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Re: Parere su impianto e trasformatore 110/220
Gentile Direttore,
grazie ancora per la risposta tempestivamente fornita alla mia domanda di ignorante appassionato (v. vol. 441 - "Parere su impianto e trasformatore
110/220"). Nella mia precedente e-mail, Le segnalavo che stavo aspettando un amplificatore McIntosh MA6500 acquistato usato in USA ed ero preoccupato del problema dell'alimentazione. Ci tengo a riferirLe, però, che l'amplificatore era dotato anche della possibilità di essere alimentato a 220V., sicché con una semplicissima modifica tecnica ora è allacciato sulla nostra rete e va benissimo.
Quel che mi preme sottolineare, però, anche riferendomi alle Sue riflessioni sulle "politiche d'importazione" fatte successivamente, è che con 1.500 euro ho acquistato un apparecchio in condizioni veramente perfette che qui in Italia non costa meno di 4500 euro nuovo e 3.000 usato.
E' giusto e corretto che si debba spendere per forza 2 o 3 volte di più per lo stesso apparecchio per acquistarlo tramite l'importatore italiano ed è giusto che il distributore italiano faccia "resistenza" se gli si chiede di
fornire (a pagamento naturalmente) l'assistenza sugli apparecchi acquistati all'estero?
Secondo me no, ma tant'è!
Complimenti sempre e cordiali saluti.
Alfredo - E-mail: avvlupo (at) tin.it
LC
Caro Alfredo,
sono felice che abbia risolto il problema intervenendo all'interno dell'apparecchio e senza l'ausilio di un trasformatore 110-->220. Per rispondere alla tua domanda se sia giusto o meno pagare il doppio o il triplo per lo stesso oggetto, solo per averlo acquistato in Italia, ti rispondo NO, non è giusto e non c'è alcuna logica commerciale che possa giustificare simili divari di prezzo, se non l'esistenza di un "patto di non belligeranza" tra operatori del settore, tutti d'accordo ad applicare maggiorazioni del 100 o 200% sui prezzi all'origine.
E' chiaro che questo sistema si deve poter reggere in qualche modo. In primis con la complicità delle riviste che MAI hanno saputo affrontare il problema. Lo dico sottovoce, ma solo la nostra rivista da anni pubblica il "doppio prezzo" nelle recensioni, un semplice atto di trasparenza che ci è però costato il boicottaggio del 99% dei distributori nazionali di HiFi. Oggi, con l'euro a quasi 1,50 sul dollaro, l'argomento ritorna prepotentemente d'attualità.
Ovviamente, oltre al tacito consenso delle riviste, serviva anche qualche altro strumento per "tutelare" la blindatura del sistema. Ad esempio, rifiutarsi di offrire assistenza su prodotti acquistati magari all'estero, foss'anche usati. Questo, peraltro, va oggi CONTRO le normative europee sulla garanzia biennale dei beni acquistati all'interno dell'UE, ad esempio. Il sistema ha funzionato piuttosto bene sino a quando non è intervenuto un fattore imprevedibile: l'avvento della rete. Gli audiofili hanno iniziato a navigare anche all'estero ed hanno cominciato a capire che per anni avevano pagato come "oro" oggetti che in terra d'origine erano considerati dei semplici entry-level di...bronzo. Una prima "spallata" era stata assestata.
Inoltre, per quanto riguarda le amplificazioni, l'avvento delle (buone) alimentazioni switching - compatibili con tutte le tensioni - rende la realizzazione di un modello specifico per ogni mercato del tutto inutile. Ad esempio, le amplificazioni NuForce si possono collegare a qualunque presa elettrica in ogni angolo del globo e, magia, funzionano automaticamente, senza bisogno di cambiatensioni o modifiche. L'alimentazione legge ciò che è disponibile e si autoregola di conseguenza. Non è difficile prevedere che questo tipo di alimentazioni andranno ad equipaggiare anche le altre tipologie di apparecchi HiFi, rendendo superfluo l'uso di trasformatori step-up o step-down e la realizzazione di prodotti specifici per area geografica. Questo significa che si può acquistare il prodotto nel paese d'origine, dove costa certamente meno. Un'altra spallata.
