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Lettere alla Redazione

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
I volumi della posta precedente

Non dimenticatevi di VOTARE TNT potreste vincere anche voi!

  1. Tempi (e suoni) moderni
  2. Risultati (confortanti) su alcune modifiche
  3. Autocostruzione di un cavo di segnale
  4. Riflessioni su Lucio Battisti
  5. Impianto elettrico audiophile
  6. Valvole
  7. Domande varie...(Decca Arm, StoneBlocks, Star)
  8. Sub-Trentino...Bassa Padania? :-)
Tempi (e suoni) moderni
Spett.le Direttore, ho appena scoperto questo sito e sono rimasto a bocca aperta: "Non ci credo, un sito dedicato all'Alta fedeltà!!!".
Come avrà immaginato adesso il vostro sito è nella lista dei miei preferiti. Dato che è da qualche giorno che rifletto su un fatto apparentemente ovvio, ve lo voglio proporre; il mio impianto è così costituito: Linn Karik, Audio Innovations 500, cavi Audioquest Emerald, Linn Kan II, cavi Linn K20 in bi-wiring, il tutto in una stanza 4 x 3.5 abbastanza assorbente.
Il fatto è che con gli attuali CD moderni, dall'impianto esce un suono pompatissimo sui bassi e secco sugli alti, a causa della massimalizzazione della dinamica che oggi ormai tutti eseguono su Pro Tools in fase di masterizzazione.
Il tutto torna normale con CD di qualche anno fa o con incisioni veramente Audiophile di case sconosciute ai più.
Ora mi chiedo: è giusto che i CD vengano sfornati tenendo conto solo della massa che possiede compattini pompati agli estremi banda e non del suono reale degli strumenti? Come salvarsi da tutto ciò?
Dovrò davvero vendere tutto e comprarmi un bel compattone, alla faccia del bel suono?
Spero vivamente di aver trovato in Lei un amico che mi dia qualche consiglio in questo bellissimo universo che bazzico ormai da più di 10 anni (ne ho 29).
Cordiali saluti.
Luca Rossi - E-mail: TQ691@mail.dex-net.com

LC
Caro Luca,
intanto ti ringrazio per averci inserito tra i *preferiti* e ti invito a darmi del tu visto che siamo quasi coetanei (32).
E' vero che con l'avvento del digitale molti tecnici del suono si sono fatti un po' prendere la mano, esagerando nell'enfatizzazione di certe frequenze, create artificialmente. Per un esempio di quanti bassi si possano inserire dentro un CD consiglio il disco dei
Prodigy, provato qui su TNT.
Tuttavia, esagerazioni a parte, ritengo che un buon impianto HiFi debba riuscire a suonare tutto, non solo i dischi speciali.
Ovvero: se ci sono molti bassi, si devono sentire tutti, purchè non a scapito delle altre gamme di frequenze. Se il basso invade il medio ed offusca il medio-alto e questo succede con molti dischi, è segno che qualcosa non va.
D'altra parte in molti dischi audiophile ci sono incise quantità di basse frequenze da far impallidire molti dischi di musica da discoteca...eppure suonano bene.
C'è quindi qualcosa che non mi convince nel tuo discorso. Se il tuo impianto suona bene solo i dischi audiophile c'è qualcosa di serio che non va. E le ragioni potrebbero essere tante, dall'ambiente assorbente (troppo?) all'amplificatore che in momenti di crisi (cioè durante forti richieste di corrente) non ce la fa e perde letteralmente il controllo, sbavando le basse frequenze ed inasprendo la gamma alta.
Oppure le tue ottime Kan sono troppo vicine al muro...lo so che vanno messe lì, però magari spostandole di un po'....

Se invece, la tua è una semplice lamentela su quanto triste sia il mercato delle incisioni commerciali non posso che essere d'accordo con te. Per questo motivo, negli anni, ho sempre tentato di costruirmi impianti che facessero suonare bene tutti i dischi, utilizzando anche quelli di normale commercializzazione per fare la messa a punto e le prove d'ascolto.
Uno dei miei primi impianti suonava benissimo solo coi dischi incisi ad hoc e malissimo con quelli *normali*. Capii subito che non era la strada giusta.
Quindi NO al compattone e SI invece ad un HiFi che sappia coniugare buon suono e musicalità sempre ed in ogni situazione. E' facile? No. Però ci si può provare. Forse i dischi speciali non saranno riprodotti al meglio ma, lasciamelo dire, chissene....etc!!!! Il 99% dei dischi che compriamo non sono certo audiophile!
Ho notato inoltre che anche il mercato sta cominciando a proporre apparecchi molto più *universali* piuttosto che le esagerazioni degli anni '80...buoni solo per i dischi test, appunto.
Volevo anche puntualizzare un'altra cosa: i dischi sono incisi sempre MEGLIO di quanto noi immaginiamo, prova ne sia il fatto che impianti migliori riescono a proporre un maggior numero di informazioni (dinamiche, ambientali etc.), segno che tali informazioni sono sul disco, in attesa di essere portate alla luce.
E' proprio utilizzando dischi normali che ti accorgi di questo: quando pensavi che quell'accenno di distorsione era inciso sul disco, passando ad apparecchi migliori ti rendi conto che incece era qualcosa insito nella catena, a volte basta un cavo o un posizionamento errato a rovinare o a nascondere tutto.
Ci sono infine i dischi incisi irrimediabilmente male e questi, migliore è l'impianto e peggio suonano...ma sono pochi, secondo me la maggior parte dei dischi moderni merita almeno la sufficienza.
Buon ascolto e fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Risultati (confortanti) su alcune modifiche
Ciao Lucio, forse sto esagerando con questo mezzo, comunque sia:

