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Domanda ingenua - 2
Il mio impianto virtuale sta prendendo una forma + definita.
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Riflessioni sul futuro di un appassionato di musica
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Nuovo lettore CD?
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Due quesiti
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Per quanto riguarda l'upgrade delle casse, la posizione non sembra ottimale, e così pure la struttura atta a sostenerle. Se si tratta di un mobile chiuso, potrebbe risuonare ed aggiungere molto del "suo" al suono emesso dagli altoparlanti. In quest'ottica, un cambio di diffusori potrebbe non portare i benefici sperati.
Amplificare le ProAC
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Nuovo impianto (surreale)?
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In definitiva, se l'impianto l'hai acquistato per davvero (cosa della quale comincio a dubitare) dammi retta: siediti ed ascolta. Punto. Cerca la posizione migliore per le casse, goditi la Musica, poi risentiamoci tra un anno (quando avrai capito tutte le caratteristiche dei componenti in tuo possesso) per parlare di ottimizzazione "fine" come quella dei cavi di alimentazione.
In ogni caso, per commentare brevemente le righe che aprono la tua cortese missiva, lascia perdere anche i "riferimenti irrinunciabili" e la "perfezione quasi assoluta" perchè queste non albergano ne' su queste pagine, ne' tantomeno nella mia persona. Anzi, ti dirò che essere considerato un "riferimento" mi infastidisce non poco. Non lo sono per me stesso, figuriamoci se lo posso essere per altri che neppure mi conoscono! No, molto meglio metterti ad ascoltare e cominciare a credere solo nelle TUE orecchie.
In conclusione, non so chi possa ritirare le tue cose attuali, prova a mettere un annuncio su qualche giornale di compro-vendo: persone a caccia di materiale consumer giapponese, e di equalizzatori in particolare, se ne trova sempre (troppa :-)).
Dubbi di un neofita
Le mie domande sono: per uno che vuole sentire musica bene ma non è disposto a spedere grandi cifre, va bene quello che ho? Insomma, mi conviene vendere tutto e comprare qualcos'altro o c'è qualche componente che vale la pena di tenere e magari di integrare con componenti migliori, tenuto conto che, oltre all'eventuale ricavo di ciò che vendo, non vorrei investire più di 500 euro?
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Cambio di direzione
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Sonus Faber Minima Amator da pilotare...
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Vinile rovinato
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© Copyright 2003 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
Caro direttore,
grazie, sinceramente, per come lei riesca a rispondere pazientemente a tutti quelli che, come me, pongono sempre le stesse domande. Solo leggendomi l'archivio TNT (_forse_ avrei dovuto farlo prima) me ne sono reso conto. MA bado alle ciance!!!
Aggiungo che:
Saluti.
Alessandro Mura - E-mail: mura@ifsi.rm.cnr.it
Caro Alessandro,
niente in contrario all'accoppiata Rotel + KEF, la trovo piuttosto equilibrata. Piuttosto, cerca di non risparmiare troppo sul lettore CD. In particolare, a parte il fatto che il prezzo delle Q5 mi pare troppo basso rispetto al listino (oltre 1100 €), potresti optare per le Q3, sempre da pavimento, che costano nettamente meno. La stanza non è grande e pure piuttosto affollata, forse sarebbe una scelta persino più sensata. In questo modo avresti liquidi sufficienti per prendere un lettore CD di qualità superiore, penso ad esempio al partner RCD 02 sempre di Rotel.
La questione ENEL è piuttosto semplice: non in tutte le zone d'Italia la distribuzione è la stessa. Per funzionare...funziona tutto, solo che magari il giochetto dell'inversione della spina nella presa non produce gli stessi risulati. Comunque sia, allo stato attuale delle cose, mi sembra l'ultimo dei problemi.
Acquista l'impianto, spendi i prossimi mesi a sistemarlo a dovere ed i prossimi anni ad ascoltare Musica. Poi, semmai, si potrà invertire la spina nella presa. Esagero, però a volte chi comincia perde di vista i fondamentali per dedicarsi a pratiche che nella maggior parte dei casi producono effetti di lieve entità anche per un ascoltatore attento e d'esperienza.
Ciao e non mancare di tenermi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
visto che l'argomento è di estrema attualità volevo dire la mia sull'argomento "Nuovi supporti e Audio Multicanale". Premetto che sono un sostenitore della vecchia e sana stereofonia ed ho apprezzato la vostra iniziativa "We Support Real Stereo".
