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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. HiFi e cuffie
  2. Diapason e cavi lunghi
  3. Ampli valvolari
  4. L'ennesimo redento sulla strada di...TNT
  5. Incompatibilità finale-diffusori
  6. Cavi d'alimentazione...miracolosi?
HiFi e cuffie
Caro Lucio,
sono un tuo estimatore fin dagli esordi di TNT, audiofilo da vent'anni circa ed alcune volte ho chiesto un tuo consiglio per ottimizzare l'impianto.

Volevo ora parlare di un componente che mi sembra, in questi anni di vita della rivista, non abbia mai trovato una corretta collocazione: LA CUFFIA.
Dispongo infatti di una Grado Signature SR-125 pilotata da un piccolo amplificatore inglese di raffinata timbrica, l'NVA AP10 (opera anche come integrato da circa 10 watt), che mi ha sempre fornito grandi soddisfazioni musicali.

Ho avuto diffusori di buon livello (Sonus Faber Electa Amator, Opera III, attualmente ho le Monitor Audio Studio 2), ma nessuna di tali acustiche (pilotate da un CD17 Marantz ed un Pre/Finale Audiolab), mi ha mai fornito la trasparenza, il calore e la presenza che le Grado sono possono offrire.
Quando ascolto John Coltrane o Bill Evans al Village Vanguard, mi sembra di essere assieme al gruppo, cosa che difficilmente si riscontra anche con diffusori importanti.

Ho voluto fare questo breve *elogio* della cuffia, per informare gli audiofili più giovani e con meno disponibilità economiche, che con una spesa contenuta (900.000 circa) si può accedere ad un livello musicale, inteso come partecipazione all'evento e non come Hi-Fi, spesso precluso anche a sistemi milionari.

Auguri per la rivista.
Ferruccio Ferrando - E-Mail: Ferruccio_Ferrando@it.ibm.com

LC
Caro Ferruccio,
hai ragione, le cuffie mancano su TNT-Audio. E non è neppure la mancanza più grave :-)
Non c'è una ragione precisa per la quale tali oggetti sono stati lasciati fuori, molto probabilmente perchè a noi piace disturbare i nostri vicini. Più seriamente, nessuno di noi ne è tanto appassionato, pur riconoscendo loro degli innegabili meriti.
Con costi contenuti rispetto ai diffusori tradizionali consentono una qualità d'ascolto spesso incomparabile. Ci sono un certo numero di però, comunque: intanto l'ascolto della Musica è una sensazione fisica, si ascolta con tutto il corpo non solo con le orecchie.
La tensione al plesso solare data da una buona coppia di diffusori dotati di un basso decente è una sensazione REALE che nessuna cuffia potrà MAI fornire. Ed è, appunto, una sensazione reale, probabilmente quella che rimane più impressa quando si va ad ascoltare Musica dal vivo (che so, concerti rock, contrabbasso jazz, percussioni etc.).
Secondo elemento REALE che manca nell'ascolto in cuffia è l'immagine acustica, inevitabilemnte confinata dentro la testa, nonostante tutti i trucchi che si sono succeduti per limitare questo innaturale inconveniente.
Recentemente ho ascoltato un sistema dotato di DSP che aveva questo preciso scopo: la delocalizzazione del suono all'esterno della testa durante l'ascolto in cuffia. Il risultato non è stato esaltante.
I diffusori tradizionali, con tutti i limiti legati alla qualità degli altoparlanti e, soprattutto, alle loro interazioni con l'ambiente, riescono comunque nella magia di porci DI FRONTE all'evento reale e non di avere un'orchestra dentro la testa :-)

Quindi, benissimo difendere l'ascolto in cuffia, ma ricordiamoci delle invalicabili limitazioni intrinseche al sistema che, comunque, è innaturale.
Complimenti per la scelta della Grado, certamente tra le migliori cuffie esistenti sul mercato insieme alle Stax.
Lucio Cadeddu

Diapason e cavi lunghi
Mi chiamo Sergio e sono lieto di poterle scrivere.
Vorrei porle alcune domande per risolvere dei problemi con il mio impianto hi/fi.

