali ben coperti.
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