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Una critica ed un consiglio
Una critica, se mi è concessa, sulla presa di posizione nei confronti degli apparecchi di registrazione: non servono solo a copiare qualcosa di già esistente, servono anche a creare! Suono in una complesso musicale, e senza il mio cd-recorder (non faccio nomi) non avrei nemmeno pensato di realizzare -addirittura ;) - un CD! Ho provato di tutto con nastri ecc.. ma non c'è paragone, e comunque il mio recorder è pur sempre un lettore, dici che questi apparati non meritano una prova?
Cambio argomento. Come tutti ho anche io il mio atteso buon consiglio: vorrei comporre un sistema home-theater e pensavo di partire dall'amplificatore e una coppia di casse:
LC
Caro Marco,
sono perfettamente d'accordo con te quando dici che i sistmi di registrazione servono anche a chi FA Musica. Tuttavia TNT-Audio è una rivista dedicata all'HiFi e non al settore Professionale quindi per noi l'uso dei sistemi di registrazione è limitato alla copia di materiale esistente.
Non scordiamoci mai che l'Alta Fedeltà presuppone SEMPRE una ri-produzione di qualcosa di già esistente...non la creazione di nuovo materiale. A questo aspetto dovrebbero dedicarsi le riviste di strumenti musicali o Pro. Quindi, nessun settarismo, è solo che ad ognuno spetta il suo campo di competenza :-)
Per il tuo sistema HT, visto che sei pronto a metter mano a colla e seghetto, non posso che consigliarti le nostre TNT Lilliput, da usare come torri per il fronte anteriore in unione al sub Trentino e come satelliti posteriori.
Costano poco, sono facile da costruire e...suonano bene!!!
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu
Il prezzo dei CD
Ripercorro i tuoi editoriali in ordine cronologico dicendoti quello che
penso sullo stato attuale delle cose:
Hai detto una frase che mi ha colpito: "Comprare i CD è il minimo che
possiamo fare per rendere alla Musica ed ai musicisti piena giustizia.
Contemporaneamente facciamo un investimento per sempre."
Caro Lucio purtroppo il bel tempo in cui al sabato si passava in
discoteca a vedere i nuovi arrivi per decidere cosa ci fosse da comprare è
passato, e di questo passo non tornerà più... quel sabato settimanale si è trasformato
in mensile e da mensile a semestrale.
LC
Poi la radio: le Reti nazionali, a tarda sera, trasmettono tanta Musica "nuova" ed è facilissimo decidere un acquisto...e parlo di rock alternativo, di jazz ma anche di classica, contemporanea etc.
Replica da Francesco Piccione
La stessa cosa non posso dire di Lei nei miei confronti, che oltre ad avermi
dato all'inizio del 1999 dell'illustre sconosciuto, e ben altro, adesso mi
accusa, calunniandomi, di avere copiato tutto da tutti compreso la Sua rivista.
Dichiara altresì che io avrei effettuato copia ed incolla a tutto spiano per
costruire l'articolo. Credo che Lei abbia letto distrattamente il mio
articolo, che sebbene tratti di cavi, ha impostazione diversa, rispetto a
ciò che la Sua rivista ha pubblicato. In ogni caso non una frase troverà
uguale a quelle riportate nei suoi articoli.
Altra svista, che conferma l'ipotesi della lettura frettolosa, è data dalla
Sua affermazione in cui dichiara che io abbia copiato l'immagine dello
schema allegato al suo cavo Star. Premesso che Audioreview, da me citato nella bibliografia, presentò all'epoca diversi cavi, con schema di collegamento uguali o simili al Suo, allegando al contempo il disegno dei collegamenti che Lei, o il suo collaboratore,
definisce a stella (ed io ad X). Il mio disegno, ed i lettori di TNT possono testimoniarlo, e vorrei vedere come vorrà giustificare a loro questa Sua svista, è totalmente diverso dal Suo.
Lamenta anche il fatto che io non avrei citato le fonti, ed in particolare
la Sua rivista, nella bibliografia. Questo è esatto. Ma mi spieghi perchè io
dovrei citare la Sua rivista. A questo punto sono confuso: forse l'articolo
l'ha redatto Lei, non io come tutti sanno.
Non contento d'avermi calunniato abbastanza, asserisce che dato che dovevo
riempire l'articolo ho scritto che lo schermo va usato sempre, facendo
comprendere al Suo lettore che io sarei una specie d'incapace, e non
soddisfatto invita infine il lettore a cercare d'imparare a distinguere la
copia dall'originale.
Secondo la legge esiste sempre il limite alla propria libertà: quello di non
ledere i diritti altrui.
