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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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Casse in libreria = addio buon suono
In alternativa ho pensato di cambiare le casse ed il mio ascolto si è fermato su due modelli con bass reflex anteriore, le B&W DM601 S3 che rispetto alle Mordaunt mi sembrano un po' più equilibrate ed avendo il bass reflex anteriore dovrebbe diminuire l'enfatizzazione delle basse frequenze, e le Monitor Audio Silver 3i che sono della stessa dimensione delle mie casse circa, all'ascolto sono più sui medio alti rispetto alle B&W anche se sempre piuttosto equilibrate, forse hanno un po' meno sensibilità e sicuramente costano molto di più!!.......ma il tutto come risulterà in una libreria?...hai quelche altra idea x delle casse con bass-reflex anteriore?
LC
New adventures in HiFi
Non le racconto tutto questo tanto per ottenere una risposta che in animo ho già salda, e non vacillante certo per le affermazioni di qualcuno che comunque sta di fronte a me per vendere ciò che ha in negozio (circa 7 coppie da scaffale contro 1 coppia di torri!!!) piuttosto che qualcosa che eventualmente sarebbe da ordinare...
LC
In conclusione, ognuno è libero di pensarla come vuole e di vendere come meglio crede. A volte, per mancanza di confronto culturale e tecnico, certe persone si costruiscono un proprio mondo dal quale non vogliono uscire, un po' per insicurezza ed un po' per ignoranza. Ho conosciuto qualche progettista HiFi (e diversi autocostruttori) che mascherava la propria profonda insicurezza sostenendo con toni messianici fantasiose teorie controcorrente. Per natura, diffido sempre da chi crede di aver scoperto - unico essere umano al mondo - il Santo Graal dell'HiFi. O è in malafede o, se non lo è, ha seri problemi col suo io interiore.
Ultrasuoni
Prima di tutto desidero esprimerle quanto apprezzi la filosofia di TNT che vuole essere d'aiuto a chi non ha esperienza ad imboccare il sentiero giusto, ossia il proprio, senza sconfinare nell'indottrinamento come può essere il caso di alcune riviste di settore.
A dire la verità è un compito assai difficile poichè il neofita, non avendo punti di riferimento (perchè l'hi-fi non ne offre), sconsolato si rivolge ai professionisti o chi può avere esperienza/competenza e prende i vari suggerimenti come oro colato.
LC
Primo impianto serio
Fermo restando che la cosa migliore è ascoltare con le proprie orecchie, mi potrebbe dare un giudizio sull'impianto descritto e magari togliermi qualche dubbio.
LC
Esperienza interessante sul giradischi
Attaccato al pre con un cavo lunghetto comprato alla Coop, appoggiato su
una cassettiera non esattamente "sorda" (è troppo largo per i miei tavolini
da giradischi) ho provato prima con la ELAC. E' robusta e costava il doppio
della Denon. Mi sembrava buona per provare un giradischi mai visto, e che
avrebbe potuto avere dei problemi.
Il suono era un po' "muffo". Come dire: lontano, col basso rotondo ma poco
pronto, sembrava un po' sfocato, immerso nell'ambiente. Gli acuti poco
evidenti, anche se abbastanza estesi. Il medio un po' indietro ripetto al
basso. Insomma: una ampiezza rappresentata da una curva monotonicamente
decrescente in funzione della frequenza.
La Denon inizialmente volevo metterla sul Sondek, in attesa che mi torni la
Mission riparata. L'avevo già fatto, il suono non era male, anche se un po'
granuloso rispetto alla Mission (che costava 10 volte tanto però). Poi, visto che la regolazione del braccio è un delirio, che richiede un bel po' di lavoro paziente, ho preferito lasciare perdere e montare la Denon su uno dei braccetti/shell del Thorens e l'ho provata.
Tanti anni fa quella testina la tenevo montata su un Thorens TD 150, con un impianto modesto e credevo suonasse bene. Ma ora sentita sul 124 e l'impianto attuale (un Beard tutto valvole) mi rendo conto che è stato uno dei mgliori investimenti mai fatti.
LC
Nuovi diffusori
Senza spendere uno sproposito, in relazione al sistema così proposto quali diffusori e cavi in abbinamento mi consiglia? L'ambiente dove andrà collocato è una camera da letto di 4x4 m.
LC
Che tristezza!
E giacchè siamo in argomento, diciamola per intero, sono della tua generazione, caro direttore, per cui il mio non è lo sfogo di un un "signore di età" che non sopporta i "giovani" ma quello di un giovane padre che ha figli piccoli e piccolissimi. Non ho, nessun interesse diretto o indiretto con TNT Audio (questo tu lo sai, ma lo dico per tutti gli altri) e non ti conosco personalmente, se non per i tuoi scritti, per cui, non mi si accusi di fare una difesa d'ufficio, vorrei soltanto che si riacquistasse la giusta dimensione delle cose e, per inciso, la giusta dimensione non è solo sapere (o chiedere) se suona meglio un Jeff Rowland o un Mark Levinson (personalmente propendo fortemente per il primo) ma è sapere "come" porsi nei confronti degli altri, e questo non è solo una questione di cultura, ma di sensibilità!
LC
Folgorato sulla via di TNT-Audio
Ebbene da come si è potuto intuire dal titolo, sono un altro pentito dell'HT.
Ho iniziato a frequentare questo bellissimo sito, proprio per avere le prime nozioni di come e cosa scegliere per ottenere il giusto compromesso qualità/prezzo, per l'acquisto di un sistema HT che potesse anche essere ben suonante.
LC
Ho costruito il mio primo impianto!!!
