Stablizzatori per CD: che gran stupidaggine!
In riferimento a: Alcune modifiche per ottimizzare i CD players devo dire che raramente ho letto così tante "£$%&/, ehm, cose errate, tutte in una volta.
Premesso sono un tecnico elettronico e programmatore e mi domando:
Il CD è digitale no? Se non entrano in ballo errori (vedi graffi e/o
sporco) (ottimi gli articoli *Chirurgia...digitale*, *Allsop CD lens
cleaner: un accessorio indispensabile* e *La manutenzione dei CD*, come vedete non sono prevenuto!) il lettore leggerà SEMPRE GLI STESSI BENEDETTI ZERI E UNI!
Visto che i circuiti digitali NON SONO SOGGETTI A RISONANZE, qualcuno mi potrebbe dire a che caspita serve un DISC STABILIZER per CD?
No - aspettate - mi rispondo da me...
a venderli a qualche, diciamo ingenuo, come quello che ha scritto
l'articolo!
Se notate qualche errore di sorta ditemelo ma ... sono convinto di quello che dico visto che col digitale e analogico ci lavoro da circa 7 anni (elaborazione e conversione di segnali digitali e analogici per strumentazione da laboratorio e industriale)!
Poi:
1) La compressione non è inevitabile. E' comoda.
2) L'MPEG3 (solo audio!) - NON E' - un MPEG2 (video compresso e AUDIO NO!) migliorato, è tutta un'altra cosa.
3) Se vi perdete tanto su diametro di cavi per l'HIFI e smorzatori di
vibrazioni per CD (risata trattenuta) non dovreste a rigore neanche
prendere in considerazione MPEG3 che serve essenzialmente alla diffusione audio in internet CON UDIBILE DEGRADO (ma leggero) per un non audiofilo.
4) Il DVD (ancora meno del CD) non ha bisogno di compressione, anzi apre la porta a dati con precisione maggiore NON COMPRESSI (24 bits). Non esiste il binomio MPEG3-DVD
Marco Ciampa - E-mail: istituto.istruzione.qus@softcom.it
LC
Comunque, tornando alle spiegazioni, dicevamo delle vibrazioni durante la rotazione (hai mai provato a mettere una mano sul coperchio di un lettore in funzione? Su alcuni modelli si sente una vibrazione continua e pure piuttosto evidente *ad orecchio* !!!!!!!!):
questo *carico* di lavoro va a scaricarsi sui circuiti di alimentazione del lettore CD che, come saprai, normalmente gestiscono anche tutte le altre operazioni, conversione compresa, fatti salvi quei lettori con alimentazioni indipendenti per le varie sezioni.
Siamo a due motivi: correzione degli errori, circuiti servo e d'alimentazione.
Questa storia mi ricorda affermazioni simili sui cavi. Anni fa c'era gente come te che, essendo tecnici con settennale esperienza, affermavano che l'effetto dei cavi non poteva essere sentito.
Sulla compressione MPEG3:
E questo è tutto.
Ti saluto lasciandoti alle tue (beato te!) certezze, io preferisco restare coi miei tanti dubbi.
Caro Marco,
faccio seguito a quanto già risposto in via privata e cercherò di essere un po' più chiaro ed esaustivo.
Gli stabilizzatori per CD.
Premesso che l'autore dell'articolo incriminato, il collaboratore Stefano Monteferri, è pure lui tecnico informatico e che quindi qualcosina da dire l'avrà pure lui, ti do la mia risposta.
Dici chiaramente: *se non ci sono errori di lettura*...questo è uno dei punti chiave: gli errori di lettura ci sono e ce ne sono tanti, al punto che il circuito di correzione degli errori è praticamente sempre in funzione.
Saprai certamente che esisteva in commercio un lettore CD dotato di led che segnalava l'intervento della correzione. Bè, in pratica il led era sempre acceso, tanto da dissuadere i produttori ad includerlo nelle versioni successive.
Tutto ciò che può contribuire alla diminuzione dell'intervento del circuito di correzione HA EFFETTI sul suono.
