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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Nuovo amplificatore
  2. Uscite ottiche e coassiali
  3. Primo impianto dagli anni '80
  4. Chi lascia la strada vecchia per la nuova...
  5. Re: Transfiguration Esprit
  6. Migliorare l'analogico
  7. Sulla soggettività delle recensioni
  8. Tangenziale Revox B795
  9. Nuovo ampli per un suono più dettagliato e di impatto
  10. Un upgrade da 4000 euro - 4° parte - Conclusioni

Nuovo amplificatore
Gentile Direttore,
non mi dilungo sui complimenti che, però, sono d'obbligo. Un servizio come il vostro, e per di più gratuito, credo sia qualcosa di veramente rimarchevole, di questi tempi. Vengo al dunque: posseggo il seguente impianto:

Ascolto di tutto, a volume moderato e la stanza è di circa 16mq.
L'impianto ha un suono che mi piace, ma da un po' ho un dubbio, e un desiderio. Il dubbio è che il DAC5 sia un po' datato, e che si possa trovare di molto meglio senza svenarsi. Il suo punto di forza è un suono molto "analogico" , ma sono passati molti anni, e non ho tempo di fare laboriosi confronti con altri DAC di fascia economica. Lei che dice in proposito?
Il desiderio è quello di provare il Trends Audio, ampli che, a leggere le recensioni, dovrebbe battere il mio ampiamente in quanto a musicalità, ma la sua scarsa versatilità mi farebbe preferire l'abbinamento con un pre. Avendo visto un'ottima recensione del KingRex, che rientra nel mio budget di spesa, mi chiedevo se poteva essere un abbinamento compatibile, o se invece potrebbe snaturare il Trends. Oppure si potrebbe puntare su un semplice selettore di ingressi? Ovviamente, in ogni caso prevedendo un economico pre phono, non avendo una grande collezione di vinili. Il mio budget non dovendo cambiare il DAC si potrebbe aggirare sui 400 euro (compreso il Trends), altrimenti sui 6/700.
Nel ringraziarla anticipatamente per i suoi graditi consigli, un cordiale saluto.
Michelino - E-mail: dellelce.m (at) virgilio.it

LC
Caro Michelino,
prima di tutto tieni conto che la stanza è di 16 mq ed i diffusori dovrebbero essere da 89/90 dB. Questo significa che se ami ascoltare a volumi elevati la potenza del Trends potrebbe essere insufficiente. D'altra parte è insufficiente la sua versatilità, visto che hai anche bisogno di un ingresso per il fono (e pure di un pre fono!). Il mio consiglio è quello di cercare un integratino di livello superiore al tuo H/K, dotato di phono e di buona potenza. I soliti noti mi vengono in mente (Rotel, NAD, Audio Analogue, Arcam, Cyrus...) qualora pensassi anche all'usato. Per quanto riguarda invece il DAC5, certamente ha qualche anno alle spalle, ma secondo me fa ancora onestamente il suo lavoro. Non sostituirei il DAC, semmai, in prospettiva, penserei a sostituire il tutto con una macchina integrata di livello superiore, magari cercando di formare un'abbinata monomarca con il nuovo ampli.
Mi spiace un po' smorzare le tue mire verso il suono "di moda" del TA 10.1, però - senza possibilità di poter ascoltare se la sua potenza sia sufficiente oppure no e con questa esigenza di più versatilità d'uso - non mi parrebbe la scelta più logica. Porterebbe ad una ulteriore proliferazione di cavi e di "scatole" che, davvero, non avrebbe molto senso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Uscite ottiche e coassiali
Ho letto con interesse l'
articolo di N. Whetstone sul confronto delle connessioni digitali. Anch'io ho provato diversi tipi di connessione e di fibre ottiche tra la scheda audio del mio p.c. e un convertitore Behringer 2496. Premetto che tali prove sono nate dalla necessità di "isolare" al meglio il p.c. (che notoriamente è un componente elettricamente rumoroso) dal resto dell'impianto - oltre che sfruttare la possibilità di elaborare i files audio.
Non ho notato differenze tra l'uscita spdif coassiale e l'uscita ottica - forse, ma non ci metto la mano sul fuoco, la prima sembra più brillante con alcuni generi musicali - ma in definitiva ho adottato l'uscita ottica che mi è sembrata forse più dinamica. In passato su alcuni apparecchi ho notato la superiorità - qualche volta anche nettissima - dell'uscita coassiale rispetto a quella ottica; questo si spiega se diamo un'occhiata alla topologia circuitale standard che prevede un tranceiver ottico praticamente "aggiunto" alla spdif coassiale che spesso, viene generata direttamente dalle circuiterie di coversione; uno stadio in pù pare che si senta.
Secondo me è la tipologia di collegamento più che il modello di fibra ottica (che per inciso è quasi uguale per tutti) a fare la differenza; sulla mia scheda audio le uscite coassiale e ottica sono attestate a due canali differenti mentre sul classico lettore cd in genere sono due circuiti in cascata. Secondo me il vantaggio delle uscite ottiche è quello di isolare perfettamente i due elementi della catena - nel caso di apparati con alimentazioni "sporche" tipo computer, storage etc. questo potrebbe essere un vantaggio - o di anche consentire il collegamento magari in passaggi occupati da cavi d'alimentazione dove passare un cavo in rame sarebbe inopportuno e poco sicuro.
Complimenti e buon lavoro,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com