LC
ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
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© Copyright 1999 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com
Caro Direttore
Dopo una rilettura a distanza di diversi mesi dei tuoi editoriali sul
caro-cd devo dire che sento risvegliato in me un senso di nervoso, disagio e
amarezza che ebbi la prima volta che li lessi, solo che ora le cose si sono
amplificate a seguito di un diverso modo di vedere le cose.
Devo anzitutto dire che condivido grande parte di quello che esprimi nei
diversi articoli anche se per alcuni lati sono molto contrario...procediamo con
ordine.
è ovvio come dici tu che 40 mila per un cd sono un offesa
all'intelligenza umana specie oggi che ad un semplice utente un cd vergine costa anche 1500 lire, immaginiamoci quanto costa alla casa discografica; io non posso spendere
3/4 della mia giornata di lavoro per un cd che bene o male ascolterò per
qualche mese (quando va bene), qui entra in gioco anche quella che è diventata la
musica di oggi (spero di non finire clamorosamente off-topic): non posso permettermi di
sperimentare come facevo un tempo, se non conosco un artista non posso più dire
"provo a comprare un suo cd e vedo se mi piace" come facevo 5 o 6 anni fa, oggi mi vedo
costretto ad acquistare solo cd di cui ho la certezza che ascolterò per anni, ed
essendo appassionato di jazz e fusion, non ho che l'imbarazzo della scelta.
Sono ben felice di compare un cd di Petrucciani o di Fresu (scusate il campanilismo)
perchè so che sono delle incisioni praticamente perfette dal punto di vista audio
(Metamorfosi di Fresu ascoltato con una coppia di B&W 601 evidenzia come
ci sia in giro tanta altra gente che sforna delle emerite....!!!) che musicale.
So che se comprerò un cd di Enrico Rava o Roberto Gatto non me ne pentirò mai perchè
lo ascolterò per tutta la vita.
La sperimentazione con questi prezzi non mi è più permessa, il mio primo
grande amore è stato Mike Oldfield che ho conosciuto per sbaglio (cioè giusto
incuriosito dal catalogo Nannucci) e se sono in possesso della sua discografia è solo
perchè sono stato in grado di acquistare i cd ad un prezzo ragionevole.
Adoro Alan Parson, i Dire Staits, i Floyd degli anni 70, Jean Michel Jarre e so che
non smetterò mai di ascoltare i loro dischi... so però che non posso più
permettermi di azzardare un acquisto perchè se sbaglio comprando un cd da 15 mila
ok....ma se sbaglio con uno da 40 allora sono dolori.
E per tutti quelli che mi piacciono solo di passaggio?? Non posso comprarmi un cd
che so già che ascolterò per un mese o due... e allora diamoci alla pirateria...
pazienza, mi spiace sembrare contraddittorio o altro, però è così...
Preferisco noleggiare il cd [ma non era illegale? eppure continuano,
come vedi fatta la legge trovato l'inganno], masterizzarlo dal classico amico/vicino di casa, lo ascolto per un po' e 9 dischi su 10 finiscono in dimenticatoio, quel
cd che magari mi appassiona particolarmente lo schiaffo in macchina e per casa
mi compro l'originale... ho fatto così ad esempio per molti dischi dei
Depeche Mode, i Massive Attack, Tricky... ma molti altri come dischi di hip-hop o
drum & bass spentosi il fuoco di paglia iniziale sono finiti ad impolverarsi assieme
agli altri...e chissà se mai li riprenderò... credi che possa
farmi una cultura musicale degna di nota se dovessi limitarmi ai dischi
che compro?
Quando avevo 16 anni e ancora ero a scuola compravo molti più dischi
originali con la mia paghetta settimanale di quanti ne compri adesso a 23 anni con uno
stipendio di lavoratore a tempo pieno... eppure la passione non mi è mai
passata...
A casa mi ritrovo un centinaio di cd originali, di cui il buon 70% sono
stati acquistati tra i 17 e 18 anni, pensa che nel 1998 ho comprato 4 compact
e nel 99 solo 2 (a prezzo speciale tra l'altro...)
Dici di bruciare le cassette? Ma dico sei matto?? ehehe :)
Sai quanti bei ricordi ho ogni volta che rimetto un nastro di dieci anni
fa con il suo bel fruscio? :)
Ammetto che delle centinaia di cassette che mi sono catalogato meno del
10% sono originali (lo so, così facendo ho contribuito a dare la mia picconata
all'aumento della pirateria) ma renditi conto che oggi come allora un ragazzo di
13/16 anni che non può permettersi un cd o un nastro originale spesso ripiega sullo
zio più grande che comprava gli LP (oggi CD) e li riversava su nastro, dal quale
poi si ricavava la copia con le mitiche doppie piastre (con grande gioia
dell'orecchio).