Ultima cosa a riguardo della dima, non so se ti ricordi, estrapolando la figura avevo immaginato che il segreto della regolazione fosse la perpendicolarità (90 gradi) della testina rispetto al raggio del disco. La dima realizzata da me ha dato gli stessi risultati della dima TNT.
Ciao
Giorgio Bazzon - E-mail: gbazzon@galactica.it

LC
Carissimo Giorgio,
mi fa piacere che i
piedini Upim ti abbiano soddisfatto. Certo, la loro efficacia varia al variare del peso dell'apprecchio che sostengono, eviterei tuttavia, salvo casi eccezionali, di utilizzarli sotto le casse: queste hanno più bisogno di un appoggio stabile, non flottante, pena la perdita, nei transienti più violenti, della focalizzazione e della stabilità dell'immagine sonora.
Il rullo di cui mi parlo non l'ho ancora provato, ma puoi star certo che lo farò :-)
Al contrario conosco bene il mastice per carrozzieri di cui mi riferisci, è leggermente diverso dal blue-tac ma dovrebbe funzionare bene comunque.
Nei cestelli dei tuoi PH250 hai provato a mettere delle strisce di antirombo? Prova e fammi sapere.
Per il pennarello Uniposca devo darti una tirata d'orecchie: TNT ne ha consigliato l'uso in un articolo dell'ormai lontano 1996, dal titolo L'ottimizzazione dei CD players. Sia chiaro, senza scoprire l'acqua calda, visto che si tratta di un trucco vecchio di almeno 10 anni.
Mi fa poi immensamente piacere che abbia sentito l'effetto del Fabello sui CD...non sei l'unico e qualche lettore dagli Stati Uniti si è divertito a stupire la moglie con questo semplice quanto efficace tweak.
Conferme di questo tipo mi fanno piacere perchè significa che c'è ancora tanta gente che ci sente e che sa ascoltare, in barba a tutti i santoni esperti di digitale e di elettronica...a proposito, è da qualche settimana che non se ne fa vivo uno... ;-)
Infine, per la regolazione della testina, hai ragione che il segreto sta nella perpendicolarità della stessa rispetto al disco ma ciò non può essere fatto con la nostra dima, che serve soltanto per ridurre l'errore tangenziale di lettura. Quello di cui parli tu si chiama VTA (Vertical Tracking Angle, angolo di tracciamento verticale) e si imposta regolando l'altezza del braccio (ove questo sia possibile).
In altre parole il braccio dovrebbe essere sempre parallelo al disco ossia la testina (se ha un *muso* piatto) deve essere perdendicolare al disco. Piccole variazioni sono consentite (braccio *impennato* o *in discesa*) ma ciò dipende da molti fattori, non ultima la conoscenza della pendenza con la quale lo stilo incisore dell'LP ha inciso il vinile stesso. Ricordo che molti anni fa, su TAS se non sbaglio, apparve una tabella di valori di VTA a seconda del'etichetta discografica....una esagerazione...e mi viene il sospetto che l'avesse stilata proprio la nostra Anna Logg (o era Laura Dearborn? Boh!).
E' tutto, ci vediamo al Top Audio.
Lucio Cadeddu

Autocostruzione di un cavo di segnale
Caro Lucio,
sono un assiduo lettore di TNT (che ho votato e fatto votare sul Concorso del Sole 24 ore). Tralascio i meritati complimenti e passo subito alle domande.
Il mio impianto (acquistato tutto sul mercato dell'usato) è così composto:
Finale Luxman M03, Pre Luxman C03, CD-player Sony CDP 911, casse Infinity REF 50, cavi di potenza Van den Hul 352 (2.5 + 2.5), tavolino Target TT5.
Le casse sono disposte sul lato minore di un salone di 4.5 x 5.2 con altezza di 2.7, allontanandole sufficientemente dagli angoli.
La stanza è ancora da arredare quindi cercherò di ottenere un buon compromesso tra i mobili, l'impianto ed il WAF. Passo alle domande.
Come puoi vedere nel mio elenco non sono compresi i cavetti di segnale, perchè sto cercando di autocostruirli.
Ho acquistato sul mercato dell'usato 4 pezzi da un metro (non terminati) di cavo Audioquest Quartz Hyperlitz (colore blu-viola) con cui vorrei "interconnettere" le elettroniche.
Problema: come vanno connessi i 4 fili e lo schermo presenti in esso? Che tipo di RCA mi consigli (prezzo minimo), e dove li trovo a ROMA visto il diametro del cavo?
Sai qualcosa in più su tale cavo (specifiche tecniche) lo hai mai ascoltato, può andare bene nel mio impianto?
Vorrei fare una piccola precisazione riguardo al cavo in mio possesso. Dopo aver visitato un sito che parla delle caratteristiche costruttive del nuovo cavo Audioquest Quartz, mi sono reso conto che il mio cavo non è un "triple balanced" ma ha un conduttore in più.
In effetti esso si presenta composto da una guaina blu in PVC, un foglio di alluminio (shield) che racchiude al suo interno lungo la circonferenza quattro conduttori unifilari isolati singolarmente ed un conduttore non isolato collegato allo schermo. In sequenza essi sono così disposti:

Il tutto sembra isolato con teflon oppure polipropilene.
Per tale cavo è importante il verso? Ed è sempre valida la regola di orientarlo dalla sorgente al "pozzo" in modo che la scritta (Audioquest) leggendosi correttamente abbia la sorgente a sx, ipotizzando che lo schermo sia collegato solo lato sorgente?
Negli spinotti RCA posso usare del nastro teflon (per idraulica) come isolante?
Sai per caso in che anno è uscito di produzione il mio cavo e se è precedente all'AQ Quartz X3? Quanto costava al metro?

