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Re: Politiche di importazione
Sono perplesso.
Sono importatore di mobili dalla Cina e produco e distribuisco materiale medico prevalentemente europeo. Per i mobili ho un margine lordo del 35% (dedurre costi di magazzino, spedizione, resi, difettosi, provvigioni ai
rappresentanti, personale, bancari, tasse....), i prezzi si adeguano al dollaro (a luglio i miei listini sono calati del 12%).
Capisco la risposta del sig Ventura ma io presumo che come distributore acquista il TA a meno del prezzo pubblicato sul sito di Hong Kong (USD
149.64), dà la garanzia si, questo è un costo, ma un euro vale 1.40 dollari.
Se io compro a Hong Kong, trasporto compreso, spendo, circa 120 € per un TA
consegnato a casa mia. Se come importatore ne compro 30 a quanto viene il
pezzo? Sicuramente a meno di 90 € trasporto IVA e dazi compresi.
Dov'é la trasparenza? La chiarezza? Per essere trasparente il Sig. Ventura dovrebbe scrivere una lettera molto più breve e allegarci la scansione di qualche fattura.
Sono semplice. E faccio una offerta a tutti i lettori, un pull di acquisto: io mi impegno a importare tutti i TA che mi verranno richiesti nell'arco di un mese. A guadagnarci 1 - 3 euro il pezzo (a seconda del volume per rifarmi
dei costi di bonifico e un paio di caffè) e a pubblicare fatture e tutto su
internet. Se ci mettiamo in 30 avremo un bel prezzo (io ne prendo 3 e poi vedo con amici).
Vorrei vedere allora quanto costa un TA. Non avremo garanzia ma forse ne possiamo prendere due per meno del prezzo
proposto dalla Azimut Audio.
Tanto per finire sono certo, certissimo, che quando l'Azimut vendeva il T
amp a 36.90 € lo comprava a circa 16 € o meno, io, con degli amici, ne abbiamo comperati 14 a quel prezzo, sui 18 dollari in origine + trasporto: USD 37 per i 14 T amp...
Saluti e attendo risposte.
Cosimo - E-mail: mail (at) strub-company.com - WWW: http://www.strub-company.com
LC
Caro Cosimo,
è chiaro che ad importarlo per sé o per un gruppo di amici, senza volerci guadagnare, si risparmia. Ed è altrettanto chiaro che per acquisti in gran quantità (e con lo scopo di distribuire ufficialmente il prodotto) il prezzo unitario del singolo oggetto scende ulteriormente. Detto in tutta franchezza, non mi pare che il ricarico applicato da Audio Azimuth sia particolarmente alto, specie alla luce delle maggiorazioni che subiscono altri prodotti di blasone da anni importati in Italia sempre con le stesse "politiche".
Quanto alla "scansione di qualche fattura"...bè, mi pare che tu pretenda un po' troppo, in fondo siamo nel libero mercato e ognuno opera un po' come ritiene giusto e conveniente, le "spiegazioni" non sono dovute anche se, a fronte di certe aberrazioni (prodotti che aumentano del 180-200%) qualche commento - da parte degli operatori - sarebbe benvenuto per aiutarci a "capire".
Una cosa che non mi spiego, ad esempio, è come mai in altri settori dell'elettronica (parti per PC, hardware ecc.) i prezzi italiani siano più o meno allineati con quelli europei. La categoria merceologica è più o meno quella, le tasse da pagare sono le stesse, la burocrazia fiscale la stessa, le garanzie idem...per fare un rapido controllo, provate a vedere il costo di un computer Apple iMac di pari configurazione in Italia ed in Germania. E non si può neppure dire che Apple sia un prodotto di largo consumo, visto che si tratta di una scelta di "nicchia" pure questa: credo che la percentuale dei computer Apple sia ampiamente sotto il 10% dell'intero mercato, più precisamente solo il 7,2% dei visitatori di TNT-Audio utilizza un Mac.
In definitiva: l'esperimento che proponi mi sembra interessante e può aiutare a fare chiarezza. Finalmente qualcuno che si impegna in prima persona a giocare a fare l'importatore :-)
Tienimi aggiornato sull'evoluzione dell'avventura.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
Re: Politiche di importazione
Gentilissimo Dr. Cadeddu,
per prima cosa la prego di perdonare l'invadenza di questa e-mail che, mi auguro, non sia causa per lei di una notevole perdita di tempo. Le scrivo in merito all'editoriale Settembre 2007, interesantissimo, ulteriore conferma della sua preparazione e del suo modo, lodevole, di
fare informazione.
Credo utile inviarle alcune piccole precisazioni, necessarie, mi auguro, a focalizzare alcuni aspetti della nostra politica dei prezzi. Le differenze riscontrate fra il mercato francese e quello italiano, relativamente ai nostri prezzi, sono da intendersi dettate da alcuni fattori, che esulano dalla differenza territoriale, dalla diversità dei
mercati e dalla differente volontà speculativa in relazione alla nazione in cui avviene la vendita.
