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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Bookshelf o floorstander?
  2. Lunga vita al free-hifi
  3. Extra-bassi per la Musica
  4. Uno per tutti o tutti per uno?
  5. Panta Rei - (Alta) FEDELTA' e VOLUBILITA'
  6. Upgrade diffusori intorno ai 3000 euro;
  7. Cavi e meccanica
  8. Rotel RCD 1072 rumoroso
  9. Classe A
  10. Impianto completo!

Bookshelf o floorstander?
Caro direttore,
è la prima volta che le scrivo ma non assolutamente la prima che visito il vostro sito poiché da tempo leggo la posta le interviste le recensioni e tutto gli interessantissimi articoli sul tweaking etc etc potrei continuare per delle ore.
Complimenti, siete fantastici. Negli ultimi tempi mi sono dedicato principalmente all' Home theater comprandomi un "favoloso" all-in-one yamaha (l'ampli è rx-v550 .....lo so che non volete parlare di questo ed infatti cambio subito argomento.... ) ma ultimamente mi piacerebbe dedicarmi all' hi-fi vero e proprio e per farlo al meglio mi sono deciso a scrivervi.
Ma andiamo al sodo: del mio hi-fi anni ottanta (molto hi e poco fi tanto per internderci) è rimasto veramente poco. Un lettore CD technics uno dei modelli di punta (anni 90), un ampli integrato technics "SU-V450" classe AA 2x90w (che penso sia molto meglio dello yamaha rx-v550) mentre le casse, ormai da buttare erano delle GDR a tre vie da 100w. Almeno in un primo momento vorrei comprare solo le casse e qui arrivano le note dolenti.
Avendo un budget fisso, la mia indecisione verte sia sul tipo di casse (da libreria o da pavimento) che sulla marca. So che le casse da pavimento sono in generale meno problematiche dal punto di vista del piazzamento e sono più complete di casse da libreria, soprattutto per le frequenze di gamma bassa. II fatto è che a parità di prezzo nei modelli da libreria si trova una qualità in generale molto più elevata.
I modelli da considerati sono i seguenti: tra le floorstanding ci sono Wharfedale diamond 8.4, infinity beta40, e le mission m33i. Il prezzo si aggira intorno ai 300 euro. Tra le bookshelf avrei considerato i seguenti modelli: Indiana Line 5.30, Klipsch RB-15, B&W DM600 S3. Mi sembrano tutte casse abbastanza buone, almeno per incominciare a sentire un po' di buona musica.
Il quesito è: mi conviene sacrificare un po' di qualità, scegliendo le wharfedale per esempio, oppure punto tutto sulla qualità sacrificando un po' le frequenze basse con delle buonissime casse dalla sensibilità alta ma che scendono un po' poco (70 hz circa)? Il tipo di musica che prediligo è il jazz ma spazio un po' dappertutto (ad esempio classica e rock). Quelle che ho in mente di comprare sono le Wharfedale che offrono molto (86db, 150w, 6 Ohm, 40-20000 hz, woofer in kevlar, biwiring, collegamenti placcati oro): ho letto un po' di recensioni e mi sembrano molto buone rispetto a quello che costano (290 euro). In seconda ci sono le Indiana line di cui ho letto la recensione sul vostro Sito e sembrano essere veramente un ottimo compromesso tra qualità e quantità. Sono sulla buona strada o mi conviene dedicarmi all'ippica? Libreria o pavimento?
Grazie di tutto, continuate così!
Ciao,
Simone - E-mail: puntoni (at) isti.cnr.it

LC
Caro Simone,
sono sempre stato piuttosto favorevole ai diffusori da pavimento, perché consentono di fare a meno dei supporti. Il confronto "alla pari" dovresti infatti farlo sommando al costo dei candidati bookshelf quello di un paio di supporti almeno decenti (circa 100 euro). E' chiaro che non sto neppure prendendo in considerazione l'ipotesi che i diffusori bookshelf vadano davvero relegati in...libreria! E, altrettanto ovviamente, immagino tu abbia lo spazio adatto per dei diffusori da pavimento...
Tra le proposte che fai la mia preferenza va alle Wharfedale e le Mission, con una leggera predilezione per le prime. Essendo delle "fine serie" (ora c'è la serie 9.x) il prezzo che hai trovato è ottimo, visto che l'ultimo listino le dava vicine ai 500 euro!
Quindi, benissimo le Wharfedale 8.4. Meno bene invece l'idea di pilotarle con le elettroniche in tuo possesso, in particolare l'ampli. Visto che spendi davvero poco per i diffusori, comincia a considerare la sostituzione dell'ampli. Coi soldi risparmiati (es. dall'acquisto dei supporti o di un modello più costoso) cerca un integrato "audiophile" usato. Con 100-150 euro un NAD o Rotel con qualche annetto sulle spalle si trova....ed è, credimi, tutta un'altra Musica.
Infine, cura bene il posizionamento, i collegamenti e l'acustica dell'ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Lunga vita al free-hifi
Ciao Lucio,
volevo fare testimonianza pubblica sulla validità del "free-hifi". Allora, andiamo con ordine: ho costruito, sostituendo i vari componenti nel tempo, un impianto direi entry-level dell'hi-end costituito da:

Volevo testimoniare proprio il fatto che, ascoltando molto, acquistando usato e rivendendolo per acquistare altro usato che più si adatta alle nostre esigenze ed alla crescita del nostro orecchio, si può fare hi-fi senza andare falliti. L'autocostruzione dei cavi è importantissima: ci costringe ad affinare l'orecchio. Facciamola e scambiamoci dritte / opinioni!
Adesso alcune domande per te:
  1. Un giudizio complessivo sull'impianto, ascolto Jazz, Classica, Rock anni '70 e l'impianto è collocato in una grande sala hobby (70mq circa), con le casse opportunamente spaziate dalle pareti.
  2. Dopo svariate (decine, direi) prove, ho optato per un cablaggio di potenza in biwiring: ho adottato un doppino per i bassi (costo del cavo circa 5Euro/mt) e per il TNT star per i medio alti. Il doppino ha una minor risoluzione ma una maggior corposità. Cosa ne pensi ? Tieni conto che non sono riuscito a trovare un cavo quadripolare di grande dimensione, la sezione sarà circa 7mm di diametro. Il cavo è troppo piccolo ?
  3. Noto una saturazione nei medio bassi, a certi volumi, e la netta sensazione è che si tratti di riverberi ambientali. Può aiutare un tappeto tra il punto di ascolto ed i diffusori ? La parete più vicina è abbastanza "frastagliata", mentre la più lontana è a circa 10 metri dai diffusori. Ho preferito chiudere le uscite del bass-reflex dei diffusori con gli appositi tappi, in modo da ridurre al minimo la diffusione del suono verso la parete posteriore, a circa un metro dai diffusori.
Complimenti per l'ottimo lavoro e grazie per la santa pazienza audiofila.
Carlo - E-mail: cconsoli (at) iol.it

LC
Caro Carlo,
i miei complimenti per l'ottimo impianto acquistato ad un prezzo davvero contenuto. In particolare le elettroniche mi sembrano acquisti particolarmente ben riusciti! Ottimo anche il costo dei diffusori, molto basso rispetto al prezzo di listino. Per quanto riguarda i cavi, potresti provare con conduttori di migliore qualità, ad esempio uno qualunque dei nostri progetti più "ambiziosi" (FFRC, U-Byte, Triple T). Rispetto alla configurazione che usi attualmente dovresti ottenere qualcosa in più.
Per quanto riguarda il problema che lamenti, CERTAMENTE un tappeto aiuta....e non poco. Credo di averlo ripetuto ormai un migliaio di volte in questi 10 anni. Poi, chiudere lo sbocco del reflex non è un'operazione che si fa per "ridurre la diffusione del suono verso la parete posteriore"! No! Semmai lo si fa per cambiare la risposta del diffusore, trasformandolo da reflex in una quasi-sospensione pneumatica. Cambia la pendenza della risposta, innanzitutto! E, ovviamente, si riduce il "rinforzo" centrato intorno all'accordo del reflex. Questo ovviamente modifica tutta la risposta dei woofers e realisticamente infuenza un po' anche la gamma medio-bassa. Sei sicuro che questa sia la soluzione migliore? Hai fatto abbastanza prove comparate "con/senza"? In ogni caso, è altamente probabile che questa ridondanza del medio-basso sia dovuta all'ambiente che mi pare di capire molto grande (parli di parete da 10 metri...). Una scelta oculata degli arredi, in questi casi, può fare la differenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Extra-bassi per la Musica
Ciao Lucio,
io ti scrivo per avere una consulenza su di un problema che penso sia abbastanza diffuso. Quello di adattare un impianto Hi-Fi stereo di qualche anno fa allo standard audio dei nuovi dvd musicali. Io ho un impianto composto così:

Ascolto prevalentemente pink floyd, blues, jazz e soprattutto ERIC CLAPTON! Il tutto disposto in un soggiorno di circa 5X6 metri. I diffusori con il punto d'ascolto formano il classico triangolo. Ho la possibilità di disporre in qualsiasi modo i diffusori.
In pratica quella stanza è solo in funzione dell'HI-FI! L'impianto, come puoi notare, escluso il lettore dvd risale a qualche anno fa...
Ora siccome io ho iniziato a comprare solo dvd musicali tipo concerti live (a me non importa dei film ne dell'home theatre, ascolto i concerti live solo ed escusivamente in stereo...), l'impianto di cui sopra non mi soddisfa assolutamente nella gamma bassa. Con certi DVD la cosa è meno evidente, ma per il 99% ho problemi con i bassi. Mi sembrano poco profondi e per nulla coinvolgenti.....Ho provato ad avvicinare le B&W alla parete ma il risultato è addirittura peggiorato sulle altre frequenze..
Da premettere che con i cd normali ho avuto molti meno problemi, anche se la gamma bassa non mi ha mai soddisfatto a pieno. Mi hanno consigliato pertanto di aggiungere un subwoofer al mio impianto.
Adesso da te vorrei avere un consiglio su quale scegliere..... mi hanno consigliato di aggiungere un mordaunt-short 909W, in pratica il top di gamma di questa marca....che ne pensate ci può essere di meglio in rapporto al mio impianto???
Insomma.....come faccio a fare uscire un basso secco bello e profondo e soprattutto COINVOLGENTE da questo impianto????
Ripeto, Io ascolto solo musica e uso il lettore dvd solo per i concerti live e soprattutto ho un'intera stanza a disposizione.
Grazie in anticipo
Francesco - E-mail: francesco_vecchio (at) fastwebnet.it

LC
Caro Francesco,
se è un basso "secco" quello che stai cercando...temo che il subwoofer non sia la soluzione. Se invece volessi solo aggiungere corpo ed estensione alla prima ottava...allora OK! Bisogna solo intendersi sui termini e sulle esigenze. Tieni conto che, ad esempio, un colpo di cassa della batteria è solo in parte riprodotto da un VERO subwoofer. Se i tuoi diffusori fossero carenti sotto questo aspetto...aggiungere peso nella porzione più bassa dello spettro non aiuterà di certo, anzi porterà ancora più squilibrio.
Detto questo, forse la soluzione più logica, considerata anche la qualità e l'età dei tuoi attuali diffusori, sarebbe la loro sostituzione, invece. Con la vendita di questi ed il budget per il subwoofer potresti acquistare un diffusore che magari ti soddisfa di più...e non solo sui bassi. In alternativa ed in seconda battuta, qualora fossi globalmente soddisfatto del suono dei tuoi attuali diffusori (bassi a parte) potresti anche pensare di aggiungere un sub, magari da scegliere nel catalogo REL, azienda specializzata nella costruzione di subwoofers "pensati" non solo per l'HT. Ribadisco, comunque, che questa per me sarebbe una scelta "secondaria" e rappresenterebbe una "pezza" ad un problema che potrebbe essere risolto più elegantemente in altro modo: acquistando nuovi diffusori, ad esempio i Mordaunt Short 908, che certamente chi ti ha proposto il sub potrebbe farti ascoltare.
Pensaci e tienimi al corrente,
Lucio Cadeddu

Uno per tutti o tutti per uno?
Caro Lucio,
sono un trentenne appassionato di musica e da qualche tempo seguo con sincero interesse la sua rivista: ho ascoltato per anni un Rotel 412 d'annata con casse Wharfedale altrettanto "vintage", sorgenti d'ogni tipo e cavi rossoneri, con nessuna pretesa audiofila e senza darmi troppo pensiero per capire perché gli impianti ben pensati "suonassero meglio" del mio e quest'ultimo del compatto in camera.
Da quando vi leggo ho acceso le orecchie, ascolto più che sentire: ci provo con una coppia di T-Amp alimentata da un solo trasformatore stabilizzato da 12,8V da 5A. Essi bi-amplificano le Indiana Line Arbour 5.30, diffusori che ho preferito a molti. Per il momento la sorgente è un iPod che suona brani codificati in formato Lossless (verrà dvd o HD con uscita digitale + DAC Behringer). I cavi sono...corti e decorosi: VdH adeguati al costo dell'impianto. Il piano non coinvolge però la tromba ed il sax sono stupendi, le percussioni sembran vere, persino la mia chitarra sembra lei, l'insieme è sempre molto "morbido"; ma veniamo a noi:

  1. Ho preso 2 amplificatori con l'idea di guadagnare un po' di volume e dinamica, tuttavia sono perplesso: se c'è, non è apprezzabile. I due amplificatori sono collegati in modo "classico" ossia uno ai morsetti dei tweeter, l'altro ai woofer. Eviterei un crossover a monte. Otterrei qualcosa di più facendo un "dual mono" (un t-amp per canale, uscite right ai tweeter e left ai woofer ogni amp per la sua cassa) oppure rischio solo di bruciare tutto?
  2. Se uso un solo amplificatore e ricollego i ponticelli delle casse la musica balza un metro avanti! Ho l'impressione che i 5A dell'alimentatore usati da un solo amplificatore siano capaci di ben altra prestazione! Possibile?? In particolare l'attacco è migliore, la musica ha più corpo, i bassi son più presenti e "legati" al resto (non che altrimenti non ci siano, solo son diversi). Meglio ancora va in bi-wiring: simile ma più brillante. Userei quest'ultima configurazione se non fosse che il t-amp scotta! Qui le domande sono due: posso usare 5A per un solo t-amp o si fonde? In che modo influisce la potenza fornita dall'alimentazione sulla musica?
  3. Questo amplificatore non "urla" mai, non distorce, è ugualmente musicale ad ogni volume. Tuttavia ascoltando con la rotella del volume ad ore 12-13 ogni tanto avverto un suono simile a quello di un cd che salta, solo più sommesso, "c'è ma non si sente". Non sarà questo il famigerato "clipping" da evitare a tutti i costi? Che faccio, abbasso? :-)
Le rinnovo i complimenti e la saluto, sperando in un suo consiglio.
Andrea - E-mail: coordinator (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
potresti provare un T-Amp per diffusore, un canale per il woofer, l'altro per il tweeter. Dovrebbe migliorare qualcosa. Se non fai errori di collegamento non si brucia niente.
La questione dell'alimentazione sembra essere un tormentone vero e proprio. Mettiamola così: dovete pensare all'alimentatore come un "riserva" cui il T-Amp attinge. Più grossa è la riserva (in termini di amperes) più il piccoletto può "attingere". E' chiaro, non può utilizzare più di quel che gli serve, quindi sovradimensionare eccessivamente non ha alcun senso. Se il T-Amp al massimo delle sue possibilità necessita di 2-3 ampere di corrente (esagerando), un alimentatore da 10 amp è abbastanza inutile ma NON E' DANNOSO. Diciamo che io ho consigliato di stare su alimentatori da 5 ampere per avere una "riserva" di potenza rassicurante e non far funzionare l'alimentatore sempre al limite delle sue possibilità, oltre che per avere la flessibilità operativa di alimentare due T-Amp simultaneamente.
Faccio un esempio: se, piuttosto che utilizzare una pila microstilo da 1.5 volts si usa un torcione, ma sempre da 1,5 volts...il risultato cambia: la durata aumenta e così la disponibilità "di picco" dell'energia utilizzabile.
In altre parole: il T-Amp non si brucia se si collega ad alimentatori sovradimensionati come amperaggio, si brucia solo se si collega a voltaggi eccessivi (questo sì!): oltre 13,5 volts siamo già in zona rossa. Tenete anche conto che molti alimentatori dichiarano 12-13 volts e poi, per errori di costruzione o scarso controllo di qualità ne erogano 18 o anche 20. Questi possono "fulminare" il T-Amp in un attimo, anche se sono di piccolo amperaggio. Sarebbe ideale far controllare il voltaggio in uscita con un tester, prima di acquistare, non si sa mai.
Per quanto riguarda il clipping che senti...abbassa il volume!!! O acquista diffusori ancora più sensibili (Klipsch, ad esempio).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Panta Rei - (Alta) FEDELTA' e VOLUBILITA'
Caro direttore,
con il passare degli anni e la nascita di una nuova famiglia (sono padre di un bambino di un anno) sono cambiati anche i gusti musicali. Ho posseduto per diversi anni un impianto stereo "metà/fine anni 80", con cui ascoltavo musica pop, house, progressive e tutto il campionario musicale "carico" anni 80 primi anni 90.
Poi qualcosa è cambiato ho iniziato a ascoltare il jazz, cover di grandi singers (eva cassidy, diana krall, madaleine peiroux...), pink floyd, l'ultimo Springsteen...
A questo punto il pur costoso stereo anni 80, con il suo suono freddo, digitale, basso ipercontrollato, medio superdefinito, spazialità poca, acuto squillante con strani sibili è diventato inadeguato.
Mi era ritornata la voglia di analogico di una maggiore musicalità un basso corposo un suono pieno e ricco, aromatico e strutturato. Insomma un buon barolo invece di un muller thurgau o di un pur aromatico traminer. Il risultato finale (non dimentichiamo il prezzo del barolo!) è stato l'acquisto (a prezzi molto vantaggiosi) dell'amplificatore integrato valvolare JOLIDA JD 801 con 4 valvole di potenza JJ/TESLA KT88 e drive ECC81 e ECC83 JJ/TESLA, lettore cd Jolida J100S, il fratello grande del j100A con uscita a 4 valvole credo 2 ECC81 e ECC83 e 2 chili di telecomando (!).
Non mi dilungo sui cablaggi, comunque di classe adeguata. La sola cosa che ho mantenuto del vecchio impianto sono le casse, le due meravigliose Infinity 7Kappa del 1991 3 vie con Woofer da 30 mid polidome e emit.
La situazione è cambiata radicalmente, credo di aver raggiunto i miei obbiettivi, tuttavia nell'ottica di un miglioramento costante volevo chiedervi due cose in considerazione dei miei gusti musicali, della composizione dell'impianto e volendo fissare un budget di MASSIMO 3000 euro qualora volessi rinnovare i diffusori come mi dovrei orientare?
Mi hanno parlato della possibilità di sostituire le KT88 dell'ampli (che muscoli quella valvola!) con delle 6550. Non nascondo che l'idea mi incuriosisce.
Alla luce di tutte le considerazioni precedenti a cosa andrei incontro?
Ringraziandovi per la considerazione e per qualsiasi consiglio critica vorrete farmi, l'occasione è gradita per porgerVi distinti saluti,
Francesco - E-mail: fracesco.mazzetti (at) tre.it