Mi daresti dei consigli volendo cambiare il lettore con uno più adeguato (oppure non c'è bisogno?).
Probabilmente dopo aver letto questa mail ti sarai già pentito di avermi risposto.
Sperando, comunque, di non averti troppo assillato con le mie domande ti ringrazio anticipatamente in attesa di una tua risposta.
E' la prima volta che scrivo a TNT, anche se leggo spesso la rubrica della posta, cercando di trovare la risposta alle mie domande.

P.S. spero di ricevere una risposta in breve tempo a tale mail, compatibilmente con i tuoi impegni, prima che possa fare un gesto inconsulto (buttare il cavo per acquistarne uno già terminato).
Ciao
Salvatore Agnello - E-mail: salvatorea@hotmail.com

LC
Carissimo Salvatore,
il tuo cavo Audioquest Quartz, ottimo, immagino vada connesso in configurazione semibilanciata. Dovresti controllare se i conduttori sono intrecciati a coppie (a memoria non lo ricordo) nel qual caso le coppie intrecciate andranno a costituire andata e ritorno del segnale (polo caldo e massa). Alla massa poi andrà saldata, solo LATO SORGENTE, la calza schermante (ed il cavetto annesso).
In alternativa puoi collegarli a croce (nel caso non siano già intrecciati) e come prima saldare lo schermo solo da una parte. Per questo motivo i cavi semibilanciati sono detti direzionali.
Ancora, se non c'è alcun intreccio tra i conduttori puoi legare insieme i due neri (che so, massa) ed i due grigi (polo caldo) e poi collegare lo schermo LATO SORGENTE alla coppia di conduttori neri.
Per i connettori non preoccuparti, basta qualcosa di medio livello, l'importante è la saldatura, più che il connettore in se'. Prova a vedere dei Monitor PC, che trovi un po' ovunque nei negozi di materiale elettronico, oppure dei WBT (volendo davvero esagerare) che sono belli, facili da usare e molto robusti. Non costano neppure tanto e li trovi presso i migliori negozi di accessori e di HiFi. Non chiedermi indirizzi a Roma perchè per me...è un po' fuori mano :-)
Il teflon, se serve, lo puoi usare tranquillamente.
Non capisco invece a che ti serva sapere in che anno è uscito di produzione il tuo cavo ne' quanto costava allora e francamente non ne ho idea (a parte il prezzo, simile a quello del X3). L'importante in un cavo è COME ACCIDENTI SUONA, non quanto costa, chi l'ha fatto, quanti anni ha e se è timido oppure no :-)
Queste masturbazioni mentali lasciamole a chi ha tempo da perdere.
Ascolta, ascolta, ascolta (e intanto si fa sera :-) ) e vedrai che non avrai più bisogno di porti tante domande.
Per quanto riguarda invece il lettore CD ti consiglio di tenerlo ancora, almeno fino a quando sistemerai l'arredamento in modo definitivo ed installerai i cavi di segnale. Solo dopo potrai sentire come suona veramente e decidere, se ti va, di provare a migliorare ancora.
Tienimi aggiornato.
Lucio Cadeddu