Però di ragioni per cui uno stabilizzatore per CD funziona ce ne sono tante altre e mi fa meraviglia che tu, tecnico elettronico con ben 7 anni di esperienza, non ci sia arrivato da solo.
Allora ti suggerisco io qualche idea: il CD ruota ad una velocità molto alta, e durante la riproduzione, vibra sensibilmente, rendendo il lavoro del motore e dei circuiti di servo abbastanza difficile, tanto da indurre la serissima Nakamichi (o vogliamo dire che anche i serissimi ingegneri Naka conoscono meno di te le problematiche legate al digitale?) a costruire una meccanica per CD che minimizzava i vortici d'aria causati dalla rotazione del dischetto dentro il lettore.
O vogliamo citare la meccanica Stable Platter della Pioneer? Secondo te hanno investito decine (o forse centinaia) di miliardi e chissà quante ore di lavoro e di ricerca di fior fiore di ingegneri elettronici esperti di tecnologie digitali per progettare una meccanica per CD immune da problemi di vibrazioni del dischetto, facente uso proprio di un platorello in gomma solidale con la meccanica stessa?
Ci serviva un tecnico elettronico con ben 7 anni di esperienza per fargli capire che stavano spendendo soldi e risorse umane inutilmente!!! Bastava che chiedessero a te!!! :-)
E come altrettanto bene dovresti sapere la parte critica di ogni apparecchio audio è proprio l'alimentazione, come conferma il fatto che ogni azione volta a migliorare la qualità (e la costanza) della tensione di rete a monte degli apparecchi ha risultati all'ascolto (a volte in peggio, altre volte in meglio).
Inoltre, non si spiegherebbe altrimenti come possano migliorare le prestazioni di un giradischi semplicemente passando ad uno stadio d'alimentazione migliore (esempi a iosa). Idem per i lettori CD (es.: il vecchio Mission con stadio d'alimentazione PSX).
Infine, ribadendo ancora una volta che non sempre gli effetti sono benefici, dovresti essere in grado di fornire una spiegazione anche in questo caso.
Se è sempre zero e uno (come è, infatti), perchè in certi casi si sente peggio? E perchè i liquidi di trattamento per i CD migliorano il suono?
E ancora, perchè due meccaniche diverse (dico meccaniche, non CD-player integrati) suonano in maniera palesemente diversa, da riconoscerle ad occhi chiusi?
E perchè l'uscita digitale ottica suona diversa da quella coassiale? Non è sempre 0-1???
Motivi ce ne sarebbero anche altri ma non vorrei sembrarti esagerato.
Mi sembra che questi due siano più che sufficienti.
Però ce n'è un'altro, molto più sostanziale: il fatto incontrovertibile ed udibile da chiunque che questi cosi funzionano, sottolineo, come scritto negli articoli incriminati, non sempre *in meglio*. Il risultato dipende dal lettore, dall'impianto, dal dischetto etc etc.
Ora, non chiedo naturalmente di crederci, anche se noi non abbiamo alcun interesse a raccontar balle, visto che questi aggeggi ne' li vendiamo ne' li pubblicizziamo (avrai notato che TNT non ha pubblicità ne' finanziamenti di sorta...), ma ti invito a provare tu stesso.
Dimenticavo, per inciso, se a qualcuno potesse venire il dubbio: lo stabilizzatore Sicomin recensito qualche settimana fa non ci è stato fornito ne' dal produttore ne' da commercianti ne' dal distributore italiano: è di proprietà di un amico, che infatti ringraziavo alla fine dell'articolo.
Alcuni di questi li ho portati a casa ed alla cieca gli ho fatto sentire le differenze.
Inutile dire che nessuno dubita più che i cavi abbiano effetti sul suono degli apparecchi.
non ho mai detto che si tratta di una grande trovata, quell'articolo voleva semplicemente mettere in guardia sulla possibilità che ci venga rifilato un audio compresso al posto dell'originale, ipotesi non tanto remota visto che per poco la Philips non riusciva a far passare l'MPEG2 come standard per il DVD.
Fortuna che è stata messa in minoranza.
Però, se ti faccio sentire un MPEG3 senza dirti che lo è, ti sfido a riconoscerlo.
