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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

Miglioramenti...insperati
Ciao Lucio,
sono Claudio, già ti ho scritto diverse volte (casse frankenstein, ti ricordi?).
Volevo ringraziarti perchè ora finalmente ho realizzato i cavi di potenza, i cavi di segnale, i supporti per le casse di marmo, e il tavolino Flexy ed i piedini antivibrazioni tutto come da progetto TNT.
Ho applicato i piedini al mio lettore Kenwood 2060, mi stavo chiedendo se posso metterli anche tra i piedi di marmo e le casse. Figurati che all'Upim li ho pagati meno di quello che dicevi: 1.900 lire la confezione da 4. Così ne ho fatto incetta, sia di colore marrone che trasparenti, ben 5 confezioni. Che dici anche sotto l'amlificatore?
Volevo dirti che a proposito del tavolino ora esistono anche delle barre filettate zincate! Purtroppo io già avevo acquistato quelle normali.
Quelle zincate sono anche più belle e non dovrebbero costare molto di più delle altre, ed evitano il fastidio di passare l'olio grafitato. Ora sono molto soddisfatto del mio impianto tanto che ora vengono fuori i limiti di alcuni CD di vecchie registrazioni non rimasterizzate.
Purtroppo non posso mandarti la foto del Flexy Table perchè non ho lo scanner.
Grazie ancora
Claudio Alla - E-mail: alla_claudio@iol.it

LC
Ciao Claudio!
Certo che mi ricordo il tuo percorso audiofilo, sin dalla prima volta che mi hai scritto (i nuovi lettori possono dare un'occhiata alle vecchie lettere in fondo a questa pagina).
E pubblico questa tua per complimentarmi con te per la pignoleria e l'attenzione che hai dedicato a migliorare a piccoli passi il tuo impianto.
Quanto ai
piedini da Upim vedo che hanno colpito nel segno. Sul prezzo forse hai ragione tu, ogni tanto fanno delle vendite promozionali per liberare gli scaffali (-30%, tipicamente) e non mi sorprende che li abbia pagati meno di 2000 lire per 4 pezzi che, permettimi di dirlo ancora, è un costo che fa ridere anche se funzionassero solo come salvaporta...come accessori HiFi sono quindi davvero imbattibili.
Però avrai notato che questa settimana abbiamo scovato altri accessori per uso HiFi (anche se progettati per ben altro scopo.... :-) ) e sono diventati i nostri TNT StoneBlocks. Qualcosa mi fa pensare che saranno un'altro successo!!!
Tornando all'uso degli antishok Upim visto che ne hai uno stock puoi provare a metterli un po' ovunque, sia sotto l'ampli che tra casse e basi di marmo, dove dovrebbero dare un basso più morbido e profondo, magari a scapito della precisione della scena. Se li provi, fammi sapere!
Sono davvero molto contento che tutti questi nostri trucchetti ti abbiano portato ad un suono più soddisfacente...da qualunque apparecchio HiFi si può tirar fuori molto, bisogna fare attenzione proprio a questi dettagli...
Per quanto ci riguarda, abbiamo solo cominciato!!! Colgo l'occasione per scusarmi pubblicamente per le lungaggini del cavo d'alimentazione Merlino mkII, purtroppo non ancora giunto ad una sua versione definitiva. E' che nel frattempo mi sono venute in mente altre idee e ci vuole tempo per sperimetarle tutte su un singolo cavo....
A presto!
Lucio Cadeddu

Concertino e lettore CD
Caro Lucio,
sono Danilo di Roma; a questo punto i complimenti sono sprecati .... sappi solo che quasi ogni giorno mi collego per leggere qualcosa, veramente eccezionale!!
Mi chiedo solo chi te lo fa fare!
Passiamo al dunque. Ieri ho provato i seguenti diffusori:
Tannoy non ricordo che modello (poco sotto 700.000 lire): niente male con le voci e la musica da camera, ma quando il volume cresceva il suono mi sembrava che facesse fatica ad uscire dai diffusori e comunque era strozzato e puntiforme ... così così.
Chario Syntar 200: mi dispiace per le italiane, ma pochi minuti con un'orchestra barocca producevano un suono scheletrico (gli acuti dei violini erano sibili senza anima) ... bocciate.
Acoustical RS7: mi sono piaciute molto anche se non so esattamente il perchè (sono alle primissime armi), diciamo che non avevano i difetti delle altre.
Concertino: simili alle Acoustical ma con più classe!!
Allora ho deciso di prenderle usate a circa 700.000 lire.
Per l'ampli ho un Luxman 113a in prestito che sostituirò in seguito quando potrò spendere.
Il mio problema ora è il CDP: avevo pensato a un Teac o un Pioneer ultra economici da tweakkare in seguito, ma temo che, dovendomi servire almeno per qualche anno, facciano sfigurare le Concertino, e allora che senso ha avere delle belle casse con una sorgente non all'altezza? (Adeste insegna) che fare allora? CDP usato no!
Ricorda che fino a un paio di mesi fa volevo prendere in impianto coordinato a 500.000 lire.
Ti ringrazio moltissimo
Danilo Marangio - E-mail: Danilo.Marangio@enidata.it

LC
Ciao Danilo!
Ti chiedi chi mi fa fare tutto questo? La tua lettera e quella precedente mi sembrano ottime risposte. Io mi diverto, nel frattempo magari riesco ad aiutare (magari poco) qualche amico audiofilo...che desiderare di più?

