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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Biwiring
  2. Qual'è l'evento reale?
  3. Nuovo impianto, nuovo ambiente
  4. 1000 domande per un piccolo Triangolo Rosa
Biwiring
Gentilissimo Lucio,
intanto grazie per la risposta celere alla mia precedente lettera, (mi sono poi reso conto che era abbastanza confusa), penso che ti ricorderai del mio problema delle casse Indiana Line modello "Arbour 5.1" diffusori a torre da pavimento con i bassi impastati, con le tue intuizioni sono riuscito a migliorare la situazione, quindi:
  1. abbondanti feltrini sotto i difusori
  2. filtro anti-disturbo (le casse non soffiano più)
  3. migliore posizionamento dei diffusori distanziandoli dal muro.
Volevo se possibile un chiarimento per il Bi-Wiring, il manuale delle casse dice di unire i due poli + (rossi) al morsetto + dell'ampli ed il nero - a quello nero dell'ampli, senza far distinzione tra gamma alta e bassa. Il manuale del amplificatore (DENON AVR 2700) invece dice : "In caso di cablaggio doppio, collegare i terminali delle gamme media e alta a SYSTEM (A) e collegare i terminali della gamma bassa a SYSTEM (B)".
Tu cosa mi consigli come collegamento?
grazie per la consulenza, Vi leggo sempre con molto piacere e interesse. Umberto Del Vesco - E-mail: udelves@tin.it

LC
Intanto mi rallegro che dei semplici consigli a distanza ti abbiano aiutato a risolvere i problemi cui accennavi nella lettera precedente. Sul soffio, confesso, non speravo che riuscissi ad ottenere un miglioramento così drastico. Meglio così!
Per il biwiring, nessuna contraddizione tra il manuale dei diffusori e quello dell'ampli: sia che tu colleghi entrambi i cavi alle sole uscite A o che colleghi separatamente la gamma alta ai morsetti A e la bassa ai morsetti B NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NIENTE.
Infatti quelle coppie di morsetti sono comunque collegate tra loro all'interno dell'amplificatore. Ovviamente, la soluzione proposta nel manuale dell'ampli (la seconda) è di gran lunga la più comoda, visto che se i cavi sono grossi è oggettivamente difficile farceli stare tutti negli stessi morsetti "A".
Ricordati, ovviamente, nel caso scegliessi di utilizzare sia i morsetti A che quelli B, di inserire, sul pannello anteriore dell'ampli, anche la seconda coppia di casse...altrimenti dai morsetti B non sentirai nulla :-)
A presto!
Lucio Cadeddu

Qual'è l'evento reale?
Gentile Direttore, Caro Lucio,
ti seguo da moltissimo e rinnovo i miei complimenti specialmente alla tua abnegazione e ...fedeltà alla Causa.

Vorrei farti una domanda diciamo filosofica. L'alta fedeltà esprime il concetto secondo il quale la riproduzione musicale debba essere più vicina possibile all'evento sonoro originale, non solo in termini di correttezza timbrica ma anche di *scenario sonoro* virtuale.
Ma questa ultima condizione può realizzarsi solo con la musica classica suonata nelle sale concerto.
Che senso ha parlare di disposizione spaziale degli strumenti quando la musica è registrata in studio, ogni strumento col suo microfono che viene convogliato in grossi mixer ecc, dove magari alcune tracce di strumenti vengono suonate a parte ed aggiunte *offline* alla registrazione primaria, dove ogni traccia viene elaborata, modificata, corretta, e solo alla fine viene prodotto il disco, nastro o cd da destinare all'ascolto.
Che dire poi dei concerti pop-rock ecc dal vivo, dove tutti i suoni degli strumenti arrivano alle orecchie del pubblico non certo direttamente ma tramite clamorosi amplificatori industriali da 10000watt da colonne e file di enormi casse acustiche messe ammucchiate una sull'altra, che senso ha la ricostruzione prospettica casalinga di un evento da stadio o da palasport dove generalmente tutto ciò che conta è il volume al massimo?
Una chitarra elettrica suona solo se c'è una serie di apparecchi elettrici ed il suo suono proverrà non dalla chitarra stessa ma dalla cassa acustica ad essa collegata e disposta chissà dove. Come può quindi definirsi *alta fedelta* , dal punto di vista del *palcoscenico sonoro* un evento musicale che palcoscenico non aveva al momento della sua creazione ( es. registrazione in studio, come già detto)?
Oppure tale palcoscenico viene, sempre in studio, artificialmente creato. Ma allora che fedeltà sarebbe?
Ti ringrazio e ti saluto cordialmente
P.S. So che non gradisci le domande già fatte, mi pare che nella posta non ci sia trattato questo argomento. Grazie di nuovo.
Fabio Lanzi - E-mail: lanzi_fabio@alitalia.it

