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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

Il morbo del miglioramento :-)
Ciao Lucio, sono un nuovo lettore della rivista e volevo chiederti secondo te cosa potrei migliorare del mio impianto: Come posso migliorarlo? E' come si dice una scarpa ed uno zoccolo?
Si trovano ancora e dove gli stili (D71S) per la Stanton?

Questo impianto è frutto di un ammodernamento di un combinato pioneer dell'80 cosi composto:

C'è un sito in internet dove posso trovare dati tecnici, foto di vecchi amplificatori, deck, casse, piatti degli anni 70-80?

Ti ringrazio in anticipo per la risposta, e ancora complimenti.
Guido Rizzo - E-mail: guy@dei.unipd.it

LC
Ciao e benvenuto su TNT!
Domanda difficile la tua. Io direi che se vuoi davvero fare un salto di qualità dovresti sostituire, contemporaneamente, ampli e casse. Lascia il lettore ed il giradischi.
Il lettore CD perchè è tutt'altro che malvagio ed il giradischi perchè, a meno di non voler spendere parecchio o di cercare col lanternino nel mercato dell'usato, fa ancora onestamente il suo dovere.
Piuttosto, pensa di metterlo nelle condizioni ideali per funzionare al meglio cioè acquista una nuova testina (gli stili di ricambio li trovi, solo che non vale la pena...con poco più compri una testina nuova...magari una Grado) e vedi di allineare correttamente la stessa utilizzando una dima di precisione come la nostra (gratuita)
Protractor.
Ampli e casse vanno sostituiti insieme perchè sono di livello analogo, cambiare uno anzichè le altre può essere piuttosto inutile.
Tutto dipende ovviamente dalla tua disponibilità finanziaria. Nel mercato dell'usato si fanno comunque ottimi affari, a saper cercare.

Quanto alla tua ultima domanda, ti ho già risposto nel newsgroup ma approfitto per ribadire: avrai notato che dalla settiamana scorsa c'è una nuova rubrica detta A volte ritornano... dedicata agli apparecchi degli anni '70 e '80 che hanno fatto, in un modo o nell'altro, la storia dell'HiFi o che comunque hanno rappresentato una ventata di novità e di freschezza nel mercato.
Il primo apparecchio della saga è il NAD 3020.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Cambiare il punto di vista
Fino ad ora abbiamo tutti considerato al 99% il raggiungimento dell'alta fedeltà partendo "dall'oggetto" cioè l'impianto, al limite abbiamo pensato all'ambiente dove si va ad istallare l'apparecchiatura.
Ma è mai venuto in mente a qualcuno di iniziare a capovolgere il punto di vista ed iniziare dal soggetto e non dall'oggetto?
Dando per scontato il fattore della qualità, intendendo per essa il meglio che si possa avere in fatto di macchine, che ne facciamo delle condizioni soggettive?
L'individuo ha il senso dell'udito che varia per sensibilità moltissimo secondo le condizioni individuali e le condizioni atmosferiche.
Avete mai provato ad ascoltare musica quando siete raffreddati? E questo è solo un esempio tra mille.
Secondo me bisognerebbe innanzitutto "quantificare" la sensibilità del nostro organo, sottoponendoci ad un esame medico accurato.
In secondo luogo favorire le condizioni ideali di ascolto, evitando tutti i fattori che possono inficiare lo stato ideale del nostro organo ad esempio il già citato raffreddore, alcuni medicinali, l'altitudine, l'età; come la vista anche l'udito diminuisce purtroppo con il passare del tempo :-( , fattori di stress acustico particolari (ad esempio alcuni che lavorano in posti rumorosi), e molti altri fattori che sarebbe prolisso menzionarli tutti qui.

Dobbiamo, noi tutti appassionati di hi-fi affrontare la questione razionalmente ed empiricamente (dal punto di vista filosofico).
Avete mai visto i sommelier che si dispongono in un certo modo quando debbono affrontare una prova di degustazione di un vino?
A loro è proibito fumare aver mangiato poco prima cibo piccante, ecc. Il motivo, pensandoci, ci appare lapalissiano: tutti fattori che potrebbero ottundire il senso preposto.
Inoltre bisognerebbe documentarsi e studiare la psicoacustica, fattore non di secondaria importanza, in quanto come sappiamo bene, i sensi a volte, ingannano.
E per "spaccare il pelo in 4" veramente bisognerebbe studiare almeno gli elementi base dell'anatomia dell'orecchio ed in più i meccanismi di interpretazione da parte del nostro cervello degli impulsi (sono elettrici come gli amplificatori: come si vede il cerchio si chiude).
Ho voluto dare solo degli spunti per iniziare a "vedere" l'argomento in prospettiva diversa.
Alla prossima, se interessa...
Saluti
Claudio Alla - E-mail: alla_claudio@iol.it