Non ho capito se poi le Concertino le hai prese per davvero. Certo che a quel prezzo è difficile trovare concorrenti (dico, a 700.000 usate) anche se intorno al milione potevi anche ascoltare le Acoustical RS 6, uno dei diffusori italiani più convincenti in quella fascia di prezzo (e dimensioni).
Comunque sia hai fatto un'ottimo acquisto.
Per il lettore CD tutto dipende da quanto vuoi spendere.
Parliamo chiaro: il Teac che ho provato la settimana scorsa, anche modificato allo
Stage 1 non suona come un Marantz CD 67, per intenderci, anche se non dispero di farlo competere ad armi pari nella prossima versione Stage 2 :-)
Si tratta comunque di differenze piccole rispetto a quelle tra una coppia di casse ed un'altra, sia chiaro, e che comunque necessitano di orecchie esperte e di impianti piuttosto rivelatori.
Quindi se non te la senti di spendere il triplo per un Marantz 67 o un Pioneer Stable Platter vai pure tranquillo col Teac CD-P1100 o simile (guarda anche i JVC di pari prezzo).
Le differenze macroscopiche le faranno i cavi di segnale e di potenza ai quali, se non ci hai già pensato, dovrai comunque dedicare una certa parte del budget.
Infine permettimi di esprimere tutta la mia soddisfazione per aver salvato, col nostro piccolo contributo, un altro potenziale audiofilo dal baratro dei compattoni.
E la tua lettera capita a fagiolo questa settimana...vedasi lettera successiva.
A presto!
Lucio Cadeddu

Compattoni, HiFi economica o cosa?
Dunque, ho appena scaricato la posta e ci sono un paio di considerazioni che mi hanno cominciato a frullare per la mente.

Scena: grande negozio di elettronica commerciale, molto popolare, con *settore* HiFi (commerciale) e sala H.T. con ben 2 set-ups; solita *parete* di diffusori e solita parata di elettroniche, tutte connesse alla centralina per commutazioni.
Personaggi: tre professionisti ed il commesso.
Il più *grande* vuole cambiare l'ampli e comprare un CD, mantenendo le sue gloriose torri Allison di più di 20 anni fa; faceva il musicista (da noi si chiamano suonatori) prima di diventare avvocato, marito e padre; è fortemente tentato dai *coordinati* (anche in considerazione della minore pericolosità filiale), ma ne percepisce l'inadeguatezza, e si sente "morbosamente" attratto dai minisistemi TEAC; non se la sente di affrontare la scelta con le sue basi tecniche, e non vuole rischiare l'esborso, per lui particolarmente oneroso; chiede consiglio... a me! (si, lo so, sta proprio inguaiato...)

Io, suo amico e collega più giovane, *lettore* di HiFi, cerco di distoglierlo dalla tentazione del coordinato (ma con poca convinzione: ho in mente le foto interne -ed esterne- dei TEAC e le loro prove sulle riviste....) e analizzo con lui le proposte del negozio: NAD-Proton-Rotel + Technics-Onkyo-Pioneer-Sony. Il tutto per una somma di poco superiore al TEAC!

Un nostro collega mio coetaneo assiste e, SBALORDITO per i prezzi (ignora l'esistenza della c.d.Hi-End) e SCONCERTATO dalla mera ipotizzabilità di rinunciare alla comodità e praticità del coordinato, non capisce, e resta felicissimo possessore di un *cosariello* che lui accende col telecomando, ci mette dentro il CD, dal quale sente UN SOLO PEZZO (quello che gli piace e per il quale ha comprato il CD!) e poi -un po' perchè non ha il tempo, un po' perchè si stufa, un po' perchè sente mentre fa altro, e deve continuare a fare altro- lascia acceso "lo stereo" in sottofondo o lo spegne del tutto.

Trama: guardiamo, parlottiamo e poi ce ne andiamo, perchè il *diretto interessato* non vuole nemmeno sentire gli apparecchi, posticipando la decisione.
Mia riflessione: Ma chi ha ragione? Il *vecchio*, io, o il *disincantato*?

