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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Re: Problemi con la protezione antipirateria dei CD (altre 2 lettere)
  2. Considerazioni surreali su una prova di uno strano impianto (sorridere prego...).
  3. Aspirante audiofilo di provincia
  4. Esperienze con la mandria
  5. Hi-Fi vince su HT
  6. Spazi ristretti e compromessi
  7. Consiglio per un primo impianto Hi-Fi
  8. Passo da gigante
  9. Nuovo finale
  10. Upgrade sostanziale

Re: Problemi con la protezione antipirateria dei CD (altre 2 lettere)
Caro Direttore,
se può interessarti, ho cercato di documentarmi sugli aspetti tecnici delle protezioni sui CD audio. Non ho la pretesa ne' le competenze per trattare l'argomento in modo completo ed esauriente, ma ho pensato di contribuire con le mie riflessioni.
Durante le mie ricerche, una della sorprese che mi attendevano è stata quella di scoprire che molti produttori di meccanismi di protezione parlano dei CD protetti come di supporti per i quali:

Mi sembra quindi evidente, leggendo parole come "nascondere" o "senza riduzioni percettibili", oltre che da un esame un po più approfondito di alcuni aspetti puramente tecnici del soggetto, che in molti casi ci la protezione si affidi all'introduzione di "errori" digitali che vengono poi livellati dagli appositi algoritmi di correzione contenuti nei processori del lettore. Quegli stessi algoritmi che erano stati studiati ed introdotti da Sony e Philips per evitare i salti dovuti ai al danneggiamento della superfice dei CD (ti ricordi i famigerati "crash test" sui CD dei primi anni 80?).

La mia conclusione è che in molti casi comprare un CD protetto equivale a comprare un CD graffiato. E sappiamo benissimo che un CD graffiato non suona come uno integro. Non mi sorprende quindi assolutamente che alcuni trovino una qualità scadente nella resa sonora di tali CD, dato questo variabile sia in funzione della qualità degli impianti come della sensibilità auditiva dei singoli, ma sicuramente oggettivo.
Buon lavoro,
Antonio Esposito - E-mail: antonio.esposito@free.fr

Caro Direttore,
vorrei intervenire sulla questione dei CD con protezione dalla pirateria.

Il titolare e progettista di Arcam – John Dawson – ha rimarcato a proposito che poco può fare il mondo dell'hi-fi e che una speranza potrebbe derivare dalle ... automobili, eh sì, perchè un conto è che a lamentarsi con la Universal e gli altri colossi sia Arcam, ben diverso se a lamentarsi fossero Mercedes e compagnia rombante. Dawson poi definisce "idiots" gli ideatori di queste protezioni e si chiede come mai questa gente non si renda conto che così uccide la gallina dalle uova d'oro: infatti va ricordato che il CD 20 anni fa salvò da morte certa il mercato del disco. Io personalmente intravedo un'unica strategia: l'assenza di un formato unico sul mercato della registrazione musicale in modo che possano venderci in continuazione gli stessi titoli. Se è vero che in queste settimane arriva nei negozi la quarta edizione CD di "Whòs next" ... se così non fosse potremmo risolvere tutto noi consumatori, ecco come.

Alcuni punti della questione sono chiari: 1) un Compact Disc Digital Audio secondo i canoni del "red book" non può contenere altro che informazioni musicali 2) la maggior parte dei CD protetti non riportano il marchio Compact Disc Digital Audio, ma sono venduti come tali 3) nessuno può impedire alle case discografiche di violare il "red book" 4) il prodotto che viola il "red book" non è un CDDA e non può essere venduto come tale.

Stando così le cose, bisogna fare guerra ai negozianti: soprattutto a quelli grossi, ai colossi tipo Mediaworld e i vari megastore, loro sono il mezzo per far giungere la nostra protesta di consumatori alle orecchie delle multinazionali. Nel caso del CD – che CD non è, è qui la chiave – si deve arrivare a costringere i negozianti a esporre i CD-falsi separatamente dagli autentici CDDA.
Il mio diritto è che un prodotto venduto come CDDA suoni in qualsiasi lettore CDDA-player: in caso contrario il prodotto non sarà un CDDA e – essendomi stato venduto come tale - ho il diritto che il negoziante mi restituisca i miei soldi fino all'ultimo eurocent, se si rifiuta, estrarre il cellulare dalla giacca e chiamare l'Autorità.
Chi ha acquistato il CD-falso di Ben Harper e non gli suona, vada in negozio e pretenda, con le buone o con le cattive - la restituzione dell'importo. Tolto qualche Don Chisciotte, non accadrà, com'è che cantava il poeta? "mentre il cuore d'Italia da Palermo ad Aosta si gonfiava in un coro di vibrante protesta"
Con tristezza e senza speranza
PS. Le affermazioni di John Dawson si trovano seguendo questo link http://www.arcam.co.uk/news/index.cfm
Maurizio Di Marino – E-mail: mdm67@mclink.net

LC
Cari Antonio e Maurizio,
l'argomento è scottante, vedo. Non sarebbe una cattiva spostare tutta la discussione sul nostro Forum. Comunque, oltre che protestare nei modi suggeriti, temo che possiamo fare ben poco. A me sorge un terribile sospetto: non è che questa storia dell'anti-copia è nata apposta per uccidere deliberatamente e prematuramente il supporto CD, onde spianare la strada al nuovo formato SACD che in teoria sembrerebbe non "copiabile"? A pensare male si fa peccato...però...tante volte...
Non dimentichiamoci mai dello scempio culturale organizzato ai danni del vinile quando si doveva "spingere" il nuovo formato CD. Si è persino arrivati a DISTRUGGERE fisicamente le scorte di LP nei negozi. Ma è mai possibile che ogni TOT anni ci debbano costringere a cambiare supporto?