LC
Ciao Claudio,
il problema da te sollevato è complesso da affrontare e potrebbe generare un discorso che distoglie un po' dal fine ultimo che è quello di ascoltare Musica.
La questione infatti non è nuova e mi ricorda una diatriba di diversi anni fa tra un lettore di AudioReview e Bebo Moroni.
Il lettore chiedeva a Bebo di pubblicare la propria audiometria, come dire: vediamo se è vero che senti quello che senti.
Si cade sempre nello stesso errore: quello di voler dare una misura al gusto ed alle sensazioni.
Nessuno si è mai sognato di fare un test (quale poi?) alle papille gustative dei sommeliers o un esame della vista ad un critico di fotografia.
Però, di riffa o di raffa, quando si parla di audio, rispuntano sempre le famigerate misure.
Beh, io l'esame audiometrico l'ho fatto e l'ho qui sotto gli occhi.
Non dice molto, se non esibire una rassicurante linea pressochè piatta, a parte la logica gobba sulle frequenze medie, alle quali il nostro orecchio è più sensibile.
Il problema è che l'esame audiometrico non dice niente, non dà nessuna idea della capacità analitica del cervello che è il parametro che fa la differenza tra un ascoltatore esperto ed una persona normale.
Infatti conosco persone con seri problemi di udito che riescono a riconoscere alla cieca un cavo da un'altro, della stessa fascia di prezzo. Come questo sia possibile l'audiometria non lo dice.
Inoltre tieni conto che il grafico normalmente si ferma a 11.000 Hz partendo da circa 100 Hz, come quello che ho qui davanti a me (si tratta di moduli standard) cioè non dice nulla su quale sia la tua soglia superiore ne' quella inferiore (e giustamente, nella vita normale i 15.000 Hz o i 20 Hz non servono).

Questo per quanto riguarda l'esame medico-scientifico.
Quanto alle condizioni ideali non posso che essere d'accordissimo: ma chi è colui che si mette ad ascoltare anche quando non ne ha voglia, o è raffreddato o ha dormito solo tre ore? Certo non io, forse altri che fanno questo per mestiere o per denaro ma non certo noi di TNT.
L'ho detto e lo ripeto: noi ascoltiamo quando abbiamo voglia di farlo, non c'è nessuna ragione che ci induca ad accelerare i tempi o a pubblicare chissà quante recensioni alla settimana.
Quindi, per quanto ci riguarda, le condizioni sono sempre quelle ideali. E così dovrebbe essere per tutti.