E qui sta il pericolo: senza confronti anche il dato compresso potrebbe essere considerato *reale*. Guarda che c'è gente che afferma che non c'è alcuna differenza sonora tra MiniDisc e CD.
Se, al di là dello scrivere che affermiamo *cazzate* ti prendessi la briga di *provare* con la mente sgombra di pregiudizi, ti accorgeresti che non bastano 7 anni di *esperienza* per conoscere tutte le spiegazioni ad ogni problema.
Io, dopo la laurea, il dottorato di ricerca, le pubblicazioni scientifiche internazionali e le conferenze internazionali sono certo solo di una cosa: che nella vita non si impara mai abbastanza.
Anzi, più impari e più scopri quanto c'è ancora da imparare, anche di quelle cose che credi di conoscere a fondo.
Meglio, molto meglio mettersi sempre in discussione e l'unico modo per farlo in maniera intelligente è avere la mente sgombra dai pregiudizi e l'umiltà di avere ancora tanto da imparare.
E poi, un piccolo consiglio: prima di accusare qualcuno di dire *cazzate* pensaci sempre due volte: il tuo interlocutore potrebbe essere qualcuno che, anche relativamente al tuo campo di conoscenze, ne sa mille volte più di te.
Bisogna fare attenzione, le parole sono importanti.
Possibile che non si possa scambiare pareri senza accusare gli altri di dire cazzate? Non bastava dire: io ho provato, non mi sembra di aver sentito nessuna differenza. Punto. Ed anche questo non ci autorizzerebbe a trattare gli altri come *visionari* o *ingenui*.
Con stima (anche se -purtroppo- non ricambiata),
Lucio Cadeddu
PS. Dimenticavo, non dirmi più cosa fa il tuo amico col masterizzatore: la prossima volta potrei essere meno coscienzioso e pubblicare anche quel pezzo del tuo messaggio
;-)
CD players economici troppo *taglienti*, parte II
Detto questo e con riferimento alla tua Email, mi sorge il dubbio che
possa essere la catena, forse i diffusori, ad enfatizzare le
caratteristiche di cui ti ho già parlato.
A questo proposito ti chiedo: conosci le RCL? Cosa ne pensi?
Nel mentre continuerò a fare prove ed a sperimentare.
LC
Quanto al tuo Post Scriptum: si, sono un grande appassionato di automobili e di Alfa Romeo in particolare.
Acustica ambientale, dove e come
LC
Per i trattati di acustica, oltre che a una buona libreria scientifica, ti consiglio di rivolgerti ad Acustica Applicata, che produce del software pensato proprio per l'acustica delle sale d'ascolto domestiche.
Nuova testina e nuovo pre phono?
LC
Diffusori attivi, questi sconosciuti
Per mia esperienza uno dei componenti più complessi da controllare è
proprio la stanza di ascolto e quindi sto leggendo con attenzione gli
articoli su questo tema.
Grazie in anticipo, se vorrete prendere in considerazione queste
curiosità forse un poco peculiari.
LC
Quindi, come vedi, è solo una quesione di forma mentis dura a morire che, se poteva essere sensata nell'era analogica, oggi col digitale (il suono è già manipolato in partenza, spezzettato, campionato, compresso e chissà cos'altro) lascia un po' il tempo che trova.
Io preferisco mantenere una prospettiva ampia ed infatti, preannuncio senza promettere il *quando*, sto progettando un sistema monovia ad alta efficienza e costo contenuto, implementante alcune idee originali e curiose.
Scegliere le casse
Vista la vostra eccezzionale competenza vi prego veramente di
darmi un consiglio anche solo suggerendomi il nome dei diffusori.
LC
ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Lettere alla Redazione Vol.1
© Copyright 1998 Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
è vero nella fretta di raccontarti le mie scoperte ho tralasciato il
meglio.
I lettori CD di cui ti ho parlato li ho ascoltati per lungo tempo nella mia catena perchè sono apparecchi di amici che, avuti in permuta nella vendita di altri apparecchi, o dedicati al secondo impianto, hanno potuto stazionare a lungo nel mio soggiorno insieme ad altri ospiti occasionali: Leak, Rogers, Radford (se ti capita un STA 15 ascoltalo e fammi sapere).