Nel caso specifico, ad esempio, l'acquisto delle Klipsch Heresy III appare più vantaggioso se effettuato in Francia, ma a fronte di tale evidenza, esistono moltissimi prodotti che presentiamo sul mercato italiano (anche restando in casa Klipsch) per i quali il prezzo è decisamente più conveniente rispetto a quanto da noi praticato in Francia. Tutto ciò nasce dalla volontà di prevedere una sorta di "rotazione" fra i nostri prodotti che, in tal modo, beneficieranno di
alcune scontistiche in un determinato lasso temporale, indipendentemente dalle nazioni in cui essi verranno proposti.
In pratica, a rotazione ed in periodi differenti, i modelli che proponiamo godono e godranno di
prezzi assolutamente vantaggiosi, che potranno sì differire da nazione a nazione, ma solo perchè, in quel determinato periodo, si tenta di "privilegiare" un modello rispetto ad un altro in quel dato mercato, rispetto ad un altro.
Hifi Prestige sta tentando (e, non le nego, con qualche difficoltà) di recepire le esigenze dei consumatori finali, predisponendo una serie di servizi che, speriamo, potranno risultare utili a ridurre le distanze fra operatori e clientela che, per certi aspetti, appaiono non del tutto trascurabili.
Ad esempio, esclusivamente per il mercato italiano, abbiamo lanciato l'operazione "TEST AND BUY" che permette al cliente di testare i prodotti direttamente presso la loro abitazione, inserendoli nel loro ambiente e facendoli interagire con il loro impianto prima di procedere all'acquisto degli stessi. Nel caso in cui l'articolo (diffusori od
elettroniche) non dovesse soddisfare completamente le esigenze del cliente, la nostra rivendita provvede al ritiro a proprie spese del prodotto senza che nulla le sia dovuto (a parte il pagamento della prima spedizione).
Ovviamente i rischi correlati ad un tale servizio, oltre ad essere non pochi, sono anche piuttosto articolati.
Eppure credo che si debba quantomeno idealizzare una sorta di maturità del mercato e predisporsi al fine di offrire alcuni servizi che, proprio questo mercato, da più parti sembra richiederci. E il saper raccogliere le esigenze degli appassionati di alta fedeltà, misurandone il polso all'interno di un determinato contesto temporale,
economico, sociale, è un altro dei numerosi meriti che ascrivo al suo già citato modo di fare informazione, al suo sito, che, se approcciato nel modo ideale, diventa un laboratorio decisamente interessante dal
quale i vari operatori (dal distributore al rivenditore, tanto per fare qualche esempio) dovranno necessariamente attingere se vorranno contemplare, all'interno della propria filosofia commerciale, una crescita reale e perfettamente in linea con le aspettative di quella clientela che, volente o nolente, è la vera anima del mercato.
Rinnovandole i miei più sinceri complimenti per il suo lavoro e per la sua professionalità, e ringraziandola per l'attenzione concessa, le invio cordiali saluti.
Andrea Pirrone - titolare HiFi Prestige - E-mail: info (at) hifiprestige.it - WWW: www.hifiprestige.it
LC
Caro Andrea,
grazie per il preziosissimo feedback. Trovo ammirevole l'idea del "Test & Buy", ammirevole ed oltremodo coraggiosa.
Ho controllato rapidamente su altri negozi online in Francia e le Heresy III si trovano mediamente a 2200 €, non troppo distanti da quello che dovrebbe essere lo street price italiano (il listino italiano, lo ricordo, è 2800 €, con un po' di fortuna si può avere il 10% di sconto, ma siamo ancora a oltre 2500 €.).
Mi fa piacere che già qualche operatore abbia accolto favorevolmente il nostro tentativo di aumentare la trasparenza sull'argomento prezzi dell'HiFi in Italia. La questione è così spinosa che non mi risulta sia mai stata affrontata seriamente dalle riviste specializzate (se non in DIFESA, magari obtorto collo, dei listini italiani) e non è raro trovare persino appassionati audiofili che propongono le scusanti più fantasiose per giustificare l'ingiustificabile.
In Italia gli stipendi medi dei lavoratori dipendenti sono nettamente più bassi (tra il -25 ed il -40%, fonte ufficiale Eurispes, dati OCSE, non chiacchiere da bar) della media dei "colleghi" europei. Questo significa che anche i dipendenti dei distributori e dei rivenditori HiFi costano meno dei colleghi di altri paesi. La manodopera, poi, in generale costa molto meno in Italia che altrove (stessa fonte Eurispes).
Nonostante tutto questo, i prezzi sono normalmente molto più elevati. Come facevo osservare prima, in altri settori merceologici affini (ad es. informatica ed elettronica di consumo) questo non succede, in barba a tutte le giustificazioni che si cerca di trovare ogni volta che si tenta di mettere in evidenza il paradosso del caro-HiFi in Italia.
