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Prodotto: testina MC Hana SL a basso livello di uscita
Produttore: Hana
Distributore per l'Italia: Audio Azimuth
Prezzo: ca. 700 Euro - (il prezzo può variare)
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Febbraio 2017
Traduttore: Roberto Felletti
Sugli scaffali della mia sala d'ascolto ci sono circa 2.000 dischi (differenti per età, grado di usura e qualità) che, per me, rappresentano la parte più importante della mia vita audiofila. Molti di essi sono stati acquistati sull'onda della frenesia collezionistica dei tardi anni '80/inizio anni '90, quando la gente si liberava dei propri dischi in vinile per sostituirli con i CD. All'epoca, sborsare 50 penny per una copia, pari al nuovo, di Dark Side of The Moon sembrava un'enormità; improvvisamente, il mio accaparramento di vinili è diventato un investimento abbastanza importante. Quindi, ovviamente, vale decisamente la pena cercare di estrarre il meglio da essi, e questo è sempre stato il mio obiettivo con i vari upgrade che hanno contraddistinto il mio lungo percorso audiofilo. Ma l'aspetto deludente è che, nell'ambito della riproduzione analogica, i veri affari sono pochi; le elettroniche costano sempre meno, ma la realizzazione di qualità no, e la catena composta da testina/braccio/giradischi dipende quasi interamente da una costruzione relativamente semplice, ma di altissima precisione. I lettori sapranno che la mia ricerca di un braccio High-End che sia anche un affare è rappresentata dall'Audiomods, il quale, per un prezzo inferiore a circa € 600 (che comunque per molta gente sono tanti), riesce davvero a spremere il meglio dai vostri dischi. I giradischi sono sempre un po' complicati, ma restano comunque ottimi acquisti di seconda mano, e per cifre intorno ai 1.000 euro è possibile trovare oggetti promettenti.
Per me, il componente più delicato è la testina. Ce ne sono molte in grado di svolgere il proprio compito (la Rega Carbon a € 35 sembra uno scherzo), ma, in base alla mia esperienza, esistono valide testine, a poco prezzo ma piacevoli, tutte a magnete mobile (MM), che vi permettono di apprezzare la musica ma che vi privano anche di molto. Poi c'è la terra di mezzo di alcune discrete testine a bobina mobile (MC) che vi danno parecchio di più. Infine, c'è il follemente costoso mondo nel quale esotiche testine MC iniziano a tirare fuori la magia dai dischi, a patto che abbiate un impianto e dei dischi per i quali la spesa sia giustificata. Ritengo che questi macro-gruppi siano abbastanza distinti tra loro e che passare da una testina, diciamo, della categoria a poco prezzo ma piacevole a un'altra più costosa, ma dello stesso gruppo, non sempre abbia senso, sonicamente parlando. Pertanto, ad esempio, passare dalla summenzionata Rega Carbon a una testina MM da € 200 non fa così tanta differenza come si potrebbe pensare, ma passare a una testina MC di qualità, come la Dynavector 20x2, fa una GROSSA differenza. L'inevitabile problema è che, con i suoi circa € 950 di costo, la differenza economica è notevole; ma ciò che voglio dire è che anche il salto di qualità lo è, rispetto alla migliore MM.
Quindi, quello a cui puntiamo è qualcosa che permetta di fare il gran salto dalla categoria di più basso livello, ma senza costare un'enormità. Bene, vi farà piacere sapere che penso di aver trovato la risposta...
Per circa € 700 non credo si possa tanto parlare di affare, ma cerchiamo di capire cosa otteniamo per questo prezzo. Hana è un nome nuovo per le testine fonografiche, anche se, a quanto pare, produce testine OEM da oltre 30 anni; sto ipotizzando, ma si parla del periodo in cui si riteneva che il vinile fosse spacciato e in cui i principali produttori stavano smantellando le linee di produzione delle testine o ne appaltavano la costruzione ad aziende più piccole. Voglio dire: Denon, Technics, Sony (e altri) continuavano a produrre da sé le testine che portavano i loro marchi?
Per la prima serie di testine con marchio proprio, Hana ha prodotto qualcosa di tradizionale, senza sorprese. La serie comprende quattro modelli con in comune lo stesso corpo di base e i componenti principali, come il cantilever in alluminio. La differenza consiste nel fatto che i due modelli base, EL e EH (L = bassa uscita, H = uscita elevata), utilizzano uno stilo ellittico, mentre i modelli SL e SH ne adottano uno Shibata. Questo stilo è stato il primo a profilo Line-Contact, cioè a forma più triangolare che tonda, il quale rispecchia il profilo del cutter originale, allo scopo di adattarsi alla parete del solco in linea verticale anziché ovale, estraendo quindi più informazioni mantenendo una pressione di contatto inferiore. Con questa tecnica, i dischi si usurano meno, lo stilo dura di più, è possibile riprodurre le parti interne dei solchi e tracciare frequenze fino a 40 kHz (originariamente richieste dalle registrazioni quadrifoniche), nonché ottenere un migliore dettaglio. Lo Shibata è stato l'originale, poi ne sono venuti altri, apparentemente più sofisticati, di tipo Line-Contact; tuttavia, lo Shibata ha molti sostenitori.
