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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

  1. Consigli per un subwoofer
  2. Consigli per un rinnovamento...italiano :-)
  3. Impedenze a volontà
  4. Tweakings e diffusori italiani
  5. Cavi di potenza autocostruiti
  6. Consigli per la tramplificazione
Consigli per un subwoofer
Ho letto con molto interesse il Suo articolo riguardante le modifiche apportate al sub della RCF. Io sarei in procinto di autocostruirmi un sub per HT da utilizzare con il taglio attivo ad 80 Hz del mio amplificatore A/V e pensavo di utilizzare un progetto della CIARE ed esattamente il progetto S01.
Volevo chiederLe anche se esiste un Kit per autocostruirsi un finale da dedicare al sub o se pensa che possa utilizzare un vecchio integrato della Technics siglato SU7600.
La ringrazio anticipatamente anche se vorrà anche indicarmi progetti più adeguati se non ritiene tali quelli da me indicati. Grazie
Lorenzo Roncoroni - E-mail: ilnotaio@tin.it

LC
Caro Lorenzo,
non posso fare altro che consigliarti caldamente il progetto di sub apparso qui su TNT, ovvero il nostro
Trentino.
Per l'amplificazione: più watt hai e meglio è. Inoltre sarebbe meglio utilizzare solo la sezione finale di un integrato ed ora non ricordo se il vecchio Technics disponesse già di separazione pre/finale oppure no.
Naturalmente questo vale solo se il subwoofer è stereo, con due altoparlanti separati o uno solo ma a doppia bobina. Altrimenti quel che ti serve è un finale mono oppure uno stereofonico messo a ponte (cosa non facilissima da farsi).
Non conosco kit per finali autocostruiti, strada che comunque potrebbe risultare costosa, lunga e dai risultati dubbi. Molto meglio invece acquistare un bel finale usato visto che se ne trovano tantissimi, di circa 10 anni, a poche centinaia di migliaia di lire.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Consigli per un rinnovamento...italiano :-)
Complimenti davvero per il grande e ottimo lavoro fatto con TNT.
Diffondere cultura in tutti i suoi aspetti, musicale nel tuo caso, è sicuramente difficile, ma come tutti i compiti difficili ricco di soddisfazioni.
La massa consumistica e priva di consapevolezza delle proprie azioni è purtroppo la stragrande maggioranza. Basta entrare in un centro commerciale per rendersene conto.
Veniamo al dunque. Ho intenzione di rinnovare il mio impianto che per più di vent'anni ha suonato onestamente ogni genere di musica: ampli Superscope A-240, casse Superscope S-18, sintonizzatore Superscope T-220, giradischi Technics SL-23 e un più recente lettore cd Marantz CD-46.
Ascolto jazz e classica, ma non solo. Ho potuto ascoltare il Puccini SE in coppia con le Sonus Faber Concertino. Niente male, ma vorrei un impianto che suonasse bene anche a basso volume (per questo credo occorra disporre di parecchi watt).
Per farti un esempio sono rimasto impressionato da un impianto composto da ampli e cd Krell e una coppia di casse a torre di cui non ricordo ne' marca ne' tantomeno il modello. Suonava a basso volume ma era un piacere distinguere l'intera gamma, bassi definiti come gli alti e non solo gamma media.
In poche parole gli altoparlanti venivano mossi e non credo sia stato solo merito delle casse. Perchè non metti in rete la prova di qualche ampli giapponese come Onkyo, Technics o Yamaha, per citarne alcuni? Cosa ne dici del nuovo Nad C-320?
Posso aggiornare in qualche modo il giradischi o mi conviene cercarne un altro, magari usato (Thorens, Rega...)? E che prezzi devo aspettarmi?
L'ambiente di ascolto è per il momento la mia camera, molto piccola e affollata ma prevedo di cambiarla presto. Per il cavo Merlino ho provato a cercare il cavo trifase ma ho trovato solo cavi di controllo che mi volevano far passare per cavi di alimentazione.
Ho letto la tua scheda. Ma dove lo trovi il tempo per fare tutto?
A presto.
Cristiano Sambuco - E-mail: c.sambuco@mts.it

