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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Nascita di un impianto
  2. Relic Hunter :-)
  3. Upgrade vari
  4. Integrazione da HiFi ad HT
  5. Consigli sulla pulizia dei contatti
  6. Impianto nuovo e...prolisso
  7. Primo impianto
  8. Vorrei cambiare ampli!
  9. Per migliorare un piccolo impianto
  10. Consigli per gli acquisti
  11. L'HiFi è un imbroglio?

Nascita di un impianto
Gentile Direttore, per prima cosa la ringrazio per il tempo che ci dedica. Ho letto le MAIL inviate alla redazione, e le sue risposte, sperando, in questo modo, di evitare "duplicazioni" di quesiti.
Cerco inoltre di seguire i suoi consigli in merito alla pluralità degli ascolti delle varie combinazioni onde trovare quella soggetivamente più confacente.
Sono alle soglie dell'acquisto di un impianto che, tenendo conto delle compatibilità famigliari, "potrebbe" essere di tipo Home-Theatre.
Io condivido esattamente il suo parere in merito al rapporto qualità-resa-spesa dei suddetti impianti. Restano però i famosi compromessi con i quali talvolta bisogna fare i conti.
Considerando che il budget iniziale si aggira intorno ai due milioni e mezzo, (diffusori per ora solo frontali compatibili con eventuale evoluzione all'Home Theatre), le sarei grato, se volesse darmi un parere sulla resa AUDIO delle seguenti soluzioni, che andrebbero collocate in una stanza 5m x 4, 5m, con una libreria sul lato lungo e due divani, uno di fronte alla libreria, l'altro ad angolo.
I diffusori andrebbero nella libreria, dove risiede anche il televisore.
SOLUZIONE HI-FI :

SOLUZIONE HOME THEATRE: Ho ascoltato solo la soluzione HT completa, mentre in quella HI-FI il lettore CD era diverso. La resa mi sembra buona, considerando il livello base dei diffusori.
Le riporto inoltre, una proposta di un rivenditore, che mi propone, in offerta, questa soluzione HT: All'ascolto rimane preferibile la prima soluzione HT, ma potrebbe essere una sensazione legata alle casse?

La ringrazio anticipatamente, sperando di avere rispettato i "codici di scrittura Mail" , pronto a cogliere qualsiasi suggerimento volesse inviarmi.
Luciano - E-mail: LSRM60@libero.it

LC
Caro Luciano,
complimenti per la sintesi, pur non tralsciando alcun particolare utile, e per la cortesia. Fossero tutte così intelligenti ed educate le lettere che arrivano!
Tra le tre soluzioni, pensando anche al futuro utilizzo HT, mi pare più equilibrata e sensata la seconda, quella con DVD e sintoampli Harman Kardon (peraltro ottimi apparecchi).
Se riuscissi a mettere da parte ancora qualcosina, sarebbe opportuno pensare ad un modello, sempre Chario, sempre di dimensioni simili, ma della serie più avanzata, ovvero la Hyper, così giusto per bilanciare il budget lato diffusori più che lato elettroniche, come sarebbe in quella proposta.
Dato l'uso in libreria (molto penalizzante) non mi farei comunque troppi scrupoli. In una fascia di prezzo simile alle Chario Syntar trovi anche le nuove Aliante CNM (non le Tower, qui recensite, ma quelle "da scaffale" dette Compact) che potrebbero essere una valida alternativa.
Un'ultima osservazione: non sono sicurissimo che le Chario Syntar abbiano i magneti schermati, faresti meglio a fare una prova con un televisore vicino onde evitare sorprese. Naturalmente, se la distanza dal TV fosse superiore ai 50 cm (peraltro consigliabile anche per una ragionevole resa sonora) il problema non dovrebbe porsi comunque.
Ciao e...fammi sapere!
Lucio Cadeddu

Relic Hunter :-)
Ho sempre pensato, da quando ho visto uscire il Compact Disk, che in fondo quello era il futuro, e il futuro va seguito, non ci si puo arroccare dietro una puntina che graffia un disco di vinile, no, non ci si puo arroccare pensavo......il futuro è il futuro, sono un uomo moderno, io.

Anni e anni di CD, tanto materiale di tutti i generi, e con circa 200 vinili archiviati, con amore ma archiviati, complice una casa che con lo spazio a disposizione di pochi preziosi metri quadri rinuncia volentieri a questo scomodo e delicato oggetto rotante e scricchiolante .....
Fatti tutti i tweaking sui cavi e sul lettore CD, trampoli e trespoli per tutti i miei apparecchi come TNT comanda, risultati strepitosi, ma che c'è ancora? I dischi danno più del CD? Ma il CD non era il futuro??
Ma allora devo proprio riesumarlo.....devo rinunciare ad un metro quadro di casa.....

L'hardware è li che mi guarda, lo sogno la notte che grida vendetta, il mio Thorens TD150 mkII con Ortofon VM20 con la puntina che piroetta nel vuoto cercando di trafiggermi....
Bombardato tutti i giorni da voi, "maledetti" di TNT e affini, che come la pulce che solletica, come la goccia d'acqua che scava lentamente ma inesorabilmente, spingono all'insano gesto della riesumazione e della perdita di spazio in casa.......

Ma ormai avete quasi vinto, giusto il tempo di mettere su un buon pre RIAA per il mio raffinato valvolare autocostruito, e via alla magia della puntina che graffia un vinile, una magia, che mette i brividi.....allora forse, a ripensarci, in fondo non mi interessa un tubo di essere un uomo moderno e di perdere un metro quadro di casa :J)))
Ciao e grazie
Gianni Criscimanni - E-mail: criscimg@tiscalinet.it