LC
Carissimo Fabio,
il problema che poni è interessante. Ti espongo come la vedo io. L'Alta Fedeltà deve inseguire la perfetta riproduzione di ciò che c'è nei dischi, nel bene e nel male, sperando che i tecnici del suono e gli ingegneri della registrazione abbiano saputo fare tutto al meglio. Purtroppo, nella vita reale così non è...e allora?
Ecco che entra in causa, prepotentemente, LA VITA REALE stessa. Mi spiego: tutti noi abbiamo sviluppato una percezione della realtà basta sul modo unico e personalissimo col quale i nostri sensi percepiscono ed il nostro cervello elabora le informazioni.
La diversa sensibilità individuale rende possibile la grande "varietà" di gusti in termini di suoni, strumenti musicali e Musica in genere.
Lo scopo di un buon impianto HiFi deve essere dunque quello di creare la GRANDE ILLUSIONE dei sensi, cioè far credere al nostro orecchio che ciò che sta ascoltando è molto vicino ad un evento reale. Se un impianto riesce in questo difficile compito, cioè quello di sparire di fronte alla Musica, ha già compiuto buona parte del suo dovere.
Per qualcuno di noi questa somiglianza alla realtà sarà data da un suono ricco di basse frequenze e molto dinamico, per altri, dotati di diversa sensibilità, sarà un suono magari leggero ma dolce e suadente. Non c'è un assoluto...tutto dipende da quel che cerchiamo per essere ingannati al meglio.
E veniamo al discorso immagine. Diciamoci la verità: quanti di noi hanno ascoltato un'orchestra in un grande teatro riuscendo a percepire distintamente la posizione degli strumentisti sul palco? Proviamo a chiudere gli occhi e ad immaginare di non assistere ad un evento reale ma di essere davanti ad un impianto stereo...probabilmente giudicheremmo l'immagine come grande, confusa, sfocata se siamo distanti dal palco e viceversa se siamo vicini. L'immagine tridimensionale è in realtà un artificio, reso possibile dalle tecniche di ripresa e di registrazione per ingannare meglio il nostro orecchio e contribuire a quel senso di realismo che ci serve per poter "sopportare" la Musica riprodotta.
Una grande fetta di audiofili rinnega questo particolare aspetto della stereofonia e rinuncia alla ricerca dell'immagine tridimensionale. Anche nomi illustri si sono da sempre schierati contro la "terza" dimensione, quella della profondità, basti pensare a Linn e Naim (e anche Audio Note ovvero Snell) che progettano e fanno funzionare i loro diffusori attaccati alla parete di fondo.
Per quanto mi riguarda ti confesso questo: una volta sperimentata a casa l'illusione di un piccolo palco davanti a noi...è davvero difficile rinunciarvi.
Per quanto riguarda la Musica elettrificata il discorso non è molto diverso. È chiaro però che in questo caso il "trucco" è inevitabile. Il finto palcoscenico vinee ricreato artificialmente...ma questo ha poca importanza...quel che conta, ricordati, è il FINE, non il mezzo. E se un artificio in sede di registrazione (SOLO in sede di registrazione!!!) consente di migliorare l'illusione...ben venga!
La differenza con la Musica dal vivo in questo caso è enorme, evidentemente! Ma infatti dobbiamo rassegnarci all'idea che l'HiFi non rincorre più l'emulazione perfetta dell'evento reale, quello è un traguardo irraggiungibile. Può però aiutare ad ingannare meglio i nostri sensi.
In fondo una bella fotografia non è la realtà (due dimensioni anzichè tre!!!) però ci aiuta a ricreare emozioni lontane nel tempo o a godere di luoghi bellissimi pur non essendoci mai stati. Ecco, l'HiFi è una fotografia della Musica...col vantaggio che, con buoni impianti ed incisioni decenti si riesce pure a ricreare la terza dimensione...e non è poco!
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto, nuovo ambiente
Ciao,
dopo tweakings vari sull'impianto low-fi Technics, ho l'opportunità di gestire a mio piacimento una stanza della casa da dedicare interamente alla musica, ed ho messo su un gruzzoletto per upgradare finalmente ampli e diffusori.
È stato infatti illuminante avere in prestito un paio di diffusori Jamo CBR 902, che anche se devo già restituirli, mi hanno aperto le orecchie sull'hi-fi: nonostante fossero pilotati dal mio sinto-ampli Technics da 25 Watt per canale, ho sentito strumenti di cui non sospettavo l'esistenza, viziato ormai da quei due osceni Technics due vie.

