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La giusta metratura
Egregio Direttore,
seguendo la Sua rubrica da diverso tempo conosco bene la Sua predilezione
per lettere sintetiche e concise, senza troppi preamboli e divagazioni, per
cui cercherò di raccontarLe la mia esperienza nella maniera più stringata
possibile.
Due anni fa ho comprato da Soundberry una coppia di Audes 145, un ampli
Xindak v30 e un DAC Aqvox, sistemando il tutto in una mansarda irregolare
di circa 35mq, che funge anche da salotto, con tutte le limitazioni del
caso in fatto di distanze dei diffusori dalle pareti e tra diffusori e
punto di ascolto... ma sul sito Soundberry non si leggeva che le 145
potevano stare anche a ridosso della parete di fondo con risultati
sorprendenti? :-)
A parte gli scherzi, la disposizione forzata impediva la ricostruzione di
una credibile scena acustica.. mi sono bastati pochi ascolti, inoltre, per
capire che la timbrica del locale non era entusiasmante - troppo
riflettente - e la sua conformazione non mi permetteva di prendere i
classici accorgimenti da Lei suggeriti (no finestre = no tende; tetto
intonacato che si abbassa su due lati = pochi quadri e poche librerie lungo
le pareti laterali, ecc).
Cercando possibili soluzioni alternative tra le
FAQ del sito TNT Audio, mi è caduto l'occhio su un Suo passaggio
nell'articolo "Un fattore fondamentale: l'ambiente di ascolto" che recita
precisamente: "ho pure sistemato un secondo impianto nello studio, stanza
di dimensioni lillipuziane (8-9 mq), adattando i componenti alla situazione
difficile e riuscendo ad ottenere un risultato tutt'altro che
disprezzabile".
Benissimo: avendo a disposizione al piano di sotto un
piccolo studio a pianta rettangolare di circa 12mq ho deciso di cambiare
strategia e fare un tentativo... che purtroppo è fallito. Per poter
inserire le Audes, un tavolino per le elettroniche e una magra poltrona (e
mantenere un minimo margine di manovra nella disposizione del triangolo) ho
dovuto paradossalmente svuotare la stanza togliendo la scrivania e
lasciando soltanto una libreria come unico mobile, con tutti i conseguenti
effetti nocivi di un ambiente spoglio... inutile è stato il successivo
inserimento di 4 DAAD agli angoli (follia superflua) e di alcuni pannelli
autocostruiti con lana di roccia per le prime riflessioni, inutile anche la
disposizione sul lato lungo piuttosto che su quello corto (si può parlare
di lungo/corto in una stanza 4x3?).
Troppi bassi, troppi rimbombi, un vero disastro acustico come già Lei preannunciava in apertura dello stesso
articolo (immagino fossero certi rinforzi appena sopra i 100 Hz, almeno
così risultava dal calcolo delle risonanze in base alle dimensioni del
locale). Ho riportato tutto in mansarda e fine della storia: l'ambiente era
troppo piccolo e vuoto per far suonare casse così grandi, me ne sono fatto
una ragione.
Oggi, nel piccolo studio, ascolto in cuffia e amen.
Tuttavia ho in preventivo, fra qualche tempo, di ristrutturare una casa
dove andrò ad abitare: potrei quindi decidere fin d'ora di progettare una
stanza dedicata alla musica/lettura, senza vincoli nella disposizione dei
vari componenti. Ecco perché vorrei sapere quale dovrebbe essere l'area
minima di un ambiente per apprezzare diffusori da pavimento come quelli che
già possiedo, considerando anche che la stanza dovrebbe contenere un arredo
"normale" (librerie, tappeti, tende, una scrivania, un divano e altro
mobilio) in quanto non amo particolarmente i locali asettici e poco
accoglienti, che talvolta ho visto in foto, riempiti quasi esclusivamente
da pannelli e tube traps.
Cioè: vorrei provare piacere a "vivere" la stanza, mentre ascolto musica. Nell'articolo leggevo che 30mq sono già un
buon punto di partenza, ma mi piacerebbe una Sua conferma o eventuale
smentita - soprattutto in relazione all'impianto descritto... in tal modo
potrei valutare se il progetto della stanza dedicata potrà concretizzarsi
con l'impianto attuale, spazio permettendo, o se non mi resterà che
ripiegare (magari per impossibilità di disporre a piacimento della
necessaria metratura) su diffusori più piccoli, senza rubare più metri del
dovuto a locali con altre destinazioni d'uso.
Mi auguro di non averLa messa in condizione di fornire "un banale e sterile
servizio di consulenza telematica", perché in realtà l'argomento
"trattamento acustico" mi interessa molto di più delle recensioni di cavi o
elettroniche e non ho francamente altre esperienze di ascolto in locali più
spaziosi (la mansarda non è attendibile per tutti i vincoli spiegati in
precedenza)...
La ringrazio anticipatamente, pertanto, se avrà voglia di
consigliarmi a riguardo in via privata, poiché immagino che gli altri
lettori della posta non sarebbero interessati a veder pubblicata la
risposta ad una domanda così particolare e di scarsa utilità collettiva.