Qualcosa, evidentemente, non torna.
Grazie del prezioso contributo alla discussione!
Lucio Cadeddu
Il sogno non muore mai
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Voglia di upgrade
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Tante idee e ben confuse
Domanda 2: Considerato che in futuro vorrei sostituire il piatto attuale, esiste un'alternativa per l'ampli che consenta di avere 2 ingressi di cui uno per il piatto (senza altri pezzi da aggiungere dopo)?
Domanda 3: Gli 87 dB di sensibilità delle Evo 20 possono essere pilotati dal T-Amp e ben si accoppiano?
Domanda 4: Viste le caratteristiche da lei più volte citate nelle sue risposte e recensioni, può essere che il miglior accoppiamento sia TA-10.1(T2024) con Indiana o Polk (lui più cristallino, loro più suadenti) e T Power o King rex
LC
Le nuove frontiere delle sorgenti audio
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Nuova sorgente
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Upgrade per impianto Flat Earth
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Per una scena migliore
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Delusione Dynaudio
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© Copyright 2007 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
Caro direttore,
scrivo questa mail dopo un ascolto di uno dei miei cd preferiti TDSOTM
dei Pink Floyd edizione MFSL e già partiamo bene! Sono uno di quelli che per anni - ne ho 32 - ha
raccolto prima gli LP e poi i cd insieme agli LP per la soddisfazione di possederli. Tutti stampe half speed, su vinile
pesante, colorate strarare e limited edition.
Li colleziono dalla tenera età di 14-15 anni quando stavo ancora in Grecia dove sono nato e avevo la fortuna di avere un po' di ore a settimana in una radio pirata (!) dell'epoca a mettere su dischi. Ed è proprio li
che partiamo male... per me era importante avere i dischi mentre i vari
NAD, ROTEL e TECHNICS SL1200 MKII stavano a disposizione nei studios della radio emittente.
Venendo in Italia per motivi di studio ho sempre comprato i dischi i quali ascoltavo inizialmente usando la Playstation poi il Pc o dei box tutto in uno più macchina caffè. L'idea era sempre quella ... UN GIORNO IL SISTEMA BELLO ARRIVERĄ mentre i dischi ora sono e domani no.
Insomma navigando in rete la TNT-mania si è fatta viva e sono partito per il mio primo impianto con passo altro che deciso. Avevo già a disposizione un ampli ONKYO A06 e come lettore un KISS dvd DP 1000. Quindi partito per dei diffusori comprai gli INDIANA LINE HC505 xchè pagate meno di 200 euro. E lì sono partito di nuovo male!!! Non per la scelta più da Home Cinema che Hi-Fi ma per il fatto che uno dei diffusori mi arriva a casa
(comprati nuovi da negozio internet) con il pannello frontale tutto storto! Ed è proprio in quell' istante che ho capito che il vostro mondo è tutto diverso.
Parlai col negozio, poi con un responsabile della Indiana Line il quale si è comportato come avrebbe fatto il mio miglior amico. Parole testuali "Faccio io... Lei tra massimo 5 giorni avrà a
casa un diffusore nuovo" e cosi è stato!!!
Aggiunsi un Marantz CD40 usato per 30 euro giusto per iniziare e mi è stato regalato da un amico un Pre-Ampli CARVER C-1 (SONIC HOLOGRAPHY PREAMPLIFIER) che non so cosa sia, ho letto che crea sounstage ampi e cosi via ... mah!!!
Quindi arrivo anche al punto:
Le opzioni sono NAD 3020 / 3120 - ROTEL RA 820/840 - MUSICAL FIDELITY A1 tutto sul usato o TRENDS AUDIO 10.1 ma le idee non sono chiare... ho pensato anche a dei finali ma non
saprei se vale la pena usare o meno il CARVER (magari con TA 10.1 come finale).
Magari faccia lei come quello delle casse !!!! Caro direttore, con la somma che avrei speso per 10-15 cd ho sbirciato il vostro mondo...scrivo questa mail dopo un ascolto di uno dei miei cd preferiti TDSOTM dei Pink Floyd
già prima erà il miglior disco mai ascoltato... adesso è tutt'altra musica !!!
E il sogno non muore mai... UN GIORNO IL SISTEMA BELLO ARRIVERĄ !!!
Grazie di tutto
Anastasio - E-mail: stereodata (at) gmail.com
Caro Anastasio,
il vero punto debole secondo me è il lettore CD. Non era niente di speciale all'epoca, oggi ha fatto decisamente il suo tempo. Terrei dunque l'amplificazione attuale, al massimo la semplificherei con un integrato Rotel RA840 o Musical Fidelity A1 (se lo scambio è conveniente) e punterei tutto su un lettore CD moderno, magari usato. Nella tua e-mail hai scritto qualunque cosa (molte piuttosto...ehm...inutili) dimenticando le cose essenziali: budget a disposizione, dimensioni della stanza...