In conclusione, cerchiamo almeno di farci restituire i soldi "buoni" spesi per acquistare un bene chiamato CD che CD non è.
Lucio Cadeddu

Considerazioni surreali su una prova di uno strano impianto (sorridere prego...).
Caro Lucio,
sottoponiamo queste considerazioni, un po' anomale per la verità, agli amici audiofili. Chissà che non servano per rasserenarli circa le prestazioni dei loro impianti.
Dunque, abbiamo avuto modo di ascoltare un impianto molto particolare così composto:

Il costo di quest'impianto (volendolo avere a disposizione a casa nostra tutti i giorni) è altissimissimo, siamo di fronte ad uno dei più pazzi sistemi esoterici esistenti, ormai si sono oltrepassati i limiti. Chiediamoci subito se ne vale la pena. Possiamo anticipare la risposta: NO! Dato il costo ci si aspetterebbe molto, molto, molto di più.
In breve, le impressioni d'ascolto. Già dall'Overture siamo fuori dai sani cardini audiofili che ci guidano: troppi bassi, non controllati, assolutamente ridondanti e rimbombanti con le notissime "code fastidiose". Dicono i profani: ma il contrabbasso suona così! Ma figuriamoci, semmai non è un contrabbasso audiophile. E pensare che con poca spesa potrebbero coprire i contrabbassi (e i musicisti) con degli arazzi o riempirli di cuscini.
Altra nota dolente: il "soundstage". Ma dove sono i musicisti? I violini di qua, i violoncelli di là, i legni al centro, ben posizionati e "scolpiti", avvolti singolarmente in un'aura tra il celeste ambrato e il dorato pallido. Niente di tutto questo! Un unico fronte sonoro, largo si, ma compatto. Giusto il clavicembalo, nei recitativi, potrebbe essere identificato a destra. Insomma un disastro.
Con le voci poi siamo molto al di sotto delle prestazioni di un vero impianto hi fi: troppo lontane. Sappiamo invece che le voci devono essere ben presenti.
In questo caso credo che abbiano posizionato male l'impianto: l'orchestra nella buca e i cantanti sul palco (che abitudine malsana, sono troppi secoli che costruiscono teatri così anti audiofili, ora basta, bisognerà fare qualcosa).

Ma ecco le delusioni maggiori: il dettaglio dov'è? E la trasparenza? Insomma per un impianto di questo costo... Non si sente il respiro dei musicisti, le pagine degli spartiti, le sedie che scricchiolano e che cadono, il pestìo dei tasti dei legni, il flautista che rutta e si gratta la testa (sgrat, sgrat, chi di noi non ha notato, su certi impianti ben fatti, la differenza entusiasmante che passa tra un rutto soffocato con il pugno chiuso e uno a mezza bocca), il percussionista che allaccia le scarpe al violinista che, a sua volta, dice "grazie" (ah, la zeta di quel grazie in traccia 6), il pubblico che tossisce e si soffia il naso, il bambino che urla (ah già "siamo in Germania" qui fanno silenzio); insomma manca tutta quella ricca gamma di rumori che DEBBONO caratterizzare la "raffinatezza" di un vero impianto.
Mancando quelli, dove concentrare la nostra attenzione? Sulla musica forse?
Ma andiamo!!! Stendiamo poi un velo pietoso sulle sibilanti. Dicono i profani: ma quella cantante la esse la fa così! E allora? Non è una cantante hi fi, tutto qui! Le voci vibrano alquanto a certe frequenze. Sarà mica naturale? Ma quando mai! E' un errore di interfaccia tra i componenti se non un vero proprio clipping.

I pregi dell'impianto: le tedesche, una certa naturalezza, un po' di correttezza timbrica (a parte i bassi), un vago senso di presenza (ma limitato dalla mancanza assurda di dettaglio), punto e basta. Un po' poco per un impianto di questo prezzo.
A cena affoghiamo la delusione e la mattina dopo (da sobri) mi mettiamo sull'autostrada, solo 900 chilometri ci separano da veri impianti, quelli di casa nostra! Non comprate l'Opera di Monaco (anche se poi la musica DAL VIVO si sente proprio così).
Domenico Nobili & Carlo Ferraro - E-mail: ad.nobili@tin.it

LC
Cari Domenico e Carlo,
grazie per la bella lettera, arguta e molto, molto realistica. L'ho detto più volte: la Musica dal vivo, specie quella classica, suona diversa da come suona sugli impianti HiFi. La colpa, ahimè, non è di questi ultimi, semmai delle tecniche di registrazione che ci offrono prodotti "spettacolari" prima ancora che naturali.
Il problema è che molti audiofili paiono non rendersene conto. Molti possessori di minidiffusori insistono nel dire che il basso deve essere SEMPRE veloce, pulito, asciutto e senza code. Ma quando mai! Un pedale di un grande organo a canne in una grande chiesa squassa le pareti, rivolta gli organi interni, rimbomba ed ha decadimenti dell'ordine dei SECONDI! Altro che basso veloce, asciutto e controllato. Idem dicasi per il contrabbasso o i timpani.

