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Lettere alla Redazione di TNT-Audio

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I volumi della posta precedente

  1. A proposito della recensione delle Cocaine S-40
  2. Nuovi diffusori vicini al muro
  3. Vecchio ampli nuova passione
  4. Ancora su Rotel & B&W
  5. Un non-audiofilo alle prese con le sibilanti
  6. Riempire i diffusori?
  7. Ampli e DAC per Sonus Faber
  8. Equalizzare?
  9. Re: Misteri italiani
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

A proposito della recensione delle Cocaine S-40
Egr. Direttore, come stà? Spero bene...............
Avrei qualche precisazione da fare a riguardo della Sua recensione del 13/09/2009 dei diffusori
Cocaine S-40.

  1. Trovo inutile scrivere 8 righi della recensione solo per fare commenti sul nome: E' NETTO CHE SI CHIAMANO COSI' PER IL FAMOSO PEZZO MUSICALE
  2. Per un esperto sarebbe netto che considerare i 350 w come potenza impulsiva (si tratta di millisecondi) e tra parentesi possono essere anche -20 db o + 20 db per esempio ma stranamente Lei fa delle battutine su del tipo "Forse quella è la potenza da applicare per vedersi sparare contro il povero midwoofer come se fosse un proiettile!" non mi sembra una considerazione seria.
  3. La prova comparative è stata fatta con i diffusori North 4.0: Trovo scorrettissima questa comparazione in quanto questi Norh 4.0 hanno un woofer da 5" (Le ricordo che le s-40 hanno un woofer da 4"). In più ci aspettavamo per tale prova comparativa una coppia di diffusori di più alto lignaggio. Oppure non aveva altri diffusori con un woofer da 4"? Oppure ancora peggio l'ha fatto apposta per mettere in difficoltà le COCAINE? (ma per quale motivo poi io mi domanderei.........boh.)
  4. Parla di 50hz abbastanza sporcati: Non mi risulta.
  5. copia incolla dal test: Qui arrivano un po' di note dolenti e non poteva essere altrimenti visto che la tipologia di progetto è abbastanza estrema: un piccolo midwoofer "tirato" all'inverosimile per fargli riprodurre frequenze al limite delle sue possibilità! Il risultato è che va tutto molto bene sino a quando non si raggiungono i limiti fisici dell'escursione dell'altoparlante. Tali limiti, purtroppo, non sono poi lontanissimi ed è per questo che dico che i 350 watt di potenza massima sopportata siano un dato così ottimistico da risultare quasi comico e surreale. Ancora sulla potenza impulsiva sopportabile!! E poi: tirato all'inverosimile? (è tagliato a 4khz non mi sembra all'inverosimile)
  6. dice che non hanno dinamica: a me non risulta..................poi considerando il diametro del woofer..............e poi una domanda: una coppia di 3/5 hanno più dinamica??
    Poi mi sembra di aver letto da qualche parte che 3db in più di efficienza secondo Lei equivalgono ad una pressione acustica 10 volte maggiore: E' elementare che 3db equivalgono a pressione sonora doppia!!!! Ma ora sembra scomparsa dalla recensione: o non la ritrovo o Lei lha tolta.
  7. Singolare il fatto che tutti coloro che ascoltano tali diffusori (sia al TAV che nel nostro show room)e (sia esperti che non)restano a bocca aperta,non credono alle loro orecchie e qualcuno pensa anche che ci sia qualche subwoofer nascosto(poichè le basse frequenze sono presenti come in diffusori di dimensioni molto ma molto più grosse).
  8. Per quanto riguarda quei piccoli difetti costruttivi da Lei riscontrati,stiamo già provvedendo per la prossima produzione.
    A questo punto mi sorge il dubbio che siano stati mal configurati:Per intenderci per noi la configurazione ottimale è con il nostro NERO TUBE 0,25 che non è altro seppure di ottima qualità,di un integrato con sezione a valvole (2 6N1)e la sezione finale a transistors.Per inciso dal costo di solo € 500,00.Potenza 18+18 watts su 8 ohm. Le dirò di più: la settimana scorsa è venuto da Noi un signore ad acquistarli e prima ha voluto testare con un sistema di elettoniche così composto:pre+ 2 finali monofonici Hafler,e anche in questo caso c'è stata grossa meraviglia.il signore in questione per il suo salone è possessore di una coppia di diffusori Duevel,che personalmente non conosco ma pare siano molto ma molto buoni.Comunque ha affermato che se avesse avuto la possibiltà li avrebbe sostituiti ben volentieri con una coppia dei nostri Cocaine S-80
    Ancora una domanda: Se invece costassero 4 volte in più gli S-40 avrebbero avuto una più alta considerazione?
  9. Per quanto riguarda la polemica sollevata dagli utenti psicopatici di quel forum,per dei diffusori simili sul mercato,a due mesi dall'accaduto possiamo dire che tutto il polverone si commenta da solo.
Le ho scritto in quanto Lei mi ha invitato a commentare, poi non so se pubblicherà questa mia oppure avrà problemi a pubblicarla.
Nel ringraziarla ancora infinitamente passo a distintamente salutarla,
Antonio Scialò - E-mail: info (at) openitem.it

LC
Caro Antonio,
come vede non ho alcun problema a pubblicare questa sua, in versione assolutamente integrale, strafalcioni grammaticali, di punteggiatura e di sintassi inclusi. Proverò a rispondere punto per punto, impegnandomi in uno slalom gigante tra le violenze sessuali perpetrate contro la lingua italiana.

