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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Lungo discorso sui nuovi formati
  2. Scoraggiare il mercato?
  3. Ma quale SACD... evviva il vinile!
  4. Soddisfazioni e girelli
  5. Nuovo impianto, tante domande
  6. Amplificatore per bassi
  7. Impianto ex-novo
  8. Non so che fare
  9. Sistemazione diffusori
  10. A proposito di Naim

Lungo discorso sui nuovi formati
Caro Lucio,
la presente ha lo scopo – oltre che di ringraziare te e TNT per gli ottimi consigli, che mi hanno permesso di far rendere al meglio il mio impianto A/V – di esprimere la mia personalissima opinione circa i nuovi formati digitali (SACD, DVD-Audio, ma anche DVD-Video in DTS o comunque codifiche a risoluzione superiore ai *canonici* 16 bit – 44,1 Khz propri dello standard CD, nonchè per spezzare una lancia in favore – non me ne vogliano i sostenitori della vera stereofonia – del multicanale.

Lo standard CD è vecchio di 20 anni e ritengo di poter dire - senza tema di smentita - sia ormai da considerare obsoleto: 20 anni dal punto di vista dei microprocessori corrispondono ad alcuni secoli di progresso tecnologico. Di conseguenza, se è vero (come è vero) che l'analogico è preferibile al digitale, è anche vero che la musica ormai è irrimediabilmente diffusa, registrata, incisa su supporto, in modo completamente digitale. E allora, se digitale deve essere, ossia se la sinusoide della forma d'onda analogica deve essere spezzettata in tanti scalini, che almeno siano più minuscoli possibile (16 bit=circa 65.000 scalini contro 24 bit=circa 16 milioni), in modo da non essere visibili ad occhio nudo (ascoltabili ad orecchio nudo).
Non è solo teoria: provate ad ascoltare un DVD musicale contenente una traccia incisa a 24 bit/96 Khz e confrontarla con lo stessa traccia a risoluzione standard CD a 16 bit/44,1 Khz.

Per quanto riguarda invece il multicanale, ritengo – dopo innumerevoli ascolti - che, rispetto alla stereofonia, consenta un'immagine olografica di gran lunga superiore e di un realismo quasi impressionante, avvolgendo completamente l'ascoltatore ed espandendo i limiti fisici della sala d'ascolto. Basti pensare agli applausi in un concerto dal vivo: in stereo sembrano provenire dagli esecutori, mentre in multicanale da dietro le spalle di chi ascolta. Il tutto anche su impianti entry-level, e con un posizionamento degli altoparlanti non proprio *a regola d'arte*, a differenza della stereofonia, dove sono necessari cospicui investimenti per raggiungere un livello appena credibile di scena tridimensionale.

Conclusioni: compriamoci un lettore multistandard (ormai ce ne sono di tutti i prezzi), un ampli multicanale (in realtà costa poco di più di uno stereofonico, perchè i finali e lo stadio d'alimentazione sono dimensionati comunque per erogare la massima potenza su due canali simultaneamente), cinque casse (bastano e avanzano) di cui solo quelle davanti della migliore qualità possibile, e godiamoci lo stato dell'arte della musica registrata (il mio amico G.Cesare Ricci di Fone' ormai incide solo in SACD multicanale, ma – fortunatamente - mantenendo prezzi da CD standard).
E se vogliamo magari invitare famiglia e amici nella coinvolgente visione di un ottimo film su DVD, abbiamo appena raddoppiato le possibilità di utilizzo del nostro piccolo investimento tecnologico.
Cordiali saluti,
Stefano Ricotta - E-mail: stefrico@katamail.com

LC
Caro Stefano,
accolgo questa tua difesa all'arma bianca del nuovo che avanza (ma neanche poi tanto...il SACD è in giro da 4-5 ormai ed ancora non decolla) ed aggiungo solo una riflessione. Visto che sistemare come si deve - non dico alla perfezione, ma almeno in maniera simmetrica - due casse sembra essere uno dei problemi più grossi per la maggior parte delle persone che scrivono qui, mi chiedo che senso abbia complicare ulteriormente le cose. Se già si fa TANTA fatica con 2 perchè mettere 5 casse + sub? E i cavi che attraversano la sala, nemici di tutte le mogli di audiofili, dove li nascondiamo?
Non so, a me pare tanto che si voglia usare la bomba atomica per aprire una porta, quando si ha già in mano la chiave. Se lo scopo è ascoltare Musica, la chiave ce l'abbiamo già. Si chiama stereofonia.
Solo la mia personalissima opinione,
Lucio Cadeddu