I magneti sono in Alnico (è la moda del momento) e gli avvolgimenti sono adeguati alla bassa o alta uscita (MM). L'esemplare sotto esame è il modello SL e, generalmente, la minore massa delle bobine più piccole, necessarie per un'uscita di basso livello, permette un tracciamento leggermente migliore e offre miglior dettaglio. Il corpo sembra robusto e di classe, ricorda alcune testine Linn di vecchia data (Karma, ad esempio), e non è così grosso da creare problemi con la maggior parte dei porta-testina. Ma ciò che non è subito evidente è che il corpo è in plastica. «Ma come!», vi sento già esclamare; ma, nonostante la plastica sia un materiale economico, ci sono dei buoni motivi per questa scelta: è poco risonante, non pesa troppo e ritengo che si tratti di una plastica (chiamiamola resina, suona più affascinante) di qualità piuttosto elevata, costruita in modo tale da garantire una notevole precisione. Osservando la testina, a rivelare l'utilizzo di un materiale così modesto è l'impiego di dadi e bulloni per il fissaggio; è difficile realizzare una filettatura affidabile in plastica. In questo modo, il montaggio risulta leggermente più complicato e non è possibile stringerla a fondo, come si fa con le testine a corpo metallico; si può dire lo stesso di alcuni modelli esotici con corpo in legno, e, naturalmente, da un punto di vista dell'impedenza, dell'acustica e della risonanza la resina è più simile al legno che non al tradizionale alluminio.
Il montaggio è agevolato da un copri-stilo opportunamente progettato (evviva! L'unica testina che abbia mai rotto era rimasta danneggiata perché le avevo messo uno stupido copri-stilo...) e il frontale piatto della testina aiuta molto nell'allineamento. Una volta montata sul braccio Audiomods, la Hana faceva bella mostra di sé, adattandosi piuttosto bene alla forma del porta-testina. Un aspetto da considerare è che la testina tocca quasi il disco, più della Dynavector DV17, con il suo cantilever da 1,7 mm; è così bassa che riesce a toccare i dischi parecchio ondulati, e c'è la possibilità che al di sotto si accumuli della polvere. Non è capitato spesso ma, come succede con tutte le testine nuove, può accadere che dai solchi si raccolga sporcizia che la testina precedente non ha raccolto, a causa di un differente profilo dello stilo. Sì, lo so, i dischi vanno puliti, ma a casa mia, che è molto polverosa (caminetto a legna, mobili vecchi, bambini, ecc.), talvolta ci si dimentica. ;-)
Con i suoi 5 g di peso, si colloca tra le più leggere e quindi ha un'ampia compatibilità. L'ultima caratteristica interessante tra le specifiche è il livello di uscita. Questa testina è un modello a bobina mobile a basso livello d'uscita; le testine di questo tipo, solitamente, hanno una tensione di uscita pari a circa 0,3 mV, come la Dynavector DV-20x2. La Hana raggiunge 0,5 mV (il modello ad uscita elevata arriva a 2 mV) e, sebbene sia un valore comunque basso, ciò implica che alcuni stadi phono MM (tipicamente quelli valvolari, praticamente solo MM) sono in grado di generare un guadagno sufficiente.
L'installazione e l'allineamento sul giradischi Acoustic Solid sono stati molto semplici. Ho impostato un peso di lettura pari a 2,2 g, leggermente superiore a quello consigliato; lo faccio spesso, perché casa mia tende a essere più fresca di quelle dotate di riscaldamento centralizzato. A parte questo, ho messo il braccio in piano e ho dato il via al divertimento. Ho utilizzato esclusivamente lo stadio phono Nibiru; poiché è ad amplificazione di corrente, e non offre un carico variabile, non ho potuto giocare con il carico. La testina è stata sottoposta a rodaggio per 30 ore su un solco chiuso, ma nel corso del mese seguente è stata la mia testina principale, per cui in questo lasso di tempo ha probabilmente accumulato ulteriori 70 ore di funzionamento. Il risultato è stato la prova di una testina completamente rodata, aspetto estremamente importante perché molti componenti beneficiano di un adeguato rodaggio, e le testine più di tutti. La risonanza si aggirava intorno ai 9 Hz sull'Audiomods, opportunamente tarato per evitare coloriture in gamma bassa e salti dovuti alle ondulazioni dei dischi.
