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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

Donne e HiFi: stereotipi e monotipi
Non riesco proprio a capire il perchè lei dia per scontato che gli audiofili interessati ai suoi articoli siano soltanto uomini.
Sono sinceramente rimasta abbastanza infastidita dai continui riferimenti a presunte intolleranze o faticose sopportazioni alla musica di mogli, consorti, sorelle, eccetera.
Capisco l'intento ironico, penso però che si possa essere spiritosi senza necessariamente ricalcare lo stereotipo della moglie che bada soltanto alla pulizia e all'estetica della casa e trova utili i cavi delle casse per stendere i panni.

Voglia accettare benevolmente questa mia osservazione. La ringrazio comunque per la competenza e la passione con la quale tratta gli argomenti dei suoi articoli che, pur essendo donna, leggo con interesse.
Daniela Zaino - E-mail: vimoscatello@stpauls.it

LC
Carissima Daniela,
lo sapevo che prima o poi la moda americana del *politically correct* avrebbe sbarcato nel vecchio Continente, come gli hamburgers, i fast food e quanto di peggio gli Stati Uniti siano stati in grado di produrre in questi ultimi anni :-)
Un'affermazione si definisce *politically correct* quando in alcun modo sono sottintese discriminazioni tra razze, sessi, religioni o fedi politiche.
Quindi quando io scrivo *ragazzi* dovrei aggiungere anche *ragazze* più qualche altro appellativo per coloro che non si identificano in nessuna di queste due categorie.
Però, così facendo, in realtà, si discrimina ancor di più, sottolineando di fatto le *differenze*.
Daniela, tu dici di non capire perchè io presupponga che tutti i miei lettori siano uomini...beh, intanto non lo presuppongo affatto in quanto conosco varie *lettrici* di TNT, in secondo luogo perchè mi sembra piuttosto risaputo che la maggioranza degli audiofili è di sesso maschile o quasi :-).
Forse è uno stereotipo, però, parlando di HiFi, possiamo onestamente pretendere che si tratti di un monotipo?
Quanto all'essere spiritosi poi, non credo proprio di esserlo...in genere rido da solo delle cose che scrivo, figurati!

Se io fossi appassionato di uncinetto, punto croce o maglia rasata non mi meraviglirei ne' mi sentirei affatto discriminato se nella rivista Ricamo hi-end i redattori si rivolgessero ai loro lettori *al femminile*, come difatto capita per tante pubblicazioni di cucina o di maglia. Semplicemente la riterrei una cosa naturale, logica etc etc.
Il fatto che ti *infastidiscano* i *continui riferimenti* a mogli intolleranti mi sorprende un po'.
Intanto non mi pare che i riferimenti siano così continui, cito qualche volta il WAF in quanto facente parte dell'iconoclastia audiofila, essendo un termine che indica ormai il *minor impatto sull'ambiente domestico* di un componente HiFi.
In secondo luogo non ho assolutamente in mente il modello di donna *angelo del focolare* che tiene a bada la casa, visto che sono accerchiato :-) da donne che non fanno le casalinghe e che lavorano fuori casa esattamente come me.
Tengo in gran conto il giudizio estetico femminile, visto che in genere è molto più imparziale del mio.

Quindi nessuna discriminazione, anzi. Alle mie sedute d'ascolto partecipano spesso amici e mogli di amici, in genere dall'udito molto più fine del nostro, come qualsiasi medico otorino potrà confermarti.
Ben venga il mondo femminile nel nostro microcosmo, però ben venga anche la libertà e la voglia di prendersi reciprocamente in giro, primo bastione contro il fanatismo audiofilo, da una parte e dall'altra.
Con affetto,
Lucio Cadeddu

Cavi, cavi, sempre cavi :-(
Caro Lucio,
a parte i complimenti stringati (per non farti perdere tempo) ma sinceri ti scrivo per scambiarci opinioni.
Innanzitutto ti dico che mi occupo di informatica/internet per mestiere, e non sai il mio gaudio quando Vi ho visto al top-audio 1997, gaudio diventato magnum quando ho scoperto che sei indipendente e ...competente. URCA !

Vorrei parlarti di alcuni argomenti:

Mi pareva di avere altri argomenti di cui parlare ma non li ricordo così rimanderò alla prox.
Per ora ti saluto cordialmente
Carlo Bisignano - E-mail: badoc@mediacom.it

