TNT, che bella scoperta: riflessioni e
domande Ho letto quante più pagine potevo. Molte le ho già scordate e saranno oggetto
di ulteriori visite, ma quelle su come milgiorare suono e prestazioni dei CD
player mi sono rimaste impresse.
Posseggo un (buon?) impianto al quale sono arrivato dopo diversi anni di
ricerca e sperimentazione, qualche dolorosa rinuncia (il buon vecchio
analogico), alcune scelte obbligate dovute alla forma veramente sfortunata della
mia attuale stanza di ascolto (4 x 4 x 3!!!), e - sicuramente - dopo molti
errori.
I diffusori sono attualmente le LINN TUKAN. Con le TUKAN ho scoperto un diffusore che si sposa meravigliosamente con il
NAIM, ma soprattutto mi permette di ascoltare solo la musica e davvero poche
volte presto l'orecchio all'impianto in quanto tale. Le TUKAN sono pilotate (tra poco in bi-wiring) da un NAIT2-CD (senza ingresso
phono ma con l'ingresso CD migliorato). Sono assolutamente convinto della necessità di migliorare in qualche modo il
PHILIPS che pur essendo vecchio è ancora il migliore mai prodotto dalla casa
olandese. Non avevo mai pensato al suono del coperchio a forma di *C*. Prima di
mettermi a trafficare con blue tac e simili ho
provato a togliere il coperchio ed ascoltare il PHILIPS a *nudo*. Mi attraeva l'idea dello stabilizzatore Discus+, ma leggo che non è più in
produzione. Ho letto le varie fasi della nascita del Marantz Lucio Limited
Edition, ma ti chiedo quanto sia proponibile ai comuni mortali che il
saldatore non lo hanno mai preso in mano?
Chiudo, e mi scuso per la lunghezza della missiva, chiedendoti se a tuo
parere vale la pena investire sul miglioramento del PHILIPS CD-880 oppure un
moderno CD player (Marantz? Anche con pochissimo tweaking) è davvero superiore
al mio, che ho comprato dieci anni fa. LC Come e se migliorare il tuo CD 880. La risposta è facile: si può e si deve!
Quella meccanica è tutt'altro che malvagia e val la pena tentare il tutto e per
tutto per metterla nelle condizioni migliori per suonare. Quanto allo stabilizzatore: destino vuole che proprio questa settimana trovi
su TNT la prova di uno stabilizzatore per CD
ultramega economico ed ovunque reperibile. Intanto puoi cominciare con quello e
vedere se l'effetto ti piace. La maggiorannza degli stabilizzatori sortiscono lo
stesso effetto: sto provando quello in Kevlar® e fibra di carbonio della Sicomin
(costo 100.000) ed anche lui, con le dovute differenze, fa lo stesso effetto di
dispositivi analoghi.
Un amante del vinile perseguitato dal ronzio Temo dunque che il problema sia il mio impianto di rete (il negoziante ha
esaminato l'apparecchio e nel negozio non si sente nulla). P.s. Il phono stage è alimentato esternamente da un piccolo trasformatore 40V
tipo walkman.
Scusa il disturbo e complimenti per TNT LC A questo punto le possibili soluzioni:
Per ora non mi viene in mente altro, non mancare di farmi sapere.
Stabilizzzato o...condizionato? :-) Ne avevamo appena accennato dell'importanza dei cavi di alimentazione,
stabilizzatori e condizionatori in fiera, ma come spesso succede in quelle
occasioni non si riesce mai a finire un discorso con la concentrazione
necessaria. LC Sono contento che il nostro sistema di cablaggio TNT abbia avuto benefici
effetti sul tuo impianto: la soddisfazione dei lettori è il nostro unico
*reward*.
Veniamo alle tue domande: In conclusione, l'argomento è vasto e andrebbe affrontato in modo
dettagliato, solo che non si può provare ogni condizionatore di rete disponibile
sul mercato, anche perchè i risultati potrebbero essere fuorvianti poichè, come
già detto, essi dipendono in larga parte dallo stato della rete elettrica
casalinga e dal tipo di impianto hifi in prova. L'assegno è in viaggio :-) Ti assicuro che malgrado la gaffe che ho commesso circa il *sistema di
conversione a valvole* del mio lettore cd, ho comprato in vita mia qualche
centinaia di riviste hi-fi, ma nessuna si avvicina a TNT. Continua così. Elogi inoltre anche ai vari collaboratori. LC La tua lettera mi offre lo spunto per osservare un fenomeno sempre più
diffuso: se è vero che il numero di accessi certificato dalle nostre statistiche mensili è
senz'altro impressionante, lo diventa ancor di più se si pensa che il
numero dei lettori reali è molto più elevato, tenendo conto di tutti
coloro che, pur non avendo accesso alla Rete, leggono la nostra rivista grazie
ad amici che, come si dice, hanno il collegamento. Quanto alla tua gaffe sulla conversione a valvole, non devi preoccuparti,
l'espressione da te usata è piuttosto comune, io ho voluto precisare giusto per
evitare che qualcuno potesse dire che non mi ero accorto dell'errore.