LC
Caro Stefano,
l'ulteriore passaggio del transceiver quasi certamente aumenta il jitter, forse per questo, alla fine, l'uscita elettrica suona generalmente meglio a meno che, come nel tuo caso, non ci sia da separare elettricamente due componenti tra loro, onde evitare o limitare la propagazione di interferenze. E' chiaro che in una situaizone rumorosa la separazione fisica va a tutto vantaggio della dinamica: si abbassa il tappeto del rumore, la dinamica reale percepita aumenta.
Dalle mie prove l'uscita coassiale è SEMPRE risultata nettamente superiore a quella ottica, sia come timbrica che come dinamica ed immagine.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Primo impianto dagli anni '80
Egregio Sig. Cadeddu,
ho appena scoperto, con immenso piacere, la rivista online TNT-Audio. Come prima cosa, volevo esprimerle i miei complimenti per gli articoli. Devo premettere che non sono un audiofilo, ma quello che mi ha spinto alla ricerca di informazioni su questo mondo è la voglia di rivalutare il modo in cui ascolto la musica.
Ho 23 anni, quindi sono della generazione "Lettore CD/Lettore Mp3", e non ho mai avuto problemi a "portarmi" la mia musica preferita dietro. Un po' di tempo fa, però, in seguito alla lettura del libro di E.Assante e G.Castaldo "33 dischi senza i quali non si può vivere" mi sono fermato per fare una riflessione: io non ascolto musica.
La sento mentre studio, mi segue quando sono in metropolitana, mi sveglia la mattina, mi circonda quando faccio compere al centro commerciale, mi fa compagnia quando guido: ma credo di non essermi mai fermato, senza fare nient'altro, ad ascoltare musica.
Spinto da questo bisogno di riavvicinamento, mi sono dato ad una razionalizzazione dei miei possedimenti discografici, e da qui a voler una soluzione audio diversa dal micro hifi che possiedo il passo è stato breve. E qui che le chiedo un consiglio: mio padre quand'era più giovane, possedeva un sistema hifi, che rovistando in cantina tra gli scatoloni, sono riuscito a ritrovare. Le elenco i componenti:

Montando i vari componenti ho riscontrato i seguenti problemi:
  1. L'amplificatore produce dei rumori nelle casse quando si alza/abbassa il volume
  2. Le casse producono vibrazioni nei bassi, infatti credo che il "cono" dei woofer si sia consumato
  3. La testina del giradischi è da sostituire
Questi, almeno in prima analisi (fatta da un inesperto come me), i problemi. Secondo lei quanto mi converrebbe (sia economicamente, sia prestazionalmente, dato che non ne conosco l'effettiva qualità) cercare di riparare questi componenti (a cui sono legato un po' anche affettivamente) invece di acquistarne degli altri?
Mi scuso per il disturbo, e la ringrazio per l'eventuale risposta,
Distinti saluti,
Giustino - E-mail: giustinob (at) gmail.com