LC
Ciao Carlo,
mi fa piacere che i cavi quadripolari proposti nel
Tempio del Tweaking ti abbiano soddisfatto.
Certo che in un impianto di buon livello come il tuo potresti tentare qualcosa di meglio.
Tenendo conto dei 5 metri e del biwiring (consigliatissimo) la spesa per ricablare l'impianto diventa consistente.
In generale sono soldi ben spesi, a patto di non esagerare. Tutto deve essere proporzionato.
I cavi dal costo pazzesco, come li definisci tu, sono nati per impianti dal costo altrettanto pazzesco. I prezzi fanno una certa impressione ma in certi casi sono assolutamente giustificati dai materiali usati, dalle tecniche di costruzione e dalla innovazione tecnologica insita nel progetto (e parlo, ad esempio, dei brevetti che coprono i cavi Cardas, quelli Shinpy, MIT etc etc.).
Se andiamo a guardare bene di apparecchi HiFi incredibilmente costosi ce ne sono tanti, amplificatori (Audio Note e Audio Tekne), diffusori (Wilson, Infinity, Goldmund), convertitori (Wadia, Mark Levinson, Krell), giradischi (...imbarazzo della scelta :-) ) etc etc.

A noi comuni mortali, tuttavia, interessano prodotti che si possano comprare senza un mutuo, e nel tuo caso specifico cavi tra le 40 e le 70.000 lire al metro sono più che adatti.
I marchi sono sempre gli stessi, quelli più facilmente reperibili e conosciuti: MIT, Kimber, Monster, Van den Hul.
Si tratta di provare quale fornisce il miglior risulato nel tuo ambiente e per le tue orecchie, dato per scontato che la qualità di questi marchi è al di sopra di ogni sospetto.

L'immagine, dai problemi che descrivi, può essere inficiata dal posizionamento delle casse, in quanto non credo tale *confusione* sia imputabile ai cavi. Oddio, tutto può essere, ma ne dubito.
Immagine o no, i cavi, come dicevo prima, sono da cambiare.
Controlla anche che le casse siano solidamente ancorate a terra, le P6 dovrebbero avere delle punte in dotazione, controlla che l'insieme non sia ballerino.

Per il discorso masterizzatori preferisco neppure entrare in argomento: la copia di CD via masterizzazione è un reato ed io ne sconsiglio vivamente la pratica.
Meglio meno dischi ma veri che tanti rubati. Scusa se sono categorico.

Non mancare di farmi sapere degli sviluppi!
Lucio Cadeddu

Un audiofilo insoddisfatto
Caro Direttore,
ho scoperto da poco tempo la Vostra rivista telematica, e ne sono entusiasto. La parte dedicata ai consigli pratici ed ai vari *trucchetti* è veramente notevole. Lasci quindi che Le faccia i miei complimenti.

Veniamo al problema per cui Le scrivo.
Sono possessore di un impianto di alta fedeltà, almeno spero, che però mi lascia non pienamente soddisfatto.
L'impianto è così composto: CD player: Musical Fidelity E60; Preamplificatore: Musical Fidelity Preamp 3B-X; Finale: Musical Fidelity P150-X; Diffusori: Linn Index con supporti dedicati; Cavi di segnale: Van den Hul D102 MK III tra sorgente e preamplificatore, Van den Hul Thunderline tra pre e finale ed infine Van den Hul CS 122 tra finale e diffusori.
Il collegamento tra pre e finale è stato fatto usando l'uscita passiva del pre anzichè quella attiva.

La camera d'ascolto è circa 3.5 x 4.5 x 3.
Le casse sono situate a circa 10 cm dalla parete, così come consigliato dalla Linn, la distanza dalle pareti laterali è circa 50 cm.
Tra le due casse, sotto una finestra, è situata una scrivania della lunghezza di circa 1,5 m.
I componenti sono situati su un unico ripiano, parete laterale sinistra, l'uno sull'altro, in questo ordine partendo dal basso:
registratore, CD player, preamplificatore, finale.
Il CD player l'ho acquistato da meno di un mese, prima avevo un Marantz CD 42 MK II.

1 problema. Tra il Marantz ed il Musical Fidelity E60 mi sembra di non avvertire nessuna differenza!! Il suono, un po' metallico con il Marantz, è rimasto tale con il M.F.
2 problema. Il suono mi sembra molto compatto e privo di qualsiasi profondità.
3 problema. All'aumentare del volume il suono diventa quasi fastidioso e rimbombante.
Possibile che il M.F. E60 non abbia portato nessun miglioramento? Si tratta di una scelta sbagliata?
A me sembrava abbastanza logico, considerato che anche l'amplificazione è Musical Fidelity.
O ci sono, probabilmente, problemi di sala d'ascolto? E come poterli risolvere?

