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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Impianto...stridulo
  2. Nuovo ampli?
  3. Complimenti e proteste
  4. Una tesi di laurea in HiFi
  5. Acquisto di componenti Hi-Fi
  6. Minidiffusori: sogno o realtà?
  7. Un nostalgico sulle tracce di TNT-Audio
  8. Complimenti di rito...
  9. Proposte.....
  10. Musica ed altro...
  11. Che capacità ha il mio amplificatore?
Impianto...stridulo

[Salone]

Gentile direttore,
come accade a molti frequentatori di TNT digiuni di Hi-Fi, ho capito di avere un impianto inadeguato ad un decente ascolto della musica. Il suo suono mi sembra freddo, povero, "piccolo", a tratti insopportabilmente stridulo. Esso è così composto:

Avendo a disposizione circa L. 700.000 ho pensato di acquistare delle Sonus Faber Concertino usate, alle quali potrei affiancare in futuro un nuovo amplificatore ed eventualmente un nuovo lettore cd. Cosa pensa di quest'idea?
La camera d'ascolto misura circa 30 mq ed è di forma irregolare (vedi immagine allegata). Crede che dovrei pensare ad una diversa disposizione dei diffusori?
Un'ultima domanda. Qual'è l'impatto sonoro delle controsoffittature e dei pannelli di cartongesso?
Grazie dell'attenzione.
Luigi Secchi - E-mail: luisecch@tin.it

LC
Caro Luigi,
la cosa più sbagliata del tuo impianto è davvero la posizione dei diffusori, troppo vicini tra loro e troppo distanti dal punto d'ascolto. Senza rivoluzionare la posizione dei mobili nella tua camera vedrei bene i diffusori posti lungo la parete di 4,17, quella di destra, per capirci, in quanto non avrebbero ostacoli davanti (il letto è basso) e riusciresti a tenerli distanziati in modo ragionevole.
Ottima anche la scelta delle Concertino usate, un bel salto di qualità rispetto ai tuoi diffusori attuali. Ampli e CD vanno bene e sono le ultime cose cui devoi pensare, per ora.
Essendo il locale molto spoglio la prima (o seconda, dopo aver spostato i diffusori) cosa da fare è renderlo più assorbente (cioè meno riflettente). Questa è la causa principale del suono stridulo che ti capita di sentire. Prima di ricorrere ad interventi pesanti e costosi, tipo il cartongesso, pensa a dei tappeti, cuscini e scaffali con libri.
Vedrai che già così il suono dovrebbe addolcirsi non poco. Poi potrai pensare alla costruzione di un paio di
TNT Stylos, economici ed efficaci.
Spero di esserti stato utile.
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli? (due lettere)
Gent.issimo Sig. Dir.
Le scrivo per chiederle un piccolo cosiglio; già in precedenza avevo scritto chiedendo quale testina montare su di un vecchio Technics Voi mi avevate consigliato di cambiare il piatto...bene pochi giorni or sono ho seguito il Vs consiglio e mi sono portato a casa un bel Thorens TD 166 Mk VI...bang anche col vecchio impianto, e con una testina Audiotecnica da poche (!?!) lire (in confronto ai prezzi High-End o ..esoterici...), la differenza si sente e come...bene, a questo punto cambierei anche l'ampli e prenderei un valvolare...vorrei rimanere nell'orbita dei 2 milioni e 1/2 e quindi mi è stato proposto o un Rogers E 20 A usato (ma le valvole a sentire il negoziante dovrebbero essere nuove) oppure un Jolida SJ 302 B.
Il Rogers ha un ingresso phono il Jolida non lo so. Sono entrambi ampli integrati ma se volessi optare per la soluzione pre e finale i costi aumentano parecchio.
Inoltre dovrei cambiare anche le casse, non subito ma prima possibile (ora ho due JBL TLX6, che credo vengano ancora prodotte con la sigla TLX 600 i dati sono gli stessi, il prezzo, a distanza di 12/13 anni pure.........).
Darei però la precedenza all'amplificatore. Principalmente ascolto dischi di vinile (continuo a comprarli) e il genere che ascolto è il rock progressivo inglese (Canterbury ecc.), ascolto anche tanta musica per chitarra acustica (anche perchè la suono).
Non ho ancora sentito i due amplificatori, anche se ascoltarli ha senso fino ad un certo punto xchè poi l'impianto del negozio non è come il mio ecc.
Bene, la ringrazio anticipatamente x la cortesia e porgo cordiali saluti.

Carissimo e gent.issimo Lucio,
credo che le cose mi si stiano complicando un poco, e credo anche di aver mal posto la mia domanda o meglio credo di averti fatto la domanda sbagliata.
In settimana infatti ho comprato l'annuario di Suono e ho scoperto che nel range di prezzo degli amplificatori (valvolari integrati) ce ne sono diversi (soprattutto offerti da un noto negozio di Roma, nuovi, usati e demo).
Ora qual è il criterio guida nella scelta???????

Ho pensato all'integrato xchè la soluzione separata (pre + finale) comporta costi ben diversi (minimo il doppio) e non credo che sia un discorso valido cercare il minimo (cioè la soluzione meno costosa) nell'ambito della soluzione che sembra la migliore (pre+finale) e questo perchè si entra in un'orbita di prezzo in cui si devono fare altre considerazioni: penso che tra un integrato da 2.5 o 3.5 milioni e un pre + integrato da 5 milioni circa (+ o -) le differenze non siano poi così grandi (spazio a parte ecc.) e quindi o si possono spendere quei 10 o 20 milioni...ammesso che ne valga la pena...oppure se ne fa a meno....o meglio si rimanda un upgrade serio dell'impianto a "tempi di vacche + grasse" :-)

In ogni caso il mio ampli attuale è uno Scott 459 A.
Di seguito faccio un elenco di quello che ho trovato, non posso chiederti una recensione ma forse qualcosa ti verra in mente, soprattutto che potrebbe essere utile anche ad altri visitatori del tuo sito (nel quale non c'è tutto ma senz'altro moltissimo,..questo è un invito a continuare..:-) che come me hanno bisogno di "illuminazione".