Non so se posso consigliarti, ad esempio, il TA 10.1 (già che chiedi...) perché coi 91 dB delle tue casse ed i pochi watt dell'ampli in questione ci sonorizzi un ambiente non troppo ampio. Non so che sorgente consigliarti perché non indichi la cifra che hai a disposizione per questo upgrade di "elettroniche". Insomma, meno chiacchiere e più fatti! :-)
Poi non mi è chiara un'altra cosa: dici di essere appassionato di vinile ma non trovo un giradischi nel tuo impianto....non sarà il caso di pensare anche a quello prima di perdere tempo dietro agli amplificatori?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Carissimo Direttore,
grazie ai suoi consigli ho ridato vita al mio impianto che per molti anni
non mi aveva dato molte soddisfazioni.
La rinascita si è incentrata sul t-amp prima e sul Trend TA 10.1 poi. L'impianto è stato ricostruito su questi due amplificatori, acquistando una coppia di Klipsh RB61 posizionate su stand Atacama Nexus.
A posteriori ho il rammarico di non aver acquistato una coppia di diffusori da pavimento della stessa marca, ma il budget era quello. Poi ho provveduto a ringiovanire la sorgente, un lettore di cd Rotel 945 CDX
degli anni 90, con un convertitore D/A, più precisamente il Lite Audio DAC AH modificato dalla Pacific Valve.
Quanto al problema della flessibilità dell'impianto ho acquistato un pre-passivo TCC TC-716 cui ho collegato il tuner e un lettore di DVD che utilizzo per ascoltare gli MP3.
Sono soddisfatto dal risultato e sono in procinto di costruire un tavolino TNT-Flexy per inserirvi le elettroniche che fino ad ora sono state impilate. La mia domanda è relativa ai cavi di potenza e di segnale che fino ad ora
non hanno subito alcun upgrade. Fino ad ora utilizzavo come cavo di potenza, con collegamento biwiring, del cavo twistato tipo Kimber Kable a 8 fili (4 rossi e 4 neri) e come cavo di segnale un Monster Cable Interlink 400 mkII.
Ho pensato ai vostri progetti, ma con il saldatore non me la cavo molto bene.
Cosa potrei utilizzare stando nella stessa gamma di prezzo del resto dell'impianto?
Un cordiale saluto.
Andrea - E-mail: Andrea.Rinaldi (at) rinaldilex.it
Caro Andrea,
sono contento che i consigli di TNT-Audio ti abbiano aiutato a far rinascere il tuo impianto. I cavi che utilizzi sono tutt'altro che malvagi, pensare ad un loro upgrade può avere un senso ma, almeno per i cavi di segnale, saper fare delle buone saldature è necessario, altrimenti è meglio non provarci. Una buona saldatura a volte può fare la differenza tra un cavo ed un altro, realizzato con gli stessi conduttori e le stesse geometrie.
Il discorso, per fortuna, non si applica ai cavi di potenza, che richiedono soltanto un po' di pazienza e delle forbici ben affilate (o una spellafili). Potresti provare i Triple T, ad esempio, in una delle tante possibili varianti. Allo stesso modo potresti provare i cavi di alimentazione (ad es. TTS) sia sul Trends che sul Rotel. Anche in questo caso, nessuna saldatura è necessaria.
Per upgradare il cavo di segnale resta quindi la strada del nuovo o dell'usato. Quest'ultima, in particolare, è sempre molto interessante, si riesce ad acquistare bene dei prodotti in tutto e per tutti equivalenti ai cavi nuovi (i cavi non si usurano). Cercando nell'usato potresti, magari, anche avere la possibilità di fare qualche prova nel TUO impianto, quando si parla di cavi il fattore "sinergia" e, perché no, gusto personale, sono sempre da tenere nella massima considerazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore,
mi permetto di disturbarla per un suo prezioso consiglio e di scusarmi, in anticipo, per la logorrea.
Dopo aver letto molte lettere e le sue risposte, volendo migliorare la qualità di ascolto dei miei CD, e in futuro anche LP, mi sono messo alla ricerca di una composizione che potesse essere equilibrata.
Le chiedo quindi, se possibile, un suo interessantissimo parere.
SITUAZIONE
IDEE.
Domanda 1: Ha un senso audio, secondo lei, un impianto del genere? O è meglio passare oltre?
2: Sorgente: Harman Kardon HD970 / Cambridge Audio 340 C / Marantz CD 5001 / ?
Ampli: Per ora il "giocattolino", che già mi ha migliorato il suono, T-Amp; in seguito Trends Audio TA-10.1 / T-HiFi Power TI s / King Rex T20 (in trepidante attesa della sua recensione) / ?
Diffusori: comunque a torre: Indiana Line 5.02 / Polk Audio (che modello?) / Klipsch RF 15 (in negozio 900 euro da scontare 5/10%) / Klipsch (quale modello oggi a catalogo?) / ?