P.S.: approfitto della tua gentilezza per un altro quesito: mi ritrovo
tra le mani un amplificatore Augusta acc-540 e due casse sempre Augusta
(però la membrana gommosa che unisce il woofer al "telaio" è tutta
sbriciolata) ed anche due registratori di nastri a "pizze": un Revox
b-77 mkii e un Grundig t-14. Sono oggetti che hanno tuttora un valore
nel mercato dell'usato?
LC
Per quanto riguarda gli ingressi dell'ampli, TUTTI, a parte il phono, sono elettricamente equivalenti. Sono "dedicati" solo per la comodità di capire CHI è attaccato a COSA :-) Mi pare logico. Il PC lo puoi collegare ad un ingresso qualunque (tuner, aux, tape...). Quando avrai un giradischi, ti porrai il problema dell'ingresso phono. Non è necessario disporre di ingresso phono, esistono in commercio dei pre phono separati (anche economici) che servono alla bisogna. Tuttavia, se ti orientassi per un ampli usato di qualche hanno fa, chances are che disponga pure del suo bell'ingresso phono.
Insoddisfazione
Dopo aver ascoltato un ROTEL 1070, ROTEL 971, REGA PLANET, CAMBRIDGE AUDIO di cui non ricordo il modello, MARANTZ 6000, AUDIO ANALOGUE PAGANINI e l' EXPOSURE 2010, la scelta è caduta sugli ultimi due.
LC
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© Copyright 2003 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com
Ciao Lucio,
volevo sapere se potevi darmi un consiglio, io posseggo il seguente impianto:
Fino a due mesi fa tenevo la casse su due stand autocostruiti e tutto funzionava a meraviglia, poi causa acquisto libreria ho dovuto eliminare gli stand (argh le mogli!)
e incassarle nella libreria...purtroppo il suono è cambiato radicalmente soprattutto le basse fraquenze (rimbombo e il basso poco definito), ho provato a mettere delle punte di acciaio e ad inserire delle cannucce nel bass-reflex posteriore come da vostro consiglio, inoltre ho acquistato un cavo di potenza Van del hul con rame argentato per esaltare i medio alti, ed in effetti il suono è migliorato però restano molto enfatizzate le basse frequenze.
Ci sono altre accortezze per poter migliorare la qualità del suono? (tieni presente che tengo le casse ad una altezza di settanta cm. distanti tra loro 1,5 mt. ai lati della tv, profondità scaffale 40cm, e sto per acquistare un tappeto da mettere davanti e delle tende!)......ormai le provo tutte!...ho inventato alla mogliera che il tappeto era l'anello mancante dell'arredamento del salotto!!
Spero che tu mi possa dare un consiglio o almeno delle dritte, anche se immagino non sia facile!! Delle mie casse (due anni di vita) ho avuto una valutazione tra i 150 e i 170 euro,come valutazione può essere ragionevole?
Grazie mille per l'eventuale risposta e complimenti per la rivista!
Saluti,
Stefano Ferraro - E-mail: psgbjf@tin.it
Caro Stefano,
non servirà a molto cambiare e casse, prova a cambiare moglie invece ;-)
A parte gli scherzi, lascia perdere l'idea di cambiar casse, entreresti in un circolo vizioso senza via d'uscita. La sistemazione è disastrosa e non c'è cassa che possa risolvere la situazione. Piuttosto, potresti provare ad isolare i diffusori dal ripiano della libreria, il più possibile, sollevandoli ed avanzandoli quanto più puoi.
Una soluzione più radicale e nettamente più efficiente potrebbe essere quella di costruire due ripiani scorrevoli ed estraibili (tipo i portatastiera di molti mobili per PC) in modo tale da estrarre le casse fuori dalla libreria quando devi ascoltare.
In questo modo le influenze nefaste della vicinanza della parete posteriore e delle cavità della libreria sarebbero di gran lunga attenuate. Se sei bravo col fai_da_te puoi anche provare a costruirli tu da solo: bastano delle guide metalliche abbastanza robuste e due ripiani esteticamente simili a quelli della libreria. Un negozio per bricolage/legno o un ferramenta fornito dovrebbero avere tutto ciò che ti serve. Altrimenti rivolgiti ad un falegname.
Le casse non sono pesanti, quindi non dovresti avere problemi di "tenuta" verticale. Già le guide metalliche dei porta-tastiera estraibili reggono il peso di svariati chili senza problemi.
Spero di esserti stato utile e tienimi al corrente,
Lucio Cadeddu
Carissimo direttore,
spero di non abusare della sua pazienza scrivendole ancora nel giro di poche settimane; tuttavia stavolta quello che vorrei sottoporle non è la solita domanda (almeno spero), quanto piuttosto un'esperienza che credo possa essere d'aiuto per altri poveri neo audiofili in cerca d'avventure.
Recatomi in un negozio hi-fi per cercare di scoprire qualcosa in più sui diffusori che vorrei acquistare, mi ritrovo a parlare col titolare che molto gentilmente mi comincia a mostrare quanto presente nel negozio.
Fin qui nulla di strano, ma l'illusione svanisce presto e precisamente nell'istante in cui pronuncia la frase magica: "beh certo due casse sì, ma se proprio volessi una acustica veramente hi-fi sarebbe meglio averne quattro." Allarme rosso!
Quattro casse? ma non era stereofonia quella di cui stavamo parlando fino a 5 minuti prima?
Ebbene sì: parlando di propagazione dei bassi il negoziante entusiasta mi espone la sua teoria secondo cui 4 casse uguali, due poste agli ancoli di fronte all'ascoltatore rivolte verso l'interno dell'angolo e altre due poste in maniera "tradizionale" migliorano la propagazione dei bassi.
Oltre a tale bizzarra teoria, continuando a parlare viene fuori una netta superiorità delle casse con reflex anteriore rispetto a quelle con il reflex posteriore (i bassi arrivano in ritardo???) e più in generale delle casse da scaffale nei confronti delle torri da pavimento che nell'ambito del secondo teorema della new hi-fi per suonare decentemente bene dovrebbero costare almeno 4000-5000 euro.
