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Re: Mission impossible: alla ricerca di un lettore CD che suoni similmente ai miei vinili
Ho letto nella sezione Lettere alla Redazione di "Mission impossible: alla ricerca di un lettore CD che suoni similmente ai miei vinili". A tal proposito posso brevemente raccontare la mia esperienza in quanto sono uno di quelli che ha fatto il "salto": ho abbandonato il mio lettore cd (un ottimo Audio Analogue Primo CD VT) per un sistema di archiviazione di tutta la mia collezione musicale su di un hard disk di rete (NAS) e collegato al nuovo apparecchio LINN il Majik DS. Risultato: strabiliante!!!
Oltre la grande comodità nell'utilizzo e nella possibilità di ricerca e catalogazione di tutta la collezione (si riscoprono canzoni che che non si ricordava di avere o che erano anni che non si sentivano) è la qualità dell'audio che è ottima con un miglioramento un po' in tutti i parametri. In breve la musica acquista proprio un po' di quel sound analogico tipico appunto del vecchio ed ancora amato vinile.
Infatti il mio giradischi è entrato in crisi in quanto prima con un confronto diretto CD-VINILE quest'ultimo era letteralmente imbattibile mentre adesso nel confronto DS-VINILE le differenze di appiattiscono molto e per certi aspetti il DS è nettamente superiore. Il mio impianto è composto da:
LC
Caro Andrea,
sono sostanzialmente d'accordo con te, una nuova era è iniziata e promette molto bene. D'altra parte il declino del supporto fisico è davanti agli occhi di tutti. L'unico a resistere, per varie ragioni, è proprio il vinile, che ha dalla sua - oltre ad una indiscutibile qualità sonora - anche il fascino del "possesso", cosa che un file audio non potrà mai avere. Il CD è sul viale del tramonto, certamente ci vorranno molti anni prima che venga abbandonato del tutto, ma il suo compito l'ha svolto ed il suo ruolo è ormai concluso. Ha portato il digitale nelle case di tutti, con una grande qualità di base, impensabile da ottenere con il vinile che era, ai tempi, mal suonato e peggio trattato. Solo gli audiofili conoscevano la verità (e cioè che il vinile era superiore al CD, per certi versi) ma il grande pubblico non ha potuto fare a meno di notare l'enorme divario, tutto a favore del CD.
Può un music server diventare LA sorgente del futuro? Può darsi, l'importante è che sia svincolato dal PC perché quest'ultimo è ancora ben lontano da essere diffuso come dovrebbe o potrebbe essere. Per questo motivo ritengo che il PC come sorgente HiFi sia un ottimo sistema ma solo per chi già lo possiede e lo utilizza. Tieni conto che la percezione che abbiamo noi, che viviamo "online" 24 ore al giorno è piuttosto distorta: basta vedere quante persone che, pur avendo l'e-mail che è indiscutibilmente più veloce e comodo (e meno intrusivo), continuano ad usare SMS e telefono. Il PC non è così diffuso come possiamo pensare noi che lo usiamo sempre, per fare qualunque cosa. La banda larga è disponibile per 10 milioni di italiani (siamo tra i peggiori in Europa) mentre da un rapporto dell'Istituto di Studi e Analisi Economica (ISAE) risalente al mese di febbraio 2008 si evince che un PC è presente nelle case di 1 italiano su 2 ma soltanto il 40% degli italiani si collega ad Internet (e ben un quarto di questi lo fa ancora con modem 56.6). Capisci bene che, con questa prospettiva, la diffusione, almeno nel nostro Paese, dei music server sia ancora utopica.
Dal punto di vista audiofilo, confesso di essere ancora attratto dal disco in quanto tale, in particolare dall'LP. Tuttavia, la sempre crescente diffusione di master digitali provenienti direttamente dagli studi di registrazione sta rendendo l'opportunità "liquida" incredibilmente appetibile. I tempi non sono ancora maturi, ma la strada è tracciata.
Grazie del prezioso spunto di riflessione,
Lucio Cadeddu
Magia del Tripath?
Ciao di nuovo dagli USA, Lucio, ed un saluto a tutti I lettori di TNT! Ritornando alle mie elucubrazioni sulla filosofia dell'ascolto in HiFi e prendendo spunto dalla lettera intitolata Esistono anche audiofili felici sul No. 494 di TNT, vorrei approfittarne per richiederti, visto che ne hai una grande esperienza, qualche informazione sul suono del famoso chip Tripath che in questi ultimi anni è venuto alla ribalta nello spesso stantio mondo dell'HiFi.
Ho sentito molte persone definire il suono di amplificatori, anche miseri, contenenti questo chip come "magico" ! A questo punto mi domanderei, cosa significa questo termine nel linguaggio HiFi? Quali caratteristinche nel suono questo termine identifica e racchiude? Sono caratteristiche nessuna delle quali è presente nel suono di altri apparecchi, o solo in parte?