Purtroppo non vedo soluzioni facili al problema, a parte quella, ovvia, di rieducare l'orecchio su quella che dovrebbe (è) essere la realtà della Musica dal vivo. Frequentare concerti dal vivo, specie di Musica NON amplificata, può aiutare a ricostruire dentro la nostra testa quel "modello" di realtà al quale i nostri impianti dovrebbero aspirare.
Per quanto riguarda la Musica amplificata, poi, la differenza rispetto a quel che c'è sui dischi è enorme. Impossibile pretendere l'impatto di un concerto rock a casa, pena liti condominiali furiose. Salvo delle rare eccezioni, i concerti rock sono distorti, compressi, quasi inascoltabili. Eppure quella è la realtà.
Confesso che a molti concerti sarei andato via molto volentieri, per salvaguardare le mie orecchie.

E' un argomento complesso, parlarne ogni tanto potrebbe aiutare qualcuno che, grazie al suo impianto (e solo quello) si è costruito un ideale di riproduzione che nel mondo reale non esiste.
Lucio Cadeddu

Aspirante audiofilo di provincia
Spett.le redazione di TNT,
in questi giorni di guerra penso sia una buona idea passare un po' più di tempo ascoltando musica piuttosto che guardando i bollettini di guerra in TV. Ciò non per nascondere la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, ma per mantenere una propria obiettività (o almeno indipendenza) di giudizio ed il gusto per le cose belle della vita.
Vi faccio i complimenti per la scelta della Vs. linea editoriale, del target di lettori a cui vi rivolgete e dei prodotti oggetto di recensione.
Vi scrivo per chiederVi una consulenza tecnica: abito un un paese di provincia che, purtroppo, non offre grandi possibilità per fare una scelta ponderata (ed... ascoltata) di un impianto hi-fi. Ho deciso di acquistare un nuovo impianto, costituito dai soli componenti fondamentali: lettore CD, ampli integrato, diffusori. Avrei pensato di spendere tra 600 ed 800 Euro per i diffusori e complessivamente la stessa somma per gli altri componenti.
L'ambiente è una mansarda di dimensioni non grandi (circa 60 mq.), arredato da soggiorno + sala da pranzo. La musica che ascolto è piuttosto varia: 70% rock & blues, 20% jazz (quota in aumento), 10% musica classica.
Fino ad ora me la sono cavata bene con un lettore Luxman D321, un amplificatore Arcam Delta 60, diffusori Celestion Ditton 3: il lettore mi sembra chiaro e dettagliato, l'ampli un poco "lento" (bassi lunghi, che ogni tanto penalizzano la ritmica), i diffusori abbastanza versatili e neutri. Ovviamente, queste sono solo le mie impressioni, che non ho competenza tecnica in materia ne', come già detto, grandi possibilità di confronto. Se non si fosse capito, mi piace il suono pulito, equilibrato ma che non manchi di carattere quando serve, versatile, magari un tantino "inglese".
Inizierò l'acquisto dai diffusori: ho ascoltato ed apprezzato delle Jamo (E850, se non sbaglio), delle Boston (VR 970) ed ho intenzione di ascoltare con attenzione delle B&W DM 603.
Vi sarei molto grato se vorrete darmi qualche suggerimento, sia per quanto ho già provato, sia per valide alternative che potrei andare ad ascoltare a colpo sicuro.
Mi scuso per la lunghezza, è la prima volta che scrivo ad una redazione e devo fare una scelta che, se tutto va bene, dovrà darmi anni di soddisfazione musicale (non credo che il budget familiare mi darà tanto presto una nuova chance di spesa simile).
Vi ringrazio e saluto amichevolmente.
Marco Allegro - E-mail: iulall@tin.it

LC
Caro Marco,
vista la tua predilezione per il suono "british" e ben "cadenzato" potresti pensare ad una soluzione classica Naim + Linn. Con il budget a disposizione la scelta del nuovo è però impraticabile, quindi dovresti rivolgerti all'usato. Un Naim Nait 2 o 3 si trovano a prezzi umani (dai 250 ai 500 Euro) mentre le casse potrebbero essere le inossidabili Linn Keilidh. Il lettore CD temo non si riesca ad inserirlo nel "lotto" quindi - per ora - potrebbe essere ancora il tuo Luxman. Comprendo che si tratti di una scelta un po' radicale, ma ti suggerisco di valutarla con attenzione prima di fare altri acquisti.
Già che ci sono, però, mi sento in dovere di darti anche un consiglio più "semplice", puntando sul nuovo. 600 Euro per ampli e CD non sono tanti ma qualcosa si riesce ancora a prendere. Ad esempio, il lettore CD potrebbe essere l'Harman Kardon HD 750 (250 Euro) e l'ampli un NAD C320 o Rotel RA 931 o il nuovo RA-01. Per le casse, ascolta anche qualcosa di made in Italy, tipo Chario Synthar 100T o 200T, Indiana Line Arbour 5.10 o 5.20, Aliante CNM Tower. All'estero, invece, non dimenticare le KEF Coda 90 o Mission M52.
Dopo che avrai fatto un po' di ascolti, sentiamoci di nuovo.
Ciao!
Lucio Cadeddu