LC
Caro Gianni,
che tu sia un irriducibile homo technologicus si evince dal fatto che per mandare questa E-mail hai aperto Word, scritto il file ed allegato quest'ultimo all'E-mail. Come dire: useresti un ariete per aprire una porta anche se avessi la chiave in mano :-)
I messaggi E-mail si SCRIVONO col programma di posta, NON CON WORD.
Vabbè, ognuno è libero di farsi del male come meglio crede, però non dimenticarti che una delle tante
regolette antipatiche (ma necessarie per sopravvivere) di questa Rubrica della Posta è proprio quella di NON INVIARE allegati Word (ne' di altro genere).
Veniamo alla tua riesumazione...pardon...a quella del tuo analogico. Ebbene, non facciamoci pie illusioni. Un Thorens TD 150 tirato fuori dalla polvere con una vecchia testina (economica) come la Ortofon VM 20 non è un oggetto che potrà moltiplicare i pani ed i pesci. Cioè: non aspettarti di "vedere la luce". Per questo ci vuole tanta pazienza, una buona taratura del tutto (seguendo i vari consigli che trovi qui su TNT-Audio) e, forse, anche una testina nuova. Non c'è bisogno di spendere follie, ma 100 mila lirette per una nuova Grado le metterei in conto, più il francobollo per avere la dima gratuita di TNT :-)
Fatto questo...se ne potrà riparlare :-)
Certo che se penso che hai lasciato impolverare 200 LP senza mai ascoltarli...brrrrr...
Lucio Cadeddu

Upgrade vari
Egregio dott. Cadeddu,
le invio questa mail innanzitutto per ringraziarla dei consigli che mi ha dato (era la fine di luglio ed avevo dei seri dubbi su quale finale comperare per trasformare il mio impianto ht in uno valido anche dal punto divista stereofonico) ed ora collegato al mio pre Counterpoint sa1000 fà bella mostra di se un fiammante AM Audio a20.
Molto soddisfatto del risultato, nel mese di agosto ho acquistato (seguendo anche qui il suo consiglio) una nuova sorgente digitale da affiancare al mio dvd player Sony; la scelta è caduta per motivi di prezzo e di gusti personali sull'accoppiata meccanica/dac Micromega (rispettivamente il Drive 2 ed il Dac 1) acquistata come demo alla cifra di 1.600.000 (a proposito secondo lei ho fatto un'affare?)
Considerando che i diffusori sono autocostruiti seguendo il progetto Reference 2000 della Peerless ma con trasduttori Dynaudio (il midwoofer da 17cm) e Morel (tweeter mtds 30s) e che la stanza dove è posizionato l'impianto è purtroppo abbastanza piccola (4 x 3 m), crede che l'adozione di 4 tube traps (che l'ineffabile Attilio Conti mi venderebbe ad una cifra prossima ad 1/3 del valore di mercato) potrebbe migliorare in maniera "importante" il suono dell'impianto?
Tenga presente che ho sempre cercato di seguire i consigli di TNT riguardanti l'adozione di punte, tavolini portaelettroniche e disposizione dei diffusori e che il suono complessivo è decisamente raffinato in gamma medio/alta e velocissimo in quella medio/bassa che però risulta in alcuni casi poco articolata e rimbombante.
Un altro quesito riguarda i cavi; che tipo di cavo usare tra la meccanica ed il dac? Il classico coassiale elettrico oppure la connessione bilanciata aes/ebu presente sulle macchine Micromega?
I cavi di segnale sono dei Van den Hul The Source Hybrid, pensa che siano adeguati all'impianto o che dovrei sostituirli?
Ultimissima domanda: considerando che uso x tutte le mie eletroniche dei cavi di alim. Della Cablerie d'Eupen modello Danubio pensa che un condizionatore di rete possa essere un'acquisto necessario?
Mi congedo ringraziandola anticipatamente per I consigli che vorrà darmi ma ancor di più per la passione e l'onestà intellettuale che contraddistinguono ogni singolo bite della e- zine che dirige! Con stima,
Ivan Morandini - E-mail: morandini2@libero.it

LC
Caro Ivan,
sono contento di aver in parte contribuito alla tua soddisfazione d'ascolto. Ottima scelta l'accoppiata Micromega, pagata un prezzo interessante e buoni i cavi, sia di alimentazione che di segnale. Se puoi, tra meccanica e DAC, usa la connessione bilanciata.
Il discorso del condizionatore di rete è complesso. Diciamo che, dopo ubriacatura collettiva iniziale, tali oggetti hanno perso molto del loro appeal.
La ragione è semplice: poichè ogni impianto ed ogni rete elettrica casalinga fanno storia a sè i risultati possono essere estremamente variabili. Non è raro sentire di audiofili che sono ritornati all'uso dell'impianto SENZA condizionatore di rete. Aggiungo che, per quanto mi riguarda, lo vedo altamente critico, se non addirittura sconsigliabile, in abbinamento alle amplificazioni. Su sorgenti e pre, a patto che sia costruito secondo i dovuti crismi, può valer la pena un tentativo.
Meglio, senz'altro, puntare all'acustica ambientale coi Tube Traps che ti impegneranno non poco nei prossimi mesi alla ricerca del compromesso migliore. Armati di tanta pazienza e vedrai che i risultati saranno notevoli.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Integrazione da HiFi ad HT
Gentile direttore,
Innanzitutto le faccio i mie complimenti per TNT-Audio, una rivista on-line così ricca di informazioni e di contenuti interessanti che è diventata, ormai, per me insostituibile.
Sono un ragazzo di 27 anni appassionato di musica e di cinema. Possiedo il seguente impianto Hi-Fi, costruito con anni di sacrifici di studente, che mi da ancora grandi soddisfazioni: Piatto Luxman PD-284, Gira CD Harman/Kardon HD 7600 II, ampli Musical Fidelity B1, diffusori Allison Al 110 (2 vie, sospensione pneumatica che ho sistemato su dei supporti poggiati a pavimento) cablati con cavi per uso audio non di marca.
Tutto ciò suona nella mia camera (2m X 4m) che non si può certo definire grande! Dunque, ora vorrei sistemare in suddetta camera (non ho nessun altro ambiente a disposizione) un impianto HT attorno ad un TV 32 pollici 16:9.
La mia grande preoccupazione è quella di poter avere qualcosa in grado di suonare bene (della potenza, dato il mio ambiente, non me ne frega niente) nell'impiego HT e, sopratutto, bene in stereo per lo meno tanto quanto il mio attuale impianto...
Ho acquistato riviste, girato per centri commerciali (veramente poco forniti), scorso listini on-line... sino ad arrivare a tale idea: ampli A/V e lettore DVD Harman/Kardon, diffusori centrali e posteriori Infinity (per l'anteriore terrei le Allison), sub amplificato JBL. In tale scelta sono stato guidato sopratutto dalla fama dei costruttori data l'impossibilità di ascoltare tale materiale o cose paragonabili.
Il mio terrore è di ritrovarmi con qualcosa che suoni peggio del mio impianto nella normale stereofonia!
Il mio budget non è elevatissimo (max 5 milioni) ma sarei disposto anche ad acquistare per gradi (sempre materiale dal prezzo umano) per non rinunciare alla qualità.
Sono terrorizzato dal fatto di sparare la mia unica cartuccia a vuoto!
Vi prego aiutatemi!
Vincenzo Mazza - E-mail: lightman@tiscalinet.it