Ho aquistato dei diffusori Diapason Prelude II , sono costretto a posizionarli a una distanza tra di loro di 3,50 mt e pilotarli con cavi sotto traccia di 15mt. Che ne pensi?
Inoltre devo ancora acquistare i cavi, quali mi consigli dovendo rispettare queste regole?
Gradirei anche un giudizio sui diffusori.
Grazie e cordiali saluti.
Sergio Leonardi - E-mail: s.leonardi@rai.it

LC
Caro Sergio,
una
prova d'ascolto delle Diapason Prelude l'abbiamo già pubblicata, strano che non l'abbia vista. Sempre di fretta, eh? :-)
La distanza reciproca di per sè non è indicativa di buono o cattivo posizionamento, dipende quanto è grande l'ambiente e quanto dista il punto d'ascolto. Certo, in ambienti normali, 3,5 metri mi sembrano tantini.
Poi i cavi: 15 metri sono una enormità, sei sicuro di non poter ridurre? Pensa ad esempio a dei cavi ultrapiatti da infilare sotto i tappeti, magari riesci ad evitare la "strada lunga".
Se proprio non puoi, tutto dipende da quanto vuoi/puoi spendere e dallo spazio che hai a disposizione sotto traccia. Queste due variabili, una volta definite, ti consentiranno di restringere il campo ad un paio di possibilità, al più.
Poichè la spesa potrebbe non essere indifferente, ti consiglio di fare un pensierino all'autocostruzione, nel nostro Tempio del Tweaking abbiamo diverse proposte per differenti gradi di difficoltà.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Ampli valvolari
Saluti al Direttore!!!!
Ho letto per la prima volta un po' di articoli della rivista TNT e tutto sommato mi sono piaciuti malgrado il fatto che non sia troppo attratto dall'ambiente audiofilo troppo spesso, a mio avviso,immerso in giudizi ESTREMAMENTE soggettivi e spesso poco attendibili....beninteso non mi sto riferendo a TNT!!!!!!!!!

Mi piacerebbe acquistare un amplificatorino per il mio studio, mi piacerebbe un kit, magari valvolare, hai per caso visto o meglio sentito i due kit preamplificatore e amplificatore da (mi sembra) 25 e 40 W R.M.S di Nuova Elettronica?
Fare una spesa comunque non irrisoria, senza la possibilità di ascoltarli non mi convince, sono dunque alla ricerca di opinioni.
La stanza è di circa 14 mq ma con il soffitto molto basso, al limite potrei scendere con la potenza e usare casse molto efficienti.
Conosci kit valvolari che mi potrebbero interessare?
Saluti,
Paolo Ramous - E-mail: ramousp@libero.it

LC
Caro Paolo,
se ti accontenti di meno watts, c'è il validissimo KIT della
Edison, provato e riprovato più volte su questa rivista.
Oppure, ma si scende MOLTO con la potenza, i soliti Scherzo di Chiomenti, Minimono e Minipre di Selection Audio Components (in prova su TNT, to appear) o il Triodino.
A questo punto però non vedo perchè non consigliare il nostro stesso Insulto...Finale da costruirsi con poche lire.
A parte l'Edison, la raccomandazione da fare per tutti questi amplificatori "minimi" è quella di usare diffusori ad alta efficienza, superiore a 95 dB, per poter avere un impatto sonoro accettabile. Tutto va, poi, rapportato alle abitudini di ascolto personali ed alle dimensioni dell'ambiente.
Nel tuo caso, ambiente di 14 mq con soffitto basso, potresti tranquillamente usare questo tipo di amplificatori.
Se vuoi opinioni di altri audiofili che hanno provato i progetti menzionati (ed anche quello di N.E., magari) ti consiglio vivamente di iscriverti alla nostra mailing list di discussione sull'HiFi.
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

