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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

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  1. A mali estremi, estremi consigli!!: diffusori al muro...
  2. Dubbi sull'impianto HiFi
  3. Registrazione su CD
  4. Due lettere sull'autocostruzione dei cavi di T. Loesch
  5. Re: Vibrazioni e risonanze nell'uso ordinario di un CD
  6. Modifiche ad un lettore CD
  7. Analogico, sempre più analogico
  8. Radio, radio, radio
A mali estremi, estremi consigli!!: diffusori al muro...
Gentilissimo Lucio,
(mi permetto di darti del tu perchè ci siamo scambiati opinioni su Usenet varie volte) gradirei un consiglio sull'impianto che sto per approntare nel mio salone. Il problema principale è che ho l'obbligo inderogabile ed assoluto (non dipendente da me) di sistemare i diffusori in una parete attrezzata, che devo comporre su uno dei lati del salone.
Questo significa *scaffali*. A parte i problemi di vibrazioni, che avevo pensato di risolvere con tre punte su bloccheti tipo A.R.T., il problema sta nel fatto che i diffusori si troveranno a suonare a pochi centimetri dalla parete posteriore. Per quanto riguarda la distanza tra essi e dalle altre pareti, nonchè l'altezza da terra, non ci sono problemi, posso sceglierla al millimetro.

E' forse opportuna qualche altra informazione. In primo luogo l'impianto si troverà a suonare in un ambiente lievemente irregolare (tipo trapezio) in cui i 4 lati sono lunghi intorno ai 5 metri (alcuni più, alcuni meno).
Per quanto riguarda i componenti, sono deciso per delle B&W CDM 1 serie II, da abbinare (ma qui non sono così deciso) ad un Linn Klassik (integrato ampli+CD) da 30W/can RMS; questo accoppiamento l'ho potuto ascoltare personalmente, e mi è piaciuto tanto. Sono solo un po' perplesso per l'integrazione di pre-finale-CD... (Un consiglio?).

Comunque, il mio quesito è: esistono dei modi qualsiasi per rendere migliore il suono di un diffusore che suona a 10-15 cm dal muro. Tube traps in posizioni strategiche, pannelli fono assorbenti-riflettenti, materiali vari tra diffusori e muro posteriore (qualsiasi cosa). Considerando che le casse scelte sono dei mini-diffusori con mid-woofer da 16 cm il problema dovrebbe essere meno sentito rispetto a casse da pavimento.

Ti ringrazio per l'eventuale aiuto.
Enzo Capone - E-mail: capone@uniroma3.it

LC
Carissimo Enzo,
vedo che l'idea del coordinato di classe ha successo...il Linn Classik (che mi è stato proposto in prova dalla Linn Italia) risolve certamente molti problemi, non ultimo quello di una buona integrazione tra i vari apparecchi, cosa per la quale non devi dunque preoccuparti.
Il vero problema è infatti un altro: i 15 cm di distanza dalla parete posteriore. Pochi, troppo pochi per poter ricreare la sensazione di profondità della scena acustica...e per non inquinare la gamma media con le riflessioni della parete alle spalle del diffusore...
Qualcosa puoi comunque tentarla: cercare di rendere più *muta* possibile questa dannata parete, in modo tale che le riflessioni vengano smorzate e/o ritardate.
Un modo semplice ed economico è quello di foderare la zona vicina ai diffusori con dei pannelli di sughero abbastanza spessi (diciamo anche oltre 1 cm, se li trovi). In alternativa puoi cercare dei pannelli fonoassorbenti in qualche negozio di forniture per l'edilizia: oltre al classico cartongesso, che comunque funziona bene, esistono anche altri materiali che possono fare al caso tuo. Chiedi di poter esaminare le caratteristiche tecniche (in genere dichiarate) circa il coefficiente di assorbimento del materiale e regolati di conseguenza.
Qualora non ti piacesse l'effetto visivo potresti sempre coprire la zona dietro al diffusore con una tendina piuttosto pesante, che possiede l'ulteriore vantaggio di aumentare ancor di più l'effetto assorbente.
Altrettanto importante è la posizione del frontale del diffusore rispetto al ripiano: deve essere il più possibile a filo con esso, onde evitare fastidiosi fenomeni di diffrazione. Ancora, cura attentamente l'attenuazione della riflessione primaria del pavimento con un bel tappeto a pelo lungo posto davanti ai diffusori.
Occhio anche alle vibrazioni dello scaffale: non è affatto detto che il sistema punte + cubi in grafite sia la soluzione ideale. Prova anche sistemi più elastici tipo i nostri
piedini antishok. In linea del tutto generale si può dire che ogni sistema rigido ed accoppiante asciuga la gamma bassa e che viceversa opera un sistema disaccoppiato elasticamente.
Si tratta, come al solito, di procedere un po' per tentativi, cercando la soluzione ideale per il nostro impianto, il nostro orecchio ed il nostro ambiente d'ascolto.
Non mancare di tenerci al corrente!
Lucio Cadeddu

Dubbi sull'impianto HiFi
Egregio Direttore,
ho letto la sua prefazione cautelativa per quanto riguarda le richieste di aiuto e consigli. Probabilmente viene contattato continuamente, forse perchè in giro ci sono troppi ciarlatani.
Purtroppo devo chiederle un attimo di attenzione, il sito è fantastico, ricco di consigli utilissimi (vedi sezione sui cavi di alimentazione).
Forse è proprio questa la lettera che non voleva ricevere, ma purtroppo non so a chi chiedere per avere un consiglio spassionato.
Mi chiamo Giuseppe, ho 42 anni e ho comprato, ormai da due anni un amplificatore Musical Fidelity E10, casse AR-208HO e Pioneer PD-106 Compact Disc Player.
Ho comprato il tutto in un negozio di Roma, con non poca spesa.
Ho parecchie riserve sull'amplificatore, ascolto principalmente musica classica e jazz e credo di avere un problemino!
Cosa mi consigli di fare? Ora vanno tando di moda gli amplificatori valvolari?! E su quelli autocostruiti?
PS: Nei vostri articoli non vengono messi in risalto recensioni o altro se non in modo molto generico, non sarebbe utile fornire anche qualche indirizzo specifico su qualche marca o caratteristiche particolari?
Grazie e cordiali saluti
Giuseppe Pomarico - E-mail: g_pmr@hotmail.com