Tutte queste "innovazioni" renderanno il sistema "chiuso" della distribuzione all'italiana obsoleto ed insostenibile. Noi ci auguriamo che ciò aiuti a cambiare lo stato delle cose, se così non sarà, il mercato stesso imporrà le sue leggi. Quando le differenze di prezzo diventano eccessive (100% ed oltre) non c'è servizio pre- o post-vendita o persino assistenza che possa giustificare l'esborso richiesto.
Lo stato delle tasche degli audiofili italiani, poi, di certo non aiuta. E quando i soldi scarseggiano ma la passione spinge forte, aumenta la propensione al "rischio" nel senso che se posso risparmiare 1000 euro; su un prodotto che ne costa 2000 sono anche disposto ad accollarmi il piccolo rischio di avere qualche difficoltà in più (tutta da dimostrare!) in caso di necessità di assistenza. A mio parere, o si comincia a ragionare in questa prospettiva o il sistema "distribuzione" HiFi in Italia è destinato tristemente all'estinzione.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Mauro,
la mansarda di per sé non è un problema, quel che mi preoccupa è la disposizione dei diffusori "su un mobile". Per quanto tu possa interporre degli elementi elastici tra diffusori ed il piano d'appoggio...i problemi ci saranno comunque. Se il mobile è chiuso con sportelli, l'aria in esso contenuta (e non solo quella) si metterà a risuonare alle basse frequenze e sporcherà l'emissione principale dei diffusori. Se, poi, la posizione sul mobile non dovesse garantire neppure un minimo di corretta geometria d'ascolto (almeno tweeter ad altezza d'orecchio dell'ascoltatore seduto) e se la parete posteriore fosse molto vicina, allora sarebbero guai ancor più seri. In situazioni come queste io consiglio di spendere il meno possibile e di investire in dischi e biglietti di concerti live.
Come elettroniche, dunque, va bene NAD, ma sarebbe meglio optare per i modelli d'ingresso del catalogo di questo Costruttore. Inutile buttar via denaro in "differenze" che passerebbero del tutto inosservate per colpa della sistemazione dei diffusori.
Per quanto riguarda questi ultimi, vale un ragionamento analogo. Meglio puntare a modelli di fascia più bassa, tra i candidati che avresti individuato. Orientativamente direi Klipsch e B&W se preferisci suoni tendezialmente più aperti e brillanti, KEF se vuoi andare su tonalità più "morbide" e calde. Per capirci, anziché le iQ3 potresti prendere le iQ1, anziché le Klipsch RB61 vedrei meglio le RB51, ad esempio.
I cavi, infine, volendo parlar fuori dai denti, in questa "situazione" sono l'ultimo dei problemi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Impianto che gracchia
Gentile Direttore,
vengo subito al sodo; ho un impianto di cui sono abbastanza soddisfatto, composto da:
LC
Caro Mauro,
talvolta mi diverto ad indovinare la domanda (o il problema) fermandomi alla descrizione dell'ambiente e dell'impianto. Nel tuo caso è senza dubbio che il problema sia generato dalla scarsa potenza del Trends Audio abbinato ai tuoi diffusori. Non sono questi che "gracchiano" ma l'ampli che non ce la fa più!!! La pressione sonora a regime costante potrà anche essere sufficiente....ma non appena è richiesta un po' di dinamica i 10 watt non bastano più. Non cambierei i diffusori, ma l'amplificazione, con qualcosa in classe D magari più potente (T-HiFi, KingRex ecc.). Se riuscissi a farti prestare un secondo TA 10.1 per tentare una biamplificazione...sarebbe un esperimento abbastanza istruttivo ma temo che i watt di cui necessiti siano molti di più.
Quando scrivo che il TA 10.1 (o il T-Amp) hanno necessità di diffusori sensibili - almeno 91/92 dB in stanze non enormi - non lo faccio "per sport" ma proprio perché con meno di così non si riesce a riprodurre tutta la dinamica presente nelle buone registrazioni. Finché si tiene il volume basso va tutto bene ma quando è richiesto un surplus di energia allora ci si accorge che la potenza è bassa. In tutta sincerità, non capisco questo accanirsi a voler far suonare un ampli da 6 watt con diffusori da 87 dB...se non è masochismo questo!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Libro sui 78 giri
Salve Direttore,
sono Alessandro Bellafiore, da tempo un fedele lettore di TNT audio. Nel passato la avevo contattata anche un paio di volte per dei consigli sulla messa in opera di un impianto che mi consentisse anche di leggere nel migliore dei modi possibili i dischi a 78 giri e a questa mail lei rispose con la consueta cortesia, anche se con qualche
perplessità.