Oppure è una miscela speciale di questi che non si riscontra altrove? O è una sorta di distorsione eufonica del suono, tipo apparecchi a valvole "valvolari" o analogico? O forse si tratta di una particolare trasparenza, magari dovuta ad un livello di rumore estremamente basso? E sono queste caratteristiche "magiche" state correlate a particolari caratteristiche elettriche del chip? Pare anche che il souno sia ancora migliorato nelle più recenti incarnazioni di questo chip, ma allora adesso è ancora più "magico" ??
Ti ringrazio in anticipo di quanto vorrai farci sapere.
Ed anche ti chiederei, pensi valga la pena di sostituire il finale a valvole (ma non dal suono "valvolare" e privo delle discutibili caratteristiche sonore che contraddistinguono il suono di parecchi, non eccelsi, amplificatori a stato solido) Audio Research D-250 MkII (valore circa $ 5000) con un NuForce con chip Tripath (circa $ 2000) per alimentare le vie superiori ( 130 Hz-28.000 KHz) delle mie casse Infinity Gamma (con servocontrollo per i bassi). Preamp è il vecchio Audio Research SP6B rivalvolato, per quanto non disdegni di sostituirlo spesso con un vecchio Rappaport PRE1 (definito anche lui "magico" in un vecchio numero di Sterobest di fine anni '70...), che mi sembra dia un suono assai chiaro e trasparente, mentre l' A/R è forse un po' più mellifuo...
Amplificatori per i bassi sono sempre due Hafler XL-600 a ponte (vedi TNT Vol. 269) mentre il CD player è un Denon CDP-1560, con operazionali di uscita sostituiti con degli OPA 2134, ed i
cavi sono Monster Cable 400 di segnale e Monster Cable di potenza.
Considera, per favore, che cerco un suono dettagliato, estremamente trasparente, analitico, non eufonico, e che le casse mettono fin troppo in luce tutti i difetti della catena audio. Non cerco di nascondere i difetti delle registrazioni, voglio sentire esattamente tutto quello che è stato e non è stato inciso....
Ebbene Lucio, ti ringrazio in anticipo per le tue opinioni e sempre centrate risposte e ti saluto ancora una volta...
Antonio - E-mail: moronia.geo (at) yahoo.com
LC
Caro Antonio,
per capire cosa intendo quando parlo di "magia" del TA2024 (e, in qualche misura, delle sue incarnazioni) bisognerebbe ascoltarlo, in condizioni ideali (diffusori abbastanza sensibili, buona alimentazione etc.). Certamente molta della magia sta nella trasparenza, nella capacità di estrarre dettagli dal messaggio musicale e di porgerli con una naturalezza disarmante. La magia sta nel far sembrare tutto questo assolutamente "semplice" quando invece tante amplificazioni tradizionali sembrano quasi far fatica ad essere così naturali e che, anche quando riescono a suonare così dettagliate, lo fanno con una nota "forzata", quasi stridula. In definitiva, precisione, ricchezza dei dettagli ed un incredibilmente ampio palcoscenico sonoro...questi sono i tre aspetti che colpiscono di più. Relativamente al prezzo e non solo!
Per quanto rigurda il tuo caso, visto il suono che cerchi, non avrei dubbi a sostituire tutte le amplificazioni con dei NuForce REF8.5 o REF9 (magari SE), sia per la gamma medio-alta, sia per le basse frequenze. Occhio però a non far confusione: NuForce con Tripath non c'entra niente. NuForce utilizza una tecnologia proprietaria piuttosto differente da Tripath ed altri (Hypex, IcePower etc.). Stiamo sempre parlando grossolanamente di classe D (PWM, insomma), ma con approcci circuitali molto, molto differenti. E non avrei dubbi a sostituire pure i pre, magari con un NuForce P8 o P9, a seconda delle finanze. Negli USA non avrai difficoltà a poter valutare tutto nel tuo impianto, visto che l'Azienda californiana manda in prova a casa, gratuitamente, i propri apparecchi, tanto è sicura che non torneranno più indietro dopo una prova sul campo.
Altri apparecchi che potresti valutare, sulla stessa falsariga, BelCanto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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© Copyright 2009 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
Caro Direttore,
a distanza di qualche mese torno a scriverti, questa volta non tanto alla ricerca di suggerimenti quanto piuttosto per condividere la soddisfazione per il mio primo impianto finalmente completato.
L'A32, acquistato in Inghilterra lo scorso autunno e rivelatosi subito difettoso, è appena tornato dal suo secondo viaggio a Cambridge, dopo che in una prima occasione il servizio assistenza non aveva individuato correttamente il guasto. Sebbene la vicenda abbia inizialmente minato la mia fiducia nel produttore, la gentilezza e grande disponibilità sia del
customer service che della parte tecnica (se mi è permesso fare nomi, rispettivamente nella persona di Ms. Kenyon e Mr. Moore in particolare) mi hanno in ultimo fatto rivalutare Arcam in pieno. Particolare non da poco, la Casa si è accollata in entrambe le occasioni non solo le spese della riparazione in garanzia, ma anche quelle di spedizione via corriere da e
per l'Inghilterra!