Ebbene, proprio ieri mattina sono stato al Top Audio ed ho assistito ad un interessante dibattito condotto dal sig. Pierre Bolduc il quale, con l'ausilio dell'ascolto di registrazioni sia su vinile che su supporto digitale, ha posto l'accento sulle varie differenze esistenti
tra vecchie incisioni risalenti, alcune, agli anni 50 mettendole a confronto con incisioni recenti.
Ora, a prescindere dal fatto che in alcuni casi il confronto è stato a dir poco imbarazzante per le incisioni più attuali, il sig. Bolduc ad un certo punto ha detto che secondo il suo parere la qualità delle registrazioni discografiche è andata man mano degradandosi nel tempo e che sembra essere inversamente proporzionale al numero di canali utilizzati per l'ascolto finale.
A conferma di ciò ha prospettato la possibilità di ascoltare incisioni mono su vinile (con testina anch'essa monofonica) la cui qualità ha sostenuto essere semplicemente stupefacente in fatto di naturalezza e coinvolgimento emotivo. Purtroppo non ho potuto ascoltare queste incisioni ma non penso che abbia detto una bugìa visto quello che aveva già fatto sentire fino
a quel punto.
Non aggiungo commenti a tutto ciò ma penso che possa far riflettere su come vanno e come andranno le cose in futuro. Tenuto conto che qualcuno parla con disinvoltura di una moltiplicazione dei canali dei nostri impianti domestici fino a 7, 8 e pure 10 (e chi più ne ha più ne metta), c'è solo da mettersi a piangere al pensiero di quella che potrebbe essere "l'alta
fedeltà" di domani.
Purtroppo vedo che pian piano molti stanno cadendo sotto i colpi del "nemico". A cominciare dal negozio al quale spesso mi rivolgo per i miei acquisti che fino a 2 o 3 anni fa veniva indicato dalle riviste come un integralista non disposto a cedere neanche un metro quadro per il cosiddetto audio/video e per il multicanale e adesso invece ha la sua brava sala d'ascolto piena
di casse sparse dappertutto.
Altri esempi di questa "evoluzione dell'audio" li ho potuti ascoltare al Top Audio stesso, dove alcuni costruttori, apparentemente poco propensi a seguire le mode del momento, hanno già alzato bandiera bianca.
Ma io davanti a questi marchingegni mi sono chiesto: "Ma perchè mai io dovrei spendere tutti quei soldi?" La prova del nove l'ho avuta quando sono tornato a casa ed ho acceso il
mio impianto rigorosamente stereofonico e mi sono reso conto della differenza, per fortuna a vantaggio di quest'ultimo.
Il mio timore è soltanto uno: fino a quando ci permetteranno di goderci la musica come vogliamo noi ? Quando l'industria avrà dato il colpo di grazia alla stereofonia che cosa ne sarà
di noi? A volte però penso a quello che è accaduto al vinile (io però non sono un vinilista) e allora mi tiro un pò su. Scusa se mi sono dilungato.
Ti ringrazio per l'attenzione.
Giancarlo - E-mail: frond@virgilio.it
Caro Giancarlo,
che le nuove tecniche di registrazione non possano compensare l'inadeguata preparazione di molti ingegneri del suono è cosa ben nota. Se fosse bastato un supporto migliore o una risoluzione più elevata, la qualità media delle incisioni sarebbe aumentata col progredire del digitale. A me non sembra sia successo (anni dei primi esperimenti a parte). Infatti, ci sono tante incisioni di 50 anni fa che suonano bene anche secondo gli standards attuali (parlo dei masters, eh).
Sul multicanale sai come la pensiamo. Dovranno cessare di produrre apparecchi per audio stereofonico per poter convincere tutti che quella è la strada. Io non credo succederà, così come non è successo per il vinile nonostante, all'ingresso del CD sul mercato, siano stati distrutti tantissimi vinili pur di rendere la morte del vecchio formato ancora più rapida.
A distanza di oltre 20 anni, direi che quel tentativo è fallito miseramente e proprio mentre cercano di affossare il formato che con tanta boria (Perfect Sound Forever, non dimenticate MAI lo slogan!) avevano sostenuto, il vecchietto si sta riprendendo quote di mercato.
Tutto questo per dire che si, se volessero, ci imporrebbero le "nuove cose" con un colpo di spugna...ma non dimentichiamoci che il mercato è fatto da noi e se un prodotto NON VA, non va e basta. Hanno avuto voglia di pompare DCC e MiniDisc...la vecchia Casssetta compatta è ancora il supporto più diffuso al mondo. La DCC è scomparsa del tutto, il MiniDisc non ha mai preso il sopravvento, bastonato sul nascere dai CD registrabili.
Temo finirà così per l'Home Theater - multicanale: se già facciamo fatica a sistemare a dovere 2 casse....figuriamoci che equilibrismi occorrano per sistemarne 5, 6 o 12.