Comincio a temere che abbia ragione il disincantato. L'esigenza dei più (dei moltissimi di più) è la sua: una cosa che costi poco, "si accende e parte", ti suona il "pezzo" di successo, e poi lo spegni e quello resta là, magari ti segna pure l'ora.....
E' così che si affronta anche l'approvvigionamento di musica: non sanno nemmeno del problema del "caro CD". Sentono il pezzo alla radio (o lo sente la moglie), entrano in un negozio quando ci passano davanti, comprano il CD che contiene quel pezzo e se lo sentono (il pezzo, non il CD) sul "cosariello" di cui sopra.
Allora si spiega come mai del "Caro CD" non gliene frega niente a nessuno: siamo in pochi a protestare di dovere pagare cifre blu, per poi avere un CD del quale uno, o, al massimo due "pezzi" sono accettabili ed il resto è da buttare, mentre noi voremmo (continuare ad) ascoltare un intero CD con pezzi che ci piacciono più o meno, e non che ci disgustano.
Allora si spiega il successo di Spice Girls, Backstreet Boys e via discorrendo.
Già, perchè è questo che va considerato il "genere" musicale contemporaneo, quindi inutile sputarci su (AR recensisce come "inclassificabile" il CD Spiceworld; molti di mia conoscenza, più semplicemente, se lo comprano pirata e lo pagano per quel che vale...; io non riesco a comprarmelo, però me lo sento per radio e almeno sono contento che, se si deve copiare, ci si ispira alla soul/dance dei 70's); meglio, come fa la stampa inglese, condurre le prove degli apparecchi facendo riferimento a queste produzioni "correnti".
E qui mi ricollego ad un'altra lettera.
La "bontà" dell'impianto, secondo me, non va più tanto ricercata nella sua tendenza alla neutra ed iperuranica "fedeltà" (non si sa ancora bene a che cosa, visto che noi, ricettori della fedeltà, difettiamo della conoscenza dell'originale cui paragonare la copia per giudicare sul suo grado di verosimiglianza), ma al fatto che "ci piace come suona".
Un tuo lettore è soddisfatto delle Cerwin-Vega!? Bene! Se le tenga! E poco importa che siano "colorate" (TUTTI i diffusori C.W. che abbia mai sentito lo erano, tant'è vero che erano fra i principali referenti per feste "giovanili", avide di bass-boom ma povere di ampli), basta che lo siano in modo "piacevole".
La musica che principalmente si ascolta è elettronica, sintetica, e non naturale. Anzi, non solo è sintesi imitativa dei suoni, ma proprio "creazione" di suoni nuovi. Il principale lavoro dei tecnici del suono è quello di ben "smanettare" per forgiare il suono secondo l'ipotizzato gusto dell'utente finale.

Allora si rovescia tutto!
Allora, che senso ha rincorrere veri e falsi miti di perfetta fedeltà della riproduzione? E' una chimera per definizione irragiungibile e finalisticamente inutile. L'obiettivo è produrre un suono "buono", che "piaccia".
E' giusto che l'hardware più venduto siano i "compattoni", ed è saggio auspicarsi non che questi scompaiano (e che gli acquirenti "si redimano" ai separati), ma che questi si dirigano verso la "produzione" di un suono "non sporcato".
Insomma, non una ricerca di inafferrabile verosimiglianza ad un ideale ignoto, ma il desiderio di apparecchi che non producano distorsioni "cattive" (forse non ha tutti i torti chi, come "il grande Bart" sostiente che chi ama i valvolari ama l'ascolto della distorsione: è la "distorsione buona", che piace).
Ed è altrettanto ingiusto (anzi, ancora di più di quanto già non si pensi che lo sia) che il mercato veda la presenza degli apparecchi ultramilionari.
Non vedo come giustificare o plaudire ad una tecnologia che NON si rivolge alle "masse", NON si confronta con il "reale" (i desiderata" del pubblico) e si rinchiude nella propria spocchiosa "torre d'avorio".
Nella nostra situazione economica, insomma, non fa bene a nessuno (e men che meno all'allargamento della base dei fruitori di musica) che un impianto medio "ben suonante" (attenzione: nel senso prima descritto, di "ben distorcente", non pretendo di più) importi la spesa di DIECI MILIONI.

Hai voglia tu, Lucio, di dire che anche con poco si ottengono buoni risultati: io sarò drastico e manicheo, ma preferisco non spendere gli importi minori possibili per ottenere risultati che stanno al di sotto della soglia di soddisfazione, perchè mi sembrebrebbe di buttare quel denaro.
E' come quando, dopo i primi vent'anni passati a brindare al Natale con l'Asti Spumante, ti capita di assaggiare il Krug: poi non vuoi più bere l'Asti Spumante: diventa inutile buttarsi in corpo quella porcheria, meglio evitare, se non puoi avere quello che VERAMENTE ti piace: ti farai versare nel calice le "due dita", così, almeno, puoi brindare.....
Io non ce la faccio a sentire i "compattoni", e sono certo che nemmeno il mio collega ex-suonatore lo potrebbe, e, alla lunga, credo che nemmeno un'accoppiata NAD/Technics lo potrebbe soddisfare: ma lui già i separati "entry level" FA(rebbe) FATICA a permetterseli.
NON E' GIUSTO proporgli anche solo di ipotizzare un sacrificio del budget familiare per "sentirsi i dischi"! Deve compare scarpe, libri, vestiti e cibo per la figlia, questo deve farci con i soldi che guadagna!