LC
Caro Francesco,
se hai raggiunto un certo equilibrio, non cambiare, per ora. Le elettroniche sono ottime e le casse di qualità elevata, seppur con una forte personalità e qualche esigenza di troppo in termini di pilotaggio. Le hai ammorbidite con le valvole, ma il loro carattere credo resti abbastanza deciso, diciamo che il tweeter EMIT si fa riconoscere sempre e comunque. In più chiedono parecchio impegno all'amplificatore. Quel che sto cercando di dirti è che, nell'ottica di una completa "barolizzazione" (scusa il neologismo, ma ci siamo capiti) del tuo impianto, forse è vero che dovresti ripensare alle casse ma è altrettanto vero che la spesa da preventivare - forse - dovrebbe essere più alta, pena la rinuncia ad alcune caratteristiche delle Kappa delle quali difficilmente faresti a meno (es. il basso di un bel woofer da 30 cm).
Forse dovresti vedere nell'usato, che so, una coppia di ProAC Response "grosse" o un Dual Concentric di Tannoy, tanto per citare due cose che mi vengono in mente e che potrebbero essere adatte alle tue esigenze.
Non sostituirei le valvole, invece, la KT88 è un'ottima scelta.
Valuta bene le tue esigenze, se riesci ascolta qualcosa in giro e poi sentiamoci di nuovo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade diffusori intorno ai 3000 euro;
Gentilissimo Cadeddu,
Ti ringrazio anticipatamente per l'attenzione che mi mostrerai (se la mostrerai), e per aver allestito un così completo sito gratuito.
Ho un impianto composto da diffusori B&W CDM 1NT su stand dedicati (senza punte) a 90 cm. dal muro e a 3 metri l'uno dall'altro (scelta obbligatoria), amplificatore Copland CSA8, lettore Cd MARANTZ CD6000OSE KI, cavi di potenza e di segnale G&BL, connessione bi-wiring con un cavo da 6 mm. twisterato per il woofer.
Grazie ai tuoi consigli (quelli tra parentesi) ho migliorato la nitidezza del basso, ma oggi visto che ho un pochino di denaro vorrei colmare questa lacuna sui toni bassi e cambiare diffusori (tutti i negozianti di hi-fi mi dicono che i B&W hanno problemi in questo senso).
Sono andato a spasso per la città e tra una prova e l'altra ho scoperto i TOTEM HAWK, dalla modica cifra (si fa per dire) di 3700 €.
Suonano benissimo, una nitidezza ed una definizione incredibili ma mi sembrano un po' cari, prima di usare le mie ultime energie per convincere mia moglie a comprarli hai dei suggerimenti su qualche alternativa??
La stanza è 5,5 mt. per 4,5 mt. I diffusori sono sul lato lungo. P.S. Ascolto musica classica e jazz.
Ti ringrazio moltissimo.
Massimiliano - E-mail: commerciale (at) luxelle.it