Riflessioni su Lucio Battisti
Ciao Lucio, sono Stefano Gabbrielli, ti ho già scritto in merito alla eventuale sostìtuzione delle viti sulle casse con silicone, mia a cui hai risposto in tempo reale (grazie).
Ho letto l'editoriale su Battisti e sono rimasto un po' sorpreso: conoscendoti come persona disinteressata (nel senso che non sei legato commercialmente alle marche o ai prodotti che ci consigli) ed equilibrata, mi ha un po' colpito il livore.
Personalmente (ho 38 anni) non ho mai avuto una buona visibilità di Battisti, forse perchè, quando avevo 17 anni, nel 1977, lui ha deciso di non offrirsi più ne al pubblico ne alla stampa (così leggevo in questi giorni sui giornali). Non ho mai seguito troppo i cantautori, per due motivi:
- ero e sono un amante dell'hard rock (deep purple, black sabbath, ecc...);
- più o meno tutti i cantautori si dichiaravano di sinistra (es: Finardi con "la cia non va più via", ecc...).
Inoltre per me è importante avere visibilità dell'artista: quindi poterne leggere interviste, vederne foto, sapere che ha effettuato concerti, ecc...
Mi ha colpito negativamente lo special mandato in onda lo stesso giorno della morte da RAI 1 o 2 (non ricordo bene): invece di dare finalmente, almeno in occasione della morte, i numerosi filmati di cui la RAI è in possesso, essi venivano tagliati e veniva data la parola ad uno dei vari "esperti": risultando così una trasmissione noiosa e fasulla.
Il giorno dopo lo special di CANALE 5: un po' meglio, almeno lì parlava la musica. Canzoni che conoscevo per averle sentite da qualche parte, finalmente individuavo a chi appartenessero.
Notavo però che esse mi sembravano "normali" e non i capolavori che erano. Perchè?
Perchè gli interpreti, che erano tra il meglio del nostro panorama musicale (credo), sia avevano una voce ridicola, sia mancavano completamente di pathos (con l'eccezione della seconda di Pappalardo, peraltro piuttosto monocorde, almeno per la buona volontà, e dell'ultima, cantata tutti assieme, che mi ha fatto venire qualche lacrima).
Ho compreso in quel momento, come una rivelazione, l'enormità della voce di Battisti e il suo incredibile modo di essere intonato con quella sua voce strana. Che altro dire:
credo che ognuno debba essere completamente libero di ascoltare ciò che vuole (tecno, disco, classica, ecc...) senza giudizi di tipo morale (tanto cari alla nostra sinistra: se ascolti questo sei dei nostri, se ascolti quello sei un conservatore, un fascista, almeno fino al prossimo degli innumerevoli "contro ordine compagni").
Più che sulla cultura musicale del pubblico in Italia, sul quale non posso esprimermi (sarebbe come se volessi considerare ok quelli a cui piace il viola e non ok quelli a cui piace l'azzurro), ritengo molto scarsa in generale quella dei giornali e della televisione, i quali, a parte eccezioni che si contano su di una sola mano, cantano allegramente nel coro, in completa e beata ignoranza.

Ricordo, alcuni anni fa, quando più giovane, e innamorato della fotografia in modo estremo, credevo che andando a sentire dei dibattiti sulla fotografia potesse essermi d'aiuto nel migliorarne la comprensione.
Ricordo che una delle prime volte l'esperto di turno disse qualcosa su arte maggiore e arte minore (in paragone alla pittura): lì compresi che tutti i dibattiti, per chi voleva praticarla in modo "hard" come me e non parlarne, erano inutili, ed avrei potuto imparare qualcosa solo guardando le fotografie di altri, più bravi di me.
Qualche nota a parte:
avanti così che siete il massimo per l'appassionato di musica e hi-fi e non prendertela se qualcuno parla male di voi da qualche parte (non ho capito dove).
Purtroppo da noi in Italia è l'invidia a farla da padrone.
Ciao e a presto.
Stefano Gabbrielli - E-mail: sgcomputer@virtualia.it

LC
Caro Stefano,
non capisco la tua sorpresa nel leggere il mio editoriale sulla scomparsa di Lucio Battisti. Tu stesso non hai risparmiato critiche agli organi di stampa, facendo persino nomi e cognomi e ti sorprendi del mio livore?
La mia voleva solo essere un tentativo di ricordare Battisti anche per le cose che la gente non ricorda o, peggio, che in passato ha dimostrato di non apprezzare.
La politica non c'entra nulla, anzi, ho a lungo meditato se pubblicare questa tua, per via degli argomenti off-topic in essa contenuti.
Credimi, Battisti era un musicista, di quelli con la M maiuscola, ed usava la destra solo per toccare le corde e la sinistra solo per fare gli accordi sulla sua chitarra. Nient'altro.
Perchè dobbiamo parlare di politica anche quando questa non c'entra nulla?
Parliamo piuttosto della cultura musicale in Italia, oggettivamente scarsa se vai a vedere quali sono i dischi che vendono di più: le compilations e i top of the spot.
Questo siamo diventati, da popolo conosciuto per aver dato i natali (o l'ospitalità) ai più grandi compositori di tutti i tempi (e non mi riferisco a Battisti, evidentemente, ma parlo di classici), siamo ora 60 milioni di ebeti stregati dalla televisione e dal consumismo più becero, incapaci di acquistare un disco di un solo artista preferendo le compilations ed innamorati delle musiche della pubblicità.
Non credi che un giudizio lo si possa dare? Bada che io non parlo di musica buona/musica cattiva, questa distinzione secondo me è fuorviante ed priva di senso.
Io dico: ascoltate ciò che vi pare, Baglioni, Nek, i Metallica, le Spice o John Zorn, ma acquistate dischi, dischi veri, non raccolte, compilations dell'estate, delle radio, di musica latino-americana etc. E' come se invece di acquistare libri la gente preferisse le antologie, dove c'è un po' di tutto e molto niente.
Siamo diventati un popolo da antologie.
E sai perchè siamo arrivati a questo? Per qualunquismo, perchè bisogna sapere un po' di tutto (tenersi aggiornati) ma non approfondire niente, ci vorrebbe troppo tempo e troppa fatica. Così, ben vengano le compilations, i cibi pre-digeriti, le mountain bikes in offerta (e mai usate, perchè ci vuole fatica), gli infernali aggeggi per la ginnastica passiva (non sia mai che si faccia un qualche sforzo...) e così via di seguito.
Sai che ti dico: Chew, before it's too late, citando la pubblicità (così mi adeguo) di quella famosa gomma da masticare...mastica, prima che sia troppo tardi. In altre parole, mi piacerebbe che la gente mostrasse interesse per qualcosa in particolare, invece che assopirsi in questo coma profondo così diffuso.
Musica, musica vera, non compilations.
Ecco perchè parlo, a ragione, di maleducazione musicale.
E se manca l'educazione alla cultura musicale non potrà esserci futuro neppure per l'HiFi, sempre più confinato a giocattolo per persone singolari, in vena di costosi capricci. Invece, recuperando l'amore per la Musica ed il rispetto per gli artisti sarà naturale cominciare a pretendere lo stesso rispetto dal nostro sistema di riproduzione sonora che non potrà dunque essere il compattone tuttofare ma un impianto, seppur piccolo ed economico, ma di vera Alta Fedeltà.
Non c'è bisogno di ascoltare Musica *colta* per pretendere la buona riproduzione, ieri sera ho fatto un esperimento: ho ascoltato il disco dei Prodigy The Fat of the Land, musica considerata di tendenza, un po' danzereccia, quasi da ragazzini, in un compatto di un mio amico (forse era un JVC, boh).
Beh, quel che usciva da quelle casse non erano i Prodigy con tutta la loro devastante energia e carica vitale ma una fotografia sbiadita, passata in lavatrice e strizzata. Se mi avessero detto che il disco dei Prodigy era un concentrato di adrenalina pura, beh, ascoltandolo dal compattone non ci avrei mai creduto. Eppure si dice che la Musica di oggi va bene per i compattoni (vedasi lettera precedente)...non è vero!!!!!
Ascoltato a casa quel disco contiene così tanta energia da far salire i battiti cardiaci, scuotere le viscere e far vibrare tutto il corpo. Quindi, anche per una Musica sintetica, apparentemente *non da impianto HiFi* , è necessaria una buona riproduzione, pena la perdita, in questo caso, dell'80% (e non esagero) della carica comunicativa dell'artista.
Ecco perchè mi scaldo tanto quando parlo della situazione musicale italiana ed ecco perchè me la sono un po' presa quando ho assistito, per l'ennesima volta, allo scempio della memoria e del lavoro di un artista come Battisti.