Devo inoltre ammettere di essere rimasto, per così dire, in buona compagnia anche quando temporaneamente orfano dell'A32: un T-Amp Gen 2 prima ed un NAD 3020 "pescato" in un mercatino poi hanno mitigato molto efficaciemente i dolori dell'attesa..
Ora vengo al dunque: la Musica. Negli ultimi tempi non solo ho, a seconda dei casi, rivalutato o scartato definitivamente vari CD che giacevano inascoltati da mesi sullo scaffale; ma ho anche e soprattutto riscoperto la gioia di sperimentare nuovi artisti ed addirittura interi generi che non avevo mai frequentato prima. In passato ero sempre stato molto, forse
anche troppo morigerato con il volume: ora invece mi ritrovo a ruotare la manopola sino a territori inesplorati e godermene gli esiti.
Sono ben conscio del fatto che il mio sistema sia assolutamente perfettibile, ci mancherebbe altro.. ma al momento tutto passa in secondo piano ed ogni scusa è buona per una gratificante sessione d'ascolto!
Parlavo poc'anzi di perfettibilità, ed eccomi quindi all'unica e marginale domanda che avrei da porti al momento. Ho recuperato il mio attuale giradischi da uno stanzino umido e polveroso, ma a dispetto degli anni e delle circostanze mi risulta per ora pienamente accettabile, considerando che con il vinile sono assolutamente agli esordi. L'unica
cosa che penso sarà da sostituire a breve è il fonorilevatore, perché anche con vinili immacolati non mancano vari fruscii: cosa mi consiglieresti a livello di MM, volendo restare sotto i 100 euro?
Last but not least, dopo anni trascorsi fra sistemi compatti e cavetti acquistati al supermercato, mi sia consentito ringraziare ancora te e tutto lo staff di TNT per avermi ispirato e idealmente accompagnato lungo il piacevole percorso di scoperta del piacere acustico!
Fabrizio - E-mail: f.marcon (at) soitem.it
Caro Fabrizio,
pubblico questa tua non tanto per il piacere di raccontare storie di audiofili che, grazie ai nostri piccoli consigli, sono riusciti nell'intento di godersi la loro Musica preferita quanto per segnalare l'episodio della riparazione dell'Arcam. E' molto frequente, infatti, che i distributori italiani non riconoscano la garanzia di prodotti acquistati all'estero e ciò, ovviamente, frena molto la voglia di fare acquisti sicuri al di fuori dei confini nazionali. Noto con piacere che l'Arcam non solo non si è rifiutata di riparare un prodotto acquistato fuori dalla "distribuzione nazionale" ma addirittura si è accollata tutte le spese.
Ecco, quando dico che il mercato inglese è maturo e quello italiano provincialotto adesso capite a cosa faccio riferimento. In UK si vende molta più HiFi non solo per tradizione pura e semplice ma per una diffusa e radicata politica di supporto alla vendita che mette il "customer" in primo piano, con una sana politica dei prezzi e con un servizio post-vendita assolutamente ineccepibile.
In Italia, molto spesso, l'audiofilo è buono solo quando si può "spennare" con prezzi tra i più alti del mondo e servizi post-vendita ridotti all'osso. E' chiaro che con una gestione di questo tipo le vendite non potranno che essere limitate. In fondo, come ho già scritto altre volte, per molti operatori è davvero meglio così: pochi clienti cui vendere pochi prodotti molto costosi. Va tutto bene, basta che poi non ci si lamenti per la crisi!
Per quanto riguarda il consiglio che mi chiedi, io sarei drastico: piuttosto che spendere 100 € in una nuova testina, io venderei il Sanyo ed acquisterei un giradischi nuovo, migliore, già dotato di testina di discreto livello. Facciamo due conti insieme: il Sanyo, realisticamente, per 80-100 € lo vendi, non c'è giradischi su Ebay che non finisca a cifre simili, anche il più sgrauso. Basta fare una bella inserzione, mettere delle belle foto ed includere una buona descrizione ed il gioco è fatto. Aggiungi i 100 € che volevi spendere per la nuova testina e sei a 200 €. Per questa cifra acquisti, ad esempio, un ProJect Genie RPM1 (già dotato di testina Ortofon OM3E) mentre con 220/230 € prendi quello che monta già la Ortofon Alpha. Per poco di più c'è il ProJect Debut III. La qualità è senz'altro superiore al tuo Sanyo attuale e, soprattutto, acquisti una "piattaforma" che può evolvere molto facilmente verso l'alto.
Se proprio non riuscissi a staccarti dal tuo Sanyo, considera l'acquisto di una testina Grado Silver, ottima scelta in quella fascia di prezzo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buonasera Direttore, il mio sistema è composto da:
Vorrei sostituire ovviamente il lettore cd. Ho avuto modo di ascoltare in un negozio di Hi Fi un Marantz CD5003 e un Cambridge Audio 340C (per capire l'impostazione timbrica di Marantz e Cambridge Audio).
Il Marantz mi è sembrato caratterizzato da un effetto loudness e con i bassi poco controllati mentre il Cambridge l'ho trovato più equilibrato. Purtroppo l'ascolto è stato fatto in saletta con diffusori Triangle e ampli valvolare (quindi non ho potuto provarlo con i miei componenti).