D vuol dire demo N nuovo U usato
Verdier produce piatti High end (ho trovato il sito su internet)...forse che anche i suoi ampli sono migliori??? e poi forse dovrei anche considerare se hanno un ingresso phono e un'uscita tape... ora ...qualcuno è + bello degli altri... bene se sei riuscito ad arrivare fino a qui ti ringrazio infinitamente della tua cortese attenzione e ciao.
Stefano Damonte - E-mail: sdamont@tin.it

LC
Caro Stefano,
mi fa piacere che il cambio di giradischi abbia apportato dei sostanziosi miglioramenti nell'ascolto del vinile. Il TD 166 è un ottimo acquisto.
Non capisco la tua voglia di ampli valvolare, credo che anche un integrato a stato solido potrebbe svolgere più che bene il suo mestiere. Molti degli ampli da te scelti non mi sembrano delle buone scelte.
Restano Audio Note OTO (ma è la versione solo linea, qualla col fono costa di più), Jolida (almeno costano poco, ma non hanno il fono), il Verdier (senza fono), Jadis Orchestra (senza fono). Gli altri li scarterei per motivi differenti: o perchè non più prodotti, o perchè non esiste più neanche il marchio o perchè di assistenza quantomeno incerta e con le valvole è meglio stare sicuri.

Non so, io francamente cambierei prima le casse, certamente il pezzo che può fare la GRANDE differenza, molto più dell'ampli. Ti garantisco che spendendo i 2 milioni e mezzo che hai destinato all'ampli in un nuovo paio di casse....la differenza sarà così enorme che ti dimenticherai dell'amplificatore per un bel po' di tempo. Oppure puoi prendere un ampli integrato audiophile da 500 mila e delle cassse da 2 milioni.
Per quella cifra puoi prendere degli ottimi diffusori, magari anche da pavimento, al confronto dei quali le oneste (600.000 lire nel 94) JBL TLX 6 faranno una figura non proprio esaltante.
Marche e modelli? Ne trovi quanti ne vuoi sfogliando gli ultimi volumi della Posta a TNT-Audio, che trovi elencati in fondo a questa pagina (numerazione più alta = lettere più recenti).
Invito finale per tutti: mai spedire due lettere nella stessa settimana, io rispondo subito e così mi costringete a cancellare tutto e riscrivere ancora da capo. Forse il vostro tempo non è abbastanza prezioso...il mio garantisco che è davvero preziosissimo. Cercate di non abusarne.
Lucio Cadeddu

Complimenti e proteste
Caro direttore,
le faccio i complimenti per la sua rivista virtuale, ormai rimasta l'unica che leggo viste le continue modifiche delle riviste Hi-Fi cartacee, ma vorrei ringraziarla innanzitutto per la sua risposta tempestiva al mio problema di non molto tempo fa, dandomi dei consigli rivelatisi poi perfetti!!!! (senza ironia).
Volevo però ora farle una domanda di carattere più che del campo del consiglio, della riflessione.
Mi è capitato tempo fa di comprare un cd Teac VRDS-7, al quale tengo molto, ma ahimè dopo non più di 4 mesi si è rotto!!
Il CD è stato usato nel pieno rispetto delle norme, precisiamo, ma il caso vuole che le cose usate come dice il mio saggio papà, sono sempre fregature, allora che fare, andare dove lo si è comprato e sentirsi dire che loro non c'entrano nulla e mi devo pagare il danno da solo oppure non azzardarsi mai più a comprare cose usate???!!
Cosa posso dire, io ho preso la fregatura e ora è in riparazione, speriamo non costi molto, altrimenti, avrei fatto i guadagni di maria-calzetta!!!
Si, sono scontento di un mondo che pensavo fosse diverso, visto che si rifà a poche persone e quindi dovrebbe ogni venditore tenersi buoni i suoi clienti.
Ma se posso vorrei sapere cosa lei ne pensa in proposito, dicendomi la verità come ho fatto io, senza fare nomi ma solo discutere di un problema che penso stia a cuore di molti.
La ringrazio in anticipo per la sua risposta e contini così, cercando di non farsi influenzare dalla mania dell'audio-video per attrarre nuovi clienti/visitatori come fanno altri!!!!!!
Saluti,
Arnaldo Lombardi - E-mail: fragni.b@tiscalinet.it

LC
Caro Arnaldo,
i guasti capitano. Anche ad apparecchi nuovi di zecca. Dobbiamo farcene una ragione, ogni "prodotto" può guastarsi, sia che si tratti di HiFi, di automobili, di elettrodomestici etc etc. Tu sei stato sfortunato perchè il guasto è capitato 4 mesi solo dopo l'acquisto...un fatto che il negoziante non poteva prevedere, visto che quando l'hai acquistato funzionava bene.
Non vedrei della malafede in quel che è successo, ma una semplice coincidenza di eventi sfortunati. D'altra parte, chi acquista usato, una parte del rischio deve tenerla in conto, visto il risparmio rispetto al nuovo. È vero, tuttavia, che alcuni negozianti più seri offrono una sorta di garanzia anche sull'usato, accollandosi eventuali guasti che si dovessero verificare, che so, nei primi sei mesi dall'acquisto.
Nel tuo caso il venditore avrebbe potuto comunque accollarsi il gusato, vedendolo come un servizio per un cliente che magari in futuro acquisterà dell'altro...ma non tutti sono così lungimiranti o hanno le possibilità "economiche" per fare questo.
Senza conoscere che tipo di guasto sia, è difficile sparare a zero sulle responsabilità, comunque.
In definitiva, fossi in te la prenderei come esperienza di vita, l'usato conviene se il prezzo rispetto al nuovo è molto, molto più basso, specie se si tratta di oggetti destinati ad usura (lenti dei lettori CD, valvole, membrane degli altoparlanti, testine...).

Per quanto riguarda l'Audio/Video, come la copertina di TNT-Audio chiarisce in modo inequivocabile, esso non avrà spazio su questa rivista. HiFi, nothing else, è il nostro motto. Forse andiamo contro i tempi ma, non dovendo per forza guadagnarci, possiamo tranquillamente rappresentare l'ultimo avamposto per i veri/soli audiofili.
Sulla rubrica della Posta rispondo a tutti, quindi a quesiti sull'Home Theater anche se, francamente, sono quelli che mi piacciono meno :-)
Ciao!
Lucio Cadeddu

Una tesi di laurea in HiFi
Caro Lucio,
scusa se ti do del tu, ma ho come l'impressione che la passione che ci accomuna ci renda "colleghi".
Ti faccio i più sentiti complimenti per il sito: si vede che c'è passione, e in fin dei conti è quella che "sposta le montagne" e ti sorregge in ogni impresa. Si ha un gran bisogno di passione in un mondo sempre più votato al businnes incondizionato.