La prima e più evidente caratteristica che mi ha colpito è stato il livello molto basso di rumore di superficie, perfino su alcuni tra i miei vinili più scarsi. Oggigiorno, quando i vinili migliori spesso sono quelli usati e strausati, anziché alcune ristampe inaffidabili, questo è importante. Un profilo particolare dello stilo è un elemento chiave in questo caso, ma tutte le testine che uso sono un po' line-contact, il che però non spiega del tutto l'effetto.
Il secondo aspetto a colpirmi è stato quanto tutto fosse tranquillo. Non sto parlando di un suono lento o attenuato, ma della capacità di suonare senza sforzo dall'inizio alla fine del disco, compresi i solchi interni dove le vibrazioni incise nei solchi stessi sono piccole e molto complesse (l'equivalente digitale è la frequenza di campionamento più bassa). Con molte testine si arriva a un punto in cui il suono diventa un po' limitato in banda, chiuso o perfino confuso, perché lo stilo non riesce a tracciare gli angoli più stretti, ma con la Hana la fedeltà veniva mantenuta per tutto il disco, in un modo che solo le testine migliori riescono a gestire.
Oltretutto suonava niente male ;-) ed è stato a partire da quel momento che ho cominciato a emozionarmi un po'. Per gli ascolti principali uso la Dynavector DRT-1t, che alcuni ritengono essere la testina migliore del mondo. Capirete che per un povero recensore la tentazione è sempre ascoltare la testina in prova e poi, finito un lato, tornare al vero piacere dato dalla DRT-1t montata su una combinazione SME v12/Blackbird; ma devo ammettere che, con mia grande sorpresa, il mio piacere di ascolto, per il mese di durata della prova, è stato reso possibile dalla testina Hana e dal braccio Audiomods montati sul giradischi Acoustic Solid. In termini monetari, la catena principale costa sette volte il sistema Hana e una grossa fetta di quella cifra va solo per la testina. In definitiva, per le mie orecchie la soluzione più economica era sufficientemente buona...
Ma durante il periodo della recensione, ho anche confrontato la Hana con la Dynavector 20x2, la D17 e la Music Maker Classic, tre testine notevolmente più costose. In tutti e tre i casi, ognuna di queste testine più costose si è dimostrata più brillante sotto certi aspetti, ma in generale la Hana è stata la mia preferita. Dunque, credo sia ora di ricapitolare le mie impressioni di ascolto e, per questa volta, le riporterò parola per parola, perché penso che riescano a trasmettere la precisa sensazione di ciò che questa testina può fare:
E l'ultimo commento dovrebbe essere in grassetto perché, sebbene la Hana abbia carattere e, insieme con i diffusori, le testine siano il componente che caratterizza maggiormente molti impianti, essa è assolutamente affascinante all'ascolto. Nel periodo di tempo in cui l'ho usata, non mi sono imbattuto in un solo disco con cui non si trovasse a suo agio, nemmeno con alcuni tra i più usurati e vecchi. Sì, certo, alcuni dischi hanno mostrato molta più fedeltà di altri, ma è naturale; tuttavia, la Hana ha reso possibile ignorare gran parte di questi problemi, permettendo di ascoltare la musica. Ma non solo questo: è riuscita a farlo meglio di tante testine che ho ascoltato, indipendentemente dal prezzo. Non è un'affermazione da poco e lo dico con un'esperienza di ascolto di, forse, una decina, o giù di lì, di testine molto costose, i cui prezzi sono multipli di quello della Hana; se la Dynavector DRT-1t può lasciarvi frustrati con una registrazione compressa o se qualcuno utilizza microfoni che vanno in distorsione e cose simili, la Hana non può ammorbidire più di tanto, ma riduce il problema, fino al punto da farvi esclamare: «va bene, è una registrazione del cavolo, ma senti che musica!». Non fraintendetemi, le testine economiche che mascherano i difetti e fanno ascoltare metà della musica sono profondamente frustranti; la manipolazione che inevitabilmente apportano è priva di logica e si accompagna a una mancanza di controllo.
D'altro canto, la Hana vi fa dimenticare la natura della catena audio; la sua capacità di gestire gli elementi più difficoltosi della riproduzione analogica (sibilanti, rumore di superficie, solchi interni, usura) sicuramente aiuta, ma c'è molto più di questo. Con alcune registrazioni l'ho preferita a tutte le altre testine, indipendentemente dal prezzo, e, proprio in base al prezzo, la Hana si colloca al fondo della lista delle testine MC; c'è di che restare sbalorditi. Uno dei miei brani di prova preferiti (anche dal punto di vista musicale) è Woman in Chains, dei Tears for Fears, una fantastica registrazione in studio con voci femminili molto alte (difficili da riprodurre correttamente), ambienza da studio, palcoscenico imponente e incredibile dinamica. Ho ascoltato questo pezzo più volte, mettendo a confronto la Hana con la DRT-1t per scoprire cosa la prima sarebbe riuscita a fare, rispetto a una delle testine migliori e più costose del mondo, con un vinile di qualità.