Cosa ne pensa del Cambridge Audio nel mio sistema? Non vorrei inserire un componente che esasperi il carattere brillante delle Klipsch. Per prendere un prodotto abbastanza buono pensavo di andare sul 540C (non era disponibile in negozio), che è equipaggiato con il DAC Wolfson, che dovrebbere avere caratteristiche migliori: cosa ne pensa (ho letto la vs. recensione
sul 640C, il modello superiore ma non mi sembra un best buy).
Ultima cosa. Ho realizzato i cavi di potenza FFRC: mamma mia che differenza dai precedenti (TNT Star), uno spettacolo, si è allargato lo spettro delle frequenze riprodotte e mi sembra sia anche aumentata la profondità del soundstage! Complimenti davvero per i vs. progetti e le vs. recensioni (il Trends rappresenta l'hi fi per tutti!).
Cordiali saluti,
Alessandro - E-mail: agatti4874 (at) gmail.com
Caro Alessandro,
tra i due lettori che hai ascoltato mi pare che sia più adatto il Cambridge ma ti consiglierei caldamente di valutare anche il NAD C525BEE che costa una cifra analoga (circa 350 €) ed ha un carattere certamente adatto al tuo impianto. In alternativa, con cifre simili, puoi anche pensare di cercare qualcosa nell'usato recente, a caccia di modelli NAD superiori oppure anche di Rega Planet, un evergreen che di certo farà la sua bella figura nel tuo impianto.
Tieni anche conto che la "brillantezza" delle Klipsch potrebbe essere in qualche modo aiutata dalla loro disposizione in ambiente e dall'ambiente stesso, se molto riflettente. Fai qualche esperimento in proposito.
Per quanto riguarda la soddisfazione per i nostri progetti di cavi autocostruiti ti ringrazio! E' sempre piacevole leggere di qualche audiofilo che con materiali non "nobili" ed un po' di pazienza per spellare dei fili :-) riesce a realizzare dei prodotti assolutamente piacevoli da ascoltare. E grazie anche per l'ennesimo feedback positivo sul Trends Audio TA 10.1, è un apparecchio che continua a piacerci moltissimo e che non finisce di sorprenderci.
Ha dato il "LA" alle amplificazioni di basso costo ed alta qualità e questo ha spronato il mercato alla concorrenza. Non molto tempo dopo, infatti, è stato messo in commercio il Virtue.One che, a fronte di un costo appena superiore, si permette di offrire qualità analoga con una potenza (50+50 watt) finalmente adatta a pilotare tutti i diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buongiorno, sono un giovane neofita in questo campo. Mi sto appassionando al vinile e piano piano grazie sopratutto al vostro sito sto cominciando a farmi un'idea di cosa vuol dire far suonare bene un disco in vinile.
Ho un problema che credo sia abbastanza normale per chi come me si è appena affacciato a questo mondo, una gran confusione sugli acquisti da fare. Il vostro sito mi ha aiutato molto a chiarirmi un po' le idee ma ho un paio di dubbi che volevo porvi via mail. Per cominciare io ho questo tipo di impianto:
Quando ho preso il sintoamplificatore non sono stato molto furbo mi son fatto un po' "fregare" dal rivenditore che mi aveva assicurato essere ottimo anche per l'ascolto del vinile e non mi sono accorto che non aveva un ingresso PHONO, così ho dovuto prendere il preamp.
Il preamp lo tengo con la regolazione del volume al massimo e nonostante ciò il volume mi sembra sempre piuttosto basso, nel senso che se magari un cd lo ascolto con il volume dell'ampli impostato su "-30" lo stesso album su vinile lo devo tenere almeno a "-15". Ciò è normale o dipende magari dal giradischi?
L'amplificatore ha una funzione "DIRECT STEREO" che dovrebbe essere la più adatta per l'ascolto di un segnale analogico come il vinile, ma usandola mi elimina il sub e praticamente non esistono i bassi. Anche questo può dipendere dalla qualità del giradischi o della testina?
Detto questo il mio dubbio principale in questo momento è che non so se cambiare la testina con una di qualità superiore ad un costo non eccessivo oppure cambiare il giradischi con l'intezione di spendere non più di 250-300euro, queste sono le mie possibilità economiche in questo momento. La testina la devo comunque sostituire dato che suona davvero male.
Mi sto facendo una piccola collezione di dischi nuovi 180gr HQ, ma i "tic toc" ci sono eccome. Faccio bene a pensare che sia la testina il problema in questo caso?
Nel frattempo mi sono munito di "NAGAOKA Rolling Cleaner" - RINGMAT Statmat - Buste antistatiche NAGAOKA interne ed esterne.
E qui mi sorge anche una domanda probabilmente "stupida" ma a cui non son riuscito a trovare una risposta adeguata da nessuna parte, le testite sono universali? cioè ok MM o MC ma se io sostituisco la mia MM con un'altra di marca diversa sempre MM rischio di trovarmi con un attacco diverso o cose di questo tipo?
