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Lettere alla Redazione

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I volumi della posta precedente

  1. Nuovi diffusori e restauro di una vecchia gloria
  2. Case inglesi
  3. Primo analogico & primo impianto
  4. Soddisfatto del SACD
  5. Diffusori da pavimento sotto i 3000 €
  6. Open TNT
  7. Riflessioni controcorrente?
  8. Potenza inadeguata?
  9. Scelta lettore CD
  10. Filtri sull'alimentazione di rete

Nuovi diffusori e restauro di una vecchia gloria
Caro Direttore,
mi chiamo Dael e sono da un po' lettore della vostra bellissima rivista. Premetto che mi sto riavvicinando all'"ascolto" della musica dopo un po' di zapping radiofonico da automobilista nel traffico.
A parte le chiacchiere ascolto prevalentemente Rock, Blues, a tratti Jazz ed elettronica, come sonorità citerei Pink Floyd, Rolling Stones, Jamiroquai, Chemical Brothers... ma fondamentalmente direi ROCK.
Detto ciò vorrei appunto riavvicinarmi ad un ascolto più fedele della nostra amata musica, in questo momento uso un impianto tipo Home Theater con un ampli Yamaha RVX-795a e diffusori 5.1 Energy Encore. Diciamo che la qualità è decisamente migliore delle cassettine di plastica in bundle del tipo dvd-ampli-casse, ma manca quasi tutto della musica!
Ho un lettore cd Sony CDP-361 e uno dvd Philips 720sa (SACD). Ho fatto varie prove con questi due lettori collegando sia le uscite analogiche che digitali all'ampli e mi pare di preferire il Philips con uscita digitale e lasciar fare allo Yamaha da DAC.
Fondamentalmente per fare un primo passo vorrei acquistare due diffusori da mettere per ora in questa catena, poi si vedrà. Il mio budget si aggira intorno ai 4-500 Euro e non ho grossi problemi di spazio, le casse si troverebbero ad una 40ina di cm dal muro ma ad almeno 1,20 metri dagli angoli in una stanza di circa 35 mq.
Ho ascoltato delle KEF iQ3 e mi sono piaciute parecchio, mi sono sembrate un po' carenti nei bassi, ma devo dire che l'ambiente era grande e dispersivo. Queste sarebbero anche sotto il budget, ma le iQ5 o iQ7 troppo sopra.
Il negoziante mi ha detto che con le iQ3 eventualmente avrei potuto usare il sub delle Energy come rinforzo nei bassissimi < 45Hz.
E' questa una pratica adeguata? A me non convince poi tanto...
Infine vorrei espormi come un orgoglioso possessore di un Galactron MK-10 B, al momento al restauro da un amico elettronico di professione... quindi un'altra domanda è: posso farci qualcosa con questo fantastico pezzo da museo? o è meglio l'ampli HT Yamaha???
Devo dire che ultimamente mi ero orientato anche verso la classe T di Autocostruire ma per ora credo sia meglio spendere quei 100 Euro in più sulle casse, no?
Concludendo qualche consiglio sui diffusori? Sull'ordine e la natura degli eventuali futuri acquisti?
Mi scuso per la lungaggine ma mi sto scervellando sul da farsi e vorrei tanto un appoggio morale e soprattutto esperto.
La ringrazio anticipatamente e cordialmente la saluto.
Dael - E-mail: Dael (at) Pongo101.it

LC
Caro Dael,
fai bene a puntare la tua attenzione sui diffusori. Allo stato attuale delle cose e con un Galactron MK10B in via di resurrezione, mi pare la cosa più logica da fare focalizzare tutto sui diffusori. Le KEF iQ3 andranno benissimo, non sono affatto limitate sui bassi. In ogni caso, i 40 cm di distanza dalla parete posteriore non faranno altro che rinforzarli un pochino, nel caso ce ne fosse bisogno. Certo, sarebbe meglio tenerle più distanti dalla parete retrostante...ma per ora puoi cominciare così, sarebbe già un buon inizio.
Al momento, l'acquisto di un subwoofer mi parrebbe inutile. Semmai, meglio investire la spesa del sub per acquistare le più generose iQ5, ti pare?
Il Galactron, se ben restaurato, credo che potrebbe rimpiazzare l'ampli HT senza troppi problemi. Tutto dipende dallo stato nel quale si trova e da quanto accurato sarà il restauro stesso.
Per queste ragioni, per ora, lascerei perdere altre divagazioni in tema amplificazione. In futuro si vedrà. Cura anche la qualità della cavetteria - magari tramite
autocostruzione! - la disposizione dei diffusori e degli arredi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Case inglesi
Egregio Lucio,
quello nel titolo non è un errore di ortografia: non volevo dire "casse" ma proprio "case".
In autunno feci la scelta di trasferirmi a Londra, vi trovai un lavoro e, dopo un travagliato periodo traslocatorio, eccomi qui, in una delle patrie mondiali della musica.
L'appartamento che ho affittato è al piano terra di una tipica casetta Britannica, di quelle con giardino sul retro e "bow window" sul fronte, per intederci. Ho la fortuna (visti i prezzi londinesi) di avere un living room abbastanza grande, rettangolare e di forma regolare, MOLTO assorbente dal punto di vista acustico; tanto che perfino in assenza di mobilio non si percepiva alcun riverbero in nessuna zona del locale.
Ho potuto disporre le casse (le mie amate Thiel 2.3) lungo il lato corto, direttamente appoggiate sul pavimento in parquet, separate da esso solo per mezzo di tre feltrini (con le Thiel non ho mai fatto uso delle punte). Inoltre dietro il punto di ascolto ho ancora 2 metri prima della parete di fondo.
Il resto della geometria (distanza fra le casse, distanza di queste dalle pareti e dal punto di ascolto, angolazione), l'impianto (Meridian 506, pre Radii, ampli NuForce Ref. 8, cavi Audio Tekné) e il mobilio circostante (mobiletti porta CD, tappeto) sono identici alla mia precedente sistemazione milanese.
Ora, con tali apparentemente ottime premesse ambientali, mi sarei aspettato un risultato acustico eccellente, migliorativo rispetto al mio ex ambiente di Milano, che era decisamente più riflettente/riverberante. Invece sono rimasto deluso. Dettaglio, scena e profondità sono di ottimo livello, ma le basse frequenze ne escono distrutte: disastrosamente attenuate e neppure troppo definite.
Ci sono 2 fattori che forse - ma non ne so abbastanza per poterlo affermare - possono aver influito negativamente:

  1. SOFFITTO BASSO: nella casa di Milano avevo i soffitti alti 3.30m, qui soltanto 2.50m. Pensavo che tale "bassezza" avesse un effetto positivo sul riverbero, ma... può essere tanto deleteria sulla risposta in gamma bassa ?
  2. PAVIMENTO IN LEGNO: a Milano avevo un pavimento piastrellato, qui ho il parquet. E' possibile che - tiro a indivinare - oscillazioni in controfase del pavimento ammazzino parte dell'energia in gamma bassa ?
Cosa ne pensi? Esiste qualche manovra correttiva che posso tentare? Magari inspessire il disaccoppiamento fra pavimento e diffusori, per esempio inserendo feltrini più spessi o un tappeto sotto i diffusori?
Come al solito, confido nella tua gentilezza e competenza, e ti mando un enorme saluto da questa bellissima città.
P.S.: forse avrei dovuto scrivere alla redazione Inglese, ma sono ancora molto... affezionato a quella Italiana.
Paolo - E-mail: pa_gho (at) hotmail.com

LC
Caro Paolo,
probabilmente tutto dipende dalle proporzioni tra le pareti della stanza e dalla posizione d'ascolto. E' facile che ti sia posizionato in un punto dove le basse frequenze si cancellano. Dovresti fare qualche esperimento, girando per la stanza alla ricerca del basso perduto. Noterai, ad esempio, che vicino alle pareti le basse frequenze saranno più presenti. Quel che devi cercare è una posizione di miglior compromesso. Idem dicasi per la posizione dei diffusori. Anche piccoli spostamenti di 10 cm (o meno) possono far riapparire il basso nel punto d'ascolto. Prova anche ad angolarli verso il punto d'ascolto (o viceversa, se lo fossero già, angolati).
Il tuo errore è stato quello di tentare di copiare l'installazione precedente, dimenticando che ogni stanza fa storia a sé. Nel mio nuovo ambiente, ad esempio, l'impianto suona meglio sulla parete corta che su quella lunga. Ho girato tutte le pareti prima di trovare la disposizione migliore. Lo so, non è divertente, ma non c'è altra strada.
Poi prova a mettere le punte (e sottopunte) e, se non c'è, un tappeto davanti ai diffusori. Procurati un CD con le varie frequenze incise sopra, ti aiuterà a capire in che range si verificano i problemi. Puoi richiederlo in un negozio di HiFi oppure presso un buon installatore di car stereo: a questi ultimi servono le basse frequenze per tarare i grossi subwoofer per auto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Primo analogico & primo impianto
Salve, le chiedo un consiglio dopo aver letto solo oggi un suo
articolo su TNT-Audio (credo un pochino datato). Prima di tutto le faccio i complimenti per l'articolo che mi è andato a chiarire tanti dubbi che avevo. Le spiego in breve, da qualche tempo sono più che deciso ad acquistare un buon impianto Hi-Fi, non credo per entrare a far parte della "setta" degli audiofili, più semplicemente perchè sono un giovane 19venne strimpellatore di chitarra che ha deciso di ascoltare musica come Cristo comanda, soprattutto da quando ho avuto la possibilità di farmi sparare in faccia un cd dei Toto da un ampli Onkyo (credo) anni '70 collegato ad un semplice lettore dvd, cd, (e chi più ne ha più ne metta) da casa, è stato incredibile, ho capito quanta mondezza avevo ascoltato fino a quel momento, quante frequenze mi ero perso per strada, ed in più ho pensato, "e lo sto sentendo con un semplice dvd da casa pensa se fosse stato un lettore cd con qualche stellina in più sul petto...". Ed eccomi qui, ritornando all'articolo, il primo consiglio riguarda quello, premetto che per giradischi già avrei un Sansui FR-D3, che però essendomi stato "regalprestato" (cioè, te lo do ti ci faccio montare una nuova testina però non ti ho mai detto che te lo ho regalato...) ho pensato che per evitare sorprese sarebbe meglio che cominci a pensare seriamente di comprarmene uno mio (soldi che so andrebbero per una più che giusta causa, soprattutto quando vedi lotti di 6 Lp dei van halen, 6 Lp di Jeff Beck 7 di Ted Nugent e potrei continuare all'infinito, pacchetti di questi ottimi musicisti chiudersi a 10, 15 euro, il prezzo di un cd in offerta...PAZZI o forse semplicemente sordi) nell'articolo tu citi come molto buoni i THORENS, che tra l'altro sono molto reperibili per ora sono stato particolarmente attratto da questi modelli:

Mi sto movendo verso la strada giusta secondo lei? Quali tra questi mi consiglierebbe in particolare? Premetto che il 160 ed il 145 sono senza testina, mentre il 318 è venduto con una testina DENON DL110 ancora imballata che il venditore avrebbe acquistato per riserva e che ora vende insieme al giradischi, il 104 invece monta una testina ORTOFON MC-Turbo 1 e braccio ISOTRACK TP 22, però ha la luce dello stroboscopio difettosa (che tra l'altro neanche so cosa sia uno stroboscopio e che funzione dovrebbe svolgere, in pratica sta parlando con uno che di Hi-Fi sa meno di niente, quindi non dia nulla per scontato ;-)... ).
Il secondo consiglio riguarda L'ampli e finale che vorrei acquistare, a 450 euro amppli C-90 Pioneer con finale Yamaha M-4, le sembra un prezzo ragionevole???
Inoltre le chiedo se può farmi qualche nome di alcuni lettori cd, su tnt ho letto tanto del marantz cd 6000 per esempio...mi consigli...
Mi illumini dall'alto della sua esperienza.
Grazie,
Adriano - E-mail: bulletsuicide (at) hotmail.it

LC
Caro Adriano,
tra i giradischi citati, se di pari prezzo, corri a prendere il Thorens TD 318, ottimo, facile da regolare e dotato di eccellente testina (pure nuova!). In seconda battuta, se l'affare dovesse sfumare, vai di TD 160.
Per quanto riguarda l'amplificazione, la coppia ibrida Pioneer-Yamaha non è malvagia ma è quasi invendibile...ti ritroveresti con delle elettroniche difficili da cedere in caso di upgrade futuro. Il prezzo richiesto mi pare onesto. Qualora non avessi pruriti da upgrade immediato, potresti anche farci un serio penserino ma non dimenticare che il finale ha più di 20 anni, potrebbe rendersi necessario un restauro (condensatori, potenziometri di livello etc.). Molto meglio sarebbe una coppia tutta Pioneer (C90-M90). Anche questi apparecchi, comunque, hanno quasi 20 anni di vita. Per cifre analoghe, nell'usato, trovi ampli integrati molto più recenti, tra i soliti marchi NAD, Rotel, Arcam, Audio Analogue, Monrio etc: apparecchi più recenti significa meno problemi di manutenzione e più facile rivendibilità futura.
Con 450 Euro non è difficile trovare qualche grosso integrato di buona potenza che non ti farà certo rimpiangere quella coppia pre-finale.
Per i lettori CD, invece, dipende se ti interessa il nuovo o anche l'usato. Nel nuovo, piuttosto che il Marantz CD 6000, ormai fuori produzione, cercherei gli entry-level di NAD, Cambridge Audio e Rotel. Si tratta di ottime macchine, dal buon suono, ottima assistenza e facilissima rivendibilità.
Se il budget non fosse sufficiente, proverei nell'usato. Magari vedi cosa riesci a trovare e sentiamoci di nuovo.
Mancherebbero le casse, non le menzioni, immagino le possieda già. In caso contrario, fissa un budget di massima e dai un'occhiata ad alcuni dei volumi di Lettere alla Redazione più recenti, i consigli più o meno si ripetono in maniera simile di settimana in settimana (uff).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Soddisfatto del SACD
Caro Lucio,
con l'unico scopo di voler dare un personale contributo alla discussione su nuovi e vecchi formati audio, senza cioè avere la pretesa di convincere nessuno su alcunché, volevo riportare la mia personale esperienza in merito.
Credo di essere uno dei pochi, almeno tra i frequentatori di questo sito, che si dichiara (ebbene sì) molto soddisfatto dell'acquisto di una sorgente multiformato (Linn Unidisk 2.1) ed in particolare del formato SACD.
L'apparecchio certo non è economico, ma proprio l'alta qualità di lettura in tutti i formati supportati, mi hanno convinto a fare la "botta (economica) di vita" per sobbarcarmi il suo acquisto (per inciso il resto dell'impianto è composta da diffusori Dynaudio, pre-decoder Micromega AVP, finale Naim NAP110).
La mia discoteca è composta esclusivamente di CD (e fruisco regolarmente anche di DVD), ma grandi soddisfazioni sono arrivate proprio dall'ascolto dei SACD (in stereo). Ad oggi ne possiedo circa una cinquantina, essenzialmente di musica classica e jazz, e posso affermare che mi ritrovo quasi sempre a preferirli all'ascolto dei CD per il grado di coinvolgimento e godibilità dell'evento musicale che permettono.
Invero non tutti sono "eccellenti", ma la media è comunque molto elevata. Gli acquisti dei dischi li ho fatti soprattutto su internet, a prezzi assolutamente in linea con quelli dei "normali" CD, poiché è vero che nei negozi non se ne trovano, ma questo vale anche per la stragrande maggioranza delle incisioni, non dico strettamente audiofile, ma anche solo di qualche etichetta indipendente, su qualsiasi tipo di supporto.
Il SACD è "di nicchia" e probabilmente resterà tale, ma onestamente il tipo di musica che può essere esaltata dal formato (fatte le debite eccezioni) non è certo quello delle attuali produzioni di grande successo commerciale.
Detto ciò mi sarebbe comunque piaciuto leggere e dibattere circa i nuovi formati (DSD piuttosto che PCM ad alta risoluzione etc.) nella loro essenza e cioè discuterne pregi e difetti, capire i diversi approcci al problema della conversione AD, approfondirne le potenzialità vere o presunte e così via.
Invece mi sembra ci si sia fermati alla critica commerciale verso le multinazionali dei costruttori "colpevoli" di voler lanciare i nuovi formati per fare profitto. Ma, parafrasando un vecchio film, si potrebbe dire che "è il capitalismo bellezza, e tu non puoi farci niente".
Accade lo stesso, ad esempio, con i ben più importanti principi attivi dei medicinali, riproposti con piccole variazioni molecolari allo scadere del brevetto (e spesso meno efficaci dei precedenti) e magari lì nessuno trova niente da ridire.
E d'altra parte non è che chi vende vinile lo faccia per la gloria (visto anche i costi degli LP di qualità). E allora se il futuro sarà il download digitale, credo sarebbe utile per tutti discutere dei nuovi formati (ad esempio a me farebbe piacere leggere su TNT-Audio un articolo sulla tecnica DSD) ma anche dei nuovi supporti (perché non sarà pensabile tenere tutta la propria discoteca su un HD di un PC, con il rischio di perdere tutto in caso di una sua rottura) in quanto tali, senza dietrologie (e ideologie) a distogliere dalla sostanza delle cose.
Per capire cosa sia realmente "meglio" e prima ancora se esista il "meglio", così che magari, avendo tutti le idee più chiare, si riesca anche ad influenzare il mercato della musica che più ci sta a cuore.
Un cordiale saluto.
Fabio - E-mail: f.giordani (at) tin.it