Ti ringrazio, anche a nome dei collaboratori, per apprezzare il nostro stile
semplice e pulito, a volte anche un po' (volutamente) rustico. Forse questo sbandierare proposte *a costo zero o quasi* fa un po' stile
venditore ambulante e certo sarebbe più raffinato spacciare per
*estremamente convenienti* oggetti da *ambulante* venduti però in boutique a
suon di milioni. In conclusione, e in cambio di questo umile servizio, chiediamo solo, se TNT
vi piace, di farla conoscere ai vostri amici, anche non appassionati di
HiFi. Autostruzione di diffusori...dove? Attendo notizie... LC Infine metti su AltaVista la keyword DIY loudspeakers e fai visita ai
siti internazionali degli autocostruttori. Fatica d'ascolto Caro Direttore, Per restare in tema di spiegazioni tecniche (cosa che gradisco molto)
potrebbe anche spiegarmi (sempre per cortesia :) ) cosa significano i termini
*roll-off* e *burn-in* che ho incontrato leggendo i suoi articoli?
Vorrei inoltre farle i miei complimenti per come ha creato e per come
gestisce la sua rivista che, essendo (fortunatamente) fuori dall'edicola, riesce
ad avere una certa personalità e un giusto grado critico versi i
prodotti. In attesa di una Sua cortese quanto gradita risposta la saluto. LC Roll-off e burn-in significano rispettivamente *arrotondamento*
e *riscaldamento* e si usano il primo per indicare una limitazione agli estremi
della banda audio (più spesso: roll-off alle alte frequenze) ed il secondo per
il riscaldamento necessario a tutti gli apparecchi per raggiungere la
temperatura ideale d'esercizio. Vedi in proposito l'articolo Pre-riscaldamento degli
apparecchi hi-fi.
Argomento cavi. Cerchiamo di capirci: si tratta di sfumature che,
QUINDI, non possono essere evidenti, come dici tu, è una contraddizione
lessicale. Non suona mai bene Caro Lucio, L'Hi-Fi di cui sto parlando è composto da un amplificatore YAMAHA (AX-390),
una piastra della TEAC (W-780R), un CD player della MARANTZ (CD-36), due
diffusori JBL (TLX-150) con una potenza nominale di 125W. L'ambiente d'ascolto è una stanza più o meno quadrata con i lati di tre
metri, forse non molto bene insonorizzata poichè ho la parete di fronte alle
casse che è vuota, e tutti i mobili a metà parete. LC Il secondo problema del tuo impianto è infatti la posizione delle casse. Un
metro e venti di altezza è decisamente troppo, a meno che tu non ascolti stando
in piedi. Ultima possibilità il volume d'ascolto che, se troppo alto in relazione alla
potenza dell'ampli, può far insorgere fenomeni di *clipping* ovvero di
*saturazione* degli stadi finali col risultato di un suono sgraziato e
vetroso. Concludendo io ritengo che la soluzione sia da ricercare in ambiente,
uno dei parametri più influenti nella resa di un qualunque impianto HIFi ed
ingiustamente trascurato. ATTENZIONE!!! Pregasi
leggere prima le Istruzioni per l'uso Lettere alla Redazione
Vol.1 © Copyright 1997 Lucio Cadeddu
DuPont™ and KEVLAR® are registered trademarks or trademarks of
DuPont or its affiliates.
Egregio Direttore,
scopro per caso la tua (mi permetto di
usare il tu verso chi coltiva le medesime passioni) rivista e riconosco subito
la dedizione ed il lavoro da vero amatore che ne sta alla base e permette la sua
crescita e diffusione.
I miei più vivi complimenti!
In quindici anni ho posseduto:
JBL 4301 (un monitor veramente mitico, quando ascolto Stanley Clarke le
rimpiango ancora...), CIZEK 1 (favolose con la classica, ma non erano adatte
alla mia stanza di allora), ESB CDX1 (contagiato sulla via dei mini, le ho
ancora - ricablate VDH - e ogni tanto le ascolto), B&W 500 e poi B&W 601
(avevo bisogno di bassi, ma in ogni caso un diffusore favoloso la 601).
Ho
sostituito le B&W con le TUKAN perchè non le potevo staccare dal muro e il
rinforzo sulle basse causato dalle pareti non mi piaceva proprio.