Ed ha ragione il "terzo caballero", che ha speso quelle 7/800 mila lire e, quando vuole, sente il suo dischetto.
Certo, lui non "soffre" di "repressione audiofila", lui, insomma, continua felice e contento a bere Asti Spumante (lo giuro, gli piace veramente!).

L'altro mio amico, prima o poi, finirà preda delle sue tasche e della necessità di por fine al dilemma e, per usare le sue stesse parole, "entrerà in un negozio e combinerà un guaio".
Io continuo ad ascoltare, quelle rare volte che sono in crisi di astinenza, dal mio fedelissimo (sic!) CD portatile con le sue fantastiche cuffiette intraurali di default! (non più di tre o quattro brani, naturalmente, poi mi arrendo).
E poi, ogni tanto, visito qualche mostra, per "aggiornarmi" sul "mercato" e per "sentire" qualche impianto.
E' così che ho sentito le produzioni italiane (Nightingale, Galactron, Opera), per esempio, e, sopratutto, che mi sono potuto "convincere" del livello economico della mia soglia di (in)soddisfazione: davvero gli impianti assemblati che mi piacevano di più erano intorno a quella cifra e quelli che mi piacevano di meno ne erano al di sotto.
Ma ho molta confusione in testa!

Resta solo l'amarezza della convinzione delle mie precedenti affermazioni e la visione assai poco promettente che mi si para davanti: le "nuove generazioni" non credo si appassioneranno all'ascolto della musica così come lo intendiamo noi (sai, tipo poca luce, un camino, un bicchiere di Chateneuf du Pape...).
E poi ci sono le considerazioni sulla pirateria, sul caro CD.

Insomma, la musica COSTA TROPPO! Non possiamo permettercela! Ci sono TROPPI altri interessi concorrenti, CON LO STESSO GRADO DI NECCESSITA' DI SODDISFAZIONE. Mi pare che la stampa (giustamente) non affronti il problema con questa visione, anche se oramai è ben lungi dall'avvallare i prezzi proposti.

Beh, mi fermo qui (per ora), e spero che tu abbia settato la dimensione minima possibile sul tuo filtro della posta in arrivo, così non ti ingolfo la mailbox!
Perdonami la prolissità! Mi volevo un po' sfogare...;-)
Carlo Iaccarino - E-mail: md1809@mclink.it

LC
Bene Carlo,
questa tua invita a riflettere un po' su cosa stiamo cercando nella vita. Tutto qua.
Vogliamo sentire due pezzi dal disco delle vituperate (ma perchè poi?) Spice Girls una volta ogni tanto? Anche le 700.000 lire del compattone sarebbero soldi buttati al vento!
E sarebbero buttati ugualmente al vento se lo usassimo per sentire 5 minuti della Quinta di Beethoven o di Cole Porter.
Vogliamo sentire Musica per davvero? Pensiamo all'HiFi. Semplice.
Nella scena da te descritta ci sono un paio di errori di valutazione: il primo, quello più grosso, è quello di aver valutato senza neppure ascoltare ed è una cosa che da un lettore di TNT non mi sarei mai aspettato.
Poi l'altro errore è quello di aver pesato il giudizio di una persona che non si interessa minimamente di Musica.
Scusa, se devi acquistare un'auto accetteresti il parere di uno senza patente? Io no.
O per acquistare una macchina fotografica chideresti consiglio a chi usa una compatta solo al compleanno della figlia? Io no.
E tantomeno sto a sentire il parere di un automobilista medio se devo acquistare un'auto sportiva...la maggior parte degli amici mi dicevano...ma che te ne fai, consuma tanto ed è pure scomoda.
Sarà, però io voglio che quando schiaccio l'acceleratore la macchina schizzi via come se mi avessero sparato, voglio sentire l'urlo del 16 valvole coprire gli inutili discorsi dei passeggeri in accelerazione (si dice che loud pipes save lives...:-) ) e voglio che quando incontro un gatto all'improvviso di notte a 100 all'ora possa permettermi (come l'altra notte) di dare un brusco colpo di volante ed evitarlo senza capottarmi o uscire fuori strada.
Tutte cose che l'automobilista medio non potrà mai permettersi...e che non capirà mai.
Fintanto che non incontra un alce :-)