In chiusura di lettera ci esorti a continuare così ed io ti posso rassicurare: se TNT è quello che è oggi, lo è anche grazie a delle prese di posizione talvolta aggressive e *fuori dal coro*, se dicessimo e facessimo ciò che fanno tutti gli altri, non ci sarebbe ragione per andare avanti.
Per questo dico che la nostra presenza è scomoda, per gli altri che, credimi, stanno tentando di tutto pur di ostacolarci (talvolta, con mezzucci che fanno persino sorridere).
Non posso parlarne perchè certi signori sono dalla querela facile ed io non voglio spendere tempo e soldi, oltre a quelli che spendo per tenerla in vita, per difendere la nostra causa.
A qualcuno (anche tra i lettori) non piace questo atteggiamento un po' battagliero perchè ingenuamente si crede che il mondo dell'editoria sia frequentato da pecorelle ed agnellini candidi. Beh, non è così.
In questo mondo, dove gli interessi per il denaro e per il potere sono enormi, una pubblicazione non inquadrabile in alcun modo, neppure politicamente, dà molto fastidio.
Soprattutto quando ci si accorge che da piccola web-zine con pochi articoli (bah, tanto chiuderà da un giorno all'altro...si stancheranno....), sta diventando una vera rivista con migliaia di lettori in tutto il mondo, stimata a livello internazionale e capace di conquistarsi la fiducia, proprio grazie alla sua totale indipendenza e trasparenza, di tantissime persone, lettori, operatori e progettisti di fama mondiale.
Molti hanno scelto la strada del far finta di niente, far finta che TNT-Audio non esiste e che Internet è tutto un grande bluff (InterDet l'hanno chiamata...i poverini).
Ottima mossa, per distruggere il nemico l'arma migliore è ignorarlo. Se non fosse che questa strategia alla lunga non paga. E se ne stanno accorgendo.
Scusate per lo sfogo, lo so, dovrei andare da un dermatologo :-) ma questa rivista si chiama TNT, non Fiorellini, Roselline & HiFi
Ciao!
Lucio Cadeddu

Impianto elettrico audiophile
Caro Lucio,
premetto di essermi avvicinato al mondo dell'HI-FI solo da poco tempo e per questo, prima di decidermi ad inviarti una e-mail, mi sono letto tutto d'un fiato la rubrica Adeste Fideles (ti assicuro che salvare su disco ad uno ad uno tutti i files per stamparli e rileggerli con calma è stata una impresa non da poco, si potrebbe trovare un rimedio?) per avere le risposte ad i numerosi dubbi che avevo (e che ho) cercando così di non tempestarti di domande per le quali magari c'erano già le risposte.
Il problema che vorrei sottoporti forse non è di carattere genarale per essere inserito nella rubrica della posta, comunque si tratta di questo:
sono in fase di "Costruzione di Casa" ed avendo già individuato l'ambiente nel quale installerò il mio futuro impianto HI-FI volevo sapere se posso adottare degli accorgimenti specifici riguardanti la realizzazione dell'impianto elettrico (gli elettricisti sono al lavoro proprio in questi giorni) che magari in futuro sarebbe impossibile realizzare.
Da parte mia ho già fatto adottare a chi materialmente esegue l'impianto le seguenti "precauzioni" :

  1. Il differenziale che comanda la linea tra il quadro generale e i punti di utilizzo "HI-FI" è installato a monte rispetto a tutti gli altri.
  2. La linea che và dal differenziale ai punti di utilizzo è realizzata con cavo tripolare schermato (ogni conduttore con sez. 2.5) e schermatura collegata a terra dalla parte del differenziale.
Oltre a questi accorgimenti cosa è possibile fare? Io pensavo di far installare un cavo di terra con relativo paletto da utilizzare solamente con le prese collegate all'impianto HI-FI. E' forse esagerato?
Ci sono filtri o particolari tipi di differenziali da installare nel quadro elettrico generale?
In conlusione siccome nella rubrica Adeste Fideles quando si parla di rete elettrica ci si riferisce sempre ad impianti esistenti, volevo sapere se nella fase in cui mi trovo io è possibile effettuare interventi diversi.