LC
Caro Massimiliano,
i Totem Hawk sono gli unici diffusori che, per quella cifra, ti hanno soddisfatto? Non fraintendere, non voglio dire che non vanno bene (anzi, il contrario!) solo che per quella cifra avresti dovuto trovare anche altre soluzioni altrettanto soddisfacenti. Per una cifra leggermente inferiore, ad esempio, vista la tua voglia di "bassi" avresti potuto valutare anche le Opera V o le SP3, ma anche le ProAC Response D15, o magari una coppia di Thiel CS 1.5 o 1.6. Non voglio aggiungere altro perché non vorrei mettere troppa carne al fuoco. D'altra parte...mi chiedevi possibili alternative...
Tuttavia, non voglio distoglierti troppo dalla tua scelta quindi, per venire incontro alle tue esigenze di budget, potrei consigliarti di valutare gli altri modelli Totem, da pavimento, di prezzo inferiore rispetto alle Hawk. Il carattere, più o meno, si conserva inalterato. Il negozio che ti ha fatto sentire le Hawk quasi certamente ti potrà far sentire i modelli inferiori.
Se possibile, valuta i diffusori portandoti appresso il tuo amplificatore.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Cavi e meccanica
Caro Lucio,
innanzitutto non posso non fare i miei complimenti a te e a tutti i tuoi collaboratori, per il tempo e la dedizione che mettete a disposizione di tutti noi. Seguo Tnt da circa un anno, da quando ho cominciato a cercare info sul web, per mettere sù il mio impianto hi-fi, che, dopo una serie di peripezie e cambiamenti e ore passate a spulciare tra le vostre pagine, è giunto ad essere il seguente:

E i cavi? Cavi di segnale semibilanciati autocostruiti, cavi di potenza autocostruiti con cavo di cat.6, cavi di alimentazione standard, quelli in dotazione con gli apparecchi, per intenderci, data l'impossibilità di trovare cavo schermato per Merlino...
Vengo al dunque: in base alla tua esperienza quale cifra mi consiglieresti di dedicare per i cavi in rapporto alla qualità dell'impianto? Inoltre volevo chiederti se la sostituzione del lettore cd ShengYa, che uso come meccanica, con un Teac vrds di fascia "media" tipo il vrds 7, potrebbe apportare apprezzabili miglioramenti al suono. So bene che la cosa più semplice e sensata, sarebbe "ascoltare di persona", ma mancando l'opportunità, chiedo consiglio a te...
A presto e grazie per il tempo prezioso che vorrai dedicarmi...
Gianluca - E-mail: 6.9 (at) virgilio.it

LC
Caro Gianluca,
fossi in te non sostituirei né i cavi né la meccanica. I primi, se autocostruiti con criterio, possono competere con prodotti commerciali di un certo impegno mentre la seconda fa benissimo il suo mestiere, semmai penserei ad un cavo digitale di qualità. Senza spendere follie potresti pensare ad un Supra Trico, ad esempio.
Secondo me, se qualcosa dovessi proprio sostituire...penserei subito ai diffusori. Fanno parte della serie Synergy della Klipsch, che è in pratica il primo gradino di questa Casa, sotto la serie Reference, per capirci.
Mi pare che il resto dell'impianto meriti qualcos'altro. Se ti piace il suono Klipsch puoi semplicemente guardare cosa offre il catalogo della serie Reference, ad esempio. Vendendo bene le tue (ultimamente Klipsch sta riconquistando fette di mercato, grazie al fenomeno T-Amp) potresti aggiungere una cifra bassa per una RF da pavimento, di un certo impegno. Il salto qualitativo sarebbe ben superiore rispetto a quello che avresti cambiando cavi e meccanica CD.
Magari non era quello che volevi sentirti dire, ma spero apprezzerai la sincerità.
Lucio Cadeddu