LC
Caro Fabio,
innanzitutto grazie per il prezioso contributo. Non è la qualità del SACD ad essere messa in discussione, ma la sua "sensatezza" commerciale. Tu dici che preferisci i SACD ai CD, utilizzando un lettore Linn Unidisk 2.1. Vorrei ricordare che tale macchinina è un giocattolino che costa di listino ben 7600 € (circa 15 - DICONSI QUINDICI- milioni delle vecchie lire)...io mi infurierei come un toro se non si sentisse differenza tra SACD e CD. Pertanto mi chiedo e TI chiedo: se avessi speso 1500 euro in un buon lettore SOLO CD e avessi investito i restanti 6000 € per migliorare ampli e casse...credi che il tuo impianto suonerebbe meglio o peggio? Io credo suonerebbe MOLTO MA MOLTO MEGLIO, anche con i tanto vituperati CD (anche perché il povero NAP110 riveste il ruolo di collo di bottiglia, adesso).
Vedi, la questione è tutta qui: devo spendere quanto un'utilitaria nuova per sentire meglio i miei SACD? Cosa accadrebbe se lo stesso budget fosse spalmato sul resto dell'impianto ed a suonare fosse solo un "buon" lettore di CD?
Per questo motivo il SACD non prenderà mai piede, neppure come mercato di nicchia, a meno che non ce lo impongano cessando la produzione di CD.
Tra l'altro, credo che investendo 7000 € in una sorgente analogica...il buon Linn che suona i SACD capitolerebbe alla grande. Con 7600 € cominci ad acquistare materiale analogico serio, anzi serissimo. Imbarazzante per qualunque macchina digitale.
Il SACD è un passo avanti rispetto al CD? Può essere. Quanto devo spendere per sentire la differenza? Non poco, direi, considerando anche il prezzo medio dei dischetti, pure difficilissimi da trovare. Non ne vogliamo fare una questione di rapporto costi/benefici? Vogliamo parlare di qualità assoluta e basta? Benissimo! Allora rimettiamo in gioco l'analogico, a certi livelli di spesa i dischetti argentati, di qualunque standard essi siano, hanno il loro bel daffare a tenere il passo, credimi. Tra l'altro, il vinile si trova ben più facilmente dei SACD, sia nuovo che, soprattutto, usato.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Diffusori da pavimento sotto i 3000 €
Gentile Cadeddu,
sono alle prese con la scelta di diffusori da pavimento. Attualmente il mio impianto è così composto:

In generale, direi che sono molto soddisfatto dell'equilibrio complessivo dell'impianto, salvo per il fatto che, avendo cambiato abitazione, ho collocato il sistema in una sala più ampia rispetto a quella che avevo in precedenza e sento il bisogno di aumentare la gamma bassa dei diffusori.
La sala è grande, circa 4 mt di larghezza per 10 di lunghezza. Tenga tuittavia conto che i diffusori hanno una distanza reciproca di quasi 4 mt e che il punto d'ascolto è un grande divano posto proprio di fronte ad essi ad una distanza di 4 mt. Io ascolto soprattutto jazz e classica, ma anche musica "Pop-Rock" di qualità. La mia intenzione non è quella di organizzare una discoteca in casa, con pressioni sonore da spavento, ma semplicemente quella di creare un'immagine acustica più grande, adeguata ai miei nuovi spazi e soprattutto al punto d'ascolto.
Ho di recente ascoltato le Totem Sttaf, anche se non con il mio impianto e so che anche le ProAc Response D 15 sono diffusori interessanti. Tenga conto di due cose fondamentali: In attesa della sua cordiale risposta le invio i miei più cordiali saluti e le faccio i miei più vivi complimenti per la sua competenza di audiofilo.
Anonimo - E-mail: g.fal7 (at) virgilio.it