LC
Carissimo Giuseppe,
effettivamente il decalogo su come utilizzare la posta di TNT-Audio si è reso necessario proprio per evitare di essere sommersi da richieste eccessive. Non so quanto funzioni da deterrente...comunque io rispondo sempre a tutti, spesso per via privata (ma non prendetela come abitudine :-) ).
Il numero elevato di richieste non è tuttavia attribuibile al grande numero di ciarlatani, come dici tu, quanto ad una più facile ed immediata fruibilità dell'informazione per via telematica anzichè cartacea.
Nella carta stampata del settore è pur vero che ci sono vari personaggi molto discutibili (per competenza, serietà ed onestà intellettuale) ma ve ne sono altri seri, preparatissimi ed affidabili, non facciamo di tutta l'erba un fascio.

Allora, dici di avere un problema, in sostanza non sembri soddisfatto del tuo impianto...è normale!!!, tutti gli audiofili sono insoddisfatti per definizione! A parte gli scherzi, avresti dovuto essere più preciso, cioè spiegarmi COSA del suono del tuo impianto non ti soddisfa.
Se hai letto un po' TNT immagino avrai sistemato i diffusori come si deve e cablato l'impianto con cavi decenti.
Il problema potrebbe essere l'ambiente d'ascolto (che non descrivi) o il posizionamento dei diffusori, fattori responsabili al 60/70% del risultato finale. Gli apparecchi in tuo possesso, a parte il lettore CD che non conosco bene (l'ho sentito *di sfuggita*), mi sembrano di buon livello e non dovrebbero darti sorprese.
Imbarcarsi nel valvolare non è facile, bisogna sapere cosa cercare ed essere disposti a spendere qualcosina di più rispetto ai corrispondenti ampli a transistors. Non solo, ma le tue casse dichiarano un'impedenza nominale di 4 Ohms e quindi non sono un carico dei più facili specie se l'impedenza scende ogni tanto al di sotto dei 4 Ohms dichiarati, come spesso succede.
Sicuramente più sicura la scelta di un ampli a transistors ben dotato in termini di erogazione di corrente come il Musical Fidelity in tuo possesso.
L'unica cosa sensata che ti posso consigliare è quella di farti prestare qualche altro componente (altre casse e ampli), magari da un amico, e provare a sentire se il risultato migliora o peggiora. Ci sono anche negozi che ti aiutano in questo senso, prestando a casa del cliente apparecchi e fornendo consulenza gratuita.
Magari riscrivimi e spiegami in dettaglio il problema, cosa non ti soddisfa del tuo impianto, meglio una lettera lunga ma alla quale è facile rispondere piuttosto che una breve ma...sibillina :-)
In chiusura, nel Post scriptum, ti lamenti delle poche informazioni che diamo nelle recensioni. Se ti riferisci al fatto che non citiamo l'altra stampa, beh, il motivo non c'è neppure bisogno di spiegarlo :-)
Se qualche volta non abbiamo messo il link al sito del produttore o non abbiamo citato il Distributore italiano è per il semplicissimo motivo che tali apparecchi evidentemente sono arrivati a noi per altra via, materiale nostro, di amici o di negozianti volenterosi.
Tuttavia, nel caso di prodotti spediti direttamente dai Costruttori abbiamo sempre dato spazio a tutte le informazioni a riguardo, link al sito ove presente o numero di telefono.
Chi ci da una mano fornendoci del materiale sarà citato, gli altri no. Mi sembra una politica dura ma inattaccabile, anche se un servizio in meno per i lettori. Per lo stesso motivo non abbiamo una sezione di *indirizzi utili*.
Apparire su TNT-Audio significa sostenerne la causa collaborando attivamente fornendo apparecchi, interviste o notizie di qualche genere che siano interessanti per noi e per i nostri lettori.
Attendo tue notizie,
Ciao!
Lucio Cadeddu

Registrazione su CD
Caro Lucio, ti ho scritto prima dell'estate a proposito del *match* digitale-analogico.
Ho letto nella posta recente il tuo invito a non porre questioni sui masterizzatori in quanto troppo spesso il loro uso sconfina nell'illegalità, ma con questa mia volevo parlare dell'unico uso sicuramente lecito: quello di registratore da sorgente analogica.
Sappiamo tutti che le ditte stanno cominciando a produrre registratori su CD (ri-registrabili o no) che possono essere usati con sorgenti analogiche (vinile di proprietà!), sintonizzatore, registrazioni audio fatte su videocassette con VCR HiFi, microfono, etc.).
La stessa funzione può essere svolta dall'accoppiata scheda audio + masterizzatore di un PC, però mi dicono che il convertitore A/D della scheda audio anche se *buono* risente molto dei disturbi elettrici presenti all'interno del PC.
Che ne pensi? C'è qualcuno di voi redattori (o di noi lettori, ovviamente!) che ha pensato ad un eventuale sistema di alimentazione e schermatura della scheda audio da tenere *fuori* dal cabinet del PC? In pratica mi domando se un possessore di PC dotato di masterizzatore non possa trasformarlo nell'equivalente di un CDR con qualche accorgimento da *tempio*!