Mi rendo conto che forse sto troppo approffitando della Sua disponibilità, per cui ringraziandoLa anticipatamente di una sua eventuale risposta, La saluto cordialmente e Le rinnovo i miei complimenti per la rivista.
Pasquale Marziliano - E-mail: iatf@CESIT1.UNIFI.IT

LC
Caro Pasquale,
come sempre più spesso mi capita di notare, la maggior fonte di problemi in impianti ben asseblati ed ottimizzati è l'ambiente ed il posizionamento dei diffusori.
Cominciamo proprio da quest'ultimo aspetto. Conosco molto bene le Linn Index e ti posso garantire, per averle sentite con impianti di livello molto diverso, che il loro suono non ha nulla di rimbombante, anzi!
Le Index hanno invece un suono vivace, molto veloce e dinamico con un basso smorzatissimo ed a tratti persino avaro.
Sebbene la Linn consigli distanze dal muro prossime allo zero, le Index traggono beneficio da un posizionamento un po' più lontano dalla parete posteriore: il medio alto si ripulisce molto ed il basso, pur apparentemente più leggero è in realtà meno colorato e decisamente più articolato.
Tuttavia con le Index, come con tutti i diffusori nati per il posizionamento a parete, puoi dimenticarti la scena sonora tridimensionale.
Il senso della profondità, con la parete posteriore così vicina è pressochè impossibile da ottenere. A meno che non si rinunci ad un po' di bassi e si posizionino le Index come dei normali diffusori da stand. Il risultato è tutt'altro che spiacevole.
Poi c'è il problema dell'ambiente: le pareti laterali sono troppo vicine (= rimbombi e suono confuso) e la scrivania in mezzo alle casse sarebbe meglio se non ci fosse.
Qualsiasi elemento estraneo tra noi e le casse fa azione di disturbo, rovinando l'immagine e causando prime riflessioni tutt'altro che piacevoli in gamma medio-alta.

In queste condizioni è normale che non senta differenze tra i CD player citati (ottima scelta l'E60), infatti l'anello debole dell'impianto ovvero il posizionamento in ambiente dei diffusori, ti impedisce di poter sfruttare al meglio le capacità analitiche dei tuoi ottimi componenti.

Inoltre, ti consiglio di provare il collegamento *attivo* tra pre e finale, anzichè quello passivo. I pre passivi non sempre sono un toccasana ed alle volte introducono una serie di problemi che il funzionamento attivo non ha.
Altra cosa da rivedere radicalmente è il posizionamento degli apparecchi: mai uno sull'altro!!!!!
Intanto per problemi di intereferenze elettromagnetiche tra le sezioni di alimentazione dei singoli apparecchi, poi per problemi di vibrazioni meccaniche.
Tralasciando il registratore, per gli altri tre componenti devi rassegnarti all'idea di un tavolino dedicato. Trovi un articolo sull'importanza dei tavolini nella rubrica
Adeste Fideles, dove tra le altre cose consiglio la strada dell'autocostruzione, per esempio del nostro tavolino FleXy.
Credimi, non si tratta di dettagli di poca importanza.

Se fatti tutti questi cambiamenti, e magari dopo aver aggiunto qualche tappeto davanti alle casse (se non già presente), il suono continuasse a non soddisfarti sarà il momento di cambiare le casse, decisione che ti consiglio di prendere solo come extrema ratio, in quanto le Index sono dei diffusori dannatamente furbi e capaci di surclassare prodotti più recenti anche più costosi.
A presto!
Lucio Cadeddu

Un buon impianto suona meglio della somma delle sue parti
Caro Direttore,
sarò banale: tanti complimenti alla tua iniziativa, è sempre bello vedere gente che fa le cose per passione.
Sto per acquistare il mio primo impianto stereo perchè mi sono stufato degli scatoloni giapponesi (anche se sinceramente devo ringraziare loro se mi hanno permesso di ascoltare ore ed ore della musica che amo in tempi in cui non potevo permettermi altro) e perchè adesso ho abbastanza soldi per farlo.

Ho iniziato seguendo i tuoi e qualche altro consiglio raccattato in giro sull'internet su come scegliere il negozio di hi-fi e devo dire che ho ricevuto un'ottima impressione dal primo negozio in cui sono entrato, Tuttaltrosuono di Milano.
A differenza degli altri mi ha dato l'impressione di aver effettuato una selezione meditata dei componenti nonostante il budget ridotto e dopo vari altri ascolti alla fine la proposta effettuata è quella che mi piace di più:
Ampli Audio Analogue Puccini, casse Opera Prima e sorgente digitale Marantz Cd57II.
Il tutto per un budget intorno ai 3 milioni e per una stanza 3x4x5 (LxAxP).

Vengo al punto: come è possibile che si verifichi quello che molti audiofili raccontano e che io stesso ho avuto l'impressione di cogliere, cioè che il buon assortimento dei componenti è in grado di far assumere all'impianto un valore superiore alla somma delle parti?
Nello specifico, come giudichi il CD57?