Da quanto detto capirà in che stato sono uscito dal negozio (...??????...).
Fortunatamente non tutti i negozianti propongono ai malcapitati nuove teorie new hi-fi, tuttavia qualcuno in giro ce n'è, quindi se la mia esperienza, e magari qualche sua illuminante (questa veramente) spiegazione possono ricondurre all'ovile le pecorelle smarrite prima che arrivino dal lupo cattivo...
Grazie ancora per la gentilissima attenzione che presta al sottoscritto rompiscatole, e se magari mi sono perso qualche puntata di TNT dedicata alla "new hi-fi" allora cestini pure cotanta indegna dissertazione e abbia pietà di me!
Claudio Cascioli - E-mail: c.cascioli@virgilio.it
Caro Claudio,
non si tratta di ricondurre all'ovile alcuna pecorella smarrita, qui siamo nel campo delle opinioni ed ognuno ha il diritto di esporre e proporre le sue. Ritengo il sistema proposto dal negoziante piuttosto insolito e fantasioso e mi piacerebbe sentire le motivazioni tecniche (di acustica ambientale) addotte per giustificare un simile dispiegamento di mezzi.
Io continuo a pensare che suonino meglio 2 casse disposte in modo tradizionale che 4 sparpagliate nella stanza nei modi più strani, non foss'altro che per l'ordine di spesa. Con 1000 Euro compri 2 casse decenti oppure... 4 casse entry-level. A questa spesa, poi, ci sarebbe da aggiungere quella dei cavi, che raddoppiano o peggio ancora se si dovesse ricorrere al biwiring!
Per quanto riguarda il discorso delle torri, l'ho affrontato più volte. Per fare un confronto alla pari con diffusori da stand occorre sommare a questi ultimi il costo di un buon paio di supporti. In questo modo, l'eventuale superiorità dei bookshelf si riduce non poco. Poi, che siano necessari 4000 o 5000 Euro per una decente coppia di diffusori da pavimento è un qualcosa che andrebbe spiegato a Thiel, ProAC ed altri marchi blasonati che propongono diffusori eccellenti per molto meno.
Infine, due parole sul presunto "ritardo" dell'emissione del reflex posteriore. Alla velocità del suono, 10 cm in più o in meno non è che ti cambiano la vita ;-)
Però questo signore dovrebbe spiegare come mai si preoccupa tanto del ritardo di emissione di un povero reflex posteriore (che fa ben poco) mentre l'emissione riflessa dei woofers delle due casse supplementari che punterebbero verso l'angolo non sembra preoccuparlo minimamente. Mi pare che manchi un requisito fondamentale: la coerenza.
Ancora, dovremmo portare questo ragionamento alle estreme conseguenze e mettere in fase acustica coerente anche woofer e tweeter, allora...ma anche su questo ci sarebbe molto da discutere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile Lucio,
mi chiamo Stefano e sono un neofita spaesato ma entusiasta. Le scrivo perchè i miei dubbi nascono da alcune asserzioni che ho letto proprio su tnt e, se non ricordo male, proprio scritte da lei.
In questo contesto mi è capitato appunto di leggere che il ns. orecchio percepisce i suoni entro una fascia di frequenza che va da 20 Hz a 20.000 Hz ca. Ora, mi sono interessato a dei diffusori della Piega, azienda svizzera, per la precisione la serie C. Ne esistono di due tipi, la standard e la LTD. La LTD si distingue per avere un'unità tweeter-midrange coassiale in ribbon, l'altra ha solo il tweeter in ribbon. La risposta in frequenza parte da molto in basso (ca. 25-28 Hz) e va molto in alto (50'000 Hz) per entrambe le versioni.
Le domande sono: L'orecchio umano percepisce simili alte frequenze? L'unica cosa che so della tecnologia utilizzata per i tweeter è che è molto costosa, ma non sono in grado di apprezzare se suoni realmente meglio di un magneto-dinamico. In quest'ultimo caso mi appello ovviamente alla sua esperienza circa tale tecnologia (non oso sperare che abbia avuto un'esperienza diretta con questi diffusori), più che altro per il fatto che per ascoltare tali casse dovrei andare a Zurigo che è un po' lontana.
Non le sto chiedendo se sia il caso di comprarle o meno. Le chiedo un'opinione tecnica su questi
diffusori in modo da conoscere quali possano essere i punti deboli della tecnologia (sempre che ve ne siano) rispetto ai classici magneto-dinamici, e capire se sono potenzialmente incompatibili coi gusti del mio orecchio.
Colgo l'occasione per ringrazierla e le porgo cordiali saluti.
Stefano - E-mail: inter_65@yahoo.com
Caro Stefano,
sei neofita e pure disattento :-)
Il primo non è un difetto ma una condizione culturale (rimediabile...), il secondo è un difetto, specie in chi cerca di imparare. Abbiamo infatti recensito diffusori Piega qualche anno fa qui su TNT-Audio. Visto che oggi mi sento buono, ecco dove puoi reperire la recensione: Piega P4L. Ma non basta: abbiamo recensito anche altri diffusori che estendono la risposta in frequenza ben oltre il campo dell'udibile, ad esempio i Manger 109. Ancora, abbiamo pubblicato un'intervista ad un pianista e recording engineer proprio incentrata sull'udibilità dei suoni oltre i 20 kHz. Per farla breve, pare che per quanto non udibili direttamente, questi suoni in banda ultrasonica contribuiscano alla percezione uditiva attraverso complessi sistemi di trasmissione delle vibrazioni (non direttamente grazie al timpano, per capirci).