E veniamo alla psicoacustica. D'accordissimo anche qui. Capire alcuni fenomeni di psicoacustica è fondamentale per intepretare al meglio le sensazioni all'ascolto.
Così dobbiamo capire che un suono povero di bassi viene intepretato dal nostro cervello come molto veloce e viceversa, e che un suono molto arrotondato sulle alte frequenze viene spesso assimilato a qualcosa di molto naturale e rilassante, come se la Musica dal vivo fosse sempre così dolce e riposante...provate a sentire una tromba a qualche metro da voi, o delle percussioni...altro che suono dolce e vellutato!!!
Questo per citare giusto un paio di casi frequenti. Certo che ci si potrebbe addentrare molto sull'argomento ma temo che non si perverrebbe a niente di particolarmente utile per i nostri ascolti.
Sappiamo come fuziona l'orecchio? Benissimo, ma questo non ci garantisce che il nostro orecchio sia sufficientemente allenato ad ascoltare.
Sarebbe come sapere tutto sui rapporti di compressione, sui turbocompressori e gli angoli di campanatura ideali e non essere neppure in grado di guidare un'automobile.
Infatti, non è mica detto che per essere dei bravi piloti bisogna prima essere degli ottimi meccanici!
Così come non bisogna essere dei bravi pittori per poter fare i critici d'arte ne' dei maestri liutai per saper suonare bene un violino!!!
Cerchiamo di chiarire questo concetto: giudicare l'HiFi richiede un bagaglio di esperienze d'ascolto e capacità di analisi piuttosto fuori dal comune, non è necessario essere ne' ingegneri elettronici ne' medici otorini ne' filosofi.
Basta conoscere la Musica dal vivo, il suono degli strumenti reali ed aver accumulato una lunga esperienza d'ascolto critico.
Critico significa ascoltare sempre cercando di vedere tutto con la lente d'ingrandimento. Conosco delle persone che probabilmente hanno sentito più apparecchi di me ma l'hanno fatto in modo superficiale, ed infatti se chiedi un parere a loro ti dicono: mah, non saprei, suonano tutti uguali...
Quindi, per spaccare il capello in quattro (e non il pelo...), non è assolutamente necessario sapere come si trasmettono gli impulsi elettrici al cervello a seconda della stimolazione sensoriale....ci mancherebbe! Basta, come dico sempre, ascoltare, ascoltare ed ancora ascoltare, una delle cose che l'uomo moderno ha dimenticato di saper fare.
Quando doveva cacciare per sopravvivere sicuramente era in grado di cogliere grazie all'udito ogni indizio che potesse essere utile alla vita di tutti i giorni.
Oggi, in questa società che ci bombarda di informazioni sonore di tutti i tipi, per sopravvivere molto spesso bisogna imparare a non sentire.
Ecco perchè è difficile imparare a giudicare le differenze minime che capita di sentire in HiFi: l'udito, insieme all'olfatto, è uno dei sensi che usiamo meno.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Cambiare casse?
Salve, leggo la vostra rivista TNT e mi complimento con voi per il risultato e l'impostazione.
Scrivo per un piccolo consiglio. Ho acquistato da poco un amplificatore ibrido Luxman LV105, e mi accingevo a scegliere le casse.
Purtroppo per ora devo accontentarmi di un modello sull'economico e chiedevo se potevate consigliarmi un adeguato sistema per l'amplificatore in questione. Ho letto l'articolo sulle piccole Wharfedale, e poi mi stavano interessando le B&W DM302 e DM601 o le Boston Acoustic CR6 o CR7... da rimanere comunque su questo livello.
Che mi dite a riguardo?
Avevo intenzione di prendere un lettore cd Teac.
Ringrazio in anticipo!
Dario - E-mail: ddarios@mbox.vol.it

LC
Ciao Dario,
e grazie per i complimenti.
Le casse che hai citato sono tutte dei buoni affari, io aggiungerei le Infinity Reference 1i, qualche modello Kef e Mission e le italiane Chario.
In linea di massima diciamo che le Wharfedale, come risulta anche dall'articolo, hanno un carattere un po' vivace, adatto a generi moderni tipo pop/rock.
Più neutre le B&W e le Kef, un po' più calde le Chario e abbastanza equilibrate le Infinity.
Ma tutto va poi rapportato al tuo ampli e alla tua sala d'ascolto.
Sul lettore CD la scelta di Teac mi sembra buona, infatti questa Casa è ben nota per costruire dei buoni lettori, però non dici quanto vuoi spendere quindi...(ma le leggete le
istruzioni per l'uso?????)
Ti preannuncio che fra una o due settimane TNT pubblicherà una prova d'ascolto di un lettore CD Teac piuttosto economico.
Lo sto ascoltando già da tempo e mi sembra tutt'altro che malvagio.
Facci sapere!
Lucio Cadeddu

Tante domande...
Salve Lucio,
un mio amico mi ha indicato il sito di TNT e devo ammettere che è davvero carino e soprattutto utile.
Il mio impianto composto da:

Volevo sapere che migliorie mi consigli: uno stabilizzatore di CD è accettato dalla mia meccanica?
Non è che potrebbe a lungo andare comprometterla? E' una soluzione valida?

Attualmente le elettroniche sono impilate una sopra l'altra (perchè il cavo del CD è molto corto) e poggiano su di un tavolo non troppo stabile.
Quale appoggio è migliore volendo evitare strutture costruite ad hoc che costano uno sproposito?
Potendo autocostruirsi delle punte di che materiale è meglio siano fatte? Che dimensioni devono avere?