E questo dovrebbe essere
il vero fine di ogni impianto: farti dimenticare che stai ascoltando musica
riprodotta.
Sorgente è un (vecchio?) PHILIPS
CD-880 con convertitore esterno AUDIO ALCHEMY DDE 1.0.
I cavi sono XLO
digitale tra CD e convertitore e KIMBER KC-AG tra convertitore e ampli. I cavi
di potenza sono NAIM.
Date le caratteristiche dell'attuale impianto credo sia un
intervento sulla sorgente quello che può portare i migliori risultati.
Prima
di valutare l'acquisto di una meccanica nuova vorrei vedere dove posso arrivare
con quella attuale.
La
differenza secondo me c'è e si sente. L'ho ascoltato poco e non riesco a dirti
se sia migliore o peggiore (che poi si traduce sempre in: mi piace di più o di
meno? Non dimentichiamo che l'ascolto della musica è sempre soggettivo).
In
sintesi il suono è meno cupo ed i contorni di alcuni strumenti (gli archi
soprattutto) si sono fatti più netti.
Non mi abbandona però una sensazione
generale di suono un po più *leggero*, non so spiegarlo in altro modo.
Non è
che senza coperchio viene annullato l'effetto positivo del pennarello sul bordo
del dischetto? Boh! Continuerò le mie prove.
Ricordo che Sicomin produceva un sistema ad hoc per la mia
meccanica, ma era composto da stabilizzatore + tappetino ed era troppo costoso
(qualche anno fa si parlava di 450.000 lire).
Grazie, a risentirci
Loris
Arrigucci
P.S.: il giradischi analogico a cui ho rinunciato è un LINN AXIS,
con il suo braccio BASIK e testina GRADO con stilo VDH. In realtà lo posseggo
ancora (anche se senza ingresso phono non lo ascolto più da anni) perchè so di
commettere un delitto a sbarazzarmene...
Loris Arrigucci - E-mail:
Loris.Arrigucci@Italy.Sun.COM
Caro Loris,
il tuo impianto mi sembra
davvero frutto di lunghe meditazioni, ad esempio la scelta intelligente delle
casse Linn non potendo disporre di tanta distanza dalla parete di fondo.
Complimenti!
Le modifiche da me
proposte sul già citato Marantz CD 63 NON
richiedono l'uso del saldatore, se non, forse, per saldare la vaschetta IEC al
cavo d'alimentazione (non strettamente necessario, si possono usare dei
faston).
Quindi, come vedi, quelle modifiche sono alla portata di tutti i
comuni mortali, anche quelli che non hanno mai preso in mano un saldatore.
Provale una per una e verifica i miglioramenti (o peggioramenti) volta per
volta.
Il problema di queste modifiche è che a volte si guadagna in basso ma
si perde in alto e viceversa e questo spiega la tua sensazione dell'ascolto
senza coperchio. A volte è un problema psicoacustico, se si guadagna in alto
*sembra* che il basso sia più leggero e viceversa.
Ho avuto occasione di
discutere di questi argomenti e delle mie modifiche al CD 63 con Ken Ishiwata in
persona, il quale mi ha confermato che ogni miglioramento da una parte va
compensato con un miglioramento dall'altra, pena lo squilibrio del carattere del
componente.
A meno che l'impianto non sia già di per se' squilibrato, per cui
una modifica non equilibrata potrebbe anche risultare benefica se l'intervento
avviene nella gamma di frequenze giusta.
Riassumendo molto sinteticamente direi che il suono
tende a scaldarsi un po', spesso guadagnando un pizzico di estensione
sull'estremo basso. Però ti consiglio di leggere tutto l'articolo di questa
settimana più la prossima prova d'ascolto del Sicomin.
In conclusione, per
quanto riguarda l'analogico, perchè non compri un pre fono separato così da
poter mettere nuovamente in funzione il Linn?
Fammi sapere!
Lucio
Cadeddu
Caro Lucio,
per
godermi la vecchia collezione di LP di famiglia ho appena aggiunto al mio
impianto un piatto e un phono stage Electrocompaniet ECP-1. La testina è un MC
dell' Audio Technica.
Ora, spesso (ma non sempre) quando accendo l'
Electrocompaniet sento un'orribile ronzio di rete (intorno ai 50Hz,
suppongo).
Ho a connettere e disconnettere i cavi, a spostare
l'amplificatore, a procurarmi una ciabatta con filtro e ho scoperto un paio di
cose interessanti.
A) spegnendo ogni apparecchio elettrico in casa
(specialmente le stufette elettriche) il ronzio di solito svanisce.
B) usando
l'accorgimento sopra detto e usando l'impianto di sera posso finalmente godermi
qualche LP.