LC
Caro Giustino,
quanta verità c'è nelle tue semplici osservazioni: oggi consumiamo Musica, come sottofondo alle nostre vite ma non la gustiamo come essa meriterebbe! Staccare la spina, anche se non frequentemente, e concedersi qualche ora ad occhi chiusi davanti ad un impianto HiFi funziona molto meglio di una seduta dallo psicoanalista e costa enormemente meno. Il suo "potere" di farci volare tra le emozioni, accantonando tutto il resto, è qualcosa che stiamo troppo spesso dimenticando. E che troppe persone non hanno mai provato.
Approvo dunque il tuo desiderio di fare sul serio! L'impianto di tuo padre non è, purtroppo, qualcosa che meriti grandi attenzioni o restauri. Si tratta di materiale entry-level dei primissimi anni '80. Suonava malaccio allora, col tempo non può essere migliorato. Tuttavia, almeno in un primo momento, qualcosa può essere tentata. L'ampli ha solo bisogno di un po' di disossidante spray per contatti sul potenziometro del volume e sui selettori d'ingresso. Talvolta anche una semplice azione "meccanica" ripetuta potrebbe eliminare la patina d'ossido che si è certamente formata col tempo. I diffusori temo abbiano le sospensioni dei woofers sbriciolate. Si possono ribordare, qualora il problema fosse solo quello. Controlla anche lo stato dei tweeters, potrebbero essere andati pure quelli. Qualora la spesa dovesse superare i 100-150 € (anche tenendo conto del valore affettivo) io passerei ad altro, da cercare nell'usato più recente. Il giradischi si può salvare, una testina nuova adeguata la puoi reperire per poche decine di euro (Ortofon, Grado, Stanton, Shure etc.). Se non ricordo male montava una testina ad attacco standard 2 viti.
Il resto delle elettroniche, se funziona, può stare al suo posto senza grossi problemi. Ripeto: si tratta di materiale che ha fatto il suo tempo, ma per iniziare può ancora fungere. In un'ottica di miglioramenti futuri i primi a dover essere sostituiti dovrebbero essere ampli e diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Chi lascia la strada vecchia per la nuova...
Gentile Direttore,
Vi scrivo per una domanda che riguarda la scelta di un sistema hi-fi entry level per casa. Possiedo un amplificatore NAD 3030, che finora ha servito un paio di casse/monitor Tannoy System 10 (lascito della regia di uno studio di registrazione).
Avendo bisogno il NAD di una revisione (un canale "fruscia" al movimento del potenziomentro volume) e dovendo attrezzare l'impianto in un ambiente (living room) più piccolo (ca. 15 mq) mi stavo orientando verso l'acquisto di un nuovo impianto che pensavo potesse essere composto da un amplificatore classe T (es. TCC TC-820) e una coppia di diffusori piccoli es. Indiana Line HC 204.
A vostro avviso questa configurazione è qualitativamente interessante, in relazione alla spesa, e tecnicamente sensata o sarebbe da prediligere più semplicemente la manutenzione del NAD 3030 e l'acquisto di una nuova coppia di diffusori meno impegnativi dei monitor Tannoy? In questo caso, mantenendo la fascia di prezzo, che tipo di diffusori consigliereste?
Vi pongo questa domanda anche perché sono molto incuriosito dalla resa di questi amplificatori classe T di cui ho letto molto ma che non ho ancora mai ascoltato.
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità e approffitto per farvi i complimenti per la completezza delle informazioni pubblicate e la passione con cui portate avanti questa attività.
Saluti,
Paolo - E-mail: p.platania (at) gmail.com