Nell'anno abbondante che è trascorso dalla ultima mail non mi sono scoraggiato e ho approfondito la questione con molte letture e tanta pratica! Alcune faccende per me prima piuttosto oscure, quale ad esempio l'equalizzazione dei dischi storici, si sono pian piano chiarite, complice il corso di tecnico del suono che sto seguendo. Da questo approfondimento è nato un piccolo lavoro del quale ho piacere di parlarle.
Conoscendo la linea che TNT audio ha giustamente adottato voglio subito chiarire che non si tratta di una richiesta pubblicitaria, ma della voglia di mettere a parte, se e come la redazione riterrà opportuno, gli altri lettori della possibilità di documentarsi (in italiano una volta tanto!) su questo formato storico. Fra l'altro si tratta dell'unico lavoro organico in italiano del quale sono a conoscenza.
In breve, dal mio lavoro è venuta fuori una breve monografia che parla del 78 giri dal punto di vista della conservazione e da quello della riproduzione. Credo che chi abbia una frequentazione quotidiana con questi dischi conosca già molte di questa informazioni, anche se l'appendice con le curve di equalizzazione, le tecniche di pulitura e alcune considerazioni sulle elettroniche e sul giradischi possano comunque essere utili. Per chi non conosce affatto il formato (e purtroppo sono sempre di più) si tratta di un mondo tutto da scoprire.
Le incollo qui di seguito l'indice da cui si deduce l'approccio, abbastanza lineare, che ho cercato di seguire.
Parte I – La produzione dei 78 giri 1.1 La produzione dei 78 giri 1.2 La datazione dei 78 giri Parte II – La conservazione dei 78 giri 2.1 Come conservare i 78 giri 2.2 In che posizione conservare i 78 giri 2.3 Le buste dei 78 giri 2.4 I raccoglitori 2.5 I problemi dei 78 giri 2.6 L'ambiente in cui conservare i 78 giri 2.7 Pulitura dei 78 giri Parte III – La riproduzione dei 78 giri 3.1 Considerazioni generali 3.2 La riproduzione acustica e la riproduzione elettrica 3.3 La velocità 3.4 Il fruscio 3.5 L'equalizzazione Parte IV – Le apparecchiature per la riproduzione 4.1 La puntina 4.2 La testina 4.3 Il giradischi 4.4 Denoiser e declicker 4.5 Preamplificatori Appendice – Curve di equalizzazione dei dischi a 78 giriPurtroppo essendo il libro pubblicato da un editore, depositato e corredato del suo ISBN non posso metterlo in libera distribuzione. Ho voluto facilitare l'accesso dando la possibilità di un download della versione PDF sensibilmente più economico della versione stampata, ma pur sempre di una opera a pagamento si tratta. Il libro è pubblicato dalla lulu.com un editore americano che opera online. Può trovare tutte le informazioni sul libro andando sul sito e cercando il codice 1178193, il titolo "Piccola guida all'uso e alla conservazione dei dischi a 78 giri" o il mio nome Alessandro Bellafiore, credo che ormai sia anche indicizzato su Google.
LC
Caro Alessandro,
ti ringrazio invece per la segnalazione dell'interessante testo, sono sicuro che più di un lettore di TNT-Audio potrà trarne informazioni utili.
Buon ascolto a 78 giri!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lamberto,
data la situazione non esattamente "ortodossa" non vale la pena investire troppo denaro su diffusori ed elettroniche (vedi lettera N. 3) pertanto la coppia Cambridge Audio Azur con i diffusori Arbour 5.04 andrà più che bene. Per quanto riguarda il posizionamento non vedo niente di particolarmente pericoloso nel lasciare che una parte dell'appoggio del diffusore sia "a sbalzo". Magari mi preoccuperei del fattore sicurezza fissando il tutto con quattro palline di blu-tack. La parete posteriore sarebbe comunque troppo vicina, ma la situazione è compromessa, un centimetro in più o in meno non farà alcuna differenza sostanziale. La Arbour 5.04 ha anche il vantaggio dell'accordo reflex che sbuca sul "piede" del diffusore pertanto crea ancora meno problemi di posizionamento, visto che il "caricamento" vede sempre la stessa superficie.