Io cercando su internet ho trovato una testina "GRADO RED" a 80euro e una "NAGAOKA MP100" sempre a 80euro, purtoppo le mie conoscenze non mi permettono di capire quale sia migliore. Per questo mi rivolgo a voi.
Vale la pena comprare una delle due per il mio giradischi o conviene di più cambiarlo?
Sempre su internet avrei trovato un giradischi "THORENS TD-158" nuovo al prezzo di 300euro, questo mi interesserebbe e sarei disposto a spendere quei soldi. Il mio obbiettivo principale è comunque creare un impianto che mi permetta di rendere onore ai vinili che sto comprando, senza grandissime pretese visto anche le mie possibilità economiche.
Vi ringrazio comunque, il vostro sito mi ha già aiutato molto a conoscere questo mondo.
Davide - E-mail: sdavide (at) live.it
Caro Davide,
vale anche per te quanto scritto un paio di lettere sopra: piuttosto che spendere denaro in una testina migliore è preferibile vendere tutto e dotarsi di un giradischi "completo" di qualità superiore.
Passo agli altri quesiti. Potrebbe essere normale che il vinile suoni più piano rispetto al CD, dipende dalla tensione di uscita della testina e dal guadagno del pre fono. Non è un problema, come ho sempre detto, la manopola del volume è solo un "attenuatore" del segnale, ruotarla un po' di più verso destra potrebbe essere persino benefico in termini di qualità sonora. In realtà, i potenziometri del volume funzionano meglio quando sono "lontani" dalla zona di massima attenuazione.
Potrebbe essere, comunque, che con un'altra testina il segnale guadagni qualche frazione di dB in più.
Per quanto riguarda lo standard delle testine questo è assolutamente universale. Le uniche testine non compatibili con un sistema di fissaggio a due viti sono quelle con lo standard P-mount, un po' in voga negli anni '80 ed ora decisamente caduto in disgrazia. La stragrande maggioranza dei giradischi sul mercato (anche usati, dico) adotta lo standard tradizionale a due viti mentre è difficilissimo ormai trovare giradischi nuovi che utilizzino lo standard P-Mount senza viti.
Questo significa, in definitiva, che si può acquistare qualunque testina che sia compatibile con il proprio pre fono (MM o MC, quindi) senza preoccuparsi d'altro. Quelle che hai indicato sono ottime (una leggera preferenza per la Grado) ma, ripeto, la strada più conveniente è quella di cambiare tutto. Inoltre, starei ben attento a far leggere nuovi vinili 180 grammi ad un giradischi con una testina vecchia e, probabilmente, mal regolata. La possibilità di "ararli" anche solo dopo un semplice ascolto è estremamente elevata. Il fatto che tu già senta dei "tic toc" da vinili HQ nuovi mi fa pensare al peggio, fermati finché sei in tempo!
Prima di acquistare Rolling Cleaner e buste antistatiche (accidenti, neppure io le uso!) non sarebbe stato meglio mettersi al sicuro con un giradischi migliore? E sì che su questo sito abbiamo sempre messo in guardia sulla possibilità di rovinare i dischi con macchine non all'altezza!!!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
Sabato 21 febbraio sono finalmente riuscito a realizzare un'iniziativa che avevo in mente da tempo: il primo "Affordable hi-fi meeting". La mia idea era appunto quella di dare inizio alla prima minirassegna indipendente dedicata esclusivamente alla vera alta fedeltà accessibile.
Pertanto non ho messo alcun vincolo sui prodotti e sulla loro presunta "categoria/classe di appartenenza", ma tutto è stato valutato sulla basedella effettiva qualità sonora, la quale (devo ammettere con piacere, a testimonianza dell'attenzione, preparazione e competenza del pubblico presente) non ha lasciato molto spazio alla soggettività ed i commenti sono
quindi stati pressoché unanimi.
Consapevole delle enormi potenzialità di molti componenti hi-fi di "primo prezzo", ho volutamente scelto il sabato sera tra le due giornate del Milano hi-end (21 e 22 febbraio): in tal modo molti dei presenti erano reduci da una giornata dedicata ad impianti di ben altro costo.
Nell'ordine è stato provato T-Amp + Indiana Line TH-370, T-Amp + Boston T-930 con woofer Indiana Line W20 (bel componente da 8" con cono in pressoiniezione polipropilene/mica e magnete al cobalto), Fenice 20 sempre con le Boston (che sono state utilizzate per tutti i successivi ascolti, grazie alla buona tenuta in potenza e alle ottime doti di estensione e
correttezza timbrica), per poi passare ad una innovativa amplificazione (pre + finale da 180 W/ch: Hypex udc 180), al Gainclone (a mio avviso migliore di Hypex udc 180, potente ma troppo "asciutto" per i miei gusti) e, infine, alla Fenice 100 con toroidale (prototipo in scatola da hi-end di altissimo livello) che, con i suoi 60 watt RMS, era in grado di suonare molto più forte di tutti gli altri amplificatori provati (nel celebre brano Fallin' di Alicia Keys, col volume a ore 10 o poco oltre, tremava il pavimento, anche ad oltre cinque metri dalle casse), ma soprattutto con una dinamica
pazzesca!