LC
Caro Vincenzo,
difficile prevedere come suonerà il nuovo impianto in semplice stereofonia. L'ampli, presumibilmente, avrà un'impostazione timbrica abbastanza diversa (più morbido e caldo il Musical Fidelity, più freddino l'Harman Kardon) mentre sulla sorgente non mi preoccuperei troppo. Comunque sia, essendo le casse anteriori le stesse, non prevederei grandi stravolgimenti.
Se proprio non ti va di rischiare potresti tentare con un ampli Marantz o Denon, un pelino più morbidi dell'Harman Kardon. Tieni conto che si tratta comunque di materiale per l'Home Theater, quindi più pensato per gli "effetti" che per la piacevolezza d'ascolto a tutti i costi. Per quanto riguarda i restanti diffusori, va bene la scelta che hai fatto tu, anche se le alternative potrebbero essere tante (Polk Audio, Indiana Line, Chario...).
Piuttosto, una osservazione generale: un sistema Home Theater in una stanzetta 2 x 4 lo vedo un po' sacrificato. Spero per te che non sia una delusione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consigli sulla pulizia dei contatti
Ho letto il suo articolo sui contatti e devo dire che non mi trovo d'accordo per i motivi che andrò a spiegare (sempre rimanendo nell'ambito dei prodotti base e non miscele commerciali).
Se parliamo di come sgrassare i contatti l'alcool può andare bene ma non del tutto per il fatto che contiene una piccola quantità di acqua ed il denaturante.
Non per niente l'acqua potrebbe proprio per la legge di Murphy portare ad ossidazioni successive dei contatti in questione mentre il denaturante crea dei film difficili da evidenziare su superfici piccole e riflettenti per cui non sarei tanto sicuro nel raccomandarlo: non per niente molti prodotti commerciali sono a base di alcool isopropilico (comune negli USA al posto di quello etilico).
Prodotti più efficaci sono l'etere etilico (vecchio segreto dei radioriparatori per ripulire i contatti dei commutatori rotanti) e l'acetone (non quello utilizzato dalle donne per togliere lo smalto dalle unghie, che spesso contiene altri componenti).
Questi due prodotti oltre ad essere degli ottimi solventi dei grassi (superiori all'alcool denaturato) hanno la caratteristica di evaporare rapidamente portando con se il grasso disciolto ed è per questo che in chimica nel procedimento di sgrassaggio della vetreria l'ultimo passaggio è con l'acetone lasciato evaporare.
Il rischio è che possano danneggiare le plastiche vicine come ad esempio quelle che isolano il polo caldo dalla massa negli RCA ma un attento uso associato alla loro velocità di evaporazione, limita questi danni che invece sarebbero molto più marcati dall'uso della trielina et simila che hanno punti di ebollizione molto più alti con risultante maggior tempo di contatto e quindi di danno.
Ossidi metallici: il problema è che non si conosce a priori il materiale su cui si va ad operare. Se di rame è possibile rimuovere le tracce di ossidi con un panno imbevuto di acido cloridrico dilutito (comune acido muriatico) che non crea danni anche in caso di contatto prolungato ( a temperatura ambiente) proteggendo le dita con dei comuni guanti di plastica. Viceversa l'uso di abrasivi va considerato ma con estrema attenzione onde non rimuovere gli strati di placcatura superficili (molto sottili).
Il Sidol attualmente in commercio si differenzia da quello vecchio ed è a mio avviso meno efficace: un prodotto realizzabile in casa è dato da una miscela di alcool denaturato con della farina fossile detta anche bianco di Spagna mentre per brillantare si utilizza il rossetto cioè una pasta su base grassa di comune ossiudo di ferro (ruggine) utilizzata dagli orafi.
Se proprio si è in difficoltà si può utilizzare il dentifrico purchè senza cloroformio (ce se ne accorge se crea in bocca un senso di freschezza anche senza lavare i denti) eventualmente potenziato dall'aggiunta di bicarbonato di sodio oppure da miscela di gesso con il solito alcool denaturato.
Questi due prodotti sono utilissimi anche per lucidare le plastiche ( fare prima un test su di uno spigolo poco visibile) ma se su contatti vanno seguiti da uno sgrassante. Anche il polish dei carrozzieri è ottimo ma i migliori sono a base siliconica, difficile rimozione successiva per solventi.
Sperando di essere stato utile e costruttivo porgo i miei migliori saluti.
P.S. PROPOSTE: ritengo interessante l'uso di quei programmi freeware come analizzatori di spettro audio (ma dove si trovano dei microfoni da misura a prezzo amatoriale?) e l'uso di equalizzazioni attive per avere bassi profondi da casse di limitate dimensioni.
Carlo Liviero - E-mail: ik3lma@tiscalinet.it

LC
Caro Carlo,
grazie per i preziosi consigli!
Per quanto riguarda l'equalizzazione attiva, è vero, molto si può fare....ma i bassi profondi da un diffusore di piccole dimensioni non si riesce proprio a tirarli fuori. Le leggi della Fisica ancora non permettono miracoli. Per fare bassi profondi occorrono altoparlanti in grado di muovere grandi masse d'aria, quindi: o driver di largo diametro o driver a lunga corsa, visto che il "cilindro" d'aria spostato dal movimento dell'altoparlante ha un volume che dipende dalla superficie di base (direttamente proporzionale al diametro del cono) e dall'altezza (= escursione max del driver). Modificando questi due parametri varia la quantità d'aria spostata e quindi la risposta in bassa frequenza. Con l'elettronica puoi fare qualcosina, ma non superare i limiti fisici dell'altoparlante.
Ciao e grazie!
Lucio Cadeddu

Impianto nuovo e...prolisso
Caro direttore,
tempo fa avevo inviato una mail scribacchiandola in una rarissima pausa di lavoro. Solo dopo tempo, rileggendola, mi sono reso conto che non era quello che volevo dire, ma il tempo è tiranno ed io, lavorando in una redazione di un quotidiano con i ritmi che puoi immaginare, questa tirannia la soffro eccome.
Per questo, deciso a rifarmi, ti chiedo di ignorare la mia prima missiva. Di fatto l'hai ignorata, forse non l'hai mai ricevuta, chi lo sa, non ha molta importanza in fondo.