Comunque sia, il problema non è questo, semmai: esistono dischi con frequenze ultrasoniche? La risposta è NI, nel senso che i nuovi formati audio consentirebbero di estendere la risposta ben oltre i 22 kHz teorici imposti dal vecchio standard CD. Ovviamente, a monte di tutto ci deve essere un nastro master ed ancor prima un microfono in grado di registrare suoni di così elevata frequenza.
Insomma hai capito: la cosa non è così rilevante da far propendere verso un diffusore od un altro. Semmai, l'unica cosa sensata che puoi fare, anzichè perdere tempo in argomenti tutto sommato oziosi, è andare ad ascoltare i diffusori Piega che così tanto ti hanno incuriosito. Non c'è bisogno di andare a Zurigo, sono distribuiti pure in Italia da LifeStyle. Una piccola e veloce ricerca in rete ti avrebbe dato le stesse informazioni senza doverle chiedere a me. La conoscenza, ricordati, passa attraverso la fatica personale, non per mezzo delle pappe pronte.
Ciao!
Lucio Cadeddu
Egregio Direttore,
mi sto avvicinando da poco al mondo della vera hi-fi. Fino ad oggi ero il possessore (passerà a mio padre) di un impianto Technics (diffusori bose 301, ampli A800 mkII.........), ed ora voglio fare un salto di qualità.
Premetto subito che come budget non vorrei superare i 3.500 euro. Girando per negozi di hifi e consultando vari siti mi ero già fatto una idea per un possibile impianto, che ti descrivo di seguito, da posizionare in una stanza di circa 25 mq:
Come si vede sono ancora molto indeciso su alcune componenti (il lettore in particolare, ogni negoziante ne propone uno diverso tra i quali cito ancora arcam e l'italiano lector).
Ho, inoltre, dei dubbi sull'aeron per il fatto che è una casa nuova e poco conosciuta. Mi chiedevo pertanto se non è il caso di andare su qualche cosa di più noto e consolidato (e magari anche più rivendibile) tipo arcam (diva 85) o audio analogue (puccine se; ho anche trovato a 1.600 euro il bellini + due finali mono donizzetti). So che sono a stato solido ma credo che
difficilmente con il mio budget potrei optare per un valvolare che non sia l'aeron.
Grazie dell'attenzione
Valerio Portesi - E-mail: vportesi@kpmg.it
Caro Valerio,
a te, come a tutti coloro i quali mi chiedono notizie di Aeron non posso che rispondere sempre con la stessa cantilena. Avrebbero dovuto essere qui in redazione a dicembre, ma per problemi a noi sconosciuti (probabile mancanza di test samples) non sono mai arrivati. Quindi, non posso esprimermi a riguardo.
Di conseguenza, fatta salva l'incognita dell'amplificazione, direi che il resto dell'impianto mi pare ben assortito, specie se con lettore CD Audio Analogue, visto che sia le Monitor Audio che le Dynaudio hanno un carattere tendenzialmente aperto. Mi auguro che tu abbia anche ASCOLTATO queste proposte e non le abbia selezionate solo sulla carta. Già l'idea delle valvole a tutti i costi mi fa propendere verso questa seconda possibilità. Si deve scegliere in base al risultato, non in base ai propri desideri ("voglio le valvole" o "voglio le casse con 5 woofers" etc.).
Poi, ci sarebbe da fare il discorso dell'ambiente d'ascolto: se troppo riflettente (leggi: vuoto, con vetri, specchi e superfici simili) i diffusori scelti potrebbero risultare troppo "aperti" e produrre un risultato finale squilibrato. Difficile, per me, senza altri dati a disposizione, andare oltre al solito scontato consiglio del "ascolta e decidi con le tue orecchie".
Buona scelta!
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
a Natale ho traslocato, e dopo che gli scatoloni sono stati "smaltiti" ho
potuto rimontare l'impianto. Accidenti a me, troppo zelo nel proteggere la
testina sul giradischi han fatto sì che lo stilo si sia danneggiato.
Il mio giradischi è un Sondek con braccio Helius Orion e la testina una
Mission Red Rose (che vale la pena farla rimettere a posto).
In attesa di farla riparare, ho fatto la prova attaccando un giradischi che
avevo appena comprato appena prima di Natale per un secondo impiantino di
servizio. Non l'avevo mai sentito bene, ma era il mio sogno da ragazzino:
un Thorens 126 MK III con il suo praccio TP 16, e ben due mezzi-braccetti
sostituibili per altrettante testine, una ELAC 794 e una Denon DL 110.
E' però piacevole. In fondo, per pregiudizio, non concedevo troppo al
Thorens.
Allora, non so dire se è un fatto di cause contingenti che penalizzano la
ELAC, o la piccola Denon è effettivamente una gran testina, in ogni caso il
suono è impressionante per completezza e dettaglio, morbidezza e vivacità.
Il contrabbasso viene fuori nitido e profondo anche se un po' più secco. Il
charleston della sembra molto più esteso sia in basso (il tocco della
bacchetta) sia in alto. Il pianoforte è liquido ma nitido, ed all'occorrenza anche duro come deve. Sembra di essersi avvicinati di un paio di metri al palco.
Ma la vera meraviglia sono le voci, naturali e chiare. Sì, sul Thorens suona molto meglio che sul Sondek. E l'accoppiata Denon/Thorens sembra suonare bene QUASI quanto quella Mission/Sondek.
Insomma se qualcuno ha fatto esperienze simili mi può dare un riscontro?
Grazie.
Cordiali saluti,
Dr. Carlo Orecchia - E-mail: Carlo.Orecchia@stige-net.com
Caro Carlo,
è sempre un piacere leggere le tue esperienze audiofile. Non ho mai fatto la prova da te eseguita ma credo di poter dire comunque qualcosa: il Thorens TD 126 è un signor giradischi che ha poco da invidiare alle più blasonate macchine analogiche oggi in circolazione. I pick up Denon, sia la tua DL110 che la più famosa DL 103, sono dei piccoli campioni nel rapporto qualità/prezzo. Infine, non escluderei che l'interfaccia con braccio Thorens possa essere particolarmente fortunata e magari meno ideale quella con l'Helius.