Grazie e in bocca al lupo
Paolo Lombardi - E-mail: Paolo.Lombardi@unilever.com

LC
Ciao Paolo,
e benvenuto nel club degli audiofili!
Complimenti per la scelta dei componenti, tutti ottimi, e buono l'accoppiamento tra loro.
Mi piace pensare che TNT abbia avuto una piccola parte di responsabilità nel forgiare la filosofia che ti ha portato a queste scelte.
Non mi dici nulla di cavi ed altri accessori, ma immagino non saranno stati trascurati.
Il Marantz CD 57 II è un'ottimo lettore, buona base per partire coi tweakings più esasperati (vedi vari articoli nel
Tempio del Tweaking) e sicuramente dotato di un suono equilibrato e molto poco *digitale*.
Quindi, se ti sembra che il tuo impianto suoni *meglio della somma delle sue parti*, è perfettamente naturale: tutti gli impianti ben ottimizzati ed interfacciati sono in grado di suonare meglio di sistemi più costosi ma messi insieme alla bell'èmeglio.
Diciamo che la regola dovrebbe essere proprio questa: un impianto DEVE suonare meglio della somma delle sue parti, con i pregi che si sommano ed i difetti che si compensano, fornendo infine un risultato eccellente.
Purtroppo la regola è troppo spesso quella di impianti messi insieme solo badando al prezzo dei componenti, credendo che basti spender tanto per avere un buon sistema HiFi.
MOLTI audiofili poco accorti ed ALCUNI negozianti senza scrupoli hanno trasformato la passione per la buona Musica in un vero strazio per le orecchie in moltissimi casi, tanto che gli audiofili, delusi ed amareggiati, abbandonano questo hobby meditando su quanti milioni hanno buttato al vento all'inseguimento di un ideale mai raggiunto (e forse mai compreso fino in fondo).

Quando invece un impianto è *a punto* riesce difficile, anche per orecchie esperte, trovare un componente da sostituire per ottenere un miglioramento senza stravolgere l'equilibrio raggiunto.
Quindi complimenti per la scelta, per un po' di tempo pensa a comprare dischi, vera ragion d'essere di questa nostra passione.
Lucio Cadeddu

Casse...confinanti...la replica
Cari Tnttari,
sono nuovamente Riccardo, il ragazzo di Trieste che vi ha scritto pochi giorni fa.
Ho molto gradito la vostra risposta e soprattutto la sua celerità, però sono rimasto un po' perplesso in alcuni punti, poichè la mia chiarezza pressocchè nulla ha colpito ancora...
Cercherò perciò di venire subito al dunque, anche perchè so della vostra giornata di 60 ore...

Io non ho assolutamente l'ardire di autoincoronarmi *Audiophilo*, ma solo quello di preferire un certo tipo di fonti sonore ad altre o un certo tipo di Musica.
Direi addirittura che rifuggo l'audiofilia qualora questa dovesse impormi un modo unico per ascoltare Musica al fine di TENDERE al Suono Perfetto.
Io credo ci sia una forte componente dovuta al gusto personale dell'ascoltatore.
Veniamo ad un esempio: ho ascoltato - a casa di un mio amico - un buon cd a 20 bit su un amplificatore Fase Evoluzione Audio da 60+60 Watts in delle Sonus Faber Concerto poste su colonne di marmo apposite e questo suono, seppur quasi perfetto, non l'ho gradito quanto invece prediligo un medio-alto tintinnante di un vecchio cd Jazz o magari preso da Radio Monte Carlo che venga sparato nelle mie JBL con tweeter al titanio.

Ho spesso modo di ascoltare, a casa della mia ragazza, il suono di un impianto alquanto fatiscente composto di enormi diffusori da pavimento della HECO (mai viste prima) pilotati da uno *stravecchio* ampli della Kenwood (una di quelle cose fatte decisamente benino: pare che eroghi qualcosa come 300 Watts; d'accordo! Etichetta! ma glieli vogliamo riconoscere 50 come si deve?) e da un cd decennale della Philips: ebbene nemmeno questo mi soddisfa, eppure riconosco siano impianti decisamente migliori del mio.

Cambiamo argomento. Ho letto qualcosuccia su quelle che sono le idee basilari per un buon posizionamento degli impianti, ma -haimè- non credo di poter fare molto di meglio nello sgabuzzino in cui sono relegato.
Vengo e mi spiego:il mio buco di 3 x 2 è in realtà ben più ridotto: le pareti lunghe vengono riempite quasi completamente da un mobile a ponte con letto e da una libreria fino al soffitto.
I lati corti? Uno è dimezzato dalla presenza della porta ed è occupato da un mobiletto per il computer e il lato opposto è occupato interamente dalla finestra.
Sotto la finestra? 70 cm di altezza, un termosifone a muro e ai lati le fatidiche Frankenstein confinanti.
Non c'è di peggio? C'era! Le Infinity Reference 10 e molte altre sono state per tempo incassate negli scomparti della libreria, dove anche una radiolina a transistor può sembrare un subwoofer attivo.
Per sollevare le attuali JBL non c'è materialmente spazio (70-80 cm di spazio a fronte dei 58 cm di altezza dei diffusori); posso metterne delle altre e sollevarle ma mai sopra a quella quota.
Ad *altezza orecchio* nella mia camera ci sono solo ripiani ed antri misteriosi e risonanti...