Veniamo a me. Non sono certo uno da salotti buoni dell'alta fedeltà. Almeno non per censo. La mia prima esperienza nel campo l'ho vissuta in età piuttosto tarda, prima ero occupato in altro - l'ascolto indefesso di musica con attrezzature di fortuna, per esempio, o la musica suonata.
In realtà, nonostante la voglia matta, non ho mai avuto l'opportunità economica di possedere un impianto mio. Troppi pochi i soldi, che se ne andavano inevitabilmente in dischi - anche se all'epoca non aveva nemmeno un giradischi di proprietà, ma sono stato lungimirante - e libri.
Ho per così dire arricchito il software, spendendo fortune - poco per volta, accontentandomi spesso di nastri registrati da pietosi amici - e senza mai pentirmi. Poi, come sempre al momento giusto, proprio quando comincio a sbrigare i primi lavoretti stagionali remunerativi - attorno ai 23-24 anni, vita da studente universitario squattrinato, mentre penso di dotarmi del minimo indispensabile, conosco una persona che mi sa indirizzare ed aiutare. E ovviamente - sono fortunello, nonostante tutto - mi manda da un non-commerciante, cioè un amatore che di professione vende impianti hifi e che sa dare preziosi consigli, anche raccomandandoti apparecchi meno costosi di quelli che avevi in mente.
Ti risparmio la lista degli apparecchi di fortuna che avevo assemblato fino ad allora, stendiamo un PIETROSO velo. Primo pezzo, sul quale costruisco il mio primo impianto serio (pensato per essere mini ma di qualità): un ampli integrato Naim, il Nait prima serie, comprato usato (otto mesi di vita, con imballaggi ed ancora in garanzia) a 600 mila lire (siamo nel 1992) e che tuttora fa parte della mia catena.
Le casse: un paio di Mission 760i, che mi colpiscono di primo acchito per le dinamiche, ma dopo qualche mese mi rendo conto che bastava un pianoforte per metterle in crisi. Il giradischi è un vecchio Thorens TD 165, pagato una pipa di tabacco da un vecchio audiofilo pentito.
Ce n'era abbastanza per riprendere in mano i miei ormai parecchi vinili (jazz 50-60 (Davis, Coltrane, Rollins etc), rock 60-70 (specie i King Crimson, che adoro tuttora nelle loro ultime reincarnazioni, ma anche i Clash, i Television e Patti Smith, insomma, di tutto), pop 80 (Prefab Sprout, Talking Heads, chi più ne ha...) e classica (da Debussy in su, compresi alcuni contemporanei - Stockhausen, Nono, Maderna...)) e passare notti intere a riascoltare e riscoprire il tesoro che aveva accumulato, come se lo sentissi per la prima volta.
Insomma, mi puoi capire. Da qui conseguono negli anni varie aggiunte, come il cd Luxman DZ112, una macchina vecchia ma che tuttora, a mio personale gusto, suona di una grande musicalità.
Lo cambierei solo con una macchina che sapesse convincermi senza costringermi però ad indebitare i figli che devo ancora avere.
Poi un registratore Teac V3000, insostituibile per il mio vasto archivio su cassetta, il passaggio (poco convinto sulle prime, ma dopo il primo ascolto ho capito che avevo fatto bene) al Thorens TD166 Mk V alimentato a 4, 5 volt, con braccio Cyrus seconda serie (con lo stelo più grosso) e testina Linn K9, e infine le mie attuali casse, le Snell K (prima serie).
Dalle macchine ho gustato passo per passo tutti i miglioramenti apportati col tempo: gli stand (Mission), i cavi (Audioquest type IV, successivamente terminati per bi-wiring, altra scoperta della serie voglia-insopprimibile-di-riascoltare-tutta-la-discografia-anche-se-è-notte-fonda-chi-se-ne-frega, e così mi sono sentito per ogni altro "up-grade", anche minimo, è il bello di questo gioco), il mobile (GM Audio a 5 ripiani).
Il tutto in una stanza di circa 20 mq, alta 3 metri o poco più, forma irregolare (tipo pentagonale, impianto posizionato sul lato più lungo e con le casse ben distanziate dalla parete di fondo, almeno di 70 cm).
Da qualche bell'anno godo di tutto ciò, con la massima soddisfazione - salvo qualche normale apprensione al primo bzz sospetto dei disturbi di rete, come un padre che tende le orecchie appena sente il figlio gridare fuori dal campo visivo - ma ora, a 35 anni e con maggiori possibilità ($) comincio a sentirmelo un po' stretto.
Non svendo nulla, sia chiaro, voglio tenere quello che ho (e mi piace ancora sotto molti aspetti) e cominciare con pazienza a sdoppiare l'impianto: partire dal Thorens (lo sostituirò con un Garrard Zero che mi ha regalato un amico, lo sottoporrò ai vostri graditissimi tweakings) e attorno costruirvi un po' alla volta l'impianto maggiore.
Ho voglia di musica "grande", per così dire, di ariosità valvolare e casse da pavimento. Per questo ho messo gli occhi sul Copland 401, che mi ha davvero impressionato, anche esteticamente, e sul Nightingale Armonia (macchina completamente diversa, lo so).
Problema: quali casse? Tra le papabili ci metterei le AudioPro, non ricordo il modello, tower rifinito in frassino e retine a colori pastello, due vie bass reflex, grande resa nei bassi.
Fascia di prezzo: 1, 2-1, 5 mln, ottima per la mie tasche. Esteticamente non mi fanno impazzire ma si interfacciano molto bene con il Copland, molto equlibrate e musicali. Poi però ho sentito, collegate al Nightingale, le Contrappunto della Pearl, una piccola casa che ha sede a Mattarello (Trento), a 15 chilometri da casa mia, e sono caduto, dopo anni di certezze capitalizzate con lacrime e sangue e pazienza (sempre un passo alla volta), in una profonda crisi di cupidigia.
La splendida accoppiata Pearl-Nightingale diventa il mio obiettivo. Ma cambio ancora idea, forse ho trovato, questa volta: tower amplificate ed un bel pre a valvole, così risolvo il problema dell'interfaccia finale-casse, ma allora dovrei reiniziare tutta la ricerca, con la difficoltà aggiuntiva della reperibilità di casse amplificate in Italia, dove questo tipo di mercato non tira per nulla.
Altro problema: la sorgente digitale "definitiva": quale formato? Vale la pena di spendere ora un sacco di soldi per un cd player? Il budget si alza, io vacillo di vertigine. Per la prima volta nella mia vita di para-audiofilo che ha sempre preso decisioni, in un certo senso, definitive o comunque ponderate non so che pesci pigliare.
Cosa mi consigli di fare, considerato che per me il nodo centrale resta l'ascolto della musica? Aspetto a fare questo passo?
Scusa se ti ho annoiato. Ah, complimenti per il sito, TNT è vera dinamite, era ora che qualcuno raccontasse le cose come stanno nel tormentato mondo dell'alta fedeltà. Vi leggo sempre
Giuliano Lott - superlothar@katamail.com