Insomma, la storia potrebbe ripetersi, noi non ci arrendiamo. Almeno potremmo dire di non essere mai venuti meno alle nostre convinzioni e di non essere scesi a patti coi burattinai del mercato.
Lucio Cadeddu
Caro Direttore,
ma che bella iniziativa! Ho scoperto da poco tempo la sua "rivista" e sto "divorando" tutte le... pagine, compresi i volumi della posta precedente.
Ho bisogno di un suo consiglio sull'opportunità di sostituire o meno il mio lettore cd. L'impianto è:
Sono tentato di acquistare un Copland cda266 usato (circa stesso periodo
di produzione del mio Marantz) ma ho il dubbio che il miglioramento non
sia così evidente, visto l'upgrade del mio Marantz. Oppure conviene acquistare un sacd che legga molti formati?
Ho trovato, su hififriends, un'altra opportunità che ti prego di valutare come ulteriore opzione: meccanica cd Teac p10 (è vrds) da abbinare al mio Audio Note; il suo costo è uguale a quello del Copland 266 (1100E).
Grazie del suo tempo.
Alberto Salsone - E-mail: salsone1@virgilio.it
Caro Alberto,
visto che usi già un DAC di discreto livello, lascerei perdere l'acquisto di una macchina integrata come il Copland. Semmai, se fossi davvero in vena di upgrade, pensa ad una meccanica di livello superiore...magari della stessa Audio Note: la CDT Zero la trovi per meno di 1000 €, c'è anche una recensione qui su TNT-Audio. Altrimenti c'è la CDT One che costa il doppio. Cerca anche nell'usato.
Ti consiglio Audio Note per tenere una certa uniformità "logica". A parte considerazioni di compatibilità che potrebbe essere fatte, tieni conto che - dovendo rivendere - un sistema meccanica + DAC monomarca è molto più semplice da "piazzare" di un combo scombinato.
Per il multiformato, siccome ancora oggi (2003) non è chiaro quale sarà IL formato (o, a questo punto, i formati), ti sconsiglio di prendere decisioni affrettate. Si vocifera persino di un DVD-audio a doppia faccia, da una parte DVD, appunto, dall'altra CD. Aspettiamo, aspettiamo, chissà che non si inventino qualcosa di ancor più ...esilarante :-) tipo un disco a tre facce, 12 canali per faccia ed un lettore in quattro dimensioni spaziali per poterlo suonare.
Lucio Cadeddu
Caro Lucio buongiorno,
scrivo per sottoporre due quesiti relativi al mio impianto. Prima però lo descrivo nel dettaglio:
Il primo questito riguarda il lettore; dopo la prima prova fatta col mio impianto rimasi impressionato dal salto di qualità rispetto al mio precedente JVC XL-Z574, e decisi per l'acquisto. Mi accorsi però quasi subito di un difettuccio: dopo circa 8 minuti di ogni cd vi era una pausa di qualche istante (meno di un secondo), come se il lettore avesse preso uno scossone. Lo feci presente al negoziante che me lo sostituì subito (ne aveva un altro in stock). Col secondo sembrava filare tutto liscio, ma improvvisamente ecco che appare un altro baco: ogni tanto, casualmente o almeno senza una logica apparente, si interrompe e non vede più il disco (appare il NO DISC sul display); al che basta spegnerlo, agitarlo un po' e riprende a suonare normalmente.
Ora sono indeciso se inoltrarmi nell'incognita della riparazione in garanzia, o se farmi sostituire il lettore con un'altro di marca diversa. Da una parte mi piace molto come suona e non vorrei cambiarlo, ma dall'altra mi chiedo se è accettabile che due unità su due siano risultate difettose; dopo tutto si tratta sempre di un componente dal valore di diverse centinaia di euro.
Il secondo quesito riguarda l'impianto in generale: vorrei un giudizio generale sull'equilibrio dei componenti e, in particolare, se mi conviene cambiare i diffusori (secondo me punto debole).
Il fatto è che ora le Kef sono posizionate a circa 20cm dalla parete lineare da 6m, su una mattonella di marmo da 3cm di spessore, a sua volta posta su un mobile in legno a circa 1m da terra. In queste condizioni il gioco vale la candela?
Grazie per l'attenzione e complimenti per il sito.
Cordiali saluti,
Roberto Parola - E-mail: roberto.parola@tiscalinet.it
Caro Roberto,
i problemi da te riscontrati sul lettore AMC sono piuttosto insoliti e mi farebbero propendere per una diagnosi di "lente laser sporca" piuttosto che di bug strutturale o di software. Ti consiglierei l'utilizzo di un prodotto per la pulizia della lente laser (dei semplici CD con dei ciuffetti morbidi) o, se te la senti, un'operazione a cuore aperto con pompetta per ottiche fotografiche.