Rotel RCD 1072 rumoroso
Egregio direttore,
non sono un grande esperto dal punto di vista tecnico ma godo del piacere di ascoltare della buona musica. Ultimamente ho rinnovato il mio impianto e dopo aver letto varie recensioni e ascoltato qualche combinazione, tenendo conto del mio budget di spesa, ho acquistato un ampli Rotel RA 1070 con lettore cd Rotel RCD 1072 e un paio di semplici ma veramente soddisfacenti Sonus Faber Concertino Home.
Sono soddisfatto dell'impianto ma ho un cruccio che mi mette in agitazione. Ad ampli acceso con il volume a circa tre quarti e senza nessun segnale in ingresso non ascolto nessun rumore e ronzio. Accendendo il lettore CD, a parità di volume, si ascolta un fastidioso fruscio di fondo percepibile distintamente.
Il CD mi è stato sostituito già dal mio negoziante e il problema sussiste. I cavi di segnale che uso per connettere ampli e lettore sono dei Monster Cable Interlink 200.
Mi chiedo se sia un problema proprio del progetto degli stadi di uscita del CD che sono rumorosi oppure il convertitore DCA usato è non performante.
Ovviamente il fruscio, quasi valvolare, scompare quando uso l'ampli ad i normali livelli di ascolto ma rimane l'interrogativo: ho acquistato un prodotto non particolarmente valido? Il vecchio CD che avevo era silenziosissimo messo nelle stesse condizioni del Rotel.
La ringrazio dell'attenzione che vorrà dedicarmi.
Distinti saluti
Roberto - E-mail: roberto.rossi (at) enel.it

LC
Caro Roberto,
credo non capirò mai perché gli audiofili si accaniscano ad ascoltare i rumori e non la Musica. Forse è perché, sotto sotto, l'impianto è visto come un fine e non come un mezzo? Non so. Certamente non sarà il tuo caso ma, credimi, il malcostume è diffuso. Non a caso gli ho dedicato una vera e propria
monografia a puntate sulle FAQ di questo sito.
Gli apparecchi HiFi emettono rumore, specie con la manopola del volume al massimo (3/4 di manopola è, di fatto, la massima amplificazione possibile). Alcuni saranno più silenziosi di altri ma il problema, se così lo vogliamo chiamare, resta. Mi pare poi molto strano che il Rotel sia il vero colpevole del soffio. Sei sicuro che anche il precedente lettore CD fosse nelle medesime condizioni operative? Stesso test, stessi cavi, STESSO AMPLI, stessa posizione del lettore nell'impianto e stessa posizione e passaggio dei cavi? Le ragioni per un accentuato soffio possono essere tante, ma difficilmente possono essere collegate in qualche modo alla qualità tecnica o musicale di un apparecchio HiFi.
Comunque, ti consiglierei qualche semplice test: prova a collegare il CD ad un altro ingresso linea (che so, AUX) e valuta se il rumore si presenta ancora. Poi prova ad usare un normalissimo cavo schermato, tipo quello in dotazione all'apparecchio. Prova anche ad invertire la direzione del cavo Interlink 200. Prova infine a spostare i cavi, ad esempio evitando che quelli di segnale passino vicini a quelli di alimentazione.
Se, dopo tutti questi tentativi, il rumore dovesse presentarsi ancora...beh, temo dovrai conviverci e cioè usare l'impianto per ascoltarci i dischi e non il soffio di fondo delle apparecchiature.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Classe A
Egregio Direttore,
complimenti per la Sua coraggiosa e preziosa iniziativa. Ho scoperto TNT-AUDIO purtroppo solo da un mese, grazie ad un iscritto ad una mailing list di fotografia che frequento. Finalmente, grazie alla Sua rivista, ho iniziato a capire qualcosa di alta fedeltà. Grazie. Ho un quesito di carattere tecnico.
Volevo acquistare da un amico il pre C-03 + finale M-03 Luxman, perché allettato dalla classe A e dalla cospicua potenza a disposizione (ora ho un integrato 60? della stessa marca), ma documentandomi sulle classi degli ampli mi è venuto un dubbio, che La pregherei di chiarirmi.
Il fabbricante dice che il pre opera in pura classe A (dépliant originale), ma non parla poi di classe A per il finale (parla solo dei 200 W per canale e della buona capacità di erogazione di corrente e quindi pilotaggio di carichi anche a bassa impedenza): vorrei sapere se è sottinteso o se invece è possibile che il finale operi in classe B; ma in tal caso a che serve un'uscita dal pre in A se poi la distorsione di incrocio è introdotta dal finale? Scusi la mia ignoranza, magari la domanda è stupida.
Gradirei, se possibile, qualche chiarimento in merito. La ringrazio e saluto cordialmente.
Stefano - E-mail: stefano.pacifici (at) enel.it