Infine, non dimenticare il fattore trasloco e l'astinenza forzata - causa rottura testina - dal suono del tuo front-end Linn/Helius/Mission. La memoria gioca brutti scherzi e non è raro sentire audiofili narrare di leggendari suoni paradisiaci con impianti "precedenti". Il tempo tende a modificare le sensazioni, facendoci dimenticare sia quelle più spiacevoli che quelle più piacevoli. E' una sindrome che conosco bene, visto che per ragioni logistiche ascolto più spesso l'impianto "piccolo" che quello "grande"... ti confesso che più di una volta mi son ritrovato a pensare quanto bene suoni il primo anche rispetto al secondo. Un rapido "reality check" con il secondo impianto mi fa capire quanto possa essere fallace la memoria acustica :-)
Quindi, non escluderei che il trittico Linn/Helius/Mission le suoni comunque alla fortunata accoppiata Thorens/Denon...anche se una serie di felici concause e di fattori incontrollabili potrebbero pure far pendere l'ago delle preferenze verso questa seconda combinazione.
Continua a seguirci,
Lucio Cadeddu
Caro Direttore,
le scrivo per avere da lei un prezioso consiglio. Ho ascoltato un sistema così composto:
Mi è piaciuto e la mia intenzione è quella di mantenere come elementi fissi l'amplificatore e il cd player e di acquistare diffusori economici, sempre da pavimento.
Ascolto vari generi musicali, principalmente black music, classica soprattutto per pianoforte, jazz, lirica. Mi piace ascoltare i particolari e quindi un tipo di riproduzione ben definita e dettagliata, ma anche, quando serve, energia e corpo, soprattutto quando ascolto musica rock/pop.
Nel coacervo dei produttori di diffusori devo ammettere di essermi un po' perso! Ho visitato diversi siti e ho trovato una miriade di diffusori, ma mantenendo come criteri di riferimento: sensibilità il più possibile vicina ai 90 db e una risposta in frequenza intorno ai 50-22000 hz la cerchia si è ristretta:
Se ha altri marchi o proposte ben venga!
La ringrazio in anticipo per l'ascolto prestato.
Andrea Garò - E-mail: tonymanero@inwind.it
Caro Andrea,
capisco la confusione creata dalla notevole offerta di mercato ma utilizzare i numeri per selezionare i candidati è un metodo che non porta da alcuna parte. Chiariamo subito un punto: la tua stanza d'ascolto non è enorme (16 mq) ed immagino pure abbastanza "piena", essendo una camera da letto. E' probabile che ascolterai a distanza abbastanza ravvicinata, per via della presenza del letto. Di conseguenza, non hai bisogno di acquistare diffusori di sensibilità elevata da abbinare all'ampli scelto. Il Rotel RA-02 riuscirà a sonorizzare la tua stanza a volumi sonori da arresto immediato anche pilotando diffusori di sensibilità inferiore ai 90 dB.
Quindi, la sensibilità da sola non può essere un parametro. Allo stesso modo, non può esserlo neppure la risposta in frequenza "dichiarata", per due ragioni almeno: intanto c'è forte discordanza tra i dati dichiarati e quelli reali, soprattutto quando non si specifica l'intervallo (espresso in dB) di precisione della misura. 50 Hz a -3dB non sono la stessa cosa di 40 Hz a -6dB, per capirci. Secondo, a parità di risposta in frequenza, due diffusori possono suonare MOLTO diversi l'uno dall'altro e non è infrequente trovare diffusori che scendono di più in basso suonare più "leggeri" di altri che scendono meno.
I parametri che concorrono ad un buon suono sono così tanti che è difficile utilizzarne uno o due per fare una scelta. E allora come si fa? Due dovrebbero essere le linee guida: l'ascolto del prodotto e la solidità del marchio. Quest'ultimo "parametro" in genere garantisce assistenza, rivendibilità e tenuta del valore nel tempo.
Ovviamente, sto pensando a prodotti da scegliere "sul campo" e non sulla carta, quindi anche la disponibilità di un punto vendita che tratti il marchio e che si renda disponibile a prove d'ascolto può far sentire la sua pesante influenza sulla scelta finale.
Quindi: opta per quei modelli che, a prescindere da tutto (numeri e specifiche) possano rientrare nel tuo budget e possano essere ascoltati con la dovuta attenzione. Se possibile, tra questi, cerca di avere un occhio di riguardo per i prodotti italiani, non per sciocco nazionalismo ma per convenienza: il prodotto "locale" gode di un rapporto qualità/prezzo di norma superiore (meno passaggi di mano) e potrebbe garantire una assistenza post-vendita semplice ed immediata. Le più note case italiane di diffusori si occupano DIRETTAMENTE del customer care. Anzi, spesso sono proprio i progettisti a rispondere al telefono o all'e-mail ed a farsi carico di venire incontro alle esigenze del cliente. Non è un fattore di poco conto.
Fatte tutte queste considerazioni e sentito che ti suggerisce il tuo orecchio, sarai in grado di fare una scelta consapevole.
Buona scelta!
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
Che tristezza...!
Scusa, e permettimi di esordire in questo modo, ed, affinchè si capisca l'apertura, vado a spiegarmi subito.
Ho appena terminato di leggere l'ultima pagina della posta dei lettori, poichè da varie settimane ormai, questa è una mia gradita ed irrinunciabile abitudine, e non ho potuto fare a meno, (salvo rare eccezioni) di notare come, con l'andare del tempo, la "qualità" delle lettere, sia sempre minore. Non mi riferisco certo alle tue cortesi e competenti risposte, ne' tantomeno ai quesiti sul tal o talaltro ampli o diffusore, bensì al modo in cui essi ti vengono posti!