LC
Caro Anonimo,
l'ambiente è molto grande, secondo me il tuo desiderio di maggiore coinvolgimento, anche in gamma bassa, può essere meglio appagato proprio con le ProAC. Dubito fortemente che le D15 possano avere un basso esuberante in una sala di 40 mq, secondo me saranno perfettamente adeguate, invece. Il match con il tuo OTL GM20 è tutto da verificare sul campo, comunque.
Gli amplificatori OTL sono sempre un problema da interfacciare correttamente coi diffusori. Se puoi, ascolta i candidati "nuovi" diffusori proprio con il tuo ampli, è di fondamentale importanza.
Alla luce di ciò, mi permetto di consigliarti di valutare anche le Magneplanar MG-1.6, potrebbero essere una bella sorpresa ed un match perfetto per il tuo Graaf. I diffusori planari sono particolari, o si amano o lasciano indifferenti (odiarli è difficile!), secondo me dovresti ascoltarli prima di prendere qualunque decisione. L'ambiente è ampio e le Maggies avrebbero tutta l'aria della quale necessitano per esprimersi al loro meglio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Open TNT
Egregio Direttore,
complimenti per il sito, Lei è uno degli ultimi e preservare lo spirito con cui nacque internet. Ha un approccio molto "open source", certo è necessario convivere un po' con la Sua leggera saccenza e un po' di presunzione ma per un prodotto "AS-IS" è lo scotto da pagare. Le scrivo per una considerazione e un esperienza personale:

Nel salutarLa, mi associo alla le sue considerazioni sulle compressioni dinamiche, i giovani non sanno cosa perdono.
Mario - E-mail: thenoise (at) tin.it

LC
Caro Mario,
sul mio vocabolario alla voce "saccente" trovo due descrizioni possibili: Chi pensa di sapere e non sa oppure Chi ostenta il proprio sapere. Non mi è chiaro a quale delle due formulazioni ti riferisca. Se è la prima, ciò implicherebbe che tu sia più esperto di me, il che può essere, ma allora peccheresti tu di saccenza e presunzione, in tal caso.
Se è la seconda formulazione ("ostentazione del sapere") me ne scuso, in genere mi dicono che invece indulga spesso in un understatement tipicamente britannico. Per come la vedo io, uno che è presuntuoso e che ostenta il suo sapere non perde tempo a rispondere alle domande banali, tipo quelle che si ripetono con matematica precisione ogni settimana su questa Rubrica della Posta. Comunque sia, va benissimo anche così, in fondo non si può piacere a tutti (Dio me ne scampi) e, in generale, è sempre difficile giudicare le persone da quel che scrivono, senza la mediazione dell'impatto visivo, dei toni usati etc. Il sarcasmo e l'ironia, talvolta, possono sfuggire nella lettura della parola scritta.

Passando alle tue osservazioni sull'HiFi, invece, mi trovi sostanzialmente d'accordo. Occorre però precisare che quando si cerca un componente che esalti una o più caratteristiche del suono è solo perché si tenta e si persegue il solito obbiettivo "globale" ovvero quello dell'inganno dei sensi. Siccome componenti perfettamente lineari e fedeli...non esistono, allora ecco che ha senso cercare di compensare eventuali mancanze o domare taluni eccessi con una giusta sinergia di componenti. Devi avere in mente il risultato globale, non il singolo componente. E, ovviamente, così mi riallaccio al secondo punto delle tue osservazioni, la stessa risposta dell'ambiente è ben lontana dall'essere lineare e variazioni dell'ordine di ± 10 dB sono da considerarsi normalissime! Capisci bene che in una situazione così lontana dall'essere "ideale" la ricerca dell'equilibrio con un sapiente gioco di compensazioni ed adattamenti tra i vari componenti non solo è auspicabile ma assolutamente necessaria.
Faccio un esempio estremo, tanto per capirci: se un ambiente ha una risonanza sui 50 Hz, che aumenta il livello di +10 dB, è inutile ed anzi dannoso andare a cercare un diffusore che sia lineare a quella frequenza. Meglio, semmai, un diffusore piccolo che a 50 Hz ci arriva già un po' attenuato, nella speranza che i due fenomeni portino ad un risultato il più possibile lineare. Molto del successo dei minidiffusori è proprio dovuto a questo: non eccitando le risonanze più nefaste (specie in gamma bassa) alla fine risultano più facili da ascoltare.
Spero di non essere stato troppo "saccente" ;-)
Lucio Cadeddu