Tuttavia, una soluzione più elaborata che ti consentirebbe di spostare ancora più in avanti entrambi i diffusori potrebbe essere quella di realizzare due mensole scorrevoli su "binari" fissati al top del mobile, di materiale opportuno, magari lo stesso del top. Un qualunque falegname potrà realizzare queste "slitte" retrattili, larghe quanto il diffusore e lunghe quanto vuoi, che ti consentirebbero, almeno, di allontanare i diffusori dal mobile. Se il sistema fosse ben realizzato, in modo che non ci siano eccessive flessioni, il suono ne guadagnererebbe non poco.
Potresti anche usare delle guide "silenziose", tipo quelle della Blum, magari le Motion che si usano nei cassetti delle cucine, ad azione frenata. Dai una piccola spinta e la mensola ritorna al suo posto, fermandosi con un movimento dolce e silenzioso.
Un bravo falegname te le potrebbe realizzare persino motorizzate con telecomando o addirittura asservite all'accensione dell'impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Dubbio McIntosh
Caro Direttore,
già ho ricevuto una risposta nelle lettere al direttore vol. 339 "Suono dentro ai diffusori". Ricordo che il mio impianto era ed è composto da un pre e finale McIntosh C712 e MC7100, una coppia di diffusori Mission 775, un lettore multicd Denon DCM-280, cavi di potenza ne conosco la marca ma acquistati presso un negozio di HiFi.
Lamentavo di un "suono dentro i diffusori" e ti chiesi se era il caso di cambiare i diffusori. Mi avevi consigliato di cambiare ovviamente la sorgente e di fare delle prove nel mio ambiente. Durante questo mese ho fatto varie prove.
Innanzitutto ho portato il pre e finale in un negozio hifi e l'ho provato con 6 coppie di diffusori:
Sonus Faber Cremona, JBL TL260BQL, Spendor s6, Proac studio125, una coppia di Snell di alcuni anni fa da pavimento di cui non conosco il modello, una coppia di vecchie JBL monitor 4312 A, ed infine una coppia di Thiel CS3.6.
Devo dire che l'ascolto non mi ha lasciato soddisfatto anzi abbastanza deluso tranne per le Thiel che sono state le uniche che mi hanno dato piena soddisfazione, forse un po' pure le vecchie JBL 4312.
A detta del nogoziante il problema risiede nell'accoppiamento Mcintosh di fabbricazione americana che suonerebbe meglio con diffusori americani. In effetti sembra proprio essere così.
Vorrei sapere se condividi questo parere e cosa ne pensi delle Thiel CS3.6 usate a 4.000 euro. Ma la cosa più bella deve ancora venire: in questo periodo ho acquistato su ebay a poco più di 100 euro l'uno un vecchio NAd 3020 ed un Marantz 1090 (non ho mai posseduto un marantz e l'ho acquistato).
Ho provato a collegare il vecchio Nad alle mie Mission e il suono è migliorato notevolmente, poi ho collegato il Marantz e devo dirti che le Mission hanno cambiato completamente suono: è chiaro, aperto, gli strumenti sembrano essere davanti a me, il basso è presente ma controllato. Insomma mi piace proprio. A questo punto sono in uno stato di confusione totale, cosa fare?
Vendo i mcintosh (mi dispiace però) e tengo il Marantz, prendo le Thiel e vendo le mission, o cos'altro.....?
Può essere che un amplificatore integrato di 30 anni fa da 45 watt a canale mi soddisfi molto di più di un mitico mcintosh?
Ti ringrazio per l'eventuale gradita risposta.
Giampiero - E-mail: giampi3 (at) yahoo.it
LC
Caro Giapiero,
no, non può essere. O i tuoi McIntosh sono GUASTI oppure c'è davvero qualcosa che non va nel tuo modo di giudicare il suono di un impianto. E' un discorso che ho affrontato più volte, sembra quasi che molti audiofili cerchino più un suono "a proprio piacimento" che "fedele" di per sé. Non che ci sia niente di male in tutto ciò però è chiaro che se le cose stanno così, io non riesco più a fornire consigli sensati. Se si cerca un'interpretazione personale del suono riprodotto e non la sua più fedele riproposizione allora nessuno può dare consigli sensati.