LC
Caro Stefano,
la tua domanda (piuttosto sensata, in verità) mi consente di chiarire ancora una volta questo dubbio sulla "classe" delle apparecchiature. Tutti i pre del mondo, sono, di fatto, in classe A :-) Dichiarare pomposamente che un pre è in "Classe A" come se fosse chissà quale pregio tecnico è, di fatto, solo un'operazione di marketing, niente di più.
Diverso è il discorso sugli amplificatori di potenza: la classe A "pura" in genere la si riesce a mantenere fino ad una certa potenza, poi costi, ingombri e temperature d'esercizio impongono ben più miti consigli (AB). Per capirci, un finale da 200 watt in classe A VERA è grande quanto un termosifone, è zeppo di alette di raffreddamento e scalda in maniera quasi intollerabile.
In ogni caso, questo mito della Classe A a tutti i costi non ha molto senso di esistere. Ci sono dei vantaggi ma non è affatto automatico che un ampli in classe A suoni bene PER FORZA. Ricordo sempre l'esempio di un ampli in pura classe B (neppure AB, proprio B) che ancora oggi si permette, sotto alcuni parametri, di dar filo da torcere ai concorrenti (parlo del Naim NAP 250).
Quindi: non fissiamoci per forza sulle cose: classe A o B, transistor bipolari o mosfet, valvole o stato solido...insomma, un apparecchio se suona bene lo fa indipendentemente da come è costruito, nel senso che tutte le soluzioni potrebbero essere buone, se ben implementate. Prova ne sia la nuova generazione di amplificazioni in classe D, prima aborrita dagli audiofili ed ora portata sugli altari dell'high-end grazie ad una serie di prodotti particolarmente ben riusciti (T-Amp sui valori bassi della scala e NuForce dall'altra parte). Giudichiamo con le orecchie, non coi depliant o le specifiche tecniche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto completo!
Carissimo Direttore,
finalmente posso esprimere un parere completo ed esaudiente sul mio impianto così costituito:

Mi dovrebbe arrivare la settimana prossima un sintonizzatore Aeron RD-04 ed i cavi di segnale MIT AVT interc."1"; li ho potuti ascoltare e sono veramente l'ideale con il mio impianto.
Veniamo al suono: la valutazione globale è senza dubbio positiva; dettaglio molto ben rappresentato, ricostruzione scenica con strumenti ben delineati nell'orchestra, frequenze basse controllate (ma dove serve il "punch" non si tira indietro!) e veloci (merito delle Klipsch), voci maschili e femminili molto realistiche anche se con qualche "nasalità" su alcune registrazioni dovute alla tromba delle casse.
Finalmente le alte frequenze sono state "attenuate" ed il suono risulta molto setoso ed arioso,insomma sono molto contento. Una pecca (purtroppo) sono ancora i cavi di alimentazione che presto sostituirò con i TNT-TTS (grande prova su suono) che limitano molto l'immagine complessiva del suono (è chiarissimo come in alcuni frangenti la dinamica venga appena appena a mancare) ma probabilmente in futuro mi doterò di un condizionatore di rete.
Un consiglio però mi servirebbe: su che "mobile" devo appoggiare le elettroniche per ottenere il migliore suono possibile? Inoltre è meglio sostituire i piedini (belli) originali dei Marantz?
Le Klipsch appoggiano sui piedini in gomma e rispetto alle punte c'è una netta sensazione di basso migliore e pulito (anche se effettivamente le punte lo asciugavano ulteriormente).
Grazie dei consigli e finalmente posso ritenermi un audiofilo soddisfatto!
Grazie anche a te Lucio,che i tuoi consigli hanno illuminato l'idea di ascoltare bene la musica!
Flavio - E-mail: flavio_tolin (at) tin.it

LC
Caro Flavio,
trovo sempre abbastanza curioso come gli audiofili riescano - magari senza meticolose ed estenuanti prove "ad esclusione" - ad imputare pregi e difetti del proprio impianto ai singoli componenti. Manca la dinamica e l'immagine è piccola? Saranno i cavi di alimentazione! Il suono è un po' nasale? Colpa delle trombe! Il basso è veloce? Merito delle casse! E così via. Rileggendo la tua analisi non ho potuto trattenere un sorriso. Perché? Perché sai quante volte avrei voluto avere questa tua sicurezza nell'individuare le cause di un suono piuttosto che di un altro? Purtroppo, la realtà è un po' più complessa di così. Comunque va bene lo stesso, l'importante è che tu sia soddisfatto.
Vengo alle domande. Il mobile per le elettroniche può essere un
TNT FleXy se ti diletti con un po' di autocostruzione facile facile oppure una delle tante offerte commerciali presenti sul mercato.
Il tavolino per l'HiFi NON è un accessorio di secondaria importanza, comunque.
Per i piedini delle elettroniche puoi fare qualche esperimento con materiali a costo quasi zero (vedi la nostra sezione dedicata al tweaking) oppure provare prodotti commerciali validi tipo Vibrapods, BrightStar Isonode e simili. Anche qui, le differenze non sono trascurabili.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

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Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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