Vengo al punto. Sono uno studente di ingegneria elettronica, mi mancano ormai pochissimi esami alla fine, e sto cominciando a pensare alla tesi. Chiaramente il mio sogno sarebbe quello di trattare argomenti di elettronica audio, che è la mia passione.
Chiedendo a vari professori mi sono sentito rispondere come segue:

Giro allora la domanda a te.
  1. Credi che ci siano spazi di manovra?
  2. Conosci aziende importanti che possono assegnare tesi?
  3. Pensi anche tu che l'audio in Italia sia ormai una nicchia che coinvolge solo una setta di romantici e che mi porterebbe ai margini del mondo del lavoro (io voglio avere anche successo nella vita...)
  4. Dovrei buttarmi anch'io nel settore delle comunicazioni?
Sono certo che le tue saranno risposte sincere e acute, e ti ringrazio in anticipo.
Simone - E-mail: perseo17@infinito.it

LC
Caro Simone,
la risposta alla tua domanda non è affatto semplice. Concordo, sostanzialmente, coi miei colleghi (anche se di diversa disciplina) circa la visione dell'elettronica audio in Italia.
L'Italia vive una situazione estremamente depressa da questo punto di vista, e se davvero intendi entrare nel settore "professionalmente", non credo ti possa servire a molto una tesi "ad hoc". Quindi: da un certo punto di vista, quello professionale, non ti conviene, dall'altro, quello pratico, non è detto che ti serva.
Però puoi fare di più: fare una tesi in un campo che certamente ti farà fare carriera (telecomunicazioni o elettronica digitale, ad esempio) e continuare a coltivare in segreto la tua Passione per l'audio, dilettandoti a progettare qualcosa e confidando nella buona sorte.
Una volta in questo settore si diventava ricchi (+ o -), ora si sopravvive. Una cosa che puoi fare, se proprio non ti vuoi allontanare molto dal campo, è una tesi sulla teoria (o pratica) della trasmissione dei dati digitali, utile in telecomunicazioni e nel settore audio (magari pro). Recentemente ho assistito ad una conferenza sui problemi di trasmissione dei dati su fibra ottica. I problemi erano prettamente matematici (PDE e scattering)...ma la ricerca era stata commissionata e pagata dalla HP USA, se non ricordo male, visto che tentano di costruire dei computers ottici (qualunque cosa ciò possa significare).
Una tesi in questo campo potrebbe essere poi riciclata in modo valido anche in campo audio. Oltre alle masturbazioni mentali di noi audiofili sul suono dei cavi digitali :-) il problema della trasmissione ottica a grandi distanze interessa anche il settore della registrazione professionale.
Altra possibilità, una tesi sulla trasmissione di dati wireless: e penso all'eliminazione dei cavi per le casse, ad esempio. Ma sei ancora dentro problemi specifici delle comunicazioni, quindi tranquillamente "spendibile" nel mondo del lavoro.
Sono solo due delle idee che mi sono venute in questi ultimi 5 minuti, ma credo che ai tuoi docenti in discipline analoghe (telecomunicazioni, elettronica digitale etc.) non ne mancheranno di migliori.

Il mio consiglio da "docente" prima (detesto vedere i miei studenti perdere tempo prezioso) e da "audiofilo" poi è quello di non puntare troppo su questo settore, almeno in Italia. Pensa a trovarti un lavoro ben retribuito e che ti permetta di far carriera....all'audio potrai continuare a dedicartici senza problemi e senza l'assillo del "camparci". E con questa tranquillità non è escluso che ti vengano anche le idee migliori.
Quindi il mio non è un invito a mollare, anzi. È solo un consiglio a "farti furbo", scegliendo la tua specializzazione con "occhio lungo".
Fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Acquisto di componenti Hi-Fi
Gentilissimo Direttore,
ho 35 anni ed il tempo libero è prevalentamente destinato all'ascolto di musica. Tra i generi che preferisco ci sono quelli dove l'artista (mi) trasmette una qualche emozione, quindi: jazz, classica, pop, rock, punk, etnica, ... dipende dallo stato d'animo del momento.

Ho costituito il mio primo e quasi ultimo impianto a 20 anni, e da 2, grazie a nuovi spazi acquisiti ed alle consulenze di un amico (audiofilo/autocostruttore/ex recensore su FDS/squattrinato) ho cominciato un progressivo upgrading dei componenti.
Dopo una serie di interventi più o meno no-cost (ottimizzazione del posizionamento, punte autocostruite, vari cavi di segnale/potenza/alimentazione, tavolinetti, filtri, stands, pre e amplificatori, etc.) è arrivato il momento di mettere mano al lato diffusori; elemento che allo stato attuale ritengo più critico.

Giusto per cominciare ad inquadrare il prolema è necessaria qualche informazione di contorno del tipo:

Ecco allora il problema: "dove" comprare (posto che il "cosa" non lo sia, in quanto la pretesa è di una prova casalinga dei prodotti selezionati).
Ed ecco le domande (fortemente influenzate dal budget di spesa [1,5 ml]):
  1. Esistono dei rivenditori che ti fanno ascoltare i loro prodotti in condizioni decenti (senza quegli apparecchi con telecomandi per maestri di zapping);
  2. È lecito richiedere una prova casalinga;
  3. Tale estensione può riguardare quanti prodotti e quanto tempo;
  4. Lo stesso servizio è richiedibile anche per prodotti usati;
  5. Quanto ci si deve sentire impegnati con il rivenditore, soprattutto nel caso in cui la prova casalinga non dia esito positivo.
Naturalmente da parte mia ci posso mettere l'assoluta serietà nel rapporto e nelle richieste, associate magari anche alla disponibilità a non mercanteggiare troppo sul prezzo.

Per favore mi risponda sinceramente (anche sulla base di sue o di conosciute esperienze) prima che mi muova alla ricerca di un servizio che non può essere richiesto (P.S. se mi potesse magari dare anche qualche indicazione abito tra MI-CO-VA).
La ringrazio anticipatamente soprattutto per tutto quello che ha fatto e continua a fare.

Se posso ci terrei anche a testimoniare che ho sperimentato alcuni dei tweakings suggeriti nel tempio tra i quali: TNT-FFRC, TNT-FLEXY, FILTRI di rete; funzionano tutti egregiamente, ma quello che mi ha stupito maggiormente è stato il Flexy.
Realizzato con l'unica pretesa di mettere un po' d'ordine tra apparecchi e collegamenti, dopo l'installazione ed un primo, ? superficiale, ascolto, ho deciso di andare a dormire con l'intento, l'indomani, di far analizzare l'acqua che mi ero bevuto (nel caso avessero introdotto sostanze stupefacenti).
Ebbene, il giorno successivo, prima di rivolgermi ad un laboratorio di analisi, ho voluto sottopormi ad una nuova sessione di ascolto: era tutto vero !!!
Profondità e larghezza di scena aumentata, maggior profondità e velocità del basso, collocazione spaziale degli strumenti più riconoscibile.
Se avete i miei stessi problemi di collocazione degli apparecchi, ma non ci credete, abbiate comunque la curiosità di provare (visto il costo) e se i risultati non arriveranno ci sono molte possibilità:

Grazie ancora (di esistere).
Giuseppe Galli - E-mail: giuseppegalli@libero.it

LC
Caro Giuseppe,
grazie a te per la calorosa dimostrazione di apprezzamento per le cose che facciamo.
Veniamo al tuo problema: ciò che chiedi può essere legittimamente richiesto...ma non tutti i negozianti sono dello stesso ordine di idee. Una cosa seria che puoi fare, per dimostrare la tua serietà, è lasciare una consistente caparra in pegno del diffusore(i) da provare. Questo dovrebbe fornire garanzie sufficienti che non sparirai coi diffusori e/o non li danneggerai. Come tempi, realisticamente, tutti dovrebbero poter lasciare il diffusore in prova almeno per il weekend, in chiusura del negozio (che so, da sabato sera fino a lunedì sera). I negozi più forniti possono anche spingersi più in là ma non spererei in molto di più.
Per quanto riguarda l'ascolto in fiere/negozi etc. vale il discorso che ho sempre fatto: quasi impossibile decidere un acquisto in base ad ascolti siffatti: troppe le variabili che non si possono controllare.
Per l'usato, la prova dovrebbe essere più facile da ottenere mentre sull'impegno morale non saprei che dirti. Se lasci una caparra è implicito (forse) che prima o poi comprerai. Quindi scegliti un negozio che abbia un bel po' di scelta, così da avere più possibilità. Se c'è un solo diffusore da 1,5 milioni...e non dovesse piacerti....beh, vedrei la situazione un po' imbarazzante.
Non conosco bene la tua zona per cui temo di non poterti consigliare alcun rivenditore che possa offrire questo servizio. Un tempo, se non ricordo male, Buscemi di Milano offriva questo servizio...ma temo che abbiano smesso. Quindi fatti un giro e sonda tutte le possibilità, ricordati di offrire la proposta "caparra", magari avvalorando il tutto con fotocopia del documento d'identità. Lo so, può sembrare eccessivo, ma in giro c'è anche tanta gente disonesta. Meglio distinguersi da subito.
Infine un consiglio non richiesto: con 1,5 milioni potresti prendere un buon bookshelf o un medio-buono diffusore da pavimento. Se, come mi sembra di capire, sei appassionato dell'immagine tridimensionale, forse un piccolo diffusore può esserti di maggiore aiuto.
In Italia abbiamo tanti diffusori validi in questa fascia di prezzo, dalle Diapason Micra alle Aliante Spazio, passando per le Chario Constellation Lynx, le Sonus Faber Concerto/ino...
Tutte diverse tra loro ma ben costruite, ben rifinite e ben suonanti, basta non aspettarsi il paradiso. Per quello bisogna, ahinoi, spendere un bel po' di più.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Minidiffusori: sogno o realtà?
Caro Direttore,
complimenti per la Tua opera davvero meritoria. Se ne sentiva il bisogno.
Il Tuo
articolo sui mini monitor l'ho trovato illuminante: ha messo in ordine tante osservazioni e riflessioni accumulate da me empiricamente nel corso degli anni, perchè le riviste e rivenditori non ti dicono quasi mai la verità (o non hanno le idee chiare?).
A questo proposito, mi sono convinto che non si può che che arrivare, al massimo, che ad un compromesso. Non riesco a separarmi, da dieci anni, dalle LS 3/5a su stand Foundation, benchè l'ambiente d'ascolto sia non piccolo. Ho migliorato il suono con un pre Audio Note M2 Signature e un vecchio Goldmund Mimesis 3 e con buoni cavi.
Ma, come sai, l'inquietudine ciclicamente affligge l'audiofilo impenitente. E spesso mi sono caricato a casa imponenti "torri" anche molto costose. Niente da fare: suono "ingombrante", bello in sè, se vogliamo, anche spettacolare ed emozionante, ma... innaturale per un ambiente domestico: comincia a "suonare" tutto: la libreria, il pavimento (vecchio pavimento a putrelle con soffitti di 4 metri)... l'aria... e i bassi "se ne vanno in giro per la stanza". Ed in ogni caso non si può simulare un'orchestra sinfonica in salotto: è una pretesa onnipotente, una ipertrofia tecnologica!
Le scatole di scarpe invece sono discrete, poco più che delle cuffie, intime, suggeriscono (come è giusto che sia, visto che in fin dei conti si tratta di una finzione) più che declamare.
Ho provato altri mini monitor più raffinati, ma resta il problema del disaccoppiamento dagli stand (e circola per casa una "entità non audiofila" - una bimba molto intraprendente...). E allora mi sto dannando alla ricerca di un MM raffinato, che possa essere considerato una "evoluzione" delle 3/5a, che faccia un netto salto di qualità, ma che disponga di un ancoraggio sicuro agli stand.
Ma poi mi viene il dubbio che una "torre" di alto livello (Audiophisic Virgo, ProAc Response 2.5, Dynaudio Confidence 5...) possa sopperire al "suono ingombrante" (mi si perdoni la definizione così poco audiofila, ma so bene quel che intendo dire), conservando, per così dire, i vantaggi del MM.
Illusione?
Un caro saluto
Antonio Maone - E-mail: maone@tin.it