Ti rinnovo i complimenti già fatti la volta scorsa, ti confermo di avere votato (non per ingraziarmi la redazione e ottenere una risposta più esauriente, ma solo perchè la quantità di informazione che emerge dal tuo sito *obbliga* a questa pur minima forma di riconoscenza!) e ti saluto!
Fabrizio Levrero - E-mail: fabriziolevrero@smartino.ge.it

LC
Carissimo Fabrizio,
il problema della qualità delle schede audio per PC effettivamente sussiste. Tempo fa il Costruttore Hi-End Kostas Metaxas mi raccontò di una sua idea per rendere HiFi un personal computer. L'idea, che puoi leggere nella sezione
Sorgenti, è quella di costruire una scheda audio ed una alimentazione di livello hi-end.
Non so a che punto sia il progetto, credo che fino all'anno scorso si era a livello di prototipo.
Il problema che tu poni è in realtà un altro: i CD masterizzati sono di qualità più bassa rispetto a quelli registrati, per problemi di supporto innanzitutto. Alcuni lettori CD infatti si rifiutano persino di leggerli.
Per carità non apriamo qui un discorso infinito sull'argomento, mi immagino già la lettera del solito fermi_so_tutto_io_sul_digitale che sostiene la perfetta qualità dei CD masterizzati. Fate delle prove d'ascolto e state zitti che fate più bella figura :-)
In alternativa sfogliate il newsgroup it.hobby.hi-fi dove l'argomento è stato vivisezionato in tutti i suoi aspetti più reconditi.
Tornando al nostro discorso, credo si potrebbe evitare il problema delle interferenze montando la scheda audio esternamente al PC dentro un cabinet metallico e utilizzando cavetteria opportunamente schermata ed anelli in ferrite.
La domanda è: ma ne vale la pena? La mia risposta la conosci, è no. Il vinile preferisco ascoltarlo sul giradischi o, se davvero non potrò più, tra 50 anni, trovare testine per i miei turntables, mi comprerò un CDR che allora costerà un millesimo di quanto costa oggi (ce ne sono di molto economici, anche adesso, comunque, guarda i Philips a circa 600 mila lire...). Poi, anche il costo dei CD Registrabili una sola volta è calato vertiginosamente, ormai siamo sotto le 10.000 lire!!!

Chiudo ringraziandoti per il voto e per l'aiuto che così ci hai voluto dare.
Voglio che sia chiaro che noi non ci guadagniamo assolutamente niente dall'essere in classifica, non ci sono premi o miliardi da spartirsi. E' solo un riconoscimento per il lavoro fatto. E, per me, una dimostrazione che basta una buona idea e tanta buona volontà per fare concorrenza ai signori dell'informazione ufficiale....essere ottavi in classifica dietro al sito della RAI TV fa sempre un certo effetto ;-)
Non solo, ma questo è anche un modo per vedere quanti FEDELI lettori abbiamo, in vista di alcune possibili novità che stiamo programmando da tempo, quali ad esempio la distribuzione no-profit di magliette col logo TNT-Audio...
A presto!
Lucio Cadeddu

Due lettere sull'autocostruzione dei cavi
Caro Lucio,
tralascio i meritati complimenti (ho fatto votare anche mia moglie TNT sul sondaggio del Sole 24 ore) e vengo al sodo.

Mi sto interessando all'autocostruzione di cavi seguendo i consigli di Thorsten Loesch e di Jon Risch per evitare quelle sanguisughe dei costruttori di cavi dotati di poteri magici, che di magico hanno solo il fatto di riempire le loro tasche, ed ho apprezzato lo sforzo fatto per la traduzione degli articoli di Loesch e sopratutto per la prova delle sue creazioni.
Ora che ci hai stuzzicato non lasciarci brancolare alla ricerca dei materiali per la costruzione di questi cavi. Mi spiego: la Maplin non mi sembra abbia distributori in Italia e quindi si può acquistare solo via Internet con carta di credito, e non tutti ce l'hanno, e la RS Components non vende a privati. Ho già cercato dai rivenditori in zona (Treviso e Mestre) ma niente da fare. Hai qualche idea dove provare?
Stessa cosa per quanto riguarda le ricette di Jon Risch (interessantissimi i suoi scritti su Deja news cercando DIY & cable), dove andrebbero le mie preferenze. Il cavo da lui consigliato, il Belden 89259, è introvabile in Europa e va ordinato direttamente in America.
Tramite la Belden Italia ho contattato un distributore a Padova che potrebbe procurare questo cavo, ma il suo prezzo va alle stelle e cioè 410.000 lire per una bobina da 30 metri, quando la stessa costa in USA circa 110$. Sto aspettando dalla Belden una soluzione alternativa.
Il problema non è tanto il prezzo (con quella cifra ci si può cablare l'intero impianto diffusori compresi e probabilmente ne avanza), ma il fatto di doverlo acquistare a scatola chiusa, cosa che anche a te non piace.
Purtoppo uno dei grossi problemi degli autocostruttori è che oltre alla difficoltà di reperimento del materiale, certi componenti sono acquistabili solo da chi è in possesso di partita IVA, precludendo così ai comuni mortali l'approvigionamento ed il contenimento dei costi.
Ti auguro piacevolissime ferie e ti saluto.
Enrico Miotto - E-mail: enrico_miotto@hotmail.com