Devo ammettere che anche il TA2022 suona molto bene, non quanto il TA2024 ma decisamente meglio di tutte le altre amplificazioni presenti. Inoltre Bruno Gigante di S3 (che con la presenza sua e dei suoi prodotti ha contribuito
alla buona riuscita dell'incontro) mi ha assicurato che, in abbinamento ad un pre attivo, la resa migliora ulteriormente, a differenza di quanto avviene per la Fenice 20, che a fine serata ho inserito definitivamente nel mio impianto, ora composto da: giradischi Thorens TD 160 con braccio TP16 e testina Stanton 500, lettore JVC XV-N322, amplificatore Fenice 20 MKT II
alimentato da batteria per auto, preamplificatore phono TProgress PM-06 alimentato dalla stessa batteria, diffusori a sospensione pneumatica Boston Acoustics T-930 con woofer Indiana Line W20.
La serata ha infine dato risposta affermativa a due importanti quesiti:
Ancora un grazie di cuore a te (per il tempo e lo spazio che stai dedicando a questa mia iniziativa), a S3 Shop (l'amico Bruno Gigante in primis) e agli amici del T-Forum che ne hanno reso possibile la piena realizzazione.
Ciao.
Andrea - E-mail: andrea_gianelli (at) libero.it
Caro Andrea,
non che posso che esprimere tutto il mio entusiasmo per queste piccole iniziative a sostegno dell'HiFi di primo prezzo (ma grandi prestazioni). E' una sorta di "nuovo inizio", come quando negli anni '70 ci si ritrovava a casa di altri appassionati per ascoltare Musica insieme e valutare apparecchi HiFi. Si obietterà che questi incontri audiofili ci sono sempre stati. Verissimo, ma questi come quello raccontato sopra sono diversi perché anziché fare a gara a chi ha l'impianto più "cool", si fa a gara a chi riesce ad ottenere i risultati migliori spendendo il meno possibile. E questo, credetemi, è un compito ben più difficile del mettere insieme impianti di alto livello: là basta non essere del tutto idioti e poter gestire cifre importanti ed il gioco è fatto.
Quando il budget, anziché volare verso l'alto, in una sorta di gara a chi ce l'ha più....costoso, è il parametro da tenere in massima considerazione (verso il basso) allora il gioco si fa duro ed il divertimento, di conseguenza, aumenta. Facile riuscire con tanti soldi a disposizione, più difficile stupire con poche centinaia di euro.
Sulla stessa falsariga, un po' per fare da contraltare al più famoso e spendaccione "Top Audio" - sempre più distante dal mondo reale, peraltro, ed a mio parere chiuso in un loop autoreferenziale ed autoestinguente - nasce anche il Bottom Audio, gara a squadre per autocostruttori a caccia di ottime prestazioni contenendo i costi. Pare proprio che il Bottom Audio sarà replicato anche quest'anno (1 e 2 Maggio a Monterubbiano (FM)).
Insomma, lascetemi dire che c'è un profumo nuovo nell'aria...e sa di buono. E mai dimenticare che tutto questo è nato grazie ad un piccolo, odiatissimo nanerottolo dal grande cuore che risponde al nome di T-Amp.
Lucio Cadeddu
Gentile Lucio, complimentissimi, innanzitutto, per la stupenda rivista da te diretta, mi ha fatto riscoprire la voglia di ascoltare la musica in modo perlomeno decoroso. Ti scrivo sulle ali dell'entusiasmo per essere riuscito a costruire un impiantino che mi piace molto. Avevo un budget limitatissimo e, quindi, forte delle migliaia di testimonianze (in primis la tua stupefacente recensione) ho acquistato un Sonic t amp in seconda mano su ebay con alimentatore 12v 3A (il tutto perfettamente funzionante, per soli 25 EU!).
Il mio "vecchio" ampli Kenwood Ka 3500 della metà degli anni 70 si è immediatamente inchinato alla qualità dello scatolotto. Successivamente ho pensato di sostituire le mie vecchie Rcf br 33 dotate di suono accettabile che,
causa sostituzione dei woofer originali con altri di inferiore qualità (prestate, molti anni fa, per una festa, distrutti i woofer, buttati da chi ha fatto ciò e sostituiti!), erano discretamente peggiorate sullo spettro mediobasso (anche se rinate grazie al t amp!).
Ho sentito a casa di amici varie KEF e Mission (KEF Cresta 10 e 30, Mission serie 700 e altre) che mi piacevano
molto ma, purtroppo, tutte fuori dal mio ridicolo budget (a parte le Cresta 10 che ho apprezzato molto timbricamente ma che si sarebbero perse nel mio salone di 30 mq.).
Così come è successo alle Psb image 1b Cercate e trovate su ebay per 80 euro, alla prova d'ascolto mi deludono abbastanza: ero pronto alla riduzione di emissione sullo frequenze più basse, ma la eccessiva chiusura sul medio alto
mi ha fatto subito pentire dell'acquisto e così le ho prontamente rivendute su ebay senza perdere un euro (mi sta comunque bene visto che non si dovrebbero acquistare diffusori a scatola chiusa). Mio padre possiede un buon impianto con
pre e finale Yamaha e Esb 45 LD che mi sono sempre piaciute timbricamente.