Ti mando anche una GIF con la disposizione dell'impianto (la distanza tra le casse è di 2m circa): hai qualche suggerimento?
Nella stanza quadrata (sigh!), ci sono 3 tappeti abbastanza pesanti tutt'attorno al letto e la tenda è molto leggera.
La scrivania vicino al comò è anche libreria e la parete sopra il letto è spoglia mentre su quella sopra il divano è appesa una cornice solo vetro da 100 x 70 cm.
Le casse, praticamente addossate alla parete di fondo, sono a sospensione pneumatica (cassa chiusa) e collegate all'ampli con 7 + 7 m di cavo (forse troppo?).
Le pareti dove sono addossate le casse e quella della finestra sono le più spesse perché perimetrali.
Io ascolto tutti i tipi di musica.
L'impianto potrebbe essere spostato nel salotto di casa che è a pianta rettangolare irregolare (8 x 4 con un camino in un angolo) ma dovrei porre le casse sul lato + corto ed addossate alle pareti laterali quindi non so cosa potrei guadagnarci.

Ho sentito dire che è importante anche il verso delle prese di corrente.
E' vero?
Perchè in futuro non dedicate anche una sezione ai cd masterizzati ed ai relativi masterizzatori?

Su di un vecchio Suono ho visto un apparecchio autocostruito a valvole che permetteva di addolcire il suono dei moderni cd-players: avete niente in serbo in questo senso?

Ho un cdplayer Pioneer PDS601 e mi dispiace non utilizzarlo, quindi vorrei costruire un secondo impianto minimale.
Se decido di comprare una coppia di casse usate (certamente minidiffusori per motivi di soldi e spazio), cosa devo controllare?

Ti ringrazio subito per una eventuale risposta.
Ciao!
brando@triangolo.it

LC
Ciao e benvenuto su TNT!
Sei il classico lettore disattento e dimentichi pure di firmarti...
La maggior parte delle domande hanno già avuto risposta in altre parti di TNT.
In particolare:
Dei valvolizzatori ne abbiamo parlato in lungo e in largo (vedasi sia la prova d'ascolto di un prodotto commerciale che un progetto di
Termoionica Applicata).
Degli stabilizzatori ne abbiamo parlato tanto da aver nauseato molti lettori. Ne abbiamo provato vari e consigliato anche la strada dell'autocostruzione.
Non so se il tuo lettore Onkyo accetta di buon grado gli stabilizzatori. Per certo ne ho visto usare qualcuno ma sei tu che dovrai eventualmente provare.
Funzionano? Bè, molte volte si, altrettante no. Bisogna provare.
Sono dannosi? Potenzialmente si, perchè aumentano il carico di lavoro del motore e dei circuiti ma il limitare le vibrazioni del dischetto aiuta anche un po', sempre dallo stesso punto di vista (è più facile far girare qualcosa di stabile ed equilibrato...).
Ai tavolini per elettroniche abbiamo dedicato un articolo generale ed un progetto di autocostruzione (il Flexy) di costo irrisorio.
Idem dicasi per le punte e per il verso della spina nella presa.

Non è prevista una sezione dedicata ai masterizzatori. Perchè?
Perchè non vogliamo sostenere la pratica già troppo diffusa di copie pirata di CD originali. Troppo onesti? Forse, però preferiamo così.

Suggerimenti per la stanza: spero che le due casse non siano effettivamente attaccate alla parete come dici e come sembrano dal disegno (ma un disegnetto con Paint era chiedere troppo? E sforzarsi a tracciare delle linee dritte con riga e squadra? Sai, è una questione di rispetto per il servizio che cerchiamo di offrirvi e anche per chi legge, visto che il disegno va su una rivista con migliaia di lettori... :-) ) perchè in quel caso la prima mossa sarebbe quella di allontanarle.
Non c'è verso di ottenere una decente immagine acustica ed un buon equilibrio timbrico posizionando a muro delle casse nate per essere *freestanding*.
Poi immagino che il punto d'ascolto sia il letto di fronte ad esse. Ora, quell'armadio e la scrivania sembrano troppo vicini alle due casse, non puoi metterle più avanti in modo che si trovino davanti al divano anzichè a fianco?
Io fossi in te metterei il letto al posto della scrivania 2, liberando così un'ampia zona d'ascolto che potrebbe essere utilizzata in modo proficuo per l'HiFi. Vedi un po' cosa riesci a fare.
La scelta del secondo salone, stante la situazione che tu descrivi, non mi sembra migliore, se non per il fatto di avere una stanza rettangolare anzichè quadrata.
Il secondo impianto minimale dovrai progettarlo dall'inizio in funzione del posizionamento in ambiente. Cioè se proprio dovrai attaccare le casse alla parete almeno scegli qualche modello nato espressamente per quello scopo anche se potrai comunque scordarti la profondità dell'immagine sonora.
Infine si, i cavi sono troppo lunghi...cerca di accorciarli, in modo simmetrico, il più possibile.
Facci sapere!
Lucio Cadeddu