LC
Caro Giuliano,
capisco che per deformazione professionale tu sia abituato a riempire cartelle su cartelle....ma la prolissità, in Rete, è inammissibile. Va bene tutta la cronistoria...ma alla fine, come dico sempre, se vuoi che la gente ti legga, devi essere sintetico ed essenziale. Tutte le info che servono e niente di più.
Bene, veniamo al punto. Le idee che hai sono molte e molto confuse. Cominciamo dai fondamentali: prima scegli le casse, poi l'ampli che fa per loro. Cosa faresti se scoprissi che i tuoi tanto desiderati valvolari si "sedessero" quando collegati alle casse che avrai scelto?
Quindi, meglio scegliere i diffusori per primi. E qui casca l'asino. E già, perchè oltre a dire che vuoi casse da pavimento ed ariosità valvolare (ma che sarà mai, booooh) non fornisci alcun elemento che possa indirizzare i miei consigli, neppure il budget a disposizione. Vedi, è proprio questo il problema della prolissità: ci si dilunga in facezie e ci si dimentica delle cose veramente importanti.
1, 2 - 1, 5 milioni per le casse è l'unica informazione in mio possesso, oltre al fatto che debbono essere da pavimento. Allora faccio di testa mia e ti consiglio, come faccio quasi sempre, delle torri da pavimento italiane, dall'eccellente rapporto qualità/prezzo. Parlo delle Chario Syntar Tower (100 o 200), delle
Aliante CNM Tower e di vari modelli Indiana Line serie Arbour. Tuttavia mi assale un dubbio: tu parli di impianto "definitivo"...quindi il risultato deve essere di molto superiore a ciò in tuo possesso attualmente.
Ebbene, le tue Snell K sono ottime casse...con quelle citate non faresti un cambio così drastico. Bisogna aumentare il budget, quindi, ad esempio prelevando linfa dagli amplificatori. Meglio tenersi il Nait e prendere casse migliori. Quali? Anche qui, imbarazzo della scelta: da alcune torri Linn all'alta efficienza di Klipsch (le RF-3, ad esempio), da Monitor Audio a B&W.
Devi prenderti un po' di tempo e CERCARE di ascoltare il più possibile. Fatta una cernita, ci sentiamo nuovamente.
Per quanto riguarda il lettore CD...io aspetterei. Non tanto per i nuovi formati (da ridere) quanto perchè meglio puntare ad un VERO salto di qualità, che solo dei diffusori nuovi possono farti fare.
Sentiamoci ancora,
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Salve,
mi chiamo Ignazio Torres, ho vent'anni. Da qualche tempo ho scoperto il suo sito e l'ho trovato interessante dato che sono deciso a passare ad un impianto migliorabile col tempo.
Il mio primo "impiantino" è stato un compatto cassette (con l'uscita CD) a cui ho collegato un lettore cd Sony da tavolo, ed infine un coordinato Sony, che uso attualmente, che mi ha dato diversi problemi per quanto riguarda il gruppo ottico che si è rotto per ben 2 volte (e tuttora l'ho è).
L'esigenza di ascoltare i cd, che ho comprato in passato e che compro tuttora, in modo diverso e l'esigenza di accostarmi alla musica e all'hi-fi in una prospettiva "filosofica" mi hanno convinto ad intraprendere una via col tempo sicuramente migliorabile.
Quindi mi sono deciso a visitare i 2 migliori negozi (che trattassero escusivamente) hi-fi della mia città (Palermo) e avendo scelto quello che a mio modesto parere sembrava il più serio mi sono messo al lungo ascolto di una serie di bookshelf.
Dopo aver ascoltato una serie di casse (Kef, Magnat, Chario, Audio Pro, Mission...) sto incanalando la mia scelta verso 2 diffusori: le ASW Cantius 1 e le Sonus Faber Concertino Home (oppure il modello precedente a queste ultime, che voi avete recensito sul vostro sito, che però dovrei ascoltare).
Per ciò che riguarda il lettore cd, ne possiedo a casa uno da tavolo, per la precisione si tratta di un Sony CDP-212 comprato 7 anni fa circa. È un lettore cd economico, non eccellente, ma per ora dato che le mie finanze non sono alle stelle preferisco puntare sulle casse e magari tra qualche tempo migliorare il lettore cd.
L'amplificatore mi sarà venduto da un mio amico. Si tratta di un AKAI serie AM (di cui non ricordo il codice) con convertitore integrato (fatto per me positivo dato che potrei collegarlo al lettore cd utilizzandolo come meccanica tenendo conto del fatto - mi corregga se sbaglio - che un convertitore di un buon amplificatore dovrebbe essere migliore di un convertitore di un lettore cd economico).