Scoraggiare il mercato?
All'Egr. Sig. CADEDDU
Ma, insomma, è possibile che Lei non si renda conto che nelle risposte a senso unico relative alle nuove tecnologie audio, non fa altro che scoraggiare un "mercato" che dopo decenni di stallo, ha l'occasione per rimettersi in movimento nel senso della qualità e convenienza?
Questo difendere a spada tratta il formato cd attuale, che guarda caso è delle stesse aziende che hanno lanciato il super audio cd e che giustamente "rivendicano i diritti di primogenitura", mi sa tanto di "conservatorismo plateale" che non porta da nessuna parte.
Lei è una persona intelligente e capace con la quale starei ore ed ore a discutere dell'audio, del vino, dei balocchi costruiti a mano e delle statuine artistiche di Capodimonte, ma, tuttavia non comprendo agevolmente la sua posizione su questo argomento: insomma la Philips e la Sony si sono fatti un mucchio di soldi col formato audio cd, ed in cambio hanno rilasciato delle licenze per dei prodotti, almeno nei primi anni, che erano delle vere ciofeche rispetto alla benedetta e pallosa sorgente analogica: hanno mangiato anni ed anni attorno a quella "bufala" alle spalle del Suo amato "mercato di massa audiofilo" (come afferma Lei, più o meno: "lasciate stare dvd-audio e sacd che sono formati incerti, tenetevi stretti i cd player o compratene altri e poi si vede", non spendete soldi inutili e non Vi azzardate a parlare dal punto di vista sonico o sonoro che dir si voglia, di superiorità del dsd e del dvd-audio rispetto agli attuali cd player con l'hdcd;) che adesso si ritrova a far i conti con il budget personale, con l'amico dell'amico che la pensa in quel modo, con i negozianti assatanati che non capivano e non capiscono un tubo sulla corretta riproduzione audio, con le riviste cartacee che sono caraterizzate dal tu mi dai tanto in pubblicità ed io ti provo tanto, ma questo si è sempre saputo, e dalle riviste online, commerciali e non, che hanno altrettanti pareri e posizioni che frenano, a mio parere, ingiustificatamente l'affermarsi delle nuove tecnologie.
Lo sappiamo!!!! ed è diventata quasi una cantilena: "non è detto che le nuove tecnologie sono migliori di quelle passate, gallina vecchia fa buon brodo etc.etc.", ma egr. sig. Cadeddu, Lei crede veramente di voler paragonare la situazione venutasi a creare con l'avvento del supporto cd con quella attuale?
D'accordo dal punto di vista dei brevetti e delle licenze, scadute per i cd player, è la stessa situazione, ma da qui a dire che Philips e Sony hanno fatto tutto questo solo perchè stavano a corto di soldi riproponendo un'altra ciofeca digitale non è vero e neanche giusto. Non sono il paladino delle multinazionali ma non credo che le stesse facciano o debbano fare qualcosa per puro sentimento Francescano. Egr. sig Cadeddu, si lasci andare per un momento e ascolti lo stesso disco in dsd, Sacd e in formato cd e mi dica che non esistono delle differenze enormi dal punto di vista di tutti i parametri di ascolto e Lo faccia, mi raccomando con sorgenti dvd-audio e sacd economiche contro i cdp attuali di un certo livello, per non fuoriuscire dai parametri di ampio mercato.
E poi Lo dica ai tanti che Le hanno scritto dalle cui parole si palesava, a volte, questo stato d'animo: "è vero il sacd è una bufala bella e buona ed è sicuramente una operazione commerciale delle due grandi multinazionali: io vado fiero del mio cdp e dei miei 1550 supporti, meno male sono al sicuro...........però l'altro giorno il mio amico Massimo mi ha fatto ascoltare un disco registrato in dsd su una macchina estremeamente economica: devo dire non male: intellegibilità, trasparenza, dinamica, fatica di ascolto, profondità, scena, fuoco, liquidità, articolazione etc.etc., tutti parametri riproposti ad un ottimo livello: adesso sai che faccio: vado a prendere il mio cdp da 1500 euro e lo collego all'impianto di Massimo e ascolto al stessa versione in modalità cd: Ammazza che differenza!!! ammazza e che compressione come se fosse una bottiglia di spumante che non ne vuol sapere di stapparsi: effettivamente devo ammettere la sconfitta che è ancora più dolorosa perchè inflitta dal poverello dvd -audio video (orrore!!) sacd, figuriamoci le realizzazioni più raffinate che verranno immesse sul "mercato".
Però io non cambio resto fedele al supporto cd, ma si! comunque è una bufala, una operazione commerciale, una esercitazione di stile, non c'è nessuna ragione plausibile perchè passi ad un altro formato e poi, ho il sostegno autorevole del sig. Cadeddu che mi ha detto di aspettare e che non ce lo vuol proprio dire come la pensi, a computer spento, sul dato specifico del suono svincolato da ogni altra questione socio-politico-finanziaria."
Cordiali saluti.
Mario Aliberti - E-mail: downthere@tin.it

LC
Caro Mario,
la tua verve mi ha quasi commosso. E' incredibile constatare gli effetti devastanti del marketing sulle persone in buona fede :-)
Non capisco perchè prendersela con il povero sottoscritto, unico (mi pare) sostenitore del "stiamo a guardare come finisce" e "occhio che ci fregano di nuovo" mentre TUTTE le altre riviste, italiane o internazionali, cartacee od online, si sono immediatamente schierate a sostegno dei nuovi formati (e chissà perchè, aggiungo).
Avete tanti nomi autorevoli che sostengono l'onnipotenza dei nuovi formati, lasciate che io possa espriemere, magari sottovoce, il mio piccolo ed umile dissenso da questa piccola ed umile rivista. Non faccio male a nessuno, dico solo come la penso. Io credo che in un mondo comandato a bacchetta dal denaro e da tre-quattro multinazionali, siano necessarie anche le voci che del mercato se ne infischiano altamente, proprio perchè ne stanno fuori.