Avendo un bel ricordo delle Esb sono ricascato nell'acquisto a scatola chiusa trovando un paio di XL5 per 80 euro con woofer perfettamente riconati. Lo so che non si tratta proprio del massimo ma per quella cifra non credo avrei
potuto trovare di meglio. Basso profondo medio alto cristallino, molto godibili in generale. Sono veramente molto soddisfatto del mio piccolo trittico Teac cdp 3500, t amp e Esb Xl5 e che mi sta facendo godere buone ore di musica. Grazie a te Lucio per aver contribuito al risveglio di un cuore audiofilo,
Un cordiale saluto,
Gavino - E-mail: gavino.ganau (at) libero.it
Caro Gavino,
grazie del feedback positivo! Le tue ESB XL5 forse non saranno audiophile ma almeno hanno tanta "sostanza", quella che ti serve per sonorizzare con anche un po' di bassi profondi e potenti il tuo salone. Certo che se penso che tra ampli e casse hai speso appena 105 € c'è di che consolarsi! Evidentemente, con un po' di pazienza ed accettando dei compromessi, si può ascoltare in maniera soddisfacente anche con cifre prossime allo zero :-)
Per ora puoi goderti la tua Musica preferita!
Quanto alle ESB di tuo padre...quanti ricordi! Hanno fatto parte di uno dei miei primi impianti HiFi, non ricordo più quanti anni fa. Molto belle esteticamente, con una discreta gamma medio-alta, me le ricordo deludenti in basso. Mi ricordo che le guardavo e chiedevo loro "Accidenti, tutto qui?" :-)
Probabilmente con un'amplificazione migliore avrebbero suonato con più impatto ma coi soldi da studente di liceo non è che potessi fare moltissimo. All'epoca, comunque, era già un gran bell'ascoltare!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile direttore è la prima volta che le scrivo, avrei dei dubbi che vorrei eliminare. Intanto le descriverei il mio impianto:
Ho sistemato il tutto in una stanza di 6.5mx5m, i diffusori sono disposti sulla parete più lunga lasciando 1,5m dalle pareti sia di fondo che quelle laterali, l'ambiente è abbastanza arredato, con più attenzione possibile per ottimizzare l'acustica. Come può vedere mancherebbero i cavi di alimentazione e magari un condizionatore di rete, mi sarebbe piaciuto rimanere sui Mit magari lo Z-Cord ma mi sembra di aver capito che non hanno la tradizionale spina schuco, si potrebbe montare una presa a parete di standard americano? Visto che in ogni caso devo rifare l'impianto elettrico
non mi creerebbe nessun problema.
Il budget per i cavi l'avrei ipotizzato tra i 150 e i 200 euro, per il condizionatore non saprei verso quale modello orientarmi.
Se posso disturbarla ancora le chiederei anche un parere per una sorgente analogica pensavo a un Pro-ject Rpm 9.1 con testina Sumiko Blue point special evo 3 secondo lei potrebbe andare bene?
Per il cavo fono anche li non ho le idee molto chiare mi affiderei alla sua opinione personale.
La ringrazio in anticipo e mi scuso per il disturbo.
Andrea - E-mail: catalinaeandrea (at) gmail.com
Caro Andrea,
il condizionatore di rete lo metterei solo dopo aver verificato eventuali problemi della tua rete domestica, tipo fluttuazioni di tensione, valore nominale troppo alto o troppo basso etc. Se questi non ci fossero, mi orienterei, semmai, verso un filtro di rete, tipo i BlackNoise che abbiamo recensito qualche tempo fa. Per i cavi d'alimentazione puoi certamente prendere uno Z-Cord, che esiste anche nella solita terminazione Shuko. Cambiare le prese a parete per poter usare un cavo d'alimentazione a standard americano mi pare la tipica esagerazione audiofila: adattare la casa all'impianto e non l'impianto alla casa!!! :-)
No, visto che stai ricostruendo l'impianto elettrico predisponi una linea dedicata (o due) e usa delle buone prese multistandard (europeo e italiano multipasso), così almeno puoi usare i cavi che vuoi senza ricorrere ad adattatori. Se proprio volessi esagerare, usa delle prese multistandard che includono anche quello americano (Bticino e VIMAR le fanno, ad esempio. In foto quella della VIMAR).
Inoltre, piuttosto che usare ciabatte, prevedi più prese a muro, tante quanti sono gli apparecchi da collegare.
Altri cavi d'alimentazione che puoi considerare sono i Supra LoRad...o qualcosa di autocostruito!
Per quanto riguarda infine il giradischi non ho niente in contrario circa la proposta che fai, salvo una piccola osservazione del tutto generale: con diffusori B&W ed elettroniche Rotel forse la Sumiko Blue Point Special non è esattamente il partner ideale, nel senso che ha caratteristiche timbriche simili ai diffusori ed all'amplificazione. Se è questo "equilibrio" che cerchi benissimo, altrimenti forse sarebbe più opportuno controbilanciare con una testina più tranquilla come qualche Grado, ad esempio.