Come avrà capito non sono un campione di sintetizzazione, ma, vista la sua sempre incredibile pazienza, anche io ho osato. Comunque grazie per i suoi passionali, e mai saccenti, consigli (e sempre salvo ascolto personale).
Buona musica.
Fabrizio - E-mail: far.play (at) alice.it
Caro Fabrizio,
confesso di essermi un po' perso nei meandri contorti della tua e-mail. Prenderei, per farla breve, un impianto con con sorgente H/K (o Cambridge), ampli ancora Cambridge e come diffusori magari dei Klipsch RF10 o superiori (l'ambiente è grande, se vuoi tanti bassi....servono diffusori "generosi"). Coi generi musicali ed i tuoi gusti dovremmo essere sulla strada giusta.
Per quanto riguarda il giradischi un ProJect Debut III o un analogo Goldring dovrebbero fare al tuo caso, sono già dotati di testina di qualità decente e sono facili da utilizzare. L'ampli Cambridge però non è dotato di ingresso phono per il giradischi, quindi ti servirà un pre fono, ad esempio il buon 540P sempre di Cambridge. Se l'idea di un pre fono separato proprio non ti andasse a genio, pensa ad un ampli come il Rotel RA04, già dotato di ingresso phono.
Dal punto di vista "ambientale" mi preoccupano un po' i soli 20 cm di distanza dei diffusori dalla parete posteriore, spero che, se necessario, potrai avanzarli un po' ALMENO quando ascolti.
Escluderei assolutamente l'acquisto di un impianto HT, visto l'utilizzo prevalente per la Musica, sarebbe una grossa delusione ed un complicazione eccessiva ed inutile.
Per la prossima volta...cerca di rileggere ciò che hai scritto e chiediti se il "destinatario" sarà in grado di capire il contenuto dell'e-mail...oltre che per una questione di rispetto del tempo altrui è un modo per essere certi che destinatario leggerà tutte le nostre richieste. Niente deliri a mano libera sulla tastiera, per favore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
leggo sempre con piacere la rubrica della posta, che trovo estremamente stimolante. Dal tuo sito ho appreso dell'esistenza del T-amp e ora leggo delle meraviglie del Trends Audio. E leggo dei complimenti che ti vengono rivolti per la apertura mentale che ti ha consentito di non fermarti all'apparenza dei due mostriciattoli ma di apprezzarne le doti musicali che molti "esperti" ancora oggi non sono disposti a riconoscere pubblicamente.
E' ovvio che si tratta di una rivoluzione nel mondo dell'hifi.
Trovo però veramente strano che TNT ancora non abbia cominciato a sperimentare sul serio, e a riferire ai suoi lettori, la rivoluzione che si sta compiendo ormai da qualche anno anche a monte dell'amplificazione, vale a dire alla sorgente dell'impianto. Va bene, l'analogico suona bene (io stesso ho diverse centinaia di album in vinile), ma TNT è una rivista per amanti della musica, e la nuova musica si trova più facilmente e rapidamente in rete che in negozio, inutile fare i nostalgici.
Parlo per esperienza personale: sabato pomeriggio vedo un video che finalmente colpisce la mia attenzione e stimola la mia curiosità (Battles: "Tonto", consigliatissimi), una rapida ricerca su internet e scopro che l'ultimo album si può scaricare da Bleep.com in formato FLAC (lossless) a soli 12,75 Euro (l'ultimo cd dei Queens of the Stone Age l'ho pagato oltre 21 euro una settimana fa da Messaggerie Musicali!). L'ho preso immediatamente rimanendo seduto sul mio divano. Tempo 20 minuti di download e i file audio sono andati ad aggiungersi alla library di circa 130 GB che raccoglie virtualmente su un unico apparecchio - in formato rigorosamente lossless - tutta la musica dei miei circa 450 cd. Un tocco al telecomando e... che musica!
Lucio, il futuro non è più futuro, è il presente.
O almeno non è così lontano come molti ancora credono. I cd moriranno presto (pensa cosa accadrà quando anche iTunes metterà in commercio file lossless anzichè compressi), ma ciò non è necessariamente un male. I Radiohead hanno pubblicato un album che si scarica solo dalla rete e il prezzo è a scelta (io l'ho pagato 5 £, visto che il formato era compresso e non lossless: mp3). Sui negozi online si vendono sempre più DAC con ingresso USB, da accoppiare ai computer per scopi hifi, inclusi DAC blasonati come Benchmark e Apogee (ma anche l'economico Monica recensito qualche tempo fa su TNT è stato recentemente upgradato a USB e sul sito diyparadise.com ci sono pagine interessantissime sulla musica digitale).
Qualche tempo fa ti scrissi suggerendo la possibilità di utilizzare un mac mini come music-server da collegare all'impianto, mi rispondesti che l'uso dei pc per scopi hifi non era il massimo.. che i ronzii...l'alimentazione... Poi ti scrissi anche con riferimento alla vostra recensione del Trends UD-10 che venne praticamente recensito solo come dac standalone anzichè come interfaccia PC-DAC (cioè ingresso USB e uscita digitale in diversi formati, elettrica, ottica, ecc.), mi rispondesti che quello era un uso che praticamente interessava solo me ed una minoranza di utenti.