Vedi, mentre sulle qualità del NAD 3020 non ho dubbi, pur ritenendole "superate" hanno comunque il loro fascino...sul vecchio Marantz 1090 proprio non riesco ad essere d'accordo. Fattori di vecchiaia conclamata a parte (condensatori e resistenze fuori valore, ossidazioni un po' ovunque) quella serie di amplificazoni Marantz, a parte forse il 1200, non era niente di che. Posseggo un 1060 in eccellenti condizioni e ti devo dire che, sì, ci si può fare un nostalgico giretto, ma l'alta fedeltà è altra cosa. Questo è ciò che penso.
Il mio pensiero, tuttavia, non ha alcun valore, né assoluto né relativo, di fronte alla tua evidente soddisfazione. Per questo motivo ti consiglio di ascoltare ancora con un po' di attenzione, ricollegare i McIntosh dopo il Marantz e se continuassi a preferirlo, vendi gli americani senza alcun patema d'animo. Coi soldi risparmiati potresti acquistare una nuova sorgente, ad esempio. Per quanto riguarda le Thiel CS 3.6...ottimi diffusori, forse oggi un po' cari a 4000 € ma occhio a non collegarli al Marantz 1090, temo potrebbe non gradire il loro carico non proprio amichevole. In buona sostanza, se sei soddisfatto così, procedi pure senza por tempo di mezzo. Alla fine, quel che conta davvero, è che uno si diverta ascoltando la propria Musica preferita (anche in My-Fi).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Diffusori con 500 €
Carissimo Lucio, grazie della risposta ma vorrei chiarirti alcune cose. La Stax come cuffia non si discute, quando feci la prova paragonandola alla Sennheiser la differenza era abbastanza evidente, ma usando un equalizzatore riusci a raggiungere prestazioni che non si discostavano moltissimo dalla Stax.
Non a caso Bebo Moroni, quando fece una classifica dei vari componenti mise alla pari la Stax da me posseduta con una Akg di costo sulle 300.000 lire di allora. Il fatto che abbia usato la parole recensore imbroglione, è dovuto al fatto che nella recensione parlava con tanta enfasi di questa cuffia, dicendo robe del tipo: sentirete cose che manco pensavate potevano esistere e amenità varie. Carissimo Lucio credo che anche tu hai usato una Stax, hai mai sentito cose che manco immaginavi esistevano?? Al riguardo sull'impianto su cui uso la Stax, poco da dire, visto che è collegata solo al lettore cd della Jvc, che sei anni fa dalle riviste specializzate veniva considerato un piccolo gioiello.
Comunque hai pienamente ragione, prima di comprarla dovevo recarmi in un negozio che le vendeva e sentirla, la colpa e solo mia. Ma caro Lucio dalle mie parti e nei centri commerciali di cuffie Stax non se ne vedono, al massimo ci posso trovare cuffiette sui 30 euro. Infatti comprai la cuffia in un negozio di Roma, che oltre a farmi un ottimo sconto sul prezzo di listino, mi fece un imballaggio veramente eccezionale.
Al riguardo che voglia sostituire per prima i diffusori è solo perche dei vecchi Jbl originali hanno solo il mobile di legno, perche dato che i componenti si erano praticamente rovinati sono tutti stati sostituiti con altoparlanti non del livello della Jbl. Al riguardo del tuo consiglio, tranquillo, non me la prenderò con te ci mancherebbe, sei una persona squisita, mai oserei.
Comunque per la cronaca visto che dalle mie parti negozi che hanno molto assortimento non ce ne sono, andrò a Roma (io abito a Salerno) telefonando preventivamente a questo grande negozio di Roma che tratta tutti i marchi che mi interessano sentire, per sapere se li hanno tutti per poterli valutare da vicino. Ovviamente poi sarà la volta dell'ampli, credo prenderò un bel Nad, visto che tutti ne parlate benissimo. Invece al riguardo del lettore Jvc non so se lo cambierò, perchè non vorrei che comprando un altro lettore, la differenza di qualità sia cosi piccola e inavvertibile, che possa giustificare l'acquisto.