Esperienze con la mandria
Caro Lucio
ciao, sono Alain, quello della logorrea acustica e della "mandria di tube traps" (complimenti per la definizione, mi ha fatto ridacchiare un sacco; comunque stai tranquillo, non sono aggressivi!) di qualche pagina della posta fa,
vol.227; grazie per la risposta, come sempre tempestiva.
Non ho messo in pratica il tuo consiglio, quello cioè di cambiare la disposizione dei diffusori in ambiente, perchè, nel frattempo, credo di avere definitivamente risolto il problema: avevo già il sospetto, ma ora, alla prova dei fatti, ne ho la certezza; si, insomma, mi sono deciso a coprire, con altrettanti arazzi, dalla stoffa piuttosto pesante ed assorbente, 3 grossi quadri, dalla facciata in vetro, che adornano la mia sala d'ascolto.
Forse uno di questi è situato proprio in coincidenza di un punto di rimbalzo delle onde stazionarie primarie, forse è solo questione di fortuna (che non guasta mai), sta di fatto che il miglioramento è stato sorprendente: niente più code ma bassi possenti, veloci e definiti, riesco a sentire fraseggi che precedentemente erano una coda più o meno accentuata, mi sembra che perfino gli alti siano ora più cristallini che in precedenza (forse perchè coperti da una sovrabbondanza di bassi e medio-bassi); ho passato in rassegna moltissimi dei miei CD-test, dal contenuto di frequenze basse deleterie per il mio ambiente e che conosco a memoria, ed il risultato è veramente entusiasmante, tanto che ho definitivamente accantonato l'idea di sostituire l'amplificazione, alla quale ero stato portato a dare parte della colpa per la resa insoddisfacente.

Bene, la morale di questa storia è che l'ambiente di ascolto è sempre il componente numero uno della catena di riproduzione audio (ma qui scopriamo l'acqua calda, non è vero? Anche leggendo le tue risposte ai lettori, so bene quanto tu giustamente consideri importante questo componente); insomma, se mi posso permettere di dare un consiglio agli amici lettori, NON spendete soldi inutili in componenti audio faraonici, se questi ultimi saranno inseriti i o, ed ancor peggio se impossibilitato a ricevere un trattamento di corretta correzione acustica, la delusione sarà veramente forte.
Un impianto audio "entry-level" suonerà certamente meglio, se collocato in un ambiente acusticamente corretto, di un impianto "ultra-mega-stellare" collocato in un ambiente con gravi carenze acustiche. Con buona pace della mia mandria (che continua a pascolare imperterrita!).
PS: un very, very grazie a Te per avermi fatto conoscere gli XTC; è stato grazie alla recensione della loro discografia sul sito di TNT che, incuriosito dai commenti più che positivi, mi sono deciso a colmare una non giustificata lacuna e ad acquistare praticamente tutti i CD pubblicati, salvo i primi 2. Sono veramente fantastici!
Alain Orlandini - E-mail: aorlandini@libero.it

LC
Caro Alain,
grazie per il prezioso feedback che spero contribuisca a convincere gli ultimi ostinati che continuano a spendere denaro sostituendo un componente dopo l'altro, con risultati via via sempre più frustranti...quando basterebbe un MINIMO di attenzione all'ambiente. A mio parere l'ambiente d'ascolto influisce più del 50% sul risultato sonoro finale. Ecco perchè a chi si intestardisce a provare cavi che "asciugano" (saranno una variante audiofila degli Asciugoni Regina?), che aggiungono brillantezza (adatti anche in lavastoviglie?) o che controllano in basso (adatti per l'incontinenza senile?) consiglio sempre di puntare al bersaglio "grosso" (l'ambiente e la disposizione) dove si possono fare dei VERI upgrade con spese contenutissime.
Dedicarsi a cavi ed accessori prima di aver pensato all'ambiente è un buon esercizio di costosa perdita di tempo. Quando il resto è OK, solo allora, ha senso curare i dettagli per un "fine tuning" decisivo.
Ho sentito impianti al di sopra di ogni sospetto suonare INASCOLTABILI in ambienti sbagliati. Ovviamente, i possessori, pensavano solo a "cambiare l'ampli" che ha il basso lungo o le casse che strillano troppo....magari sarebbero bastati un paio di tappeti e degli arazzi alle pareti nei punti giusti per rimettere tutto a posto.
Io continuo a ripeterlo, speriamo che anche queste testimonianze "sul campo" servano a qualcosa.

Sono contento di averti fatto scoprire gli XTC, ma devi acquistare assolutamente anche i primi 2 CD della band di Swindon. Se ti capita, prendi pure qualche titolo degli Squeeze. Non è che abbiano tantissimo in comune ma qualcosa c'è. Secondo me ti piaceranno. Questi ultimi sono, però, molto meno noti degli XTC.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Hi-Fi vince su HT
Caro Lucio,
volevo aggiornarti rispetto alla nostra corrispondenza di qualche mese fa. Consultando TNT e seguendo i tuoi validi consigli ho deciso di comprare il Rotel RCD 1070, ho dotato di stand (Mission) i diffusori B&W 601 e ho utilizzato il cavo della Monster XP2S-HT (certificato THX) collegando le casse in bi-wiring, inoltre tutte le elettroniche sono posizionate su di un tavolino della Standesign con punte disaccoppianti (per il solo stand).
Purtroppo la configurazione e l'arredamento della sala di ascolto non mi consentono di lasciare permanentemente le casse sugli stand, così ogni volta che voglio ascoltare della vera musica devo riposizionarle (ma l'operazione val bene la pena!).
Sono abbastanza soddisfatto di questo impianto valido soprattutto per la gamma media (però non mi dispiacerebbe una timbrica più calda e raffinata). I limiti principali sono questi: i bassi non hanno sempre una profondità e un impatto coinvolgenti e la gamma alta non mi pare particolarmente estesa ed "incisiva".
Essendo entrato nella spirale del "continuo miglioramento", ti tedio con questa domanda: volendo migliorare la qualità complessiva dell'impianto -tenendo ferma la sorgente Rotel e non ponendosi grandi limiti di budget- sarebbe preferibile sostituire i diffusori o l'ampli (o entrambi)? Nel caso quali mi consiglieresti? Ad esempio un ampli valvolare sarebbe indicato o non sarebbe il massimo in abbinamento alle B&W?
Concludo ringraziando ancora una volta TNT e te Lucio per le preziose informazioni e i suggerimenti sul mondo hi-fi (che prima in realtà non conoscevo affatto).
Con stima
Marco Tommasi - E-mail: marco.tommasi@siegling.it