Grazie per le informazioni e mi scusi per le troppe domande
Ignazio Torres - E-mail: ignaziotorres@tiscalinet.it

LC
Caro Ignazio,
non conosco direttamente le ASW Cantius quindi non posso esprimermi. Però posso dire qualcosa in via del tutto "generale" che ben si applica a questo caso. Non basta modificare un crossover per far suonare una cassa come un'altra di prezzo superiore. Se bastasse questo, non credi che l'Azienda costruttrice l'avrebbe già fatto? Quindi, rassegnati, non c'è modo per fare ciò che desideri. Anzi, un modo c'è: cercare (e si trovano) delle Concertino di seconda mano.
Insisto con le Concertino non perchè le consideri necessariamente migliori alle ASW (non conoscendole, non potrei dirlo) ma basandomi sul semplice fatto che la Concertino è una specie di assegno circolare: la rivendi quando e come vuoi, senza alcun problema. Stesso discorso non può essere fatto per un marchio poco conosciuto e diffuso come ASW.
Poi, se avessi la possibilità di confrontare CON LE TUE ORECCHIE le Dynaudio con le Concertino, potresti scegliere con più sicurezza. A me, personalmente, il discorso che ti hanno fatto sulla presunta maggiore "universalità" della Dynaudio Audience mi lascia molto perplesso anzi, credo proprio che sia vero il contrario. Ritengo la Concertino una cassa più "universale" rispetto alla Dynaudio.
Purtroppo non conosco i negozi della tua isola, quindi non posso aiutarti nel reperire le Dynaudio da confrontare con le Concertino, mi spiace.
Per quanto riguarda la questione dell'ampli...io ci andrei cauto. Molto. Tieni conto che ormai per cifre molto basse (200, 300 mila lire) si trovano - usati - integratini "audiophile" che fanno barba e capelli ad un AKAI peraltro vecchiotto, visto che ampli con convertitore integrato non esistono più da molto tempo....a meno che non si tratti di prodotto per l'Home Theater (peggio che peggio). Quindi, prendi fiato e...lascia perdere l'Akai del tuo amico. Ti ritroveresti con un ampli che sarà pressocchè impossibile rivendere e probabilmente neppure tanto ben suonante.
Infine, per l'installazione, sarebbe meglio tener lontano il PC dall'impianto. Se proprio non potessi per esigenze di spazio...non fartene un cruccio. Suonerà comunque. L'importante è che i diffusori siano sistemati a dovere (lontano dalle pareti, su supporti adeguati).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Vorrei cambiare ampli!
Ho letto con interesse i vostri articoli su come abbinare le casse all'amplificatore e la scelta di quest'ultimo, tutto ciò ha però sollevato parecchi dubbi sul mio impianto hifi.
Preciso subito che che il mio impianto hi fi è stato concepito all'insegna del risparmio e del poco volume da occupare, (le mamme quando fanno pulizie più oggetti elettrici spostano e più si increstiscono!) e volevo chiedervi un parere sui miei componenti.

Un'ultima cosa, vorrei ora cambiare amplificatore visto che ora ho più disponibilità finanziaria, potreste consigliarmi qualcosa (sul 1.000.000 più o meno) considerando il mio CD e le mie casse! (magari un ampli con possibilità di ingresso ottico visto che il mio CD c'è l'ha).
Grazie per un eventuale aiuto
Ciao
Fabio Molaro - E-mail: mollyslayer75@hotmail.com

LC
Caro Fabio,
ottima idea quella di cambiare l'ampli, in effetti tra i 3 componenti del tuo impianto è quello che sostituirei per primo. La cifra stanziata mi pare comunque eccessiva, considerando il resto. Io sono sicuro che con 700/800 mila lire riesci a fare ancora un bel salto di qualità senza sbilanciare troppo l'equiibrio dell'impianto.
As esempio, un Rotel RA 935 o un NAD C300 andrebbero più che bene, così come un Cambridge A 500 o, se preferissi più potenza, un Proton AM S3.
Vedi cosa riesci a trovare in negozio e scegli seguendo il tuo gusto, poichè gli ampli citati sono tutti capaci di prestazioni piuttosto elevate per la classe di prezzo e sicuramente superiori a quelle dell'ampli in tuo possesso. Coi soldini risparmiati + vendita ampli attuale + vendita CD attuale forse riesci a racimolare una cifra sufficiente all'acquisto di un lettore CD di classe superiore, ad esempio un Marantz CD 5000 o 6000 o un Cambridge.
Le casse per ora vanno bene, ma non dimenticare che per un futuro upgrade quelle dovranno essere le prime ad andarsene :-)
Dimenticati poi la sciocchezza del collegamento digitale perchè: 1) non serve a niente e 2) non esistono praticamente più ampli integrati con ingresso digitale. Credimi, non ci sarebbe alcun beneficio comunque. Si tratta di affidare la conversione del segnale digitale al DAC del tuo lettore o ad un circuito equivalente interno all'ampli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Per migliorare un piccolo impianto
Carissimo Lucio,
per prima cosa ti porgo le mie le felicitazioni per il lieto evento e in più ti faccio i complimenti per l'impegno costante con cui porti avanti, insieme ai tuoi collaboratori, questo raffinato spazio dedicato a tutti gli appassionati di alta fedeltà.
Ti scrivo dopo quasi due anni dall'ultima mail in cui grazie ai tuoi consigli sono riuscito ad allestire il mio primo piccolo impianto. Dopo un periodo passato a sentire la mia musica preferita (jazz, fusion) volevo cercare di migliorare il mio impianto così composto:

Sono rimasto molto impressionato dal suono dolce e raffinato dell'amplificatore Audio Analogue Puccini SE, che volevo unire con dei diffusori a torre, per avere un suono caldo e definito e avere dei bassi un po' più corposi.
Dopo alcuni ascolti sarei orientato verso le Opera Platea, ma ho paura che nel mio ambiente dei diffusori a torre non siano proprio indicati. Inoltre non posso distanziare di molto i diffusori dalle pareti sia laterali che posteriori (max 50 cm) e le Opera hanno il reflex posteriore.
Tu come vedi l'abbinamento tra questi componenti inseriti nel mio ambiente, io non ho la possibilità di sentirli insieme??
Pensi che il primo intervento da fare sia cambiare il lettore CD??
Ti ringrazio sentitamente per i tuoi sempre preziosi consigli.
Basilio - E-mail: solong@inwind.it

LC
Caro Basilio,
in effetti 50 cm di spazio dalla parete posteriore non sono tanti e potresti avere qualche problema. Una torre col reflex anteriore che mi bviene in mente perchè recensita da poco è l'Aliante CNM Tower oppure un paio di modelli B&W serie DM. Ancora, diversi modelli da pavimento della serie Q della Kef o le stesse Pavarotti e SuperPavarotti della Opera, così non ti discosti tanto dall'impostazione timbrica che sembra esserti piaciuta.
La stanza è piccola (ma non è un cubo, non massacriamo la geometria :-)), tuttavia non minuscola, quindi non farti troppi problemi. La scelta dell'ampli è ottima.
Tieni anche conto che i cavi, per quanto decenti, sono il gradino più basso dei nostri autocostruiti...puoi ottenere molto di più con gli FFRC o i Triple T, ad esempio. Non dici nulla sui cavi di segnale...ed anche lì potrebbe valer la pena intervenire.
Fatto questo, l'anello debole resterebbe il lettore CD...ma per quello c'è tempo. Meglio avere un budget consistente per fare un vero e proprio salto di qualità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consigli per gli acquisti
Spett.le Direttore,
complimenti per il Vostro progetto, il quale elargisce molte dritte alle persone che come me vogliono esaudire un piccolo sogno, peraltro, forse in questi giorni drammatici, inopportuno, quello di entrare in possesso di un impianto hi fi (il mio budget mi permette questo step).