Parliamo d'altro. I cavi provvederò immediatamente a fabbricarmi (non che sia un grosso lavoro!) gli Star da voi gentilmente spiegati.
Attualmente -e me ne vergogno - ho usato della volgarissima *piattina* red&black, seppure delle più grosse.

Mi permetto di chiedere un piccolo consiglio riguardo al mio Marantz Model 3250b: ha forse un qualche valore collezionistico? quali erano i suoi *valori* (potenza ecc.) in giovinezza? Ha senso portarlo a riparare i finali dal momento che come pre- viaggia benone? (sono dispostissimo comunque a farlo, ma ho paura che non sarà più la stessa cosa).

Software: sono alla ricerca di me stesso; so che mi piacce il Jazz, ma non so che tipo: non quello molto classico, non l'Acid Jazz, forse uno un po' più melodico.
Per il resto ascolto quasi tutto tranne la musica da discoteca (strano per i miei 22 anni!), soprattutto il New Age, la World Music e la Celtica.
Aborro le musiche di moda o di tendenza, nel caso specifico i *Sudamericani* e mi riservo di abbandonare anche la New Age qualora si trovasse sulla cresta dell' onda.
In particolar modo Odio tutto ciò che, spacciandosi per Anticonformismo, viene usato da *cani e suini* diventando schifosamente Conformismo.
Sono sempre dispostissimo ad accettare consigli ed insulti che mi vogliaste gentilmente fornire. Ringrazio antipaticamente...no...cioè...anticipatamente.
E buon lavoro!
Riccardo Camerlengo - E-mail: rcamerl@tin.it

Qualche giorno dopo, Riccardo ha aggiunto quanto segue:

Caro Lucio,
in attesa della risposta, onde ridurre la valanga di improperi a me rivolti, intendevo comunicarle che ho acquistato dei sostegni per le Jbl che - non c'è dubbio - ne modificano il suono in meglio accorciando il rimbombo sulle basse.
Purtroppo, come sospettato, ingombrano spaventosamente il poco spazio rimastomi e mi fanno uscire dall'altezza limite che mi ero prefisso.
Forse mi toccherà spostarle in un'altra stanza e usare in camera mia qualcos'altro.

Le darò un altro motivo per offendermi: ieri ho acquistato un paio di Indiana Line (naturalmente altoparlanti Revac, italiani) di quelle microscopiche, da fissare a parete, poichè ho un subwoofer attivo inutilizzato.
Ho pensato che tutto ciò per un impianto *da garage* possa bastare.
Le casse partono come frequenza da 60 Hz, proprio una delle frequenze di taglio opzionabili dal sub della Aiwa (ahimè, acquisti di gioventù).
Grazie e saluti
Riccardo Camerlengo - E-mail rcamerl@tin.it

LC
Vedi Riccardo,
proprio non ci siamo capiti.
Anzi sono io a non aver capito allora lo spirito della tua lettera.
Prima scrivi chiedendo cosa c'è che non va nel tuo impianto, ti rispondo e ti definisci perplesso perchè continui a preferire il tuo impianto a quelli, superiori come li definisci tu, dei tuoi conoscenti. Allora mi spieghi cosa vuoi?
Sei soddisfatto del tuo impianto? Suona meglio di impianti *superiori*? Benissimo, contento tu, contenti tutti. Lungi da me di voler insinuare in te il virus dell'audiofilia!!!

Questa questione del Suono perfetto, come dici tu, però va chiarita una volta per tutte: il Suono Perfetto non esiste e non capisco come fai a definire il suono dell'impianto del tuo amico *quasi perfetto*. Questo implicherebbe un ideale di impianto HiFi perfetto che tu forse hai in mente ma che io non ho (e che, sia chiaro, nessun audiofilo ha).
L'impianto HiFi deve riprodurre la Musica, dare l'illusione dell'evento reale, il metro di paragone è il suono degli strumenti dal vivo non *quello che ci piace di più*.
Hai provato ad ascoltare gli stessi dischi che hai in casa con l'impianto del tuo amico?
Hai mai sentito gli strumenti che ascolti, ma *dal vivo*?
Questo deve essere il tuo metro di paragone, non il tuo gusto.
Il gusto arriva in un secondo momento dove, dato per scontato che un impianto già fornisce una certa rappresentazione della realtà, uno potrebbe preferire un suono più veloce, uno un po' più caldo e così via.
Tu prefirisci il suono tintinnante dei tuoi tweeter, benissimo.
L'importante, nella vita, è essere soddisfatti. Infatti se l'impianto ci permette di godere della nostra Musica preferita, al di là di come viene riprodotta, esso avrà raggiunto appieno il suo motivo di esistere, quale tramite tra noi e l'emozione della Musica.
Quindi, ripeto, gli audiofili non cercano il suono perfetto perchè questo non esiste.
La perfezione per un evento riprodotto è la realtà stessa e nessun impianto stereo, neppure quelli da centinaia di milioni, riesce ad avvicinarsi all'evento reale di una grande orchestra o di un concerto rock.