Caro direttore,
innanzitutto complimenti per tnt-audio che è stata una piacevolissima scoperta. Di fatto mi ha molto aiutato da quando ho deciso di rinnovare il mio vetusto impianto: da perfetto neofita ho letto avidamente i consigli per mettere insieme un impianto ben suonante senza spendere un'occhio della testa (anche se poi ad un ampli Sugden usato non proprio regalato non ho saputo resistere).
Ma soprattutto ho trovato un'inesauribile fonte di trucchetti nel tempio del tweaking sull'ottimizzazione dell'impianto con veramente quattro soldi tant'è che un lettore cd Pioneer da lit. 190000 dopo abbondanti smanettamenti non sembra più lo stesso e tutto sommato direi che suona piuttosto bene.
Tuttavia un grosso problema è la reperibilità dei materiali suggeriti per l'autocostruzione di cavi cavetti etc.
Nello specifico mi piacerebbe molto provare a costruire i cavi di segnale e potenza di Thorsten Loesch ma, non avendo alcuna carta di credito, ho difficoltà a fare acquisti all'estero e, apparentemente, il mitico cavo satellitare con schermatura in rame e non in stagnola a Milano si trova solo su ordinazione in matasse di 100 m. (che mi pare un po' troppo).
Lo stesso dicasi per il cavo quadripolare schermato per costruire il Merlino CD.
La richiesta è quindi (prevedibilmente) la seguente: come posso fare a reperire questi materiali possibilmente a Milano e dintorni?
Altro piccolo dubbio: come si traduce in italiano il "wire-wrap" per poterlo chiedere al negoziante?
So che tnt-audio non è propriamente un servizio di informazioni su dove comprare le cose ma spero lo stesso che tu sia in grado di aiutarmi.
Ti ringrazio in anticipo e, rinnovandoti i complimenti per la rivista, ti auguro buon lavoro e migliore ascolto.
Enrico Zaffaroni - E-mail: ezaffa@imiucca.csi.unimi.it

LC
Carissimi Enrico ed Enrico :-),
capisco il problema. Potreste provare dai rivenditori di materiale elettrico industriale, dove tra l'altro potete reperire facilmente tutti i cavi schermati possibili ed immaginabili per realizzare Merlino e compagnia, i quali, peraltro, DEVONO essere vendibili a metro!!!
Comunque, a proposito di Merlino e Merlino CD, se ci riesco provo a portarne un paio di metri al Top Audio, così da poter distribuire (gratis, s'intende) un po' di spezzoni a voi lettori (operazione che ha avuto un discreto successo l'anno scorso).
Come negozi potrei consigliarvi qualcosa qui in zona (Cagliari) ma certo non sarebbe molto comodo :-)
Avete provato in negozi tipo GBC? So che Giorgio Pozzoli, il nostro Mago delle Valvole, si è autocostruito alcune versioni dei cavi di Thorsten, quindi in qualche modo il materiale è riuscito a reperirlo (a Milano e zone limitrofe).
Perchè non provate a mandargli un
e-mail? (ora dovrebbe essere in ferie, però).
Ultima possibilità: trovare qualcuno provvisto di partita IVA. Dai, c'è sempre un amico che ne possiede una!
Per il wire wrap: il catalogo ITALIANO della RS lo chiama ...wire wrap, che altro? :-) E' un termine universalmente riconosciuto ed utilizzato, nessuno del mestiere dovrebbe avere difficoltà a capire di cosa si tratta.

Infine una nota per Enrico Zaffaroni: attento a dire che con poche modifiche il suono di un lettore CD economico è migliorato!!! Potresti ricevere messaggi come questo che segue!!!
Chiedendovi di tenerci aggiornati sull'autocostruzione dei cavi di Thorsten non mi resta che augurarvi buona caccia e ringraziarvi per i voti!
Lucio Cadeddu

Re: Vibrazioni e risonanze nell'uso ordinario di un CD
Caro L.C. in relazione alla lettera di Antonio Celona che ho letto con attenzione vorrei dire la mia opinione : a precise richieste di chiarimento si è risposto GLISSANDO le domande circostanziate e ponendo la risposta in forma dubitativa.
Il circuito di correzione errori ben 8 (otto) bytes di ecc per ogni frame di 24 come si può facilmente vedere dalla tabella che allego utilizzando l'algoritmo reed-salomon che pure allego per ottenere SEMPRE un dato numerico corrispondente all'originale registrato Per quanto riguarda la correzione e non l'interpolazione lineare.
La suddetta interpolazione viene utilizzata esclusivamente quando mancando grosse quantità di dati il lettore non è in grado di ricostruire correttamente il segnale. Quindi non formule matematiche pseudo-casuali come si è fatto intendere ma un preciso algoritmo non-lossy.
Per quanto riguarda le presunte capacità microfoniche dei condensatori e/o di eventuali altri componenti presenti nel percorso analogico i connetori di uscita sono di solito connessi direttamente alla uscita analogica del convertitore digitale. Solo prelevando il segnale dalla presa cuffia o dall'uscita a livello variabile il segnale percorre altre strade.
Purtroppo non sono un mastro liutaio per cui non sono in grado di esprimere giudizi sui violini. Ma sugli altri argomenti mi permetto di esprimere giudizi supportati dalle seguenti valutazioni :