LC
Caro Antonio,
secondo me puoi tranqiuillamente sostituire le LS3/5A con delle snelle torri da pavimento (come quelle che hai citato) senza perdere la raffinatezza delle Rogers ma aggiungendo un bel po' di realismo in termini di dinamica e di risposta alle basse frequenze.
Inutile girarci intorno: sotto i 70 Hz le LS3/5A non hanno più niente di niente...ma purtroppo sotto tale frequenza c'è ancora tanta di quella Musica....si può consapevolmente decidere di farne a meno ma ciò non mi sembra meno innaturale che avere dei grossi diffusori che tentano di riprodurre l'impatto di una grande orchestra, anzi. Idem dicasi per la dinamica.
Però, se ascolti a bassissimo volume (con l'idea che la Musica deve essere "suggerita"...) le LS3/5a sono le casse per te. Non sono per niente d'accordo sull'approccio, visto che, ascoltati dal vivo, gli strumenti musicali fanno davvero tremare le pareti (mai sentito un organo in una grande chiesa?), le viscere (hai presente i timpani o un contrabbasso jazz?) e perforano le orecchie (mai sentito un soprano in un acuto a pochi metri di distanza?). Ecco, questo è il realismo. Purtroppo ci possiamo avvicinare poco, pochissimo...ma secondo me Alta Fedeltà significa ricerca del realismo, non una sua pallida e sbiadita rappresentazione.
Ma, ripeto, questo è solo il mio punto di vista, e se tu sei felice con gli ascolti "suggestivi" delle LS3/5A...buon per te! Almeno non avrai da riempirti la casa con diffusori grossi come armadi che causano liti coi vicini :-)
A questo punto, forse, potresti provare degli altri minimonitor. Tra i pochi che mi sono piaciuti ci sono le Sonus Faber Minima e le Diapason Micra. Perlomeno queste ultime riproducono un basso degno di questo nome.
Altri potrebbero essere, salendo un po' più su col prezzo (e la qualità), le Sonus Faber Signum, le Pro AC Response 1 o le Diapason Karis. Prova ad ascoltarle e poi fammi sapere.
L'ancoraggio agli stands lo risolvi semplicemente con del Blue Tac...più sicuro di così!!!! Dopo un paio di giorni farai fatica a staccare la cassa dallo stand.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Un nostalgico sulle tracce di TNT-Audio
Egregio Direttore,
innanzitutto complimenti per la Sua rivista on line: ritengo che la chiarezza nel trattare gli argomenti, l'abbondanza di suggerimenti e riferimenti, ovviamente anche la possibilità di sfruttare la Vs. esperienza per domande specifiche, siano elementi preziosissimi soprattutto per persone (come me) che amano la Musica ma che non si ritengono veri e propri audiofili.
La Sua rivista (scoperta poche settimane fa, navigando in Rete) mi ha effettivamente ridato la voglia di rispolverare in modo significativo il mio vecchio impianto (in realtà, non lo avevo mai abbandonato del tutto) cercando di utilizzarlo al meglio (per quanto possibile).
Anch'io (43 anni suonati) appartengo alla categoria dei "nostalgici" da Lei così ben delineata, anche se in realtà, come dicevo prima, non sono mai stato un Audiofilo, in quanto il livello dei miei impianti è stato sempre di qualità scadente: nonostante ciò ho sempre dedicato (fin da giovanissimo) molto tempo all'ascolto di dischi, su impianti che di "hifi" non avevano neanche il nome (mi riferisco a quei giradischi "portatili" con le casse che fungevano da coperchio e che in un impeto di stereofilia si potevano staccare e sistemare alla bell'e meglio). Intorno alle fine degli anni '70, ho poi finalmente acquistato un "vero" (si fa per dire) impianto hifi, servitomi come base per il mio attuale impianto che è così composto:

Spero che la situazione del mio impianto non La farà ridere troppo; vorrei un po' alla volta migliorarla per consentirmi di ascoltare musica ancora in modo accettabile, salvaguardando anche la mia collezione di dischi che è composta da circa 300 LP e 60 CD, principalmente genere progressive rock anni 70-80, West Coast, cantautori nostrani, ma anche Classica (Novecento) e Jazz; avrei pertanto alcuni dubbi che Le sottopongo:
  1. Le casse Scandyna sono, secondo Lei, in linea con il resto dell'impianto o sono incompatibili per qualche motivo?: mi sembra che siano molto orientate verso le frequenze medio-basse, anche se penso comunque di aver fatto dei passi notevoli rispetto alle Pioneer che erano brillanti in modo eccessivo, al punto da risultare fastidiose
  2. Mi sa dire qualcosa della testina Grado DJ100, consigliatami dal negoziante in quella fascia di prezzo (L. 133.000): è adeguata o sarebbe meglio un altro tipo?
    Il peso di lettura mi sembra un po' eccessivo, l'ho a settato a 2,5 g , ma è previsto da 2 a 4 g., tipico, penso, delle testine professionali: può rovinare i dischi a lungo andare?
  3. Ho notato che il volume di ascolto e la resa acustica degli LP risultano sensibilmente più bassi rispetto ai CD: varrebbe la pena inserire uno stadio pre phono tipo il NAD PP-1?
  4. Nella mia attuale configurazione, vale la pena di applicare alcuni dei tweakings da Voi suggeriti (ad esempio, i cavi) oppure è fatica sprecata? Ovviamente il tweaking minimo (quello della disposizione delle casse) ho già cercato di applicarlo al meglio (per quanto possibile) seguendo i Vs. suggerimenti.
    A questo proposito, faccio presente che l'ascolto avviene in una mansarda di 100 mq. adibita a studio. Le casse sono state sistemate lungo la parete bassa (h. minima 1,30 m) ad una distanza di circa 3 m. l'una dall'altra e a circa 70 cm. dalla parete, con il punto d'ascolto al vertice opposto del triangolo.
    Per ora le casse sono a terra poggiate su piedini Upim, vorrei realizzare un supporto di circa 30 cm che mi consenta di avere i tweeters ad altezza di orecchio.
  5. Nell'ipotesi di modificare qualche componente, spendendo il meno possibile, da cosa mi consiglierebbe di iniziare: vale la pena di tenere le casse e cambiare solo l'ampli, oppure vanno cambiati tutti e due? Il lettore CD ed il giradischi sarebbero comunque adeguati?

Mi rendo conto di averLa sommersa con tanti dubbi e richieste, a cui spero vorrà rispondermi; La ringrazio comunque per l'attenzione prestatami e Le rinnovo i complimenti per la rivista che mi auguro continuerà ad essere sempre di aiuto per noi aspiranti audiofili.
Cordiali saluti.
Stefano Sorrentino - E-mail: sorste@libero.it

LC
Caro Stefano,
benvenuto su TNT-Audio! Recuperare un vero nostalgico è motivo di grande orgoglio per me, davvero!
Una cosa prima di cominciare: tieniti stretti gli Scandyna, diffusori davvero incredibili per quel che costavano all'epoca e validi tutt'ora. Con un nuovo ampli moderno vedrai che ritoveranno nuova vita anche in gamma medio-alta. I nomi sono sempre gli stessi: integratini "audiophile" intorno alle 500.000 dei soliti noti: Rotel, AMC, Proton, NAD...
Già così fai un bel salto di qualità e le tue casse ti appariranno in una luce del tutto nuova.
La testina Grado DJ 100 è un oggetto per discoteche ed è un criminale chi te l'ha venduta per un utilizzo casalingo. Quella testina infatti è nata per resistere agli abusi dei DJ, non certo per far suonare bene i dischi. Appena puoi, cambiala con una Grado Red, Green o Black, che costano pure meno. Appena puoi cambia anche il giradischi, magari con un Thorens di seconda mano, se ne trovano per pochi biglietti da 100 mila, così fai un abbinamento sensato anche dal punto di vista "storico" con le casse.
Il lettore CD può subire qualche piccolo intervento di tweaking e nel frattempo ti puoi costruire qualcuno dei nostri cavi.
Prima di tutto però occorre mettere le casse ad altezza adeguata, come nelle tue intenzioni. Senza qusta "ipotesi" tutto il resto che ho suggerito è del tutto inutile.
Vedrai che questo semplice spostamento delle casse farà sparire quella prevalenza di medio-basso che lamenti.
Il pre fono non serve, qualora decidessi per un nuovo ampli moderno dotato di ingresso fono.