Ho letto tutte le Vostre recensioni, e ho iniziato a vagare per i negozietti scoprendo delle realtà impensate sia dal punto della preparazione tecnica, siamo lontani anni luce dal servizio dato dalle grandi catene di distribuzione, sia dalla pazienza elargita, se dovessi andare a sentimento dovrei comperare qualcosa in almeno 5 o 6 negozi.
Tornando al mio impianto stereo mi servirebbero alcuni consigli.

Ho il salone di circa 20 mq, con un arredamento minimalista (il famoso un pezzo alla volta, buono e quando si ha la grana) e la stessa filosofia vorrei adottarla per l'allestimento dell'hi fi per cui ecco di seguito la lista della spesa:
Ho ascoltato dopo averne letto la recensione il Thule CD 100 ed effettivamente il Vostro collaboratore Dejan V. non sbagliava, alle mie orecchie da neofita, il suono è apparso entusiasmante, per la cronaca era accoppiato con l'amplificatore sempre della Thule IA100 e delle casse Totem Acoustic modello Arro. Costo dell'impianto provato 6.000.000 Lire ovvero sogno finito.
Dunque se volessi tenere come punto fermo il Thule CD 100 e con un budget complessivo di 4.500.000 vorrei sapere se l'accoppiata con Atoll IN 80 sarebbe indicata o cosa mi potreste consigliare sulla stessa fascia di prezzo circa 1.300.000 - 1.500.000, come amplificatore.
Ho dei gusti musicali abbastanza vari deep purple, pink floyd, dire straits, eric clapton, pat metheny, keith jarret, musica classica in genere e per finire i gusti musicali di mia moglie renato zero e claudio baglioni (questa informazione viene data per rendere partecipe al progetto anche Lei).

Ho ascoltato, anche se inseriti in altre catene, il Cambridge A500, alcuni Harman Kardon e Rotel (vorrei evitare, sempre budget permettendo, amplificatori da musica disco o da spice girl).
Per ultimo le casse, che so essere molto importanti nella catena riproduttiva, ma per le quali vorrei investire più soldi in un futuro spero prossimo, comunque non prima di un paio di anni. Il tempo per racimolare una cifra intorno ai tre milioni.
Concludendo mi serve il Vostro aiuto per scegliere amplificatore + casse da abbinare al Thule.
Se per caso pensiate di stravolgere tutto sappiate che prenderò in seria considerazione qualsiasi Vostro Suggerimento.
Grazie e buon lavoro.
Fabrizio Vinci - E-mail: fabrizio.vinci@tin.it

LC
Caro Fabrizio,
visto che ti piace così tanto il Thule non sarò io a fermarti. Certo è che ritengo molto bizzarro innamorarsi di un lettore CD visto che il responsabile del suono che ti è piaciuto così tanto potrebbe non essere lui (ma l'intera catena e/o in primis, le casse). Come ampli da abbinare si, l'Atoll andrebbe benissimo, specie considerando il genere di musica che ascolti tu ma anche il Cambridge potrebbe far la sua bella figura e farti risparmiare un po' di soldi.
Ovviamente, se seguissimo la tua logica alla lettera, ovvero: "un pezzo molto buono alla volta, il resto quando ci sono i soldi" resterebbe il problema di mettere insieme un impianto COMUNQUE (non funziona come con l'arredamento :-)) quindi ampli e casse li dovrai pur prendere.
Tolto il milione e mezzo circa per il Thule avanzerebbero 3 milioni per ampli e casse. Risparmiando sull'ampli (ad esempio col Cambridge) potresti persino - sconti su CD e casse permettendo - prendere le Totem Arro che tanto ti hanno impressionato. A quel punto, in futuro, ti resterà il solo upgade dell'ampli (che comunque rivenderai con grande facilità).
In definitiva, io farei così (ferma restando la tua passione per il Thule): Thule e Totem subito + un ampli buono ma da migliorare in futuro.
Se invece la tua dedizione al Thule potesse essere in qualche modo essere messa da parte :-), la strada migliore potrebbe essere (ed è ciò che farei fossi in te): ampli Thule e casse Totem (di gran lunga più responsabili del lettore per il suono che così tanto ti è piaciuto) e lettore CD Cambridge (o Marantz o NAD o Rotel...). Poi upgraderei la sorgente.
Vedi un po' tu, è anche vero che al cuor non si comanda.
Ciao!
Lucio Cadeddu

L'HiFi è un imbroglio?
Caro direttore,
c'è un coro di voci silenziose, perplesse, forse rassegnate che vorrebbe gridare NON ci sto! Io sono una di queste, rompo il silenzio e scrivo a TNT Audio nella speranza di raccogliere altre opinioni per un dibattito costruttivo di riproduzione musicale.
Ebbene, dopo anni di tentativi con le macchine più disparate (e costose), e i cavi più in voga, sono arrivato a questa conclusione: il mio impianto HI-FI NON MI SODDISFA AFFATTO!
Cos'è che non va? È semplice: sono un appassionato di musica, vado spesso ai concerti, frequento le sale dove provano gli orchestrali di musica classica o i garage più o meno undergrond dei musicisti blues, jazz, ecc..., insomma ascolto la musica dal vivo con strumenti musicali antichi e moderni, musica vera non virtuale, un ascolto coinvolgente delle sfumature armoniche e delle delizie timbriche, un ascolto emozionante dei transienti che sembrano uscire da un serbotio di energia dimanica illimitata, una sensazione che la musica respiri di vita propria.
Quanto di tutto ciò viene riprodotto negli impianti presenti nelle catene commerciali o presso i costruttori del custom made (a prescindere dal prezzo)? Molto poco!....Eppure io, dopo anni di ricerca, di ascolti, di mostre in Italia e nel mondo, non posso credere che sia una mera utopia trovare un sistema audio in grado di riprodurre le qualità della musica che si ascolta dal vivo!
Cos'è che manca allora nei nostri impianti e cos'è che no va? A mio modesto personalissimo parere (opinabile quanto volete, e spero oggetto di dibattito) almeno 4 sono i parametri carenti:

  1. dinamica-velocità-energia musicale,
  2. timbro degli strumenti,
  3. presenza fisico-materica degli orchestrali o delle voci
  4. respiro
1. Il suono che si ascolta è generalmente spento, privo di punch, quasi privo di transienti dinamici, un suono ovattato senza vita, un suono virtuale senza anima uscito da un computer che, in alcuni impianti particolarmente "rotondi" , può diventare addirittura soporifero . A volte sono i cavi (a prescindere dal prezzo, anzi) che introducono un effetto di compressione di dinamica talmente esasperato che non sono quasi avvertibili differenze di volume fra i pianissimi ed i pieni orchestrali!
A volte bastano due strumenti musicali in un fraseggio un po' vivace per far collassare l'evento musicale entro un pantano artificiale di sabbie mobili senza uscita ( provare ad es.Beethoven : "sonata n.3 per violoncello e pianoforte in LA M op. n.69 " ( interpr.Paul Tortellier-Eric Heidsiek), ed Emi Classic ADD).
2. Il timbro degli strumenti riprodotti è spesso troppo povero di armoniche per sembrare credibile.Anzi i progettisti prediligono arricchire artificiosamente il medioalto ( perchè sanno che gli audiofili prediligono innanzitutto il dettaglio), impoverendo chissà perchè le frequenze musicalmente più importanti, quali la gamma media e la gamma medio-bassa.Il risultato è generalmente un suono esile, privo di medi, con un basso "clinicamente" ipercontrollato, e un iperdettaglio radiografante della gamma alta, un suono che predilige le sfumature anzichè la struttura musicale e che finisce per trasformare gli strumenti acustici in strumenti elettronici.
3. Il tipo di riproduzione musicale propone spesso un suono etereo privo di solidità, privo di presenza fisica degli orchestrali o voci che siano, spesso è un suono volatile sparpagliato nella stanza e privo di corpo.
Ho sentito recentemente la riproduzione di un brano musicale ( Rachmaninov : Piano concerto n.2 (3°brano) -Ashkenazy - Decca ADD 24 bit ) in una show room con impianti no compromise e grandi sistemi di diffusori ( evito di citare i marchi in dimostrazione per evitare sia pubblicità che contropubblicità), il risultato è stato una disarmante frammentazione del suono (senza possibilità alcuna di ricostruzione da parte del mio povero udito), il tutto condito da un incredibile effetto surround per la presenza di subarmoniche artificiali che ovviamente non esistono nella musica dal vivo.
4. La musica dal vivo respira! Le note musicali liberano nell'aria armoniche che rimangono sostenute nel tempo. I tempi di attacco sono velocissimi e i tempi di rilascio a volte sono lenti e a volte lentissimi a seconda dello strumento musicale; il tutto aleggia nell'aria creando un fraseggio di sfumatura e il respiro della musica.Tutto questo è difficilmente riproducibile nei nostri sistemi di riproduzione, in tempi di attacco e di rilascio non sono corretti, in alcuni impianti il suono è iperfrenato, le armoniche soffocate da tempi di attacco molto lenti e tempi di rilascio troppo veloci da essere naturali: è un suono tecnico, "computerizzato", senza sostegno e senza respiro.
Se ho scritto questo è perchè da inguaribile ottimista credo che il mondo audio non finisca qui, ma che forse qualche progettista appassionato di musica ci possa proporre impianti in grado di darci le emozioni della musica vera e non virtuale anche nei nostri ascolti "domestici"....nella speranza che la si smetta di costruire sistemi HI-FI progettati solo per la riproduzione dei soliti 4 CD incisi con tecniche "audiophile" (e spesso dal contenuto artistico discutibile), no! Un impianto audio deve poter "suonare" bene con la maggioranza dei CD ove sono immortalate opera d'arte che ora giacciono mute negli scaffali dei negozi.....Utopia o realtà? Sono gradite opinioni del Direttore di TNT Audio, di appassionati, di recensori, di ricercatori.
Cordialissimi saluti dal vostro lettore,
Giampaolo Trebbi - E-mail: giampaolot@tin.it

LC
Caro Giampaolo,
questa Rubrica non è un vero e proprio Forum di discussione (quello esiste e si chiama
tntaudio@egroups.com) pertanto ti posso solo dare la mia visione della faccenda, rimandando il resto, se vorrai, all'interno del Forum suddetto.
Ci sono DUE parametri che nel tuo discorso non consideri affatto: le registrazioni e l'ambiente d'ascolto. Questi due "parametri" secondo me infuenzano molto di più la riproduzione di qualunque altro che possa essere attribuito ai componenti dell'impianto stereo.
Se ti fossi preso la briga di leggere un paio di interviste a famosi sound engineer qui su TNT-Audio (alcuni vincitori di Awards per le loro incisioni di altissimo livello) sapresti che essi si dichiarano fortunati quando riescono a trasferire sul master il 20% di ciò che avviene dal vivo. 20% !!! Basterebbe questa percentuale per farti capire che hai mancato - in pieno - il bersaglio delle tue invettive/rifessioni.
Gli apparecchi HiFi c'entrano davvero poco. Il problema principale per il REALISMO che tu cerchi VIVE nella trasformazione del suono in segnale elettrico (Musica ---> microfoni) e poi da segnale elettrico in suono in ambiente (altoparlanti ---> ambiente d'ascolto).
Allo stato attuale delle tecniche di ripresa e di trasduzione in ambiente quel che vorresti tu è pura utopia.
E allora? Come spiegarsi il fatto che tanti audiofili godano della musica del proprio impianto? Forse non frequentano le sale da concerto? Sbagliato! Semplicemente hanno capito che si tratta di riproduzione e, come tale, non potrà mai essere come l'originale. Si cerca, per tentativi successivi, di ricreare almeno l'emozione della Musica. E, credimi, ad un vero amante della musica può bastare anche ciò che riproduce un decente impianto HiFi.
Anche la fotografia non è la realtà, ma solo una sua pallida riproduzione bidimensionale su carta, eppure è in grado di scatenare emozioni anche a decenni di distanza.
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

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