Nel caso la pulizia non desse i risultati sperati, chiedi un intervento in garanzia.
Oltretutto, non mi è affatto chiaro se tu sia soddisfatto o meno. L'esigenza per un upgrade deve nascere solo da una delusione all'ascolto e non solo dalla semplice costatazione che esistono sul mercato prodotti migliori.
L'impianto, così com'è, mi pare equilibrato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
conosco il tuo sito da circa due anni e devo ringraziarti per i tanti consigli e spiegazioni che ci ho trovato. Ascolto musica da 30 anni, principalmente rock, jazz, blues, soul, funky, musica africana.
Fino a poco tempo fa ero convinto che il denaro andasse speso per i dischi e non per l'impianto. Pensavo infatti che spendere migliaia di euro per apparecchi hi fi era uno spreco per maniaci fissati che davano troppa importanza a differenze di suono quasi impercettibili.
Poi ho cominciato una lenta ma inesorabile serie di upgrade, aiutato anche dal tuo sito, che mi ha fatto apprezzare il suono dei buoni apparecchi Hi Fi.
Oggi il mio impianto si compone di lettore CD Linn Mimik, ampli NAD 314 e casse ProAc Response 1.5 (acquistate usate pochi giorni fa). In particolare, il suono delle mie nuove casse mi sembra veramente spettacolare, nonostante l'ambiente in cui ascolto musica è "difficile" da gestire: irregolare e pieno di mobili e oggetti di ogni tipo.
Come è ovvio, a questo punto l'anello veramente debole del mio impianto è l'amplificatore, un onesto apparecchio che, nonostante si sforzi, accanto alle ProAc mostra i suoi limiti. Io però non ho più molti soldi da spendere, certamente non 2000 euro o più per comprare un ampli all'altezza.
Ecco allora la mia idea, sulla quale chiedo il tuo parere. Visto che il NAD consente la connessione con un finale separato, che ne dici se acquistassi un finale decente, magari italiano (per un buon rapporto qualità prezzo), tipo AM Audio o Audio Analogue (magari usati), da affiancare solo in seguito (fra un anno) ad un preampli dello stesso livello?
Oppure dovrei orientarmi verso un finale Linn, in modo da avviarmi verso una catena omogenea tutta inglese? Oppure dovrei aspettare di racimolare una cifra più consistente dei 1000 euro (circa) che riesco a stanziare oggi?
Grazie in anticipo per qualsiasi risposta vorrai darmi,
Giulio Mario Rampelli - E-mail: GiulioMario.Rampelli@GGSinformatica.it
Roma
Caro Giulio,
hai ragione a ritenere il NAD non all'altezza del resto dell'impianto ed in particolare delle casse. L'idea di usarlo come pre non mi trova d'accordo, miglioreresti le doti di pilotaggio ma non la musicalità generale. Gran parte dell'impronta sonora e della raffinatezza dell'amplificazione è data dalla sezione pre. Quindi, proposta bocciata.
Piuttosto vendi il NAD, somma i 1000 € di budget al ricavato e fiondati sul mercato dell'usato. Per cifre di poco superiori ai 1000 € cominci a reperire ottimi integrati di ben altra raffinatezza rispetto al tuo pur onesto NAD. Ad esempio, non è escluso che non riesca ad entrare in possesso di un integratone AM Audio tipo il vecchio PA 30 o anche il nuovo PA 25 Reference. Oppure, con un po' di fortuna, persino una coppia pre-finale, sempre AM Audio o anche Linn (Kolektor o Wakonda + LK 240) o ancora la coppia Rega Cursa + Maia o la entry-level Naim 112 + 150. I negozi italiani ed i siti di compro/vendo HiFi brulicano di buone opportunità sul fronte amplificazione, non dovresti avere difficoltà a trovare qualcosa che faccia al tuo caso.
Spero di esserti stato utile, tienimi al corrente!
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
mi permetto di scriverti anche questa settimana, non solo perchè mi fa tanto piacere parlare con te ma anche perchè ormai grazie al tuo sito e alla tua esperienza nel settore dell'alta fedeltà, (e lo dico senza imbarazzo) sei diventato per me un punto di riferimento irrinunciabile.
Tutti gli argomenti che trattate sfiorano la perfezione in quanto a oggettività; complimenti vivissimi.
Veniamo al dunque, come ti scrissi io ho (avevo) un impianto costituito da ampli Pioneer A-307 R piastra Teac v-377 equalizzatore grafico (ebbene si! ero un profano) Kenwood g-e-q- 300 ed un cdp Technics slps7 (di cui ti scrissi di apprezzare molto la qualità timbrica).