Circa la posizione delle casse, mi fa piacere che ti sia deciso a (almeno!) sollevarle da terra. Il problema però permane: quelle casse sono inadatte al tuo ambiente: o cambi casse o cambi ambiente, altrimenti è un discorso senza via d'uscita.
Veniamo alle Indiana Line più sub Aiwa: cosa vuoi che ti dica? Vuoi un mio parere?
O volevi solo farci sapere che hai comprato l'ennesima coppia di casse?
Non è, come dici tu, un altro motivo per offenderti, semplicemente non ne capisco il senso.
Questa è una rubrica della Posta dove chiedere consiglio e/o discutere di argomenti attinenti all'HiFi o alla Musica in generale.
Non è una rubrica stile *Audiofili Anonimi* dove chiunque può scrivere e raccontare le proprie avventure (acquisti, in questo caso).
Se volete dare o ricevere un consiglio, ben venga, altrimenti...
Mi sembra di aver spiegato chiaro molte volte che non ho tempo da perdere ed il poco che ho preferisco utilizzarlo per rispondere a quesiti o richieste d'aiuto o, meglio ancora, per provare prodotti o modifiche.

Circa il Marantz: è un bell'amplificatore e dovresti cercare qualcuno in grado di sistemarlo esattamente com'era, altrimenti non ha senso.
I suoi dati di targa (per quel che possono servire) non li ricordo di preciso, dovrebbe essere un 100W/canale circa.

Parliamo finalmente di Musica.
Dici di amare la Musica non-commerciale. Benissimo. Qual'è la musica non commerciale? Quella che non si vende? Non mi sembra il caso ne' del jazz ne' tantomeno della New Age, venduti entrambi a tonnellate persino in edicola nelle ben note riviste più o meno omonime.
Capisco, forse intendi commerciale la Musica da discoteca o il genere da classifica italiana.
Bè, anche qui c'è da fare qualche osservazione: se ci basiamo solo sul numero di dischi venduti, non c'è dubbio che Louis Armstrong o i Nirvana o gli Oasis o i Prodigy hanno certamente venduto più di Nek e Ramazzotti.
Non in Italia, forse, di certo nel resto del mondo. E allora? I Nirvana sono (erano) più *commerciali* di Ramazzotti? Si, secondo questa definizione.
Allora il punto qual'è? Ascoltare quello che non ascolta la massa, infatti dici che abbandonerai la New Age non appena diventerà fenomeno di massa (secondo me, quindi, lo avresti dovuto fare già da tempo).
E la classica allora? Non l'ascoltano forse milioni di persone? Dovremmo abbandonarla solo per questo?
Vedi, il problema è un'altro: evitare di incappare nel tranello *io ascolto Musica colta che è quella che non si sente in classifica*.
La Musica è Musica, punto e basta. Io ho di tutto: da Vivaldi ai Prodigy, passando per Metallica, Bach, Jovanotti, Public Enemy, Ramazzotti e quanto di più *commerciale* si possa immaginare.
Io amo tutta la Musica, senza distinzioni, ne' etichette. Non mi interessa di voler apparire *colto e raffinato* perchè ascoltavo i REM quando in Italia non li conosceva quasi nessuno.
Non mi interesserebbe un accidente se uno dei miei idoli preferiti (qualora ne avessi uno) diventasse improvvisamente *famoso* e venduto anche al supermercato. ANZI!!! Significherà che alla lunga le cose buone riescono pure a fare successo di massa (esempi a iosa: REM, Prodigy, Nirvana, Battiato ed altri). Perchè dovrei (dovresti) abbandonare Vollenweider se dovesse entrare in classifica?

In conclusione di questo lungo sproloquio, mi dispiace se la mia risposta precedente ti ha lasciato perplesso e spero che questa sia stata chiarificatrice.
Io avevo capito che cercavi consiglio per il tuo impianto, invece forse volevi solo raccontare a tutti come era composto e quanto meglio suoni rispetto ad impianti di ben altra caratura. Va benissimo. Se solo l'avessi chiarito subito...avremmo risparmiato un bel po' di bandwidth.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Cambiare casse per la Classica
Spett. Sig. Lucio,
vorrei ringraziarla vivamente per aver risposto con tanta prontezza e consigli *solidi* alla mia richiesta relativamente alle AR-MST.
Le casse in questione costerebbero £550.000, e hanno i coni dei woofer rifatti, ma le sue considerazioni in merito mi hanno fatto riflettere molto.