LC
Caro Paolo,
se ho capito bene, i tuoi diffusori dovrebbero essere dei monitor da studio con un Dual Concentric da 10". Orbene, tutto si può fare a questo mondo, ma sostituire siffatti capolavori con un'onesta Indiana Line HC 204 mi pare veramente un atto blasfemo, a dir poco. Infatti, pur essendo il nuovo ambiente non enorme (15 mq) secondo me è ancora adatto per ospitare siffatti diffusori da studio. Farei il possibile e l'impossibile per tenerli ancora nell'impianto. Ove non si potesse davvero trovar loro un posto dignotoso e consono al loro elevato valore, almeno cerca di venderli a qualche altro appassionato che potrà trarne enorme godimento.
Ciò premesso, io metterei a posto il NAD 3030, amplificatore più che onesto ed ancora in grado di fare il suo dovere. Come nella risposta precedente, il problema realisticamente è risolvibile con una spruzzata di spray disossidante per contatti sul potenziometro del volume, un'operazione che puoi fare anche tu facilmente a casa, spendendo pochi euro presso un qualunque ferramenta. Eventualmente leggiti le
FAQ di questo sito alla voce "Come fare per...".
Per i diffusori, volendo davvero insistere con l'abbandono dei Tannoy, io mi orienterei su un prodotto un po' più audiophile come la serie Arbour della stessa Indiana Line, oppure la serie Diamond di Wharfedale, la serie Cresta di KEF etc.
Temo che, purtroppo, il suono delle Tannoy resterà solo un bel ricordo.
Per quanto riguarda gli amplificatori in Classe D, tipo il Trends TA 10.1, la tua curiosità è lecita ma tieni conto sempre della bassa potenza a disposizione, che impone l'utilizzo di diffusori piuttosto sensibili.
In chiusura, mi appello nuovamente al buon senso e ti invito a sforzarti di trovare uno spazio per i Dual Concentric Tannoy. Insomma, sarebbe come possedere una Bentley e volerla sostituire con una Smart...un vero delitto!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Re: Transfiguration Esprit
Carissimo Direttore,
la Tua
risposta alle mie domande sull'Esprit si concludeva con la frase "fai qualche prova e fammi sapere", ennesimo segno della Tua grande disponibilità. Era maggio.
Sono stato sempre sul punto di risponderti ed in parte l'ho fatto con un messaggio che correggeva immediatamente il tiro del mio giudizio deluso relativo all'Esprit, giudizio che mi aveva portato a chiedere il Tuo aiuto.
Tuttavia ho sempre rimandato di comunicarti i risultati dei miei "esperimenti". Come mi hai consigliato, ho preso un pre configurabile, l'ASR Mini Basis Exclusive, apparecchio sonicamente ottimo e versatilissimo. Agendo sull'impedenza di carico il suono si può ammorbidire ma esagerando perde nettamente in dinamica. Diciamo che ho trovato a 220 ohm un buon compromesso.
Comunque più che per comunicarti questo dato in sé ben poco rilevante, mi piaceva farti sapere che partendo da quella prima impressione deludente sono arrivato a considerare l'Esprit come un riferimento difficilmente superabile. Non sono riuscito ancora a trovare qualcosa che la superi per la neutralità ed il senso di presenza degli strumenti che riesce a dare.
Non sono riuscito a sentire un pianoforte così privo di quel pur minimo velo che affligge la riproduzione di quel difficile strumento, in particolare delle note medio-basse, anche con testine di valore assoluto. Infatti, oltre alla Music Maker, con cui ho fatto quel primo paragone che ho dovuto clamorosamente rivedere, sono "passate" sul mio giradischi la Dynavector XX2 mK2 (basso stupendo ma troppo chiusa), la Zyx airy 3 (grande neutralità ma un po' morbida), la Lyra Skala (ottima in tutti i parametri ma anch'essa con un micron di troppo sul medio-basso).
Insomma, penso che l'Esprit sia uno di quei componenti dei quali si può veramente dire che riproducono solo quello che c'è nell'incisione. Non aggiunge nulla. Certo, come più o meno sempre in hi-fi, per la perfezione mancherebbe qualche piccola sfumatura: un po' di basso in più (cosa della quale posso fare a meno senza problemi, anche perché ritengo che se ci fosse non potrei apprezzare l'estrema precisione dei medi e medio-bassi) e qualche piccola durezza negli alti in meno.
Peccati veniali che non riesco a non perdonare alla Transfiguration. Con riguardo a quei minimi accenni di asprezza avrei pensato di sperimentarla con il baccio Hadcock il quale, se ho ben compreso le ottime recensioni trovate su TNT-Audio e 6moons, pur avendo una grande apertura e dinamica, tende ad una certa morbidezza. Che ne dici?
In secondo luogo, mentre sono certo che il modello 228 sarebbe perfetto per il mio Rega P9 trattandosi di un braccio da 9 pollici (tra l'altro la recensione su 6moons è stata fatta proprio sul Rega p9), non riesco a capire se il 242 (a rigore da 9.6 pollici) è compatibile col mio giradischi a causa della sua lunghezza effettiva di 243.8 mm contro i 237 mm del mio rb1000. Chiaramente, escludo a priori di fare adattamenti al p9 che implichino un intervento sulla base. Mi scuso per il messaggio troppo lungo ed a mia parziale giustificazione posso solo dire che per lo meno Ti ho lasciato in pace per qualche mese :-))
Grazie
Andrea - E-mail riservato

LC
Caro Andrea,
che animale frettoloso è l'audiofilo: pochi ascolti e vai, pronti al giudizio lapidario! Secondo me da maggio ad oggi, per quanto tu possa aver ascoltato in maniera costante e senza interruzioni, non puoi aver trovato il tempo per valutare a fondo (come meriterebbero) tutte le testine che hai citato. Umanamente impossibile metterle tutte a punto nel migliore dei modi, sia dal punto di vista geometrico che dinamico che elettrico, umanamente impossibile riuscire a capire, in così poco tempo, le caratteristiche sonore di oggetti così raffinati e "difficili" come le testine di alto livello.
Pertanto, consentimi di esprimere non uno ma mille dubbi sulle conclusioni alle quali sembri essere arrivato così rapidamente. Per la stessa ragione eviterei attentamente di iniziare un valzer di bracci sul tuo giradischi, che porterebbe solo altra confusione. Continua ad ascoltare la Esprit, magari si tratta di affinare maggiormente qualche parametro di regolazione o provare semplicemente con dei cavi phono diversi. Secondo me lo stesso giudizio assoluto che dai alla Esprit potrà cambiare ancora. Infatti, come anche tu hai notato, la pulizia del medio-basso, per fare un esempio, viene evidenziata dalla leggerezza del basso. Le altre testine magari ti sono sembrate meno accurate semplicemente perché più coerenti e complete. Non voglio aggiungere altri dubbi, solo spunti di riflessione.
A proposito, sto leggendo un manuale di ottimizzazione HiFi, in inglese, scritto da una persona che ha alle spalle un'esperienza ed un curriculum semplicemente imbarazzanti. Ebbene, curiosamente, in ogni pagina, insiste nel dire che non ci sono verità assolute, che i risultati cambiano a seconda delle condizioni al contorno etc. Scriverò a breve una recensione su questo bel manuale, nel frattempo prenditi tempo per ascoltare Musica (e non testine o, peggio, bracci) e per lasciar sedimentare le tue impressioni. Poi, se sarà il caso, fai altri esperimenti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Migliorare l'analogico
Ascolto musica riprodotta da molti anni ed ho ripreso recentemente in considerazione l'analogico, dopo aver avuto l'occasione di comperare dagli eredi la collezione di LP di un amico, purtroppo deceduto.
Tra i nuovi ed i vecchi dischi, ora ho circa 1000 LP e 500 CD, quasi tutti di musica classica strumentale ed operistica. Ascolto soprattutto l'opera lirica e musica da camera.
I nuovi LP mi hanno messo la curiosità di capire cosa si può tirare fuori ancora dall'analogico (che secondo il mio orecchio non suona peggio del digitale). Quindi chiedo alla sua cortesia di darmi consigli su come migliorare l'ascolto dei dischi in vinile.
Ora l'impianto è costituito da:

Gradirei un consiglio su come cominciare: testina, ingresso fono o cosa altro?
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Roberto - E-mail: r.limena (at) mansutti.it

LC
Caro Roberto,
potresti iniziare facilmente con un upgrade della testina, magari restando in casa Rega, con una Elys 2, che si monta "al volo" sul tuo RB300 e si interfaccia alla perfezione con esso. Conserveresti l'impronta timbrica attuale ed andresti a migliorare in raffinatezza generale. Per sentire queste differenze, però, anche lo stadio phono dovrebbe essere adeguato. Quello interno al tuo amplificatore Rotel RA 960 BX non è male, ma si tratta comunque di qualcosa che non rende piena giustizia al tuo trittico analogico, a mio parere. L'idea dovrebbe essere quella di andare verso un pre fono separato di maggiore qualità. Molto dipende dalla spesa ma per ottenere dei miglioramenti sensibili programma di non spendere meno di 300 € nel nuovo e, ovviamente, la metà nell'usato.
Al di sotto di questa cifra la differenza con lo stadio phono interno all'ampli potrebbe non essere sensibile, tenendo conto che c'è anche un cavo di segnale in più a dar fastidio. Nel nuovo potresti partire da prodotti come il Black Cube "entry-level" ovvero lo Statement, il Musical Fidelity XLP (entrambi tra i 300 ed i 400 €) mentre nell'usato potresti cercare gli stessi, magari alzando la mira verso un Black Cube SE oppure virare in direzione di Audio Analogue Aria, Trichord Dino e simili. Sia chiaro che più sali di livello e più ampli e diffusori diventano colli di bottiglia per la tua sorgente analogica.
Fossi in te, comunque, un tentativo per ascoltare l'integrato Dynaco al posto del Rotel lo farei.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sulla soggettività delle recensioni
Ciao Direttore,
ti pongo un quesito che mi è venuto in mente leggendo una
recensione su TnT. L'autore, prima dice "*questo è il lettore più costoso che abbia mai provato*", poco dopo "*questo è il migliore lettore che abbia mai ascoltato*". Le due cose mi danno l'impressione di una certa consequenzialità, quindi mi sono posto l'interrogativo che vado ad esplicitare.
Poiché l'ascolto, in quanto attività che attiene alle percezioni, può essere influenzato da una serie di fattori tra cui l'influenza del "blasone" di ciò che si va ad ascoltare, come possiamo escludere (o minimizzarne l'effetto) che l'autore sia stato condizionato dal prezzo e dal marchio del prodotto recensito?
In un campo diverso ma sempre basato su percezioni come l'analisi organolettica di un vino, prima di produrre giudizi si suole condurre ripetute sessioni di prova "alla cieca", eseguite da varie persone. Questo ovviamente nei casi migliori che possiamo confrontare, ceteris paribus, al progetto TnT.
Non credi che sarebbe il caso di introdurre questo principio anche per i test audio? TnT mi è sempre sembrata "indipendente" nei giudizi, lungi dal rischio di diventare "cerimoniosa" nei confronti dei produttori, e questo ne fa la fonte apprezzata che è oggi. Forse l'introduzione di queste modalità, ancorché onerosa, accrescerebbe l'apprezzamento di cui gode la rivista e renderebbe le prove ancor più autorevoli. Oltre a fugare i miei dubbi da agnostico...
Mi congedo rinnovandoti la mia stima e i miei migliori saluti,
Simone - E-mail: simone.revelli (at) gmail.com