Credi sia
possibile farci qualcosa o sono destinato all'ascolto notturno con doppia
maglietta di lana (vivo in Norvegia)?
Francesco Ugolini - E-mail:
ugolini@online.no
Carissimo Francesco,
il problema che tu
lamenti non è assolutamente fuori da comune e può essere causato da diversi
fattori che purtroppo tu non precisi.
Intanto sarebbe da vedere se hai
collegato un opportuno cavo di massa tra giradischi e pre phono e tra questo e
l'amplificazione.
Seconda cosa, in che posizione relativa si trovano stufe ed
impianto.
Basta che siano abbastanza vicine per innescare nel pre phono,
sensibilissimo, ogni genere di muggito e ronzio.
Poi andrei a verificare il
tipo di cavi utilizzati tra giradischi e pre e tra questo e l'amplificazione.
Può essere che la schermatura sia insufficiente e questo, nei cavi commerciali
di uso comune (quelli di serie, per intenderci), è un problema assai
diffuso.
Infine, ma se dici che in negozio il problema non si presenta
escluderei quest'ultima possibilità, può essere che il trasformatore esterno
d'alimentazione non sia adeguatamente schermato e la sua interferenza venga
captata dalla testina sotto forma di ronzio a bassa frequenza.
Magari in
negozio avete tenuto in diversa posizione relativa trasformatore e testina.
In una seguente e-mail mi chiedevi quanto può influire la
tensione di rete su questo fenomeno. Bè, sicuramente la tensione ha un effetto
sul suono di un componente HiFi anche se non si tratta di differenze
drammatiche.
Se troppo vicine
prova ad allontanarle.
Potresti avere bisogno di
cavi schermati anche per le casse. Puoi ad esempio costruirti la variante
schermata del nostro Star e vedere se
migliora qualcosa.
Ancora, procurati degli anelli in ferrite da utilizzare
come segue:
se l'anello è abbastanza grande potresti avvolgerci intorno a
spirale i cavi di segnale, altrimenti, se si tratta da anelli che si possono
*clampare* direttamente sui cavi, opta per questa soluzione, avendo cura di
metterne almeno uno ad entrambe le estremità del cavo (alzati e dai
un'occhiata al cavo video che collega monitor e PC o al cavo della stampante
per avere un'idea).
Qui il problema è di ronzio e mi sembra molto strano che una
tensione di rete un po' più bassa possa causarlo...io a casa qualche volta ho
visto anche 190 Volts (!!!!!!!!!!) ma di ronzio e/o malfunzionamenti neppure
l'ombra. Cambia un po' il suono, a mio parere la capacità dinamica
dell'amplificazione, ma niente che possa giustificare un ronzio.
In ogni caso
fai benissimo a monitorare la tensione di casa, ogni audiofilo serio dovrebbe
farlo: fallo in diverse ore del giorno ed in diversi giorni della settimana ed
appuntati i risultati, potrebbero esserti utili.
Lucio
Cadeddu
Caro Lucio,
prima di tutto
ti saluto cordialmente. Ci siamo conosciuti personalmente al Top Audio e mai,
credimi, avrei pensato di trovarti lì.
Devo riconoscere, e questo lo voglio
dire a quanti non hanno avuto modo di chiaccherare un po' con te personalmente,
che sei veramente un appassionato di musica e uomo libero, pardon... direttore
libero.
Ci vorrei ritornare: mi sono costruito i cavi così come sulla
rivista consigli e ti ho già detto quanto beneficio con una spesa irrisoria il
suono del mio impianto abbia avuto.
Ora sono sempre più convinto
dell'importanza di una pulita alimentazione elettrica e mi sono deciso ad
acquistare un condizionatore di rete.
Prima domanda:
è più utile un
condizionatore od uno stabilizzatore (la rete elettrica di casa mia è tutto
sommato discreta e non ha gravi oscillazioni di
tensione....spero).
Seconda domanda:
che differenza sonica
apportano un condizionatore o uno stabilizzatore? Terza
domanda:
conosco perfettamente il tuo modo di interpretare la posta (mi
sono letto con attenzione le regole che detti), ma nel
limite del possibile fai uno strappo... non ho spazio dove mettere il
*marchingegno* se non nel mobile che già contiene il resto dell'impianto e
quindi le dimensioni ed il peso devono essere necessariamante quelle di un
amplificatore finale: che consigli mi potresti dare?
Quarta ed ultima
domanda:
hai mai avuto modo di provare più condizionatori di rete per
verificarne le differenze sonore?
Perchè enormi differenze di costo se non
dettete da una effettiva differenza di prestazioni?
Ti ringrazio
dell'attenzione e con l'occasione ti invio i più cordiali saluti.