Riflessioni controcorrente?
Caro Lucio,
ultimamente ho fatto una serie di "riflessioni" sull'HiFi che mi hanno portato ad intraprendere una strada che non è quella in genere percorsa dagli audiofili.
In questi ultimi anni, seguendo in parte i tuoi consigli, ho messo mano al mio impianto, vecchio e non particolarmente di pregio. Attualmente, pur avendo speso pochi soldi per gli aggiornamenti, sono molto soddisfatto (e questo credo sia la cosa che conta di più).
Prima delle "riflessioni" ti descrivo il mio impianto, che in parte conosci per le lettere che ti ho scritto in precedenza.
Thorens TD 125 mkII con Shure V15IV, cd player Nad 521 i, pre Nad 114, finale Phonic Max 860, diffusori ESB 100 LD 1 serie, cavi di segnale TNT Shield, cavi di potenza TNT Star.
Sono giunto al finale Phonic, un apparecchio per uso professionale di costo contenuto (tipo Behringer, tanto per capirci), passando attraverso diversi apparecchi: il vecchio integrato Yamaha AX 490, il T Amp, un valvolare a triodo molto ben suonante.
Il Phonic è stato una piacevole sorpresa: 200 watt continui per canale a 200 euro, sono una cifra decisamente contenuta e se, tutto sommato, l'apparecchio suona bene, pur non potendo competere con gli apparecchi al top (ahimé anche di prezzo), ci si può accontentare.
Insomma io sono andato contro corrente: ho tenuto dei diffusori vecchi e decisamente ingombranti, pilotandoli con qualcosa di poco sofisticato ma molto potente, quando l'orientamento, di chi compone un impianto con limiti di budget è l'opposto, cioè scatole da scarpe (piccoli due vie con il woofer da 13 cm) ed amplificatore curato ma di bassa potenza.
In questi tempi ho ascoltato molti impianti, parecchi proprio con le scatole da scarpe, e mi sembra che la rinuncia in termini di dinamica e di impatto sia forte. Ho come l'impressione che molti audiofili si cimentino in una specie di "modellismo" della musica, dove si gioca con una riproduzione in scala, dettagliatissima e piacevolissima da sentirsi.
Mi sembra che molte persone cerchino nell'impianto un qualcosa che gli permetta di estrarre la minima sfumatura nel brano musicale, perdendo di vista l'ascolto nella sua globalità.
A casa mia, viceversa, ho constatato che, con un disco di musica sinfonica ben inciso, l'amplificatore si trovava ad erogare potenze notevoli (100 watt ed oltre), pur disponendo di diffusori abbastanza efficienti (circa 90 db) in un ambiente grande ma non enorme (circa 30 mq). In ambienti di appassionati di HiFi sono stato abbondantemente sbeffeggiato per questa mia posizione, trovando comprensione solo tra le persone che si occupano di audio a livello professionale.
Resto comunque del parere che gli abbinamenti di piccoli diffusori poco efficienti con amplificatori, magari valvolari, di pochi watt, siano un controsenso. Quegli ampli sono nati per suonare con i grandi sistemi a tromba di una volta che avevano un'efficienza mostruosa: 3 watt sulle Klipschorn "fruttano" all'incirca come 100 watt sulle mie ESB.
Recentemente, mi sono trovato in un piccolo gruppo di appassionati, che, guarda caso, per molte cose la pensano come me.
Sono stato a casa di Renato Giussani, non credo sia necessario ricordare chi sia, è sufficiente pensare ai più importanti diffusori progettati in Italia e, nove volte su dieci, esce fuori il suo nome. Attualmente, per il solo piacere di farlo, visto che da anni si occupa di tutt'altro (rivista di orologi), sta progettando diffusori di cui rende pubblico il progetto, in modo che ognuno se li possa costruire.
Le sedute collettive di ascolto, volte ad ottimizzare i diffusori, sono state fatte utilizzando un amplificatore tipo il mio (un Behringer da 500 watt per canale). I diffusori erano di dimensioni generose, trattandosi di versioni rivedute e corrette, alla luce degli altoparlanti disponibili attualmente, delle famose Delta 3 e Delta 4.
Si è trattato, per quanto mi riguarda, di uno degli ascolti più belli ed emozionanti che io abbia mai fatto, per naturalezza e dinamica. Probabilmente gran parte del merito va alla bravura ed all'esperienza di Giussani, però eravamo anni luce lontani dalle scatole da scarpe pilotate con pochi watt.
In ogni modo, fatte le dovute proporzioni, il mio impianto, attualmente, suona in quella maniera.
Tu cosa ne pensi?
Buona musica,
Leonardo - E-mail: l.pisani (at) inail.it

LC
Caro Leonardo,
io credo che sia sempre e solo una questione di esigenze e di aspettative. C'è chi non può permettersi volumi d'ascolto elevati o diffusori ingombranti e fa di necessità virtù, optando per dei minidiffusori di alta qualità. Avrai certamente notato che i minidiffusori siano un fenomeno quasi del tutto sconosciuto negli USA, dove in genere gli audiofili hanno a disposizione ben altri spazi per l'ascolto della Musica. Siamo noi italiani a voler il loculo superaccessoriato da 40 mq in condominio con le pareti di cartongesso purché sia in centro città. Da questa necessità diventata virtù a considerare i minidiffusori ascoltati a basso volume la VIA per l'alta fedeltà il passo è brevissimo, ovviamente.
Resto dell'idea che si tratti di compromesso, e pure piuttosto forte. Sono convinto che TUTTI gli audiofili, se potessero permettersi a casa propria la pressione sonora, l'impatto in bassa frequenza e la sontuosa immagine 3D di una grande orchestra o di un concerto rock, non esiterebbero a buttare alle ortiche piccoli ampli e/o piccole casse.
D'altra parte considera che in stanze molto piccole che debbano fungere anche per altri scopi (e non solo per la musica) non è realistico pensare di utilizzare diffusori grandi ed ingombranti. Tra l'altro, quando gli spazi si riducono molto, cominciano a saltar fuori problemi in gamma bassa difficili da gestire: molto meglio allora un diffusore piccolo con poca "energia" al di sotto dei 50 Hz, che sia perfettamente a suo agio nel suonare non forte e/o in ambienti di ridotta cubatura. Per quanto riguarda gli amplificatori di bassa potenza usati coi minidiffusori non posso che essere d'accordo con te: è un non-senso. Però, riflettendoci bene, l'esperienza T-Amp ci ha fatto capire che alla maggior parte delle persone bastano 6-8 watt su 88 dB per sentire "abbastanza forte". Oltre questi livelli di pressione sonora iniziano i problemi con i vicini(ssimi) e/o con gli altri membri della famiglia posti a pochi metri di distanza dalla fonte sonora.
Recentemente sono stato a casa di un audiofilo per il quale anche la potenza del T-Amp era sovrabbondante, con diffusori poco sopra i 90 dB. A mia esplicita domanda - ascolti sempre così "piano"? - la risposta è stata che oltre quel livello i vicini iniziano a battere sulle pareti. Chiaramente bastava parlare con tono normale per coprire buona parte della Musica. Stando così le cose non è neppure tanto assurda l'idea di utilizzare un piccolo ampli con piccoli diffusori, purché di alta qualità. La dinamica sarà estremamente limitata (clipping sempre in agguato) ma se si ascolta a livelli "notturni" non ci sono grossi problemi (e quanti audiofili possono ascoltare solo di notte!). Quindi: stanze piccole, vicini molto "vicini" e livelli d'ascolto ridottissimi obbligano a scelte che puntino sul massimo del dettaglio e della trasparenza, visto che il realismo non può essere raggiunto, neppure di striscio. E' un modo come un altro per appagare l'orecchio, l'importante è esserne felici ma consci e...non farne una fede.
Tu prediligi la quantità alla qualità, anche questo è un modo dignitosissimo per ascoltare. Non dimentichiamoci mai che si insegue l'inganno dei sensi: non per tutti tale "inganno" può essere ottenuto tramite gli stessi mezzi.
Certamente, l'ideale sarebbe coniugare quantità e qualità...ma a quel punto intervengono anche problemi serissimi di budget :-)
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Potenza inadeguata?
Buongiorno sig.Cadeddu.
Possiedo un impianto hi-fi cosí composto:

Ascolto musica in una sala di circa 6x6 metri. Ascolto un po' tutti i generi: va un po' a periodi come credo succeda con molta gente... Dai classici del Jazz come Miles Davis o John Coltrane, al piú recente George Benson, al rock di Bob Dylan e Van Morrison, il blues di Muddy Waters, il soul di Ray Charles, le ballate di Tom Waits, ma anche Massive Attack o Ivano Fossati e Fabrizio De André. La musica classica è ancora per me abbastanza sconosciuta.
La questione che vorrei sottoporle riguarda la potenza del mio amplificatore (80 W su 8 Ohm) e quella sopportabile dei diffusori (max. 180W - 8 Ohm). Quello che ho potuto realizzare cercando informazioni al riguardo è che, per questo tipo di diffusori, ci sarebbe bisogno di una amplificazione con un po' piú di muscoli...Anche se "normalmente" non ascolto musica a livelli di pressione sonora elevatissimi, a volte, quando spingo un poco l'acceleratore ho come l'impressione che il sistema si stia "sforzando" un po' troppo... Arrivando a poco meno della metà della manopola del volume succedono varie cose delle quali la piú evidente è l'enfatizzazione dei bassi che diventano troppo lunghi e vibranti e la musica si mescola.
Ci sono dischi (anche ottime registrazioni di case discografiche come FIM o GRP) che non posso ascoltare piú di un certo volume, pena lo stravolgimento della musica. Devo agire solo sull'ambiente, che non è eccessivamente "arredato" all'uopo? Rischio di danneggiare ampli e/o diffusori con questa accoppiata di potenza? La naturalità e la morbidezza di ACCUPHASE e ProAc mi piace ed a volumi moderati sono veramente soddisfatto dei risultati.
La ringrazio della cortesia e del tempo che Vorrà dedicarmi.
Un saluto.
Roberto - E-mail: rprovana (at) typsa.es

LC
Caro Roberto,
gli 80 watt del tuo Accuphase bastano ed avanzano per le tue ProAC ed il problema che riscontri - suono che diventa confuso con bassi incontrollati - è principalmente dovuto all'ambiente. Intanto è a pianta quadrata, di conseguenza hai due belle risonanze a 57 ed 86 Hz DUPLICATE identiche da entrambe le pareti (!!!). Oltre una certa pressione sonora le risonanze cominciano a diventare intollerabili, sporcano il suono e causano proprio il tipo di problemi che hai descritto. In secondo luogo, ad aggiungere altri problemi, c'è l'ambiente nel suo complesso, che tu definisci "non eccessivamente arredato". Se fossi un negoziante HiFi (poco onesto) ti direi di cambiare componenti a rotazione fino a totale esaurimento tuo e del tuo conto in banca, senza venirne a capo. Invece, ti consiglio seriamente di ripensare all'arredamento acustico dell'ambiente (tappeti, quadri in tela, poltrone etc.) e, magari, di investire in un serio trattamento a base di trappole per i bassi.
Non dimenticare che alcuni problemi ambientali possono essere "amplificati" da un posizionamento errato o non ottimale dei diffusori (ad esempio, vicini alla parete posteriore o agli angoli).
Quanto poi a danneggiare ampli e/o diffusori...vorrei sapere chi ti ha messo in testa questa assurdità. Quando l'ampli arriva al limite delle sue possibilità te ne accorgi subito perché inizia a distorcere, tipicamente in gamma medio-alta: la dinamica si comprime, le basse frequenze spariscono ed il medio-alto diventa fastidioso. Sono i primi segni del clipping, dal quale è buona norma tenersi sempre ben distanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta lettore CD
Gentile Sig. Direttore,
le faccio i miei complimenti per la rubrica legata alle richieste dei lettori e per il sito in generale.
Veramente ben fatto. La disturbo per avere un consiglio riguardo una scelta che mi sta attanagliando da circa un mesetto. Il nuovo lettore cd da acquistare dopo aver passato circa 15 anni con il Sony CDP 770 tipico prodotto consumer degli anni 90. Il mio impianto è composto dall'ampli ROTEL RA960BX acquistato nel 92 e un coppia di casse B&W DM 610i acquistate nello stesso periodo il tutto purtroppo cablato con cavi di serie (sigh!).
Ho anche un lettore DVD Pioneer che fa discretamente il suo lavoro ma con i cd e veramente penoso! Ho bisogno di aria nuova è ora di cominciare a upgradare l'impianto. Che mi consiglia di fare?
Ho deciso di partire cambiando il lettore cd. Queste sono state le proposte dei rivenditori locali:

Ultimamente sono rimasto molto affascinato per ciò che ho letto in rete da alcuni prodotti cinesi (ESOUND, JOLIDA), dai prodotti dell'italianissima Audio Analogue (Rossini VT, Puccini, e Primo CD VT) e dal lettore di punta della Rotel (per rimanere in famiglia) RCD-1072.
La prego mi aiuti cosa devo fare sono veramente confuso.... Cosa può valorizzare i componenti che ho?
La ringrazio in anticipo.
Maurizio - E-mail: mizypalla1 (at) tin.it

LC
Caro Maurizio,
intanto sarebbe buona cosa fissare un budget di massima all'interno del quale muoversi, altrimenti è normale che la confusione regni sovrana. Inoltre, la scelta dipende dal tuo desiderio - o possibilità - di upgrade futuro. Mi spiego: qualora intendessi rinnovare presto anche il resto dell'impianto, allora avrebbe più senso spendere cifre anche consistenti nell'acquisto di un nuovo CD player. Allo stato attuale delle cose, credo che anche un Rotel RCD-02, un NAD C521 o il Musical Fidelity E600 che citi tu possano essere degli ottimi acquisti capaci di far fare al tuo impianto un bel salto di qualità in avanti. Come ben sai al meglio non c'è mai fine, ma ad un certo punto occorre fermarsi. Fossi in te non andrei oltre questi citati, come budget di massima. Semmai, avendo ancora qualcosa da spendere, lo investirei in un set decente di cavi (potenza e segnale) e, in futuro, in un nuova coppia di casse, eventualmente.
Le sorgenti citate, infatti, possono ben figurare anche in impianti più impegnativi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Filtri sull'alimentazione di rete
Caro Lucio,
Prima di porle il mio attuale quesito la vorrei ringraziare per avermi precedentemente consigliato i cavi Monster di segnale e di potenza; il risultato è stato un suono più corposo e una gamma medio alta più arretrata e dolce, insomma ho trovato un equilibrio timbrico che non avrei mai pensato di ottenere con i cavi.
Veniamo al dunque, attualmente le mie elettroniche sono collegate, mediante i cavi di alimentazione Cablerie D'Eupen ferrite technology, ad una ciabatta filtrata PureAV Isolator6 collegata a sua volta al muro con il suo cavo in dotazione.
Ho sentito dire che i filtri di rete possono essere controproducenti con i finali, perchè ne peggiorano la resa dinamica, lei cosa ne pensa? Inoltre il mio lettore cd è un Primare cd21 che dovrebbe già avere una vashetta filtrata, in questo caso troppa filtratura potrebbe essere dannosa anche per i lettori cd?
Vorrei fare delle prove collegando il lettore ed il pre alla ciabatta, mentre il finale direttamente alla presa a muro. Per eseguire il test pensavo di utilizzare dei dischi per grande orchestra come ad esempio La Sagra della primavera o L'uccello di fuoco e concentrarmi sugli attacchi bruschi per sentire se il suono rimane naturale o si indurisce troppo, ma non sono sicuro se questo metodo sia corretto o sufficiente.
In sostanza penso di avere capito che cosa si intenda con il termine dinamica, ma non saprei bene come eseguire le prove. Come alternativa alla Isolator6 stavo pensando di farmi costruire una semplice ciabatta con il cavo di alimentazione che utilizzo sulle elettroniche, ma in questo modo perderei la protezione contro i picchi di tensione.
Grazie e complimenti per il lavoro svolto,
Massimiliano - E-mail: cosm_76 (at) yahoo.it

LC
Caro Massimiliano,
chi meglio di te può fare esperimenti e decidere COL PROPRIO ORECCHIO quale sia la soluzione migliore? Prima di tutto, dovresti essere sicuro che nella tua rete domestica ci siano DAVVERO dei picchi di tensione tali da dover ricorrere ad un sistema di protezione. L'hai monitorata (o fatta monitorare) con un tester, ad esempio?
In secondo luogo, dovresti cominciare ad ascoltare inserendo la ciabatta filtrata a monte di UN SOLO COMPONENTE per volta. In questo modo dovresti capire il tipo di intervento che essa introduce. Un eccessivo filtraggio, di per sé, non è dannoso, almeno da un punto di vista strettamente tecnico. Può succedere, è vero, che troppi filtri possano limitare la dinamica, specie degli amplificatori. Nel tuo caso specifico, purtroppo, io non posso esprimermi senza poter fare delle prove specifiche. D'altra parte, anche ammettendo di aver potuto provare tale dispositivo su un impianto identico al tuo e magari avendo riscontrato dei problemi...avrebbe senso eliminarlo se tu tali problemi non riuscissi a sentirli? In altre parole: armati di qualche buona incisione, alza il volume e fai delle prove, segnando in maniera precoisa la posizione della manopola del volume ed inserendo le spine sempre nello stesso verso (senza ruotarle): solo in questo modo potrai accorgerti se si manifestino o meno delle compressioni dinamiche (ovvero appiattimento del salto tra i pianissimo ed i fortissimo).
Tieni anche conto che l'effetto filtrante potrebbe pure portare dei vantaggi, magari in termini di pulizia generale del suono, quindi valuta con attenzione altri parametri della riproduzione, non solo la dinamica.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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