LC
Caro Marco,
fatti salvi eventuali problemi "ambientali", qualora desiderassi un suono più caldo e coinvolgente, forse dovresti prendere in considerazione un cambio di diffusori, lasciando fisso l'ampli NAD. Io proverei ad ascoltare dei bookshelf di buona scuola italiana come le Aliante Moda o One Zeta, le Opera Callas o le Sonus Faber Concerto, qualora volessi risparmiare un po'.
Il NAD, non temere, sarà a suo agio anche con carichi non esattamente semplici come questi (Aliante e Opera in particolare).
Fai attenzione che, comunque, già con diffusori di questo livello, si inizia a mettere un piede nel mondo dell'Hi End, con tutte le gioie e conseguenti "dolori". Più si sale con la qualità, più aumenta il desiderio di far esprimere i componenti nel modo migliore. Inoltre, diffusori più raffinati....non perdonano, nel senso che riescono a farti sentire molte più cose ....compresi gli orrori in sala di registrazione.
Una volta sentita la qualità è difficile rinunciarci, però occhio che è una strada pavimentata di possibili upgrade sempre più costosi. Da un certo punto in poi le sfumature diventano importantissime ed i costi crescono esponenzialmente.
Tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Spazi ristretti e compromessi
Gentilissimo Signor Cadeddu,
I sogni sono belli, ma i compromessi molto spesso son necessari. E questa è infatti la storia (o l'incipit di una storia) che parla di compromessi. Il primo, che ormai si sarà stancato di analizzare, verte sul discusso binomio home theatre/musica, convivenza drammatica e odiata dagli audiofili, ma a volte imprescindibile a causa di portafogli troppo leggeri. Il secondo, invece, è legato all'ambiente d'ascolto, un po' angusto: come evitare inutili (e costose) "sovrabbondanze"?

Entro nel dettaglio. Sono partito dall'idea di costruire a tappe un impianto home theatre senza enormi pretese, abbastanza duttile malgrado inevitabili concessioni, che mi permettesse di ascoltare anche musica classica e jazz senza ferirmi troppo il cuore e le orecchie.
Sono partito dal lettore DVD, scegliendo un PIONEER DV 656A: legge di tutto, dal Sacd al Dvd Audio al normale Cd. Forse non sarà il massimo in ognuno di questi campi ma, lo ripeto, devo muovermi attraverso i compromessi. Passiamo al sintoamplificatore (non ancora acquistato): gira che ti rigira, sarei piuttosto indirizzato verso il DENON AVR-3802 che, tra le altre cose, possiede anche un'entrata phono (il mio vecchio Thorens ringrazia). E i diffusori? Bella domanda, perchè adesso entra in ballo anche il secondo problema, quello dello spazio.

Non so come disegnare una piantina in maniera leggibile, ma rappresentarsi la stanza è molto semplice. Immagini un locale di forma rettangolare, il cui lato più lungo misura 7 metri e quello corto poco meno di 3. Se potessi piazzare diffusori e televisore su uno dei due lati corti della stanza, grossissimi problemi non dovrei averne. Purtroppo, però, tale soluzione è del tutto impraticabile, poichè tra finestre e porte di passaggio, questi lati devono rimanere liberi da ingombri.
L'unica soluzione era quindi sfruttare i lati lunghi. Abbiamo quindi la seguente, stretta, combinazione: una biblioteca a scaffali addossata alla parete, che contiene anche il televisore, alla metà esatta dellla parete lunga. Di fronte, è ovvio, il divano, anch'esso appoggiato alla parete. Distanza reale tra la sorgente sonora e l'ascoltatore: all'incirca 2 metri.

Bene, questo è l'enigma su cui ho sentito le opinioni più disparate: da quelle che mi consigliano di cambiare casa a quelle che mi consigliano di prendermi un kit da supermercato, tanto... Ci sarà una via di mezzo, spero!

C'è chi mi dice: trova il modo di piazzare due frontali a torre, piuttosto che da scaffale. Ma ha senso, dico io, ascoltare con un tweeter sotto il naso? E un tre vie non sarebbe forse troppo per questa stanza (ok, d'accordo, esistono torri a due vie...)? E via di questo passo.
Butto così la palla a lei, che problemi come questo li avrà già visti e senz'altro risolti. Tenga presente che, a parte il lettore dvd, non ho ancora comprato nulla. Come mi consiglierebbe di organizzare l'impianto e con quali elementi? E per i diffusori, se le è possibile, oltre alla marca mi specifici anche il tipo. Non sono per niente esperto: se mi dice Chario e basta, sono sicuro che finirò per spendere capitali inutilmente dal primo rivenditore che trovo.
Il budget? In linea con il resto. Il Pioneer l'ho pagato 550 euro; il Denon potrei trovarlo a 900... i diffusori e il subwoofer dovrebbero allinearsi a una tale tipologia d'impianto, credo.