Insomma, a TNT non interessava la musica immagazzinata e riprodotta da hard disk, forse la identificavi con i lettori portatili tipo ipod, sinonimo di scarsa qualità.
Bè, no, Lucio, non sono affatto d'accordo.
Sarebbe come dire che gli ampli digitali fanno ca---re, senza averli ascoltati (come qualcuno narra). Io ho fatto il salto e sono rimasto sorpreso anche della qualità, oltre che della comodità. Praticamente una sorgente immune da jitter - con tutto quel che ne consegue in termini di naturalezza d'emissione -, caratterizzata da dinamica spettacolare e, se ben isolata, silenziosissima. Lucio, hai già fatto molto per diffondere l'hifi e fare proseliti fra noi audiofili, io da parte mia ti posso/devo consigliare di cominciare a sperimentare in prima persona le sorgenti digitali con hd e, quindi, a diffondere fra gli appassionati la notizia della rivoluzione in atto che sta coinvolgendo anche le sorgenti. E non è affatto male.
Solo per completezza, la mia esperienza è la seguente: Apple TV con hd da 160 gb, cavo ottico VdH Opticoupler, DAC/pre Apogee minidac, finale AM Audio M-150 e diffusori autocostruiti con componenti Scan-Speak (le SP95 su progetto di Troels: http://www.troelsgravesen.dk/): la mia migliore combinazione di sempre. E dire che prima di fare il "salto" nutrivo non poche perplessità circa l'uso di un cavo ottico piuttosto che elettrico...
Dai Lucio, sfatiamo un altro mito!
Con sincera stima,
Osvaldo - E-mail: osvaldo.lombardi (at) libero.it
Caro Osvaldo,
nessun mito da sfatare, ne stiamo parlando abbastanza spesso dei sistemi di sorgenti audio "alternative", alcune recensioni sono state già pubblicate in inglese e non ancora tradotte in italiano. Non abbiamo preclusioni di alcun tipo, solo ci stiamo avvicinando piano piano, coi tempi che riteniamo naturali (per noi).
A titolo personale posso dirti che l'idea di un'intera collezione di dischi disponibile solo su HD mi spaventa molto. Intanto se ci immagazzino Musica a pagamento non vorrei mai che l'hard disk un giorno si bruciasse lasciandomi senza Musica e magari senza la possibilità di "recupero" (i dati da HD guasti si possono recuperare....ma non sempre o non del tutto!). Più difficile che si rovini un'intera discoteca di CD e di LP.... :-)
Ci pensi a quanti bei dischi e quanti soldi andati in fumo per colpa di un banalissimo HD?
Poi: è vero che si può fare il back-up, ma sai che noia farlo ogni volta che si aggiunge un titolo...e, in ogni caso, quando i GB diventano tanti anche le procedure di back-up possono essere lunghe e fastidiose. E dovresti farlo su un secondo HD, comunque.
Ancora: la Musica su HD non me la posso trasportare agevolmente in auto se, ad esempio, ho un sintoCD senza possibilità di collegarci HD esterni. Pensa poi a tutto l'aspetto "informativo" dato dalle copertine (vinile) o dai booklet (CD)...irrimediabilmente perso in uno sterile archivio di dati.
Penso anche alla semplice idea "rituale" del prendere un disco e posarlo su un piatto (o su un platorello)...piuttosto che accendere un PC e clickare col mouse il brano da ascoltare...anche questo fa parte del "gusto" di ascoltare Musica. Per i "gusti" della vita (pensaci, un po' per tutte le cose) anche il rituale ha la sua importanza. Per molti tornare a casa dopo un giorno passato a lavorare al PC è un momento di "stacco" totale. Se per ascoltare Musica e rilassarmi devo riaccendere il PC....uff!
Insomma, fatta la tara a tutte queste motivazioni, resta il fatto che abbiamo iniziato e continueremo a trattare l'argomento, senza fretta, in attesa di sviluppi ed esperienze dirette che verranno.
Grazie per il prezioso spunto e stai sintonizzato,
Lucio Cadeddu
Buongiorno,
la disturbo per chiederle un consiglio in merito all'acquisto di un lettore cd o anche multistandard.
Sono reduce da una brutta esperienza: ho acquistato usato il lettore cd/sacd micromega reference e dopo sei mesi si è rotta l'ottica. E' da maggio in riparazione e ancora non ci sono brevisioni a breve in quanto Philips non produce più l'ottica e Micromega non sa cosa fare. Le dico subito che il suono di questo apparecchio mi soddisfava e era
anche comodo perche anche se non sfruttavo la parte video (non amo la tv) mi consentiva di ascoltare l'audio dei dvd video.