In pratica mi sono trovato completamente spiazzato di fronte ai bassi di cui prima non c'era ombra, e finalmente ho potuto godere della violenza del doppio pedale... Inoltre, anche se non sono proprio mini-diffusori, hanno già una focalizzazione molto più precisa della scena acustica. Insomma, adesso non si torna più indietro...

[Mansarda]

Ho le idee abbastanza chiare sui componenti da cambiare, ma ho ancora un dubbio sulla disposizione in ambiente che influenza anche la scelta dei diffusori.
Allegata c'è la piantina della stanza (che tra l'altro ospita già due ampli Marshall per chitarra, effetti vari...). Il soffitto è alto 2,65 m, ma con travi alte 20 cm e larghe 17 cm parallele ai lati corti della stanza disposte ogni 47 cm, quindi nei punti con le travi l'altezza del soffitto è di 2,45 m.
Da quel che ho capito, la disposizione ideale dovrebbe essere con i diffusori che danno le spalle al lato corto con la finestra, in questo modo hanno un bel po' di spazio davanti a loro, con il punto d'ascolto prima della tromba delle scale, come indicato nella piantina.
Il problema è che sotto la finestra c'è il termosifone, che darebbe un bel po' fastidio alle elettroniche sistemate sul flexy proprio davanti al termosifone. Come eventuale jolly, c'è una libreria 135x185x33 (L x H x P) in legno piena zeppa da sistemare a piacimento.
Come già sai, l'impianto dovrà riprodurre decentemente TUTTA LA MUSICA, quintetti d'archi e violento metal compresi.
Veniamo alle domande:

  1. Posso prendere torri da pavimento come diffusori, tipo Chario Syntar (considerando anche che dai diffusori vorrei restituito l'impatto delle cavalcate di power-metal con doppio-pedale), o rischio di avere bassi spropositati per le dimensioni dell'ambiente (finora non ho trovato negozi che mi lasciano provare l'impianto scelto a casa)?
  2. Quale disposizione consigli per il tutto?
Grazie, anche per la mailing-list che ormai è la mia lettura serale prima della nanna... per sogni "musicali".
Mattia Cobianchi - E-mail: mattiaco@usa.net

LC
Caro Mattia,
tenendo conto del termosifone che può effettivamente dar fastidio e della finestra, vedrei bene la sistemazione dei diffusori sulla parete libera destra con punto d'ascolto sulla parete opposta. Infatti, se non interpreto male il disegno, prima della porta a vetri avresti 3 metri di parete liberi, esattamente come sul lato corto ed il punto d'ascolto potresti situarlo ad una distanza simile, col vantaggio del non avere niente dietro le casse, solo una parete sulla quale magari appendere un arazzo in stoffa o dei quadri in tela senza vetro.
Bene la scelta di torri da pavimento generose in gamma bassa, l'ambiente è abbastanza grande ed irregolare (con un bel soffitto, peraltro!) perciò non dovresti avere grossi problemi acustici.
Ricordati i nostri soliti consigli: poltrone, un divano, tappeti, tende e libri concorrono a migliorare l'acustica della sala d'ascolto.
Piuttosto, se vuoi l'impatto del basso ti serve un ampli in grado di erogare buona potenza dinamica, temo che il tuo Technics 25 watt sia un po' inadatto allo scopo, specie trattandosi, se non ho capito male, di un sintoampli economico con qualche annetto alle spalle.
I nomi ormai li conosci: AMC, NAD, Rotel, Arcam, Proton...
Tienimi aggiornato sugli sviluppi e buone recensioni! (Mattia collabora con la rivista-sorella
Music on TNT, dedicata alle recensioni musicali.
Lucio Cadeddu

1000 domande per un piccolo Triangolo Rosa
Caro Lucio
Come ti ho scritto nel precedente messaggio ho recentemente acquistato presso un negozio della mia città' (Arezzo) un giradischi Pink Triangle usato pagandolo circa L. 300.000, cifra secondo me non stratosferica considerando che il tutto è completo di braccio e testina.
Confesso che l'acquisto è stato fatto "di botto" nel senso che mi è piaciuto a prima vista e, anche se il negoziante mi ha subito avvertito che non era in grado di fornirmi il cavo di segnale del braccio e di alimentazione del giradischi, io l'ho acquistato lo stesso considerato anche che la possibilità di intervenire con vari Tweakings (dato il basso costo iniziale) sull'oggetto mi allettava non poco.