In realtà, i consigli di cui avrei bisogno sono molti. Mi piacerebbe proprio farle la domanda in questo modo: se lei disponesse di un ambiente di questo tipo, che cosa ci metterebbe, partendo dal lettore dvd fino a giungere ai vari cavi? Sono sicuro che la sua esperienza le offrirebbe soluzioni per me totalmente impensabili.
La ringrazio per quanto riuscirà a fare e a dirmi. Cordiali saluti a lei e tantissimi complimenti ed auguri per la sua rubrica.
Giorgio Giorgetti - E-mail: ggiorgetti@inwind.it

LC
Caro Giorgio,
la situazione logistica non è delle più felici, in effetti. Una stanza 7 x 3 è invero un po' difficile da gestire.
Vista l'impraticabilità della parete corta, spostiamoci su quella lunga. 2 metri di distanza tra ascoltatore e casse non sono poi così pochi, nel mio ambiente "B" (piccola stanza) il punto d'ascolto è persino più vicino :-)
L'idea delle torri non è malvagia, eliminerebbe il problema dei supporti o ARGH! delle casse messe in libreria. Basta sceglierle abbastanza "altine" per non ritrovarsi il tweeter sulle ginocchia. Sto pensando alle solite Aliante CNM Tower, Indiana Line 5.20 o 5.10, KEF Coda 90 (si lo so, le ho consigliate anche prima, sono noioso :-)). Il vantaggio di queste possibili soluzione è duplice: piccoli ingombri e possibilità di integrazione con sub, centrale e surround della stessa serie/marca (migliore omogeneità timbrica, estetica e più facile rivendibilità futura).
Per la posizione, si possono fare diversi tentativi, sono certo che un buon compromesso lo si riesca a raggiungere.
Per quanto riguarda l'ampli, io mi orienterei su Harman Kardon, con 900 Euro dovresti riuscire a prendere l'AVR 4500. Niente da dire sul lettore DVD, non è un mio campo d'azione quello del video. Per quanto riguarda i cavi, affidati a marchi noti (Monster, VdH, Supra, Audioquest) ed ai consigli di chi ti venderà il tutto. Non perderci la salute, nella situazione attuale i cavi sono l'ultimo dei tuoi problemi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per un primo impianto Hi-Fi
Gentilissimo Direttore
voglio innanzitutto complimentarmi per la rivista che lei dirige.

Vorrei chiederle un consiglio su un impianto Hi-Fi che vorrei acquistare. Mi piace ascoltare la musica a volume medio/basso e vorrei un impianto che sia piacevole da ascoltare di continuo. La stanza in cui lo inserirei è di circa 20mq.
Siccome sarebbe il mio primo impianto ho chiesto un consiglio al negoziante il quale mi ha proposto il seguente impianto:

Considerando che la spesa massima che ho a disposizione è di 2000 Euro, le vorrei chiedere cosa ne pensa di questo impianto e se mi consiglia di sostituire qualche componente.
Inoltre quali cavi mi consiglia per sfruttare al massimo l'impianto?
Ci sarebbero altri componenti che potrebbero migliorare l'impianto?
Grazie per l'aiuto,
Distinti saluti
Luca Meli - E-mail: luca_meli@yahoo.it

LC
Caro Luca,
che strana proposta che ti hanno fatto! Un ampli d 1000 Euro con un lettore CD assolutamente entry-level e delle casse medio-economiche. No. Io rivoluzionerei tutto: 1000 Euro per le casse, 500 Euro per l'ampli ed altri 500 per il lettore CD. Poi, ovviamente, si possono fare aggiustamenti (più nell'ampli e meno nel CD, ad es.) ma diciamo che mi pare più sensato destinare una buona parte della cifra sui diffusori, specie trattandosi di un impianto da 2000 Euro complessivi.
La mia sensazione è che il negoziante avesse degli oggetti di cui disfarsi oppure, più ottimisticamente, che il suo pensiero sulle priorità in una catena HiFi sia parecchio originale. Esistono infatti due scuole di pensiero principali: chi destinerebbe la maggior parte del budget alle casse e chi invece alla sorgente ma raramente mi è capitato di sentire del 50% della spesa (peraltro abbastanza contenuta) destinata al solo ampli, in particolar modo quando a fornire il segnale ad un ampli di tale cifra è un lettore CD di "primo prezzo" e tutt'altro che esaltante come il CD 4000.
Fossi in te, farei un giro presso altri negozianti per sentire anche altre propste. Nel frattempo, dai una lettura a qualche volume di Lettere alla Redazione su questo sito, troverai diverse richieste analoghe alla tua (stesso ambiente, stessa cifra stanziata).
Tienimi al corrente,
Lucio Cadeddu

Passo da gigante
Salve Lucio, provo a chiedere dei consigli sperando che mi aiutino a non fare un azzardo. Vi faccio subito i complimenti per la bontà (chiarezza, cura, efficienza) con cui fate il Vs. lavoro.
Io sono un appassionato di musica da sempre, ma non ho mai letto una rivista specializzata di Hi-Fi. Dieci anni fa ho acquistato il mio primo impianto (Marantz CD 53, Aura AV 40, Thorens TD 145, 2 Triangle Comete) da un negoziante specializzato, perchè convinto da sempre che i soldi se bisogna spenderli, almeno che siano spesi bene.
Ciò che oggi ha fatto scattare la molla, e mi ha fatto tornare dal negoziante, sono stati dei motivi che definisco di "praticità" e che, credo, male si sposano con la filosofia dell'Alta Fedeltà. Infatti vorrei cambiare in un sistema più "compatto" e funzionale (es. telecomando per tutto l'insieme).
Solo che già la prima visita dal negoziante mi ha risvegliato piaceri, non sopiti, sicuramente trascurati negli ultimi anni. Perciò il passo successivo è stato leggere gran parte delle pagine interessantissime del Vs sito. Assecondando poi le mie richieste il negoziante mi ha proposto: Cyrus Quattro pre-sinto-cd, Cyrus finale, 2 Spendor S3/5. Motivando tale proposta anche con una mutata necessità audiofila che dovrei sicuramente avere maturato in questi anni.
L'impianto mi è molto piaciuto e io posso spendere anche i 3.000 Euro richiesti (oltre la permuta) ma il forte dubbio è se siano corrispondenti alle mie necessità (audiofile appunto).
Credi che siano soldi ben spesi ho mi consiglieresti di orientarmi su una "crescita" di livello qualitativo più moderata? Io ho certamente percepito delle differenze da un primo ascolto, rispetto al mio impianto, ma poter dire se queste valgono 2.500 Euro proprio non ci riesco.
Grazie di tutto,
Cordiali saluti.
Alberto Pelacani - E-mail: pelacania@tiscali.it