Ero messo maluccio come puoi vedere. Senonchè a Salerno (nella mia zona) trovo un negozio hi-fi strepitoso e, soffermatomi a riflettere per circa 2 min. :-)), decido di comprarmi un impianto nuovo (eh si! ho messo da parte un bel gruzzoletto) e mi metto ad ascoltare un po di roba. Alla fine quello che è entrato in mio possesso è quanto segue: amplificatore NAD C 320 BEE lettore cd NAD 521 CASSE B&W DM 602 S3 (B&W è la mia passione) (prima avevo dei ciare malamente autocostruiti!) poi mi sono preso un bel cavo di segnale KIMBER PBJ 1m e dei bei cavi di potenza sempre KIMBER 4PR (uso il biwiring) supporti per diffusori solid steel (i B&W non erano disponibili). Capirai il tutto mi è costato su per giù 1500€ (io ho 25 anni, studio, mio padre non sa niente altrimenti ;-)). Veniamo ai quesiti cui solo la tua esperienza e professionalità possono dare risposta.
Grazie per la tua disponibilità e la rapidità delle tue risposte.
Questi accorgimenti sono utili o perderei tempo? potresti indirizzarmi per favore? (purtroppo il mobile non lo posso sostituire altrementi il WAF che nel mio caso è il MAF (mother :-)) ) supera i limiti dell'eruzione.
Colgo l'occasione per porgerti i miei più cordiali saluti.
Libero Palomba - E-mail: sons.of.none@virgilio.it
Caro Libero,
non ti posso negare di essere un poco sconcertato. Fino ad una settimana fa mi decantavi le lodi del tuo lettore Technics, lamentandoti del fatto che non fosse ben considerato e vittima di chissà quali crudeli pregiudizi (faccio riferimento ad uno scambio di e-mail privato della settimana scorsa)...poi te ne esci con un impianto nuovo di zecca da 1500 €...
Soprattutto, mi lascia molto perlesso la tua ultima domanda: "potrò finalmente sentire la musica decentemente?" il che lascia lo spazio ad almeno due domande cruciali:
Per quanto riguarda il mobile, temo ci sia poco che tu possa fare per migliorarlo ma, in ogni caso, anche questo è un problema secondario. Dico io, anzichè i cavi Kimber, non potevi acquistare un tavolinetto per HiFi? Ce ne sono di molto belli, tua madre non avrebbe avuto niente da dire, credo...piuttosto avrebbe molto da dire se ti mettessi a foderare il mobile attuale con ogni sorta di diavoleria.
L'HiFi è un hobby dal gusto "lungo", questa frenesia del "tutto subito" (tipicamente adolescenziale) mal si sposa con una pratica - la ricerca del buon suono - che richiede tanta pazienza, tanta Passione e tantissimo tempo, specie per uno che è alle prime armi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Egregio Direttore,
non so se saltare i complimenti, perchè anche se sono a volte ripetitivi so per esperienza (sono giornalista di moto) che fanno sempre piacere, e danno qualche motivazione in più a proseguire nel proprio lavoro (o hobby...). Dunque, non posso che riportarvi la mia stima per il lavoro (immane, a quanto mi è dato vedere dalla mole di pagine implementate) e per la formula completamente no profit, nonchè per la serietà di fondo che traspare dalle vostre parole (concetti invece di parole d'ordine, riflessioni invece di crociate).
Veniamo al sodo. Nulla so, anche se qualcosa comincio a capire (spero), del settore audio e, come uno che compra la propria moto e si accorge di quanto bene (o male) vada solo dopo avene guidata un'altra, mi sono avvicinato al settore hi-fi senza la bramosia del fanatico ma senza la competenza dell'esperto.
Cercherò, se ci riesco, di essere sintetico: primo acquisto, un compatto/separato (non so come dire, sono dei pezzi separati con sigle specifiche, ma lavorano solo insieme) acquistato in virtù del nome (Technics SC-HD55), del prezzo non popolarissimo (1.200.000 lire nel '98, credo), dallo sconto 25% come ultimo pezzo e dall'estetica invitante.
Siccome mi piacciono i dischi, cerco di recuperare un giradischi decente; trovo in regalo un Akai AP-001C con casse Marantz HD-160, cambio cinghia e puntina (una Audio Technica, non so se è buona, ma il prezzo mi sembra molto inferiore a quelle di cui parlate voi) e lo attacco. In reltà l'ingresso per la sorgente esterna non è amplificato, per cui non sento nulla, a meno di mettere al massimo il volume, mentre le casse mi sembrano suonare meglio (un po' più definite) di quelle di serie del "sistema di componenti" (come lo chiama la Technics).