Ora stufo di aspettare vorrei acquistare un altro apparecchio. Sono indeciso tra la macchina multiformato Teach dv50 modificata AM audio o un lettore Naim (cd5x o cdx2). Il primo l'avrei trovato usato ad un buon prezzo, i Naim invece costano decisamente di più ma ho letto grandi cose e potrei anche pensare di fare un sacrificio e affrontare la spesa.
Tenga presente che quello che mi interessa principalmente è la lettura dei cd, il resto passa in secondo piano anche perchè di dvd ne ho una cinquantina, di cd migliaia.
Il lettore verrebbe abbinato a:
A lei la parola.
Cordialmente la saluto,
Claudio - E-mail: claudio.lampignani (at) keyclient.it
Caro Claudio,
purtroppo sei stato sfortunato, incappando in una delle mie fosche previsioni di qualche anno fa: per colpa della scarsa diffusione del formato SACD, nel giro di pochi anni, la riparazione delle ottiche delle macchine SACD sarebbe diventata via via sempre più problematica. Mi spiace, in casi come questo, non aver avuto torto. Non so se l'hai già fatto ma prova a contattare la casa madre in Francia e/o magari il fornitissimo ricambista Daisy Laser, chissà che una soluzione non salti fuori.
Qualora non trovassi una soluzione, opta per un lettore CD semplice, come uno dei Naim che hai citato (o altro apparecchio equivalente). Tieni conto che i Naim si trovano usati, in UK, a prezzi molto convenienti. Per i DVD puoi sempre acquistare un lettore multiformato economico, magari anche di buone prestazioni audio, come l'Oppo DV 970 che abbiamo recensito qualche tempo fa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buongiorno Lucio,
sono Andrea da Venezia. Spero mi sia consentito sottoporti alcuni quesiti in merito al mio impianto solo audio.
Vorrei apportare dei cambiamenti, partendo dall'amplificazione. Attualmente l'impianto è composto da apparecchi Naim:
Avrei la possibilità di passare ad un Nap 250 o a due Nap 135 (sempre serie Olive). Considerando i diffusori e le dimensioni della stanza intorno ai mq.18, qual'è secondo il tuo punto di vista la scelta migliore?
I due 135 mi fanno gola, ma penso all'aumento di apparecchi-cavi-e-ronzii in una stanza non enorme. So peraltro che con il 250 le Kan vanno a nozze. Penserei poi di cambiare il cavo, passando al Naim Nac-A5 Black. Per il momento vorrei tenere il 32-5. Eventuali up-grade: Nac 72 o Nac 102 (Olive).
Cosa ne pensi? Farei realmente, in quest'ultimo caso, un salto di qualità? Trascuro le sorgenti (gyra e cd), per le quali magari mi farò sentire più avanti, una volta definita e sistemata l'amplificazione.
Un'ultima cosa. Su quale livello qualitativo si pone secondo te lo stadio phono dei pre Naim
e nel caso specifico del mio Nac 32-5? (Attualmente monto due schede phono MM).
Utilizzando un pre phono separato, dovrei apportare delle modifiche al 32-5 o basterebbe semplicemente inserirlo nella catena?
Grazie,
A presto
Andrea - E-mail: cinzio.scarpa (at) agrinordest.it
Caro Andrea,
fossi in te terrei il 32.5 con l'HiCap e gli affiancherei un bel NAP 250. I due 135 costerebbero molto di più, hanno costi di "recapping" molto elevati (doppi rispetto ad un 250) e non è che la differenza rispetto ad un 250 singolo sia poi così marcata, specie con diffusori piccoli in ambienti non enormi.
Il cambio del cavo di potenza, poi, non porterebbe a miglioramenti drammatici visto che il Linn K-20 è, in buona sostanza, molto simile al NACA di Naim. Lo stadio phono dei 32.5 è ottimo e per migliorarlo in maniera sensibile (seppur non drammatica specie se hai le boards di recente release) devi andare su pre separati di pregio, tipo il Black Cube SE PWX. Nel caso decidessi di utilizzare un pre fono separato dovresti semplicemente connetterlo ad un ingresso linea del tuo 32.5, come se fosse un CD o altra sorgente analoga.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio!!!!
Innanzi tutto, come sempre, i ringraziamenti!!! Non banali e di cortesia ma veri! Da quando leggo TNT-Audio i miei acquisti sono stati sempre di successo per le mie orecchie e per il mio portafoglio! Ultimo tuo consiglio era riferito all'acquisto di nuove casse; alla fine le ho comprate e mi sono portato a casa delle stupende Proac Studio 125 a 800 euro! Contentissimo!!!!
Adesso mi manca un tassello fondamentale per equilibrare la catena di ascolto, la sorgente.
