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Lettere alla Redazione

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  1. Scegliere il CD
  2. Ampli, casse, supporti...
  3. Matrimonio Maggies + McIntosh, funziona?
  4. Impedenza e biwiring
Caro Lucio, mi sto guardando intorno per sostituire il mio *vecchio* PHILIPS CD 304 con qualcosa di più aggiornato.
Poichè mi sembra che le elettroniche di derivazione Philips siano piuttosto buone mi sto orientando sui Marantz e sui Philips stessi.
Fra i primi, per categoria di prezzo, mi interesserebbe il CD 63. Ho visto che esiste la versione II e la versione Kis. Secondo te suonano veramente in modo diverso? In sostanza vale la pena di spendere 500.000 lire in più per il KIS?
Ho poi notato che i modelli di punta montano il DAC 7, che verosimilmente è migliore del convertitore del CD 63. Non ho però trovato sul pieghevole pubblicitario della Marantz il modello CD 72II che è il più economico fra i CD player che montano il DAC 7. E' uscito di produzione?
Dato che il Philips CD 951 monta anch'esso il DAC 7, ma costa molto meno del CD 72 o del CD 17, potrebbe essere una valida ed anzi migliore alternativa al CD 63 KIS?
Ti ringrazio in anticipo e ti saluto.
Diego Fontana - E-mail: savio@picohost.polito.it

LC
Caro Diego,
non devi valutare la qualità di un lettore CD solo dal chip usato per la conversione. Gli stadi d'uscita influiscono molto più pesantemente sul suono.
Non a caso i lettori Marantz utilizzano degli stadi d'uscita raffinati (compatibilmente col prezzo) dove vengono usati i circuiti HDAM, per esempio.
Per quanto riguarda le varie possibilità di scelta io mi orienterei verso il più recente CD 67, eventualmente da migliorare come proponiamo noi qui su TNT.
Comprare il Philips potrebbe essere una buona idea tenendo conto della ottima meccanica e del DAC7 ma, purtroppo, come dicevo, ci sono anche altri parametri che fanno la differenza.
Non ultimo il problema della rivendibilità. Un Marantz lo rivendi come e quando vuoi, il corrispondente Philips chissà!
Pensa anche a questo.
Ma, soprattutto, cerca di ASCOLTARE e chiedi di poter sentire tutto a casa tua, possibilmente con un cavo di segnale decente, quello che usi tu potrebbe vanificare completamente ogni differenza che ci può essere tra un lettore e l'altro.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Ampli, casse, suppporti...
Caro Lucio,
ho di recente scoperto la rivista su internet e devo veramente farti i miei complimenti, è quanto di più utile abbia trovato per quanto riguarda l'hifi, in particolare quello italiano.
Per inciso, sono completamente d'accordo sulla supponenza e sulla scarsa attenzione al cliente, specie quello potenziale, di produttori e riviste nostrani: solo un piccolo esempio, qualche giorno fa ho mandato un e-mail a Audio Analogue, chiedendo di indicarmi un negozio nella mia zona dove poter ascoltare i loro ampli, ed un altro a Z-man corporation in America per chiedere informazione sul famoso ASE.
Ebbene, quale dei due credi mi abbia risposto?......

Comunque, bando alla tristezza ed alle lamentele e veniamo al succo della lettera.
Cominciamo dai consigli: tempo fa ho deciso di dare una svecchiata al mio vecchio sistema hifi, comprato anni fa in Inghilterra (MF B1 ampli, casse Tannoy M20, CD Denon CD-625, piastra Yamaha RX-530), morto dopo avermi servito in maniera più che onorevole (credici o no, tutti i componenti si sono guastati irreparabilemente, tranne la piastra che sono riuscito a far sistemare).