A parte questo, vorrei però dire che stamani ho visitato in modo più accurato il sito TNT, ci ho ragionato con un paio di amici, appassionati come me, e devo onestamente porgere il mio più vivo apprezzamento, e un sentito grazie.
Io credo al fatto che lei compia un servizio utile a moltissime persone, come me, e credo che lo faccia in modo onesto, così come dice, senza lucri ulteriori oltre al gusto di una passione soddisfatta e.. condivisa.
Grazie di nuovo, dunque, a mio avviso lei meriterebbe un sostegno anche più fattivo.

Ora però sono in crisi:
il mio impianto ora come ora è composto da:

Bene, avevo pensato alle AR, e in conseguenza di cambiare anche l'ampli.
Ora, dicevo, sono in crisi: sento che delle casse nuove sono NECESSARIE, ho definito un budget di +-700.000, la stanza è piccola e devono essere bookshelf, ascolto SOLO classica, ma come mi oriento nel grande mare?

Capisco anche che lei non sta lì apposta per dare consigli a me, ma ci provo.
Avevo anche pensato di acquistare solo un finale, ed accoppiarlo all'uscita variabile del CD, ma è proponibile?
Esiste una tale soluzione? O è una follia?

Beh, grazie di nuovo, e a presto.
Giuseppe Monno - E-mail: Giuseppe.Monno@tlsoft.it

LC
Crao Giuseppe,
grazie per l'apprezzamento. Dici che TNT dovrebbe avere *un sostegno ancor più fattivo*...è quello che penso anch'io...ma supporto da chi?
Certo non dai *concorrenti*, l'unica cosa che mi aspetto è che la soddisfazione stessa dei lettori sia la nostra migliore pubblicità. Per cui, se ritenete che TNT sia una buona idea fatelo sapere agli amici, spargete la voce!
Purtroppo invece molti pensano che tutto ciò che è in Rete sia in qualche senso *dovuto*, quindi approfittano della disponibilità e tanti saluti!

Nella tua lettera, per amor di chiarezza, fai riferimento ad alcuni miei consigli che i lettori di TNT non hanno letto sulla Posta delle scorse settimane, in realtà si trattava di una risposta privata ad una domanda molto specifica.
Chiarito questo veniamo a noi. Hai ragione, le casse sono da cambiare, prima di ogni altra cosa.
Per la cifra da te stanziata hai varie alternative: io ti consiglio di sentire le Opera Duetto (presto in prova su TNT), qualche modello Chario, le Acoustical RS 7 e, andando all'estero, le B&W 601 e le KEF Coda 8 oppure Q15, Infinity Ref 11. E' solo un elenco MOLTO parziale e solo per darti qualche idea, la cosa migliore da fare è andare in giro per i negozi con le tue orecchie e lasciar giudicare a loro.
Ascolta un po' qualcosa e poi fammi sapere.
Per il finale al posto dell'integrato, certo che si può fare, ma la soluzione non offre particolari vantaggi. Anzi.
Il problema è la qualità del potenziometro che regola l'uscita del lettore CD, punto critico di passaggio del segnale audio. Certo, si potrebbe ovviare con un finale dotato di ingressi regolabili (e non sono molti) ma si presenta il problema di dover regolare indipendentemente con due manopole il livello del canale destro e sinistro, in pratica un incubo.
Meglio un buon integrato.
Non c'è bisogno di spendere tanto, come spiego meglio nell'apposito articolo della rubrica
Adeste Fideles, che ti invito a leggere, qualora non l'avessi già fatto.
Pensa agli stands ed ai cavi, accessori fondamentali per la buona *riuscita* di un buon impianto HiFi.
Tienici al corrente!
Lucio Cadeddu

Kit o usato?
Caro Direttore,
ti ho già scritto parecchio tempo fa (quando la rubrica della posta, che peraltro trovo piena di spunti interessanti, non esisteva ancora) ma ti rinnovo i complimenti per la *rivista* che vorrei, ma so che è impossibile, "aggiornata" più spesso :-)

Intanto ho upgradato le mie vecchie Advent Loudspeaker ricablandole e sostituendo i componenti del filtro (ti ricordi?) con risultati mooolto soddisfacenti!
Ora, avendo acquistato un pre Copland 301 d’occasione vorrei accoppiargli un finale a stato solido più *musicale* del mio Proton 1200 (che è già migliorato con i tubi del Copland).
Il mio dubbio è se azzardare la soluzione kit (pensavo a Praecisa) o se continuare a cercare sul mercato dell’usato come ho fatto finora.
Il dubbio deriva dal fatto che non ho modo di ascoltare il Praecisa perchè non si trova in negozio (ho già chiamato la Praecisa per telefono che tra l’altro mi ha detto che smetteranno di fornire kit) e non so se si accoppia bene con il Copland, mentre sul mercato dell’usato con un po' di pazienza potrei trovare qualche buona occasione (Muse, Meridian, AM Audio, oppure?) anche se mi sembra che spesso i prezzi siano un po' eccessivi :-( (ma non esiste una qualche valutazione *ufficiale* dell'usato?)
Ascolto prevalentemente musica moderna con alcune puntate nel classico in un ambiente piuttosto grande e mi piacerebbe avere un tuo parere sulle due alternative.
Comunque vada grazie di aver pensato a TNT!!
Alessandro - E-mail: a.senni@iol.it