Credo di aver risposto a tutto, ora la palla è nella tua metà campo. Decidi tu che fare.
Per quanto riguarda l'augurio che ti fai sull'esistenza di TNT-Audio...beh, direi che i 5 anni di vita di questa pubblicazione stiano a dimostrare che non si trattava ne' di un fuoco di paglia ne' di una cosa poco seria.
Molte riviste cartacee hanno avuto persino vita più breve di 5 anni. Non solo, ma noi in questi anni non abbiamo cambiato una virgola dei nostri proponimenti ed idee guida. Può significare una cosa sola: che le idee erano molto chiare sin dall'inizio. E continuano ad esserlo. Against all odds. E pensare che qualche illuminato collega della carta stampata aveva pronosticato o una nostra rapida fine oppure la nostra rapida conversione al "profit". Sbagliato, sbagliato mille volte. Errore blu :-) Non avete ancora capito nulla, vero? Dovete studiare di più ;-)
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Complimenti di rito...
Egregio Direttore di TNT-AUDIO,
devo confessarLe che è stato con enorme piacere che ho scoperto questo affascinante sito.
Il tutto è avvenuto in modo casuale, a seguito di una delle solite puntate sulla rete, e quando mi sono ritrovato nella home-page di TNT ho immediatamente intuito di essere approdato a qualcosa di veramente interessante.
Ammetto di aver trascorso non ricordo più quanto tempo a scorrere le Vostre recensioni, rapito da un improvvisa voglia di scoprire come giudicate quell'ampli, come suonano quegli altri diffusori, apprezzando il linguaggio comprensibile e la focalizzazione dei giudizi sull'aspetto musicale. E poi come non condividere la filosofia di base del Suo progetto, tutta dedicata ad un giudizio al di sopra delle parti e scevro da sudditanze di qualsiasi tipo.

Anni fa mi potevo giudicare quasi un appassionato del settore, con un ristretto bagaglio tecnico ed un ancor più ristretto portafoglio, ma con tanta voglia di scoprire ed imparare qualcosa dalle uniche fonti di allora, cioè le riviste di settore.
Per le solite vicende della vita abbandonai per un po' questa mia passione ma, lo confesso, la scoperta di TNT-AUDIO ha rimesso in moto qualcosa che evidentemente non si era mai assopito.
Di nuovo grandissimi complimenti per l'impegno che Lei dedica a questa iniziativa a beneficio di tutti noi.
Raimondo Cecchi - E-mail: rcecchi67@gsmbox.it

LC
Caro Raimondo,
benvenuto su TNT-Audio e buona permanenza! :-)
Speriamo di non deluderti mai, garantisco che metteremo tutto il nostro impegno per offrire un servizio sempre migliore, più fresco, divertente, aggiornato e pieno di Passione vera. E se qualcosa non dovesse piacerti, tieni in mente che il tutto è gratis e senza pubblicità/finanziamenti. Non siamo professionisti, ma dilettanti della peggior specie e ci teniamo a sottolinearlo, un po' anche per fare il controcanto a chi continua ad autoincensarsi dichiarandosi professionista del settore. Signori miei, i FATTI contano, il resto sono parole al vento :-)
Ah, che poi dei dilettanti riescano ad imporsi nel ristretto novero delle pubblicazioni internazionali del settore....beh, è solo una piccola dimostrazione che con la sola Passione si può fare quanto (e talvolta meglio) di certi "pro" :-)

Raimondo, continua a seguirci, cercheremo di trasmetterti l'enorme Passione che ci anima. Amiamo questo hobby alla follia ma, prima di tutto, siamo pazzi per la Musica.
E quindi non perderti la nostra gemella musicale
Music on TNT!
Lucio Cadeddu

Proposte.....
Ho scoperto con piacere la vostra rivista, lo spirito che la anima. Anch'io ritengo che tutto il mondo della riproduzione musicale abbia bisogno di vera cultura, indipendente e intelletualmente onesta, se vogliamo "controcorrente".
Appaganti conferme e stimolanti novità le ho incontrate soprattutto nella parte relativa all'autocostruzione e ai tweakings. Vorrei a tal proposito sottoporvi due soluzioni da me utilizzate per oggetti fondamentali ai fini del corretto funzionamento di un impianto hi-fi: punte e supporti per elettroniche.

Alternativa alle punte a bassissimo costo: dadi a cupola. Si trovano in ferramenta a poche lire l'uno. Le dimensioni sono tantissime; quelli col passo che determina diametro e altezza compresi tra 1,5 cm e 3,5 cm sono i più indicati. L'aspetto è piacevole, essendo realizzati in ottone e avendo forma semisferica.
La forma a "cupolone" determina una buona approssimazione delle prerogative soniche delle punte, senza gli svantaggi relativi al deterioramento di ciò che normalmente si trova sotto le punte...
Per il fissaggio del dado a cupola al di sotto di elettroniche e per smorzare il foro filettato suggerisco del silicone sigillante. Il posizionamento dei tre dadi sotto il mio lettore cd, che ha la meccanica sul lato sinistro, è asimmetrico: un dado verso il frontale, al centro della meccanica; uno esattamente sotto il trasformatore (verso il pannello posteriore, sul lato sinistro) e l'ultimo circa a metà del lato destro, vicino al bordo.
Nel caso si stia costruendo un cabinet in legno o mdf, per elettroniche o per diffusori, si possono fissare i tre dadi con la relativa vite attraverso un foro passante oppure incastrarli, sempre riempiti di silicone, in sedi scavate per non più di mezzo cm.