Perché in merito al suono dei lettori cd, ci sono due scuole di pensiero, di cui una dice che le differenze all'ascolto sono quasi irrilevanti, mentre altri redattori dicono che aumentando il budget le differenze si sentono eccome. Io non mi esprimo in merito, perchè non ho mai potuto verificare di persona la cosa, quindi.
Ti ringrazio del tempo dedicatomi, e ti ringrazio della tua consulenza.
Biagio - E-mail: judkins (at) libero.it
LC
Caro Biagio,
magari bastasse un equalizzatore per far suonare una cuffia mediocre come una buona cuffia! Basta certamente per rimettere tutte le frequenze a posto (quanti bassi, quanti alti...) ma la Musica è composta principalmente da altre cose, ben più importanti di bassi, medi ed alti: naturalezza, trasparenza, dinamica, coerenza timbrica...sono tutti parametri sui quali un euqalizzatore non può intervenire e che distinguono un prodotto buono da uno mediocre.
Passando agli altri quesiti...potevi scriverlo subito che i tuoi diffusori JBL avevano di JBL solo il mobile!!! In questo caso avrei immediatamente concordato con te sulla necessità primaria di sostituirli. I consigli che ti ho dato la settimana scorsa continuano a restare validi.
Concordo anche sul lasciare il lettore CD per ultimo, gli altri upgrade sono evidentemente più "pressanti".
Permettimi infine di dissentire sul fatto che vicino a Salerno manchino i negozi di HiFi. Tra Napoli, Caserta, Pozzuoli e Sorrento qualcosina si trova, pure di ottima qualità. Prova, ad esempio, a visitare il servizio di ricerca negozi della rivista Suono, inserendo Campania come regione. Alcuni sono dei veri e propri "classici" nel panorama HiFi nazionale, ti consiglio di farci visita.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Christian,
il Pro-Ject RPM-5 a 400 € usato non è quello che definirei esattamente un affare da cogliere al volo. Infatti, bastano 5 minuti in compagnia di Google per scoprire che si acquista NUOVO a 456 € su Magicsound.it o a 480 € su Videosell.it. Magari con una ricerca più accurata si riesce a trovare pure per meno. E' sprovvisto di testina ma una Shure M95 non vale più di 50 €. Quindi...lascia perdere l'occasione!!!
Sull'utilità di acquistare un giradischi di questo livello quando a valle di tutto c'è una coppia di diffusori da pavimento, di marca ignota, da 99 € la coppia permettimi di dissentire. E fortemente. Meglio un Pro-Ject Debut III, così da poter destinare il resto del budget alla ricerca di diffusori "seri"!!!
Stesso discorso per l'ampli valvolare: lascia perdere, non è ciò che ti serve, utilizza quei soldi per acquistare, magari usati, dei diffusori da pavimento che possano rendere giustizia al resto del sistema.
Insomma, parafrasando Totò nel film "La banda degli onesti", in risposta a Peppino che voleva acquistare, coi proventi dei primi soldi falsi stampati, delle scarpe nuove, di quelle con lo "scrocchio"....un diffusore acustico serio "...è la base!". Preoccupati prima di questo, tutto il resto verrà dopo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Prurito audiophile: il soppalco
Stimato Direttore,
torno a scriverti a causa di quella terribile malattia che spinge un appassionato di HiFi ad arrovellarsi il cervello anche se consapevole di ascoltare la propria musica ad un livello assolutamente accettabile (per le sue orecchie/tasche).
Il mio impianto si compone di:
LC
Caro Francesco,
per quanto riguarda l'upgrade della sorgente, ti consiglio senz'altro di soprassedere e di spendere denaro SOLO per passi in avanti significativi, non per misere virgole mobili :-)
Quindi, resta pure col tuo Denon, in futuro si vedrà. Con 1000 €, nell'usato, si acquistano macchine "solo" CD già molto buone. Anche nel nuovo, comunque, ci sono ottime soluzioni, da Rega ad Audio Analogue, passando per Arcam, ESound, Rotel. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Magari, inizia a fare qualche giro di "ascolti" preventivi.
Relativamente alla questione soppalco non prevedo niente di buono, anche se confesso che è difficile fare previsioni, perché molto dipende da come verrà realizzato tale soppalco (materiali e posa in opera) e come verrà arredato. Ad esempio, visto che intendi realizzarlo in legno, molto dipende dal legno utilizzato, dagli spessori e dalle dimensioni delle travi. Non vorrei, ad esempio, che il tutto entrasse in risonanza insieme ai diffusori.