Ciao e buon lavoro.
PS. Leggendo le tue risposte ad altre lettere ho scoperto che sei anche un appassionato di motori. Che forse motori ed HiFi vadano a braccetto?
Comunque un'altra passione in comune, ed anche se non sono un
appassionato Alfista devo ammettere la Montreal è sempre stata nel mio cuore insieme alla mitica Audi Quattro.
Giovanni Ruggeri - E-mail: g.ruggeri@telecomitalia.it
Ciao Giovanni e ri-benvenuto,
e grazie per la precisazione.
Beh, effettivamente i minidiffusori in tuo possesso non sono esattamente quanto di più caldo e morbido si possa desiderare.
Non è un problema dei tuoi diffusori in particolare, ma di tutti i minidiffusori. La mancanza della parte più bassa dello spettro porta ad equilibrio timbrico che tende a favorire la gamma medio-alta, specie in ambienti di dimensioni medio-grandi.
I minidiffusori sono nati infatti per sonorizzare in near field degli ambienti piccoli e mediamente assorbenti.
Il tuo ambiente non è esattamente *piccolo* e , quel che è peggio, è solo parzialmente arredato e quindi, come dici tu stesso, parecchio riflettente. Mettici delle minicasse dentro e la frittata è fatta!
Prima di fare altre prove o di acquistare componenti ti consiglio di terminare l'arredamento. Ciò che suona accettabile nella situazione attuale potrebbe risultare un disastro ad arredamento completato.
Come ho detto più volte il 50% e forse più del risultato sonoro dipende dall'acustica ambientale.
Scrivo per tre riviste americane di automobili e proprio nel mese di Gennaio è uscito un mio articolo sulla rivista Alfa Owner.
No, non è pubblicità...io, lo sapete, scrivo gratis :-)
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
(Ormai ci conosciamo, mi hai risposto!!) grazie mille per la incredibile velocità della risposta e della chiarezza.
Visto l'entusiasmo sul risultato dovuto ai cavi ritengo di farti cosa
gradita dando maggior informazione riguardanti il mio cavo di
alimentazione.
E' un 3x1,5 rigido con isolamento in polipropilene e schermatura in rame.
Ritengo (con le dovute cautele nel poter apprezzare queste variazioni;
l'autosuggestione audiofila è sempre in agguato) di averlo ottimizzato
variando lunghezza in m (corto è meglio) e collegando la schermatura a
terra lato *presa* impianto elettrico (mettere a terra lato impianto
HI-FI mi attenuava troppo le alte frequenze).
Per quanto riguarda i trattati di acustica avere alcuni titoli mi sarebbe comunque utile e ritengo di avere le basi teoriche per affrontare il problema (sono laureato in ingegneria).
Ormai certo di avere risposta invio i migliori saluti e nuovamente
ringrazio.
Distinti saluti
Vincenzo Cenci - E-mail: cenci@pi.prod.enel.it
Ciao Vincenzo,
la tua lettera dimostra che niente può sostituirsi alla sperimentazione diretta in casa propria.
Evidentemente nel tuo impianto la soluzione della calza collegata *al contrario*, discutibile tecnicamente, ala fine sortisce effetti da te giudicati benefici.
Il loro indirizzo è: Acustica Applicata srl, Via Roma 79, 55027 Gallicano (LU) - Tel. 0583-730322 - E-mail: acustica@forum.lu.it
Commercializzano anche un libro dal titolo La messa a punto del sistema diffusori-ambiente (12.000 lire) oltre che sistemi di controllo ambientali tipo Tube Traps.
Se decidi di contattarli, digli pure che hai avuto notizie in proposito dalla rivista TNT (usual disclaimers etc.)
In alternativa puoi provare a visitare il sito dell'amico Marco Facondini: Tanacoustics.
Oppure, ancora, aspettare i tempi lunghi di TNT :-)
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
non so se ricordi ma ti avevo scritto un paio di e-mail in
agosto, poi ci siamo conosciuti a Milano al Quark Hotel (Top Audio) e poi... non ti ho più disturbato... ti avevo mandato a suo tempo la descrizione del mio impianto che ruotava su diffusori Audio-pro.