Diffusori attivi, seconda parte
Lucio,
neanche a farlo apposta sul numero di questo mese di Audio Review c'è una ampia rassegna con prove di diffusori attivi, incluse le Meridian digitali; da quanto ho letto, in particolare dalle prove di ascolto di Cicogna (che mi sembra abbastanza attendibile) è un vero peccato che non ci siano più fornitori a puntare su questa tecnologia, magari con realizzazioni più economiche, utilizzanti per esempio tecniche di controreazione sui bassi (tipo Velodyne) per ottenere prestazioni più elevate e/o minori costi dei componenti, nonchè progettazioni meno sofisticate (per esempio cross-over elettronico nel dominio analogico al fine di avere necessità di un solo convertitore A/D per diffusore anzichè i tre delle Meridian).
Oltre a tutto, proprio le equalizzazioni possibili dalla tecnica attiva + digitale consentirebbero di progettare diffusori "completi" con sole due vie (sarebbe interessante una applicazione con il Kef Uni-Q ultima versione come unico componente).
Con tutte le decine o centinaia di realizzatori di diffusori, di ogni possibile forma e tecnologia...
Le SAP Genio mi sembrano invece un controsenso, come non utilizzare per niente le potenzialità di un sistema attivo per seguire la moda del momento (leggi amplificatore di bassa potenza in classe A, su una cassa di basso litraggio, mah).
Grazie per la attenzione e ciao
Alberto Truffi - E-mail: altruffi@tin.it

LC
Alberto,
sono certo che sempre più Costruttori intraprenderanno questa strada diciamo così attiva.
L'idea della controreazione sugli altoparlanti è in realtà dell'era di Noè, visto che già la Philips, tanto per citare un caso famoso, con le famose MFB, realizzava nel lontano 1975 dei diffusori implementanti questo tipo di tecnologia.
Non è la controreazione in se' a dar fastidio quanto la presenza inquietante di un ampli nascosto dentro alle casse del quale nulla si sa e che potrebbe tranquillamente essere una ciofeca (nella mente dell'audiofilo medio).
L'impossibilità di sostituire, provare ed ottimizzare è una cosa che difficilmente gli audiofili accetteranno di buon grado...
Quanto alle SAP Genio: come al solito io consiglio di giudicare i risultati e non le idee.
Molte cose in Hifi sembrano dei controsensi, fintanto che non arriva la prova dei fatti. Basta pensare a quando uscì sul mercato il Linn Sondek LP 12, considerato un vero controsenso in quanto tutti i giradischi dell'epoca erano proiettati verso la trazione diretta ed il quarzo.
Però, di giradischi a trazione diretta ne sono rimasti pochi e sono esclusivamente appannaggio dei DJ mentre il controsenso di Tiefenbrun si è rivelato uno dei caposaldi dell'HiFi moderna.
E che dire di quel controsenso del
NAD 3020, ampli di bassa potenza in tempi nei quali tutti correvano verso i centowatt per canale, e che però si permetteva il lusso di stracciare in comportamento dinamico fior fiore di grossi finali? Un controsenso, appunto.
Ed alcuni giradischi analogici che si permettono ancora oggi di suonare pari se non meglio dei migliori lettori digitali? Più controsenso di così!!!
Come vedi, è meglio tenere un atteggiamento aperto e possibilista. Non giudicare mai le idee, anche le più strampalate, e basarsi solo sul giudizio del nostro orecchio.
A presto,
Lucio Cadeddu