Stefano
Ripoli - Bergamo E-mail: stefano.ripoli@galactica.it
Carissimo Stefano,
ti ringrazio per le
parole di apprezzamento nei miei confronti, confermi anche tu che conosciuto di
persona sono meno *monello* di quanto possa sembrare via Rete :-)
Il problema
è che con la parola scritta si perde moltissimo e si fraintende molto
facilmente.
Che sia un uomo libero credo che l'abbiano ormai cominciato a
capire tutti, concorrenti (?) compresi.
Molti si saranno chiesti: ma da dove
sbuca fuori questo qui? Non ho mai scritto a riviste di HIFi, neppure sulla
Rubrica della Posta, non sono introdotto negli ambienti più *in* di questo
microcosmo, non sono amico di nessuno.
TNT è una mia creatura, lo spazio lo
pago io e non devo renderne conto a nessuno se non, forse, a mia moglie
:-)
Una gran bella cosa.
La scelta iniziale di non avere connivenze o
legami di alcun tipo con realtà preesistenti alla fine si è rivelata
vincente.
Certo, legando TNT a qualcos'altro FORSE avrebbe avuto inizialmente
più successo però poi?
Così ho dovuto rifiutare diverse proposte di
collaborazione anche lusinghiere ma tant'è, la libertà di espressione non ha
prezzo e poi, come diceva Giulio Cesare, meglio essere il primo nel villaggio
che l'ultimo nell'urbe. Parole sante.
Ho preferito essere il primo nel
villaggio (quello globale di Internet, in questo caso) ed i frutti cominciano a
maturare.
Prima e seconda domanda
Meglio uno
stabilizzatore o un condizionatore?
Domanda da cento milioni! La risposta,
come avrai intuito è dipende.
Si, dipende dall'impianto elettrico di
casa e dall'impianto stereo stesso.
Il problema tuttavia non dovrebbe
angustiarti più di tanto visto che di buoni stabilizzatori per uso HiFi se ne
trovano pochissimi e costano cifre da capogiro.
Il problema dello
stabilizzatore è quello della velocità di commutazione, ossia del suo tempo e
modo di risposta alla variazione di tensione.
Quelli abbastanza veloci
dovrebbero essere quelli elettronici però questi presentano una serie di
problemi di rumore e di inerzia alle richieste di corrente da parte di
amplificazioni grosse.
Per capirci, io ne ho uno da 1500 VA collegato
all'impianto Home Theater, ma sono certo che la sua presenza limita la dinamica
degli amplificatori ad esso collegati. Infatti l'ampli per i canali anteriori è
alimentato direttamente dalla presa.
Passiamo ai condizionatori. Qui il
problema è analogo: se non sufficientemente dimensionati possono limitare la
dinamica, anche di apparecchi apparentemente innocui dal punto di vista
dell'assorbimento come i lettori CD. Come già spiegato nelle lettere della settimana
scorsa il problema è di tutt'altro che semplice soluzione.
Conto però di
dedicarmi con più impegno al problema, magari andando a chiedere pareri a
qualcuno che questi aggeggi progetta e costruisce.
Quindi, in definitiva, non
esiste una soluzione migliore di un'altra, si tratta di provare nel tuo caso
specifico cosa funziona meglio.
Cosa aspettarsi? In genere, quando il tutto
funziona a dovere, un aumento della dinamica, causato dal migliorato rapporto
segnale/rumore complessivo. Questo dovrebbe portare, come sottoprodotto, una
migliore scena sonora, più precisa e più ampia.
Terza
domanda
Difficile dirlo senza sapere il budget
prestabilito.
Fortunatamente ci sono numerosi Costruttori italiani
specializzati in questo tipo di apparecchi, basta guardare cosa offrono per la
cifra preventivata e poi andare in giro per vedere se tali apparecchi sono
disponibili presso i nostri abituali rivenditori.
Quarta domanda
Si
sa che in HiFi le differenze di prezzo, spesso enormi, non sono sempre
giustificate da una differenza di prestazioni. Ancor meno in questo caso dove
l'efficacia dei dispositivi è largamente dipendente dalla situazione della rete
elettrica casalinga e dal tipo di impianto hifi che si possiede.
Normalmente
i condizionatori di rete sono tutti abbastanza simili, più qualche dovuta
eccezione.
Non sono nient'altro che dei trasformatori d'isolamento (rapporto
di trasformazione 1:1) che si possono acquistare tranquillamente in un qualsiasi
negozio di materiale elettrico e forniture industriali, abbinati con un più o
meno sofistaicato filtro a pi-greco anti-interferenze, anche questo acquistabile
nei negozi suddetti.
Per darvi un'idea, un trasformatore d'isolamento da
5000VA, improponibile per uso domestico, costa circa 600.000 lire.