Lettere sgrammaticate, richieste di risposte private e immediate (perchè sai, tra venti minuti parte l'autobus per il negozio di HIFI e non posso certo far aspettare l'autista....) o, ancora, chi non ritiene di doversi firmare, insomma, una sequela di comportamenti a dir poco indelicati, per non parlare della indecorosa abitudine di scrivere lettere con gli abbreviativi che si usano per gli SMS!!
Ma insomma, questa gente ha mai sentito parlare del "piacere dello scrivere" e della cultura del bello? A cosa serve ascoltare musica (una delle principali e più belle forme di arte) con impianti sempre più sofisticati per cogliere le più delicate nuances del suono (o anche perchè no venire travolti dal rullante di George Stitt) se poi questo non invoglia a migliorarsi!
Il bello migliora l'uomo. Si, ma loro lo sanno?
Diamine! Anche lo scrivere, e lo scrivere ad un'altra persona su argomenti che presuppongono una risposta pubblica ha degli obblighi che non sono solo quelli della cortesia, ma anche dell'amor proprio!
Certamente non sono partito con intenzioni moralistiche o censorie, ma vivaddio, se è vero come è vero che l'intrecciare rapporti epistolari è prima di tutto un piacere, questo deve essere in linea con il rispetto reciproco.
Anche leggere la corrispondenza tra appassionati dovrebbe essere un piacere e non solo una lista di richieste più o meno perentorie, poste ad un altro appassionato che, senza alcun altro motore se non quello della passione, offre la sua competenza e gentilezza dalle pagine di una rivista.
Bisognerebbe che si riflettesse di più su questo ragionamento.
Mentre scrivo, mi accorgo di essere stato molto duro, mi spiace, solitamente non sono affatto aggressivo, tantomeno verbalmente.
Spero che nessuno si sia offeso, ma che qualcuno, leggendo, possa soffermarsi sulla necessità di recuperare rapporti, sia pure verbali e di stile, necessari al bene di tutti non soltanto dei melomani e appassionati di HI FI.
Cordialmente.
Daniele Fingo - E-mail: Daniele330@interfree.it
Caro Daniele,
non posso che essere d'accordo con te. Non si vuole fare del moralismo a tutti i costi ma, davvero, mettere in mano Internet a certe tipologie di utenza è stato peggio che vendere whisky agli indiani d'America :-)
Abituati a scrivere 100 SMS al giorno, non appena vedono una tastiera si dimenticano che il mezzo è diverso, si dimenticano del fatto che le sciocchezze che scrivono le leggeranno migliaia di persone e, ebbri di tecnologia, si lanciano sull'e-mail come niente fosse, infischiandosene di tutto, di tutti e pure di se stessi (per via della figura barbina che vanno a fare).
Potrei, è vero, fare io una selezione a monte, escludendo a priori i deliri cartacei e scortesi. Ma no, non sarebbe giusto. Lo scopo, avrai capito benissimo, è didattico. Si spera che, dopo (in)finite iterazioni, una parte del messaggio PASSI e RESTI. Chi è stato "castigato" in pubblico una volta, FORSE, la volta successiva farà ammenda (qualcuno lo fa, in verità) e comunque impari un codice di comportamento civile che potrà servire anche in altri consessi, al di fuori di questo.
Poi, ci sono anche quelli che, avuta la risposta, continuano imperterriti sulla loro strada, perchè tanto non hanno niente da imparare da nessuno e l'educazione è un qualcosa da usare solo in certe occasioni...e mai quando si è ben nascosti dietro un monitor.
Un'altra ragione per la quale pubblico certe cose è per dare un'idea, anche vaga, della mole di lavoro (ingrato) che ci dobbiamo sorbire TUTTI I SANTI GIORNI, festivi compresi. Non siamo alle lamentazioni di Geremia, ma all'invito all'uso della cortesia e del rispetto per gli altri, rispetto che è dovuto sempre e comunque, sia quando chiediamo qualcosa a qualcuno che è pagato per risponderci, sia quando questo qualcuno ci risponde solo per educazione nei nostri confronti. Infine, educazione e rispetto imporrebbero anche - prima di inviare domande - di leggere ALMENO le FAQ su questo sito ed un buon numero di lettere alla Redazione. Ce ne sono 10 ogni settimana e, sostanzialmente, sembrano tutte uguali. Credo che se uno si prendesse la briga di leggersi un paio di volumi (qualche decina di lettere, basta un'ora di tempo) troverebbe le risposte al 99% delle domande che gli rovinano il sonno.
Più che "Lettere alla Redazione", stiamo diventando una succursale del programma "Al posto tuo" ;-)
Resistiamo, che altro vuoi che ti dica?
Lucio Cadeddu
Ciao caro Lucio,
è la prima volta che ti scrivo, dopo lunga militanza silenziosa sulla tua rubrica settimanale, ma mi sono deciso, dopo che la continua e assidua consultazione mi ha consentito di aprire gli occhi e valutare con decisione la scelta per i due canali.
Infatti questo sito senza fronzoli ne' pretese di estasiare con luci e cotillion, ma soprattutto per la vostra competenza, riesce a dare informazioni precise e puntuali per ogni esigenza che viene posta o affrontata. Ho molto apprezzato le recensioni, insieme alla rubrica di posta settimanale.
Le vostre rubriche invece mi hanno fatto ricredere sul concetto del "ben suonante" per un multicanale, oltretutto per il budget che mi ero prefissato. Inoltre, pochè comunque la mia scelta finale ricadeva comunque sull'ascolto della mia discreta discografia classica, la scelta ai due canali è stata quasi ovvia e senza rancori.