LC
Caro Alessandro,
grazie intanto per l'alta fedeltà :-) con cui ci segui e mi spiace non poter fare di più per TNT. Un aggiornamento settimanale con articoli e tonnellate di posta, più un altro aggiornamento settimanale per la versione inglese mi sembrano già un lavoro enorme, se pensi che, di fatto, a tener le fila di tutto quanto, scrivere gli articoli in HTML, rispondere a tanti messaggi che poi non pubblico su questa Rubrica, gestire contatti nazionali ed internazionali, fare prove d'ascolto, c'è una persona sola, cioè io :-)
Non mi sto affatto lamentando, dico solo che essendo questa la situazione non si può fare di più.

Veniamo al tuo problema:
i kit Praecisa sono effettivamente interessanti, ma, pare, di difficile reperibilità.
Non solo, ma pare siano destinati ad *esaurirsi*, in quanto, da recenti contatti, la Ditta di Brescia sembra voglia puntare sempre più al prodotto finito.
La scelta dell'usato è ottima ma, naturalmente, bisogna stare attenti ai bidoni.
Un altro problema, come dicevi anche tu, è che non esiste un listino dell'usato (e sarebbe impossibile che esistesse, stante il numero di apparecchi sul mercato....mica come le auto!!!) per cui spesso si trovano prezzi un po' esagerati.
Tuttavia, rivolgendoti a rivenditori seri, con un grande giro di materiale usato puoi esser certo di non correre grossi rischi.
Un vantaggio dell'usato è che i rivenditori mettono gli apparecchi a disposizione per l'ascolto molto più volentieri.
Un prodotto nuovo, ma usato qualche volta per *dimostrazioni*, perde molto del suo valore ed il rivenditore è costretto a venderlo sottocosto...perchè noi audiofili pretendiamo sempre, un po' scioccamente, il prodotto *nuovo da scatola*.

I finali interessanti sono moltissimi, non c'è che l'imbarazzo della scelta e tutto dipende dal tuo portafogli e dalle tue orecchie.
L'abbinamento con un pre valvolare va sempre studiato e valutato con attenzione, onde non rovinare la grazia dei tubi con l'aggressività (eventuale) dei transitors del finale.
Altra variabile sono le casse ed il loro accoppiamento col finale.
E' certamente una scelta difficile, un *balancing-act* che richiede pazienza e tante prove.
Infatti può essere che il finale a transistors vada divinamente con le tue casse ma rovini un po' la grazia del Copland, o viceversa.
*Conditio sine qua non* è dunque che tu possa portarti a casa almeno due apparecchi per volta e in modo da poter valutare obbiettivamente tutti i pro e i contro.
Conosco le tue casse per averle sentite suonare diverse volte ma non ho idea di come possano suonare ora dopo le modifiche.
Dovrebbero comunque essere un carico piuttosto facile per qualsiasi finale, quindi fossi in te mi preoccuperei principalmente dell'accoppiamento *timbrico* degli apparecchi.

Facci sapere!
Lucio Cadeddu

Valvole, fortissimamente valvole, parte II
Postilla alla
lettera della settimana scorsa

Ad integrazione dell risposta della settimana scorsa alla lettera Valvole, fortissimamente valvole pubblico alcuni consigli del collega Giorgio ed invito sia il lettore interessato che tutti voi ad andare a scoprire la succulenta novità che TNT andava preparando in questi ultimi tempi: una nuova sezione del Tempio del Tweaking interamente dedicata alla teoria ed ai progetti di elettronica valvolare.
La sezione che già da questa settimana ospita il primo progetto di un pre a valvole essenziale, si chiama Termoionica Applicata. Da non perdere.

Veniamo ai consigli del nostro mago:

Ci sono sempre le alternative MOLTO più economiche di quanto si aspetta (o forse anche cerca) il nostro lettore, per esempio i seguenti progetti di CHF e Selection Components.
Come finali:

Come Pre: Da vedere anche il *Linea dolce linea* di Nardi di CHF numero 16 (se ben ricordo): non c'è in kit ma Nardi offre consulenza telefonica (a pagamento, è un 166...) come tecnico di Audio Note Italia e dovrebbe riuscire a fornire anche i trasformatori necessari.
E, ovviamente il nostro Simpre 88SE di Termoionica Applicata.
Giorgio Pozzoli

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

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