LC
Caro Cristiano,
grazie per l'apprezzamento. Per risponderti parto dal fondo, ovvero dalla domanda che mi sono sentito porre più volte anche durante l'ultimo Top Audio.
Beh, è difficile rispondere, per me è una cosa del tutto naturale. Non crediate che sia uno stressato iperattivo insonne con gli occhi fuori dalle orbite ed impasticcato per reggere ritmi di lavoro alienanti. Niente di tutto questo.
Sono molto veloce nel fare le cose, questo si, ma è una velocità normale, non forzata. Conosco diverse persone che obbligate dalle circostanze devono aumentare i propri ritmi col risultato di finire stressatissimi e fuori di testa. Poche volte mi è capitato di dover dar fondo alle mie energie e forzare un po' i ritmi. Ad esempio al rientro dal Top Audio quando mi sono trovato a dover rispondere a circa 250 e-mails, dei quali 60 solo per la rubrica della posta di TNT. In quell'occasione ho dato veramente tutto quel che potevo e in un paio d'ore avevo finito :-)
Il segreto sta nell'entusiasmo e nell'equilibrio interno. Ad esempio trovare delle valvole di sfogo diverse: per quanto mi riguarda gli allenamenti settimanali in bicicletta coi miei compagni di squadra.
Mi si dice che "per forza che riesci a fare tutto, evidentemente c'è qualcuno che ti aiuta!". Sbagliatissimo. Non solo nessuno mi aiuta a tenere in piedi TNT-Audio (grafica, HTML, posta, pubblicazione, contatti con le Aziende etc. sono tutti sulle mie spalle) ma riesco pure a gestire una normalissima vita familiare: ho una casa da mandare avanti, mi occupo di tutte le faccende domestiche, anche quelle tradizionalmente riservate al gentil sesso, visto che mia moglie fa esattamente il mio stesso lavoro ed abbiamo gli stessi identici orari. Capisco che possano non interessare questi particolari di vita privata ma almeno chiarisco il punto una volta per tutte.
Un piccolo vantaggio che riconosco è la quantità di sonno necessaria per recuperare: a me sono sufficienti 6 ore, talvolta meno (ora per esempio l'orologio del mio computer segna le 6.30 del mattino di sabato e fra due ore ho l'allenamento...), mentre conosco persone che hanno bisogno di almeno 9-10 ore, ovvero trascorrono quasi metà della loro vita a dormire. Certo che poi non c'è tempo per fare altro :-)
Questa capacità di recupero così elevata ritengo sia dovuta in parte allo sport che faccio che impone al fisico degli stress inimmaginabili (chi ha fatto ciclismo a livello agonistico sa di cosa parlo) costringendolo a recuperare il più in fretta possibile. Fine della digressione :-)

E parliamo finalmente di HiFi.
Vuoi un impianto che suoni bene anche a basso volume...difficile consiglio. Non è ne' un problema di potenza dell'amplificatore (quanto piuttosto di capacità di pilotaggio) ne' un problema di diffusori più o meno grandi.
Si tratta di un insieme di cose, principalmente direi che è il tipo di altoparlanti a richiedere più o meno *spinta* per *entrare in coppia*.
Potresti provare con dei diffusori ad alta efficienza i quali hanno membrane piuttosto leggere e più facili da *smuovere*. Ma non è detto che sia la strada sicura. In HiFi non ci sono certezze.
Fossi in te sceglierei dei diffusori con una buona estensione sui bassi, in modo da compensare il naturale roll-off nell'ascolto a basso volume. Tieni conto che è l'orecchio umano a percepire le medie frequenze molto più che quelle estreme e questo effetto è tanto più pronunciato quanto più si abbassa il volume. Il loudness serviva in fondo proprio per questo. Il rischio che si corre ad utilizzare dei diffusori ad *effetto loudness* e quindi equilibrati se ascoltati a basso volume è che questi diventino insopportabili a volumi normali. E' il nostro orecchio ad essere stato progettato così, non ci si può fare praticamente niente.
Certo è che quando si parla di prodotti di un certo livello e la sinergia tra di essi è buona, si riesce a godere appieno anche nell'ascolto a basso volume.

Mi chiedi di mettere in rete delle prove di ampli giapponesi. Io non ho niente in contrario, se solo ce li facessero avere...e qui tocchiamo un punto dolente.
Non crediate che gli apparecchi che appaiono in prova su TNT-Audio siano frutto di nostre scelte sonore (o, peggio, politiche)...noi recensiamo tutto ciò che ci capita, senza pregiudizi di sorta.
I distributori o i Costruttori sicuri di disporre di prodotti validi non hanno mostrato alcuna difficoltà ad inviarci qualcosa in prova. Gli altri, vuoi perchè non convinti delle potenzialità del mezzo telematico, vuoi perchè terrorizzati all'idea di non poter eserciare alcun controllo sulla rivista (vedi pubblicità o...altro), per il momento aspettano. E non spediscono gli apparecchi in prova, naturalmente.
Gli gioverà questo comportamento? Chissà!
Quindi, per favore, non chiedeteci: ma perchè non provate l'apparecchio XY? come se dipendesse da noi. La risposta è e sarà sempre: non dipende da noi.
Interpellate il distributore nazionale o il tal costruttore e fategli sapere che desiderereste leggere recensioni dei loro prodotti su TNT-Audio.
Io mi sono stancato di chiedere. L'ultimo in ordine di tempo che mi ha risposto in modo vago, tipo ma si, vediamo, ci pensiamo, siamo molto impegnati etc. ha avuto quel che si meritava :-)