  1. Lei trova inutile sprecare ben 8 (diconsi OTTO!) righe di recensione per commentare una scelta infelice (a mio parere) del marchio. A me sembrava invece importante: buona parte del marketing di un qualunque prodotto si basa sulla scelta di marchio, logo e nome dei modelli. Dare il nome di una sostanza stupefacente ad un diffusore continua a sembrarmi una scelta estremamente infelice. Siccome una recensione è un'analisi critica di un prodotto mi sento in diritto e, guardi un po', persino in dovere di commentare tutti gli aspetti di questo, dal marchio, al logo, all'imballo, alla campagna pubblicitaria, al foglietto di istruzioni scritto coi piedi. Tutto ciò che è prodotto, insomma.
  2. Dovrebbe spiegarmi cosa intende, tecnicamente, per 350 watt di potenza impulsiva a -20 dB. Io non lo capisco. Piuttosto, ha delle prove di laboratorio indipendenti che attestino che le Cocaine S-40 non si brucino applicando 350 watt per pochi millisecondi? Io ho visto che vanno in crisi evidente molto, molto prima. Con certi dischi bastava superare di pochissimo i 90 dB di picco per mandare i woofer a fondo corsa. Se non fossi stato attento con la manopola del volume il midwoofer me lo sarei ritrovato in braccio eccome! Questo NON è serio, semmai.
  3. Non ha gradito la comparazione con le Norh 4.0. Bene, me ne farò una ragione. Prima dice che hanno un woofer più grande, poi che non sono all'altezza, si decida. A me pare che siano due prodotti assolutamente confrontabili: stessa tipologia, stessa classe di prezzo, stessa costruzione orientale, stesso target. E le Norh 4.0, su molti parametri, si fanno beffe delle Cocaine. Se le sniffano proprio (scusi l'abuso del gioco di parole). Questo è ciò che ho sentito. I diffusori di più alto lignaggio che si aspettava di vedere confrontati con le Cocaine c'erano ma, seriamente, crede le avrei fatto un favore ad usarli? Il confronto sarebbe stato semplicemente improponibile. Quanto alle Norh, le auguro di vendere almeno la metà di quante 4.0 ci sono sparse nel mondo e di ricevere la stessa quantità di recensioni lusinghiere: sarebbe milionario, credo. Per riuscirci, si studi le strategie di marketing della Norh, come primo passo.
  4. Mi spiace per lei che non riesca a sentire lo sporco sui 50 Hz causato dalla risonanza del reflex. Si sente chiaramente e distintamente. Peraltro, questo è un problema abbastanza comune a tutti i diffusori reflex, solo che qualcuno si applica in maniera tale che il rumore del reflex sia il meno fastidioso possibile.
  5. Il woofer tirato all'inverosimile è un dato di fatto: viste le dimensioni, chiedere ad un midrange di scendere a riprodurre i bassi profondi è possibile, basta che poi non ci si aspetti una tenuta in potenza ragionevole. Poi, mentre si affanna a riprodurre i bassi, danzando avanti ed indietro come un disperato, si vorrebbe anche che riproducesse i 4 kHz in maniera pulita ed indistorta come un tweeter! A Lourdes può darsi, ma sul Pianeta Terra non è così che funziona.
  6. Non ho detto che le Rogers LS 3/5A abbiano una dinamica superiore. Può essere (vado a memoria) che ce l'abbiano persino inferiore. Infatti non ho mai fatto mistero che le LS 3/5A siano un progetto troppo limitato su tanti parametri. E troppo costoso per ciò che offrono/offrivano. Vede? Non ho problemi a maltrattare un mito. Sulla questione dei +3dB si è trattato di una mia svista editoriale, non avevo corretto il periodo dalla versione beta dell'articolo, il giorno dopo (o la sera stessa) ho provveduto a sistemare il refuso, grazie alla cortese segnalazione di un lettore.
  7. Che le Cocaine S-40 abbiano un basso sorprendente per le dimensioni mi pare di averlo scritto più volte nel corso della recensione. Se la fa felice lo ripeto anche adesso in questa sede. Che poi ci siano persone che credono sia nascosto un subwoofer spiega solo una cosa: queste persone non hanno mai sentito cosa possa fare un vero subwoofer.
  8. Mi spiace non aver utilizzato il vostro amplificatore Nero (Afghano? ;-)) per pilotare le Cocaine. Lei mi raccomandò semplicemente di utilizzare apparecchi di classe. Così feci. Come amplificazione, tra le altre, ho utilizzato pre e due finali mono NuForce top di gamma (P9 e REF9 SE), giusto per far esprimere le Cocaine al massimo delle loro possibilità. Certo è che utilizzando appena i 18 watt per canale del vostro ampli Nero sarà difficile evidenziare i problemi di tenuta in potenza da me segnalati. 18 watt su 81/82 dB, a casa mia, producono una pressione sonora che è sovrastata dallo stormire delle foglie fuori in giardino e dal rumore delle onde, specie in questa stagione :-)
    Mi fa piacere che i suoi prodotti destino cotanta meraviglia. Mi chiede dunque se il mio giudizio sarebbe stato diverso se le S-40 fossero state 4 volte più costose. Ma certamente! Ho già scritto che si trovano dei diffusori analoghi (identici?) alla metà del prezzo, se fossero costate 4 volte di più il giudizio sarebbe stata una completa ed inappellabile stroncatura. Quindi mi consenta di darle numero due consigli: tenga il prezzo così com'è, anzi magari lo abbassi un poco. Secondo consiglio, si documenti sui diffusori Duevel, per uno nel settore dei diffusori è abbastanza grave non averle mai sentite nominare. Può iniziare direttamente dal sito web ufficiale di Duevel e dare un'occhiata all'incredibile quantità di recensioni e di awards della migliore stampa specializzata internazionale che si sono conquistati in breve tempo.
  9. Non le fa onore e non le conviene definire i frequentatori del forum T-Class come psicopatici. Intanto perché corre il rischio di essere querelato e poi perché si tratta pur sempre di possibili clienti, non mi pare astuto etichettarli in questo modo. Un cliente perso se ne trascina con sé almeno altri 3. E' una vecchia regola non scritta del commercio. Lei dovrebbe conoscerla.
Spero di aver chiarito a sufficienza le mie posizioni, per il futuro la inviterei ad accettare di buon grado le critiche (peraltro bonarie) sul suo operato e sui suoi prodotti, se non altro per il rispetto che è dovuto a chi, come me, ha messo gratuitamente a sua disposizione il suo preziosissimo tempo libero ed il proprio spazio web per analizzare e giudicare la merce da lei venduta e, sempre gratuitamente, ha reso visibili i risultati di tale lavoro ad un pubblico vastissimo. Questa è la dura legge di TNT-Audio: le recensioni sono gratuite, l'unico prezzo da pagare è la schiettezza delle nostre opinioni. Certo, offrendo in cambio l'acquisto di spazi pubblicitari le cose potrebbero essere diverse (do ut des) ma, purtroppo per le Aziende, TNT-Audio non ha spazi pubblicitari da vendere. Sorry.
Tra l'altro mi permetto di osservare che in questo modo, anziché migliorare le cose, non fa altro che aggiungere cattiva pubblicità a cattiva pubblicità. Ed è un peccato perché quei diffusori, come ho già avuto modo di scrivere, sono per certi versi molto interessanti. Si ricordi che il successo di un'impresa commerciale o di una semplice idea è solo in parte dovuta alla bontà del prodotto o dell'idea, un'altra bella fetta dipende da chi ci sta dietro a promuoverla.
Lei sta iniziando, conosce appena il settore (vedi caso Duevel) perché non fa un atto di umiltà e prova ad...imparare il mestiere? Lo dico nel suo stesso interesse...
Cordialmente,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori vicini al muro
Caro Direttore, ho letto che per richieste di consigli in merito all'accoppiamento di elementi hifi occorrerebbe essere molto specifici e proverò per quanto possibile. La sala è di circa 20 mq; l'impianto è costituito da:

Devo dire che con incisioni recenti il tutto suona molto dettagliato, anche se i diffusori non sono all'altezza dell'ampli. Sono tentato di effettuare un upgrade relativo alle casse. Dai componenti sopra evidenziati si evince che preferisco componenti "storici". Vorrei dei diffusori da pavimento ma ho problemi di collocazione, essendovi spazio per piccole torri o al limite per qualcosa tipo Klipsch Heresy, anche se queste casse hanno un certo costo e non sono sicuro che in genere le Klipsch vadano bene col Cyrus.
Il consiglio che vorrei è di tipo generale, come l'efficienza consigliata per poter sia ascoltare di sera a basso volume musica jazz e classica, che a volte sentire rock anche duro con effetto se non come dal vivo almeno con un certo effetto presenza e corposità. Anche le marche consigliate e quelle meno sarebbe un'ottima dritta, non avendo competenza né esperienza per poter scegliere con cognizione. A naso le klipsch, in genere, le metterei con altre elettroniche. Forse per cyrus 1 sono meglio diffusori come proac, tannoy, che mi piacciono, o b& w. Qualunque dritta potrà darmi sarà benvenuta. Le casse necessariamente andrebbero quasi appiccicate al muro. Ringrazio anticipatamente.
P.S. Ultimamente ho preso una cottarella per il Naim Nait 1, che dicono ancora migliore del cyrus 1. E' vero? come si sarà capito, per questioni generazionali, sono del 61, ho predilizione per prodotti con un certo fascino, come avveniva nell'età dell'oro dell'alta fedeltà, gli anni 70, quando bramavo ma non potevo. Il padre di un mio amico aveva un impianto tutto Sansui, molto potente, meta di quotidiani pellegrinaggi. A me piacevano i Marantz, tanto che poi ho avuto sia il 1030 che il 1060 e, ovviamente i McIntosh, sul quale magari un giorno farò un pensierino.
Ora però preferisco i modelli anni 80. devo dire che dal 1060 al Cyrus è stato un bel salto.
Cordiali saluti.
Mauro - E-mail: mauro.capodiferro (at) ids.it