  1. Il principio del metodo Galileiano (la sperimentazione scientifica parte da lì) non è credere perchè credere ma è dimostrare le teorie nate dalla sperimentazione creando nuovi teoremi che devono essere dimostrati basandosi su dati di fatto ! (e che sono confutabili ove si dimostrasse che i dati di fatto non sono reali ) solo dopo aver dimostrato la validità di un teorema su una particolare disciplina si puà provare ad estenderlo ad altre .
  2. Il cd rom dei computer legge una volta sola i dati nel caso dei CD-ROM i settori sono di 2048 Byte e quindi c'è un Unico CRC. In questo caso il settore viene riletto solo quando di solito a causa di sporcizia il CRC non riesce a correggere l'errore .
  3. Concordo che un lettore economico legge peggio di uno di alta qualità (ronzii e disturbi derivanti dalla alimentazione possono entrare tramite la massa in comune e i convertitori DA non sempre sono di buona qualità ) mentre nei lettori di alta classe la parte di alimentazione è filtrata e quasi mai elettricamente a massa con l'uscita.
  4. Il mio dubbio non è che un lettore di alta qualità possa suonare meglio di uno economico ( Di questo sono certo a meno di rivolgersi ad alcuni produttori Hi-end che ansichè utilizzare buoni componenti usano la filosofia costruttiva del contenitore come unico componente altamente qualitativo) , inoltre sono un fervido sostenitore del fatto che nessuno regala nulla , ma che un lettore economico (con convertitori scadenti e con una elettronica penosa ) possa essere migliorato riducendo le vibrazioni del contenitore o altre amenità.
  5. Sono uno dei pochi acquirenti del mitico CD100 philips e possiedo un sony della ultima generazione (COSTOSI TUTTI E DUE ) ma separati da 15 anni di "innovazioni tecnologiche" ma a parte le comode Features sfido chiunque a distinguere il suono dei due lettori se fatti suonare con lo stesso disco (nuovo) e sullo stesso impianto.
  6. Ho scelto la mia macchina (LANCIA DELTA INTEGRALE) leggendo e confrontando prima di tutto le tecnologie costruttive di ogni singolo particolare del motore, della parte elettronica e del telaio ed ho modificato le mappe di iniezione ed accensione con altre ottimizzate da me provando il motore (sul banco dinamometrico) so che il debimetro serve a pesare l'aria nei motori ad iniezione elettronica, la pesata viene confrontata con una mappa a 3 dimensioni in cui l'x è il peso l'y il regime di rotazione e lo z la quantità di benzina da iniettare per quanto riguarda la coppia motrice no è altro che la quantità di forza rotativa (coppia rotatoria)che il motore riesce ad esprimere ad un determinato regime e il fatto che sia più in basso o più in alto serve a determinare il "TIRO" del motore ovvero i regimi a cui riportare il motore dopo la cambiata di marcia che va effettuata, per ottenere le massime prestazioni, in prossimità del regime di potenza massima.
    Le valvole servono a far "respirare" il motore (aspirazione e scarico) e il motivo per cui se ne montano di più è che in un motore a pistoni circolari nella area della testata si possono inscrivere più circonferenze più piccole avendo un vantaggio di area e quindi permettendo un maggiore afflusso di gas freschi ed una più rapida fuoriuscita dei gas combusti .
Ho aggiunto il punto 5 solo per evitare che qualcuno possa pensare che il "CREDERE PER CREDERE" sia un modo di "Procedere scientificamente" in un qualsiasi campo della scienza mentre a me sembra solo una reminiscenza filosofica di scuola epicurea .Peraltro se si fosse creduto a quello che dicevano gli "scienziati" del tempo di Galileo si saprebbe ancora per certo che la terra è piatta e oltre le colonne D'Ercole si precipita .

Spero che qualcuno leggendo la mia lettera possa riflettere sulla opportunità di spendere tempo e soldi per "Migliorare" una sorgente che a mio giudizio ha poco di migliorabile (Salvo comprarsene un'altra).
Bruno Arcidaco - E-mail fasullo

LC
Sapevo che sarebbe successo. Avrete notato come con cronometrica puntualità non appena si toccano alcuni argomenti appare come per magia il sapientone che crede di avere la verità in tasca.
Prima di proseguire vi devo dire che ho provato a rispondere al signore in questione per via privata ma le e-mail mi tornavano regolarmente indietro perchè l'indirizzo era inesistente, davvero un bel modo per qualificarsi.
Per questo motivo mi vedo costretto a rispondere pubblicamente.
Sorvolo, ma non troppo, sulla enorme quantità di errori di sintassi, di ortografia e di spaziatura che mi hanno reso difficile la comprensione di alcune frasi, il che testimonia la scarsa educazione ed il poco rispetto nei confronti di chi legge, specie considerando che era intento del mittente che questa sua venisse resa pubblica (...spero che leggendo questa mia...etc.) e passo invece ad evidenziare l'incredibile numero di contraddizioni che questa lettera contiene, tanto che inizialmente avevo pensato ad uno scherzo. Ed io, come al solito, a provocazione rispondo sempre tra il serio ed il faceto.

Vado con ordine: il lettore ci riferisce che l'algoritmo di interpolazione interviene solo quando mancano grosse quantità di dati. Quanto grosse? Ed in quali condizioni? Siamo in grado di sapere quando tale algoritmo è intervenuto oppure no DURANTE L'ASCOLTO? La risposta al mittente.
La verità è che tutto ciò che consente una migliore lettura al laser, migliora, anche se di poco, il suono in uscita.

Sul principio Galileiano mi sembra che siamo sostanzialmente d'accordo. Dall'esperimento alla teoria, non il viceversa. Non ho mai sostenuto il contrario.
Il problema è che tu, caro lettore, le esperienze sembra che non le hai proprio fatte, ecco perchè non sei in grado di capire....comunque andiamo avanti perchè il bello deve ancora arrivare.
Al punto 3) infatti il nostro ammette che i lettori di qualità leggono meglio di quelli economici. E qui comincia a contraddirsi. Non aveva appena detto che la lettura è esente da errori? Anzi, per essere più precisi, che gli errori vengono corretti in modo perfetto? E che c'entrano poi i circuiti di conversione con la lettura precisa dei dati incisi? Mah.
Al punto 4), a parte alcune frasi prive di soggetto e di verbo (dettagli, basta un'interpolazione per sistemare tutto, no?), il nostro esperto conferma ancora che un lettore di alta qualità possa suonare meglio di uno economico.
Però al punto 5) ammette candidamente di aver acquistato un lettore nuovo (e costoso!) e di non sentire alcuna differenza col lettore CD100 del lontano 1984!!! Ma come, non aveva appena detto che lettori migliori devono suonare meglio di quelli più scarsi? Ma allora, caro Bruno, toglici una curiosità: perchè hai acquistato il Sony se era identico al CD100?
Non contento, sfidi chiunque a sentire le differenze tra i due. Ora, i casi sono due: o il tuo impianto è così scarso che non permette di sentire differenze tra la radio a transistor della nonna ed un lettore dell'ultima generazione oppure hai urgente bisogno di un accurato consulto otorino.
Se vuoi la differenza tra i due lettori te la riconosco ascoltando l'impianto da un'altra stanza con la porta chiusa! Non scherziamo su queste cose, suvvia!
Altrimenti dovremmo concludere che spendi i soldi giusto perchè non sai cos'altro fare nella vita (oltre che scrivere al primo e-mail che ti capita sottomano) oppure, cosa ben più grave, che gli ingegneri Sony, a 15 anni di distanza, non sono riusciti a migliorare di una virgola l'eccellente (?) CD100 della Philips. Sarei curioso di sentire cosa hanno da dire questi progettisti in merito. Magari puoi provare a contattarli ed offrire le tue conoscenze a questi quattro poveracci che dopo 15 anni di ricerche non sono riusciti a migliorare un prodotto come il CD100.
Allora, ce lo spieghi? Sono gli ingegneri Sony ad essere totalmente incapaci oppure sei tu incapace di sentire differenze tra apparecchi diversi e che, NONOSTANTE CIO', paradossalmente, acquisti comunque?