L'ennesimo redento sulla via di...TNT
Caro Lucio,
sono Massimo, uno degli ormai innumerevoli *redenti* sulla via di TNT...:-).
Ti scrivo innanzi tutto per congratularmi. TNT e il suo stile, libero di esprimere opinioni indipendenti da logiche di mercato e condizionamenti di varia natura, è proprio quello che ci voleva, sia per i neofiti - come me - che si avvicinano a questo mondo in punta di piedi, con molto rispetto e molti dubbi, sia per coloro che, potendo contare su un'esperienza d'ascolto di tutto riguardo, trovano un modo per confrontarsi e condividere le loro esperienze sulla comune Passione.
Sino a qualche tempo fa non avevo neppure un'idea di che cosa significasse *ascoltare* la musica, e delle sensazioni che impianti di livello audiofilo potessero consentire di provare (ho sempre ascoltato i miei LP e CD con un coordinato Pioneer anni '70...).
Poi, il matrimonio, il cambio di abitazione e la necessità di acquistare un nuovo impianto (quello precedente è rimasto a casa dei miei genitori) mi hanno spinto alla ricerca di qualche informazione in Rete e alla scoperta di TNT, che ho scaricato completamente e letto con attenzione.
Da quel momento è scattata la molla e il desiderio di ascoltare, ascoltare, ascoltare...
Sono allora partito alla ricerca del mio primo impianto con pretese audiofile, chiedendo di ascoltare catene audio adeguate alle mie necessità.
Budget: tra 3 e 5 milioni; ho impostato la mia ricerca partendo da sistemi di livello minore e passando via via a livelli superiori (soprattutto perchè volevo verificare con le mie orecchie se sarei stato in grado di percepire le differenze).
Ambiente d'ascolto: salone 9 x 4 m, idealmente separato da un divano in una zona pranzo (circa 5x4) ed una zona salotto (circa 4x4). L'impianto dovrebbe essere collocato nella zona salotto, lungo una porzione di parete di circa 3 m. I diffusori possono essere distanziati di circa 1m dalla parete (unico vincolo per il diffusore destro che, trovandosi nell'angolo della stanza, dovrebbe essere posizionato al max a 40 cm dalla parete corta della stanza).
Il punto d'ascolto è antistante all'impianto e ai diffusori, ad una distanza di circa 3,8 m.
Preferenze: un po' di tutto, con preferenza per rock, classica e soul (senza dimenticare qualche valido cantautore italiano...).

Tra gli apparati che ho ascoltato, vi sono:
Diffusori: Sonus Faber (Concerto e Concertino), Opera (Prima, Seconda, Opera), EPOS (non ricordo la sigla, ma il loro costo era intorno a 1400000), B&W (DM602,603, CDM1).
Ampli: Magnum IA 170, Luxman A384, Puccini, Puccini SE, Rotel RA971, Rotel RA980, Onix (non conosco il modello: intorno ad un 1400000) e Copland (il modello da 60W - CSA 28RC?)
Lettore CD: ho utilizzato sempre un Marantz CD 67, perchè ho letto della buona qualità nella sua fascia di appartenenza (medio-economica) e volevo valutare ampli e casse a parità di sorgente.

Devo dire che è stata una piacevole scoperta: anche il mio orecchio, privo di qualunque educazione musicale, è stato capace di sentire le differenze (o almeno credo) tra componenti di diversa impostazione e categoria. Una vera emozione...I vari negozianti contattati sono stati piuttosto gentili (a parte qualche eccezione che si è segnalata per particolare scortesia e supponenza).

A questo punto, in prossimità dell'acquisto, ho ancora tantissimi dubbi e quindi mi permetto di disturbarti, chiedendo cortesemente un consiglio. La mia scelta si è ristretta a 3 soluzioni:

  1. A.A. Puccini (1.000.000) + Marantz CD67 (800.000) + Opera Seconda o Concertino (circa 1.200.000). Totale intorno ai 3 milioni.
  2. A.A. Puccini SE (1.600.000) o Onix ?? (1.400.000) + Marantz CD67 (800.000) + Opera Platea (2.200.000). Totale tra i 4.4 e i 4.6 milioni.
  3. Copland ?? da 60W (2.200.000) + Marantz CD67 (800.000) + Opera Platea (2.200.000). Totale intorno ai 5.2 milioni.
Ho percepito molto bene la differenza tra la soluzione 1) e le altre due, ma mi domando se valga la pena (data comunque la mia scarsissima esperienza, vorrei evitare di comprare una catena troppo raffinata per le mie attuali esigenze) di spendere un paio di milioncini in più...
La soluzione 3) mi è stata proposta in quanto, ad opinione del negoziante, il Puccini SE e l'Onix, pur facendo la loro onesta figura, non sarebbero in grado di trarre il massimo dalle Platea (bellissime, ne sono letteralmente innamorato! Peccato che il loro prezzo sia aumentato rispetto ai 2 milioni indicati nel Volume 77 della posta TNT...).
Che cosa ne pensi? Effettivamente con il Copland ho percepito una maggiore definizione, ma non sono ancora in grado di valutare ne' l'influenza dell'auto-suggestione (indotta dal fatto di avere a che fare con un prodotto di fascia più alta) ne', soprattutto, le effettive limitazioni della soluzione 2).
Inoltre, mi piacerebbe sapere se, nei diversi casi, conviene puntare su una sorgente diversa (il Marantz mi è piaciuto) oppure conviene attendere la conclusione della saga DVD-SACD...
Concludo, ringraziandoti per avere avuto la pazienza di leggere questa (ormai) lunga lettera.
Spero che avrai il tempo per fornirmi la tua preziosa opinione; ad ogni modo, indipendentemente da ciò, grazie ancora per il tempo che dedichi agli appassionati della musica. Continua così.
Ciao e grazie ancora!
P.S. Non l'ho citato prima, ma ovviamente il tutto sarà corredato da opportuni cavi di segnale/potenza e da tavolino porta-elettroniche...
Massimo - E-mail: msmfrr@hortmail.com