Ti ringrazio per l'attenzione che riservi alla posta e ti faccio i complimenti per il sito sopratutto per la rubrica Adeste Fideles, è raro infatti che chi è esperto di un determinato settore impieghi parte del suo tempo per spiegare concetti, anche i più semplici, a chi ne sa meno di lui ed anche sulla stampa specializzata raramente si trovano sezioni dedicate ai neofiti, certo la forma telematica della rivista permette di mantenere gli articoli per un tempo indeterminato cosa impossibile per la rivista cartacea, comunque non si tratta solo di questo: dall'impostazione di alcune riviste in circolazione si ha quasi l'impressione che l'uso a sproposito di termini ipertecnici sia voluto (anzi cercato spesso senza un reale bisogno) e che ci venga regalata, a volte, una spiegazione semplice e chiara così come ogni tanto si concede una carezza al cane (se è un espediente per farci capire il meno possibile e vendere più copie mi sembra che a lungo andare l'effetto sia opposto) questo sistema di approccio con il pubblico su TNT-Audio non mi è sembrato di trovarlo ed anzi mi piacerebbe che alcuni "Santoni" o presunti tali sapessero che una maggiore dose di umiltà non significa necessariamente una minore dose di competenza, ma spesso il contrario.
Fabio Goti - E-mail: SIT@NOTS.IT

LC
Carissimo Fabio,
intanto complimenti per essere uno dei pochi che prima di spedire una domanda si è letto buona parte della rivista, bravo!
Mi dici se c'è un sistema per evitare di scaricare e salvare tutti i files separatamente e manualmente. Certo che c'è. Si chiama navigazione off-line e ve ne parlerò al più presto.

Quello che hai già fatto per l'impianto elettrico mi sembra eccellente, io lascerei così, evitando filtri che possono fare più danno che altro, messi a monte di tutto il resto. La cosa migliore da fare è infatti dotare OGNI apparecchio di un suo filtrino, la soluzione è più economica e decisamente più efficiente, visto che elimini i disturbi prima che entrino (o escano) dall'apparecchio, non basta chiuderli fuori di casa.
I cavi, l'ho sempre detto, sono antenne e come tali si comportano, quindi il filtraggio va fatto dove TERMINA il cavo, cioè all'ingresso dell'apparecchio, non a monte.
Poi, se c'è già un buon impianto di terra non vedo alcuna necessità di costruirne un secondo. Piuttosto, una cosa importantissima: se puoi fatti installare due linee separate per l'impianto: una per le amplificazioni e l'altra per le sorgenti.
Grazie infine per l'apprezzamento per Adeste Fideles, penso anch'io sia un buon modo per fornire alcune idee di base a chi naviga senza meta.
Purtroppo, un po' per colpa della posta settimanale e un po' per la scarsa collaborazione dei...collaboratori, il tempo che avrei voluto dedicare ad Adeste Fideles non riesco più a trovarlo. Ho in serbo una dozzina di articoli per completare almeno in parte questa rubrica ma....pur avendoli in mente...non il tempo materiale per metterli sul computer :-(
L'atteggiamento di molte riviste l'hai spiegato molto bene ed è tipico di chi vuole detenere il potere: lasciare i sudditi sempre un po' all'oscuro. Non è tra l'altro molto diverso dall'atteggiamento di tanti insegnanti/docenti: per mantenere la giusta distanza dal *discente* meglio salire su un piedistallo.
Tieni pure conto che spesso (quasi sempre?) sono i lettori stessi a volere che sia così: eleggere un santone che tutta sa e poi venerarlo, salvo poi distruggerlo quando si sono stufati.
A questo gioco perverso non mi presterò mai ed infatti mi scaldo un po' quando mi chiedono pareri troppo diretti, del tipo scegli tu per me, mi fido.
Io vorrei solo comunicare con la massima semplicità possibile le mie esperienze, le mie opinioni ed i miei esperimenti, senza alcuna pretesa di assoluto.
Difendo le mie idee con forza, questo si, ma solo perchè ci credo in modo sincero e libero da condizionamenti e anche perchè frutto di pomeriggi (festivi :-( ) passati davanti all'impianto a provare, provare e provare.
Se poi qualcuno mi accusa di *scrivere stupidaggini* sul suono dei cavi (magari di alimentazione), beh, la risposta al vetriolo è assicurata, ma solo perchè sento messa in dubbio la mia buonafede...io non vendo cavi e non vendo nient'altro, neppure questa stessa rivista....e ciò dovrebbe bastare, credo.
Beh, mi sono dilungato, come al solito, anche troppo.
A presto!
Lucio Cadeddu