Ritorno ad Itaca...
Dopo 10 anni di peregrinazioni, e lunghe sofferenze.... Giuseppe si comprò l'amplificatore.
Fra una cosa e l'altra, anche considerando quello che mi avevi suggerito, di prestare attenzione al mercato italiano, letto la prova su TNT del 5050 Graaf, e avvenuto fortunatamente che un rivenditore in Abruzzo aveva proprio quel pre e finale usati ad un prezzo per me accessibile, mi sono deciso: andare, ascoltare e se convinto acquistare.
Ma non potendo andarci subito per esami in corso, ho atteso l'inizio di questa settimana. Lunedì ho saputo che quel pre-finale era stato già venduto.
Consultando una rivista che mi piace molto (Fedeltà del suono), ho trovato un altro rivenditore, questa volta a Roma, che aveva il Graaf 5050 nuovo, ma offerto ad una prezzo molto conveniente.
Così martedì mi ci sono precipitato, accompagnato dalle casse e dal mio angelo custode (la mia ragazza) e entrato ho chiesto di ascoltarlo.
Mi hanno presentato un coso quasi uguale al 5050 ma marchiato SUPREM.
L'ho ascoltato, un po' dubbioso, ma i difetti sono emersi subito: il proprietario, creatore del marchio, una volta ascoltate le mie spiegazioni, ha detto: OK, allora più che clienti vi considererò dei test, e ci ha fatto ascoltare delle casse, sempre SUPREM (buone).
Molto bene, ma io cercavo un amplificatore: nella saletta, si trovava anche il fratello maggiore Graaf, il GM100.
Ho chiesto di sentirlo, con le mie casse, e caspita se non c'era un abisso: questo suonava che era una bellezza, fluido e controllato, senza mai perdere l'equilibrio.
Insomma un piacere, ma anche un problema: che fare? prenderlo, facendo il passo MOLTO più lungo della mia gamba, o cercare altrove e accontentarmi di qualcos'altro? Anche perchè mi sono reso conto che le Concerto di potenza ne richiedono, e il GM100 intanto le pilota agevolmente in quanto è così potente.
Senza portarla per le lunghe, l'ho preso, e ora è nella mia stanza. Il pre? Forse me lo potrò permettere a luglio, se taglio sulle vacanze. Per ora, l'uscita variabile CD andrà benissimo.
Mi sembra di essere contento, ma...fa rumore. Ieri l'ho lasciato acceso più di due ore, e dalla zona valvole viene una specie di borbottio, tipo cuccuma che ribolle. Sarà normale?
Ho fatto una buona scelta? Ho preso una solenne fregatura? Ora inizia tutta la fase del pentimento e del rimorso.
Mi sto fabbricando i cavi di potenza Cadeddu-cable, solo che nelle istruzioni non c'è scritto questo cavo come lo attacco: semplicemente cavo spellato sia lato ampli che lato casse? O come si chiamano i plug? Quali uso?

Beh, per ora quello che ho fatto ho fatto. L'oggetto mi sembra buono, e mi sembra suoni bene. Il tempo di costruire gli stand per le casse, e andremo anche meglio.

In tutto questo ti porgo un sentito grazie, per il servizio che compi e per la pazienza, la competenza e la sincerità che metti al servizio degli altri.
A risentirci, e grazie ancora
Giuseppe Monno - E-mail: giuseppe.monno@tlsoft.it

LC
Ciao Giuseppe,
alla fine, dopo lungo peregrinare, sei approdato al Graaf GM100, ottimo finale e sicuramente in grado di pilotare le tue casse al meglio.
Più di ogni altro giudizio conta il tuo gusto, se questo è soddisfatto, l'acquisto è indovinato.
I dubbi post-acquisto sono inevitabili, soprattutto quando le cifre in gioco non sono basse.
Il rumore che l'ampli produce non è esattamente *normale*, per sicurezza ti consiglio di contattare la Graaf per chiarimenti, sono molto disponibili.
La tua epopea presso Audiotech (tiro un po' ad indovinare ma questo dovrebbe essere il negozio che ti ha fatto sentire il materiale Suprem, di loro produzione) mi suona familiare perchè altri audiofili mi hanno riferito esperienze analoghe.
Non conoscendo personalmente i casi specifici mi limito a registrare le informazioni.

Per i cavi, va bene costruirsi gli Star ma appena puoi prova anche qualcosa di commerciale di buon livello, così, tanto per confrontare.
La calza non va collegata, inizialmente, ne' da una parte ne' dall'altra. In seguito si può pensare a provare il collegamento solo da un lato, con la calza unita al polo negativo lato amplificatore.
Se non si è sicuri di ciò che si sta facendo LASCIATE SCOLLEGATA la calza, da una parte e dall'altra.
Per i connettori vanno benissimo le banane, comode per fare prove con cavi diversi.
Infine un consiglio: goditi gli acquisti appena fatti, metti tutto nelle condizioni migliori per suonare, e ascolta tanta tantissima Musica, è per questo che quegli apparecchi sono stati costruiti.
Ciao e alla prossima!
Lucio Cadeddu

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