LC
Caro Mauro,
abbiamo qualcosa in comune, oltre ai capelli: un'attrazione fatale per il
Naim Nait. Confermo che si tratta di amplificatore di altro lignaggio rispetto al Cyrus 1 e comunque dotato di un fascino sconosciuto al conterraneo di meno nobile stirpe. Suona bene e lo fa a suo modo, conservando quell'impronta Naim vecchio stile (della chrome series) che tanto ho amato e che ancora oggi fa battere forte il cuore. Se te ne dovesse capitare uno in buone condizioni...prendilo. In UK ogni tanto se ne vede qualcuno in vendita a prezzi ragionevoli.
Il problema vero però adesso è la scelta dei diffusori. Lascerei perdere le Heresy, che hanno bisogno di spazio e, più in generale, concentrerei la mia attenzione verso modelli da pavimento che non disdegnino la vicinanza della parete posteriore. Quando scrivi che andranno quasi appiccicate al muro non riesco a pensare ad altro se non a modelli da pavimento come questi, da cercare usati: Linn Keilidh o Kaber (belle!), Naim Intro, Intro2, Ariva, Credo, Allae, persino delle bellissime SBL (!!!). Si tratta di diffusori che ben si adattano ad un certo orientamento british del tuo impianto e che si sposano benissimo sia con il Cyrus che con un eventuale Nait (o superiore). Magari non ci farai i party con gli headbangers ma la sostanza, sia a basso che ad alto volume, sarebbe assicurata.
Dovesse non bastare la potenza, si potrebbe sempre optare per integrati più potenti. Per quanto riguarda il vintage vedo con piacere che concordiamo anche sul reale valore da assegnare alle performance sonore di certi oggetti. Dici di essere passato dal Marantz 1060 al Cyrus 1 senza rimpianti...e ci credo! Posseggo un 1060, so bene come suona. In effetti non riesco a capire perché ostinarsi a mettersi in casa apparecchi del genere, che avrebbero bisogno - come minimo - di condensatori nuovi un po' ovunque - quando per cifre inferiori si acquistano integrati di qualche anno fa che suonano nettamente meglio. Capisco il gusto del vecchio a tutti i costi, il fascino degli oggetti della nostra infanzia audiofila ma questo avrebbe senso se si possedesse già un impianto come si deve, altrimenti sarebbero soldi sprecati.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Vecchio ampli nuova passione
Buongiorno,
vengo subito al dunque. Sono venuto in possesso di un vecchio amplificatore
NAD 3020. Dai suoi commenti si evince che è stato in passato un ottimo amplificatore ma oggi è surclassato anche dal piccolo T-Amp. Vorrei mettere su un piccolo ed economico impianto, sarebbe il primo per me, ed avevo pensato di usare il Nad come selettore di ingressi, uscire ed entrare in un Kama Bay Amp Kro SDA 1100 che fa da "finale". E' una buona idea o meglio il solo 3020 magari revisionato e "aggiornato"? Dovrei però trovare qualche bravo tecnico che faccia questi lavoretti e sentire i prezzi per questi interventi. Varrà la pena? Per le casse avrei scelto delle Indiana Line HC 504 visto che mi è parso di capire che alla fine le piccole danno più problemi (garantire un buono stand e una buona stabilità). L'ambiente non è il massimo (poco spazio e pochi mobili) e anche per questo vorrei stare sull'economico, devo provare e vedere che viene fuori. La musica di riferimento è prevalentemente rock ma non escludo di sconfinare nel jazz e nella classica.
Per ora è tutto :-) la ringrazio anticipatamente e spero in una risposta.
PS: Ho letto il suo editoriale di Dicembre e non le nascondo che mi sono commosso. Spero che di persone appassionate come lei si riempia il mondo.
Francesco - E-mail: rossino1 (at) yahoo.it

LC
Caro Francesco,
il NAD 3020 era ed è tutt'oggi un bell'amplificatore, specie nelle sue versioni più recenti. Il migliore resta il 3120, secondo me, ma è molto raro.
Purtroppo i prezzi ai quali viene scambiato oggi sono completamente insensati. Per cifre analoghe si acquista molto meglio nell'usato recente. I piccoli amplificatori in classe D, poi, hanno una marcia in più per trasparenza, raffinatezza generale, cura del dettaglio, immagine tridimensionale e pulizia. D'altra parte però hanno meno watt e, spesso, un solo ingresso linea. Il 3020 ha una potenza adeguata a moltissimi diffusori e ci si può collegare decentemente pure un giradischi, grazie al buon stadio phono. Se il tuo 3020 funziona e non presenta problemi particolari tienilo ed usalo senza pensarci troppo. Una revisione potrebbe essere costosa. Andrebbero rinnovati almeno i condensatori di filtro e non credo che, tra manopera e materiale, te la possa cavare con meno di 50 €.
Utilizzare il 3020 come pre a monte di un integrato in classe D secondo me non ha senso: penalizzeresti gli aspetti positivi dell'uno e dell'altro: toglieresti trasparenza e precisione al classe D e calore al NAD. Un vero disastro, a mio parere.
Buona la scelta dei diffusori ed il proposito di non spendere troppo prima di capire l'effetto che fa. Se ambiente e posizionamento sono sacrificati meglio non correre troppi rischi, almeno come primo acquisto.
Grazie, infine, per le belle parole di apprezzamento. La Passione, quella con la P maiuscola, che non conosce condizionamenti, è latitante. Il Dio Denaro fa marcire tutto quanto.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Ancora su Rotel & B&W
Vedo nella rubrica della posta di TNT che l'argomento Rotel-B&W ricorre spesso. Io ho un'amplificazione Rotel a due telai (da 1000 euro, quindi economica) e ho sia le B&W DM 603 S3 (2 vie e mezzo) sia le Monitor Audio Bronze BR6 (3 vie). Le B&W 603 sono fuori produzione. Adesso c'è la nuova serie 680, migliorata, pare, che però non ho mai ascoltato. Le due coppie sono confrontabili perché hanno (avrebbero) un costo simile (circa 1000 euro).
Ho potuto fare tutte le prove che ho voluto nel mio ambiente di ascolto in abbinamento all'amplificazione Rotel e al lettore Rotel 1070, e quindi ora conosco bene il suono di entrambe. (Purtroppo, il miglior modo di farsi un'idea esatta del suono di un paio di casse è... comprarlo). Preciso che non tengo i diffusori appoggiati al pavimento con i classici gommini adesivi, con le punte o i piedoni in dotazione perché suonano in modo per me inascoltabile. Ho costruito delle basi smorzanti che sono una variante della TNT SandBlaster, con sughero e palle da tennis sopra la sabbia (TNT SandCorkTennisBallBlaster). Eh, sì, sono molto in debito con TNT... Ascolto tutti i generi con una prevalenza di cameristica e jazz.
Il match è stato vinto dalle Monitor Audio che ora sono stabilmente nella stanza dell'impianto principale. Le B&W sono state spostate al secondo impianto.

  1. Il suono delle Monitor Audio è più coinvolgente. Per semplificare al massimo: estroverse, esuberanti le M.A., aristocratiche le B&W. Con molti CD pare proprio di essere più vicini al palcoscenico, a volte sembra di essere in prima fila. Le B&W tendono a creare una scena più arretrata. Sembra quindi di essere più distanti dai musicisti. Niente contatto fisico, please! Questa caratteristica può dare l'impressione di freddezza. A me non piace. Ma l'ho scoperto dopo il confronto!
  2. Gli estremi gamma delle Monitor Audio mi paiono migliori. E' comprensibile per i bassi (un woofer in più), ma non per gli alti. Quindi suppongo che il tweeter Monitor Audio sia semplicemente di qualità superiore. E' stato costruito 6 anni dopo, però.
  3. Per quanto riguarda la resa timbrica delle voci, le B&W mi sono parse più raffinate.
Tutto quello che ho scritto riguarda l'abbinamento con Rotel. Dunque, la Monitor Audio sa costruire bene i diffusori economici? Per me, la risposta è sì. Certamente può migliorare l'appoggio al suolo o lo smorzamento del cabinet. Ma credo che questi siano mali comuni tra questi... prezzi.
Grazie, grazie di tutto! Ciao!
Alessandro - E-mail: alexcarrie (at) alice.it