Ora ti scrivo per chiederti nuovamente un consiglio. Durante il trasloco nella nuova casa ho maldestramente danneggiato la testina Rega Elys che montavo su un Ariston Icon, a sua volta collegato ad un pre phono Sentec PP-100.
Dovendo quindi cambiarla, il mio abituale fornitore mi ha proposto una Mission 773 HC Gold, suggerendomi altresì un altro pre phono, tale Eela Audio EA804.
Che ne pensi di questo pre?
Ti ringrazio per la tua opera di vera divulgazione sempre così corretta.
Romano Jeran - E-mail: jeran@isg.it
Ciao Romano,
mi sembra singolare che in cambio di una onesta Rega Elys ti venga proposta una testina di 1.250.000 lire di listino.
Certo che a quel prezzo le alternative sono tante ma, forse, sarebbe più opportuno a quel punto sostituire il braccio o anche la base giradischi con qualcosa di livello adeguato. Per non parlare dei cavi.
Dello stadio phono citato non so dirti nulla, non mi dici neppure il prezzo, per cui non saprei davvero come collocarlo.
Vedi tu, ascolta il tutto ma, prima di spendere una cifra così alta in un fonorivelatore, ripensa al tuo sistema di lettura.
Il maggiore responsabile del suono di un giradischi è lui stesso, poi il braccio ed infine la testina.
Lucio Cadeddu
Ho scoperto recentemente la rivista su internet, mi sembra veramente
un uso interessante di questo strumento.
Mi presento, sono appassionato essenzialmente di musica,
l'alta fedeltà a mio avviso è uno strumento per arrivare alla musica
nel modo più piacevole per ogni singolo ascoltatore, che per quanto
mi riguarda è quello più vicino alla esperienza reale (ma nulla di
male a cercare una propria estetica personale).
Non sono un nemico della tecnologia e ritengo che lo strumento alta
fedeltà occorre conoscerlo per arrivare alla musica, e che il
raggiungimento di alta o più spesso media fedeltà non è affatto
facile, e richiede molti passi e raffinamenti successivi.
Mi ritrovo quindi molto in sintonia con la impostazione della rivista
telematica.
Proprio nell'intorno di questo tema ho, per iniziare, un paio
di quesiti:
Qualcuno ne ha avuto esperienza diretta?
Insomma apparentemente la soluzione ideale, confortata per quanto
mi riguarda dalla memoria dell'ascolto delle mitiche Acoustat X e
dalla offerta per il mercato professionale; quindi:
perchè i diffusori sono quasi clandestini (mai visti nei negozi,
almeno da me)?
E' solo un problema marketing (l'appassionato tipo preferisce
comporre l'impianto e non vuole rinunciare ad un componente
considerato chiave come l'amplificatore) oppure il prezzo in termini
di minore flessibilità non è compensato da un apprezzabile vantaggio
rispetto ai sistemi tradizionali?
Sarei curioso di conoscere impressioni reali di ascolto, per esempio delle Meridian.
Alberto Truffi - E-mail: altruffi@tin.it
Caro Alberto,
intanto benvenuto e grazie per l'apprezzamento.
Le risposte:
Io, personalmente, non sono ne' a favore ne' contro alcun approccio all'HiFi: si giudicano i risultati, non le idee.
Mi spiego: il sistema funzionava piuttosto bene e cominciavano pure a vedersi i primi cloni simil-Kube che sfruttavano lo stesso principio. L'apparente complessità della taratura del sistema ha allontanato gli audiofili che invece preferivano un sistema plug and play, per intenderci, che lo colleghi e suona.
Non solo, ma l'idea stessa di un apparecchio supplementare nell'immaginario audiofilo era ricondotto ad un elemento estraneo tipo equalizzatore, espansore e diavolerie simili.
La gran parte degli audiofili preferisce un approccio minimale, sorgente, ampli, casse da ottimizzare eventualmente con cavi ed altri aggeggi.