Il punto sulla Lancia Delta Integrale è poi quello più esilarante. Hai davvero scelto la macchina in base alle specifiche tecniche?
La prova su strada non serve più a niente? Basterebbe pubblicare la curva di potenza e di coppia per far decidere un acquisto? Questo mi ricorda la scelta degli amplificatori in base ai grafici di triTIM ed al dato di distorsione :-)
Credi davvero che i piloti (non i meccanici) mettano la macchina sul banco dinamometrico prima di scendere in pista? Non sto dicendo che i numeri non servano a niente, ma che la scelta di un'automobile, come quella di un impianto HiFi, andrebbe fatta basandosi principalmente sulle proprie sensazioni (alla guida ed all'ascolto, rispettivamente).
Hai voglia di avere 500 CV se poi non riesci a scaricarli a terra e se la macchina si intraversa ogni volta che schiacci sull'acceleratore!
O, soprattutto, se il pilota stesso non è in grado di far esprimere al meglio il mezzo! Sai quante macchine ultrapotenti si possono lasciar dietro a saper guidare? Lo stesso vale in HiFi. E' inutile avere tanti soldi ed un impianto costoso se poi l'elemento umano è incapace di farlo rendere al meglio.
Sarebbe come avere un amplificatore da 100 Watts e 200 milioni collegato a delle casse appese al soffitto.
Tu affermi il contrario, benissimo, contento tu, contenti tutti. Certo che col mio metodo non mi capiterà mai di acquistare un apparecchio che suona uguale ad uno di 15 anni fa ;-)
Infine, non darmi lezioni di epistemologia, grazie. Sull'argomento potrei diventare molto meno scherzoso di quanto non sia stato sinora e farti fare la figura del peracottaro molto facilmente. Ti faccio solo osservare che proprio grazie a chiusure mentali come la tua per anni si è creduto che il Sole girasse intorno alla Terra e non viceversa.
Io non ho mai sostenuto il credere per credere ma il provare per credere che, ammetterai, è un concetto RADICALMENTE diverso. Se lo capisci, bene, altrimenti pazienza.
Quanto al migliorare una sorgente che ha poco di migliorabile (parole tue), ti consiglio solo una cosa semplicissima: PROVA. Se fossi stato al Roma Audio Show avresti potuto sentire in commutazione diretta (che immagino ti piaccia tanto) le differenze tra due lettori cd IDENTICI, uno modificato minimizzando le vibrazioni (con una spesa di poche lire), e l'altro standard. Saresti rimasto MOLTO sorpreso. A patto che il tuo orecchio fosse stato in grado di rilevare differenze che tutti gli altri (pazzi furiosi?) erano in grado di percepire nettamente.
Infine un'osservazione sul fatto che avrei risposto in forma dubitativa: sai com'è, io di certezze ne ho poche e preferisco insinuare dubbi anzichè vendere certezze a buon mercato.
Le certezze assolute da sempre albergano nelle zucche vuote ;-)

Concludo che avrei preferito evitare ai lettori questa filippica se solo avessi potuto risponderti in forma privata.
Così, la prossima volta usa un e-mail vero e correggi gli strafalcioni (da prima elementare...) di sintassi e di ortografia, grazie. Sai com'è, il mio circuito di correzione degli errori funziona molto male :-)
Con affetto,
Lucio Cadeddu

Modifiche ad un lettore CD :-)
Carissimo Direttore,
vorrei anzitutto ringraziarvi di esistere.
Finiti i complimenti, vorrei dare questo mio piccolo contributo (oltre che il semplice voto per il concorso del Sole 24 Ore). Scusate la presunzione.

Vorrei sottoporvi un qualcosa che è un po' più di un tweaking e che ho eseguito personalmente sul mio vecchio ma pur sempre valido CDP Sony X222-ES. (Lo so, non è uno di quei prodotti recensiti e osannati in giro per il mondo...)