Argomento giradischi. Cercarne un altro usato è una buona idea ma solo se hai un numero ragionevole (qualche centinaio) di LP e sei disposto ad ascoltarli ancora o magari a comprarne di nuovi. Un Thorens usato si può trovare per 100.000 lire (modelli meno *blasonati*) o 200/300 mila per un TD 160 in perfetto stato.
Per quelli più storici (TD 124 e 125) il discorso si fa diverso, soprattutto in termini di prezzi.
Un più recente Rega Planar 2 con braccio RB 250 lo dovresti trovare per poche centinaia di mila lire ed è un ottimo acquisto: robusto, facilissimo da mettere a punto ed economico.
Mi spiace infine che non riesci a trovare il cavo per il Merlino. Nei negozi di forniture elettriche per l'industria non dovresti avere difficoltà a reperirlo.
Buona caccia!
Lucio Cadeddu

Impedenze a volontà
Spett.le Direttore (posso chiamarti Lucio?),
sono quel Luca che ti scrisse a proposito dei CD masterizzati male. Ho letto con molta attenzione la tua risposta e ho fatto una prova. Premesso che NON posso spostare le Kan di un solo millimetro, ho provato a collegare le suddette all'Audio Innovations 500 (gran bell'amplificatore...) ma non all'uscita a 8 ohm, bensì a quella a 4 ohm. Risultato?
WOW! Come per incanto i medio-alti che mi hanno conquistato ci sono ancora tutti, ma i bassi, anche se hanno perso un po' di corpo, hanno acquisito un dettaglio e un controllo che non pensavo avessero.
La domanda però sorge spontanea: è pericoloso per l'ampli collegare un carico medio di 8 ohm a una sua uscita a 4? Io penso di no, perchè l'unico risultato dovrebbe esser quello di dimezzare la corrente inviata e basta, ma vorrei sapere la tua opinione in proposito.
E se avessi davvero dimezzato la corrente inviata, non ne avrebbero sofferto anche il volume e la dinamica complessivi (che, detto tra noi, sono ancora tutti lì)? E se la casa avesse dichiarato 8 ohm ma i minimi fossero proprio lì, nella zona dei medio-bassi?
Un saluto caloroso da un confuso Luca.
Luca Rossi - E-mail: TQ691@mail.dex-net.com

LC
Caro Luca,
la cosa non mi sorprende. Leggendo la vecchia posta avresti scoperto che già qualcuno si era imbattuto in un fenomeno simile, se non sbaglio con un McIntosh.
La spiegazione è semplice: evidentemente, come ti avevo detto, l'ampli non è perfettamente a suo agio coi diffusori per cui, senza la limitazione in corrente imposta dall'uscita a 4 Ohms, ogni tanto entrava in crisi. Ora, dovendo erogare minor corrente vive meglio e suona come dovrebbe senza affanno.
Tu dici che la dinamica ed il volume non ne hanno risentito, segno evidente che l'ampli lavora più tranquillo. Nessuna preoccupazione poi per il funzionamento a 4 Ohm: anzi.
Sarebbe più pericoloso il viceversa: casse da 4 Ohm collegate ad un'uscita a 8....a proposito, chissà com'è la curva d'impedenza reale delle Kan... Ciao!
Lucio Cadeddu

Tweakings e diffusori italiani
Caro Lucio,
siccome sei stato tanto gentile da rispondere alla mia lettera precedente, torno alla carica :-)

Primo:
ho il piacere di dirti che sto usando i consigli del Tempio per avere una base di ottimizzazione sulla quale costruire un giudizio sul mio impiantino. Sono arrivati (nell'ordine e in rapida successione) Star, Shield, Stand per le casse e Flexy. WAF negativo ma l'orecchio ringrazia. Merlino seguirà appena possibile.
Secondo:
Essendo del tutto evidente che i buoni risultati si possono conseguire con accorgimenti ingegnosi e spesa modesta (schermatura del cavo di alimentazione o piedini smorzanti tanto per citarne un paio), per quale motivo i fabbricanti, anche quelli con pretese audiophile, li ignorano? Per non toglierci il divertimento? Consiglio:
Ebbene si.. ma piccolo piccolo.
Mi affascinano certi diffusori di scuola italiana. Ho sentito le Sonus Faber Minima di un mio amico ma mi sembrano appetibili anche le Aliante Spazio e Iper. Come le vedresti (sentiresti?) insieme al mio Quad 34+306 che mi piace e non vorrei cambiare?
Ti ringrazio e ti saluto cordialmente
Marco Folli - E-mail: marcofol@tin.it