Proprio questa settimana (quando si dice coincidenza) TNT tratta ampiamente il problema con la prova d'ascolto (in anteprima mondiale, scusate se è poco) del preampli-equalizzatore in dominio digitale Z-Systems RDP-1, una macchina supersofisticata (e costosa) in grado di modificare il segnale digitale delle sorgenti prima che venga convertito in analogico.
Allegata alla prova d'ascolto troverete anche l'Inter.Vista al Presidente e Capo Progettista della Z-Systems, Glenn Zelniker (anche questa in esclusiva mondiale) che ci spiega alcuni dei punti cardine che stanno dietro a questo ordine di idee e si capirà che effettivamente gli audiofili tendono ad equalizzare il suono del proprio impianto con altri sistemi (i cavi, ad esempio) che altro non sono se non dei veri e propri filtri passivi, disdegnando invece l'approccio che dovrebbe essere *purista* ossia quello della modifica digitale del segnale.
Non entriamo nel merito se questo sia una pratica giusta oppure no.
Il sistema Kef, per tornare a noi, potrebbe quindi, in vista di questa nuova tendenza, essere riscoperto, valorizzato e riproposto. Forse, come tante altre trovate intelligenti, era troppo avanti rispetto a quello che la gente si aspettava.
Il discorso non è molto diverso da quello appena fatto. L'audiofilo non gradisce non poter scegliere l'amplificatore. Il diffusore attivo ricorda, con la sua inflessibilità operativa, i sistemi compatti di una volta, del tipo prendere o lasciare.
L'audiofilo invece vuole sentirsi libero di fare esperimenti e, perchè no, di poter cambiare due componenti anzichè uno solo.
E qui entra anche un fatto di marketing: il diffusore attivo è un sistema chiuso: lo compri e te lo tieni così com'è.
Se costa, diciamo, 5 milioni, potrebbe essere considerato, in prima approssimazione, l'equivalente di una coppia di casse da 3 milioni + un ampli da 2 milioni. E mentre è più facile sostituire un ampli o una coppia di casse, la decisione di abbandonare casse e ampli *insieme* è più dura da prendere, vuoi per l'impegno finanziario, vuoi per ancora più incerti miglioramenti acustici.
In definitiva c'è meno ricambio di apparecchi con conseguenze sul mercato ben immaginabili.
Teoricamente, ed anche in pratica, il sistema attivo ha innumerevoli vantaggi però, ripeto, essendo una soluzione troppo *ottimale* non stimola l'audiofilo che per sua natura è sempre a caccia di miglioramenti, prove, cambi di componente e così via. Che sia giusto o meno è tutt'altra faccenda, ovviamente.
Il sistema Meridian di cui tu chiedevi lo trovi descritto ed utilizzato proprio nella prova citata sopra del'apparecchio Z-Systems, in quanto facente parte dell'impianto di riferimento del recensore.
Anche il sistema Meridian con *casse digitali* per quanto intelligente, non ha ancora avuto il successo che forse meritava (problemi di costo elevato a parte).
I tempi non sono ancora maturi, evidentemente.
In un periodo di grande revival sia di valvole che di vinile, come questo che stiamo vivendo, chi vuoi che si interessi a tecnologie così sofisticate? :-)
Salvo poi, nel caso dell'apparecchio Z-Systems, rimanere a bocca aperta davanti a tutti gli impianti del CES di Las Vegas che ne facevano uso. Ma questa è un'altra storia.
Purtroppo invece molti audofili, o presunti tali, decidono, per partito preso, che alcune soluzioni *non possono funzionare* e non si degnano neppure di provarle. Miopia cronica.
Così, anche pubblicamente tramite i newsgroups del settore, si parla male del liquido Claro senza averlo mai provato solo perchè è un *olio* che può sporcare il lettore CD. Ed amenità simili.
L'HiFi è bella proprio per questo: consente diversi approcci, diametralmente opposti, ma che puntano tutti alla riproduzione dell'emozione della Musica. Come si sarebbe detto con linguaggio politico degli anni '70...si tratta di parallele convergenti
:-)
Lucio Cadeddu
Mi permetto di importunarla anche se immagino quanto sia il tempo per lei molto prezioso.