Il nuovo sistema scelto (versione 1.0) è cosi composto: ampli NAD 312, CD Marantz CD67 mark II e - orrore - casse Cerwin-Vega VS80. Immagino che avrai già capito dove sta l'errore, e non so nemmeno io come o fatto a comperare tali casse, avendole per di più ascoltate!!!!!
Non so quale trucco il venditore abbia usato, fatto sta che arrivato a casa le casse hanno cominciato a suonare in maniera piatta, senza midrange, con alti al limite della sopportazione e via dicendo.
Deciso a correggere l'errore, ho avuto la fortuna di poter comprare da un amico un paio di casse Chario Hyper 3000 (4 ohm, 88db) e la vita è migliorata decisamente: i bassi sono profondi, il suono è aperto e tridimensionale, gli alti non hanno una traccia - se non leggerissima su alcune incisioni non perfette - di *grattugia*, etc.
Gli stand sono quelli che usavo per le Tannoy, non ricordo la marca, forse sono un po' leggeri - 4 aste non piene.
Ora, non posso fare a meno di domandarmi se l'ampli sia ancora adeguato, o meglio di domandarmi quanto potrebbe migliorare il suono con un ampli di fascia superiore e di maggior potenza, anche se in NADino non sembra aver alcun problema a portare le Chario. Hai qualche idea in proposito?
Mi sarebbe piaciuto sentire il Puccini SE, ma come detto Audio Analogue non sembrano essere troppo interessati ad aiutarmi....... In alternativa ero tentato di aggiungere un ampli di potenza (tipo NAD 214 per esempio). Il budget può arrivare, credo, fino a 2 milioni, 2 e mezzo, se spendo meno è meglio. Conta che la stanza è abbastanza grande, circa 8x5 metri, con pavimento in marmo e pochi mobili.

Secondo punto: i cavi. Anche qui, qualche consiglio sia per i cavi di segnale che di potenza? Senza spendere cifre ridicole, ovviamente.......
Tra l'altro, ho provato a mettere le casse in biwiring, inserendo un secondo cavo nelle uscite dell'ampli, e mi sembra che il suono sia migliore.... è possibile che sia così o me lo sto sognando, dato che la fonte di energia è sempre una?

Terzo punto: i supporti. Dato che le Chario *sparano* verso il basso (nel senso che la porta è sotto), utilizzare dei supporti più *solidi* potrebbe a tuo parere modificare decisamente la qualità sonora?
Inoltre, non uso un rack specifico, i componenti sono su un mobiletto impilati uno sull'altro. Anche qui, quanto beneficierei utilizzando i mobili appositi?

A proposito di supporti e "trucchetti" non potendo utilizzare punte sotto i supporti delle casse a causa del pavimento in marmo (ancora oggi tengo alla mia vita più che al suono del mio impianto) ho utilizzato dei supportini autoadesivi della 3M appositamente pensati per smorzare le vibrazioni di lavatrici, lavastoviglie etc al costo di lit. 5900 x 6 pezzi e devo dire che funzionano bene assai.
In sintesi, credi sia più efficace l'intervento sugli accessori, o sulle elettroniche?

Complimenti ancora per la rivista, e grazie in anticipo per la risposta.
Ciao
Stefano Campori - E-mail: stcamp@kurtsalmon.com

LC
Caro Stefano,
noto, con dispiacere, di non essere l'unico a lamentare la scarsa professionalità di molti operatori nostrani in molti casi, come dico spesso, tutta gente persa alla causa dell'agricoltura :-)
Nel caso specifico di Audio Analogue non saprei, a me hanno risposto sempre molto in fretta, a parte l'intervista che è arrivata dopo diversi mesi.
Credo che siano indaffaratissimi con l'uscita del loro lettore CD...non arrenderti.
Che in America la considerazione verso il cliente sia di ben altro livello è risaputo e da questo punto di vista, a parte qualche eccezione, noi siamo davvero Terzo Mondo.