Bene, noi siamo appassionati di Musica, giusto? E allora dobbiamo cercare le emozioni forti che solo un vero HiFi può dare (migliorando nel tempo, cosa che il compattone non potrà mai fare).
Che poi la maggior parte della gente non ascolti Musica seriamente è un discorso diverso che con l'HiFi non c'entra niente.
Lo scopo che mi propongo non è quello di mettere un impianto HiFi al posto di ogni compattone.
Sarebbe come sostituire ogni Panda con un sedicivalvole da 150 cavalli. Una follia.
A me interessa solo che chi ama la Musica la ascolti nel modo migliore possibile. E c'è tanta gente che, pur essendo grandi amanti della Musica e possedendo migliaia di dischi, avevano deciso di acquistare un coordinato, semplicemente per cattiva informazione o perchè si crede che per l'HiFi si debba per forza spendere decine di milioni.
E qui veniamo al punto dolente della tua lettera. Dici che non potendo permetterti un impianto da 10 o 20 milioni ti sentiresti frustrato a possederne uno da due milioni, scusa, ma perchè mai?
Credo che a tutti piacerebbe una villa tipo Beverly Hills, con due piscine e campi da tennis privati...questo non significa che mai ci compreremo una casa perchè altrimenti ci sentiremmo dei frustrati!!!
A me sarebbe piaciuta una casa più grande, con piscina e chissà cos'altro, però sono soddisfatto di quella che ho. Non frustrato.
Così come sono innamorato della mia automobile pur sapendo che una Impreza Turbo o una Lamborghini Diablo sono migliori. E allora che faccio? Giro in Panda perchè sennò sarei un frustrato? Io invece sono soddisfattissimo della mia scelta, limitata certo, ma fatta col cuore!
Così l'impianto da 10 milioni...intanto molto ci sarebbe da dire sul come suonano certi impianti economici e mi piacerebbe farti sentire quello che sta suonando ora...meno di due milioni...ma che Musica, ragazzi!!!!
Ho sentito (alle mostre, come te) impianti da 100 milioni che suonavano peggio...come fai a dire che a meno di 10 non ti sentiresti soddisfatto? Ma li ha mai provati IN CASA? (non alle mostre...).
Certo, capita di sentire degli impianti che suonano così bene che ce ne innamoriamo...però l'importante è tornare coi piedi per terra e vedere il nostro conto in banca.
O sei di quelli che non compra mai nulla perchè non può permettersi il meglio? O che non si sposa perchè le ragazze che conoscono non si chiamano Claudia Schiffer o Pamela Anderson? (e ne ho conosciuto di persone che a parziale scusante dei propri insuccessi con l'altro sesso adducevano la squallida scusa di essere persone di *gusti difficili*!!!).
Ecco, non vorrei che ci fossero audiofili di questo tipo: non compro niente perchè io pretendo molto...e quindi ascolto col compattone!!!!
Ho dedicato a quest'argomento l'
Editoriale di Giugno del 1997, ti invito a leggerlo.

Quanto poi al tuo pessimismo sulle nuove generazioni...io sarei più cauto. Intanto molti lettori di TNT sono giovanissimi ed hanno rinunciato, proprio grazie alla rivista, ad acquistare il compattone per passare a qualcosa di più serio e non fanno altro che ringraziarmi di continuo. Può darsi che siano pochi, però è già qualcosa.
Questo continuare a dire che le nuove generazioni non si interessano più a nulla è qualunquismo bello e buono.
Le stesse cose sono state dette di noi dalla generazione precedente e così da quella precedente ancora etc etc.
Diamo la possibilità alla gente di sentire la differenza, di scoprire il nostro bellissimo mondo di appassionati (e non di paranoici) e vedrai che gli adepti saranno sempre più numerosi.
Pur sempre una minima parte rispetto alla massa, certo, ma per me un audiofilo conquistato alla causa dell'HiFi conta molto di più di cento ignari che si comprano il compattone. Lotta contro i mulini a vento? Forse.
Però è necessario farla. Così come bisogna farla per spingere la gente a leggere di più, ad andare a teatro, ai concerti, ai musei, alle mostre ed a migliorare la propria cultura.