Infine, ti ringrazio per l'importanza che ci dai, ma non credo che siamo in grado, in alcun modo, di influenzare il mercato. Quando le multinazionali si saranno stufate, smetteranno di produrre CD, sic et simpliciter e non ci sarà dissenso capace di fermare questo.
Immagino che allora sarete tutti beati e felici...ma attenzione, perchè non farete in tempo a formare una discoteca con un numero sensato di titoli che i signori avranno già pronto un altro formato, migliore del precedente, in grado di "smuovere" ancora una volta il mercato.
Così avrete in casa qualche centinaio di LP, qualche centinaio (un po' meno) di CD, qualche decina di SACD, qualche paio di HyperCD, due-tre UltraMegaCD ed un solo DivineCD. Contenti voi....
Lucio Cadeddu

Ma quale SACD... evviva il vinile!
Giovedì sera; rientro dal lavoro una mezz'ora prima. Bene, ho quasi un'ora tutta per me, prima che rientri mia moglie. Voglio rilassarmi. Prendo uno dei miei dischi preferiti, "Exploration" di Bill Evans, che ho la fortuna di avere in LP. Accendo lo stereo; voglio provare finalmente nelle migliori condizioni il mio ultimo acquisto, un pre phono (Docet PM 1 mm) che mi sono regalato una settimana fà. Lo so, è stato uno sfizio, visto che il mio ampli (ION Obelisk 2) ha uno stadio phono più che dignitoso; ma la passione per l'alta fedeltà fa fare questo e altro.
Scende la puntina sul solco, e inizia LA MUSICA.
Mi viene da piangere. Vorrei buttare la mia collezione di CD (oltre 300), che normalmente ascolto con una sorgente di buon livello (Cambridge Audio CD6 + DAC S700). E' mai possibile che un onesto giradischi un po' vecchiotto come il mio Luxman PD 290 con la sua testina Grado ZC+ possano suonare a questo modo solo con l'aggiunta di un pre phono economico (190 &Euro;)? Con queste potenzialità, ancora in gran parte da me non esplorate, del vinile, che bisogno c'è di un nuovo standard digitale?
Un consiglio a tutti i navigatori: se avete in casa un vecchio giradischi, non buttatelo; fatelo revisionare, comprategli una nuova testina, magari un nuovo tappetino, un pre phono di qualità, e via con la musica!
Salvatore - E-mail: sbriglione@libero.it

LC
Caro Salvatore,
pubblico questa tua per far capire che non tutti gli audiofili hanno voglia di farsi derubare di nuovo, ancora una volta. Cosa posso aggiungere, se non che sono completamente d'accordo con te?
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Soddisfazioni e girelli
Caro direttore,
avevo scritto alcune settimane fa domandando consigli per l'acquisto di un primo impianto. Ebbene, ora che l'impianto è stato acquistato (Rotel RCD 971, Marantz PM 4200, Mordaunt Short 912, cavi di segnale, di cui ora non ricordo il nome, e potenza MIT), non posso fare altro che scrivere per ringraziare lei e TNT tutta e per dire che senza TNT sarei stato molto più indeciso nell'acquisto e sempre più in balia di quella categoria di rivenditori per i quali se non spendi fantatrilioni di euro o non acquisti al primo colpo non meriti neanche un ascolto, etc...
W TNT!
Alla fine, sono capitato in un negozio (Sergio Pozzi a Pandino vicino Lodi) in cui:

Alla fine ho optato per un cd usato (risparmiando la metà rispetto alla versione nuova), accontentandomi un po' sull'ampli (anche se molto probabilmente il mio orecchio non è in grado di scorgere particolari differenze tra ampli più o meno simili), e comprando delle casse un filino più grandi del previsto, di cui sono proprio felice. Purtroppo, causa girelli & co., le ho dovute sistemare, con bluetac, su un paio di mensole in MDF, i compromessi della vita.
Insomma, sono proprio contento, anche perchè credo che una volta cominciato, con il tempo si potrà solo migliorare (il prossimo passo sarà un bel giradischi).
L'unico cruccio è aver constatato la differenza abissale tra l'ascolto nella sala del negozio e quello in casa, anche a causa di una mia sistemazione non proprio ideale. Non mi resterà che cambiare casa!!!
Ancora grazie mille ed in bocca al lupo per la vostra iniziativa. Continuerò a leggervi con interesse.
Cordialmente,
Andrea Scarpino - E-mail: oas10@libero.it

