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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. Prova del Scythe SDA-1000 e considerazioni...
  2. Amplificatori in Classe A
  3. Classe D = 1 ingresso
  4. Riduzione degli ingombri
  5. Nuovo DAC valvolare
  6. Supporti bassi?
  7. Scelta diffusori
  8. Scelta preamplificatore
  9. Un ringraziamento a Clearaudio e Hifi Phono House
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Prova del Scythe SDA-1000 e considerazioni...
Caro Direttore,
50 ore di utilizzo dopo confermo le tue opinioni sull'integratino basato sul chip della Yamaha. Premessa: ambiente 3.5x4.5, Klipsch da 93 dB. L'immagine è buona, i bassi e la velocità d'esecuzione anche, ottima la dinamica. La pressione sonora raggiunta senza distorcere è notevole, nelle mie condizioni al contorno, ma rispetto al Trends Audio manca un po' di dettaglio e mi sembra che abbia un effetto tridimensionale minore. Ma considerando che l'ho pagato 55 € rispetto ai 160 € del TA, per usare un'espressione pockeristica "non c'è gioco".
E, non c'è gioco per tanti integrati, ho messo da parte il mio NAD da 1000 €, che però è ancora l'unico accesso al mio vinile, e confrontato con gli altri ampli intono ai 1000e direi che regge bene il confronto. Le timbriche del pianoforte e soprattutto del contrabbasso sono eccezionali.
Sono in una situazione apparentemente curiosa: diffusori > 1.000€, cavi > 400€, cd >900€, ambiente > 120.000€ ed integrato da 50€.
Ciò mi porta ad alcune considerazioni:

  1. Considerando i grandi passi tecnologici, non c'è da meravigliarsi che le vecchie "proporzioni" nella composizione dell'impianti sono radicalmente cambiate; in pratica il costo dell'amplificatore potrà essere "trascurabile" nel budget di un impianto, considerando i costi dei chip e di ciò che già avvenuto per le cpu, mentre resteranno più o meno costanti le componenti legati alle vecchie tecnologie, casse in legno, altoparlanti, cavi di connessione, alimentatori/trasformatori, tutto legato ad un mondo che è più o meno lo stesso da almeno 50 anni, e qui, ci vorrebbe un buon futurologo per capire dove si andrà...
  2. L'ambiente di ascolto: vedo su internet "famosi" audiofili che pubblicano i propri impianti, e quelli dei propri discepoli, dai costi che vanno dai 30.000 ai 100.000 €. In situazioni a dir poco penose, imbarazzanti: camere da letto, saloni con angoli cottura di mezzo, sub-aree di salotto da pochi mq, mansarde con 1m d'altezza. Lo so che può sembrare assurdo, ma escludendo le grandi città d'Italia, a questi audiofili conviene vendere casa, usare i 30.000 per comprare un'altra casa con una stanza in più, e poi ripartire da capo...ecco forse proprio dal piccolo chip Yamaha :-)
Grazie dell'attenzione, ottima la campagna per la compressione dinamica, ti faccio solo un'appunto: essendo la dinamica nella musica un'espressione artistica, si pensi alla tensione che si vuole imprimere, soprattutto nella classica, passando da un lungo passaggio piano ad un pieno orchestrale, etc...
I nostri artisti contemporanei potrebbe incidere in 5db non solo perchè "si" vuole comprimere, per le cuffie, gli mp3 etc. ma perchè non hanno niente da esprimere artisticamente con questo "veicolo".
Questi "artisti" suonono sempre tutti insieme e forte, forse perchè coprono la loro modesta esecuzione e forse non saprebbero cosa esprimere con una dinamica...
Ciao,
Mario - E-mail: thenoise (at) tin.it