Per il cavo fono vedi Supra EFF-I o qualche VdH.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
mi sono creato dei Tube Traps seguendo alcuni spunti presi qua e là su Internet, per me influenzano il suono di un buon 15% ed oltre, ti invio la procedura di creazione in modo da renderla disponibile, su TNT, per chi ne avesse bisogno?
La realizzazione dei Tonyboy’s Tube Traps consiste in pochi e semplici passi:
Materiale occorrente:
Passi per la realizzazione:
Ovviamente questa è una mia idea ma si possono apportare molteplici variazioni, come il colore del tessuto di rivestimento, se aggiungere o meno il nastro, il diametro, ecc. come si dice, il limite è la fantasia.
Il costo approssimativo del singolo T. T. è di circa 50 Euro, considerando che a comprarli in negozio, mediamente, costano 280 euro/cadauno, Ergo!
Personalmente, dietro ai miei diffusori ne ho posto 2 coppie appoggiati alla parete posteriore, non impilati ma affiancati, e devo dire che apportano un rilevante contributo qualitativo al soundstage, niente male! Buon Divertimento!!
Antonio - E-mail: tonyboy00 (at) libero.it
Caro Antonio,
grazie per il dettagliatissimo progetto di Tube Traps autocostruiti. Il risultato estetico è molto buono, su quello acustico fanno fede le tue parole. Giusto per completezza d'informazione, il diametro delle trappole ed i materiali utilizzati all'interno determinano la frequenza di intervento delle stesse, secondo ben note formule dell'acustica. Il sito migliore che consente il calcolo online delle frequenze di risonanza (onde stazionarie) tipiche della stanza e, di conseguenza, il calcolo del corretto dimensionamento delle trappole acustiche è questo della MH Audio.
E' sufficiente inserire le dimensioni della stanza per avere tutte le informazioni che servono. Il tool online consente anche il dimensionamento di risuonatori a pannello ed un sacco di altre applicazioni interessanti. Magari una seconda versione più mirata per le tue specifiche esigenze potrebbe essere messa in cantiere.
Se gli audiofili spendessero qualche minuto ad usare questo facile tool online piuttosto che ad imbastire noiosissime diatribe sui cavi...quanti impianti suonerebbero meglio!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Egregio prof Cadeddu,
stavolta non le chiedo consigli ma le invio solo una serie di grazie. Spero di non disturbare, ma come spesso ha detto l'unica retribuzione che ha è la nostra gratitudine (e a breve anche qualche traduzione). Anzitutto grazie per avermi aperto le orecchie all'ascolto tramite le sue pagine, sento musica da sempre ma solo dopo aver costruito il mio
primo impianto (con i vostri consigli e la vostra passione) ho ASCOLTATO davvero, è stata una folgorazione.
Grazie per aver scoperto il t-amp, pochi giorni fa ne ho preso uno per me (il paragone con il mio NAD C350 da 300 euro (usato) è impietoso) ed uno per un amico altrettanto appassionato. Lui ci ha sostituito un vecchio Technics (un vero catorcio) e ieri mi ha chiamato commosso dicendo di non aver mai sentito i nostri amati Dream Theater così!
E per questo davvero grazie!!! Lui non avrebbe cambiato l'amplificatore se non con un miracolo da 40 euro.
Grazie per averci rimboccato le maniche. Siamo entrambi ingegneri (l'amico per di più un elettronico) e non
avevamo mai preso un saldatore in mano (grazie università italiana...). Ci siamo armati di un saldatore a punta sottile (folli 90 centesimi) e domani facciamo spesa per costruire due TNT Indiscreto (ovviamente iniziamo la sperimentazione con uno) ed un T-Speaker per il suddetto amico commosso ed elettronico.
Se non rimaniamo folgorati (stavolta in senso letterale...) le faremo sapere come è andata.
La saluto ovviamente con un GRAZIE e a presto.
Andrea - E-mail: andyb29 (at) gmail.com
Caro Andrea,
mi fa piacere che con una spesa minima abbiate potuto migliorare in così maniera folgorante i vostri ascolti. Sono ancor più contento del fatto che i nostri progetti vi abbiano spinto a fare pratica prendendo in mano il saldatore per la prima volta. Effettivamente, per un ingegnere elettronico, saper saldare è qualcosa di abbastanza importante. Va benissimo conoscere la teoria ma quando poi ci si sporca con la pratica anche tutti i concetti teorici vengono assimilati meglio. Fateci sapere l'esito degli esperimenti di autocostruzione e, mi raccomando, prendete tutte le precauzioni del caso! Vi consiglio di leggere un breve tutorial (con foto) su come effettuare delle decenti saldature mentre quest'altro va ancora più a fondo, addentrandosi in tutti i segreti dell'autocostruzione elettronica. Entrambi i documenti sono in inglese.
Grazie del feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!