Mi presento sono Roberto di Ceriano L. (MI)
Arrivando subito al sodo:
io ho appreso della complessità del mondo dell'HiFi grazie al vostro sito che definirei un idea eccezionale, non che una delle cose più belle viste sulla rete.
Il problema:
Ho un impianto Hi Fi con un amplificatore DENON non credo di qualità eccezionali.
Descrivo:
Potenza continua in uscita (DIN) 55W + 55W (4 ohm, 1kHz)
Banda passante 10 Hz - 40 Hz (T.H.D. 0,15% su entrambi i canali a 8 ohms) ora vorrei applicare delle ottime casse, tipo
per esempio le Chario.
Ma quando mi sono recato in un centro qui in loco mi hanno spiegato che forse con il mio ampli queste casse non avrebbero reso.
P.S. Quando sono andato al negozio non avevo con me i dati
sopra elencati, e tutto il ragionamento si é basato sul basso costo dell'ampli qundi....
Il budget é di circa 1.000.000.
Vi ringrazio anticipatamente, rinnovandovi i complimenti per
il vostro sito che veramente fantastico.
Roberto Fiorio - E-mail: fiorio@net-one.it
Caro Roberto,
benvenuto su TNT e grazie per gli esagerati apprezzamenti :-)
Qualche malpensante potrebbe sospettare che questi complimenti siano estorti sotto la minaccia di un cavo da 5 cm2 di sezione e frusta dotata di punte coniche...
Torniamo seri... (?)
Quelli del negozio avevano una qualche ragione a sconsigliarti le Chario (visto il prezzo immagino un modello Hyper o Syntar). Infatti tali diffusori sono sicuramente validi e consigliabili ma alcuni modelli sono piuttosto difficili da pilotare e per dare la loro bella voce hanno bisogno di amplificazioni in grado di pilotare carichi molto complessi.
Ricordo che le vecchie Hyper 2 avevano un minimo del modulo dell'impedenza a circa 3 Ohm, certo non un carico consigliabile per qualunque amplificatore.
Il tuo Denon, per quanto onesto, non può fare miracoli, avendo una potenza di 55 watts (di picco!) ad 1 kHz su 4 Ohms!!! Il che significa che, per bene che vada avrà meno di 50 watts su tutta la banda audio (da 20 a 20 kHz) e una trentina su 8 Ohms sempre su tutta la banda in regime continuo RMS.
Non disponendo di stadi finali ad alta corrente o di circuiti particolari ad alta potenza dinamica c'è da aspettarsi che si trovi a suo agio con diffusori più facili da pilotare.
Però, però, c'è sempre il beneficio del dubbio: mettiti il tuo ampli sottobraccio e portalo nel negozio citato.
Collegaci le casse e vedi come va, poi collega un'altra coppia di casse ed ascolta cosa cambia nel suono, nella dinamica e nella vivacità della riproduzione sonora.
Per un milione trovi tanti diffusori meritevoli di attenzione. Però, più che ogni altro aspetto, devi cercare il perfetto accoppiamento col tuo ampli, sempre che non abbia intenzione di sostituirlo in un futuro vicino.
Infine, tutto dipende dal tuo ambiente d'ascolto (piccolo, grande, spazio disponibile per le casse etc.) e dai marchi che riesci a trovare nei negozi a te più vicini.
Comincia a cercare, sempre con l'ampli sottobraccio, e stila una piccola lista di *papabili* ovvero di diffusori nella fascia di prezzo prescelta che ti hanno convinto di più.
Per le prove portati i dischi che conosci meglio e sempre gli stessi, altrimenti non riesci a farti un'idea neppure vaga.
Dopo che hai fatto questo (lo so, ci vuole tempo e pazienza, ma la strada dell'HiFi va percorsa con calma e tanta voglia di imparare piano piano) o anche nel frattempo che fai le tue prove, riscrivimi e mettimi al corrente dei tuoi progressi e delle tue impressioni.
Saranno le tue orecchie, dopo un po' di prove, a dirti cosa va meglio per te.
Buoni ascolti!
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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