Supporto per sorgenti ed elettroniche sospeso al muro di nuova concezione. Il supporto in questione si realizza partendo da due staffe da muro per mensole, di tipo molto resistente: una elle in acciaio zincato di circa 25 x 35 cm alla quale, una volta fissata al muro, si incastra a pressione una barra diagonale a formare un triangolo rettangolo.
Tra la staffa e il muro interporre una striscia di feltro o gomma. Usare per il fissaggio stop ad espansione. Disporre le due staffe a circa 55 cm tra loro e a 100 / 120 cm da terra.
Realizzare tre o quattro ripiani in mdf da 2,5 cm di spessore, profondi 40 / 45 cm e larghi 60 cm. Rifiniteli come volete (si possono trattare con bitumi o antirombi vari, ma non necessariamente). Forate i ripiani e il lato superiore delle staffe in corrispondenza tra loro, ai quattro vertici, avendo l'accortezza di lasciare qualche cm dalla parete posteriore per il passaggio dei cavi.
Per il fissaggio del primo ripiano usare, attraverso i fori del ripiano e delle staffe, quattro barre filettate lunghe 80 cm (il diametro da me usato è 6 mm). Procedere così: infilare da sotto la barra nel foro della staffa per qualche cm; inserire una guarnizione per rubinetti (quei gommini cilindrici neri con un foro al centro); attraversare il ripiano con la barra; chiudere la barra in testa con una rondella e un dado a cupola; far passare un'altra rondella e un dado da sotto la barra e serrare sotto la staffa.
Questo fissaggio ai quattro vertici con l'interposizione dei gommini permette di stringere più o meno il dado sotto la staffa e quindi di mettere in bolla il primo ripiano che risulterà rigidamente connesso al muro. Se necessario si possono usare più gommmini sovrapposti per ottenere gli spessori necessari per la messa in bolla e poter stringere al massimo il dado.
A questo punto far passare un altro dado con rondella nelle quattro barre e far salire un altro ripiano fino a circa 25 cm dal primo; altre quattro rondelle e quattro dadi, regolarli mettendo in bolla il ripiano, serrare i dadi superiori; il secondo ripiano è fissato. Procedere così per gli altri ripiani.
La lunghezza delle barre può essere scelta a secondo del numero di ripiani di cui necessitiamo e dello spazio necessario tra un ripiano e l'altro. Quest'ultima misura è regolabile finemente disponendo di tutta una barra filettata.
I ripiani al di sotto del primo risulteranno appesi alle staffe e flottanti in senso orizzontale.
Essi non scaricano rigidamente le vibrazioni, le annullano come una molla. Risultano ottimi per amplificazioni (a valvole e a transistor) e per lettori cd ed altre sorgenti escluso chiaramente il giradischi. Per quest'ultimo il primo ripiano (una rigida mensola a muro) è ideale.
In mancanza di giradischi provare il lettore cd o un preampli a valvole su questo ripiano: il risultato può essere preferibile al ripiano flottante.
Come sempre provare. Anche l'uso, in combinazione col supporto, dei piedi antivibrazione oppure delle punte da voi suggeriti a basso costo.

Le conclusioni sono: un supporto a muro che occupa poco spazio, composto da un primo ripiano rigido che nulla invidia alle migliori mensole da costi "esoterici" e da altri ripiani, configurabili e regolabili in tutti i modi, che utilizzano un principio di smorzamento delle vibrazioni mai usato che io sappia in un tavolino o supporto, ma assolutamente efficace.
A fronte di un assemblaggio che richiede un po di pazienza e di manualità, i costi sono irrisori: per staffe, stop, tavole in mdf, barre, dadi, rondelle e guarnizioni si possono spendere al massimo 150.000 lire. Senza contare chiaramente finiture e ore di lavoro...
Fatemi sapere.
P.S.: spero di riuscire a mandarvi disegni e foto del supporto. Sarebbe tutto più chiaro...
Giacinto Papa - E-mail: papagiacinto@tiscalinet.it

LC
Caro Giacinto,
grazie per i suggerimenti. I dadi in ottone "sferici" li usiamo già da tempo ed effettivamente sono molto efficaci. Tuttavia suggerisco il blue-tac al posto del silicone, che spesso è un po' troppo tenace in caso si decida di staccare il tutto.
Buona l'idea del mobile con le staffe. Consiglio a te ed a tutti coloro che avessero delle idee da proporre, di prepare dei files (testo o HTML) più qualche disegno/foto e poi metterlo nell'area comune "Files" del nostro
gruppo di discussione. Molti l'hanno già fatto, è un sistema efficente, veloce ed democraticamente accessibile a tutti.
Ciao e grazie!
Lucio Cadeddu

Musica ed altro...
Caro Stefano e cara redazione TNT-AUDIO,
è la prima volta che vi scrivo, ma vi seguo assiduamente da circa un anno: complimenti e grazie per tutti i soldi che risparmio da quando esistete voi e non devo più comprare riviste "pubblicitar-audiofile".

Sono fermamente convinto che la nostra pazzia audiofila ("divina mania", direbbe Platone) vada finalizzata all'ascolto della musica e non dell'impianto: detesto quella cultura pseudoaudiofila propinataci dalle nostrane riviste del settore che non ha fatto altro che produrre quel particolare anello involutivo della razza umana.
Sì, avete capito bene, quello con le orecchie-sonar (tipo pipistrello), quello che ascolta solo incisioni "audiophile" e si compiace esteticamente dell'inarrivabile chimera sonora propagandata a gran voce dall'imbonitore di turno.
Lo stesso che poi non sa distinguere il suono di un oboe da quello di un clarinetto, o una tromba da un sax. Quello che non è mai entrato in una sala da concerto, perchè il suo riferimento è un disco "audiophile" (consigliato sempre dallo stesso imbonitore) in cui vi trova racchiusa una realtà più reale della realtà stessa e fa la felicità di parecchi importatori di questi preziosi oggetti.
Non è un esagerazione perchè queste persone esistono e, quel che è peggio, scrivono anche. Ci si lamenta, sempre su queste riviste, perchè le nuove generazioni non sono interessate all'audio di qualità ma ipocritamente nessuno di questi "opinion maker" fa autocritica, arrivando a pensare che se la gente non è più interessata all'audio è perchè non ha più gusto per la musica; gusto insabbiato, seppellito e calpestato dalla medesima pseudo-sotto-cultura audiofila che questi tizi propinano.

È il momento di dire a queste persone - ci ho provato ma o non rispondono o fanno finta di niente - che l'orchestra del Minnesota potrà essere registrata con le tecniche più sublimi che vogliono ma preferiremo sempre ascoltare i Wiener magari in un'incisione del 1950 gracchiettante, che Forcione potrà fare tutti i dischi jazz audiophile che vuole ma io ascolterò sempre un Charlie Parker d'annata mal registrato, e così via.
Per finire, citando Aristotele, oserei dire che "è da uomo dissennato scambiare il mezzo per il fine", poi loro traggano le conseguenze che vogliono.
Finalmente in Italia, con la vostra bella iniziativa, si è creato un genere simile a quello che esiste nel mondo anglosassone: la rivista dei consumatori, quella cioè dove le critiche sono ammesse e che è al servizio del lettore e non del committente della pubblicità.
Nelle nostrane riviste audio avete mai sentito parlar male di qualche apparecchio? Suonano tutti bene. Strano, chissà perchè?