Qualche anno fa ho voluto, assieme ad alcuni amici, provare la modifica del circuito di clock con il kit di Trichord Research, Clock2, a cui è seguita, dopo pochi mesi, l'installazione della dedicata sezione di alimentazione separata (PSU) e, finalmente, l'anno scorso, la sostituzione del Clock2 con il nuovissimo Clock3.
In cosa consiste la modifica?
Semplice: si eliminano il quarzo ed i componenti del circuito di generazione del clock del CDP, e li si sostituisce con il circuitino premontato su basetta (dimensioni poco più di un francobollo) fornito da Trichord.
E' una modifica facile?
Se si ha un po' di manualità con il saldatore, viti e bulloni, tanta pazienza, e se il CDP è uno di quelli previsti da Trichord, si (le istruzioni fornite sono stringate ma esaurienti)
Se il CDP (come il mio...) non è uno di quelli previsti da Trichord...beh, un po' da sudare c'è...non fosse altro che per chiedere informazioni via telefono ai tecnici Trichord (inglese strettissimo...).
Nel mio caso, i suddetti tecnici non erano a conoscenza del mio Sony, e quindi ho dovuto procurarmi lo schema circuitale, interpretarlo, fare la modifica e...sperare. (Lo schema me lo sono procurato, senza grossi problemi, dal servizio assistenza della Sony della mia città - Genova - al prezzo di un paio di fotocopie).
E' costoso?
Abbastanza: il kit Clock3 è di 172 sterline, 252 con PSU (i prezzi sono dello scorso anno).
Per dovere di cronaca, poichè avevo già installato il Clock2, Trichord ha considerato il mio acquisto come un upgrade, e me la sono "cavata" con 95 sterline (del resto, ne avevo già spese altrettante in precedenza per Clock 2 e PSU).
Funziona?
SI (sto parlando del mio CDP, ovviamente).
Si sente la differenza. Si scoprono strumenti e particolari prima non notati, i bassi sono più fermi e profondi, gli acuti meno...cin cin, e i medi vengono fuori (scusatemi, ma non sono avvezzo a recensire alcunchè...).
Insomma, si avvicina un po' di più al suono di un giradischi analogico.

Evidentemente, dare un segnale di clock più stabile e pulito al circuito di lettura e di decodifica deve far diminuire sensibilmente gli errori, e quindi aumenta la qualità del suono.
(Per dovere di cronaca: oltre al sunnominato Sony, il resto dell'impianto è costituito da ampli Aura Va-50 e da casse Sonus Faber Concertino, cavi VdH 102 D II e Audioquest F14...lo so, lo so, niente di Hi-end...)
Ne vale la pena?
...è la domanda più difficile...preferisco rispondere a questa: Adesso, ne faresti a meno? No
Ma è meglio fare la modifica (che, va detto, invalida la garanzia) o acquistare un CDP più recente?
...non so rispondere, ma prima vorrei sentire un qualche CDP da 1,5-2 milioni a confronto con il mio "modificato".

Attenzione: prima di acquistare il kit, bisogna controllare il tipo di clock del proprio CDP (16 MHz, 33 MHz, 45 MHz...)
Fino a poco tempo fa Trichord Research rispondeva a questo sito:
www.malvern-net.com/m_biznes/trichord ed a questo numero di telefono +44 (0) 1684 573524

Tra i lettori di TNT-Audio non c'è nessun altro che ha eseguito la mia stessa modifica? E se sì, qual'è la loro opinione?
Grazie ancora per la pazienza.
Pietro M. Focardi - E-mail: Marco.Focardi@edmond.elsag.it

LC
Ciao Pietro,
e grazie per le preziose informazioni. Conoscevo già il kit della Trichord per averlo sentito su un Marantz CD 63 SE di un amico. Mi è sembrato che il sistema funzionasse piuttosto bene, niente di drammatico ma comunque avvertibile. Quindi, se posso essere considerato anch'io un lettore di TNT, confermo che i kit della Trichord funzionano per davvero :-)
Ora, con la tua lettera ti sarai attirato le ire del signore della lettera precedente, (MrBit il suo pseudonimo, un nome, un programma) ma tant'è, alla prova sul campo non ci sono grafici e teorie che possano reggere. Se la differenza si sente significa che da qualche parte c'è una giustificazione teorica. Il problema e' trovarla.
Meno errori, più Musica, come vado ripetendo sempre.
Per tornare sui kit della Trichord, sarei curioso di provarli. Ho chiesto al nostro corrispondente dall'Inghiletrra, Thorsten, di contattare i ragazzi della Trichord per farsi mandare il materiale. Thorsten è sicuramente la persona più adatta per fare questo tipo di prove.
Infine permettimi un appunto alla precisazione circa il tuo impianto. Non c'è affatto bisogno di *scusarsi* dicendo di non possedere un impianto hi-end, anzi! Se le differenze le hai sentite anche con un impianto non di livello stratosferico questo significa almeno tre cose: primo, che il tuo sistema è comunque ben sinergizzato e nelle condizioni migliori per suonare bene; secondo, che tu hai un orecchio fino e terzo, che tali differenze non devono essere di piccola entità, visto che non c'è stato bisogno di un pluri-deca-milionario impianto HiFi per rivelarle.
Ciao e grazie per il voto!
Lucio Cadeddu

Analogico, sempre più analogico
Ciao Lucio,
ho appena finito di leggere il frutto del tuo lavoro su what's new e mi sembra doveroso augurarti le migliori vacanze! Volevo aggiornarti sugli sviluppi dell'hardware:

  1. Ho ordinato un giradischi nuovo Pro-ject 6.9 (lo ritiro i primi giorni di settembre) che credo consentirà alla Mission 773 Gold di tracciare al meglio senza spendere una fortuna (considerando anche il ritiro dell'Ariston Icon).
  2. Ero quasi convinto di ordinare il Lehmann Audio the Black Cube da affiancare al Rotel RHC 10 quando sono rientrato in possesso di un mio vecchio pre che avevo lasciato ai miei anni fa - un Radford ZD 22 - e così mi è venuta la voglia di provarne la resa: sono rimasto allibito!
Non so se sono impazzito o le orecchie non mi funzionano, ma mi sembra di aver ricominciato a sentire la musica: E ancora più straordinario è il fatto che quanto sopra persiste anche a livelli d'ascolto molto bassi.
Insomma ho immediatamente sostituito il Rotel con il Radford e non vedo l'ora che arrivi il Pro-ject per testare il funzionamento dell'ingresso phono!
Cosa ne pensi?
E' il caldo? La percentuale di umidità nell'aria? La demenza senile in via anticipata?
Oppure questo pre di 25/30 anni fa ha ancora molto da insegnare?