Buonanotte e complimenti per l'ottimo lavoro messo a disposizione di tutti
noi!
Gianluigi - E-mail: domanismetto77 (at) gmail.com
LC
Caro Gianluigi,
non credo esista una dimensione ideale per una stanza d'ascolto, certo è che è più facile far suonare bene una stanza piccola che una troppo grande. Diciamo che, orientativamente, superati i 45/50 mq, a meno che non siano molto ben arredati e trattati, non è facile trovare il giusto equilibrio. Per una stanza adibita ad altro uso domestico, anche 20 mq possono andar benissimo. Il vero problema degli ambienti troppo piccoli è la mancanza di spazi adeguati per cercare il posizionamento ideale dei diffusori. Svuotare la stanza dagli arredi per fare spazio all'impianto, però, è stato un errore. Le stanze vuote suonano sempre male.
Ancora, bisogna ricordare che se si desiderasse la botte piena e la moglie ubriaca (come desiderano tutti gli audiofili) e cioè un impianto che suoni benissimo, pure con una credibile scena tridimensionale, inserito però all'interno di un arredo normale che non lascia spazi utili per i diffusori, la delusione cocente sarebbe da mettere in conto SEMPRE.
Per capirci: se si desiderasse una scena ampia e profonda rassegnamoci ad avere i diffusori tra i piedi, in mezzo alla stanza. O, almeno, a metterli in quella posizione quando si ascolta. Nessun diffusore al mondo può ricreare una scena tridimensionale credibile quando messo vicino alla parete posteriore. Quelli che sono stati progettati per questo tipo di installazione puntano al raggiungimento di un corretto equilibrio timbrico, ma l'immagine 3D è da dimenticare.
Per quanto riguarda poi le basse frequenze anche queste risentono molto del posizionamento dei diffusori, della geometria della stanza (lati proporzionali tra loro) e del tipo di arredi, nonché del posizionamento degli stessi. In generale, non è vero che per i diffusori da pavimento occorrano stanze enormi. Anche in 15-20 mq si riesce a installare diffusori con generosissime risposte in gamma bassa. Certo, c'è da lavorarci un po', ma si può fare. Vorrei ricordare ancora una volta come i fini audiofili giapponesi riescano a far convivere enormi diffusori a tromba in stanzette minuscole. Non si esprimeranno al massimo, questo è certo, ma evidentemente possono ancora suonare molto bene.
Nel tuo caso specifico, se stai ristrutturando una casa, pensa una stanza in funzione dell'impianto. Renderla anche vivibile non sarà difficile, ma lo spazio vitale per i diffusori deve essere programmato in anticipo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
McIntosh
LC
Valorizzazione ambientale
LC
Nuovi diffusori con 500 €
LC
Voglia di upgrade
LC
Suono impastato
LC
Amplificazione Tripath
LC
Amplificazione per B&W
LC
Maggiore ariosità
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Due settimane fa ho scherzato un po' coi santi proponendo la irriverente Roll over Beethoven quindi è il momento di riparare al danno fatto. Spesso, quando propongo brani di classica scelgo qualcosa di poco noto oppure di didattico che serva a chi non ascolta questo genere e desideri muovere i primi passi (giovanissimi, in particolare). Scelgo Beethoven, dunque, e non a caso la notissima Moonlight Sonata, il terzo movimento, qui magistralmente eseguito da Wilhelm Kempff. Il movimento è breve (7 minuti) e molto allegro e dinamico, impossibile non innamorarsene. Buon ascolto!
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© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Buongiorno direttore, è da anni che la seguo e cerco di fare tesoro dei suoi consigli. Trovo molto interessanti le recensioni presenti sul sito. Sto cercando di farmi un'idea sulla timbrica e sulle caratteristiche dei vari componenti audio che affollano la nostra vita di audiofili. Purtroppo non avendo molte possibilità di ascoltare in prima persona, in tanti anni di ricerche su internet ho cercato di interpretare il significato dei termini usati per descrivere il suono e la timbrica di un componente audio ad alta fedeltà, o hi end, come si usa definirli da qualche tempo, e questo non senza qualche difficoltà, proprio perché spesso il giudizio si basa più semplicemente su uno stato d'animo del momento.
Spulciando tra un forum e l'altro ho scoperto che un marchio in particolare suscita vere e proprie diatribe, molte volte basate su questioni di campanilismo piuttosto che su valutazioni oggettive sulla qualità sonora del marchio in questione, naturalmente sto parlando di McIntosh, per la serie: si odia o si ama. Buono per pantofolai, privo di dinamica e trasparenza, moscio, oppure, dal lato opposto: senza fatica di ascolto, ottima ricostruzione scenica, raffinato, insomma giudizi diametralmente opposti. E' vero che in questo campo 2+2 fa sempre 5, ma per altri marchi bene o male ho sempre riscontrato una certa uniformità di vedute. Io, personalmente, non ho mai avuto la possibilità di ascoltare amplificatori del marchio in questione, che nei suoi detrattori suscita addirittura nausea, mentre nei suoi ammiratori addirittura una sorta di karma.