LC
Caro Marco,
è sempre una grande soddisfazione sapere che i nostri umili consigli vi sono d'aiuto per ascoltare meglio la vostra Musica preferita. Mi spiace per il WAF negativo, chiedi scusa da parte mia alla consorte :-)
Mi chiedi perchè certi accorgimenti non sono utilizzati già dai Costruttori. Beh, intanto i costi. Si dice (vedi intervista con un redattore della rivista HiFi World) che un accorgimento da 5 dollari incida sul costo finale di 10 volte tanto (cioè 50 dollari). Poi c'è da dire che non tutti i progettisti credono in queste cose. Infine, fornire gli apparecchi già con cavi di qualità significa fare un grande dispetto ai costruttori di cavi, ti pare?
Infine il consiglio: attenzione a non confrontare diffusori nati per esigenze e con intenti completamente diversi. Le Minima sono minidiffusori nel senso più radicale del termine mentre le Spazio (o le Iperspazio) sono nate come diffusori completi. Che differenza c'è? Tanta, perchè per un dato budget di spesa non si può avere tutto, è la solita storia della coperta troppo corta, e di conseguenza da una parte o dall'altra occorre rinunciare a qualcosa.
Le Minima in particolare sono più ostiche da pilotare delle Spazio, che è invece un diffusore buonista e decisamente poco pretenzioso che si trova a suo agio con tutti gli amplificatori. Tradotto in altre parole, per il tuo Quad 306 vedrei meglio le Spazio anzichè le Minima, anche se poi si tratta di provare nel tuo ambiente e col resto della tua catena.
Le Minima, trovando la catena giusta, sono capaci di un suono di grandissima coerenza, difficile da battere anche a prezzi ben superiori. Si paga questa capacità con la difficoltà di pilotaggio e la risposta in gamma bassa che è quella di un mini diffusore puro.
Chiedi al tuo amico le Minima in prestito per un weekend e vedi come vanno con la tua catena e nel tuo ambiente. Poi, magari, fammi sapere, è sempre interessante conoscere le esperienze di tutti.
Lucio Cadeddu

Cavi di potenza autocostruiti
Caro Lucio, complimenti......
la tua rivista on-line è un crescendo continuo.... Bravo!!
Ultimamente mi sto divertendo con i cavi di potenza (avendo già realizzato il Merlino per tutti gli apparecchi ed il filtrino per il CD) ed ho realizzato due cavi con una linea da rete informatica (ACOME M4767A 4P 24AWG FTP 100 Ohm - 200 MHz ZH CAT 5; non ho idea di cosa ho scritto) che contiene 4 *doppini twistati* di cavo pieno singolarmente isolati, un filo di spurgo (cavo non isolato che corre libero affianco ai doppini isolati) e schermatura in alluminio.
Ho realizzato due cavi da 3m collegando due doppini per polo scegliendoli tipo *star* (1-3; 2-4).
I cavi sono già sul mio impianto ed hanno sostituito gli Audioquest TYPE4 perchè a mio parere hanno maggior dettaglio, trasparenza, luminosità generale e soprattutto velocità.
Prima di provare la sperimentazione successiva volevo un parere sui punti che seguono:

Cordialmente saluto
Vincenzo Cenci - E-mail: cenci@pi.prod.enel.it

LC
Caro Vincenzo,
si puòcollegare lo schermo al polo negativo solo dal lato amplificatore (libero lato casse) e vedere se qualcosa migliora. Tutto dipende da quanto è inquinata (elettromagneticamente) la zona dove *abita* il tuo impianto. Prova e fammi sapere.
Problemi con l'ampli? Non direi. Male che vada, se la resistenza del cavo è un po' più alta del normale gli stadi finali vedranno un *carico* aumentato di pochi decimi di Ohm, niente che gli possa far male. Andando proprio male potrebbe essere limitata di pochissimo la corrente in uscita. Tuttavia, specie se le casse hanno impedenza bassa (reale, non quella dichiarata!!!) e l'ampli non è molto dotato in termini di pilotaggio di carichi difficili, potrebbe anche funzionare (e quindi suonare) meglio!!!
Ciao!
Lucio Cadeddu