Veniamo al sodo. Sono ormai 3 mesi che varco le soglie dei vari negozi accreditati su Roma per l'Hi-Fi, ed è giunta l'ora di dover fare la difficile scelta. Considerare che il mio unico impianto posseduto è un compattone Technics.
Dopo vari ascolti, la mia scelta è ricaduta su tre diffusori a mio modestissimo parere molto "coinvolgenti". Sono le Opera 2.0, le Chario Delphinus e le Sonus Faber Concerto, con propensione di scelta verso queste ultime.
Come ampli ho una indecisione sull'Aeron A160 e il Rotel RA-02, anche se l'Aeron mi ha impresso un'immagine e un'impronta del suono molto decisa.
L'ambiente su cui andrà collocato il tutto è di circa 20mq, abbastanza riflettente, con una distanza massima di 10cm dal muro. I supporti per i diffusori saranno costruiti da me, così come descritto per i bellissimi "TNT Ernesto".
Vorrei avere se possibile un suo competente consiglio sulla scelta, soprattutto se è equilibrata e sui cavi per i quali non ho nessuna idea su come e cosa far ricadere la scelta.
Ciao e grazie
Massimiliano Taliani - E-mail: taliani_25a69@yahoo.it
Caro Massimiliano,
è un piacere leggere lettere così cortesi, precise, circostanziate e ricche di elementi essenziali per un eventuale consiglio. Intanto mi compiaccio del fatto che abbia abbandonato l'idea dell'HT economico, convertendoti ad un ben più "musicale" due canali (che, comunque, ti farà godere delle colonne sonore dei films quanto e meglio un impianto HT di prezzo superiore). In secondo luogo mi fa piacere che la scelta dei candidati sia stata fatta ad orecchio, significa che si può ancora fare, che esistono negozi che lo consentono e persone che hanno l'intelligenza di dedicare qualche ora del loro tempo libero per decidere un acquisto così importante.
Le tre candidate sono ottime scelte e la tua preferenza per le Concerto mi trova assolutamente concorde. Fatta salva la qualità di fondo ed i fattori dei quali parlavo un paio di lettere sopra, è l'orecchio di chi compra a dover fare la scelta finale.
Per l'ampli, valgono le considerazioni già fatte prima su Aeron e Rotel RA 02. La posizione delle casse a 10 cm dal muro mi trova invece in disaccordo totale, voglio sperare che tu abbia previsto la possibilità di avanzare i diffusori quando dovrai effettuare l'ascolto, riposizionandoli poi in condizioni di "minimo ingombro". E' una cosa che si può fare facilmente, basta dotare gli stands dei piedini GlisDome dei quali ho parlato qualche tempo fa. Si tratta di dischetti emisferici in Teflon, che si usano per spostare mobili pesanti senza graffiare il pavimento.
Infine, mi chiedi un consiglio sui cavi. Non fartene un cruccio e lasciati consigliare dal rivenditore, magari dopo una prova d'ascolto di due o tre modelli in diverse fasce di prezzo. Opta per marchi ben conosciuti, possibilmente, e lascia decidere al tuo orecchio.
Non dovessi sentire differenze significative, non varrebbe la pena spenderci denaro, prendi pure i più economici che ti propongono. Avrai tempo e modo per ricrederti in futuro, quando avrai sviluppato una capacità critica ed esperienza d'ascolto sufficienti a determinare anche piccole variazioni nella qualità sonora.
Visto che non sembri disdegnare l'autocostruzione, potresti pure pensare ad uno dei nostri progetti di DIY. Ad esempio, Triple T di potenza e Piano 6 di segnale.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
Caro Direttore,
è ormai da tempo che volevo scriverti. Premetto che pur essendo un
grande amante della Musica (maiuscola come la scrivete voi!) sono un
assoluto neofita in materia hi-fi. Le quattro cose sensate che riuscirò
a scrivere in questa email sono fondamentalmente dovute al fatto che,
imbattatutomi nel vostro sito, lo sto "divorando" da due mesi.
Da quando (a vostra insaputa) è nata la nostra amicizia la mia famiglia ha
incominciato a dubitare della mia salute mentale e la mia ragazza ormai
se sente solo nominare la parola "casse" scatta quasi l'avesse punta una
tarantola.
Comunque, come ho detto, volevo scriverti già tempo fa per chiederti un aiuto sulla composizione del mio primo impianto. Ma più leggevo il vostro sito più capivo che la risposta sarebbe stata uguale alle tante altre che vi arrivano. Così, superato il primo periodo in cui nella mia testa Marantz e Nad sarebbero potute essere marche di surgelati, ho girato tre o quattro negozi con in mente i vostri consigli e ho cominciato ad ascoltare. Premetto che il mio status di studente
universitario mi consentiva di disporre di un budget molto limitato (500euro) e un ambiente d'ascolto che non può non essere la mia stanza da letto (3.5x3.5m).
Insomma, dopo lunghe riflessioni ho composto il mio primo impianto rientrando pienamente nel milione di lire!!! L'amplificatore - un Technics Su-Z150 - in realtà non l'ho comprato ma rimediato. L'avevo ereditato tempo fa da uno zio (e prima era collegato al pc e ad un
lettore cd portatile e "pilotava" due casse riciclate da un compatto Sony).
Come diffusori ho preso in un negozio delle Chario syntar 100T usate ma, per quanto posso vedere e sentire, in ottimo stato. Mi hanno giurato che avevano massimo due anni e le ho pagate 350euro. Il lettore cd è un Marantz cd67 mkII (comprato usato con gli euro rimasti) divenuto
ora LLE.
Di cavi ancora non se parla ma li autocostruirò al più presto grazie alle vostre preziose indicazioni.