LC
Caro Mario,
ti ringrazio per il feedback circa l'amplificatorino Scythe SDA-1000. In effetti, come dici tu, il Trends in certe aree fa meglio (in altre, secondo me, non del tutto) ma costa quasi 4 volte tanto...il paragone diventa imbarazzante. Purtroppo sono anche partite subito le speculazioni e sono stato avvertito che alcuni siti l'hanno immediatamente dato come non disponibile salvo poi rimetterlo in vendita ad un prezzo triplicato. Non alimentiamo questa sciocca corsa al rialzo: quell'ampli è straordinario per il prezzo che costa ma a tre volte il suo prezzo ci sono concorrenti della stessa tipologia che iniziano a dargli parecchio fastidio.
E' molto interessante la tua analisi dei costi dei componenti del tuo impianto, dove includi anche il costo dell'ambiente! In effetti, oltre certe cifre investite nell'impianto stereo, vale la pena investire in una casa dove ci si possa permettere un ambiente dedicato!
Per quanto riguarda il futuro non è ben chiaro cosa attendersi: se è vero che i piccoli chip hanno rivoluzionato il rapporto qualità/prezzo è anche vero che per ottenere potenze elevate i costi lievitano, non tanto per il costo del chip in quanto tale ma per tutto il contorno (ad es. alimentazione). Per il resto dei componenti audio una piccola spallata alla tradizione la sta dando la musica liquida: un PC ben attrezzato e file di alta qualità (non compressa) possono in effetti dare molto in termini di prestazioni sonore.
Per cavi e diffusori...temo che ci sarà da aspettare ancora un bel po'.
Un'osservazione conclusiva sulla questione della dinamica: credimi, la scelta non è artistica ma di marketing. A molti artisti quest'idea della compressione non va a genio, ma sanno di doverla usare per poter vendere dischi. O, almeno, questo è ciò che i produttori raccontano. In realtà sta cominciando ad esser vero il contrario. Per questo spero che si affermi presto uno standard di misurazione della dinamica dei dischi che possa in qualche modo evitare al consumatore di acquistare dischi ipercompressi e ormai quasi inascoltabili. Non è uno standard assoluto di qualità, ma un primo passo nella direzione giusta.
La mia presenza all'interno del Consiglio Direttivo della Pleasurize Music Foundation ha esattamente lo scopo di far sentire, forte, anche la posizione del nostro piccolo mondo audiofilo.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Amplificatori in Classe A
Buongiorno Dottor Cadeddu,
ho già avuto il piacere di avere una sua cortese (ed utile) risposta su un quesito riguardante un sistema analogico (giradischi - testina -ampli fono). Nel percorso di ricerca di miglioramento del mio impianto, ho sostituito (su consiglio di un negoziante che me lo ha dato in prova, con possibilità di ritorno) l'amplificatore Rotel vecchio di una dozzina d'anni con un Cayin 265-Ai, ampli a stato solido, funzionante in classe A.
Le confesso che sono stato sorpreso dal notevole miglioramento ottenuto su tutti i fronti, a parità degli altri componenti. In particolare, la dinamica ed il riconoscimento dei singoli strumenti sono enormemente migliorati, tanto che i miei diffusori B&W DM2A non avevano mai suonato così bene. Questo 40 W per canale sembra un 200 W per la dinamica.
La differenza di qualità è confermata ampiamente dall'ascolto in cuffia. Con questo ampli si riconosce in modo drammatico la differenza tra una buona ed una cattiva registrazione, sia in analogico che in digitale. Scusi l'ingenuità (di cui sono cosciente) ma mi sembra che il divario tra un ampli di questa qualità (che ho pagato 1.500,00 euro) ed uno da 5.000,00 o 10.000,00 euro americano o tedesco non esista o - se esiste - non valga la differenza di prezzo.
Sono quindi molto soddisfatto e mi chiedo (e le chiedo) come mai sulle riviste e sui forum si parla molto poco di ampli a stato solido in classe A, non si parla quasi mai di Cayin e di prodotti similari cinesi, diffusi con vari marchi (Vincent, Xindak ecc.). In conclusione, mi piacerebbe avere un suo parere sugli amplificatori in classe A a stato solido, in confronto - ad esempio - con gli ampli a valvole, che riscuotono tanto gradimento da parte degli audiofili negli ultimi anni.
La ringrazio per la sua cortesia e le invio i più cordiali saluti.
Roberto - E-mail: r.limena (at) mansutti.it

LC
Caro Roberto,
il tuo Cayin ha un assorbimento totale massimo di 200 watt dichiarati ed una potenza massima di 40+40 watt (=80). Questo significa che dei 200 watt riesce a trasferire sui diffusori il 40% dei 200 watt totali assorbiti. L'efficienza tipica di un VERO amplificatore in Classe A è compresa tra il 10 ed il 20%, con un massimo teorico del 25%. Puoi trovare una disamina tecnica abbastanza precisa in questo
sito (testo in inglese).
Questo ragionamento, applicato al tuo caso, porta inevitabilmente a due possibili conclusioni:

  1. La vera potenza d'uscita in classe A pura, nella migliore delle ipotesi, è di 25 watt per canale (200 -75% = 50)
  2. Il tuo amplificatore ha davvero un'efficienza del 40%, che è però quella tipica degli amplificatori in Classe AB (ovvero la maggioranza di quelli in commercio).
Realisticamente, il tuo Cayin non è un amplificatore in Classe A pura ma è un più tradizionale "alta polarizzazione". Questo, ovviamente, non significa che suoni male, dimostra soltanto che con le sole sigle non andiamo molto lontano nella comprensione delle cose. Esistono ottimi amplificatori in classe A (pochissimi e quasi mai lo sono davvero fino alla massima potenza d'uscita), ottimi Classe AB, ottimi Classe D. La classe non conta, conta il progetto e la sua realizzazione.
Se si parla poco di amplificatori in Classe A (vera o presunta) è perché non ce ne sono tanti in commercio. Noi, comunque, ne abbiamo recensito diversi. Di Cayin abbiamo recensito il lettore CD CD-T8 con stadio d'uscita a valvole.
Per quanto riguarda poi il discorso dei costi, mi viene difficile sostenere la tua tesi che tra un ampli da 1500 € ed uno da 10.000 non ci siano differenze apprezzabili. Può soddisfare il proprio ego crederlo, ma purtroppo non è sempre così. Per affermarlo con sicurezza occorrerebbe averli ascoltati tutti a confronto, (quelli da 1500 con quelli da 10.000), un'impresa piuttosto difficile da realizzare e, comunque, dall'esito fortemente dipendente dalle aspettative di ognuno.
Quando tu dici che "il divario che esiste, se esiste, non vale la differenza di prezzo" fai un'affermazione assolutamente personale. Altri, con diverse aspettative, sarebbero disposti a pagare quella piccola differenza anche molto di più, dipende dalla scala che si utilizza. Posso dirti che tra una Panda ed una BMW serie 7 non ci sia tutta la differenza che ci si aspetterebbe dato il divario di prezzo. Che mi risponderesti? Se per me la Panda è già "più che sufficiente" dei plus della serie 7 non me ne può importar di meno.
Ripeto: capisco la voglia di credere di aver fatto l'acquisto migliore del mondo, è umano e fa parte del bambino che è in noi, però è sempre bene mantenere un certo spirito critico. Tornando al discorso della lettera precedente, relativa al confronto tra Scythe SDA-1000 e Trends Audio TA 10.1 (60 euro il primo, quasi 200 il secondo), verrebbe da dire che il TA 10.1 non suona tre volte meglio dell'SDA-1000. Ma che significa "tre volte meglio"? Non si può assegnare un numero intero, e neppure razionale, ad un confronto di sensazioni uditive.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Classe D = 1 ingresso
Buongiorno Direttore, ti chiedo un consiglio per conto di un mio amico un po' sprovveduto in questo campo, ma che piace ascoltare bene la musica. Abbiamo costruito un paio di casse con driver Ciare, due vie a torre, con wf da 20cm, 26lt. in teoria dovrebbero essere intorno ai 90db come sensibilità (in teoria...).
Adesso le stiamo provando con il t-amp (che avevo in casa) ma in effetti la sala è un po grande, 40mq abbondanti, per cui quei watt non bastano per pompare un po'. E neppure l'ingresso unico, ce ne vogliono almeno un paio (tv + cd/dvd). Io ho il Naim 5i che mi sentirei di consigliargli ad occhi chiusi, ma non vorrei "obbligarlo" a spendere oltre 1000€.
A prezzo molto inferiore pensavo al Virtue One, che ha parecchi watt ma un solo problema: un solo ingresso. Le domande:

  1. Pensi che ci sia lo spazio per una modifica all'interno per aggiungerci un selettore e un paio di connettori in più nel cabinet? (problema garanzia).
  2. In alternativa, si potrebbe usare uno scatolino esterno con ingressi e selettore per poi rientrare nel ampli, naturalmente autocostruito, magari anche carino da vedere? (20/30€ massimo penso).
  3. Tra le prime due sarebbe da preferire un t-preamp? (ma avrei 2 regolazioni volume e costa ben di più)
  4. Gli faccio mettere via i soldi per un Naim (o similare) da prendere un po' più avanti?
Ho visto il "nu-force icon" con 2 ingressi analogici ma credo che i watt siano pochi. Tutta questa serie di nuovi amplificatori in classe D hanno come comun denominatore il fatto che non hanno ingressi multipli, credo che al 90% non li renda appetibili anche a fronte di ottime prestazioni sonore, è un peccato!
Tanti saluti e grazie mille come sempre.
Michele - E-mail: mnt.michele (at) gmail.com

LC
Caro Michele,
qualche amplificatore in classe D, potente e con almeno due ingressi, esiste e l'abbiamo pure recensito. Ad esempio, l'italiano
T-HiFi Power TI-S: 60 watt per canale circa e due ingressi linea, tutto per circa 350 €. A questo prezzo non mi viene in mente altro. Nel Virtue lo spazio per un selettore ingressi temo non ci sia ma gli si può affiancare un economico selettore di 5 ingressi passivo molto economico tipo il TCC TC716 che costa 38.5 dollari (circa 28 € spedizione compresa). Non effettuando alcuna manipolazione del segnale il degrado qualitativo sarà dovuto soltanto alla qualità degli switch e dei cavi utilizzati. E' una buona soluzione, richiede giusto un cavo in più rispetto alla soluzione integrata T-HiFi, ma ha la possibilità di gestire ben 5 ingressi, per far fronte a qualunque esigenza di un eventuale impianto in espansione.
Ovviamente, esistono anche alternative più tradizionali: un qualunque integrato NAD, Rotel, Arcam, Cambridge etc, usato di qualche anno fa, si porta a casa con 150-200 € (stando attenti anche molto meno) ed ha, normalmente, una potenza ragionevole (almeno 25-30 watt per canale) ed un numero sufficiente di ingressi.
Per vedere amplificatori in Classe D - supereconomici - con tutta la flessibilità operativa di quelli tradizionali occorre aspettare ancora un po', temo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Riduzione degli ingombri
Ciao Lucio,
dopo un po' di tempo ti scrivo la presente per chiederti brevemente un consiglio per la sostituzione dei miei attuali diffusori. Ho traslocato da pochissimo in una nuova casa molto, molto, più piccola della precedente; purtroppo non ho più una sala dedicata all'ascolto e l'impianto è finito in un salone cucina di 35 m.
Non c'è proprio più posto per le mie Proac 2.5 clone che con i loro grossi box per i crossover esterni da sole prendono gran parte dello spazio a disposizione.
Pertanto è tempo, per motivi meramente logistici, di trovare una alternativa che mi permetta comunque di continuare a sentire musica in modo apprezzabile senza effettuare quello che potrebbe diventare un downgrade.
Un ulteriore condizione al contorno è che il volume di ascolto, vivendo ora in un condominio già troppe volte dimostratosi non troppo paziente, non potrà più essere quello di prima.
La mia idea è di usare dei diffusori bookshelf (anche da mettere su degli stand) magari dotati di buona sensibilità (maggiore di quella delle ProAC), forse largabanda (provare tali altoparlanti è un'idea che accarezzo da tempo) e, inoltre, data la scarsità di risorse economiche, non disdegnerei affatto l'ipotesi del diy che con la realizzazione delle Proac clone mi ha estremamente gratificato anche se con non pochi sforzi.
Ascolto praticamente ogni tipo di musica dall'opera alla sinfonica al rock al jazz quindi cerco qualcosa di polivalente.
Ho dato già un'occhiata ai numerosi diffusori provati su TNT ma mi piacerebbe ricevere un primo indirizzo...
Il mio impianto:

Ti ringrazio anticipatamente per la tua cortese attenzione,
Luca - E-mail: luca.sfarzo (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Luca,
mi spiace che la tua nuova sistemazione ti costringa a diffusori più piccoli e volumi d'ascolto più contenuti. Per un audiofilo è un grosso sacrificio. Premetto che in queste condizioni potresti ritrovare l'ebbrezza della pressione sonora elevata almeno con un paio di buone cuffie, facci un pensierino. Dalle dimensioni in pianta, comunque, a meno che non mi sfugga una zona, lo spazio a disposizione sembrerebbe di circa 27 mq e non di 35, come da te riportato.
Per quanto riguarda i diffusori scarterei l'idea del largabanda, vista la necessità di ingombri ridotti: già questo tipo di drivers non hanno, normalmente, una risposta molto estesa verso le basse frequenze, se poi li castighi dentro un cabinet piccolo...puoi dire addio ai bassi!
Io penserei più ad un piccolo due vie tradizionale e visti i 40 watt del tuo ampli non vedo perché cercare qualcosa di elevata sensibilità: non potendo alzare il volume, la potenza sarà più che sufficiente anche con diffusori di bassa efficienza.
Fai conto che, in linea di massima, diffusori da 87 dB ad 1 watt producono, ad un metro, 97 dB se pilotati con 10 watt. E 97 dB iniziano a dar fastidio ai vicini meno tolleranti, specie nelle case moderne coi tramezzi di cartone.
Per aiutarti a scegliere mi servirebbe sapere il budget a tua disposizione, che liquidi con un etereo "scarse risorse economiche" senza quantificare meglio, quindi posso solo tirare ad indovinare.
Per non allontanarti troppo dal suono cui sei abituato io cercherei dei bookshelf ProAC, usati, ad esempio una qualunque delle serie Tablette. Alternative, anche in territorio "italiano", ce ne sono quante ne vuoi: da Aliante a Chario, passando per Indiana Line e magari considerando con attenzione anche una vecchia coppia di Sonus Faber Concertino.
Per l'autocostruzione, vedi se riesci ancora a trovare i drivers per i nostri progetti
TNT Lilliput e TNT Munis.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuovo DAC valvolare
Buon giorno, girovagando nella rete sono approdato a voi ed ho visto con piacere che rispondete con competenza e disponibiltà alle domande dei lettori ai quali mi accodo anch'io per una consulenza: in una ventina d'anni ho fatto vari upgrading fino a una decina di anni fa, quando con l'arrivo di moglie e figli ho archiviato parzialmente l'impianto per ovvie ragioni: fra i vari componenti, la sezione lettura/conversione è quella che ha subito la rapida obsolescenza dell'elettronica.
Avendo un lettore, a parere di amici competenti, con una meccanica ancora attuale, il convertitore è senz'altro il componente da aggiornare. La mia richiesta sarebbe che convertitore (valvolare, ovviamente usato) sarebbe più indicato avendo un budget non superiore a 2.000 / 2.500 euro (i tempi son cambiati!).
Il mio impianto è composto da:

Nella speranza vogliate darmi delle indicazioni, cordialmente saluto e ringrazio,
Romano - E-mail: romano07 (at) cheapnet.it