Passando ai tuoi quesiti, direi che il 312 della NAD non ha problemi di pilotaggio e ancor meno il suo fratello maggiore 314, provato qui su TNT.
Il Puccini S.E. andrebbe benissimo, anzi, visto il budget a disposizione, potresti avventurati nella coppia pre + finale Bellini + Donizetti, che rientra perfettamente nella cifra da te stanziata. In alternativa Audiogram, Fase e Galactron, restando in Italia, Audiolab, Arcam e Linn per l'estero.
Per i cavi prova a guardare le proposte di Monster Cable, Van Den Hul, Tara Labs (ottimo rapporto qualità/prezzo) e Audioquest. Si tratta solo di decidere quanto sei disposto a spendere, io ti posso dire sotto quale cifra non ti conviene scendere: 300.000 per il cavo di segnale (1 metro terminato) e 25.000 lire/metro per quello di potenza, da moltiplicare se utilizzi il biwiring.
A proposito di questo, mi fa piacere che abbia sentito delle differenze con questa tipologia di collegamento, evidentemente non siamo i soli ad avere questo tipo di visioni :-)

Il problema dei supporti con diffusori tipo le Chario, ad emissione reflex sul fondo, è da non trascurare. Solidi devono esserlo comunque, il fatto è che non devono avere punte in quanto le Chario devono poggiare sui loro piedoni morbidi.
Le punte, della stessa esatta lunghezza, andranno provate solo se si vuole asciugare un po' la gamma bassa, facendo attenzione a non esagerare però.
Le punte tra stand e pavimento invece non hanno controindicazioni se non quelle *casalinghe* da te menzionate. La tua soluzione dei dischetti 3M mi sembra ragionevole, a patto che il suono non perda di velocità e senso del ritmo, rilassandosi troppo.
Per quanto riguarda l'uso dei tavolini appositi, beh, certo che nell'ottica di una ottimizzazione totale non sono dei componenti da trascurare. Ho scritto un articolo in proposito nella solita rubrica Adeste Fideles ed in più abbiamo proposto un tavolino da farsi in casa con poca spesa e senza essere dei maestri del fai da te.
E' il nostro progetto di maggiore successo insieme al cavo Merlino, e si chiama FleXy.
Infine mi chiedi se è meglio investire nei componenti o negli accessori. Bella domanda.
Diciamo che intanto uno sceglie dei buoni componenti, in seguito cerca di metterli nelle condizioni migliori per fornire il massimo delle prestazioni.
Mi piacerebbe farti sentire un impiantino che ho messo su con mesi di duro lavoro (prove, modifiche etc.) che costa un milione (CD, ampli, casse, stands e cavi) ma che suona in una maniera incredibile. E io non sono mai molto propenso a sbilanciarmi ed in genere provo ad essere ipercritico con le cose che faccio.
Quest'impiantino vuole essere la dimostrazione vivente del fin dove si può arrivare con l'ottimizzazione finale di un impianto HiFi anche se MOLTO economico.
Mi serve per dimostrare agli amici (increduli) che a circa il prezzo di un misero compattone si riesce ad avere un suono lontano anni luce per dinamica, ricostruzione spaziale, correttezza timbrica e trasparenza.
Ci vuole fatica, TANTA, tempo (infinito) e Passione ma i risultati ripagano di tutto ciò CON GLI INTERESSI. Il tutto è andato ben al di là delle mie aspettative.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Matrimonio Magneplanar-McIntosh, funziona?
Caro Direttore,
ti chiedo un cortese consiglio.
Voglio potenziare il mio attuale impianto così costituito:

Ferme restando le Magneplanar, di cui sono entusiasta, voglio pilotarle con maggiore potenza.
Ho ascoltato con le 2.7 la seguente soluzione Preamplificatore Muse Electronics MOD 3 Amplificatore Muse Electronics MOD 160 (160 watt per canale su 8 ohm) che devo ammettere entusiasmante.
Ma ho un vecchio sogno: il McIntosh.
Secondo te, il finale MC150 da 150 watt per canale su 8 ohm da abbinare con un preamplificatore della stessa casa (non so quale!) può portare a risultati paragonabili al Muse, o è un matrimonio con le Magneplanar da escludere a priori?
Tutti ma proprio tutti gli *amici* mi parlano male del McIntosh (suona male). Hanno ragione?
Ti ringrazio per l'attenzione, sperando in una tua cortese risposta.
Grazie e ciao
Ezio Raddi - E-mail: viger@wavenet.it