Condivido solo la seconda parte della frase perchè se oggi dovessimo
valutare OBIETTIVAMENTE la qualità dei cd che possiamo trovare ad esempio nella
classifica di TV Sorrisi e C. vedremmo quanto penosa sia artisticamente
parlando... e sono tutti cd a prezzi assurdi (la metà dei quali
aggravati dal TICKET TV, io metterei al rogo la persona che lo ha ideato).
Dovrei forse rinunciare alla mia cultura musicale, evitare di conoscere
nuovi artisti perchè non posso permettermi i cd?
Oppure devo buttare una giornata di lavoro per un artista che ritenevo
valido e invece si è rivelato pessimo?... dimmi tu...
Io mi rifiuto, continuerò a valutare prima di acquistare tramite delle
copie, se le copie valgono allora E SOLO ALLORA compro il cd, prima di tutto
per rispetto dell'artista, poi perchè come insegni tu l'originale si sente meglio!
Ultimo e non meno importante l'aspetto feticistico della cosa, cioè AVERE QUEL CD..
:)
I bei tempi in cui dicevo "è uscito l'ultimo di Mike Oldfield, corro a
comprarlo" ormai sono dei bei ricordi, oggi se va bene dico "è uscito l'ultimo di
Mike Oldfield, prima vedo se lo noleggiano poi, dopo averlo ascoltato molto
attentamente su nastro prontamente registrato, decido se comprarlo".
Credi veramente che se comprassimo più cd il prezzo calerebbe? Io credo
che saranno capaci di fare come fanno per la benzina, aumenti, aumenti, aumenti.
pazienza.. viva l'evoluzione, viva il masterizzatore :(
A Presto
Massimo - E-mail: sanremo@libero.it
Caro Massimo,
è inutile arrabbiarsi tanto. Ci sono delle leggi e bisogna rispettarle. Se non le si rispetta si è dei fuorilegge. Almeno di questo bisogna esserne consci.
Fortunatamente oggi esistono altri modi, perfettamente legali ed economici, per "conoscere" un disco prima di acquistarlo: molti artisti pubblicano sul loro sito delle tranches o anche brani interi codificati in MP3 (o wav) così da invogliare all'acquisto del titolo originale. Mi sembra una pratica molto utile per il "consumatore" che spende zero o quasi ed ha la possibilità legale di ascoltare tutta la Musica che vuole prima di decidere per l'acquisto.
Poi esistono ancora i tre vecchi metodi che funzionano benissimo: i dischi degli amici, le TV musicali (MTV etc) e la radio. Io ho scoperto gran parte della Musica che ascolto proprio in questo modo. Io stesso scambio i dischi coi miei studenti, così gli faccio conoscere qualcosa di nuovo o viceversa.
Piaciuto il disco, anzichè masterizzarlo, lo si compra. Magari per corrispondenza, dove quando va male si pagano le nuove uscite a 33 mila...oppure si aspetta che venga fatta qualche offerta a 25. E c'è sempre la vendita on-line dagli Stati Uniti, comunque.
Non dimentichiamoci poi che, sempre per corrispondenza, si comprano centinaia di dischi Nice Price a 18 mila lire...il mio problema è che li ho già comprati tutti :-)
Quindi, come vedi, i modi alternativi per conoscere la Musica in modo "preventivo" ci sono e sono tutti a costo zero. Quindi, se vogliamo scuse per continuare ad usare quell'orrore di masterizzatore...cerchiamone altre ;-)
Quanto alle cassette poi, se tu riesci a sopravvivere con la bassissima qualità audio che esce dai nastri...beato te! Io non ci sono mai riuscito, neppure da piccolo :-)
Sai che diceva il grande Totò? Un dito, ma che sia vino!!! (lamentandosi con la moglie che lo allungava con l'acqua).
Buoni ascolti!
Lucio Cadeddu
Egr. Dott. Prof. Cadeddu,
io sono sempre stato gentile nei Suoi confronti, pur esprimendo mie opinioni
ed anche apprezzamenti nei confronti della Sua rivista. Lo dimostra il fatto
che nel mio sito a tutt'oggi esiste un richiamo alla sua rivista che potrà
trovare a questo indirizzo:
http://space.tin.it/musica/jcpic/Links/Serie/page4.html
L'oggetto del contendere risiede in un mio articolo pubblicato su CHF, che
grande successo, e soddisfazione per il sottoscritto, ha riscosso in
brevissimo periodo, ed una sua risposta data ad un lettore di TNT.
In tale lettera Lei afferma anzitutto che io l'avrei a morte con Lei perchè
si è rifiutato d'intervistarmi. Voglio sottolineare che la mia richiesta
d'essere intervistato per narrare del mio articolo pubblicato su CHF n. 36,
che sottintendeva anche in offerta di collaborazione, mi sembrava all'epoca
una buona idea per la Sua rivista, per trattare d'argomenti riguardanti la
diffusione del suono, sulla base del progetto da me realizzato.