LC
Caro Alessandro,
ti ringrazio per il prezioso contributo e l'esperienza d'ascolto diretta, spero possa risultare utile ad altri appassionati.
L'unico appunto che mi sento di muovere alle tue considerazioni è relativo alla generalizzazione finale, estrapolata da un ascolto singolo. Non dico che sia sbagliata, è che mancano le basi per poterla affermare con una certa sicurezza. Comunque sia, limitatamente alle condizioni al contorno la tua esperienza mi pare utilissima. Quella che tu chiami freddezza non è ciò che si pensa comunemente con questo aggettivo riferito al suono di un impianto o di diffusori. Per freddezza si intende, in genere, quella caratteristica timbrica che rende il suono esile, algido, privo di corpo e, spesso, esaltato in gamma medio-alta. E' da usarsi in contrapposizione a caldo o calore. Con questi ultimi termini si intende descrivere un suono diametralmente opposto: rotondo, corposo, addomesticato sulle alte frequenze e spesso un po' rigonfio sulle basse. Va da sé che negli ambienti moderni, spesso spogli o arredati con molte superfici riflettenti, un diffusore tendenzialmente freddo non farà altro che vedersi accentuate queste sue caratteristiche da quelle tipiche dell'ambiente. Viceversa, un diffusore tendenzialmente caldo potrebbe rivelarsi troppo chiuso e scuro se inserito in un ambiente molto assorbente, pieno di mobili e superfici non riflettenti.
Come al solito, si tratta di trovare il giusto compromesso.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Un non-audiofilo alle prese con le sibilanti
Buongiorno,
mi chiamo Matteo, classe 78, sono un novellino dell'hifi, uno di quei parvenu in classe T disprezzati da chi ha venduto la casa per un giradischi ;-) Grazie a Tnt-audio sono passato dalle casse Logitec ad un impianto che mi ha allargato un po' gli orizzonti (sì, adesso ascolto anche generi che prima "sentivo" soltanto, classica, jazz, blues, ho riscoperto gli Unplugged dei 10.000 Maniacs e dei Nirvana, ecc ). Anche mia moglie adesso riconosce un disco con ampio DR (tipo Spinetti&Magoni) da uno "piatto" (alla faccia del WAF! :-)
Insomma, ci state rovinando facendoci comprare dischi! Ci sarebbe solo un neo, che diventa a volte fastidioso, le sibilanti sono un po' troppo... ssssibilanti! Ah, l'impianto è così composto:

I diffusori sono a circa 50cm dal muro, separati di un paio di metri, il divano è a circa 3 mt. La stanza è lunga 6mt, so che non è ideale avere così tanto vuoto alle spalle, ma come pressione sonora mi basta così (anzi...) e non mi sembra di sentire rimbombi nei bassi. Le note alte suonano... limpide direi, squillanti, non mi sembra quindi un problema di clipping, ma le S e F hanno delle code, sibilano troppo insomma. Specialmente nelle voci femminili.
Da quello che sento, succede sia con i vinili che con i CD (e la musica "liquida", ho un paio di tracce di prova), quindi imputerei la colpa all'amplificazione. Togliendo il preamp non ho notato miglioramenti, anche se mi pare ci sia un "velo" in più con il preamp (oddio, comincio a parlare come voi...) ma può essere una suggestione.
Potrebbero essere disturbi elettrici? L'impianto è vecchio (alcune prese hanno le piattine, si figuri), il palazzo è dei primi anni '60. So che chiedo la luna, ma nello spirito-T (e soprattutto perchè la pecunia scarseggia) vorrei evitare di curare il problema annaffiandolo di soldi, con cambi di hardware drastici o condizionatori di rete...
Spero di aver fatto io errori grossolani, così da risolvere facilmente, altrimenti mi tengo lo stereo com'è e vivo bene anche così :-)
Saluti, e grazie del suo tempo
Teo - E-mail: matteo.malchiodi (at) gmail.com

LC
Caro Teo,
cominciamo ad eliminare dalla lista dei sospettati il T-Preamp, il Trends, i cavi e le sorgenti, visto che il problema si presenta sia con il giradischi che con il PC. Non resta moltissimo: i diffusori, l'ambiente ed il software. Cominciano da quest'ultimo: molti dischi sono zeppi di sibilanti. Se ci sono incise, si devono sentire. Il problema è saltuario o si presenta con tutti i dischi? Se così fosse, passiamo al secondo indiziato, l'ambiente (ed il posizionamento). Farei un po' di prove spostando i diffusori avanti ed indietro ed angolandoli fortemente verso la posizione d'ascolto. Ovviamente suppongo che il rodaggio (almeno 50 ore) sia concluso. Farei anche una prova di battito di mani andando un po' in giro per la stanza. Se, in condizioni di ambiente silenzioso, ti dovesse capitare di sentire una sorta di fastidioso eco metallico provenire dalle pareti, forse sei sulla buona strada per individuare il problema. Se l'eco metallico al battito delle mani dovesse sentirsi abbastanza evidente, la stanza potrebbe essere troppo vuota o troppo riflettente. Dovresti intervenire con tendaggi, arazzi alle pareti, cuscini, tappeti etc.
Se così non fosse passiamo al terzo indiziato: i diffusori. Le Indiana Line HC504 sono diffusori pensati per l'Home Theater, principalmente, potrebbero avere un'impostazione un po' generosa agli estremi gamma (alti e bassi). Senza modificare il crossover temo non possa fare molto se non provare a ruotarle (toe-in) verso il punto d'ascolto, di 45° ed anche più. Potresti, ma trattasi di palliativo, provare a limitare le diffrazioni in gamma alta sulla flangia del tweeter foderando la stessa di feltro. In pratica, si tratta di incollare sulla flangia in plastica che circonda il tweeter una corona circolare di feltro di buon spessore (qualche mm). Qualcosa potrebbe migliorare. Il feltro si acquista normalmente nei negozi di stoffe.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Riempire i diffusori?
Salve Direttore,
Grazie fondamentalmente a TnT, in casa si ascolta con soddisfazione tramite:

Recentemente mio figlio Simone, dopo aver messo le mani dentro le RF3, propone: Se Cadeddu nella recensione del 2001 ne parla in modo molto molto positivo e dice che il cabinet è privo di qualsiasi assorbente acustico, se leviamo dalle nostre quello che c'è, e in abbondanza (non esagero: il 50% dello spazio interno - il modello è più recente) chissa come suona!<
Stavo per dargli l'ok, ma per pignoleria mi informo, e in
questo articolo di Mark Wheeler su TNT-Audio trovo: "in breve, il mobile vuoto non foderato del diffusore è un dispositivo perfetto per l'annullamento della musica".
Ahi ahi! e adesso? Sarei tentato di concedere a Simone di provare comunque in pratica...Lui vuol sentirle urlare!
O sconsigli di perdere tempo?
Consiglio 2: il passaggio dal Trends al Virtue one, a livello Qualità (non quantità/potenza) è equivalente a quello tra T-Amp e Trends?
Grazie,
Mauro - E-mail: mauro (at) giallocromo.it

LC
Caro Mauro,
se lo scopo è quello di sentirle urlare non sarà certo l'assorbente acustico interno a limitarle! Questo, infatti, non ha lo scopo di farle suonare più piano ma quello di eliminare qualche risonanza di troppo e variare il carico acustico visto dal woofer. Se le hanno progettate così un motivo ci dovrà pur essere, no? Secondo me eliminare l'assorbente interno produrrà solo danni e non porterà alcun beneficio in termini di pressione sonora. Per ottenere questa, e le RF3 ne possono generare veramente TANTA, il problema è la potenza risicata dell'amplificatore Trends Audio. Servono watts e ne servono tanti. Almeno 50-60, per ottenere le pressioni sonore che descrivevo in quella recensione. Quindi: Trends scartato e scarterei pure il Virtue più piccolo, passando direttamente al più potente di casa. Solo così si potranno sentire le RF3 in tutto il loro splendore :-)
In alternativa cerca un NuForce IA7 usato o un qualunque buon integrato di potenza adeguata allo scopo (intimidire i vicini? :-))
Sia chiaro che con 50-60 watt veri, in un ambiente domestico di dimensioni normali, si genera, grazie a quei diffusori, una pressione acustica molto poco condominiale. Occhio ai timpani ed ai vicini di casa!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli e DAC per Sonus Faber
Ciao Lucio,
sono Emanuele, 38 anni, abito in provincia di Piacenza. Ti ringrazio per il tempo che mi vorrai dedicare. Ho una coppia di Grand piano h. e. e il sub Gravis B1 Sonus Faber, inserite in un impianto a/v.
Vorrei usare il lettore dvd, NAD T562 come meccanica e acquistare un DAC di qualità, magari con più ingressi e un'amplificazione dedicata per l'ascolto stereo. La mia sala d'ascolto è poco più di 25 mq, le casse sono a 90 cm dalla parete di fondo e circa 150 cm da quelle laterali, il punto di ascolto a 3 metri di distanza. Nella sala ci sono due divani due tendoni e nessun mobile di grandi dimensioni.
Ascolto di tutto, dal rock alla classica. Immagine e dinamica sono le mie priorità. Mi piacciono gli impianti che riproducono un palcoscenico molto ampio, con i diffusori che spariscono e tantissima dinamica, per avere un suono vivo e naturale con una generosa riserva di potenza (non ascolto quasi mai a basso volume...).
Vorrei un parere su questi aspetti:

Indicativamente non vorrei andare oltre i 2-3mila euro tra DAC e ampli. Quest'ultimo poi dovrebbe integrarsi nell'impianto a/v per ragioni pratiche e funzionali, per evitare di collegare e scollegare passando dalla musica al cinema.
Grazie ancora per la tua disponibilità! A presto!
Emanuele - E-mail: emanuelecordani (at) tiscali.it

LC
Caro Emanuele,
posto che a mio parere avresti risultati migliori razionalizzando il tutto e costruendo un solo impianto puro per l'audio con il quale amplificare anche il sonoro dei films, secondo la logica - oggetti + stessa spesa = + qualità non vedo male l'idea di utilizzare un DAC di qualità da dedicare al solo impianto audio. Esistono diversi DAC che possono gestire più ingressi e ce n'è qualcuno che ha anche il volume regolabile, così da fungere da pre minimale. Mi vengono in mente il Benchmark DAC1, il vecchio Lehmann DAC+ ed il BelCanto DAC3. Se la memoria non mi inganna anche Meridian aveva in catalogo un pre con DAC incorporato. Per quanto riguarda l'amplificazione non lesinerei sulla qualità, visto che sarebbe dedicata al solo ascolto stereofonico. Un finale di buona potenza da abbinare al DAC con uscita variabile potrebbe essere cercato nei cataloghi di Rotel, NAD, Audio Analogue ma anche, rovistando nell'usato, Mark Levinson, Krell...
Se ti interessasse provare la classe D allora opterei per una coppia di finali mono NuForce REF8 o REF8.5, magari usati.
Inoltre, puoi certamente collegare il subwoofer al pre, basterebbe sdoppiare le uscite di quest'ultimo con un connettore ad Y: un'uscita andrebbe al finale per i diffusori e l'altra verso il sub. In questo modo potresti regolare il livello di diffusori e sub contemporaneamente. Poiché mi pare che il Gravis disponga di un controllo di livello potrai regolare finemente l'equilibrio tra esso ed i due diffusori frontali. Resterebbe il problema di come far amplificare al finale stereo anche il segnale proveniente dell'impianto HT. Servirebbe un selettore di ingressi a monte del pre per switchare tra segnale stereo e segnale A/V oppure un ingresso linea analogico cui destinare l'uscita della sorgente A/V. Ma poi saresti in difficoltà coi restanti canali, se presenti.
Rinnovo pertanto il consiglio ad utilizzare un unico impanto per entrambi gli scopi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Equalizzare?
Buona sera,
Sono un neofita dell'HI-FI e il vostro sito è stato come un manuale base e avanzato attraverso il quale ho scoperto verso cosa mi stavo avventurando. Pur avendo girato per negozi ad ascoltare e provare determinate attrezzature per vedere e sentire quello che avevo letto, ancora è la pratica che mi manca e quindi l'esperienza.
A Maggio vado ad vivere per conto mio, sono un appassionato di musica, chitarrista acustico, se pur di mediocre livello e avevo inziato la mia ricerca in materia apposta come guida all'aquisto del mio impianto stereo.
Diciamo che in linea di massima mi è rimasto un nodo da sciogliere, per poter proseguire con le prove pratiche di ascolto e di ricerca del prodotto accrescendo il bagaglio di esperienza.
Da alcuni articoli del sito ho capito che in un amplificatore meno "cose" interferiscono tra la traccia audio e i diffusori meglio è, per mantenere valido il concetto di amplificazione e di Alta Fedeltà. Tra questi intralci è compreso anche l'equalizzatore.
Ora, dato che in pratica mi è sembrato di notare che non è possibile allestire un impianto stereo senza equalizzatore, un motivo ci sarà; ma l'equalizzatore non dovrebbe proprio, se manovrato da persona che vuole ottenere Alta Fedeltà, ridurre le interferenze (l'inciso è doveroso in quanto chiaramente se chi regola l'equalizzazione si diverte ad apportare modifiche smodate capisco che diventi un interferenza anche l'equalizzatore)?
Ringrazio anticipatamente per le utili notizie che ho appreso dal sito e per la disponibilità.
Giorgio - E-mail: giorgio.bencini (at) gmail.com