Valvole
Ciao Giorgio,
ho trovato MOLTO interessanti i tuoi articoli sulle valvole. Vorrei chiederti una cosa, se puoi:
se hai per caso articoli, documentazione od altro che tratti la progettazione valvolare utilizzando magari i modelli delle valvole per simularne il funzionamento e capire da dove certi risultati vengono fuori (per chi come me, è un principiante).
Ciao e grazie,
Stefano Gabbrielli - E-mail: sgcomputer@virtualia.it

LC
Stefano,
purtroppo mi sono trovato davanti allo stesso problema e non sono riuscito a risolverlo. Per quanto mi riguarda sono partito
* da pochissime informazioni sui modelli elementari
* dai dati tecnici dei tubi
e mi sono messo ad applicarli a configurazioni pratiche, con i risultati che puoi vedere in Termoionica Applicata.
Le formule che vedi là sono "originali", cioè me le sono dovute costruire da me, perchè sono praticamente introvabili (a parte magari quelle del catodo comune, che forse ho visto da qualche parte, ma non ci scommetterei. Quando ho fatto ingegneria i programmi prevedevano esclusivamente componenti a stato solido, per cui i libri di testo sono inutili).

Un libro fondamentale, dal costo peraltro elevatuccio, piuttosto complesso per un principiante e non completissimo dal punto di vista di uno in fase avanzata, ma che riporta lo stato dell'arte della progettazione valvolare negli anni 50 (gli anni d'oro, ti faccio notare, anche se il gusto attuale si è molto evoluto) è il Radiotron Designer's Handbook. E' una specie di "manuale dell'ingegnere" elettronico, che si riesce a trovare in varie forme: non ci scommetterei che siano tutte perfettamente legali (ho la netta sensazione che siano in buona parte fotocopie abusive...).
Esiste anche una versione su CD ROM di HiFi News & Record Review (si veda il link nella lettera successiva), che la vende direttamente per corrispondenza. La scannerizzazione non è eccezionale, ma si legge.

Ripeto, è un volume non banale, ponderoso (un migliaio di pagine...), ovviamente costoso, e neppure completissimo (ad esempio la parte relativa ai filtri di alimentazione potrebbe essere facilmente più ampia... e si basa esclusivamente su grafici), ovviamente solo in inglese, ma fa un quadro decisamente completo delle caratteristiche e delle problematiche dei tubi dal punto di vista dei concetti di base e soprattutto della progettazione dei sistemi; molte soluzioni sono antiquate, ma comunque interessanti.
Fra l'altro un terzo circa è sprecato perchè tratta i problemi a radiofrequenza, che a noi interessano poco.
Aiuta molto, ma non può fornire quello che all'inizio manca a tutti, l'esperienza....

Un aspetto abbastanza importante: sul Radiotron ci sono immense bibliografie (ovviamente d'epoca) cui far riferimento. Forse cercando in una bibioteca di un Politecnico si possono trovare ulteriori volumi utili.

Vorrei farti ben comprendere lo schema del volume: spiega molto velocemente i principi che stanno alla base delle cose, rinviando per ulteriori dettagli alla bibliografia e poi spiega i modelli di progettazione applicabili. Se a te interessa andare a fondo su alcuni aspetti, potresti restare deluso.

Fra l'altro molto spesso le scelte tecniche si fanno sulla base di formulette estremamente approssimate e banali, senza un vero e proprio ragionamento, o addirittura sulla base di grafici realizzati su base sperimentale!!!
Ciao e grazie per i complimenti
Giorgio Pozzoli

Domande varie...
Caro Lucio,
ancora complimenti (lo so che ne ricevi già tanti, ma quando ci vuole ci vuole) per la nuova veste grafica del sito (TNT ovviamente!) e soprattutto per la nuova organizzazione delle pagine.
Sto cercando (e forse te l'avevo già chiesto) informazioni sull'International Arm della Decca London, ma devo dire che è dura; mi sono imbattuto nel sito di Werner (confesso che la Turntable Galleria è stupenda) e mi ha consigliato di guardare su "Hifi News & Record .... " che dovrebbere avere anche un sito, ma ne' lui si ricorda l'indirizzo e ne io dopo tre giorni di ricerche sono riuscito a trovare (poi lo so che scoprirò che l'edicola sotto casa avrà senz'altro almeno una copia della rivista!).
Non è che tu lo sai l'indirizzo?

Ho provato gli Stone Blocks e ne sono rimasto sorpreso.
La prova l'ho fatta per il momento solo sotto la sorgente analogica (che è quella che più mi sta a cuore), il famigerato TD 160 mk II. Devo dire che prima di provare ero un po' dubbioso dei benefici, non tanto per gli Stone(d) Blocks, ma per la natura "isterica" del giradischi.
Isterico per l'età, per i maltrattamenti (non i miei ma quelli del precedente possessore), per la sua natura (un bel giradischi ma le troppe articolazioni incominciano a renderlo troppo instabile e quindi richiede periodici controlli/regolazioni) e soprattutto per la infima se non scandalosa base su cui è appoggiato (un tavolinetto a 4 "zampe" in truciolato nobilitato, lo so fa schifo ma non rimproverarmi perchè è una soluzione provvisoria che verrà a presto bonificata con un SandBlaster e poi si vedrà...).
Nonostante le circostanze che "remano contro", i benefici effetti degli Stone Blocks si sentono e come! Lo si sente sia al tatto che all'udito.
Al tatto perchè sarà una mia impressione, ma già solo maneggiando il giradischi mi dà l'impressione che tutto sia più stabile.
Dal punto di vista acustico, il suono è più pulito ("magro" è il termine giusto) la scena è migliorata ed i dettagli risaltano di più.
Confermo, l'effetto già citato nell'articolo su TNT è quello di dover alzare un po' di più il volume, ma proprio perchè è diminuito il "rumore".
In conclusione non penso proprio di rimuovere gli Stone Blocks!