Scusate il mio lungo sfogo e vengo al dunque. Come avrete capito sto cercando di assemblare un impianto che mi permetta di ascoltare e godere la musica senza tanti problemi.
Ascolto tutto, perchè tutto va ascoltato: ho più di 400 CDs. L'ambiente d'ascolto è una stanza di circa 25 mq, abbastanza assorbente. Attualmente sono così messo:

L'ampli ha fatto il suo tempo ed ho intenzione di acquistare un AM Audio PA 30 (ben recensito da Stefano) che ho avuto il piacere di ascoltare da un amico a Milano (che ha i miei stessi diffusori) e mi è piaciuto molto.
Con l'occasione farei l'upgrade del CD, ed è qui che vorrei un consiglio da Stefano che ha testato l'amplificatore. Girando e rigirando, secondo il mio budget, il dilemma è tra il COPLAND 266 e il TEAC VRDS 25x. La tragedia è che, non essendo i prodotti AM Audio reperibili nei normali negozi, e non avendo voglia di trascinarmi dietro il fratellone da 30 Kg, una volta acquistato, mi è impossibile provarli con l'ampli.
A occhio e croce per i miei gusti vedo (cioè sento) leggermente meglio il Copland. Tu, Stefano, che ne pensi?

Per sdebitarmi dell'aiuto ecco alcune godurie sonore (di normali case discografiche e facilmente reperibili) con cui mi diletto (altro che CD audiophile, o audiopile che è meglio!!): sono tutti CD da test (o forse di più: molti rivenditori romani da cui sono stato se li sono segnati per acquistarli, così forse butteranno i loro cd test audiophile e faranno sentire la musica ai loro clienti), ma soprattutto di elevato valore artistico: Per la classica:

Per il Jazz Per il Pop-Rock (odio le etichette!!) E tanti altri ancora... Con stima
Andrea Zanni

SM
Caro Andrea,
le tue parole, delle quali ti ringrazio, non fanno altro che confermarci (se ancora ce ne fosse bisogno) che noi di TNT Audio, e voi che ci seguite e partecipate attivamente alle discussioni nella nostra ML, stiamo tutti assieme conducendo questa nostra avventura, illuminata dalla passione, nel modo più giusto e più utile per la comunità audiofila.

Per quanto riguarda il tema dischi, come avrai notato, tra i dischi che noi recensori di TNT Audio utilizziamo per le nostre prove, non ci sono esclusivamente le "famigerate" registrazioni speciali, anzi...

Per rispondere alle tue domande, fai più che bene a sostituire il tuo vecchio amplificatore, e devo anche dire che hai selezionato un paio di ottimi lettori CD, degni partner del muscoloso e raffinato AM Audio PA30.
Premesso che una prova di ascolto, preferibilmente nel tuo ambiente ma perlomeno con le tue apparecchiature, andrebbe comunque fatta, quello che posso dirti è che entrambi suonano decisamente bene, avendoli ascoltati in più di un'occasione.
Tuttavia, mai nel mio sistema e nel mio ambiente, e nemmeno con un sistema simile al tuo (cosa ben più grave).

Cosa dirti? A mi avviso, la solidissima meccanica del Teac è decisamente superiore a quella del Copland, il che deporrebbe a suo favore nell'ipotesi di effettuare un upgrade del sistema aggiungendo un convertitore esterno.
Oltretutto, la logica suggerirebbe che, essendo proprio il Teac VRDS 25X il lettore di riferimento che AM Audio utilizza nell'ambito dello sviluppo delle proprie apparecchiature e nel corso delle dimostrazioni effettuate nella propria sala di ascolto, anche se modificato negli stadi di uscita (altro elemento da tenere in considerazione sempre nell'ottica di eventuali upgrade), il candidato ideale sia proprio lui.

Tuttavia, se ti sei invaghito del Copland, nulla di male: si tratta indubbiamente di un'ottima macchina, ma sarebbe preferibile verificarne il comportamento perlomento in abbinamento col PA30 che, ti ricordo, dispone di una sezione pre passiva, il che suggerisce di porre maggiore attenzione nella scelta della sorgente rispetto ad una soluzione analoga dotata però di sezione pre attiva.
A questo proposito, ti suggerirei di contattare Attilio Conti, che sicuramente saprà darti le giuste indicazioni in proposito.
Spero di esserti stato d'aiuto, ciao.
PS - Grazie per le... godurie sonore suggerite! :-)
Stefano Monteferri

Che capacità ha il mio amplificatore?
Ciò che mi spinge a scriverla è il dubbio che mi porto da quando ho acquistato un amplificatore integrato Harman/Kardon HK 6850. Le faccio presente che possiedo una coppia di diffusori da pavimento JBL, delle LX1000, acquistate a fine '94, della potenza di 250W rms, con un'impedenza di 4ohm e con una sensibilità di 92db SPL.
Vorrei avere da lei un riscontro sulla qualità del mio amplificatore che ha una potenza media continua (FTC) di 120 watt su 4 ohm e 85 watt su 8 ohm, una risposta in frequenza da 0,2 Hz-180Khz e una capacità di alta corrente istantanea di +/- 70 AMP.
Da notare che ascolto solo CD e possiedo un lettore Harman/Kardon HD 7625, con tecnologia RLS, con gamma dinamica di 98db e una distorsione armonica totale di 0,0025 %.
N.B. Il mio amplificatore è in grado di pilotare totalmente i miei diffusori? È opportuno l'acquisto di un equalizzatore grafico? Che ne dite dello Yamaha EQ 550?
Cordiali saluti
Anonimo - danyalex@libero.it

LC
Perchè ho pubblicato questa lettera, vi chiederete. A scopo didattico, è la risposta.
Per farvi capire il genere di lettere che mi arrivano ogni settimana (e sono tante) dello stesso tenore: scritte in un italiano pessimo, non firmate e contenenti domande di scarsissimo interesse generale e per giunta mal poste. Se il nostro lettore anonimo si fosse preso la briga di leggere almeno un paio di articoli di TNT-Audio avrebbe capito che la potenza dell'amplificatore è un parametro di trascurabile importanza, che le casse non hanno "potenza" e che per capire se un apparecchio va bene con un altro non servono a nulla i numeri riportati.
Per capirlo, basta l'orecchio. Ciliegina sulla torta, il nostro saprebbe che gli equalizzatori (grafici, poi!) sono più dannosi che utili.
Ma il nostro anonimo, oltre a non avere il tempo per firmarsi, non ha avuto il tempo di leggersi almeno un paio di articoli del nostro sito. Ha saltato pure, a piè pari, le istruzioni su come usare correttamente la Rubrica della Posta.
Ecco, questo è solo un esempio delle decine di lettere che ricevo e che non vengono pubblicate, ma alle quali fornisco comunque risposta. Dubito che le risposte siano lette per davvero, ma l'educazione mi impone di rispondere a tutti.
Se non ho alcuna speranza che questo genere di persone si prenda la briga di leggersi qualcosa su TNT-Audio prima di scriverci, confido almeno che, prima o poi, imparino l'educazione, nella vita così come in Rete. Qualcuno glielo deve pur far notare.
Lucio Cadeddu

I volumi della posta precedente
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