LC
Caro Romano,
il tuo DAC non è così obsoleto come credi. Prima di decidere di acquistarne uno nuovo ti consiglierei di fare qualche prova a confronto con del materiale attuale, nella fascia di prezzo da te indicata. Potresti avere delle sorprese. L'esigenza di un siffatto upgrade dovrebbe venire da prove d'ascolto comparate, non semplicemente dallo stato "anagrafico" del componente. E' vero che il digitale ha fatto dei passi avanti ma le buone macchine di qualche tempo fa suonano bene anche secondo gli standards attuali. Non capisco poi perché il nuovo DAC debba per forza essere "valvolare". A parte il fatto che il tuo attuale non lo è (e credo sia andato benissimo per lungo tempo, no?) direi che questa tua scelta di campo limiti notevolmente la rosa dei possibili candidati. Al di là di Audio Note, qualche vecchio Sonic Frontiers e CJ non è che il mercato dei DAC valvolari di qualità elevata sia ricchissimo di offerte, né nel nuovo né nell'usato.
Pertanto non mi avventurerei per una strada così deserta e piena comunque di incognite. Semmai, prova ad ascoltare qualche DAC moderno in quella fascia di prezzo e confrontalo con il tuo attuale: portarsi appresso un DAC non è cosa particolarmente complicata e, viste le cifre in gioco, vale la pena fare qualche sforzo in più per capire meglio.
Se devo essere sincero al 100% piuttosto che sostituire il DAC io farei un passo più significativo acquistando un lettore integrato di più elevata qualità. Hai ben 3, dico 3, scatole collegate tra loro per suonare un misero dischetto di policarbonato. Mi pare troppo. Realisticamente un buon lettore CD integrato ti consentirà di razionalizzare la sorgente, semplificare l'impianto, eliminare un bel po' di cavi di segnale e di alimentazione (meno cavi ci sono e meglio è) e, magari, tra rivendita del tuo materiale attuale e budget preventivato per l'upgrade, riesci ad acquistare una macchina di livello molto elevato. Pensaci...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Supporti bassi?
Caro Lucio, grazie alla vs rivista on-line mi sono pian piano appassionato al mondo dell'HI FI e proprio nei giorni scorsi ho acquistato il mio primo impianto, lo Stage 1 della Rotel composto come saprai dal lettore RCD 06, dall'ampli RA04 e dai piccoli diffusori B&W 686 (scelta dell'impianto dettata anche dal budget che era intorno ai 1000 euro, anche se poi ho sforato a 1150). Suona bene e come primo step nel mondo HI FI non mi sembra male, sono soddisfatto. Ora avrei bisogno di un tuo parere sul posizionamento dei diffusori. L'ambiente è una piccola mansardina, legno sopra e sotto. Al momento sto utilizzando due stand in legno della Prandini di altezza 62 cm, IDEALI perché con essi il twetter è proprio all'altezza delle orecchie. Gli stand sono posti di fronte al divano ad una distanza di circa 2,5-3,00 mt (e dietro i diffusori non c'è una parete perché essi son posti a metà salotto).
Fra qualche giorno però dovrò fare a meno degli stand; il loro posto verrà occupato da un mobile per salotto (una penisola) sulla quale dovrò piazzare tv, diffusori e quant'altro. Ripeto, non vi è proprio possibilità di utilizzare gli stand, né di attaccare i diffusori al muro (pena anche divorzio da mia moglie che vede queste due colonne come dei supporti per urne cinerarie).
Questa penisola del salotto, sulla quale verranno piazzati i diffusori, avrà un altezza di 38 cm e per arrivare ai 62 (altezza ideale dei diffusori) dovrei fornirmi di due "supportini" di 24 cm. Domanda: avrebbero senso questi due stand in miniatura?
Sarebbe come porre i diffusori a 24 cm dal pavimento (con effetto acustico disastroso sui bassi come ho letto sulla vs rubrica dedicata agli stand?). Quali soluzioni alternative ci sono per chi non può utilizzare dei normali stand e deve per forza appoggiare i diffusori "su qualcosa" di altezza ridotta? Quali supporti?
Ti chiedo anche se adottare un collegamento bi-wiring o dei cavi di segnale più "impegnativi" (e costosi!) in un impianto piuttosto modesto come il mio determinerebbe un miglioramento evidente anche per un orecchio non ancora ben allenato (tipo il mio appunto).
Grazie dell'attenzione, della passione e del tempo che dedicate a noi lettori.
Ciao
Enrico - E-mail: endass (at) tin.it