LC
Caro Andrea,
sono contento che alla fine tu sia soddisfatto dell'acquisto e che abbia trovato un buon rivenditore come Pozzi. Per quanto riguarda i girelli, continuo a sostenere che i bambini non vincolino in alcun modo le nostre scelte in HiFi. Se proprio gli stands non sono il massimo, si opti per diffusori da pavimento :-)))
Mia figlia, abituata sin da piccola a convivere con decine di apparecchi HiFi sparsi e suddivisi in due impianti diversi, ha imparato subito quel che può toccare e ciò che è off-limits. Le cose più pericolose (per lei, più che altro) le ho sistemate ad un'altezza tale che dovrà avere almeno 18 anni prima che ci arrivi a toccarle. A quell'età, credo che col dialogo si riesca a risolvere tutto (...o quasi :-))))
Per casa mi capita anche di avere casse da supporto, in prova, montate su stands. Ebbbene, non è MAI successo che ne abbia rovesciata una. Animo, l'HiFi ben sistemato è possibile anche con bambini piccoli.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Nuovo impianto, tante domande
Ciao Lucio,
ti ho scritto tempo fa per avere alcuni preziosi consigli e per fornire un feedback ricavato da una serie di prove su alcuni ampli/diffusori per un mio prossimo upgrade. Ho avuto il piacere di ricevere la tua risposta tramite la pubblicazione della mia mail nel
vol.254 con la ripromessa di tenerti aggiornato sugli sviluppi della questione.
Diciamo che me la sono presa piuttosto "comoda", conscio dell'investimento abbastanza cospiquo, ma soprattutto dell'importanza di scegliere i componenti che mi possano soddisfare appieno, dei quali non sia costretto a pentirmi in un prossimo futuro.
Non mi sono quindi fermato alla prima prova, ma sono andato avanti cercando di confrontare diversi prodotti della stessa fascia di prezzo disponibili dai rivenditori della mia città. (Budget stimato: circa 1000/1200 &Euro; per ampli e qualcosa in più per i diffusori). Le mie esigenze musicali sono quelle di avere un impianto che possa riprodurre nel modo ottimale generi diversi tra loro come rock, jazz, cantautori, leggera, hard rock. Le mie preferenze vanno ai suoni equilibrati, non troppo sbilanciati agli estremi-banda, con alti nitidi ma non esageratamente squillanti e bassi piuttosto veloci e presenti ma non debordanti.
Posta l'unica certezza nella sorgente digitale, il Rotel rcd 1070, nel lotto dei pretendenti ho potuto saggiare le potenzialità di ottimi prodotti, seppur diversi tra loro, come gli ampli integrati Audio Analogue Puccini, due modelli Unison Research: l'Unico (ibrido) e l'Unico i (a stato solido) e, per gentile concessione di un appassionato come me, un Electrocompaniet ec2.

Per quanto riguarda i diffusori, le prove sono state altrettanto varie, dalle ProAc studio 125 alle Opera III, dalle Dynaudio Audience 122 alle Castle Conway 3, passando per prodotti un po' più costosi come i "bestioni" Dynaudio Audience 82 e le elegantissime Opera S.P.2.
A questo punto, dopo tanti ascolti, dovrei cominciare a "sbilanciarmi" un po' e prendere una decisione sicura. Vorrei condividere ancora una volta con te le impressioni ricevute e ottenere un tuo parere a riguardo, se possibile, per mitigare le ultime incertezze.

Tra gli amplificatori devo dire che ho preferito la dinamica, il timbro e la potenza degli Unison. Le caratteristiche dei 2 Unico sono piuttosto simili, con una maggiore ariosità e limpidezza di suono dell'ibrido dovuta (credo) alle valvole. Domande: visto che non ho mai posseduto apparecchi valvolari ne' ibridi, sono delicate le valvole?
Le eventuali valvole di ricambio sono molto costose? Sono facili da reperire? Un ampli ibrido di questo tipo è adatto, o meglio è in grado di riprodurre nel migliore dei modi qualsiasi tipo di musica o può andare in crisi con suoni molto ricchi di strumenti elettrici non propriamente puliti? (chitarre rock, distorsioni, tastiere ecc.) Ho sentito dire che gli amplificatori valvolari vanno bene solo per la musica classica ma mi sembra un'affermazione un po' forte... (penso infatti che la qualità di un ampli sia da imputare a fattori intrinseci, indipendentemente dalla scelta costruttiva).
Tu quale dei due Unison prenderesti e perchè? Avresti da consigliarmi qualche altro integrato nella fascia 1000 euro con le caratteristiche da me elencate?
Entrambi gli ampli sono disponibili nuovi nella versione con scheda phono (per me è molto importante lo stadio phono), ma avrei la possibilità di acquistarli usati (semi-nuovi) a un prezzo conveniente senza scheda phono. Potrei in seguito acquistare un pre-phono tipo il project da voi recentemente recensito, o magari il modello immediatamente superiore. Ne ricaverei vantaggi rispetto alla soluzione della scheda interna? Con il pre esterno avrei poi bisogno di due coppie di cavi di segnale? (cioè una coppia per l'in e l'altra per l'output?) Dove è meglio collocare lo "scatolotto" del pre-phono?