LC
Caro Giorgio,
equalizzare è buona cosa, almeno in teoria. Le limitazioni dei diffusori e, ancor di più, le interazioni di questi con la sala d'ascolto causano picchi e buchi di risposta anche molto gravi. Con un buon equalizzatore si dovrebbe riuscire ad eliminarli. E qui casca l'asino. E già, perché gli equalizzatori tradizionali intervengono solo apparentemente su certe frequenze. In realtà, attenuando ad esempio i 125 Hz dove magari è situata una risonanza della stanza, in realtà attenuano "a campana" anche buona parte delle frequenze vicine. Il quanto vicine è ovviamente determinato dalla pendenza dei filtri utilizzati. In più ci sono problemi di rotazione di fase dovuti all'intervento dell'equalizzatore. Più in generale, per poterlo utilizzare sapientemente occorrerebbe conoscere con esattezza le frequenze critiche sulle quali intervenire. Questo non è semplice e richiede l'uso di un microfono di ottimo livello abbinato ad un analizzatore di spettro veloce ed accurato più qualche competenza specifica.
Infine, non si dovrebbe dimenticare che il segnale attraversa un componente elettronico in più, pure relativamente complicato e questo non è, in genere, una cosa auspicabile.
Meglio, molto meglio sarebbe ricorrere all'equalizzazione in dominio digitale con uno dei tanti sistemi DRC che correggono in tempo reale la risposta nel punto di ascolto. Tutte le modifiche vengono apportate dal sistema quando il segnale è ancora digitale, di fatto la conversione in analogico avviene a correzione effettuata, un bel vantaggio in termini di precisione, velocità, accuratezza e trasparenza.
Anche questo sistema non è tuttavia esente da limitazioni in quanto fornisce una risposta teoricamente perfetta nel punto preciso dove si posiziona il microfono di misura ma sappiamo che basta spostarsi di pochissimo per ottenere variazioni anche significative. E chi è che ascolta l'impianto con la testa rigidamente incollata in una posizione ben precisa?
Comunque sia, anche a fronte di questi aspetti un po' delicati, il sistema DRC è un eccellente approccio alla corretta riproduzione domestica, quantomeno mette una pezza a situazioni acusticamente molto compromesse anche se non farà mai suonare una coppia di casse scadenti come un modello di ben altro livello qualitativo.
Nell'ottica di un primo impianto, comunque, mi orienterei per concentrare la spesa sulla qualità dei componenti primari. Per fare esperimenti in DRC o altro ci sarà sempre tempo.
Concludo dicendo che, purtroppo, l'utilizzo dei controlli di tono ed ancor più dell'equalizzazione, è generalmente errato e votato ad ottenere un suono come a noi piacerebbe che fosse e non come è inciso sui dischi. E' My-Fi, può anche andar bene, basta esserne consci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Misteri italiani
Gentile Direttore,
Ho ascoltato dei diffusori Grundig, non nelle condizioni tali da poter esprimere un giudizio sensato, ma abbastanza da non stimolare la mia curiosità per ulteriori approfondimenti.
Riprendo questa sua frase in quanto mi sembra che la sua curiosità decada esponenzialmente a fronte di prodotti vecchi (o vintage che dir si voglia) che non siano all'epoca stati adeguatamente rinomati...eppure anche Bebo Moroni si è accorto della validità dei diffusori Grundig raccomandandoli su fds....saremo sordi sia noi (un gruppo di 600 persone) che lui? O forse è meglio non parlarne perché non solo non ci guadagna nessuno ma rischia di rimetterci parecchia gente (addetti ai lavori) in un settore che certo roseo non è?
Non le sembra l'espressione di una "Verità" con la V maiuscola la sua?
Ed ancor più arduo è ammettere certe qualità di fronte all'aspetto dimesso delle amplificazioni...
Per quanto riguarda l'aspetto commerciale lei ha ragione...sono ne più ne meno che un semplice autocostruttore e rimarrò tale fintanto che non mi cadrà una tegola in testa dato il panorama che mi trovo davanti in questo settore e che di certo non mi spinge all'apertura di un'attività commerciale: ho un esempio vicino a casa di un bravissimo ragazzo che ha in commercio prodotti validi, ottimamente costruiti e BELLI eppure è da 10 anni che arriva tra si e no a fare una patta con le spese che ha....per fortuna lo fa come secondo lavoro ma credo che a nessuno faccia piacere lavorare tanto e non concretizzare nulla. Il CCI sarebbe un valore aggiunto? Potrebbe esserlo ma nel breve lo è sicuramente di più un'estetica accattivante: tutti hanno gli occhi...ben pochi hanno le orecchie (molti meno di quanti normalmente sono sempre pronti a prendere parola sui forum...).
E veniamo ora al segreto CCI....lei stesso si è dato la risposta: Il fatto è che di brevettabile non c'è niente, visto che si tratta di soluzioni tecniche adottate 30 anni fa dai progettisti Grundig. Nulla da obiettare!
Ora si metta nei panni di qualcuno che ci ha impiegato una ventina d'anni a capire certe cose che ha trovato (così sistematicamente evolute) solo sugli apparecchi Grundig di quell'epoca....che farebbe? Lo divulgherebbe ai quattro venti senza neppure provare a trarre un riscontro da una ricerca che le è costata tanto tempo, denaro e fatica? No, non lo credo mi spiace!
Quando lei scrive: Siccome gli altri progettisti cercano di raggirare i consumatori con tanto fumo negli occhi, che male c'è se lo faccio un po' anch'io? Possibile non si renda conto? Tutto ciò che non si dichiara è fumo negli occhi secondo lei? Lo spionaggio industriale cosa nascerebbe a fare se tutti fossero disposti a condividere le proprie conoscenze? Non si tratta certo di voler raggirare qualcuno (almeno nella maggioranza dei casi) ma solo di tutelare il proprio lavoro a fronte di una non brevettabilità. Forse John Dahlquist con le DQ10 ha esposto i criteri di progetto di tale diffusore discutendone con la stampa? No, a fronte di interviste ha solo dato in pasto alla stampa la versione delle cose che gli faceva più comodo per tenere nascosti i suoi segreti (attribuendo il suono di questo diffusore alla corretta messa in fase acustica...cosa che invece si scoprì qualche anno dopo che non era affatto vera) eppure rimane il fatto che "suonano"! Quando le conoscenze sono effettivamente prerogative non vengono MAI concesse al pubblico se non tutelate da brevetto (da cui vedi sopra...).
Mi sembra che lei rientri a pieno titolo in quella tipologia di persone che sono disposte ad ammettere alcune qualità solo a fronte di spiegazioni tecniche plausibili...sbaglio? Stia pur certo che non ne troverà scritte (di vere) su NESSUN apparecchio di quelli (pochi) che hanno lasciato il segno in questo settore e ricadono in un'epoca in cui lei (a giudicare dalla memoria storica espressa dalla sua rivista) probabilmente non era ancora appassionato di hi-fi. Per quanto riguarda le etichette che mi vengono appiccicate addosso le lascio volentieri alle congetture di coloro che normalmente giudicano le persone in funzione delle etichette stesse (tra cui mi sembra lei non faccia eccezione) e non di conoscenza diretta di fatti e persone...quando lei descrive una di queste etichette dicendo: "lei conosce la Verità, i suoi adepti la ascoltano religiosamente" forse non considera che NESSUNO seguirebbe "religiosamente" un perfetto sconosciuto (che per giunta dice cose apparentemente assurde) senza averne più e più volte VERIFICATO all'ascolto quanto scrive!
Semmai gli "adepti" sono quelli che pendono dalle labbra del recensore di turno che rappresenta l'UFFICIALITA' agli occhi dell'appassionato ed è quindi in grado di PILOTARNE le scelte (non a caso i costruttori cercano di far recensire i propri apparecchi per riuscire a venderli).
Per quanto riguarda i miei apparecchi non ho mai affermato che questi siano lo step successivo ai Grundig...questo semmai altri lo hanno detto a seguito di ascolto...per quanto mi riguarda ho sempre ribadito che ci si può fermare ad un sistema Grundig traendone eccellente soddisfazione essendo già full CCI!
Altra cosa che mi preme sottolineare è l'aspetto relativo ai meeting su cui mi sembra lei faccia confusione: l'unico meeting denominato "Grundig/LT day" è quello con ricorrenza annuale che si tiene presso la mia abitazione mentre tutti gli altri meeting organizzati in giro per l'Italia sono semplicemente "meeting del forum Emozioni all'ascolto" con possibilità di ascoltare tutto ciò che si vuole (purché lo si porti) nelle condizioni in cui si preferisce ascoltarlo...e ovviamente a confronto con gli altri apparecchi presenti.
Questo non cela ALCUNA attività commerciale tant'è che è capitato ad alcuni meeting (come l'ultimo a Roma) che non si è ascoltata alcuna amplificazione LT! Mi spiace che lei od altri pensiate questo perché è quanto di più distante dalla realtà (non a caso mi metto a disposizione solo a fronte del rimborso delle mie spese di viaggio...) e basta partecipare ad un meeting per accorgersene.
Tenga presente che sul mio forum siamo assolutamente aperti alla scoperta di apparecchi ben suonanti (lo dimostra la recente, per me, riscoperta di un diffusore Telefunken che ho citato con elogi sul mio sito) solo che, a differenza sua, questi raramente ricadono tra gli apparecchi attualmente prodotti...
Lei crede di aver compreso le reali motivazioni che determinano la differenza tra un t-amp (o tra un Oppo) ed un altro apparecchio semplicemente smembrandoli ed analizzandone la tecnica? E' sicuro di non essere lei ad analizzare un'unica strada (quella scolasticamente conosciuta) tralasciandone totalmente altre?
Posso farle suonare in modo spaventosamente diverso due lettori che adottano la medesima circuitazione (cosa che ho dimostrato anche alla redazione di SUONO con due testimoni presenti) o in modo pressochè identico due lettori che hanno circuitazioni totalmente diverse (purchè abbiano risposta in frequenza simile entro 0,2dB)....questo è ancora nulla per incuriosire la sua "curiosità da furetto"? Lei che è così certo che le caratteristiche soniche di un classe T dipendano dal chip Tripath...ha mai provato a prendere un T-amp e ad inserirlo in un contenitore (ad es.) dell'hifi 2000 per vedere se per caso le diventa un ampli totalmente diverso? Non creda ai sentito dire...provi in prima persona e senza avere in testa pregiudizi (cosa molto meno facile di quanto lei non creda)!
Concludo dicendole che personalmente la pagina "verità scomode" l'ho scritta dopo averne in più occasione verificato i contenuti nei fatti...spesso invece sulle pagine delle riviste tutte trovo moooolte più Verità (con la V maiuscola) implicite o esplicite di quante possa averne personalmente accertate in 30 anni di esperienza in questo settore...
Cordialmente,
Massimo Ambrosini - E-mail: motxam (at) interfree.it