LC
Caro Massimo,
da attento lettore di TNT-Audio, saprai che mi fa enorme piacere sapere quanti di voi sono stati spinti all'acquisto di un VERO HiFi grazie i nostri articoli ed alla nostra Passione. È la più bella ricompensa che possiamo desiderare!
La selezione degli apparecchi, la ripartizione della spesa e l'attenzione per la collocazione in ambiente non sembrano affatto quelle di un "neofita"...ci sono audiofili con ben più lunga esperienza che avrebbero bisogno di idee chiare come le tue, complimenti!
Tra le soluzioni proposte, fermo restando il CD 67, ottima macchina anche in impianti più "raffinati" (magari con qualche piccola modifica), opterei per la 2) o per la 3) con ampli Puccini SE nella prima.
Se ti è sembrato di cogliere più raffinatezza nel Copland, devi essere tu a decidere se vuoi pagare quel tocco in più oppure no. La mia opinione qui conta davvero poco: le orecchie sono le tue ed i soldi pure. Io convivrei benissimo anche con la soluzione 2, in virtù del fatto che le Platea (ottime) hanno comunque bisogno di un ampli generoso e capace di esercitare un controllo ferreo sugli altoparlanti, mansione che al Puccini SE viene particolarmente facile. Anche il Copland però non se la cava affatto male.
Dipende anche un po' da te: puoi spendere meno ora per avere una buona scusa in seguito per un eventuale upgrade, oppure investire di più per rimanere (forse) soddisfatto più a lungo.
Piuttosto i prezzi mi sono sembrati un po' altini, praticamente da listino. Sono sicuro che si riesce a risparmiare un bel po' scegliendo oculatamente. D'altra parte, se il rivenditore dove hai potuto ascoltare i suddetti apparecchi è lo stesso, è buona norma dargli fiducia ed acquistare tutto da lui, certo di aver fatto un investimento su un "servizio" oltre che su un semplice "bene di consumo".
Se vuoi conoscere i prezzi correnti di mercato di alcuni di questi apparecchi ti consiglio di unirti alla nostra
mailing list di discussione sull'HiFi...tanti altri lettori di TNT sapranno farti un panorama "nazionale" meglio di quanto non possa fare io.
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Incompatibilità finale-diffusori
Salve Direttore,
innanzitutto faccio i complimenti a te e ai tuoi redattori per il servizio, che ho solo recentemente scoperto di ottimo livello che svolge gratuitamente di divulgazione tecnica e incentivo all'up-grading.
Sto appena appena smaltendo la delusione per la scelta del sistema di altoparlanti, dovuta principalmente ad una scelta affrettata e poco ponderata.
Ho infatti, non più di 15 giorni fa, deciso di acquistare usate una coppia di APOGEE CENTAUR usate, avendole sentite suonare e bene per 2 giorni in negozio inserite in un impianto non troppo dissimile per qualità e potenza al mio (in particolare il finale aveva la stessa potenza e configurazione del mio (push-pull di valvole 6550).
Nel mio ambiente, leggermente più ampio (circa 22 mq a forma di L) e più riflettente, il suono è timbricamente non molto cambiato, la profondità e spazialità è veramente notevole, ma solo a bassissimi volumi di ascolto e con registrazioni dalla dinamica limitata.
A volumi d'ascolto un po' più alti e con incisioni con una certa dinamica (ad esempio di musica classica o jazz) il finale che possiedo si siede sui picchi, irrigidendosi sugli alti e comprimendo la dinamica. Il mio impianto è ora così composto: sorgente TEAC VRDS 10, pre C.JOHNSON PV 10, finale valvolare COPLAND 504 (PUSH PULL DI 655O, 50 watt), diffusori APOGEE CENTAUR, cavi FLATLINE di segnale e AUDIONOTE di potenza.
Il consiglio e il quesito che chiedevo erano questi:

  1. Esiste davvero una incompatibilità di interfacciamento tra le casse in questione e l'ampli?
  2. Si può intervenire sul cablaggio per modificare qualcosa?
  3. Considerando il fatto che comunque ho intravisto notevoli potenzialità delle Apogee se messe nelle condizioni di lavorare bene e che il mio budget è un po' limitato (max. 2,5 milioni), su quale finale a stato solido (anche usato) potrei orientarmi?
Ringraziandoti per una eventuale risposta, ti saluto e faccio i complimenti a te e a tutta la redazione di tnt-audio.
Claudio Gianasi - E-mail: copla@ilibero.it

LC
Caro Claudio,
dalla tua descrizione sembra proprio che il tuo finale sia in difficoltà coi tuoi diffusori. Se si fosse trattato di un problema ambientale sarebbe dovuta cambiare anche la timbrica, che invece tu ritieni immutata.
Quindi l'idea di un buon finale a stato solido è ottima, almeno elimini il problema del pilotaggio "difficile". Tuttavia, trovare un finale a stato solido di buona potenza, ottime capacità di pilotaggio e suono raffinato non è cosa facile, soprattutto per la cifra da te stanziata.
Prima di fare questo proverei, qualora non l'avessi ancora fatto, a cambiare il "pilotaggio" dei tuoi diffusori. Ora, non ricordo esattamente il retro del Copland, ma immagino sia dotato di uscite per i diffusori da 4 e da 8 Ohm. Se così non fosse, chiedo venia per il consiglio...inutile.
Ecco, se ci fosse questa possibilità, io proverei a collegare le Centaur alternativamente all'uscita a 4 ed a 8 Ohm, così da poter valutare eventuali miglioramenti.
Se ciò non fosse possibile, vada per il finale a stato solido. Con quella cifra potresti trovare, USATI, alcuni AM Audio in classe A, se sei fortunato qualche Krell piccolino, o dei Threshold. Si tratta di amplificatori ben dotati in termini di erogazione di corrente e sonicamente abbastanza raffinati da non farti rimpiangere il Copland a valvole.
Coi cavi non c'è niente che tu possa fare per risolvere un problema così grave come l'hai descritto tu. I cavi possono aiutare a bilanciare qualche piccolo squilibrio timbrico ma niente di più.
Fammi sapere cosa riesci a trovare!
Lucio Cadeddu