Tra i diffusori avrei tendenzialmente escluso le Opera, perchè seppur ottime, trovo il loro suono troppo "ovattato", con le basse frequenze dominanti e poca brillantezza dei medio-alti. Al contrario le Dynaudio sono casse molto aperte, forse fin troppo le 122, mentre le grandi 82 accoppiano brillantezza degli alti e bassi presenti ma controllati: ottime. Purtroppo in quest'ultimo caso il prezzo sale e non di poco...e non le ho trovate usate.
Con le ProAc ho potuto verificare l'importanza della collocazione dei diffusori di questo tipo nell'ambiente. Mai come in questo caso mi sono venute in mente le tue parole. Provando a posizionare i diffusori a diversa distanza dalla parete posteriore era come ascoltare casse totalmente diverse. Per via del doppio reflex posteriore (credo) tutta la caratteristica "neutralità" inglese spariva se solo le si accostavano a meno di 70-50 cm dal muro. Ci mancava poco che i bassi tirassero giù i muri. Di qui la difficoltà di poterle collocare senza grossi problemi.
In ogni caso anche nella loro sistemazione ottimale con queste casse non è scoppiata la scintilla...

Le Castle Conway mi sono piaciute. Sono un buon compromesso tra le Dynaudio e le Opera. Ottimamente rifinite, hanno la particolarità di essere dotate di reflex alla base del cabinet, quest'ultimo distanziato con degli spessori in materiale plastico dalla base vera e propria. Come dati la casa dichiara un impedenza di 8 ohm e una sensibilità di 88 db per w a 1 metro, con frequenza 45Hz-20kHz. Pensi siano dei buoni parametri? L'Electrocompaniet ec2 a cui erano collegate sembrava che ogni tanto, con brani molto ricchi di strumenti, fosse un po' in debito d'ossigeno e impastasse i vari strumenti rendendo il suono non sempre dettagliato. Pensi che questi "problemi" possano scomparire con altri ampli tipo l'Unison o pensi sia dovuto a una relativa difficoltà di pilotaggio dei diffusori stessi?
Come valuteresti l'abbinamento Unison unico (con scheda phono interna o pre esterno...), Rotel rcd 1070 e Castle Conway? Quali cavi di segnale mi consigli nella fascia 100 &Euro; la coppia? Al momento Monster Cable 350i. E quali cavi di potenza? (magari tendenti al caldo-morbido per bilanciare un po' l'estrema limpidezza del Rotel e dell'Unison) Al momento possiedo dei Mit Terminator 5.
Penso di averti tormentato abbastanza con le mie domande, ma rappresenti per me come per molti amanti della Musica ben ascoltata un punto di riferimento ormai, come lo è TNT ovviamente....
Ti ringrazio,
Paolo Leoni - E-mail: leoni75@ciaoweb.it

LC
Caro Paolo,
quante domande!!!! Come sempre in questi casi, risposte sintetiche :-)
Non conosco abbastanza bene gli Unison che hai citato, tanto da poter fare un confronto, scegli quello che ti è piaciuto di più. La storia delle valvole credo di averla già spiegata più volte: se di potenza, tendono ad esaurirsi più velocemente di quelle di segnale. Molto dipende da quanto sono state "tirate" in sede di progetto. Ci sono valvole utilizzate in modo "tranquillo" che durano decenni ed altre che durano qualche migliaio di ore (che è comunque moltissimo). Per le valvole di segnale il problema "consumo" non si pone o quasi.
Nel caso dell'Unico le valvole stanno sulla sezione pre, se non ricordo male, quindi nessun problema di consumi ne' di pilotaggio. In pratica sarebbe come avere un pre a valvole ed un finale a stato solido.
Se puoi, prendi quello con la scheda phono integrata: un problema (ed un cavo) in meno.
Le Castle Conway non le conosco quindi non mi posso esprimere. Del marchio inglese ho tuttavia un'ottima considerazione. Il debito "d'ossigeno" che avresti rilevato è difficile addebitarlo all'ampli. Potrebbero anche essere le casse che ad alti volumi e con programmi impegnativi tendono ad impastare il suono. TUTTE le casse, ad un certo momento, si comportano così. Gli altoparlanti hanno dei limiti fisici che non possono essere superati.
Per quanto detto prima, non credo che l'Unico abbia problemi a pilotarle.
Infine i cavi. Visto che hai MIT e Monster, stai su questi due marchi, magari optando per un sistema monomarca (potenza e segnale della stessa marca, intendo). In questo modo preservi un po' l'integrità timbrica del sistema. Orientati su prodotti di gamma superiore a quelli attualmente in uso. Per tonalità più calde e morbide, forse è meglio stare con Monster.
Spero di esserti stato utile, tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu

Amplificatori per bassi
Caro Lucio,
Innanzitutto mi congratulo per l'interessante sito e l'abbondanza di informazioni riguardanti l' Hi-Fi! Avrei, sperando di non disturbarla, una domanda da proporle riguardo all' ottimizzazione del mio impianto.
Dopo molti anni di acquisti (molti), vendite (poche), e cambiamenti (innumerevoli), il mio impianto principale risulta composto da come segue:

L' impianto suona molto bene ma il problema è nei bassi....... Infatti, nonostante gli Haflers tirino fuori 1.5 kilowatts l' uno, bruciano spesso e volentieri i fusibili quando ci sono nel programma frequenze basse e molto forti, magari rinvigorite dal sintetizzatore di subamoniche. Credo che le infinty scendano a meno di 2 Ohms sotto i 30 Hz. Quindi, io penserei di eliminare gli Haflers per sostituirli con un finale adeguato ed ottimizzato per i bassi. Ma non so quale!
Le sarei quindi grato di ogni eventuale suggerimento per identificare il finale necessario al mio scopo! Qua negli USA si trovano mostri di tutti i generi ma vorrei evitare sia di spendere cifre elevatissime per marchi di sicuro pregio ma a mio parere sopravvalutati (tipo Krell, Classe, Levinson) o molto belli esteticamente (McIntosh, ma devo metterli in cantina!) o per elettroniche a valvole, poco raccomandabili e certamente sprecate per i bassi (Tipo un altro Audio Research).
La ringrazio anticipatamente e saluti dagli USA!!
Antonio Moroni - E-mail: Antonio.Moroni@penwest.com

LC
Caro Antonio,
curiosa richiesta la tua. Innanzittutto mi accerterei che gli Hafler non abbiano qualche difetto che li manda in autoscillazione, ad esempio. Poi penserei anche ai cavi tra essi e la sezione bassi dei tuoi diffusori. Non è escluso che anche questi ci mettano del loro, specie se altamente capacitivi o induttivi.
Fatti questi controlli, qualora il problema si ripresentasse, visto l'utilizzo che ne fai, pensa a Krell. Sarò banale ma quando si parla di basse frequenze e di pilotaggio di basse impedenze, Krell è una garanzia. Non puntare a chissà che di esotico, la classe A ad esempio sarebbe fuori luogo. Cerca due mono o un finale stereo di buona potenza, anche un modello vecchiotto, non ha importanza. Credo che potrebbe essere la soluzione al tuo problema.
Poi, forse, anche il creatore di sub-armoniche è fuori luogo :-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Impianto ex-novo
Gentilissimo Direttore,
da poco ho scoperto il sito TNT-audio e devo dire che veramente parla di alta fedeltà in modo semplice e utile. Volevo porle una domanda, forse non semplice ma dettata dal mio bisogno di avere un conforto, dal momento che mi appresto a comporre il mio primo impianto Hi-Fi: spero che la domanda sia ritenuta pertinente e di ricevere risposta da Lei (risposta molto preziosa!).

Veniamo ai fatti: il mio primo impianto (budget circa EUR 6000 compreso i cavi) sarà composto da una sorgente digitale, un'amplificazione e due diffusori (preferibilmente da pavimento) da collocare in una stanza apposita che misura circa 5,2 mt x 4,5 mt (lungh x largh).
Ho già girato ampiamente vari rivenditori e vari ancora ne girerò però volevo chiederle questo: ho ascoltato - tra i tanti - un ampli Electrocompaniet ECI 3 con un paio di Monitor Audio Gold Reference 20 e un SACD Sony 790. Bene, devo dire che l'accoppiata ECI 3 + GR 20 mi è piaciuta tantissimo e ne sono proprio innamorato. Lei mi dirà "ma cosa ci fai con un ampli così con un SACD da 500 euro e un paio di casse che non sono forse all'altezza??
Beh, il mio ragionamento sta nel fatto che sicuramente l'ampli diverrebbe definitivo e un'ottima base di partenza per futuri miglioramenti delgi altri pezzi. Inoltre le GR 20 secondo me suonano veramente molto bene e non stanno affatto male con l'ECI 3. Per quel che riguarda il SACD Sony, capisco che può sembrare un'eresia, però dato il budget limitato (e quasi tutto speso per casse e ampli) e che comunque suona in modo corretto anche con i CD (certo, non come un lettore CD da 2000 euro!! ma non ho altri 2000 euro per un lettore CD), credo che sia una onesta base per poi migliorare la qualità della sorgente in un prossimo futuro.

Veniamo alle domande concrete: secondo Lei, è veramente senza senso la mia composizione e - soprattutto - il mio ragionamento di sviluppo del sistema?
Pensa che date le caratteristiche di dolcezza dell'ECI 3 si possa abbinare egregiamente con le MA GR 20 (secondo me molto dinamiche e con grande capacità di dettaglio e ricostruzione della scena sonora)?
Ancora, magari mi può dare qualche dritta su una composizione altrnativa, considerando che mi piace musica classica, jazz, brasiliana, rock e che mi piace un suono che abbia spazialità, ricostruzione scenica credibile, calore, dinamica (con alti non incisivi e bassi presenti ma fermi, reali, non invadenti)??
Mi scuso in anticipo per la lunghezza della lettera e grazie per la risposta che vorrà riservarmi.
Cordiali saluti.
Marco Pacini - E-mail: marco.pacini@key-stone.it