LC
Caro Alberto,
mi chiedi di scegliere al tuo posto e purtroppo non posso (ne' voglio) proprio farlo. Tuoi sono i soldi e le esigenze, nessun altro può decidere al tuo posto. Visto che hai avuto la possibilità di ascoltare l'impianto proposto (peraltro, molto buono) non vedo come consigli esterni possano dirottarti in una direzione piuttosto che in un'altra.
L'unica cosa che ti posso onestamente dire è che l'impianto che ti hanno proposto è migliore del tuo, su questo non ci sono dubbi e che il prezzo richiesto mi pare onesto. Posso consigliarti di ascoltarlo di nuovo, con attenzione, possibilmente richiedendo una prova a casa tua, previo versamento di una eventuale "caparra". Solo così potrai verificare se il gioco vale la candela.
Fammi sapere,
Lucio Cadeddu

Nuovo finale
Caro direttore,
dopo alcuni anni di "oblio musicale" (ovviamente solo parziale) sono stato "ri-colto" dal sacro fuoco dell'HI FI e dall'inguaribile esigenza di sentire musica (buona) ma anche di sentirla bene!
In conseguenza di questo ho voluto in primo luogo rispolverare i miei LP abbandonati tra la polvere e il mio vecchio impianto stereo (aggiungendo un "fiammante" piatto Dual 503-C) e ho incominciato a frequentare il sito TNT con assiduità.
La partenza era un impianto composto da un integrato Lector VFI 70 L che mi ha servito onorevolmente negli ultimi 15 anni, una coppia di Sonus Faber Parva FM4 ai quali ho immediatamente aggiunto, sostituendolo ad un vecchio Kenwood, un lettore CD Musical Fidelity A3 CD3 24 BIT.
I cavi TNT FFRC, UBYTE 1, TNT TTS realizzati secondo le vostre preziose indicazioni (a proposito grazie, sono un vero spettacolo e ... che gran soddisfazione l'autocostruzione!). La parte successiva del mio "upgrading" è stato l'acquisto, usato, di un pre Bartolomeo Aloia 11.01 (alimentazione induttiva) praticamente nuovo. E ora il passo finale (almeno per ora) ... il finale appunto.
Sono orientato, anche grazie alle vostre preziose prove, verso prodotti AM-Audio come A20 reference o A40 reference ma non disdegno ovviamente un vostro consiglio considerando che il mio budget è di 1500-2000 euro e non escludo anche l'acquisto di qualcosa di usato. I miei gusti musicali sono prevalentemente indirizzati a musica classica e rock melodico e l'impianto è collocato in una rientranza (circa 30mq) situata al lato di un salone piú grande di elevata superficie (circa 80mq) con soffitto in legno.
Credo che il passo successivo saranno le casse dal momento che le attuali pur soddisfacendomi (con limiti sui bassi almeno con l'attuale impianto) cominciano a sentire il peso degli anni!
Un altro consiglio??? Mi piacerebbe autocostruirmi delle casse e ho trovato interessanti progetti nella gamma top della Coral (RS4000 nessuna paura, me la cavo bene come falegname e la loro complessità non mi spaventa) che ne pensate?
Grazie e a presto
P.S. Sto costruendo un Flexy con un nuovo materiale che ho appena scovato... vi faró sapere. ( Si, giá mi avete trasformato in un maniaco della ricerca di nuovi materiali con gli stessi problemi in famiglia denunciati in vostri articoli....)
Valter Amadini - E-mail: valter.amadini@ombes.com

LC
Caro Valter,
per il finale ti consiglierei di cercare il partner ideale, ovvero un prodotto Aloia. Sia nel nuovo che nell'usato non dovresti far fatica a trovare un prodotto consono alle tue esigenze. Sono in linea di principio contrario a fare "mix" tra pre e finale di marche e concezioni diverse. Prima di tutto per ragioni di omogeneità timbrica, poi di compatibilità elettrica, infine per mere ragioni commerciali (rivendita più facile).
Nel nuovo, uno qualunque tra il modello ST13.01 ed il 14.01, magari ancora con alimentazione induttiva, potrebbe essere un'ottima scelta. Non dimenticare che nell'usato si trovano anche dei vecchi ST140 che non erano affatto male, anzi!
Per le casse non posso dire molto, visto che non conosco il progetto Coral da te citato e non posso giudicare i diffusori sulla carta. Come diceva un famoso cantuatore "ci vuole (l')orecchio".
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Upgrade sostanziale
Caro Lucio,
credo che i complimenti e i ringraziamenti non siano mai troppi e aggiungo anche i miei ai tanti che i lettori di TNT ti fanno spesso e volentieri. In particolare trovo molto confortante il fatto che nelle tue risposte alle varie lettere e nelle recensioni stesse non ci sia una benchè minima intenzione di classificare gli appassionati in audiofili di serie A e di serie B, cosa che purtroppo ho potuto verificare in altre riviste del settore.
Con la tua filosofia editoriale invece, dai l'opportunità a tutti di potersi sentire un/a appassionato/a della buona musica (o meglio della musica ben ascoltata) sia che si possegga un semplice impianto "entry level", sia che invece si "mastichino" prodotti audiofili da più tempo.
La cosa che più apprezzo è il fatto che i tuoi interventi sinceri ed oggettivi forniscano informazioni utili per ottenere i migliori risultati possibili sui prodotti HI-FI che ci interessano.
A questo proposito vorrei condividere con te alcune impressioni di una recente prova d'ascolto avvenuta in un negozio specializzato della mia città. L'impulso mi è venuto dopo aver letto interessanti recensioni su TNT e aver ottenuto un tuo parere riguardo l'upgrade del mio attuale impianto entry level.