LC
Caro Enrico,
logica avrebbe voluto che, prima di acquistare i diffusori (e quindi l'intero impianto) avessi pianificato attentamente la loro disposizione. L'idea del mobile-penisola immagino non sia stata una decisione dall'oggi al domani, ma qualcosa ragionata e pianificata da tempo. Tra l'altro, dici di aver acquistato l'impianto "nei giorni scorsi" e l'arrivo del mobile sembra imminente. Non potevi aspettare un po' per capire che tipo di diffusori avresti potuto sistemare in ambiente? Magari, dico magari, tua moglie odia i supporti (come darle torto, li detesto anch'io quei trespoli) ma avrebbe accettato di buon grado delle eleganti torri da pavimento, di un'estetica abbinata a quella del mobile, poco intrusive e facilmente occultabili alla vista.
Insomma, non capisco questa fretta di acquistare senza porsi il problema di dove mettere le cose. Mi ricorda un certo atteggiamento tipicamente femminile che le porta ad acquistare dei capi d'abbigliamento o delle scarpe così, sull'onda dell'entusiasmo e poi, tornate a casa si rendono conto - o fanno finta ;-) - di non aver meditato sulla reale possibilità di abbinamento con il preesistente guardaroba :-) ["Accidenti, non so cosa abbinarci!"]
In quel caso la soluzione è facile: altro shopping! Nel tuo caso la situazione è un po' più complicata: sarebbe folle cambiare dei diffusori appena acquistati e, comunque, andrebbe sondato il parere della moglie circa le torri da pavimento...
Potresti, in effetti, realizzare o farti realizzare dei supporti bassi che mettano i tweeter ad altezza d'orecchio ma, al di là del problema "funzionale", credo che come soluzione estetica sia un vero disastro. Dal punto di vista sonoro il problema non è l'altezza dello stand quanto la presenza di un mobile sotto (e a fianco?) i diffusori, mobile che realisticamente tenderà a risuonare. Potresti dotare i nuovi stand bassi di piedini morbidi, in modo da minimizzare la quantità di energia sonora trasmessa al mobile ma sarebbe pur sempre un forte compromesso. In ogni caso, piuttosto che appoggiare i diffusori direttamente sul mobile, meglio usare uno stand basso!
Nell'economia di questo discorso eviterei di farmi troppe paranoie sui cavi di collegamento, dubito che riusciresti a sentire differenze. Giusto per porti al di sopra del minimo (cavi di serie) potresti usare qualche cavo di segnale o di potenza entry-level, magari da acquistare usato, per minimizzare i costi...oppure autocostruirti qualcosa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta diffusori
Buona sera,
incomincio dicendo che ho iniziato a leggere le vostre publicazioni da poco più di qualche mese e la trovo assolutamente fantastica, e voglio ringraziare lei e i suoi collaboratori per gl' utili suggerimenti che ho potuto sfuttare leggendo le vostre rubriche.
Comunque, ho a disposizione una stanza di tre metri per tre per mettere un piccolo inpianto, che funzionerà anche da salottino, la mia scelta è caduta, dopo aver letto una vostra lettera e essere fortunatamente, grazie alla pazienza di un negoziante che ha smontato due impianti, riuscito a sentire come suonava in un piccolo negozio nelle vicinanze:

E qui viene il problema: i diffusori. I Klipsch RF82 che ho ascoltato non mi verranno mai passati dalla Signora. Sigh! Ammetto che il problema è che nel salottino che siamo riusciti a ricavare a casa la suddetta non vuole quelle casse, non le piacciono esteticamente. Non è che mi potete suggerire delle casse di colore chiaro (il salottino è senza finestre e per questo buio) simili nel suono alla Klipsch? Ho a disposizione un budget per le casse di 700/800 euro. Preferisco casse da pavimento. Ascolto di solito Musica Classica, Opere, Jazz, leggera, il mio termine di paragone per i vari impianti che ho potuto ascoltare è sempre stato il suono del piatto del Charleston, il modo in cui rimane in sospensione.
Sperando che mi possiate aiutare vi porgo i miei più sentiti ringraziamenti.
Vito - E-mail: vito.cicchetti (at) alice.it

LC
Caro Vito,
anche tu alle prese con il WAF! Vedo che questo fattore (accettazione muliebre) influenza gli acquisti dei diffusori più di qualunque altro parametro...
Le Klipsch che hai ascoltato, tra l'altro, mi sembrano fuori dal budget di 800 € che ti sei prefissato. Comunque sia, ci sono altri modelli all'interno di quella cifra. Hai notato che la serie RF di Klipsch è disponibile anche con finitura ciliegio? Il frontale è sempre nero, ma il resto del mobile è di un bel ciliegio "medio". Potrebbe andar bene?
Altrimenti, se il problema fosse il nero anche nel frontale, potresti optare per dei diffusori tutti rifiniti in legno chiaro, ad esempio Indiana Line Arbour 5.02 o 4.02, che presentano un bel mobile tutto ciliegio ed hanno ancora una sensibilità accettabile per i pochi watt del Trends. Poiché l'ambiente non è grande (9 mq) anche con 90/91 dB di sensibilità non dovresti avere grossi problemi di pressione sonora.
Potresti persino azzardare dei diffusori meno sensibili come le Chario Silhouette 100 Tower da 89 dB ma su 4 Ohm di impedenza nominale, che consentirebbero al TA 10.1 di tirar fuori qualche watt in più (circa 10 per canale). Un aspetto interessante delle Chario è la finitura in legno noce molto chiaro.
Ancora, per ragioni analoghe (90 dB ed impedenza tra 4 e 8 Ohm) potresti valutare qualche modello della Mordaunt Short, mi pare siano tutti disponibili con finitura in acero (molto chiaro), ad esempio vedi i modelli Avant-908i o 916i, più o meno per la cifra che hai indicato.
Questi che ho elencato sono diffusori di buona qualità, estetica accettabile ed abbastanza compatibili con i watt del Trends Audio, tenuto conto dell'ambiente molto piccolo.
Piccola nota a margine: certo è che dalla lettura di questo volume di lettere alla Redazione e di quello della scorsa settimana vien fuori un panorama piuttosto sconfortante per gli audiofili, costretti a scegliere i diffusori per l'aspetto più che per la sostanza e ad installarli nei modi meno consoni alla loro funzione. E' chiaro che in situazioni così limitanti vien anche da chiedersi che senso abbia la ricerca dell'ascolto HiFi e se non sia molto più pratico un sistema all-in-one di pretese audiophile come uno dei
Geneva Sound.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta preamplificatore
Caro Lucio, è passato pochissimo tempo da quando ti ho chiesto l'ultimo parere, ma da allora la situazione è cambiata parecchio, spero di poter approfittare ancora della tua disponibilità.
Attualmente il mio impianto è composto da delle casse a tromba autocostruite con sensibilità di 96 dB (altoparlante fostex fe-206), lettore cd rotel rcd-06 e ampli integrato rotel ra-06. Prima di provare il trends audio ta-10.1 ero "felice" con l'accoppiata rotel, ma dopo aver provato il "piccoletto" sono rimasto stupito, e visto che ho necessità di un secondo impianto, potrei dimissionare il blocco ampli+cd rotel e "ricostruire" l'impianto attorno al trends.
Potrei usare il Trends come finale, a cui affiancare un pre (per avere la versatilità degli ingressi multipli e telecomando) ed un lettore cd (magari della stessa marca, in modo da avere anche la comodità di un solo telecomando).
Trovi che sia un'idea sensata? Il Trends non perderebbe la sua fantastica qualità in coda ad un pre?
Il budget stimato è di 1000-1500 euro al max, considero sia nuovo che usato, con preferenza sul nuovo. Per il momento ho potuto sentire solo le coppie rotel rc-06+rcd-06 ed rc-1070+rcd-1072, ma in condizioni pessime purtroppo, tanto che la differenza tra i due setup era infinitesima.
Ho visto che in UK anche una coppia Naim NAC 112/112x + CD5/CD5i sarebbe sui 1100 euro circa, quindi entro il mio budget, ma non conosco assolutamente queste elettroniche. Ho considerato anche un pre Nuforce p-8 a 550 euro, ma purtroppo è già stato venduto.
Come generi ascolto un po' di tutto, non ho preferenze particolari.
Ti ringrazio in anticipo per la tua disponibilità,
Nicola - E-mail: ciarlibraun99 (at) libero.it