LC
Caro Simone,
l'argomento è stato affrontato più volte su questa Rubrica, anche piuttosto di recente. Non tornerò dunque sulla validità o presunta tale delle prove in cieco che - seppur idealmente perfette - hanno una serie di problemi non trascurabili di attendibilità. Il punto non è questo, infatti. L'errore è semmai quello di addossare sulle spalle del recensore una responsabilità "di scelta" che non può essere delegata. Mi spiego meglio. Supponiamo che il recensore in questione si sia lasciato influenzare dal prezzo (e così non è, nello specifico, basta leggere altri suoi articoli per capirlo) ed abbia formulato un giudizio obnubilato da questioni non prettamente sonore. Il potenziale acquirente cosa dovrebbe fare? Acquistare a scatola chiusa o provare ad ascoltare egli stesso? Credo che siamo tutti d'accordo nel dire che l'ipotesi più sensata dovrebbe essere la seconda, soprattutto nel caso specifico, trattandosi di un apparecchio piuttosto costoso.
Ebbene, il potenziale acquirente sarebbe soggetto, di nuovo, all'influenza del prezzo? Temo di sì, se ne è stato già vittima il recensore, più esperto di lui. Ma c'è di peggio: l'acquirente sarebbe influenzato ANCHE dal giudizio che ha letto, ritenendolo assolutamente autorevole.
Come vedi, ragionare nei termini da te esposti è molto pericoloso. Soluzioni? Quella che proponiamo da sempre: le recensioni servono solo come indicazione di massima, la scelta poi deve essere personale, anche e soprattutto quando le cifre in gioco non sono basse.
Rendiamoci conto che un recensore non può aver ascoltato TUTTO e confrontato TUTTO. Ha un'esperienza limitata e su quella si basa per formulare i suoi giudizi. Se un recensore scrive chiaramente che quel prodotto che gli è sembrato "il migliore" è anche quello più costoso che gli sia capitato di ascoltare...significa semplicemente che non ne ha ascoltato altri, nella stessa fascia di prezzo. Magari, se ne avesse ascoltato altri di pari prezzo, il giudizio sarebbe stato diverso. Ecco perché bisogna sempre dare un peso molto relativo a ciò che si legge. E' proprio per questo che sono da sempre profondamente contrario alle classifiche, alle lavagne dei buoni e dei cattivi, quando espressi in senso assoluto. Per avere senso assoluto, infatti, dovrebbe essere possibile aver ascoltato tutto ciò che offre il mercato in ogni singola fascia di prezzo. Impossibile.
Infine, non so quanto ti possa rassicurare, tutti i recensori di TNT-Audio soffrono semmai del problema opposto: quando un componente è molto costoso siamo sempre poco ben disposti nei suoi confronti, perché conosciamo il valore dei componenti e siamo ben consci che certe cifre sono pure e semplici speculazioni commerciali. Paradossalmente, quindi, il prezzo ci influenza in senso inverso: più è alto e più siamo critici e meno disposti ad accettare difetti, seppur lievi. Ci sentiamo presi per il naso, come se il prezzo da solo bastasse a convincerci che il prodotto sia di qualità elevata. Un prodotto costoso genera in noi aspettative molto elevate che, se deluse, generano un'irritazione che poi certamente "passiamo" alla prova d'ascolto scritta.
Non a caso non sono rari gli esempi di prodotti molto costosi che hanno ricevuto pareri non esattamente favorevoli qui da noi.
In conclusione la parola d'ordine è sempre la stessa: credere solo alle proprie orecchie e, se davvero non si dovesse avere la possibilità di ascolti personali, almeno si dovrebbe individuare un recensore che ha gusti simili ai nostri e provare a verificare - magari limitando il rischio acquistando usato, al peggio si rivende allo stesso prezzo - se le sue impressioni collimano o meno con le nostre. L'esperienza di questi 13 anni di attività ci rassicura in tal senso, ovvero molto spesso i nostri giudizi sono largamente condivisi.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Tangenziale Revox B795
Gentile Lucio,
due o tre anni fa ti scrissi - ed ebbi la tua risposta - per qualche consiglio a proposito del mio giradischi tangenziale Revox B795, per un autentico colpo di fortuna trovato usato in ottimo stato in un negozio anni fa, meticolosamente restaurato dove necessario e infine religiosamente collocato nel posto d'onore nel mio impianto.
Equipaggiato con una Shure M97XE, é sonicamente ineccepibile, forte appunto del suo particolare sistema di tracciamento con motorino passo-passo e guida ottica; tuttavia risultano incomprensibili alcuni aspetti, quali:

Seguo TNT da molti anni, e ho fatto recentemente una ricerca, scoprendo che il B795/790 é citato solo un paio di volte nella risposta ai lettori: data la particolarità di questa macchina vintage (non so se ne possiedi una), non potresti riservarle una bell' articolo sul sito, con pregi & difetti?
Sperando di averti dato spunto per un'eventuale recensione, ti rinnovo i miei rallegramenti per il sito.
Cordialità e buon proseguimento,
Mario - E-mail: mario.cavallari (at) telecomitalia.it