Il fatto che Lei l'abbia bocciata è nel suo diritto. Proprio per questo non ci siamo più
sentiti rivolgendo il mio interesse verso altre cose ed altri soggetti. Ecco
la ragione della mia scomparsa.
Il mio scritto è il frutto di attenti studi ed esperimenti, che vertono su
leggi della fisica note a tutti gli studiosi. Piuttosto il fatto che
qualcosa da me sperimentato coincida con quanto si legga sulla Sua rivista o
gruppi di discussione, sono il sintomo della universalità e perciò bontà
delle soluzioni od esperimenti.
Nemmeno con un'operazione di lifting, tramite appositi programmi per ritocchi, è possibile trasformare il Suo disegno nel mio. Come mai? Perchè i cerchi che indicano le polarità nel suo disegno, non combaciano con i miei, nemmeno ruotandolo.
È chiaro che lo schema elettrico è uguale. Allora Audioreview e diversi
autori di testi universitari o tecnici dovrebbero essere incazzati neri,
visto che l'hanno utilizzato per primi e di questo non v'è traccia nella Sua
rivista.
Inoltre la connessione ad X è di proprietà universale, come la forza di
gravità.
Se qualche somiglianza si vuole cercare, allora occorre dire che il mio
disegno è più simile a quello riportato da Audioreview, se non ricordo male.
Per la costruzione del mio articolo ho dichiarato che poco si è scritto
nelle riviste specializzate e che a livello d'esperienze personali molto si
trova su internet. Ecco spiegata la ragione della assenza. La Sua rivista è
stata da me consultata a livello diverso, quello delle esperienze umane, non
di studi specifici pubblicati su riviste specializzate o su altri testi
specializzati.
Perciò la mia visita ad internet è quello della semplice occhiata, non
trovando spunti interessanti in ciò che ho visitato, ma solo conferme in
pochissimi casi. Proprio per questo avevo rivolto l'invito ad avventurarsi
in internet, ai lettori di CHF, memore del fatto che tra costoro molti
fossero all'oscuro della situazione. Per facilitare il compito, consiglio
loro di entrare attraverso il mio sito Web, dove trovano una sezione
dedicata ai link, e tra questi in modo del tutto gratuito esiste un richiamo
alla Sua rivista, come a molte altre.
Non poco tempo fa intervenendo ad un gruppo di discussione italiano,
it.hobby.hi-fi, avevo sottolineato la genesi della costruzione
dell'articolo, citando quel gruppo e TNT-Audio come alcuni dei serbatoi per
esperienze personali, ribadendo in questo modo la distinzione tra esperienze
personali e pubblicazioni tecniche.
Perciò essendo il mio articolo frutto d'attenti studi, la bibliografia
indicata è quella equivalente.
Viceversa il serbatoio internet, nei casi da me visitati tra cui la Sua
rivista, è più orientato verso le esperienze personali, che a rigorose
ricerche, secondo il mio punto di vista.
A parte questa indiscutibile distinzione, da me teorizzata per la stesura
dell'articolo nel suo complesso, dato la natura del nostro rapporto
personale, mai e poi mai avrei dato a Lei soddisfazione per la stesura di un
mio scritto. E di questo può rimproverarsi solamente Lei. E proprio per
questo ho accuratamente evitato che il mio scritto somigliasse in qualche
misura agli articoli redatti da Lei o suoi collaboratori.
Solo le leggi della fisica in diversi casi coincidono nel mio e suo scritto.
Quelle sono proprietà di tutti.
Si sono creati in questo modo i presupposti per una Querela per Diffamazione
nei Suoi confronti.
Lei sa meglio di me che io non ho copiato niente dalla sua pubblicazione.
Anzi se Lei con la lettura del mio articolo ha trovato punti di contatto con
le Sue pubblicazioni (Le chiamo Sue anche se scritte da Thorsten Loech)
dovrebbe essere motivo di conferma del buon lavoro Suo e del suo
collaboratore.
Prof. Cadeddu, Lei ha offeso me ed il mio operato con le Sue dichiarazioni.
Da adesso i nostri rapporti cambiano drasticamente.
Sono certo che Lei sia incorso in una svista o sia stato spinto da altri
motivi, credo non attinenti alla mia persona. Pertanto confido nel fatto che Lei pubblichi le mie precisazioni, accanto alla Sua lettera in risposta al lettore.
In caso contrario sarò costretto ad adire le vie legali per difendere il mio
buon nome e la mia ditta.
Viceversa tutto finisce qui.
Francesco Piccione - E-mail: picfra@tin.it
Ricevo e volentieri ripubblico.
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!
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