Cerco dunque usato un amplificatore, e trovo vicino a casa e per 150 euro un impianto completo Pioneer così composto: giradischi PL-130, amplificatore SA-330, radio TX-130, piastra CT-330 e casse CS-565. Completano il tutto un mobiletto Pioneer e un paio di cuffie pure Pioneer. Ho sostituito le rotelle di serie sfondate, ho messo l'AKAI al posto del PL-130, ho attaccato tutte e quattro le casse (le Pioneer con dei cavi un po' più curati, per le marantz bisogna smontarle ma lo farò a breve) e uso il "sistema di componenti" come lettore di CD (la sigla del pezzo è SL-HD55)
Per problemi di spazio (vivo in un bilocale) le casse sono sul pavimento (parquet in hi-density fiber ricoperto da laminato plastico spessore 8 mm, posato flottante su tappetino in materiale espanso spessore 2 mm). Il volume del locale è m 3,7 x 4,4 x 2,7 = 50 mc.
Grazie e avanti così.
P.S. Suggerimento: sarebbe comodo che la finestra del motore di ricerca ci fosse in tutte le pagine.
Saluti,
Alberto Dell'Orto - E-mail: d.albe@tiscali.it
Caro Alberto,
grazie per le belle parole sul nostro operato e per il sostegno "morale", benvenuto in modo particolare perchè arriva da una persona che conosce la "fatica" dello scrivere.
Veniamo al tuo impianto. Cominciamo dai fondamentali: due casse e non quattro. Un impianto HiFi è come una moto (giacchè scrivi di moto...): due ruote, due casse, non una di più :-)
Due buone, possibilmente. Tra le due in tuo posesso, francamente, non saprei cosa scegliere...forse le Marantz, se ricordo bene di che modello si tratta. In ogni caso, dovranno essere le prime ad andarsene in previsione di un upgrade.
Il giradischi Pioneer può restare, non è niente di che, ma per ora potrebbe ancora avere un senso. Dovesse sembrarti meglio l'Akai (per qualche ragione, tipo "funzionalità") tieni quello al posto del Pioneer, non c'è una differenza sostanziale.
Radio e piastra sono inutili nell'economia dell'impianto, vista la qualità "media" del software (cassette e trasmissioni FM). Una loro sostituzione, in ogni caso, ci porterebbe immediatamente fuori budget.
Ampli e CD li cambierei entrambi, vendendo il "sistema" Technics, uno dei due giradischi e, magari, entrambe le coppie di casse (prima una, poi l'altra, eventualmente). Non aspettarti grandi ricavi, realisticamente considerati fortunato se riuscissi a spuntare 50 € per pezzo, di media.
Fatta questa "pulizia" dovresti avere da parte, ottimisticamente, circa 600-650 € da dedicare a tutto il resto. Nel nuovo non è facile trovare soluzioni adeguate ma non me la sento di consigliarti usato, vista la poca esperienza potresti facilmente beccare delle "sole" clamorose.
Partiamo dal lettore CD: Philips CD 723, Teac CDP 1250...non si scappa. Fatti un giro nei grandi centri di elettronica di consumo, non dovrebbe essere difficile trovare uno dei due per una cifra di circa 100 €
Sull'ampli, discorso analogo: cerca qualche super-offerta sui seguenti prodotti: Yamaha AX 396, Marantz PM 4200, Denon PMA 425R. Di questi SOLO il Denon dispone di ingresso per il giradischi, purtroppo. Con un po' di fortuna dovresti riuscire a stare abbondantemente sotto i 300 Euro. Non resta molto per le casse, però consentimi una premessa: queste, a meno che non siano "da pavimento" non si devono mettere per terra per nessuna ragione al mondo. Proverò a darti una rosa di candidate sotto i 300 € specificando se vanno messe su supporto o a pavimento.
Mission M71 o M72 (supporto), Polk Audio R30 (pavimento), Tannoy Mercury MX 1 o MX 2 (supporto), Wharfedale Diamond 8.3 (pavimento) o 8.2 (supporto), Indiana Line Arbour 5.40 (supporto), Chario Synthar 100 (supporto), Celestion F15 (supporto).
Confidando in saldi di fine stagione, offerte particolari etc, dovresti starci tranquillamente. Se poi riuscissi a ricavare di più dalla vendita di tutti tuoi componenti "extra" tanto meglio.