Consigli per la tramplificazione
Caro Lucio,
è la prima volta che mi permetto di scriverti, essendomi fino ad ora limitato all'assorbimento di informazione dall'eccezionale sito TNT.
TNT è una delle poche oasi utili nel mare di immondizia della rete (e fuori rete :-) ).
Mi diletto in autocostruzione, ed i tuoi consigli sono preziosissimi, soprattutto per chi alla musica può dedicare tanta passione e pochi quattrini. Il cavo trifase con massa ha del geniale!!!; per non parlare dell'antirombo e del blue tac.
Potrei ancora continuare con i complimenti, ma ti farei solo perdere tempo a leggerli, nelle tue giornate di 30 ore (ma come fai??), per cui vado al punto.
Ho cominciato a modificare il mio impianto per trasformarlo in triamplificato, con un crossover attivo autocostruito con spesa minima, casse autocostruite con stessi criteri, recuperando i vari amplificatori che ho accumulato in vari anni, per provare ad usarne tre contemporaneamente invece di utilizzarli in alternativa.
Le pubblicazioni in materia vantano la triamplificazione come superiore, e sono curioso di provare con le mie orecchie. Ti informerò dei risultati, se ne varrà la pena, anche per condividere gioie (... e dolori ) con altri lettori di TNT.
Il punto è che ho comprato un finale Revac DC200, dopo aver letto i tuoi consigli sugli ampli usati ed averlo ascoltato. Il problema è che non conosco le sue caratteristiche precise, per cui non so se utilizzarlo per il tweeter o il woofer.
Ma appartiene alla serie Classic? Come potrei recuperare quali sono le sue caratteristiche? L'ascolto e le dichiarazioni del venditore non mi sono sufficienti per la scelta, ed inoltre vorrei sapere se le 300.000 che ho pagato sono eque.
Avevo provato a scriverti prima del''acquisto, ma un problema tecnico mi ha impedito di essere informato che la email non ti era arrivata.
Non mi dilungo ulteriormente, ma conto di informarti della eventuale riuscita del mio tentativo di metter su un impianto in triamplificazione, se, con la tua collaborazione avrò deciso come collocare il DC200. Ti ringrazio per la tua disponibilità.
Fabrizio De Giorgi - E-mail: pdegiorgi@sogei.it

LC
Caro Fabrizio,
grazie di cuore per i complimenti. Per la giornata di 30 ore (e non la settimana di 35 :-) ) ti consiglio di andare a leggerti la risposta che trovi in questo stesso volume di posta (prima lettera in alto).
Riguardo ai tuoi progetti ho solo una piccola osservazione a margine da fare: non è che tre amplificatori *così così* suonano peggio di uno solo ma *buono*? :-)
A parte questo, che avrai avuto modo di sperimentare di persona (o che sperimenterai) veniamo al tuo Revac DC 200. No, non è della serie Classic, che comprendeva soltanto tre integrati piuttosto economici, seppur di buone caratteristiche.
Il DC 200 è invece un finale quasi anni '80 (1981) col quale la Revac tentava di far concorrenza, insieme col pre SP-81, alle accoppiate pre-finale provenienti dal Giappone e dal prezzo incredibilmente basso.
Si tratta di un 90 + 90 watts su 8 Ohms (circa 130 su 4) che all'epoca costava 350.000 lire. Protetto in uscita contro carichi troppo bassi era in realtà in grado di scendere tranquillamente sino a 3 Ohm.
Il prezzo da te pagato è equo ma non puoi certo dire che te l'hanno regalato :-(
Mi chiedi se sia meglio utilizzarlo per il tweeter o il woofer. Le sue capacità di pilotaggio lo vedrebbero bene anche sul woofer, ma tutto dipende da quale finale amplificherà poi il tweeter.
Alla fine devi provare almeno due soluzioni e poi decidere. Sul tweeter ci può stare anche un piccolo ampli ma dal suono raffinato mentre per il woofer va bene anche un po' di potenza bruta e di capacità di controllo, che certo non difettano al DC 200. Certo, se l'altro candidato per il tweeter è ancora più *maschio*, beh allora metti il DC 200 sul tweeter. Insomma ci siamo capiti: tutto dipende dal secondo amplificatore. Mi sembra di capire però che alla fine avrai 3 ampli, uno per ogni via, quindi le variabili in gioco aumentano...ti aspetta una lunga serie di prove a confronto!
Tienici al corrente...
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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