Vorrei infatti apportare delle migliorie ad alcuni miei componenti, in particolare all'ampli integrato (attualmente un Denon pma 350SE da 50w), al lettore cd (denon 755 ar) e ai diffusori (Davis-Acoustics da pavimento). Per quanto riguarda il lettore cd sono praticamente certo del Rotel RCD 1070 (che purtroppo non ho trovato in prova ma di cui ho letto numerosi test e recensioni dai giudizi positivi).
Per l'ampli integrato ero orientato su due prodotti della stessa fascia di prezzo (circa 1.200 Euro) molto diversi tra loro: il Rotel RA 1070 e L'AudioAnalogue Puccini SE remote. Per quanto riguarda i diffusori (nella fascia di circa 1.500 Euro), ero indirizzato verso alcuni modelli Opera, Dynaudio e ProAC (mi ha molto incuriosito anche la tua recensione sulle Klipsch RF-3).
Come ti dicevo nel negozio in cui mi sono recato ho trovato e provato sia l'ampli Rotel che l'AudioAnalogue in abbinamento ai diffusori Dynaudio Audience 122 e Opera III.
Nonostante non sia un tecnico di terminologie e di analisi delle caratteristiche specifiche del suono, credo di avere sviluppato un "buon orecchio" soprattutto grazie ai tanti anni di musica suonata e ascoltata e proverò ad indicarti le mie impressioni nel modo più comprensibile possibile.
L'AudioAnalogue mi è piaciuto molto. Ha una dinamica molto buona e un suono equilibrato nel complesso. Non è sbilanciato ne' agli alti ne' ai bassi e mantiene un calore molto piacevole. La riproduzione dei vari cd (musica rock e jazz) si è rivelata molto differente a seconda dei diffusori.
Con le Dynaudio Audience 122 emergevano fortemente gli alti, con suoni nitidi e aperti molto puliti (sopratutto i piatti della batteria e la chitarra acustica) e un basso controllato, mai prorompente. Con le Opera III la timbrica cambiava totalmente. Si accentuava il suono caldo e profondo dai bassi estesi ma non dominanti, sicuramente meno aperto delle Dynaudio ma non per questo nascosto, con un'immagine scenica altrettanto valida ma sviluppata più verso il morbido e il distensivo.
Mentre l'Audio Analogue mi è piaciuto per ragioni diverse con entrambi i diffusori, il Rotel (più potente sulla carta con i suoi 100W) non mi ha particolarmente impressionato positivamente. Ha una dinamica molto minore rispetta all'A.A. I suoni sono più trattenuti su tutta la gamma e non brilla ne' agli alti ne' ai bassi. Anche il dettaglio è minore rispetto al primo. Queste caratteristiche sono accentuate in abbinamento alle Dynaudio mentre la situazione migliora parzialmente con le Opera, dove il suono si irrobustisce un po' e prende un po' di calore che con le altre manca totalmente.
Sicuramente tornerò al negozio per un'altra prova. Quello che vorrei chiederti è se l'abbinamento Audio Analogue con cd Rotel e diffusori Opera può rivelarsi alla lunga troppo tendente al morbido (leggi smorto) e carente di suoni più incisivi. Personalmente i suoni squillanti e aperti mi impressionano subito favorevolmente ma dopo un lungo ascolto mi infastidiscono un po' e sarei più propenso ad avere suoni più caldi.
C'è qualche abbinamento particolare che mi consigli a riguardo? Conosci le caratteristiche delle ProAC studio 125 non potendole provare? Che situazione si avrebbe con le Klipsch?
Grazie
Paolo Leoni - E-mail: leoni75@ciaoweb.it

LC
Caro Paolo,
visto che prediligi tonalità non aggressive e tendenti al caldo/morbido, riterrei l'abbinata CD Rotel + AA Puccini + Opera III di sicuro interesse. Non credo si possa rivelare troppo "smorta" come dici tu, avendo ascoltato a lungo il Puccini anche con le Opera III.
Piuttosto, farei un tentativo con le ProAC Studio 125, forse le più neutre del trio. Eviterei attentamente le Klipsch RF-3, visto che tutto sono tranne che morbide e vellutate. Sono diffusori da emozioni forti, sanguigne e che non lasciano molto spazio ad eufonicità di sorta.
Per quanto il Puccini possa stemperare un po' il loro carattere, non direi che si tratti della scelta più adatta alle tue esigenze.
Infine una considerazione: non avrai grande esperienza di HiFi ma evidentemente sai come e cosa ascoltare, visto che le tue impressioni sui prodotti ascoltati possono essere condivise al 100%. Significato? Quello che continuiamo a sostenere da 8 anni a questa parte: un po' di pazienza, di amore per la Musica e tanta buona volontà. Ecco come si può scegliere un apparecchio HiFi in piena autonomia, infischiandosene del parere degli "esperti".
Buon ascolto e tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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