Le dimensioni, pur ridotte, non sono necessariamente un problema (ho avuto l'impianto B in una stanza di dimensioni simili), mi preoccupa di più il comportamento - che non riesco a prevedere - del volume sottostante e circostante. In sostanza, se devi realizzare il soppalco appositamente per l'HiFi perché non hai altre possibilità....anche un mio eventuale parere negativo sarebbe inutile. Se invece si tratta di un "tentativo" e la realizzazione di siffatto sistema fosse esclusivamente "ad usum impianti" non me la sentirei di darti un via libera con l'animo "sereno", a causa della spesa (certamente molto elevata, hai chiesto un preventivo?) e degli imprevedibili risultati.
Infine, non vedo come il soppalco risolverebbe i problemi di WAF: se l'impianto sta nella stessa stanza, anche se due metri più su, l'ascolto sarebbe comunque obbligato anche per la persona che soggiorna nell'ambiente sottostante. In altre parole, quando tu ascolti musica nel soppalco, nell'ambiente di sotto non si può fare altro (TV, amiche del bridge, the con dame di carità, pettegolezzi con la suocera etc.).
Se il problema fosse solo "logistico" (tipo: "Non voglio quei cosi in salotto" leggasi diffusori acustici) perché non tentare la carta dell'astuzia? Magari con dei diffusori più "wife-friendly" l'accettazione muliebre potrebbe essere totale. Ad esempio, se non dovesse piacere l'aspetto hi-tech delle 805 Nautilus (e come darle torto? :-)) potresti optare per dei diffusori da pavimento in pelle e massello. Ci sono diffusori (italiani) ai quali le donne non sanno dire di no: Diapason, Sonus Faber, Aliante, Chario...
Vale la pena tentare, sempre meglio che appollaiarsi a due metri d'altezza con il tetto a poche decine di cm dalla testa....
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Vibrazioni
Le voglio raccontare un'esperienza che farà riflettere.
Un mobile, vecchio di vent'anni, accoglie il mio impianto hi-fi dal peso non indifferente. Poichè gli si erano rotte le rotelle non potevo più spostarlo. Tolte queste, per non farlo poggiare direttamente a terra, avevo usato i "piedoni Upim" i quali a loro volta poggiavano su dei cerchi di plastica rigida che permetteva la mobilità al suddetto mobile per scivolamento. Quest'ultimi accessori sono reperibili presso le ferramenta e si usano sotto i piedi dei mobili più pesanti per spostarli agevolmente senza fatica.
Descrivo brevemente cosa hanno fatto i "Piedoni Upim": incredibilmente il suono aveva acquistato un'intelligibilità astronomica, notevole dettaglio, un suono più dolce, ma anche più velocità e un effetto 3D migliore. Non volevo crederci e scettico mi promisi di comprare delle rotelle in gomma per il mobile......Non lo avessi mai fatto! Solo adesso mi rendo conto di quanto il mobile tremi ancor più di prima e soprattutto non solo è sparita quella magica sonorità, ma è peggiorata vistosamente!
Non resta che ritornare indietro...La morale é che tutto quello che sembra precario, in alcuni casi è meglio di ciò che ci appare come certezza,
Giacinto - E-mail: giacinto.lucia1998 (at) tele2.it
LC
Caro Giacinto,
ti ringrazio dell'esperienza che hai voluto condividere con noi. I "dischi rigidi" per spostare i mobili sono degli accessori sui quali scrissi un articolo qualche anno fa (i GlisDome). Quel che non capisco è come possano i piedini "Upim" sopportare un gran peso senza deformarsi e perdere di efficacia. Il loro grosso problema è infatti la scarsa resistenza al peso. Trattandosi di pistoni di plastica che insistono su una sorta di micro cuscino d'aria, se il peso è eccessivo il tutto si deforma e perde di efficacia ammortizzante.
Prova ad utilizzare i piedoni "scivolosi" senza interporre i piedini Upim, secondo me il sistema potrebbe persino funzionare meglio. Tuttavia, se vuoi ottenere risultati ancora superiori...realizza un bel portaelettroniche TNT FleXy, vedrai che il suono ne trarrà ulteriore giovamento.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
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