Quelli che
trovate nei condizionatori commerciali sono al max da 3000 VA, spesso molto,
molto meno. Altre volte trovate cinque o sei trasformatori d'isolamento più
piccoli ognuno asservito ad una presa diversa, ed ognuno col suo bravo filtro.
Aggiungeteci un cavo d'alimentazione schermato come il nostro Merlino ed il gioco è
fatto.
Progetti originali a parte, che sono davvero rari, questa è la
struttura di un condizionatore di rete. Non resta che autocostruirvelo, così,
giusto per provare se funzionano oppure no nel vostro impianto.
Come si
faccia ad arrivare ai costi spesso vergognosi di questi apparecchi è presto
detto: manodopera, cabinet ultra rifiniti e costosi, ricarichi d'importazione se
si tratta di apparecchi non italiani, strategia di marketing (se costa molto fa
tutta un'altra impressione) e, talvolta, costi di pubblicità.
Ed ecco che un
trasformatore d'isolamento da 1000 VA con annesso filtrino Shafner può arrivare
a sfiorare i tre milioni in tutta tranquillità.
Sia chiaro che il discorso
non è diverso per altri apparecchi, non è che la categoria dei condizionatori di
rete sia un'eccezione...
Prometto che faremo comunque
il possibile, anche lato autocostruzione.
Ciaooo
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
puntuale
come sempre leggo la risposta ai miei dubbi. E' bello sapere che ci sei.
TNT
da solo ripaga dell'abbonamento ad Internet ed è ormai la Bibbia che sto
diffondendo in stampa anche ad amici, patiti di hi-fi, non internettisti che a
loro volta mi richiedono gli aggiornamenti e mi raccomandano di girarti i loro
complimenti.
Leggendo, si
respira un'aria più semplice, più chiara, anche se altamente qualificata e
professionale. Nessuno mai aveva avuto dei suggerimenti e consigli così geniali
ed economici come quelli che si leggono nel Tempio del
Tweaking.
Cose che fanno effettivamente accendere ed alimentare la vera
passione per l'hi-fi. Finalmente pagine dedicate non solo a chi si può
permettere di cambiare un componente al mese con esborsi di milioni.
Eugenio Fenocchi
- E-mail: andrea01@telware.telware.it
Eugenio,
se TNT da solo ripaga
dell'abbonamento Internet, lettere come le tue ripagano da sole di tutti i
sacrifici per continuare a migliorare sempre la nostra piccola TNT.
Comunque
sia, l'assegno te l'ho appena spedito :-)
Di questo fatto mi
ero reso conto anche osservando il gran numero di richieste per la Dima per giradischi che
distribuiamo gratuitamente.
Molte richieste infatti sono state fatte da
persone che non hanno accesso alla Rete.
Ed è questo un dato che deve
invitare a riflettere: se è vero che la Rete non è molto diffusa in Italia è
anche vero che le idee buone non fanno fatica a diffondersi tra gli
appassionati, nonostante l'evidente boicottaggio della *concorrenza* (avete mai
trovato TNT linkata in qualche sito del settore? Nazionale dico, perchè
all'estero i riferimenti si sprecano, Stereophile e TAS in testa a tutti. Non lo
trovate un po' strano?).
Devi sapere
che un audiofilo mi ha accusato di essere troppo terra terra, con questi
consigli di modifiche da mille lire.
Forse era uno di quelli che gode a far
parte di una certa elite di *conoscitori*, magari pieni di soldi, che vogliono
che l'HiFi resti un hobby per pochi fortunati.
La mia filosofia è un
tantinello diversa, però vorrei solo far osservare che tanti prodotti
miracolosi, venduti a prezzi stratosferici, provengono proprio da idee terra
terra, messe in pratica con intelligenza.
Non mi preoccupo di far la figura dell'ambulante, la mia
reputazione preferisco guadagnarmela sul lavoro serio, non certo con questo
divertente passatempo che è l'HiFi. Forse chi altro non ha preferisce farsi
scudo con questi trucchi meschini da mercante d'arte. L'Arte, signori miei, sta
nella Musica, non nei nostri miseri apparecchi che tentano di riprodurla alla
meno peggio.
Inviateci i vostri commenti e le vostre critiche, diteci ciò che vi
piace e ciò che vi fa schifo :-) , se stiamo sbagliando vorremmo essere i primi
a saperlo.
A presto!
Lucio Cadeddu
Caro
Lucio,
puntuale come il fisco rieccomi qua.....;-)
Ti scrivo di nuovo per
dei chiarimenti, ti avevo chiesto lumi riguardo ad un subwoofer ed essi sono
arrivati puntualmente su TNT (Grazie, continua così), solo che nella tua
risposta fai riferimento a fonti Internet per l'autocostruzione che io
sinceramente non riesco a reperire, ti sarei grato per qualche indicazione più
dettagliata.