LC
Caro Mario,
un po' di anni fa mi era venuto il capriccio di mettere su un secondo impianto con tutti componenti Revox. Di lettori CD 226 ne avevo avuti già due, pensavo ad un integrato, dei diffusori e, perché no, proprio al tangenziale B795. Quest'ultimo non si rivelò facile da trovare in condizioni decenti ed a prezzo da capriccio (cioè basso :-)) pertanto dopo un po' di ricerche rinunciai.
Il tuo giradischi è bello ed interessante ma, come hai notato anche tu, non è privo di problemini, come altri tangenziali dell'epoca. Per l'eccessiva sensibilità alle vibrazioni secondo me potresti risolvere con un intervento non invasivo, ovvero la solita
camera d'aria semi-gonfia da porre tra giradischi e ripiano. L'articolo fu pubblicato su TNT-Audio nel lontano 1997, altri sono arrivati con quasi 10 anni di ritardo credendo di aver scoperto l'America. Peraltro, si trattava - già all'epoca della pubblicazione di quell'articolo - di un tweak ben noto a chi non fosse del tutto a digiuno di accessoristica e tweaking. Un po' lo stesso destino hanno avuto le punte SoundCare, da noi recensite in anteprima assoluta e poi "scoperte" da altri, ad anni di distanza, senza neppure preoccuparsi di citare un minimo di bibliografia essenziale [fortuna c'è il sito della SoundCare che ci rende giustizia] :-)
Sto divagando, andiamo oltre. Mi chiedi un articolo di retrospettiva sul tuo giradischi. In un certo senso mi piacerebbe farlo, perché significherebbe avere nuovamente il tempo da dedicare a questo genere di cose che, per inciso, mi divertono moltissimo. Purtroppo da un po' faccio fatica a ritagliarmi gli spazi per fare recensioni "tradizionali"...tutto il resto deve quindi passare in secondo piano.
Ho tanti articoli di retrospettiva che mi piacerebbe pubblicare, dal Quad 33 al Sansui AU-11000, dai primi Meridian all'Ariston RD-80. Purtroppo, per fare queste cose occorre più tempo che per fare una prova d'ascolto tradizionale, perché devi andare alle fonti, recuperare tutte le informazioni, fare confronti etc. Temo quindi che, per un po' di tempo, questi (miei) amati apparecchi dovranno attendere ancora sugli scaffali.
L'unico che ho tirato giù di recente per una inusuale prova d'ascolto è un lettore CD Mission PCM-2 dei bei tempi che furono. La tentazione di recensirlo è forte ma gli apparecchi nuovi in attesa di "prova" sono troppi e mi invitano a desistere. Chissà, prima o poi....
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli per un suono più dettagliato e di impatto
Carissimo Lucio, innanzi tutto ti faccio i complimenti per la gestione di questo profondo pozzo d'informazioni utili che è TNT-Audio, al quale continuo ad attingere settimanalmente da anni.
Ti scrivo per unire le mie positive impressioni a quelle di tanti altri lettori che hanno provato il Trends Audio TA10. Il mio impianto è attualmente costituito da:

Ho ricevuto in prova il TA10 per una settimana, ed è stato un piacere riascoltare in modo nuovo i miei dischi: trasparenza, presenza, dettaglio, dinamica... nei limiti della sua bassa potenza non posso che confermare le cose già tante volte dette e scritte. Un aspetto che mi ha sorpreso è stata anche l'estensione in basso, e il senso del ritmo e coinvolgimento musicale che riesce a trasmettere tale amplificatore. Inutile rielencare i suoi limiti pratici, però devo dire che anche con diffusori da 88dB dichiarati in un ambiente 3.5x4.5 la pressione acustica ottenuta potrebbe essere sufficiente a molti (ahimè, non a me che anche in condominio ascolto a volumi sensibilmente superiori).
Detto questo, vado al punto della missiva: dalla sua restituzione, sento che l'attuale impostazione sonora del mio impianto non mi soddisfa più; gli apparecchi che avevo scelto anni fa erano legati a gusti e ad un utilizzo che ora è profondamente mutato: in passato ascoltavo solo jazz/fusion e potevo permettermi anche lunghe sedute di ascolto (ero ancora single), per cui anche l'aspetto affaticamento era importante; ora ascolto praticamente solo Rock (anche hard) per max mezz'ora di fila (dopodichè la famiglia "reclama" :-)), la fatica d'ascolto non esiste più (magari...) per cui l'aspetto dell'"impatto" è forse quello che vorrei ritrovare (senza buttare via tutto ovviamente - men che meno le adorate D15).
Alla ricerca di un suono "TA-Style" con qualche watt e utility in più, pensavo quindi di acquistare un Nuforce IA-7 e successivamente valutare l'eventuale sostituzione del lettore CD; data la mia ormai cronica carenza di tempo libero, che mi impedisce di effettuare esaustive prove di ascolto in svariati negozi (nei quali difficilmente ritroverei in prova l'abbinamento con i restati componenti dell'impianto), pensavo di effettuare l'acquisto "alla semi-cieca". Visto che tu hai avuto modo di apprezzare entrambi gli apparecchi, volevo sottoporti due domande:
  1. Più volte ho letto che il suono dell'IA7 non è quella da TA10; ritieni che possa essere più freddo o aggressivo del TA? Cerco una maggiore "dinamica", ma mi piacerebbe conservare un certo equilibrio generale, con una gamma bassa sempre ben presente. Oppure potrei pensare ad uno dei vari ampli basato sul Tripath 2022?
  2. Ritieni che anche il lettore CD possa essere così determinante all'impostazione sonora totale, oppure le differenze con altri lettori (di fascia di prezzo similare: 1000/1500 euro max) siano più limitate rispetto a quelle ottenute con la sostituzione del solo amplificatore? (leggi: vale la pena di effettuare un side grade per acquistare p.e. un Naim CD5i o un Rega Apollo?)
Ti ringrazio in anticipo, scusami se ti ho annoiato con la mia lunga missiva (ho scritto il doppio di quello che mi ero ripromesso)
Ciao, Grazie
Paolo - E-mail: mf5973 (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
mi fa piacere che abbia gradito così tanto il piccolo TA 10.1 anche con diffusori palesemente inadatti alle sue capacità ...elettriche. Se è quel tipo di suono che cerchi forse la scelta più sensata potrebbe essere proprio il NuForce IA7, tanta potenza in più ed un suono dettagliato e trasparente come da tradizione dell'Azienda californiana. Gli ampli basati su Tripath più potenti hanno un'impostazione sonora leggermente diversa, più morbida ed ambrata, probabilmente non è ciò che cerchi. Una possibile alternativa tradizionale al NuForce potrebbe essere un vecchio integrato Krell KAV300i, da cercare usato, si dovrebbe trovare per cifre non distanti da quelle dell'IA7 nuovo. Non ha la trasparenza e la precisione del NuForce ma ha un basso strepitoso e tanta, tanta potenza.
Per quanto riguarda la sorgente, pure lei votata ad un suono piuttosto rilassato, io aspetterei la sostituzione dell'ampli, potrebbe essere che il tuo impianto riceva già così quell'iniezione di vitalità che stai cercando. In caso negativo, potresti pensare a delle macchine più aperte dell'Audio Analogue, da Rotel in poi, passando per Cairn (se ti capita), North Star e simili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un upgrade da 4000 euro - 4° parte - Conclusioni
Caro Lucio, mi "corre l'obbligo" di mettere al corrente te e quanti avessero seguìto la mia personale ricerca di definizione del mio impianto (vedi
lettera n° 462) di come è andata a finire. Impianto precedente:

Impianto attuale: Salto mortale triplo con avvitamento multiplo capriato....:-)) Chiudo gli occhi e non mi sento più inchiodato sulla mia sedia a rotelle, levito nella stanza sulle onde emozionanti della musica... Non avevo mai ascoltato così i miei cd, e tantomeno i miei vinili accantonati da tempo.
Una menzione particolare per l' ESOTERIC X-05 che è vero che costa non poco, ma che grazie ad una meccanica e ad una costruzione mirata all'eliminazione di vibrazioni dannose, oltre ad un circuitazione di qualità, ha comportato un sensibile miglioramento a tutti i parametri d'ascolto.
Posso inoltre confermare, ovemai ce ne fosse bisogno, che l'apporto dei cavi, di potenza e di segnale, si sente, e come...! Così come da sempre ci ha insegnato TNT, la lotta alle vibrazioni è decisiva. Chi dovesse ancora avere scetticismi al riguardo, provi per credere!! Naturalmente, come ci è sempre stato detto dal nostro caro Lucio, ascoltando per bene ciò che si compra, per evitare delusioni, o peggio, fregature...:-)).
BUONA MUSICA A TUTTI !!!!
P.S. Si dice a volte che anche le "macchine" hanno un' anima... Ebbene, appena ordinato l' Esoteric, il vecchio caro CD 960 si è...suicidato!!!
Paolo - E-mail: cajatigrieco (at) alice.it

LC
Caro Paolo,
tutto è bene quel che finisce bene...anche se il portafoglio non ringrazia, almeno stavolta! Sono contento che la tua ricerca della migliore soddisfazione musicale sia approdata ad un porto tranquillo e sicuro: ottimi componenti, buona sinergia e nessuno squilibrio particolare. La questione "cavi" e quella della lotta alle vibrazioni diventano importanti quando già tutto il resto è stato scelto con cura, tenendo conto delle regole per una corretta installazione in ambiente. Inserisco questa tua, piena di entusiasmo, nel nostro piccolo Angolo dell'Ottimismo settimanale.
Non mi resta che augurarti buon divertimento e buon ascolto! A proposito di ottimismo, consentitemi di congedarmi con il ritornello di una bellissima canzone che sta suonando esattamente in questo momento (una stretta di mano virtuale a chi la riconosce):

E non ci siamo più incontrati
se non per gelidi minuti
ma ascolterai questa canzone
e capirai la mia emozione.
Ma come fanno gli aquiloni allora
se non c'è vento per volare?
Non vanno su, non vanno su
Proviamo un po' a soffiare...basterà!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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