LC
Caro Massimo,
concedo questa seconda replica poi però passiamo ad argomenti più stimolamti (per me). Sul suono Grundig io non ho espresso alcuna verità, né con le V maiuscola né minuscola. Le Verità le lascio a Lei ed al suo circolo Pickwick. Ho espresso solo un grande dubbio: ho ascoltato qualcosa, non mi ha stimolato alcun approfondimento, tutto qui. Che ci devo fare: insistere fino a farmi piacere a tutti i costi i Grundig? E perché poi? E' così importante il mio giudizio? Sono sicuro che lei può benissimo vivere sereno con il giudizio di Bebo Moroni e dei suoi - di lei - 600 fedelissimi. Grundig, tra l'altro, mi è sempre sembrato il gerundio presente di un qualche verbo inglese storpiato. Nomen Omen?
Sul fatto che - se Grundig diventasse un fenomeno planetario - ci rimetterebbero gli addetti ai lavori ...ha proprio sbagliato bersaglio sa? Se c'è una cosa che non mi è mai interessata è la tasca degli altri. Si figuri, mi preoccupo pure poco della mia, altrimenti non sarei qua a rispondere a queste sue osservazioni, le pare? Suvvia, spari queste cartucce di distillato di puro qualunquismo in altra direzione. E poi, se fossi preoccupato di non dar dispiacere al "mercato" ed ai suoi attori...le pare che avrei avuto il coraggio di sollevare il polverone - su scala planetaria - che è stato il T-Amp???
Sul vintage, invece, mi pare che TNT-Audio abbia sempre avuto un occhio di riguardo, scrivendo articoli su come restaurare degli apparecchi datati e consigliando, ove possibile, il ripristino degli stessi, dedicando anche intere sessioni di articoli monotematici (sui Garrard, sui Dynaco etc.).

Sulla questione CCI mi fa invece immenso piacere che finalmente la faccenda si sia chiarita. Lei dice che ha scoperto qualcosa (inventata da altri, però) e ne vuole trarre il giusto riscontro (diciamo profitto, così ci facciamo capire bene da tutti). E vivaddio! L'abbiamo detto, finalmente!!!!!!!!!! Veda, non c'è nente di male in tutto ciò, basta essere chiari e trasparenti. A lei sembra impossibile che qualcuno possa scoprire qualcosa e non provare a trarne profitto. Io ci sono abituato, invece: da anni TNT-Audio ed i suoi autori INVENTANO (ma per davvero) progetti di autocostruzione e li mettono a disposizione gratuita di chi li vuole realizzare. Schemi originali, non pedisseque applicazioni di cose inventate da altri. Di questi progetti non ne abbiamo mai realizzato uno a pagamento anzi ci siamo sempre imbufaliti non poco (minacciando anche azioni legali) contro coloro i quali hanno provato a spacciare i nostri progetti per propri o a realizzarli con lo scopo di rivenderli. E spesso si trattava di soluzioni persino brevettabili! Siamo strani? Può darsi, ecco perché non deve cercare paralleli tra il suo modo di operare ed il nostro. Siamo a qualche parsec di distanza.
Il nostro riscontro o, meglio profitto, sono le parole di stima e di apprezzamento che da 15 anni ci arrivano da ogni angolo del globo. Mi creda, se avessimo provato a vendere le nostre idee tutto questo non sarebbe accaduto. Avremmo avuto qualche soldo in tasca in più ma, come dicevo, siamo strani e di arrontondare lo stipendio con l'HiFi proprio non ci passa neanche per la testa.
Lei, invece, mentre da una parte dice che da questa faccenda vorrebbe trarre il giusto riscontro dall'altra dice che lo fa per la gloria. Insomma si decida. Ma se fosse un semplice appassionato...perché farsi rimborsare dai suoi adepti le spese di viaggio per i meetings che ruotano intorno a lei ed alle sue attività para-commerciali? E se tutti i visitatori delle mostre HiFi chiedessero un rimborso viaggio agli organizzatori? In fondo anche loro sono semplici appassionati, no? Proprio come lei! O mi sfugge qualcosa?

Parlando poi di tecnica e di influenza dei circuiti e degli chassis sul suono, le vorrei ricordare che diversi anni prima che lei aprisse il suo sito io pubblicavo - già nel lontano 1996 - una modifica ad un CD player Marantz dove era prevista - oltre ad altre cose - l'eliminazione del coperchio metallico e la sua sostituzione prima con uno in gommapiuma e poi con uno in plexiglass o metacrilato. Poi pubblicammo un progettino facile facile per costruirsi un peso da applicare sul coperchio degli apparecchi HiFi (nel 1999). Il suo sito mi risulta sia stato messo online nel 2000. Niente di nuovo sotto il sole, come vede. Potrei persino pensare che lei abbia copiato le nostre idee, andando a pubblicizzare la scoperta che il coperchio abbia un'influenza sul suono degli apparecchi. Eppure, veda, sono io a dire che tale soluzione, pur avendola messa per primo sul web, non sia farina del mio sacco, ma trattasi di idee ben conosciute da qualche decina d'anni. E di certo NON sue.

Mi parla di Verità sulle pagine delle "riviste". Noto però che, quando le fa comodo, le riviste ed i recensori li cita eccome! L'ha fatto anche in questa missiva. Di nuovo, si decida! Francamente preferirei che un'idea innovativa e rivoluzionaria come la nostra non sia accomunata a quella di altre pubblicazioni. Abbiamo inventato l'HiFi online quando in Italia le riviste cartacee si facevano beffe di Internet e del suo popolo etichettandoli come Interdet....salvo poi cascarci dentro con entrambi i piedi (abbiamo buona memoria, purtroppo per certi personaggi). Faccia onore alla sua intelligenza e tenga ben distinte le categorie. Qui si parla un'altra lingua, tanto diversa che sembra che proprio non ci capiamo. Ed io coi disegni non me la cavo benissimo.
Continui pure a cercare i suoi riscontri ed a coltivare il suo orticello ma non venga più a farsi pubblicità gratuita su questi lidi. Apra un'attività commerciale vera e propria, si metta in regola con le normative di sicurezza e con la Guardia di Finanza.