Ora, me ne scuso, ho alcune domande che non posso più rinviare. Premetto che ascolto e amo la musica di quasi TUTTI i generi, comunque, per quantità d'ascolto e numero di cd, la mia predilezione va verso il rock straniero... Pearl Jam giusto per fare un nome che so che conosci.
Capisco di essermi dilungato anche troppo e me ne scuso. Ti ringrazio ancora per quello che fate e per avere riacceso in me una passione, la Musica, che 4 anni passati sui manuali di Legge avevano un po' impigrito.
In più le Chario forse sono anche un po' bassine, 85cm., e considerando anche che il tweeter è più in basso rispetto al woofer... che faccio costruisco un rialzo? La disposizione
che ho adottato segue le vostre indicazioni e comunque è provvisoria visto che presto cambierò stanza.
Andrea Costa - E-mail: costandrea@tiscali.it
Caro Andrea,
cerco di andare con ordine. Le Chario hanno in effetti un basso abbastanza esuberante. Tieni però conto che, molto più spesso, sono proprio i dischi ad avere il basso gonfio, apposta per "colpire" l'ascoltatore medio ("Miiiii che bbbassi!"). Comunque sia, qualche intervento lo puoi tentare. Comincia col chiudere, con della gommapiuma, prima parzialmente, poi del tutto secondo prove successive, il condotto reflex. Un po' della "presenza" del basso dovrebbe sparire. Tieni conto che - quando cambierai amplificatore - la cosa potrebbe rivelarsi superflua e/o dannosa.
Poi prova a sollevare, tramite dei supporti bassi, le casse dal pavimento, un po' di gamma alta dovrebbe venir fuori. Pensa SUBITO all'amplificatore (obsoleto ed economico ampli giapponese da circa 30 watt): non c'è bisogno di aspettare 400-500 Euro per acquistarne uno nuovo. Con circa la metà trovi eccellenti apparecchi usati di qualche anno, stessi marchi sempre citati.
Nel frattempo, metti dei cavi decenti, qualcosa dovrebbe migliorare ulteriormente.
Per il lettore CD, benissimo il cavo saldato all'interno, soluzione ancora migliore rispetto all'uso della vaschetta IEC (che è solo MOLTO comoda). Per i piedini, prova qualcosa di smorzante. Ad esempio, i soliti battiporta Upim vanno benissimo.
Infine, gli apparecchi vintage che hai a disposizione sono tutti interessanti. Gli Augusta giusto a livello di curiosità e poco più (valore sonico e commerciale prossimo allo zero) mentre i registratori a BOBINE sono oltremodo interessanti. Il Revox B-77 mkII è una specie di leggenda, si può vendere anche a 400 Euro, il Grundig non lo ricordo bene, ma potrebbe avere un valore leggermente più basso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Spettabile Redazione Tnt-audio
Mi chiamo Fabio Castelli e sono possessore di un impianto entry-level peraltro poco soddisfacente per i miei gusti composto da diffusori AR STATUS 40, amplificatore ROTEL (pre) RB (finale) RC 971 MKII, e sorgente digitale Sony.
Vi scrivo sostanzialmente per chiedere un consiglio sull'acquisto di un lettore cd.
La questione è che non essendo soddisfatto dell' impianto attuale in previsione di una prossima sostituzione ho pensato che una sorgente di qualità superiore, forse, potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza ed evitare quindi altre sostituzioni nel breve periodo.
Così ho allargato la ricerca e le mie orecchie sono cadute sul MERIDIAN 507, erede del 506/24, ma che costando Euro 2000 risulta un po' caro per le mie tasche. Ma ho trovato anche un MARANTZ CD 16 in ottime condizioni ad un prezzo di Euro 800.
Arrivo al dunque: secondo Voi il MARANTZ vale quella cifra? Può sostituirsi a lettori nuovi e di pari prezzo prima citati? E' superiore a questi nonostante il tempo trascorso? Può resistere ad un confronto con il MERIDIAN? Le differenze di qualità (se Voi ritenete che ci siano) tra il Marantz e le sorgenti che ho elencato in apertura coprono il rischio di comprare un usato di almeno 6 anni o più di pari prezzo ai nuovi dotati di garanzia e comunque con prospettive di vita più ottimistiche?
Faccio appello alla Vostra esperienza e attendendo impaziente una Vostra risposta vi porgo i miei distinti saluti.
Fabio Castelli - E-mail: fabiodeejay@ciaoweb.it
Caro Fabio,
chissà se la ragione della tua profonda insoddisfazione sia davvero da imputare al lettore CD. Quando i difetti sono così grossi da rendere insoddisfacente l'ascolto di un impianto tutto sommato "buono" mi chiedo sempre se non ci siano altre ragioni, ben più gravi. Sto pensando, tanto per cambiare, all'ambiente ed al posizionamento dei diffusori. Non dici nulla in proposito, quindi sorvolo...ma invito alla riflessione.
Il Marantz CD 16, se in buone condizioni, è un ottimo acquisto, presumibilmente superiore ad alcuni lettori da te citati (il Marantz 6000, il Cambridge...). Per poter formulare una risposta sensata avrei dovuto poter ascoltare tutti quegli apparecchi a confronto col Marantz, cosa che - evidentemente - non ho fatto. Non è scandaloso ammettere che - contrariamente a Fontana - non le so...tutte! :-)
Quindi: se il Marantz fosse in perfette condizioni, potresti correre il "piccolo" rischio insito sempre nell'acquisto dell'usato e portatelo a casa. In ogni caso - non ti dovesse piacere - lo potresti rivendere abbastanza facilmente allo stesso prezzo d'acquisto o quasi.
Trattandosi di un usato, però, io chiederei di poterlo provare nel tuo impianto, così almeno scopriresti se il colpevole è davvero il lettore CD o se è meglio cercare altrove.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!