Se nelle tue peregrinazioni a caccia dei prezzi migliori (l'ascolto, per budget così bassi, è un lusso che non possiamo permetterci o quasi) riuscissi a trovare qualcosa che per una ragione o per l'altra ti dovesse sembrare interessante, non esitare a chiedermi il parere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore,
Mi chiamo Marcello Noja, è da poco che ho scoperto il Vs. sito e devo dire che finalmente ho trovato qualcuno che parla chiaro. Ho letto attentamente le istruzioni per mandarVi una mail, usando il motore di ricerca ho trovato molto ma non tutto quello che cercavo (sicuramente
per colpa mia), quindi mi faccio coraggio ed espongo il problema.
Sono sostanzialmente al centro di un problema vecchio come il "cucco", Alta
efficenza e valvole o stato solido con diffusori a media efficienza.
Sono giunto alla conclusione che ascoltare musica dovrebbe essere un'emozione, e non una semplice analisi spettrografica del suono riprodotto. Mi spiego meglio, ho avuto occasione di ascoltare impianti Hi End il cui suono, anche se indiscutibilmente trasparente dettagliato ect., mi stancava dopo una seduta di soli 10m. Ho avuto poi modo di ascoltare i diffusori della
Mantra Sound in una saletta dell'albergo, con tutti i problemi di acustica che ciò rappresenta.
Nonostante ciò il suono che esce da questi diffusori è magico, non è un suono hi fi, ma ascoltando da cat stevens alla Tebaldi vi era qualcosa che davvero non avevo mai sentito prima. Questo è il tipo di suono che gradirei ascoltare.
Ora il problema: Questi diffusori, come molti altri diffusori, ad alta efficenza hanno dei
costi per me proibitivi (si aggirano tutte intorno ai 16.000 euro), un amico
mi ha suggerito che le Altec Voci del teatro con componenti supraphon dovrebbero avvicinarsi molto a questo tipo di suono costando una frazione.
Il mio ambiente è di 5,40 x 4,30 x 2,70h con parquè antico spesso e muri spessi.
il mio attuale impianto è composto da:
Ascolto prevalentemente musica classica, un po meno Jazz e molto poco rock. Le Altec Voci del Teatro sono davvero in grado i raggiungere questo tipo di suono con il mio attuale impianto?
RingraziandoLa anticipatamente Le porgo cordiali saluti
Marcello Noja - E-mail: mnoja@village.it
Caro Marcello,
io starei molto attento alle facili illusioni. Diffusori da 16000 € (quanto un'automobile di classe media, quasi) dovrebbero darti quell'emozione INDIPENDENTEMENTE dal fatto che siano ad alta efficienza, a manovella o a carbone.
Voglio dire: hai ascoltato altri diffusori in quella fascia di prezzo? Se si, quali? Non sto cercando di smontare il tuo teorema ("Alta efficienza, suono che voglio") quanto vorrei invitarti a riflettere sulle cifre in gioco. Non credo siano in molti a poter sostenere che una coppia di Thiel CS 6, di Martin Logan Prodigy, o di ProAC Response Five, correttamente pilotate, non possano dare le "emozioni" che cerchi.
Comunque, se avessi ascoltato anche diffusori tradizionali, per cifre di quell'ordine di grandezza, e non ti fossero piaciuti...beh allora che alta efficienza sia. Confesso che non conosco le Voce del Teatro con componenti Supraphon. Resto dell'idea che i miti dell'HiFi debbano esssere lasciati originali, cioè con altoparlanti Altec, in questo caso.
Il mio consiglio, pur non conoscendo l'ordine di grandezza della cifra che tu vuoi/puoi spendere, è quello di puntare ai grandi classici dell'alta sensibilità (e correttezza timbrica) ovvero: Tannoy Stirling, Turnberry o anche Edinburgh, tutti equipaggiati con le famose unità Dual Concentric di Tannoy. La sensibilità (vera!) è ben superiore ai 90 dB e coi tuoi finali Jadis non avresti certo problemi di pressione sonora e/o pilotaggio.
Tienimi al corrente,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
da qualche anno mi sto godendo la musica con delle MA pilotate da una coppia di Audiolab (questo grazie a tuoi consigli ed indicazioni) .Il risultato è stato così positivo che mio fratello si è innamorato delle Minima Amator e ne ha comprato una coppia. Il suo ampli è totalmente inadatto a farle suonare decentemente! Ho cercato delle occasioni (generalmente non è difficile) su Audiolab, giusto per stare sul risultato sicuro. Infatti mio fratello è appasionato di musica, ma non di hi-fi... a fronte di un buon orecchio, non vuole, ed ha poco tempo per cercare e provare...