LC
Caro Nicola,
se usi una sola sorgente mi spieghi a che serve un pre con tanti ingressi? Non potresti semplicemente usare il Trends e programmare l'acquisto di un pre quando DAVVERO avrai un'altra sorgente da collegare? Anche perché, se per puro caso la nuova sorgente fosse analogica sarebbe opportuno che il pre avesse già uno stadio phono (cosa non ovvia) onde evitare di acquistare l'ennesima scatola esterna (il pre fono separato). Se l'esigenza fosse invece quella di collegare un DVD player o la TV di tanto in tanto potresti tranquillamente usare un semplice selettore di ingressi passivo (vedi altra lettera su questo stesso volume) e continuare ad usare il Trends come semplice integrato.
Tutto ciò premesso, se avessi ancora voglia di un pre a tutti i costi, dovresti orientarti su qualcosa di "monomarca" in coppia con il lettore CD, così risolvi il problema dei due telecomandi (forse). Quindi: vedrei benissimo la coppia Rotel che hai citato (quella migliore) mentre dubito che tu riesca a prendere la ben superiore coppia Naim a 1100 €. E' un prezzo un po' troppo basso per essere vero. Bene il pre NuForce ma, probabilmente, sarebbe più logico a quel punto prendere l'integrato! Un IA7 prima serie, con quattro ingressi linea, non dovrebbe essere difficile da trovare per cifre anche inferiori al tuo budget massimo. Rifletti bene sulle tue reali necessità e sentiamoci di nuovo per una eventuale scelta finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un ringraziamento a Clearaudio e HiFi Phono House
Vorrei esprimere tutto il mio apprezzamento per l'azienda Clearaudio e per il rivenditore tedesco
HIFi Phono House e spero che la Sua bella rivista on line, che spesso sfoglio con interesse, mi dia questa opportunità ospitando questa email. Quasi un anno e mezzo or sono avevo acquistato, dal sito internet del suddetto negoziante, un giradischi Clearaudio Performance completo di braccio Satisfy e testina MM Maestro, della stessa Casa. Dopo un anno abbondante, e circa 500 ore di uso, la puntina si è staccata dal cantilever e, quando sono arrivato a comprendere l'accaduto, di essa non vi era più traccia.
Mi sono rivolto al costruttore segnalando che la testina non aveva mai subito traumi ed ammettendo che era però stata usata 500 ore; il giorno stesso hanno risposto alla mia email invitandomi a spedire la testina al negoziante tedesco; nel giro di due settimane (e va tenuto conto dei tempi di spedizione dalla Sicilia alla Germania) è arrivata l'email di Clearaudio che mi confermava che il prodotto sarebbe stato sostituito in garanzia. Passa un'altra settimana, e ieri mi arriva a casa, spedita dal negoziante, una testina Clearaudio Maestro MM nuova, nella confezione "da vetrina" completa di tutto. Clearaudio e HiFi Phono House, ciascuno per quanto di sua competenza, quindi:

Questi comportamenti danno valore al denaro che si spende in questa nostra passione e denotano grande professionalità nelle aziende che li attuano, e che voglio quindi ringraziare anche pubblicamente approfittando della Sua ospitalità.
Grazie e cordiali saluti,
Gaspare - E-mail: perrymol (at) tin.it