[Pink Triangle]

Ti descrivo subito in complesso quello che ho acquistato:
- Braccio/Testina Braccio Mayware Mk IV, l'unico oggetto di cui il negoziante è riuscito a darmi notizie certe avendo fornito il foglio delle istruzioni originali assieme ad accessori come una siringa, tubetto di silicone oltre ad un cacciavite e chiavi varie, lo stesso negoziante si è inoltre dichiarato disponibile ad aiutarmi in seguito per eventuali problemi avendo altri due di questi bracci in magazzino.
Testina di marca ignota, sul fronte appare il logo FR cerchiato in blu scuro e la scritta MC 45 che sicuramente è riferita al modello, di questo componente non ho informazioni e quindi il mio timore è che risulti difficile in seguito la calibrazione del complesso Braccio-Fonorivelatore.
Giradischi, come ti dicevo è un Pink Triangle ma questa è per il momento l'unica notizia certa oltre al fatto che si tratta di un controtelaio flottante e che la trazione è a cinghia, insomma non conosco nemmeno il modello (se questo può essere di una qualche utilità in questo momento), sul telaio in legno sono presenti due etichette nella prima è indicato il serial number (PT 2422) nella seconda la sigla W196 oltre alla scritta Pink Triangle ed un numero poco comprensibile (900000X 1) , forse l'indicazione migliore può venire dalla data 6 NOV 1982 che ho trovato all'interno del telaio rimuovendone il fondo, sulla parte inferiore del motore è riportata la scritta A FG-SERVO.
Da quanto ho potuto constatare le molle del controtelaio sembrano rispondere in maniera egregia ed il perno del piatto non mostra alcun tipo di "gioco", insomma il tutto, anche se probabilmente non usato da anni, mi sembra in un discreto stato di conservazione.
Le domande che ti devo porre sono frutto per lo più della mia inesperienza in materia e quindi scusami se ti potranno apparire ovvie, dovendomi recare abbastanza spesso a Firenze alla prima occasione acquisterò il cavo del braccio alla DIGITEX assieme ad una cinghia nuova ed olio minerale per il perno, siccome il negoziante è riuscito in un secondo momento a trovare un alimentatore esterno ho potuto verificare che il motore è funzionante, il dubbio che mi rimane è che questo alimentatore è sprovvisto di qualunque indicazione e quindi non sono sicuro che sia quello originale, oltre a questo il cablaggio interno di alimentazione ad una prima occhiata mi è parso scarsino (fili volanti e di scarso diametro, presa jack esterna di bassa qualità) a tale proposito gradirei sapere da te se la parte di alimentazione dei giradischi è importante al punto da procedere ad un ricablaggio con inserimento di un jack femmina di miglior fattura ed alla eventuale costruzione/acquisto di un nuovo alimentatore esterno.

Altro dubbio che ho riguarda la parte inferiore del telaio, se infatti la parte superiore risulta di discreta fattura e realizzata con buoni materiali (sia la parte in legno che metallica), quella inferiore si presenta come un pannello di materiale leggero e per niente rigido (Faesite) di spessore prossimo ai 2 mm, fissata al telaio laterale con viti autofilettanti; pensavo di sostituire questo pannello con uno autocostruito e magari irrigidito internamente con fogli di antirombo che fra l'altro sono stati usati direttamente dal costruttore nella faccia interna del piano metallico superiore del telaio, realizzeresti questo pannello in legno od in metallo (tipo quello superiore) e soprattutto questi interventi al telaio, tesi all'irrigidimento (volevo inserire altri fogli di antirombo nei punti lasciati liberi ) sono corretti od i giradischi di questo tipo non vanno modificati nel peso e nella rigidità?
Oltre a questo va detto che non sono presenti i piedini di appoggio, anche se si vede abbastanza bene dove questi erano applicati in origine, il negoziante da parte sua ha fatto il possibile e mi ha regalato tre punte di alluminio del diametro di 3,5 Cm. e pari altezza che aveva in negozio, prima di utilizzarle però mi chiedevo se vanno bene le punte rigide od al contrario supporti smorzanti tipo i piedini UPIM?