Il confronto tra le due testine ha rivelato delle differenze, anche ascoltando dalla stanza accanto. Entrambe facevano ascoltare musica meravigliosa che, talvolta, mi faceva venire la pelle d'oca. In un confronto diretto, la DRT risultava più precisa, con buon dettaglio e definizione, particolarmente in gamma bassa. All'estremo superiore in gamma alta, la DRT era più estesa e dettagliata. Con la Hana, alcune percussioni meno forti venivano messe in secondo piano nell'insieme, e il feedback delle chitarre risultava meno spigoloso di quanto mi sarei aspettato o avrei preferito. E poi la gamma media... È qui che c'è la vera musica, e la Hana non aveva nulla da invidiare alla DRT. E poi la voce di Oleta Adams: potenza, dinamica, altissima maestosità, tecnica fantastica; tutto veniva riprodotto in un modo mai ascoltato prima. Sono queste capacità che impediscono alla Hana di essere definita una di quelle testine che coprono i difetti, ammorbidendo il suono. No! Si è dimostrata pienamente in grado di umiliare molti modelli ben più costosi.
È molto facile classificare le apparecchiature in base al prezzo di acquisto. Personalmente, se potessi, non vorrei mai conoscere il prezzo di un prodotto prima di recensirlo, ma il fatto è che, nella maggior parte dei casi, è possibile indovinare il prezzo di un componente dal suo aspetto fisico e dalle sensazioni che trasmette. Nel caso della testina Hana, il suo corpo in plastica (nonostante sembri alluminio) appartiene alla gamma economica, quindi avrei dovuto confrontarla con altre testine, con corpo in plastica, rientranti nella medesima fascia di prezzo. Fortunatamente, disponevo di una sola testina di questo tipo (una Ortofon) e la Hana l'aveva sconfitta in 30 secondi. Nel corso del mese in cui ho avuto sottomano la Hana, essa è stata affiancata da una Music-Maker Classic, una Dynavector 20x2L e una Dynavector 17D3, tutte più costose; alla fine, ho preferito la Hana per la sua coerenza, le sue capacità a 360° e, perdonate il termine un po' vago ma non ne trovo uno migliore, per la sua “completezza”. Ogni testina ha prevalso in alcuni aspetti più che in altri, o si è dimostrata migliore con alcuni brani, ma in generale era la Hana a restare la mia preferita e, a voler essere sinceri, è stata una scelta facile.
Il confronto con la DRT è stato un altro paio di maniche. La grossa Dynavector è davvero un'altra cosa, e dà la sensazione di tirare fuori tutto quello che c'è nei dischi, in un modo davvero imparziale, senza coloriture né caratterizzazioni. Ma nella fondamentale gamma media, la Hana tiene testa alla DRT, e nel resto dello spettro audio è molto indulgente nei confronti di molti tra i miei meno che ottimi vinili. Confrontare la Hana con una testina che costa dieci volte tanto sembra una follia, ma se avessi effettuato la prova bendato avrei creduto appartenessero alla stessa classe: eccezionale.
Potrei convivere con la Hana... Se domani tutte le altre testine che possiedo dovessero scomparire, sarei comunque felice di poter continuare ad ascoltare musica. Non avrei la sensazione di aver preso una fregatura e, nonostante la mancanza di alcune cose, non ne sarei così risentito. Nessun'altra testina sotto € 1.500 ha superato questa prova. La Hana, il cui prezzo è ben al di sotto di questo limite, è quasi un successo. Infine, l'altro motivo per cui sono così entusiasta di questa nuova scoperta è che questa testina si abbina splendidamente con il braccio Audiomods. Vi dico che per circa € 1.000 è possibile ottenere una combinazione braccio/testina davvero high-end; si può fare di meglio, ma non molto meglio, e solo spendendo molto di più, a rischio di sbagliare e di buttare un sacco di soldi senza nemmeno avvicinarsi alla sinergia dell'accoppiata Hana/Audiomods. Questo rende la testina Hana un imperdibile affare, secondo me.
Apparecchiature utilizzate | |
Vinile | Dr Feickert Blackbird - SME V-12 - Music Maker - Dynavector Karat 17D3 |
Stadi phono | GramAmp Era Gold - Lehmann Black Cube Twin - ESE Nibiru |
Lettore CD | Audionote Zero CD/DAC |
Amplificatore | Ayon Audio Crossfire |
Cavi | FFRC e Sonic Link (di potenza) - Fai-da-te in argento e Audionote in argento (di segnale) |
Diffusori | Loth-x Polaris - REL Stentor |
I dischi killer che uso per le prove |
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