LC
Ciao Ezio,
curiosa domanda la tua.
Dovresti sapere che chi compra McIntosh non lo fa certo perchè cerca il massimo dalla riproduzione sonora. Ma non perchè suonino male (affermazione grossolana, gratuita ed sostanzialmente infondata) quanto perchè questi apparecchi rappresentano un simbolo, un po' come Jaguar nelle quattro ruote e Harley per le moto.
Un simbolo di HiFi raffinata, costosa e *d'altri tempi* che o si ama o si odia.
Se ti piace così tanto l'idea McIntosh lascia perdere quel che dice la gente, provali a casa tua (questo SEMPRE!) o almeno in negozio con le tue casse e poi decidi.
E' il cuore che guida molte delle decisioni in HiFi. Se ami un apparecchio sei anche disposto a perdonargli qualche pecca, altrimenti come si spiegherebbero le orde di fans delle Rogers LS3/5a, delle Quad 63 o della testina Decca London?
Apparecchi particolari, con un'anima. Forse non il non-plus-ultra della correttezza ma in grado di toccare il cuore come pochi altri.
Ecco McIntosh, al di là del fatto che ha prodotto (e produce ancora) degli eccellenti amplificatori, è qualcosa con un valore aggiunto, che dura nel tempo, da capire ed amare incondizionatamente.
Ascoltalo e poi decidi, dimenticandoti di quel che dicono gli altri. Fidati solo del tuo gusto, alla fine sei tu che devi acquistare, non i tuoi amici, no?
Ciao!
Lucio Cadeddu

Biwiring e impedenza
Lucio,
leggo sempre TNT Audio nella pausa di lavoro e devo farti i miei complimenti per lo stile utilizzato, che mostra una sorta di "hi-fi dal volto umano" ;-).
Approfittando della tua esperienza, avrei un piccolo consiglio da chiederti. Lo so che sarai sommerso da richieste di questo tipo, ma spero che sarai così gentile da rispondermi.

Ho un impianto costituito, tra le altre cose, da un finale McIntosh 7270 e da casse acustiche TDL Studio Monitor. Vorrei collegare i due in bi-wiring. Il dubbio è questo: le casse hanno un impedenza nominale di 8 ohm e il finale ha differenti possibilità di collegamento delle casse in funzione della loro impedenza: 2, 4 e 8+ ohm.
Dato che l'impedenza di carico varia con la frequenza e che (credo) l'impedenza della sezione "alti" è differente da quella della sezione "bassi", come devo collegare le casse al finale?
Ovvero:

Non so se è una domanda un po' stupida... In verità, nonostante la qualità dell'impianto, ottenuto tramite risparmi e un po' di secondamano, non me ne intendo a tal punto da valutarlo.
Ti ringrazio in anticipo per la preziosa collaborazione!
Cordiali saluti.
Luca Isabella - E-mail: Luca.Isabella@saipem.eni.it

LC
Caro Luca,
il tuo problema è di facile soluzione: collega tutto all'uscita 8 Ohm, l'impedenza totale vista dall'ampli non cambia! Sarebbe come se delle casse da 4 Ohms nominali, collegate in biwiring diventassero un carico da 2 Ohm!!! Povero ampli!!!
Al di là di questo, e in considerazione delle osservazioni fatte per una domanda analoga la settimana scorsa (Audio Research + B & W), consiglio sempre di provare il migliore accoppiamento *ad orecchio*.
Quindi prova anche sull'uscita 4 Ohm e valuta se il suono cambia (in peggio oppure in meglio) ed alla fine decidi.
Gli appparecchi mi sembrano di ottimo livello, in particolare le casse. Hai pensato anche a che cavi utilizzerai?
Ciao!
Lucio Cadeddu

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