Ecco il mio impianto:
Ecco cosa vorrei migliorare: la scena 3d e la profondità! Questi sono i 2 parametri che mi interessano di più. Non voglio un eccessivo dettaglio, certo voglio migliorarlo in confronto al mio lettore attuale ma non è questo a cui punto. Suono morbido e vellutato, estremamente musicale e ricco di armoniche, mai affaticante, strumenti ben a fuoco ma soprattutto profondità e scena 3d di ottimo livello o comunque con un buon rapporto qualità/prezzo.
Ho letto un po' di recensioni e mi sono venute in mente varie possibilità:
Altre possibilità tenendo conto di voler spendere intorno ai 1000 euro anche sull'usato?
Grazie ancora!!!
Matteo - E-mail: matteomalguzzi (at) hotmail.com
Caro Matteo,
sono d'accordo sulla tua idea di migliorare la sorgente, effettivamente un grosso punto debole nel tuo impianto. Visto che rivendendola ci ricaveresti ben poco, secondo me non è così malsana l'idea di affiancarci un DAC di buon livello come il North Star 192. Il salto in avanti sul parametro della scena tridimensionale (e non solo!) sarà sensibilissimo. In futuro potrai sempre abbinarci la meccanica "di casa" che si trova usata a prezzi assolutamente ragionevoli.
In ogni caso, per migliorare l'immagine, prova a posizionare diversamente i diffusori, talvolta bastano spostamenti di una decina di cm per ottenere risultati assolutamente inaspettati. Anche angolare i diffusori verso il punto d'ascolto può essere utile. Non aver paura di sperimentare posizioni anche estreme...anzi parti da quelle e valuta il cambiamento, poi pian piano ritorna alla posizione iniziale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Salve,
grazie anzitutto per la disponibiltà. Volevo cambiare i diffusori, da abbinare all'onesto advance acoustic map 103 65w a 8ohm. Usavo dei diffusori jbl lx2002 bookshelf, ma volevo qualcosa di più "presente".
Dopo diversi ascolti in alcuni negozi e laboratori privati ho scoperto 2 diffusori da pavimento che mi hanno colpito: le advance acoustic um40 (ascoltate col mio ampli) di cui ho amato da subito il suono "francese" e dolce e le dynaudio 72 (ascoltate con un rotel da 60 watt).
Queste ultime mi hanno colpito per l'impatto dei bassi soprattutto, e la definizione del suono. Avrei scelto le um40, se avessero avuto un po' più di bassi profondi. Così ho scelto le dynaudio, modello usato.
Già che c'ero ho preso dei cavi base della van der hul, "snowline" per i diffusori, "the name" per il segnale.
Il problema è che una volta collegate le dynaudio al map103, il suono mi ha deluso non poco. Soprattutto mancano i toni medi, quelli relativi alla voce. L'ascolto ne è fortemente penalizzato.
Ho letto in rete che essendo casse da soli 86db e 4 ohm di impedenza, necessitano almeno di 100w di amplificazione per dare il meglio (un tipo americano, usandole con un Nad c350 da 60w, aveva riscontrato la stessa mancanza di toni medi, risolvendo poi il problema con un redgum 120w- da 2500 euro -sigh-)
Mi domando se sia il caso di mettere da parte il map103, oppure di aggiungergli un preamp, oppure ancora aggiungere un equalizzatore per dare una rinforzatina dai 2 ai 8 khz. Anche se ho letto ovunque che gli equalizzatori fanno molto danno.
Il mio portafogli è dimagrito già parecchio...
Grazie,
Marco - E-mail: yurisius (at) hotmail.com
Caro Marco,
dalla descrizione del problema sembrerebbe proprio un caso di amplificatore in difficoltà su un carico non proprio "comodo" come quello offerto dalle Dynaudio. Episodi come questo dovrebbero far riflettere sulla necessità, che ho evidenziato tante volte su questa rubrica, di ascoltare i diffusori con il proprio ampli, prima di scegliere. Portarsi appresso un ampli come questo è cosa assoltamente fattibile e non credo che alcun negozio possa rifiutarsi di consentire una prova del genere.
Prima però di ricorrere un'altra volta al portafoglio, proverei a verificare se le "signorine" recalcitranti siano state messe nelle condizioni ideali per suonare al meglio. Ad esempio, se fossero addossate alla parete posteriore, un certo buco in gamma media potrebbe anche essere naturale, visto che le frequenze basse e medio-basse, rinforzate dalla parete, potrebbero "oscurare" la porzione più alta dello spettro audio.
Proverei anche a rimettere i cavi che usavi prima, mai cambiare troppi componenti allo stesso momento: solo uno per volta!!! Si rischia di non capire "chi migliora (o peggiora) cosa".
Effettuata quest'analisi preventiva, se il problema dovesse essere ancora intollerabile, certamente la soluzione non sarebbe quella di aggiungere un preamplificatore (a che pro?) né tantomeno un equalizzatore.
Così, visto che le tue 72 ti sono piaciute collegate ad un Rotel da 60 watt....la soluzione più logica sarebbe quella di mettere questo al posto del tuo ampli attuale, senza andare a cercare altre fantasiose soluzioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!