In questi ultimi mesi non sono riuscito a trovare degli Audiolab nel raggio di 3-400 Km! Ho trovato però delle occasioni che reputo molto interessanti, anche se non sono in grado di orientarlo nelle valutazioni. Le amplificazioni più interessanti (ed ancora disponibili) sono le seguenti:
Maledizione, non ho mai ascoltato nessuno dei tre sistemi, anche se personalmente ho sempre avuto una predilezione per gli inglesi (solo per gli ampli! Beatles a parte). Credo che siano tutte e 3 delle ottime amplificazioni. Ti chiedevo brutalmente (simpatico eh?) prima di programmare i vari ascolti con centinaia e centinaia di Km di auto... in relazione alla difficoltà di pilotaggio ed alla specificità delle Minima Amator quali amplificazioni ritieni più adatte a far suonare bene le MA?
A parte, successivamente ti darò un feedback su delle Titus-Triangle che ho abbinato al Lecson Quattra Plus, in biamplificazione passiva con cavo di segnale KK PBJ e cavi di potenza sempre KK 4TC per il tw ed 8TC per il mid-bass. Un risultato che mi lascia stupito per la gradevolezza (anche se il confronto col sistema principale presenta alcune lacune nella capacità di restituire completezza al suono e capacità di "suonare dolce" quando necessario).
La chiave di volta definitiva è stata l'adozione dei cavi di potenza KK.
Aspetto ansioso tue indicazioni.
Grazie in anticipo.
Evandro Marcati - E-mail: marcatievandro@tiscali.it
Caro Evandro,
se vi piace l'accoppiata con Audiolab, non fermatevi a qualche centinaio di km da casa ma varcate il confine. In Inghilterra si trovano come i funghi in (buona) stagione e costano pochissimo. Prova anche in Germania.
Poi, certo, se l'acquisto "alla cieca" (non nel senso del suono, almeno in questo caso) non vi facesse sentire tranquilli, della terna di alternative che mi hai proposto io andrei su AM Audio che può garantire capacità di pilotaggio ben superiori sia agli Audio Analogue che ai Linn.
Ovviamente, una prova d'ascolto è obbligatoria.
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
ti avevo già scritto (Volume 262 – miglioramenti) circa quattro mesi fa.
Ci tenevo ad informarti dei miei cambiamenti ed ora il mio impianto è così composto:
Se prima ero abbastanza soddisfatto ora, con l'impiego dell'Integrè e con l'utilizzo dei suddetti cavi, lo sono pienamente: dinamica, controllo e velocità sono decisamente più marcati rispetto a prima, ma mi sembrano addirittura esaltati quando ascolto vinile.
La domanda che ti volevo fare oggi (non ho ancora letto l'intero sito e spero non ti sia già stata posta) ti potrà sembrare banale, ma stimola la mia curiosità da molto: quale è il grado di usura di un vinile che può pregiudicare la salute di una testina?
La risposta più comune e diffusa che ho ricevuto è quasi sempre stata che tutto sommato essendo il disco di plastica e lo stilo di diamante non succede nulla anche con dischi con parecchia strada sopra od utilizzati precedentemente con giradischi che di hi-fi non avevano nulla (gli aratri).
Io ho sempre avuto il dubbio che così non sia, ma mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista al riguardo. Per la manutenzione dei dischi più sporchi (acquisto anche parecchio vinile usato ) utilizzo la Knosti e a tal proposito ho anche sentito dire che, per un miglior ascolto, è consigliato lavare anche i dischi nuovi. Ti risulta?
Ti saluto caramente.
Mauro Mascherpa - E-mail: mauromascherpa@virgilio.it
Caro Mauro,
sono contento che il mio consiglio sull'Integré abbia sortiti effetti benefici sul tuo piacere d'ascolto. Per quanto riguarda il vinile c'è da fare una precisazione: se i dischi sono vecchi ed usurati, ma PULITI, il rischio di fare danni allo stilo è ridotto. Una cosa però deve essere chiara: se sono stati trattati MOLTO male (e ne ho visti in condizioni surreali, così danneggiati da non riuscire a farli suonare), cioè se hanno veri e propri crateri tra i solchi, causati da atterraggi violenti di puntine in caduta libera...beh allora ci starei più attento.
Uno shock meccanico violento (che poi si sente all'ascolto come un bump piuttosto forte) non fa bene ne' allo stilo ne' tantomeno all'equipaggio mobile.
Se ti capita spesso di suonare dischi così rovinati, prenditi una testina "muletto" da usare alla bisogna.
Per la pulizia, è vero, anche i dischi nuovi presentano talvolta dei residui di lavorazione che sporcano i solchi. Se hai voglia, pulisci e lava per bene pure i nuovi (confesso pubblicamente di non averlo mai fatto).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!