Quanto allo scopo dell'HiFi (suono più o meno piacevolmente distorto) permettimi di dissentire: lo scopo dell'HiFi è quello di ricreare le Emozioni della Musica. Tutto il resto sono chiacchere da bar dello sport.
Ed un vero impianto di HiFi è in grado di riprodurre le Emozioni della Musica meglio di qualunque compattone il quale, come avrai notato, per potersi permettere un minimo di qualità, deve cominciare a costare cifre corrispondenti a quelle di un separato, perchè ricordati che nessuno regala niente, neanche i produttori di coordinati.
E, al prezzo di un coordinato economico, io ti posso metter su un impianto HiFi con componenti usati (ma nuovissimi) che quanto a qualità sonora non è nemmeno paragonabile. Altrimenti prova ad ascoltare cosa è capace di fare un vecchio NAD 3020 che usato trovi oggi a poco più di 100.000 lire. Sono sicuro che cambierai idea.
Come dico sempre, bisogna ascoltare, sempre e tanto. E in casa propria, non alle mostre.
Poi, può darsi che noi siamo ricchi con la puzza sotto il naso che a veder in una rivista di HiFi un apparecchio economico ci sentiamo un po' presi in giro...e magari ci sorge il sospetto (spesso fondato) che potevamo spendere la metà ed ottenere un risultato MOLTO simile.
Questo infastidisce, me me rendo conto, ma è una cosa che succede solo in HiFi.
Gli appassionati di auto storiche da 100/200 milioni non storcono il naso davanti alle quotazioni delle A112 Abarth, anzi, se capita, le comprano.
Ed è a tutti gli effetti considerata un'auto storica, iscrivibile all'ASI.
Perchè è SOLO una questione di Cultura, con la C maiuscola, non di soldi.
E i soldi con la Cultura hanno sempre avuto poco a che spartire.
La maggior parte degli artisti più grandi di tutti i tempi erano dei disperati, mantenuti magari da qualche mecenate illuminato. Ecco, nell'HiFi mancano i mecenati illuminati.
La maggior parte di loro sono spenti, anzichè illuminati. Infastiditi che anche la plebe possa sbirciare dentro la torre d'avorio della loro lobby dorata.
Ciò non significa che bisogna essere snob all'incontrario. A me piace che ci siano apparecchi che costano centinaia di milioni che solo pochi fortunati al mondo possono permettersi. Non grido allo scandalo.
Molti di quegli apparecchi valgono davvero quello che costano, se non per il suono (a certi livelli è persino inutile giudicare), almeno per l'esclusività che rappresentano, come un vestito di Alta Moda o una Rolls, un Rolex d'oro o un superattico al centro di Roma.
Valgono quello che costano? Forse no, però nessuno grida al ladro, al ladro!
Ecco vorrei che nel mondo dell'HiFi fosse la Cultura per la buona riproduzione della Musica a governare, non gli snobismi, in un senso e nell'altro.

Per questo motivo i miei discorsi sull'HiFi danno molto fastidio (come ho saputo al Roma Audio Show). Graffiano dei privilegi. Insinuano dubbi. Fanno vacillare dogmi di fede. In una parola, inducono a riflettere.
Uno sport poco diffuso.
Lucio Cadeddu

Il Top Audio ed il Principio di Indeterminazione di Heisenberg :-)
Salve a tutti
Che bel sito! Mi ha fatto piacere trovare tutta questa roba, non solo perchè mi piace, ma anche perchè mi sembra che giustamente privilegi le fasce più economiche, che, diciamoci la verità, sono poi le sole che la maggior parte di noi, me compreso, può permettersi.
Avrei tante cose da dire su questa nostra passione, e magari poco alla volta lo farò, ma per ora parto con questa domanda: ma tutti voi ci andate al Top Audio? E se si, che impressione ne avete tratto?
Io in generale ho due osservazioni da fare:

  1. Dopo una intera giornata passata ad ascoltare, e dopo aver trovato qualcosa di veramente interessante, e anche qualcosa di veramente orripilante, mentre sono sul pulmann che va alla metropolitana, sento tutti gli anni due dietro di me che parlano tra loro e si dicono entusiasti di ciò che per me era orripilante, e orripilati di ciò che per me era entusiasmante... (i due ovviamente cambiano tutti gli anni)
  2. Tutte le volte ho sentito anche impianti di altissima levatura suonare ben peggio del mio piccolo hi-fi (giradischi Rega 3, CD Philips, ampli Yamaha vecchio, casse Boston CR6 e cavi Kimber, per la cronaca).
    C'è però da dire che il mio impianto non suonava certo così da subito, e che l'ho portato vicino al massimo delle sue possibilità con grande e costante cura.
    Volevo aggiungere che non è certo vero che il mio impianto suona meglio di tutti gli altri, volevo solo dire che mi era sembrato che in generale al Top Audio gli impianti non suonassero assolutamente come si meritavano, e addirittura a volte peggio del mio. Ho infatti sentito più volte ottimi impianti, non al Top Audio, e magari più avanti ve ne racconterò. Getto il sasso e aspetto commenti.
    Grazie e arrivederci
    Stefano Giacovelli - E-mail: giacovelli@gpxbof.df.unibo.it