...ah dimenticavo, scusa se non ti ha fatto sapere più nulla per i cavi ma purtroppo non ho avuto ancora il tempo per terminarli, la sera torno sempre tardi da lavorare e tra una balla e l'altro quando ho un po' di tempo, si è fatto già troppo tardi per poter ascoltare a volumi da prova..., comunque è questione di giorni.
Nicola Di Mira - E-mail: DM-N@usa.net

LC
Carissimo Nicola,
grazie per i complimenti ai complementi... :-)
Fa piacere che i nostri piccoli trucchi incontrino il vostro apprezzamento...segno che non siamo solo noi ad avere le visioni...acustiche.
Veniamo alla tua domanda: il Decca Arm si trova in vendita a 99 sterline presso il mercatino di HiFi News and Record Reviews (HFNRR, per brevità) al seguente indirizzo (insieme ad una valanga di altra roba): HFNRR HiFi Club accessories.
Trovarlo non è difficile: se su Altavista avessi messo HFNRR come keyword ti sarebbero apparsi un paio di links (il primo, tanto per cambiare, è un articolo di TNT-Audio ;-)) dei quali, se non sbaglio, il secondo era quello giusto.
Il sito di HFNRR è invece in fase di ristrutturazione (così mi disse Steve Harris, il Direttore Megagalattico) e lo troverai su LinkHouse che è la loro casa editrice.
Infine i cavi: io ho costruito una piccola variante degli Star, non ancora on-line, che sta suonando nell'impianto principale in barba ad ogni logica che li vedrebbe relegati nel secondo impianto di livello budget. Ti dirò, non sono ancora riuscito a toglierli...e si che vanno a sostituire dei bestioni della Next da non poche lire...
Quindi abbi fede, lo Star, versione migliorata, funziona alla grande...
Ciao!
Lucio Cadeddu

Sub-Trentino...bassa Padania?:-)
Gentile redazione di TNT,
complimenti per il vostro lavoro, mi sono avvicinato da poco al mondo dell'HI-FI e le vostre pubblicazioni mi sono di grande aiuto.
Vorrei cimentarmi nella costruzione del Trentino, ma essendo un novizio ho naturalmente un sacco di dubbi.

  1. Montare i due altoparlanti in push-pull significa affacciati? Flangia contro flangia? Cioè un magnete in una camera ed uno nell'altra vero?
  2. Come si collegano fra loro (se si collegano) gli altoparlanti, e come con il resto dell'impianto.
  3. Vorrei usare il trentino in un impianto surround con dsp E-200 Yamaha che non mi pare abbia un'uscita per sub-woofer. Collego ogni altoparlante del sub in parallelo con le casse principali (Jamo Silhouette)? (l'amplificazione dei canali principali è affidata ad un Onkyo A-807).
    Se volessi usare il trentino come rinforzo a due satelliti in un impianto musicale con ampli integrato faccio nello stesso modo? collegamento in parallelo di ogni altoparlante del sub con i satelliti ?
  4. E' possibile pensare di utilizzare un ampli integrato Pioneer A-8 per alimentare il trentino ? se si, come sarebbe l'inserimento nella linea surround?
Immagino che per la rubrica della posta di TNT queste siano delle banalità, ma spero comunque in un vostro aiuto.
Cordiali saluti
Giancarlo Ghetti - E-mail: ghetti@welko.it

LC
Intanto mi scuso per il pessimo gioco di parole geografico che ho messo nel titolo della lettera...ma non ho resistito :-)
Vorrei precisare che domande di questo tipo sono tutt'altro che banalità e che anzi sono le benvenute in questo spazio.
Non mi dilungo oltre e passo subito la parola al progettista del Trentino, Giuliano Nicoletti:

GN
Gentile Sig. Ghetti, grazie per i complimenti e veniamo subito ai suoi quesiti, tutt'altro che banali:

  1. Esattamente, uno spinge e l'altro tira, da cui il nome push-pull.
  2. Gli altoparlanti del sub non devono essere connessi tra loro (a meno che non si voglia realizzare un'unità monofonica); devono invece essere connessi in parallelo con i satelliti, ed uno dei due woofer deve essere connesso in controfase, negativo su positivo.
  3. Per fasare il sub con i satelliti sarà sufficiente provare ad invertire i cavi di potenza del sub, ed ascoltare il risultato acustico.
    Questo vale sia in impianti audiovideo che solo audio.
  4. Per utilizzare il Pioneer come finale per i bassi sarebbe necessaria una uscita preamplificata asservita al controllo di volume del pre; in tal caso il controllo di volume del Pioneer stesso può essere utilizzato per regolare il livello relativo del sub con i satelliti.
Sperando di esserle stato di aiuto, le porgo i miei migliori saluti.
Giuliano Nicoletti

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ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!

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