Infine, la inviterei ad eliminare il nostro logo We Support Real Stereo dal suo sito, grazie. Non vorrei mai che qualcuno, vedendolo, pensasse che siamo accomunati dagli stessi interessi (riscontri?). Manteniamo le distanze, grazie.
Cordialmente,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Carissimo Lucio,
permettimi di chiamarti così. Prendendo spunto dall'
editoriale di dicembre, che percepisco come piuttosto amaro, scritto per i 15 anni della rivista online TNT-Audio, vorrei cogliere l'occasione per ringraziarTi a nome mio e, mi permetto, anche a nome di tutti i lettori ai quali hai dispensato in questi anni consigli su come ascoltare meglio la musica.
Infatti, credo che il tuo pubblico non sia quello degli "audiofili" impenitenti, categoria alla quale non appartengo e con la quale penso non si identifichi neanche la maggior parte dei tuoi lettori, ma quello di appassionati di musica che cerca di farsi un'idea sugli apparecchi più idonei per un ascolto che loro si confà. Proprio in virtù di questo interessamento all'alta fedeltà "funzionale" all'ascolto della musica, ho partecipato ieri, nonostante la mia non giovanissima età, alla mia prima rassegna hi-end a Roma.
Quell'occasione, i personaggi che la frequentavano, i prezzi dei prodotti esposti e la loro estetica ecc. mi ha confermato nell'idea che, con tutto il rispetto e senza voler offendere nessuno, ma semplicemente con un po' di ironia, alcuni audiofili (che sono poi quelli più fanno sentire la loro voce on line) siano ancora rimasti con le mani impregnate di benzina nel tentativo di modificare il carburatore del loro "motorino", con l'obiettivo di farlo andare un po' più forte per arrivare prima a bar. Unitamente a quel libidinoso senso di superiorità e di controllo che dà il possesso di un oggetto, questi "figli unici" un po' impertinenti che "ce l'hanno più bello", questi audiofili ex carburatoristi hanno sviluppato una sorta di pericolosa "mistica del carburatore".
Non mi pare un caso che l'altissima fedeltà si chiami "esoterica". L' "oggetto" audiofilo, proprio perché permette un'intermediazione fra la materia (le onde sonore percepite dal nostro orecchio) e l'ineffabile e spirituale Arte, diventa un tramite divino e l'impianto assomiglia a una sorta di medium che permette allo spirito di tradursi in carne.
Questa fede che l'oggetto possa restituire sensazioni ineffabili e spirituali è, però, molto materialistica e dietro tutto ci sta un atteggiamento molto mercantile, che monetizza tutto. Infatti, un prodotto hi-fi vale nella misura in cui costa. Lo spendere soldi diventa un gesto sacrificale. Ecco perché l'odio prodotto dalla tua scoperta degli amplificatori in classe digitale: hai rovesciato l'altarino, hai interrotto l'ascesi catartica per cui "più mi impegno, più sudo, più spendo, più mi flagello e mi spoglio (di soldi), più mi elevo". Io penso che gli operatori facciano benissimo a proporre delle specie di autoradio che costano più dell'intera vettura, tanto quello che è in ballo non è l' ascolto della musica, ma il momento ascetico. Si veda anche la mistica dell'analogico, delle bobine, della registrazione assoluta, del cavo eccezionale, anche quest'ultimo metafora spirituale della trasmissione perfetta ecc. Ognuno ha bisogno di assoluti, se si possono comprare è tanto meglio.
Questo per dire che il Tuo impegno razional-affettivo e di volontariato hi-fi è stato utilissimo. Sono convinto che esiste un pubblico silente che Ti ringrazia. E non credere che alcune caratteristiche della Tua rivista passino inosservate, come l'assoluta gratuità, l'assenza di pubblicità, la puntualità delle risposte (anche fuori rubrica) ecc. e anche il tuo non porti come un Santone, da cui deriva la possibilità di farsi un'idea di quello che per Te è più o meno buono, rispetto a cui si può essere o meno d'accordo ma che comunque offre una pietra di paragone.
Vorrei concludere ribadendo che non sono gli oggetti, ma è la musica che ci introduce ai misteri, come suggerisce Mark Lanegan in questo bellissimo brano (avrei voluto mettere il video da youtube secondo il Tuo stile, ma non ne sono capace!).
Un caro saluto e auguri a TNT-Audio.
Stefano - E-mail: niciatco (at) tiscali.it

One way street
The stars and the moon
Aren't where they're supposed to be
For the strange electric light
It falls so close to me
Love I come to the ride
I'm not sea sick, rolling wave
And you know that I am
Just trying to get out

Oh the glorious sound
Oh the one way street
But you can't get ...
Can't get it down without crying

When I'm dressed in white
Send roses to me
I drink so much sour whiskey
I can hardly see
And everywhere I've been
Therès a world that howls my name
From the one tiny sting
To that vacant fame

Oh the deafening roar
Remember that's called a one way street
And you can't get ...
Can't get it down without crying

LC
Caro Stefano,
della valanga di e-mail dello stesso tenore ricevute questa settimana in seguito all'editoriale di Dicembre ho selezionato questa tua, non me ne vogliano tutti gli altri, che ringrazio davvero di cuore per i vibranti attestati di stima verso TNT-Audio. Se avessi dovuto pubblicarle tutte avrei impegnato qualche volume di Lettere alla Redazione! Risponderò, come d'uso, in maniera privata a tutti. Grazie!
Le tue osservazioni mi trovano abbastanza concorde, anche se è difficile e pericoloso fare di tutta l'erba un fascio. Non bisogna scordarsi, infatti, che mentre la ricchezza fa rumore, la povertà è silenziosa. Applicando il concetto al nostro settore ne deduciamo che fanno notizia le esagerazioni e con esse i pochi audiofili che le tengono in vita, fanno molto meno rumore tutti coloro che spendendo cifre normali o persino modeste e si godono la propria Musica preferita senza sentire la necessità di sbandierarlo ai quattro venti, nelle community online o alle mostre HiFi, facendo a gara a chi è più "dotato".
Potremmo discutere a lungo su cosa sia più giusto e conveniente esporre alle mostre: le esagerazioni che fanno notizia e quindi attirano il pubblico o le cose per i comuni mortali? Una mostra di automobili senza le Ferrari e le Lamborghini sarebbe altrettanto visitata di una che espone solo utilitarie? Non ho una risposta certa, probabilmente la verità sta nel mezzo, qualche strillo per attirare l'attenzione ma poi gran parte del lavoro orientato a proporre soluzioni da mondo reale. Il parallelo con il mondo automobilistico, comunque, regge fino ad un certo punto, perché se è indiscutibile l'esclusività, in termini di prestazioni (o di finiture) di vetture "top" non è altrettanto sicuro che prodotti HiFi ipercostosi siano realizzati con gli stessi livelli di esclusività ed esibiscano prestazioni (sonore) pari all'ostentato cartellino del prezzo. In certi casi è sicuramente così (ad es. MBL, Burmester, Krell, Wilson Audio, Thiel, dCS ed altri) in altri di elevato c'è solo il prezzo proposto e la spocchia di chi vende.
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica anche nel settore entry-level: questa fascia di mercato sta attirando mercanti senza scrupoli che propongono, sempre più spesso, prodotti progettati e realizzati in Cina da altre Aziende, rimarchiandoli e rivendendoli a prezzi di 3-4 volte quelli d'origine. Il fatto che i prezzi cinesi siano incredibilmente bassi fa apparire una maggiorazione di 4 volte ancora "sensata" ma è una rapina alla pari di quelle che si vedono nel settore high-end, con l'aggravante che si cerca di raggirare persone con limitate capacità di spesa. Mi preoccupo meno degli inganni nella fascia alta di mercato ed invoco l'attenuante del detto inglese che recita "gli idioti ed il denaro prima o poi si separano" :-)
Scrivi che la maggior parte dei lettori di TNT-Audio non siano propriamente audiofili. Lo spero bene! Almeno si prova ad allargare il bacino d'utenza di questo settore! Quel che è successo in questi anni è che tanti arrivano qui e diventano appassionati - o lo ri-diventano dopo anni di letargo - grazie ai nostri articoli e consigli e poi, una volta raggiunto lo status di audiofili esperti (???) rinnegano le origini e sputano veleno sul nostro operato. A questi rispondo con un proverbio Zen che mi piace molto: "Triste è il maestro che non è superato dal suo allievo".
Così, a tutti coloro che mi hanno scritto lamentando una nota di amarezza in quell'editoriale, quasi credendo che volessimo gettare la spugna, rispondo che tutto contiene quell'articolo tranne una dichiarazione di resa. Anzi, è esattamente il contrario! La solarità del finale, di quella canzone, di quel testo e di quel video, facendo da contraltare all'incipit un po' grigio, avrebbero dovuto far capire che, nonostante tutto, agli amici ed ai nemici, auguriamo un luminoso "Have a nice day" perché la Musica (e quindi l'HiFi) deve essere principalmente gioia di vivere. Quella stessa serenità e gioia di vivere che non mi sembra di percepire nelle parole degli operatori (vedi anche lettere di questa settimana) o di molti frequentatori di community online. E' per questo che scrivo di essere stanco, perché per colpa dei comportamenti di audiofili ed operatori questo settore si sta sempre più chiudendo dentro sé stesso, in una spirale autoreferenziale che non può portare molto lontano. Noi da sempre proviamo a proporre una visione diversa ma siamo dannatamente soli.
Tutti gli altri attori di questo settore continuano a seguire le vecchie e polverose strade di sempre, nelle quali mandrie di vacche grasse si spostavano placidamente da un pascolo all'altro. Non è più tempo di vacche grasse, questo è il punto.
La bellissima canzone del grande Mark Lanegan la inserisco io per te...eccola.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

ATTENZIONE!!! Pregasi leggere prima le Istruzioni per l'uso
Per le domande più generali leggete prima la rubrica Adeste Fideles!
Potete anche unirvi al nostro gruppo di discussione sull'HiFi!!!

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