Cavi d'alimentazione...miracolosi?
All'attenzione di Stefano Monteferri.
Egregio dott-ing (lupp-mann?)
ho realizzato "The twisted snake" con il cavo pirelli ed ho ottenuto risultati stupefacenti nonostante il mio impianto non sia molto ben amalgamato, buone casse (Duetta mk2), e poi a calare: finale Carver TFM25, sezione pre di un integrato harman/kardon e cd pioneer economico PD-S505 (cavo cd-pre: Cablerie d'Eupen, quello che dava FdS con l'abbonamento, cavo pre-finale: anonimo; cavo diffusori: FFRC).
Il primo passo è stato il montaggio delle vaschette IEC sugli apparecchi. Nel frattempo ho intrecciato i cavi fino al primario del trasformatore e, sul pre, anche i secondari fino ai diodi. Ho collegato una ciabatta tramite cavi 4mm intrecciati direttamente alla scatola di distribuzione della rete nella stanza, nella ciabatta ho saldato un condensatore ceramico da 100nF tra i poli e due da 2200pF tra ogni polo e la terra.
Già queste modifiche, con l'uso degli stessi cavi rete degli apparecchi, ha migliorato l'immagine sonora e schiarito il suono, con una sensazione di minor volume ma più dettaglio.
Ho poi realizzato i TNT TTS, avendo cura, dal lato degli apparecchi , di isolare singolarmente gli schermi in modo che non toccassero tra loro prima di inserire i fili nella ferrite (non era chiara la cosa dal testo ma ho pensato che così facendo avrei evitato dei loop che, credo, potevano solo peggiorare le cose. Resta chiaro che al lato della spina gli schermi d'alluminio si infilano dentro la ferrite e poi le calze, unite, sono saldate ai fili di terra).
Applicato il serpente al pre il risultato è stato così sbalorditivo che i termini usati nel testo per magnificare questi cavi mi sono parsi quasi eufemistici.
L'immagine sonora, prima rinchiusa nello spazio tra i diffusori, è praticamente raddoppiata sia in larghezza, travalicando i diffusori stessi, che in profondità. Gli strumenti sono apparsi ancora più definiti, più localizzati e con l'aria intorno. È come quando si ascolta inavvertitamente in mono, poi ci si accorge, si tocca il tasto sul pre e rispunta la dimensione mancante.
L'aggiunta di un altro cavo sul finale ha amplificato questi effetti, un po' più di profondità, strumenti veramente materici, più aria ed una quantità di alti incredibile: come togliere un velo ed accendere una luce nello stesso tempo.
Preso dalla foga ho collegato, il giorno dopo, un metro di cavo <> con ferriti sul cd (una specie di Merlino), alimentato su un altra ciabatta (quella vecchia). Il suono è diventato più lucido ancora, timbri più chiari, strumenti più piccoli e definiti ma con una freddezza timbrica, ed una fatica d'ascolto intollerabili.
In conclusione ho collegato il cavo normale, mentre ora sto provando con vari cavi: quello tipo computer ed un cavo morbido, arancione, di quelli che si usano per i trapani, senza risultati apprezzabili.
Resta il fatto che sono soddisfatto così ma sono curioso di capire quale è la soluzione ideale per alimentare il cd. Forse io ho scoperto i limiti del mio lettore economico?
Perchè la freddezza e la fatica sono mitigate quando uso una ciabatta schifosa rispetto alla connessione diretta al muro? È il principio della maggiore lunghezza del percorso rispetto al punto dove si alimentano gli ampli?
Avrei altre domande, relative alle componenti spettrali del segnale che transita sul cavo rete dei lettori cd, spikes che entrano, radiofrequenze che escono (...o che so io) e la maniera in cui interagiscono col suono dentro e fuori, negli altri apparecchi, ma mi rendo conto di chiedere un po' troppo.
Alessio Materazzi - E-mail: alvarot@libero.it

SM
Caro Alessio, intanto grazie per le parole di apprezzamento relative alle realizzazioni proposte da TNT Audio. Di fatto, tali positivi riscontri rappresentano la nostra principale fonte di soddisfazione.
Piuttosto, ma lo sai che sei uno dei pochi "fortunati" ad aver trovato il cavo Pirelli a doppia schermatura? Complimenti! :-)

Venendo al tuo problema, non è escluso che la causa sia da ricercare da una parte in una non perfetta sinergia tra le varie componenti (come del resto osservi tu stesso), dall'altra nel livello qualitativo della sorgente.
Infatti, il rischio che le ottimizzazioni più spinte possano rivelare più i limiti che i pregi dei vari componenti (esasperando nel contempo le criticità in termini di sinergia), quando ad essere oggetto di intervento sono oggetti piuttosto economici, è sempre in agguato.
Non mi stupisce, quindi, che tu preferisca in cavo che, sul CD Player, contribuisca a rendere il suono più "confuso", ad omogeneizzare ed amalgamare un insieme di elementi che, presi singolarmente, risulterebbero eccessivamente carenti in termini qualitativi.
Tuttavia, altri elementi potrebbero concorrere a determinare il problema: posizionamento, ambiente di ascolto, arredamento, ecc., e risulta davvero difficile, se non impossibile, individuare a distanza la/le cause precise.

Prova ad effettuare alcune prove, tipo verificare cosa succede utilizzando un diverso lettore CD, oppure utilizzare un diverso preamplificatore in luogo della sezione pre dell'integrato in tuo possesso, oppure sostituire il cavo tra pre e finale, e così via.
Ad ogni modo, se il risultato fin qui conseguito ti soddisfa, continua pure ad effettuare nuove sperimentazioni (uno degli aspetti più divertenti di questa nostra comune passione), ma fallo con calma e godendoti, nel frattempo, rilassanti momenti di buon ascolto musicale ;-)
Ciao!
Stefano Monteferri

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© Copyright 1999 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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