LC
Caro Marco,
parto dal presupposto di quel che mi racconti: hai ascoltato presso diversi rivenditori e sei pervenuto a questa composizione di impianto, che ti è piaciuta. Per me è sufficiente, nel senso che - discorso SACD a parte :-) - quel che importa è che tu abbia trovato un suono di tuo gradimento.
L'accoppiata timbrica ElectroCompaniet - Monitor Audio, sulla carta, considerando le impostazioni di questi marchi - dovrebbe essere azzeccata. Dico dovrebbe perchè non mi è capitato di ascoltare quell'ampli con quelle casse e, si sa, ogni combinazione andrebbe valutata, possibilmente, anche nell'ambiente di destinazione.
In alternativa, proverei a sentire anche le ProAC Studio 125 o le Tannoy Eyris 3.
Per quanto riguarda il lettore SACD, sai come la penso. D'altra parte il budget è quel che è, quindi non è che abbiamo ampi margini di manovra. Forse, potrebbe essee meglio un buon lettore CD, per la stessa cifra, usato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Non so che fare
Gentile direttore
Sono sempre stato un appassionato di musica ma nonostante tutto non ho mai avuto, in casa, più di un AKAI coordinato anni 80, che tra l'altro non ho potuto neanche confrontare, Il mio lavoro mi ha sempre costretto in macchina per le strade d'italia e quindi la mia passione è sempre stata rivolta all'hi fi car (che è tutta un'altra cosa!?).
Mi avvicino, ora, molto timidamente all'hi-fi home e devo dire che sono letteralmente SCONCERTATO!!! Ho comprato su un noto mercatino mondiale due perfette AR s 1, piccoline ma devo dire che mi soddisfano abbastanza. Almeno fino a quando avrò un "definito" metro di paragone.
Credo di essere abbastanza "avanti" per poter dire che l'ampli di cui dispongo(akai anni 80), non trasmette buonissima qualità ai diffusori. Ho un lettore cd Onkyo 7332 che (comprato sempre in quel mercatino) che fa il suo lavoro. E' stata una bella scoperta capire quanto importanti siano i cavi. Mi sono autocostruito dei cavi di potenza da 4 mm che collego alle casse con le "banane"(termini appresi di recente). Ho comprato, per sostituire i cavi originali dello "stereo" un RCA di qualità della BANDRIDGE.
Devo dire che nonostante il marchio non altisonante, il suono è cambiato notevolmente. A gennaio ho comprato il mio primo numero di una rivista specializzata e da allora non ho più smesso. Ho cominciato alla ricerca dell' ht ed ora sto impazzendo perchè non riesco a comprare!!!
A me piacerebbe un pre + ampli Rotel (rc 03- rb 03) ma poi? Sarà possibile il bi-wiring (cosa che mi incuriosisce molto)? Rotel, Marantz...etc. o Arcam, Lector, fase..etc....? E' importante cambiare i diffusori nel mio caso?
Che faccio....? chi sono.....? perchè viviamo.....? dove andremo....?
Confido nella sua disponibilità e nella sua estrema competenza.
Grazie
Roberto Colucci - E-mail: roberto.colucci@cierreti.com

LC
Caro Roberto,
la confusione regna sovrana, a quanto vedo. Intanto potresti cominciare a leggerti le
FAQ di questo sito ed un po' di volumi di Lettere alla Redazione. Ogni settimana ci sono molte lettere simili alla tua dalle quali si dovrebbe prendere spunto. Lo dico a te, ma è un discorso aperto a tutti ;-)

Diciamo che un punto fermo c'è e sono le casse. Se sono predisposte per il biwiring, io francamente non lo ricordo. Non mi pare un fatto così importante, comunque :-)
Con qualsiasi ampli deciderai di prendere il biwiring è fattibile, lato ampli....tutto dipende dalle casse.
Quindi: benissimo la coppia pre-finale di Rotel, ma anche meglio qualcosa di meno ambizioso, tipo un integrato, per lasciare parte del budget ad un eventuale upgrade della sorgente (lettore CD) e dei cavi. Nell'ottica attuale una coppia pre + finale potrebbe essere fuori luogo...a meno che non preveda di poter destinare altri fondi per l'upgrade dei restanti componenti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sistemazione diffusori
Caro Direttore,
mi chiamo Marco, e desiderei fare i complimenti per un sito molto piacevole da leggere anche per chi, come me, è alle prime armi. E soprattutto Vi fa onore di lavorare solo per la "gloria". In un mondo di mercificazione assoluta, questo è veramente una delle poche isole felici.
Le espongo la mia situazione:

La mia musica preferita è pop-rock, non disdegnando classica e new-age, ed onestamente le B&W sono veramente eccezionali. (Venivo da un compattone...) Abbastanza spesso adibisco questo impianto anche alla visione di DVD, e non ho spazio, purtroppo, per affiancare un amplificatore stereo a quello HT.
La stanza a disposizione è 3,8x5,1x3 m di altezza, però a causa della disposizione del letto (vivo con i miei e quindi la stanza deputata all'ascolto è camera mia), degli armadi e di una porta finestra non ho avuto altra scelta che posizionare i diffusori sopra una scrivania in ciliegio, che almeno coincide con l'altezza del mio punto d'ascolto.
Tale scrivania è larga 170 cm, che è la distanza che separa un diffusore dall'altro. La distanza dal muro dei diffusori è circa 40 cm posteriormente, mentre x il diffusore destro è di soli 20 cm lateralmente e 40 posteriormente.
Il problema è che i bassi diciamo sugli 80-100 hz sono troppo presenti e tendono ad impastare il suono sciupando anche la gamma media. Togliendo i tappi di gommapiuma dal condotto reflex migliora il suono generale dei medi e degli alti ma peggiora ancora di più quello dei bassi.
Tali misurazioni sono state effettuate escludendo il subwoofer, che comunque utilizzo solo come canale LFE x la visione dei DVD.
A questo punto 3 domande:
  1. E' possibile fare qualcosa per smorzare i bassi provenienti dal diffusore destro (che è in angolo) lasciando inalterato il suono (molto migliore) proveniente da quello sinistro (che non soffre della parete alla propria sinistra)?
  2. Affiancare un decoder digitale Onkyo ED-301 usato utilizzando quindi il DV-525 solo come meccanica, porterebbe ad un miglioramento del suono generale (oltre al fatto di possedere la decodifica Dolby Digital che il mio ampli non possiede)?
  3. Un cavo di segnale migliore ed abbordabile (lasciamo perdere l'autocostruzione, non sono capace) quale potrebbe essere?
La ringrazio e La saluto.
Marco Piperno - E-mail prinz@prinzspa.com

LC
Caro Marco,
temo che non si possa fare nulla, visto che il classico trucco del tappare il reflex l'hai già sperimentato. Purtroppo l'angolo è maledetto, rinforza oltremodo i bassi e sporca i medi. DEVI pensare ad un'altra sistemazione. Volendo, un tentativo piccolo piccolo potrebbe essere quello di isolare il più possibile la cassa dalla scrivania (ad esempio con un set di
piedini Upim e contemporaneamente provare a rendere assorbente l'angolo dietro alla cassa con gommapiuma fonoassorbente....dubito che funzioni...ma davvero non si può fare altro SENZA modificare il diffusore...o sostituirlo con qualcosa pensato per funzionare vicino alle pareti (vedi i soliti modelli che consiglio in questi casi).

Domanda N. 2, si, puoi utilizzare un decoder esterno, giusto per avere il Dolby Digital. Non aspettarti mirabilie nell'ascolto della Musica, però.

Domanda N.3, dubito moltissimo che un cavo di segnale migliore possa "sentirsi" in una situazione come questa. Ti consiglierei di spendere quei soldi in dischi, sarebbero meglio riposti.
Infine: non capisco che te ne faccia di un ampli A/V quando hai solo due casse anteriori ed il sub. Non è meglio un ampli stereo, a questo punto?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

A proposito di Naim....
Caro Direttore,
dopo aver letto il suo articolo sul
Naim Nait 1, la curiosità di possederne uno è stata fortissima, così oggi, finalmente, sono riuscito ad aggiudicarmene uno su E-bay a 170 sterline. Spero che il piccolo arrivi a casa sano e ben suonante.
La voglia di sentirlo suonare appena arriva è grande (perdoni il mio entusiasmo quasi infantile), ma per allora sicuramente non avrò a disposizione i cavi che Lei consiglia, come fare quindi per permettere alla "creatura" di esprimersi al meglio con qualcosa di alternativo, magari autocostruito? Spero davvero di non chiedere troppo!!!!!
L'ultimo quesito, (giuro!): mi potrebbe indicare in linea di massima il prezzo dell'usato dei cavi menzionati nel suo articolo?
Spero di non averla annoiata con le mie stupide domande, ma essendo un principiante nel suo settore non sapevo proprio a chi rivolgermi.
La ringrazio anticipatamente non solo per la cortese attenzione che dedicherà ai miei quesiti, ma anche per la rivista in toto.
Cordialmente la saluto.
Michele Noè - E-mail: mamic@tiscalinet.it

LC
Caro Michele,
il prezzo che hai pagato è abbastanza onesto, se l'oggetto è in condizioni perfette. Spero solo che l'aspettativa non vada delusa, molto dipende da cosa sei abituato ad ascoltare. Certo si tratta di un apparecchio MOLTO particolare, per impostazione sonora ed utilizzabilità (vedi ridotta potenza) ma che se riesce a far breccia nel cuore sarà difficile staccarsene.
Per i cavi, puoi prendere i NACA 5 che si trovano sia su E-bay che in vari siti di usato online, specie in Inghilterra. Il prezzo è molto variabile, fai conto che in Italia, nuovi e di listino, costano 18 Euro al metro. Non pagarli più di 10 Euro al metro, se usati. Alternative economiche al NACA 5 sono il cavo Exposure, di fatto identico al vecchio NACA 4 oppure il Linn K20, ancora figlio della stessa Azienda che faceva i cavi per Naim.
In mancanza di questi qualunque cavo elettrico di almeno 2.5 mmq di sezione può andar bene, per sentirlo "suonare". Ma se davvero vuoi sentirlo cantare, mettigli i suoi cavi. E' una questione di compatibilità elettrica, prima ancora che di suono.
Non mancare di tenermi al corrente circa le tue impressioni,
Lucio Cadeddu

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