LC
Caro Gaspare,
bella esperienza! Davvero magna cum laude a Clearaudio e ad HiFi Phono House per il comportamento che definire "eccellente" è poco. Tutto questo aiuta a far capire che la follia, tipicamente italiana, di non riconoscere garanzie per prodotti acquistati fuori dall'Italia, è al di fuori da ogni ragionevolezza. Ognuno è certamente libero di organizzare il suo lavoro come meglio crede ma questi esempi stanno a dimostrare, ancora una volta (di più), che acquistare all'estero non solo è spesso incredibilmente conveniente ma anche maledettamente "sicuro", più di quanto tanti distributori vorrebbero lasciarci credere.
Ovviamente, non occorre pensare che si viva in un mondo ideale, anche all'estero è pieno di furbetti e di persone poco disponibili (e viceversa in Italia) però ho sempre osservato come il rispetto e la tutela del cliente all'estero sia una tradizione radicata profondamente nel mondo del commercio, molto più che in Italia, anche se mi costa doverlo ammettere.
Resta pertanto un mistero il fatto che una mia coppia pre/finale vintage, spedita in UK circa 5 anni fa per un upgrade (ed arrivata regolarmente a destinazione) sia ancora nelle mani dell'Azienda. E' vero che io non ho mai fatto pressioni particolari, però cinque anni iniziano a diventare tanti :-)
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno a tutti.
Ogni tanto un apprezzamento nei confronti del sito e della "rubrica della posta" è di dovere. Anch'io a suo tempo ho fatto ricordo a scambi di idee e consigli. Personalmente ho raggiunto una configurazione audio che ritengo sufficiente, anzi, molto buona rispetto alle mie capacità selettive in campo audio e non ho più cambiato. Anzi, ho dirottato le finanze sull'acquisto di CD e sul prossimo acquisto di un giradischi, giusto per riattivare i molti lp che posseggo.
Per portare un'esperienza che possa essere utile agli altri, debbo dire che forse l'idea migliore è stata quella di acquistare un paio di Klipsch (RF 35 nel mio caso), non solo per la marca o il prodotto in sé, ma per il fatto che con diffusori a gamma piena ed alta efficienza (le mie 98 dB/w) ho potuto apprezzare, anche in casa mia, un impatto quasi live e soprattutto adottare, magari solo per curiosità o per prova tra amici, amplificatori di potenza irrisoria con un livello audio soddisfacente. Ho ancora il vecchio T-AMP che ogni volta mi sorprende per cosa possono ottenere 8 watt.
Di recente ho provato ad collegarlo ad un lettore mp3 di mio figlio (Zen Micro), forse ritenuto superato dagli attuali iPod, con sopra tutto Chopin (dico TUTTO Chopin a 320Kb) e, francamente, la qualità audio risultante è eccellente, del tutto sorprendente rispetto alle dimensioni lillipuziana dei due oggettini. Le Klipsch in questo caso, nonostante i pochi watt, splendono per chiarezza, giusta aggressività. Insomma, per completare la meraviglia ci vorrebbero due casse che fossero anch'esse lillipuziane.
Aggiungo infine di utilizzare le Klipsch non solo per la musica incisa, ma anche collegate al mio sintetizzatore, solo che in questo caso il T-AMP è davvero alle corde, 8 watt son troppo pochi.
Dico questo perché spero possa servire ad altri.
Cordiali saluti a tutti.
Domenico - E-mail: domenico.finucci (at) gmail.com

LC
Caro Domenico,
grazie per la ventata di fresco ottimismo.
L'effetto "pulce" che spinge un gigante fa sempre un po' impressione, per questo motivo il T-Amp (o suoi successori) hanno guadagnato una fama forse persino superiore alle loro intrinseche qualità, alimentata dal fattore stupore che generano, soprattutto in persone poco esperte, quando si svela la reale potenza disponibile.
Lo stesso effetto lo generano, come hai osservato, anche lettori di musica liquida, specie se alimentati con file .wav non compressi. Qualche costruttore Hi-End ha effettivamente usato un Ipod come sorgente nelle sue demo alle varie mostre d'oltreoceano.
Tutto questo però va a scontrarsi con l'abitudine radicatissima, nell'audiofilo, di valutare i componenti HiFi "a peso": così, gli epiteti "un mostro da 50 kg", un "bestione", un "gigante di 2 metri" si sprecano quando si tratta di descrivere componenti anabolizzati ed ipertrofici oltre ogni necessità e logica tecnica. Per la stessa ragione ciò che è piccolo e leggero è snobbato, salutato con un sorrisino, tra l'ebete e l'infastidito, come se quegli oggettini potessero far vacillare la fede assoluta nell'extra-large. E' la stessa ragione che impone la commercializzazione di automobili sempre più grandi, da parcheggiare a stento in case sempre più piccole. L'altro giorno ho visto un amico parcheggiare a fatica un gigantesco monovolume 7 posti. Essendo lui single gli ho chiesto se per caso avesse intenzione di ingrassare ulteriormente ;-)
Come giustamente osservava il lettore mittente della prima lettera di questa settimana, sembra si sia perso del tutto il senso della misura: oggetti grandi oltre ogni logica esigenza, potenze assolutamente superflue per ascolti a volumi da "lume di candela" imposti all'interno di condomini sempre più simili a (costosi) alveari. Non so perché, ma mi sfugge il senso di tutto ciò.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
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