Altro quesito riguarda la lubrificazione del perno, in apparecchi che sono rimasti presumibilmente fermi per un lungo periodo, tipo questo, è opportuno rimuovere con qualche sistema l'olio minerale originale prima di applicare il nuovo?
Ultimi due quesiti e poi ti lascio (se non lo avrai già fatto tu), il selettore di accensione che si intravede nella foto principale è a tre posizioni cioè 33 giri-spento-45 giri, in corrispondenza delle impostazioni di velocità si trovano due fori di piccolo diametro da cui si accede (con un cacciavite) a due potenziometri solidali alla basetta che si trova nella parte interna, questi potenziometri credo che servano alla regolazione fine della velocità del piatto ma volevo sapere se questa regolazione va fatta solo ad orecchio (ascoltando il disco) od esiste un metodo più rigoroso?
Il controtelaio è fissato al telaio principale tramite quelli che sembrano tre tiranti, vanno regolati in qualche modo o devono rimanere così come sono?

Scusa per la lettera davvero chilometrica ma o cercato di essere descrittivo il più possibile per fare in modo che, nel caso tu la inserisca nella rubrica della posta, anche chi non vede le immagini in attach ci capisca qualcosa, è chiaro infatti che, pur essendo la mia una questione particolare, magari le tue risposte possono essere di interesse generale.
Alla fine di questo lungo discorso non sono ancora riuscito a capire se ho fatto un affare o se mi sono cacciato in un problema più grande di me, comunque non ho una particolare fretta e spero (con la mia e la tua pazienza) prima o poi di venirne a capo. Grazie in anticipo, a presto.
Fabio Goti - sit@nots.it

LC
Caro Fabio,
se il Pink, il braccio e la testina sono funzionanti hai fatto davvero un bell'affare!
Andiamo con ordine: il giradischi è il primo Pink Triangle...che si chiamava, appunto, Pink Triangle o PT. Ottimo giradischi, diciamo al livello del più celebre Linn Sondek.
Anno di produzione probabile: 1985 o giù di lì. Il braccio è un oggetto di gamma media, molto ben considerato all'epoca. La testina è una Fidelity Research (FR, appunto), una MC a bassa uscita se non ricordo male, anch'essa un bell'oggetto a patto che la puntina sia in buone condizioni. Peso consigliato intorno ai 2 grammi. Indispensabile la dima gratuita di TNT per regolarne la posizione!
Passando alle tue domande: spero che l'alimentatore sia quello giusto...altrimenti dovresti ceracre quello originale o almeno tentare di costruirne uno identico. Questo non è facile e credo che tutte le informazioni che si riescano a reperire siano in lingua inglese.
In ogni caso, se funziona, per ora si può anche lasciare così. Idem dicasi per la velocità di rotazione...per ora lascia tutto com'è. La regolazione la farai a "riabilitazione" avvenuta: puoi usare uno stroboscopio o un CD identico ad un LP in tuo possesso. A quel punto la regolazione ad orecchio è facilissima...basta commutare tra CD e LP e regolare la velocità di conseguenza.
L'olio vecchio sarebbe meglio asportarlo, magari tieni il giradischi all'ingiù per un giorno o due e poi cerca di asciugare bene tutto molto delicatamente con un pezzetto di pelle di daino, in modo da non lasciare pelucchi nella sede del perno.
Il coperchio inferiore lo puoi sostituire con un foglio di medium density da 1 cm.
I cavetti d'alimentazione interni sono il male minore, per ora, quindi lascia tutto com'è fino a restauro avvenuto.
Il controtelaio andrà (forse) regolato ma ti sconsiglio di metterci le mani ora. Infine i piedini: punte o piedini Upim? Dipende ...devi provarli ad orecchio, non c'è una regola assoluta.
In conclusione, per tutto il resto ti consiglio di dare un'occhiata ai diversi articoli che trovi qui su TNT riguardo la manutenzione dei giradischi, compresa la sessione di modifiche eseguite su un Garrard Zero 100 SB.
Ah, se hai dubbi e temi di fare danni (difficile, comunque) meglio rivolgerti a qualcuno che conosca il mestiere. Gli stessi ragazzi della Digitex non dovrebbero avere difficoltà ad indirizzarti verso una persona competente.
In ogni caso, qualora potesse essere utile, puoi dare un'occhiata al sito della
Pink Triangle, purtroppo non molto aggiornato.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

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© Copyright 1999 Lucio Cadeddu

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