Un caro saluto, di nuovo buone vacanze, ed un arrivederci al Top Audio! Romano Jeran - E-mail: jeran@isg.it

LC
Romano,
mi fa piacere che alla fine hai deciso per il Project 6.9, una macchina con un rapporto qualità prezzo davvero notevole. Attendo anch'io di sapere come suonerà nel tuo impianto.
Che il Radford suoni meglio del Rotel non deve sorprenderti. Intanto gli apparecchi Radford erano eccellenti, ho sentito cose sorprendenti anche dai finali (opportunamente restaurati). Ma, soprattutto, ricordati che stai confrontando un pre passivo come il Rotel con un pre attivo. Due apparecchi profondamente diversi.
Il Rotel, essendo completamente passivo, non è altro che una manopola di volume interposta tra sorgente e finale. Questo, se da un lato semplifica il percorso del segnale, dall'altro potrebbe creare problemi di interfacciabilità tra sorgente e finale. E molte prove condotte a confronto tra pre passivi e attivi hanno spesso dato ragione a questi ultimi, non perchè intrinsecamente migliori quanto perchè nonostante interponessero dei componenti attivi sul percorso del segnale, in pratica rendevano meno critica l'interfaccia. Problemi di adattamenti d'impedenza e sensibilità d'ingresso possono creare più di un mal di testa al nostro impianto.
Tra l'altro tu riferisci proprio di un problema di risoluzione a bassi livelli d'ascolto, ora risolto col Radford. Evidentemente l'accoppiamento elettrico tra sorgente e finale era tutt'altro che ottimale sotto molto punti di vista.
In definitiva, i pre passivi, nel caso di interfacciamenti felici, sono un'ottima soluzione, minimalista e trasparente fino alle estreme conseguenze ma possono diventare critici in caso di accoppiamenti sbagliati. Da questo punto di vista un pre attivo è una scelta meno radicale ma molto più sicura.
Quindi nessuna meraviglia, tieniti pure il tuo Radford e mi auguro che lo stadio phono sia di pari livello.
Solo una piccola osservazione sulla tua domanda scherzosa circa il fatto che il caldo e l'umidità potessero influire sul suono. Beh, la risposta è si, possono influire.
Per quanto riguarda la temperatura non c'è neppure bisogno che mi dilunghi in spiegazioni, per l'umidità c'è da dire invece che una maggiore percentuale di acqua nell'aria (= maggiore umidità) aumenta la velocità di propagazione del suono. E' una questione fisica: nell'aria il suono viaggia a circa 340 m/s mentre nell'acqua va a ben 1500 m/s, quindi, più l'aria è umida e più il suono viaggia veloce. D'inverno l'aria nelle nostre case è secca a causa del riscaldamento ma d'estate, senza condizionatori, l'umidità prende il sopravvento.
Ora, quanto ciò possa influire sul suono di un impianto è discutibile (MOLTO discutibile!) però anni fa la QED (se non ricordo male) mise in commercio un umidificatore per ambienti dove soggiornavano impianti HiFi. L'oggetto non ebbe fortuna ma forse l'idea non era così malsana, anche se fa un po' (molto) sorridere. Nel tuo caso però avrebbe dovuto migliorare anche il suono col Rotel, a meno che non lo abbia ascoltato in una giornata particolarmente secca :-)

Mi auguro di incontarti al Top Audio. Poichè non sarai il solo, cerca di farti riconoscere in qualche modo, il nome purtroppo non mi è sufficiente a ricordare i messaggi che ci siamo scambiati, pensa che al ritorno dalle pur brevi vacanze avevo oltre 100 (cento) messaggi nella mailbox....
Lucio Cadeddu

Radio, radio, radio
Caro Direttore,
sono un audiofilo abbastanza appassionato. Le mie sorgenti preferite sono quelle che andavano tanti anni fa: giradischi (Project 2) e sintonizzatore (Marantz ST-40).
Siccome proprio la radio, a mio modesto avviso, rappresenta forse il miglior modo di ascoltare musica (ricordi, sono un audiofilo ...abbastanza... appasionato) non saprebbe indicarmi un ricevitore FM di buona qualità (sono disposto a spendere - diciamo - un milione, difficilmente - molto difficilmente - due). E rispetto alla radio via satellite, saprebbe indicarmi un buon indirizzo telematico a cui rivolgermi.

Nel ringraziarLa, mi complimento per il sito / rivista : ottimi soprattutto i consigli pratici (perchè non fanno più i commessi di una volta?).

PS : mi permetto di farle questa domanda perchè, a meno di una clamorosa svista, non ho notato su TNT uno spazio dedicato ai sinto.
Danilo Campanella - E-mail: campaz@tin.it

LC
Carissimo Danilo,
il problema dell'ascolto di Musica attraverso la radio è la qualità che il 90% delle volte non può essere definita HiFi . La colpa non è del sintonizzatore ma delle emittenti FM che a parte qualche lodevole eccezione (la Rai, ad esempio) hanno una qualità della trasmissione da far venire i brividi...
Io non so se vale la pena spendere per un nuovo sinto, il tuo ST40 fa più che onestamente il suo dovere...comunque se proprio devi, prova a guardare, se lo trovi ancora, il Rega Radio (circa 800 mila) oppure, ad un prezzo simile, i sinto top di gamma di NAD e Rotel. Non mi aspetterei miglioramenti da far gridare al miracolo, forse di più si può fare con una buona antenna FM esterna.
O, meglio ancora, dedicando buona parte della cifra stanziata a nuovi cavi, o diffusori...la differenza sarà decisamente più sostanziale.
Io confesso candidamente di essere più che soddisfatto del mio sinto Marantz d'epoca (un Model 125) dotato di antenna dipolo :-)
Per la radio via satellite non so dirti praticamente nulla di sensato, se non invitarti ad una ricerca via Internet.
A presto!
Lucio Cadeddu

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