Il fatto è che vorrei avvicinarmi all'autocostruzioe e ritengo,
forse sbagliando, di poter cominciare con dei diffusori (magari con dei larga
banda per evitare il cross-over), con l'aiuto di un falegname che ha già qualche
esperienza, da utilizzare poi per un piccolo impianto HT.
Per ora...... salutoni
Gianni Cimbalo - E-mail:
gcimbalo@medianetis.it
Caro Gianni,
sarò
telegrafico.
Comincia a vedere due grossi siti italiani di autocostruzione:
Digitex e Audiokit.
Là trovi tutti gli
altoparlanti del mondo, vari KIT, libri, software, componentistica, in una
parola tutto ciò che ti serve.
Magari digli che sei stato consigliato da TNT,
chissà che non si decidano una buona volta a mettere il link anche a noi
;-)
Ottimo software per autocostruzione è anche quello della rivista italiana
Audioreview, che dispone di programmi
ben realizzati e di prezzo abbordabilissimo.
Ancora, puoi dare un'occhiata ai
progetti della rivista Costruire HiFi,
diretta dall'ottimo Viappiani, un grande esperto del settore.
E poi dicono
che parliamo male della concorrenza :-)
Di più, nin zò :-)
A
presto!
Lucio Cadeddu
sono un ragazzo di 24 anni che ha felicemente scoperto lei
e la sua rivista *curiosando* nel newsgroup it.hobby.hifi, mentre leggevo la sua
rivista ed altre comprate in edicola anche di car audio (so che il car audio non
è pertinente con la sua rivista ma è un settore dell'alta fedelta che apprezzo
moltissimo) sento spesso parlare di fatica d'ascolto soprattutto quando
si parla di amplificatori o di tweeter e pur avendo riscontrato di persona
questo fenomeno, potrebbe cortesemente spiegarmi le ragioni e le motivazioni
tecniche per cui si ha tale sensazione?
Sono alcune particolari armoniche a
cui il nostro orecchio è più sensibile a provocare questa sensazione?
E
perchè alcuni apparecchi sono più soggetti di altri a questo fenomeno?
Perdoni la mia cocciutaggine ma pur ritenendo molto importanti i
cavi di collegamento e di alimentazione che dovrebbero essere di qualità pari al
resto dell'impianto stento a credere che riescano a dare delle sfumature così
evidenti.
So che lei ha già ampiamente trattato questo argomento nel
newsgroup ma leggendo i suoi articoli non riesco a spiegarmi certe frasi.
Michelini
Marco - E-mail: motormania@iol.it
Caro Marco,
la fatica d'ascolto è
generata pricipalmente da suoni troppo ricchi di frequenze medio-alte, alle
quali il nostro orecchio è particolarmente sensibile.
Non solo è sensibile ma
anche estrememente critico, cioè ha una capacità di discriminazione acustica
elevatissima proprio nella zona di frequenze che cadono all'incirca nel range
del *parlato*.
Il nostro cervello, come già detto tante altre volte qui su
TNT, è un equalizzatore automatico, cioè tende ad aggiustare un suono quando
questo gli appare poco naturale o carente sotto qualche aspetto.
Il che vuol
dire che se ci sono troppi medio-alti, a lungo andare l'operazione di
equalizzazione automatica (inconscia) diventa faticosa per il cervello che
comincia a rifiutarsi mandando segnali di insofferenza: la tanto famosa *fatica
d'ascolto*.
Aggiungo anche che il nostro orecchio ha un meccanismo di
autodifesa contro suoni troppo forti: progressivamente irrigidisce la membrana
timpanica, fenomeno grazie al quale si riesce a tollerare i 120 dB continui
delle discoteche, salvo poi sentire che le orecchie *ronazano* e *fischiano* per
alcune ore, sottoprodotto di questa operazione di autodifesa.
Questi
argomenti, profondamente legati alla psicoacustica ed all'anatomia, andrebbero
spiegati meglio da uno del mestiere, ovvero un medico otorino. Per quanto ci
riguarda, dovrebbe essere sufficiente questa spiegazione all'acqua di rose e
largamente imprecisa che ho tentato di fornire, sempre per rispettare lo stile
semplice di TNT.
Precisato questo aggiungo che ciò che può essere evidente per me e
nel mio impianto potrebbe essere inudibile in impianti di altre
persone.
Infine una osservazione terra terra: se ti dico che l'aragosta
farcita di crema pasticcera e savoiardi (ricetta del Tempio del Tweaking :-) ) è
un piatto prelibato, tu ci credi?
Come minimo vorrai assaggiarla.