    LC
    Caro Stefano,
    benvenuto su TNT e grazie per i complimenti.
    Come ho avuto modo di dirti in via privata noi al Top Audio ci andiamo da anni e l'anno scorso avevamo persino un nostro piccolo e modesto stand.
    Le nostre idee sulle mostre HiFi avresti ormai già averle apprese dalla lettura dei miei
    Editoriali e dal mio reportage dal HiFi Shows.
    C'è una popolazione variegata ed eterogenea alle Mostre HiFi: cè quello che va per sentire il meglio del meglio e per sognare, quell'altro che va per sincerarsi che meglio del suo impianto non ce n'è, quello che raccoglie depliants etc etc.
    Io credo che una Mostra serva più che altro per farsi un'idea di ciò che c'è in giro, come apparecchi, più che come *buon suono*.
    Certo, capita anche di sentire qualche impianto che suona particolarmente bene ma non è ne' l'eccezione ne' la regola.
    Secondo me è un momento dove incontrare altri audiofili, scambiarsi opionioni e parlare coi progettisti, coi giornalisti del settore e magari per fare qualche buon acquisto di tipo software/accessorio.br> Che nelle salette e nella confusione di una grande mostra sia difficile far suonare bene un qualunque impianto lo testimoniano le tue stesse parole. Per questo noi ci asteniamo attentamente dal dare giudizi sulle salette ben suonanti/mal suonanti. Certe classifiche le lasciamo fare agli altri.
    Ma non perchè vogliamo a tutti i costi essere diversi dal resto (mi sembra che lo siamo già abbastanza per il semplice fatto di essere non-commerciali nel senso più puro del termine) ma semplicemente perchè è poco serio trarre giudizi da condizioni d'ascolto così particolari e ben lontane dall'essere *controllabili*. E' già difficile valutare gli apparecchi in casa propria, nel proprio ambiente d'ascolto, coi propri dischi ed apparecchi di riferimento....!
    Quindi noi vediamo la mostra HiFi come punto d'incontro privilegiato per tanti appassionati di questo hobby troppo spesso solitario.
    Un momento di confronto anche con modi di ascoltare profondamente diversi dal nostro abituale, tanto per non dimenticarci che i suoni assoluti in HiFi non esistono, piuttosto ognuno di noi deve scegliere il proprio cammino che lo porti a ciò che il proprio cervello gli dice essere un suono *realistico*, cioè più vicino alla realtà e che, come il principio di Indeterminazione di Heisenberg ci insegna, l'oggettività della misurazione è sempre affetta dalla presenza del soggetto misurante.
    Così oggi abbiamo ripassato anche un po' di Fisica II :-)
    Alla prossima!
    Lucio Cadeddu

    Calcolo Numerico, Cavi, Bebo Moroni ed altre cose... :-)
    Ciao!
    Non mi aspettavo un docente di matematica interessato al mondo audio.
    Ne sono contentissimo e provo un'enorme ammirazione nei confronti del vostro sito!Purtroppo ho un pessimo rapporto con i computer e uso internet solo per visitare TNT.
    Sono uno studente di Ing. Ambientale al Politecnico di Torino. Scrivo per chiedere consigli su alcuni argomenti:

    A proposito devo ringraziare voi per aver scoperto il mondo del vinile e devo dire che ora la plastica mi è meno antipatica. Avete proprio ragione nel dire che tanta gente si disfa di capolavori per rincorrere i cd.
    Sto comprando bellissimi vinili pagandoli a prezzi stracciati.
    Esempi: Ummagamma originale (sapete mica quanto vale per i collezionisti?; Carmina Burana e l'Overture di Rossini della DG (per sole 10.000 lire e nuovi costano 80.000); parte della discografia dei CSI e tante altre cose stupende.
    Non vedo l'ora di tornare a casa per le vacanze di Pasqua e deliziarmi di questi meravigliosi suoni, lontano da pc e cd. Credo di aver finito e me ne rammarico.
    E' stato stupendo scrivere questa lettera liberatoria indirizzandola proprio a lei; ALTRO CHE MORONI.
    Tanto so che le riviste audio sono un po' pilotate da distributori. Non si è mai chiesto perchè fanno sfoggio dei loro impianti di riferimento casalinghi quando provano qualche prodotto? Meglio non parlarne altrimenti per quel poco che so farei far loro qualche brutta figuraccia. A buon intenditor poche parole.
    Si, è stata una lettera liberatoria. Per pochi minuti mi son liberato di tanta roba che portavo dentro di me. Non ho amici che hanno il mio stesso hobby e da molto tempo cercavo qualcuno con cui parlare.
    A dir la verità mi sentivo un po' solo: il non poter condividere le proprie gioie, come la musica, con qualcuno è molto triste. Ad esempio la mia ragazza odia il mio aspetto musico-audiofilo.
    Sperando in una sua risposta (io penso che lei sia il miglior docente di Analisi al mondo), mi scusi per il mio atto di pseudo-lecchinaggio.
    Spero di trovare un po' di tempo per riscriverla.
    Tantissimi saluti e auguri per le prossime festività pasquali.
    Francesco Montefusco f_montefusco@hotmail.com

    LC
    Ciao Francesco!
    ammetto che la tua richiesta così insolita mi ha fatto sorridere un po'...cavi a calcolo numerico insieme...mah!
    Comunque passo a risponderti:
    Dietro consiglio di mia moglie, Ricercatrice di Calcolo Numerico, i testi più adatti potrebbero essere:

    Passando a cose meno serie :-) ti ringrazio per l'apprezzamento rivolto a questa nostra piccola creatura e mi fa piacere che ti abbia permesso di riscoprire la qualità del vinile, troppo velocemente abbandonato dagli audiofili in favore di un digitale all'epoca ancora ben lontano dall'essersi espresso al massimo delle sue possibilità.
    Sul valore collezionistico di UmmaGumma non saprei, dipende molto dal tipo di stampa (se originale inglese o ristampa italiana) e dalle condizioni d'uso.
    Fossi in te non mi preoccuperei: è il valore musicale che conta più di tutto.

    Il resto dei complimenti mi pare tuttavia esagerato: non mi va di essere confrontato con Bebo Moroni, a lui spetta il merito indiscutibile di aver portato in Italia un modo diverso di fare recensioni di prodotti HiFi e di parlare di HiFi in generale (e prima di lui il prof. Mariani).
    Probabilmente il cambiamento ci sarebbe stato comunque ma un grande merito gli va comunque riconosciuto, anche per la sua innegabile cultura ed esperienza audiofila.
    Lui e tutti i recensori dello stesso stile sono stati poi esageratamente mitizzati da tanti audiofili (non per colpa loro, solo perchè la gente è sempre alla ricerca di certezze e di super-esperti) con tutte le conseguenze del caso anche sul mercato, spesso governato dai prodotti recensiti su.... etc.
    Questo stato di cose non ha poi, a lungo termine, giovato a nessuno, visto che se tutti i prodotti passavano l'esame dei vari *esperti* alla fine l'audiofilo non sapeva più che scegliere e la recensione positiva non aveva più valore...diciamo così...commerciale.
    E la colpa è ancora una volta degli audiofili che dovrebbero invece imparare ad ascoltare con le proprie orecchie, leggere meno riviste (questa compresa) e farsi una propria cultura audio. So che è difficile, richiede tempo e fatica ma è l'unica strada percorribile.

    Quanto poi al fatto che io sia o meno il miglior Docente di Analisi del mondo be', mi pare addirittura ridicolo...e infatti mi ha fatto sorridere non poco.
    Amo il mio mestiere (e tutte le cose che faccio) e cerco di farlo al meglio che posso, dedicandoci gran parte delle mie energie vitali.
    In questi giorni ad esempio sono impegnato in una serie i conferenze nelle scuole superiori (licei etc.) per presentare il nostro Corso di Studi in Matematica...una tournee faticosa e che spero produca qualche risultato. Intanto i miei studenti mi hanno voluto intervistare sul mensile dell'Università circa il mio ammirevole coinvolgimento (o così dicono loro :-)) nell'attività didattica...e queste sono le cose che mi soddisfano di più anche perchè sono quelle alle quali dedico il 90% delle mie energie. Il resto è dedicato agli hobbies ed a TNT in particolare. Chiusa parentesi.

    Ritornando alle tue domande, per quanto riguarda il cavo d'alimentazione non so che dirti, qui è piuttosto facile da trovare, a Torino non saprei quale negozio di materiale elettrico consigliarti (pur avendo abitato lassù per qualche anno quando facevo il Dottorato) ma sono sicuro che c'è. Si tratta di una tipologia di cavo usatissima in applicazioni industriali.

    Il problema dei cavi per il tuo impianto sarebbe risolvibile se portassi in negozio il tuo ampli e le tue casse e facessi gli esperimenti in loco. Ci sono vari negozi seri a Torino e non dovresti far fatica a realizzare questo tipo di prove. Basta non approfittare della disponibilità del rivenditore...
    Innanzitutto dovresti però convincerti di quali aspetti non ti piacciono nel tuo attuale impianto, così potresti orientarti meglio nella scelta. E, naturalmente, solo se tutto il resto è già ottimizzato al massimo: posizionamento, ambiente etc. Ricordati che i cavi sono il tuning finale, quando tutto è già nella situazione ottimale.
    Da Kimber a MIT passando per Monster ed Audioquest non dovresti avere difficoltà ad individuare il cavo che ti soddisfa di più.
    Non spenderci cifre folli, tutto deve essere proporzionato al resto dell'impianto che, sia chiaro che è tutt'altro che un *povero impiantino* come lo definisci tu. E lascia perdere chi ti dice che l'Aura è un cattivo ampli o che dovresti cambiare tutta la catena...ognuno fa il proprio mestiere, loro, giustamente, cercano di vendere.
    Compito dell'audiofilo è fare esperienza in modo da poter filtrare dalla marea di cose che si leggono e si sentono solo quelle che possono servire. Tutto il resto è rumore...digitale.
    E in bocca al lupo per gli studi...!!!
    Lucio Cadeddu

    ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
    Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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