Ecco, non ti chiedo di credere a niente di ciò che leggi qui, ti
consiglio umilmente di provare, provare ed ancora provare, prima di trarre
conclusioni affrettate.
Se poi provando diversi cavi nel tuo impianto non
sentirai nessuna differenza ciò non significherà affatto che i cavi non
influenzano l'ascolto: significa semplicemente che nel tuo impianto, col tuo
orecchio, non si sente la differenza.
Quando migliorerai impianto e, se
necessario, modo di ascoltare, può anche darsi che sarai d'accordo con
me.
Comunque sia, le differenze talvolta sono davvero notevoli, spesso
superiori a quelle che si sentono tra un amplificatore ed un altro.
Altre
volte sono giusto sottili sfumature. Però ricordiamoci che a volte la differenza
tra un suono *credibile* ed uno insopportabile, alle orecchie di un audiofilo
appassionato, è fatta principalmente di sfumature.
A presto!
Lucio
Cadeddu
mi chiamo Luca e ho scoperto da poco la rivista telematica di
cui sei il direttore.
Devo dire che per me è stata illuminante in quanto non
sono esattamente un audiofilo ed ho trovato nelle sue pagine molte informazioni
che mi hanno fatto vedere sotto una nuova luce il mio vecchio impianto Hi-Fi e
il nuovo, aimè acquistato prima di scoprire TNT.
L'impianto acquistato con
tanto entusiasmo mi lascia infatti adesso con la bocca amara.
In primo luogo
i bassi, quando il volume dell'AMP supera quello di un *Walkman* cominciano a
rimbombare impastando il suono che risulta così fastidioso.
In secondo luogo,
quando i bassi non fanno abbastanza casino, gli alti creano un fastidioso sibilo
in corrispondenza delle S e delle T.
Il problema dei bassi l'ho
parzialmente superato diminuendoli con il controllo bass sull'AMP, ma la cosa
non mi consola affatto!
Per collegare i
diffusori ho usato un cavo schermato (6.000 al metro).
Le casse le ho posizionate
su di un mobile a circa 1,20 da terra e guardano l'ascoltatore con un
angolazione di 45 60 gradi.
Il risultato di tutto ciò è quello che ti dicevo
prima!
Dove posso ritrovare le cause di questi difetti auditivi in particolar
modo dei sibili?
Capisco che tali problemi potrebbero non essere di interesse
comune, quindi sarei ugualmente lieto di ricevere un tuo consiglio per via
privata.
Ti ringrazio anticipatamente ed aspetto con ansia la tua risposta
sulle pagine della tua rivista o nella mia casella postale.
Ciao,
Luca -
E-mail: pa2341@panservice.it
Caro Luca,
al di là dei componenti del
tuo impianto che davvero non possono aver colpa per un risultato che tu
definisci così disastroso, il problema e la sua soluzione è ancora una volta da
cercare nell'ambiente e nel posizionamento dele casse.
Un cubo di tre metri
per lato (immaginando che anche l'altezza sia sui tre metri, come di solito) è
un incubo acustico.
Se puoi cambia stanza!!!
Se non puoi non hai da
fare altro che leggerti gli articoli sull'acustica ambientale che ho pubblicato
sulla rubrica Adeste
Fideles e poi cominciare a sperimentare (tappeti, poltrone, tende
etc.).
Seguendo alcuni consigli spiegati in modo semplice negli articoli
citati puoi scoprire facilmente le caratteristiche acustiche della tua stanza,
col solo uso delle tue orecchie e di un po' di pazienza.
In seguito potrai
tentare di applicare il Metodo della Wilson Audio,
pubblicato recentemente qui su TNT, che può aiutare a risolvere più di un
problema ambientale.
Anche l'angolazione asimmetrica non va bene.
Poi ci
sarebbe da verificare la distanza dalle pareti, in particolare da quella di
fondo, e fare attenzione a che il mobile sul quale poggiano le casse non faccia
da cassa armonica.
Per gli alti sibilanti davvero non saprei. Tieni conto che
in molti dischi le S vengono fuori abbastanza in evidenza. I controlli di tono
ed il loudness sono esclusi?
Sul lettore CD, per averlo sentito suonare in
modo egregio in un impianto di alto livello (si sa, gli audiofili sono persone
strane...), puoi stare tranquillo, la colpa non è certo sua.
L'ampli non può
essere, restano le casse, che se non ricordo male hanno dei tweeter con cupola
in titanio, a volte ritenuta responsabile di un suono un po' metallico. Parlo in
generale, non dei tweeter delle tue JBL che potrebbero benissimo essere
innocenti.
Se però il difetto si verifica anche a basso volume allora anche
questa possibilità è da escludere.
Prova, sperimenta e fammi sapere.
A
presto!
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali
leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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