La provocazione che vorrei benevolmente rivolgerle è questa: lei ha recensito tanti prodotti in modo egregio, spesso, credo come è giusto, esaltando la qualità soprattutto di prodotti relativamente economici a discapito di prodotti più altisonanti, quindi ho compreso perfettamente la sua filosofia, che per altro condivido. Perché farsi trascinare nella pericolosa escalation dei produttori audio, soprattutto con i tempi che corrono? Io credo comunque che, al di là di questioni di puro marketing, possano esistere dei prodotti costosi che valgono effettivamente il prezzo pagato in termini di qualità e di affidabilità, non è di certo la grandezza o il peso che contano, ma la qualità costante nel tempo espressa dal componente audio.
Ho notato che lei ha giustamente delle preferenze personali per
determinati marchi, di cui spesso consiglia l'acquisto, ad esempio NAD, ARCAM, NAIM ecc. Tuttavia non ha mai recensito un McIntosh, forse perché la suddetta ditta produttrice non ha ritenuto opportuno fornirle un esemplare, non ritenendolo utile per i suoi fini commerciali, atteso che i suoi prodotti pare siano dei veri e propri assegni circolari ed abbiano un ampio mercato nell'usato. Vorrei capire perché si è creata attorno a questo marchio, a differenza di altri altrettanto blasonati, una leggenda. Forse perché, vista la facilità di ascolto, per molti è un punto di partenza perché non sanno ascoltare veramente, oppure è un punto di arrivo dopo aver ascoltato di tutto?
Eppure leggendo molta posta della sua rubrica non ho mai notato un suo parere in merito, mai un commento, nel bene o nel male. Sicuramente avrà avuto la possibilità di ascoltare apparecchiature McIntosh nel corso della sua esperienza.
Poiché mi sembra un marchio piuttosto trascurato sul suo sito e poiché la ritengo molto competente in materia, mi piacerebbe un giudizio spassionato, proprio perchè sono sicuro che lei non appartiene alla categoria dei detrattori o degli ammiratori, ma si colloca perfettamente al centro, dalla parte del buon senso. Magari mi potrebbe rispondere che con la stessa spesa occorrente per l'acquisto di un amplificatore McIntosh si potrebbe ottenere di meglio, tuttavia mi aspetto da un esperto/appassionato un giudizio finalmente obbiettivo: pregi e difetti,
come se dovesse essere lei a deciderne l'acquisto.
Grazie e tanti complimenti per quello che offre quotidianamente a noi audiofili.
Franco - E-mail: franco.tessari (at) hotmail.it
Caro Franco,
potesse essere tutto così semplice! In ogni aspetto della nostra vita, per ogni genere di scelta, di prodotto, di filosofia esistono sempre posizioni contrapposte e la ricerca di una sola e incrollabile verità è destinata miseramente a fallire. Per quanto riguarda il marchio McIntosh ci sarebbe da fare un lungo discorso, che provo a sintetizzare in poche righe. Si tratta di un marchio americano che da sempre, sin dagli albori, ha puntato a costruire un'immagine esclusiva, con prodotti generalmente molto più costosi della concorrenza (all'epoca), con soluzioni tecniche particolari (es. uso dei trasformatori d'uscita anche negli amplificatori a stato solido) e un marketing mirato a un certo target (elevato) di pubblico. Con l'avvento dell'high-end questa immagine di prodotto esclusivo perché molto costoso si è un po' appannata, perché altri marchi hanno puntato persino più in alto, in un'esclation di prezzi veramente vertiginosa. Oggi i prodotti McIntosh, se confrontati con certe realizzazioni esclusive, sembrano persino...ehm...economici! Per capirci, la nuova serie del classico MC275, la più lussuosa, quella del cinquantenario, disponibile in soli 275 esemplari, oggi costa 6500$. Esistono cavi che, al metro, costano di più :-) o amplificatori a valvole realizzati da dopolavoristi nel sottoscala di casa che sono più costosi.
Per questa ragione gli audiofili hanno iniziato a valutarli anche dal punto di vista audio, scoprendo che, in fondo, la qualità sonora generale non si discostava troppo da tante ottime produzioni concorrenti. Tuttavia, quell'aura di esclusività non è mai evaporata del tutto (complice anche un'estetica spesso irresistibile) e pertanto è del tutto normale trovare persone che osannano questi prodotti sempre e comunque, a prescindere. Capisci bene come sia impossibile trovare un denominatore comune a prodotti tanto diversi, dagli amplificatori a valvole a quelli a stato solido, sorgenti e DAC, diffusori, preamplificatori...come in ogni produzione, ci sono apparecchi migliori di altri ma chi si avvicina a McIntosh lo fa per ragioni affettive, d'immagine e per il desiderio di possedere un prodotto particolare, immediatamente riconoscibile e certamente dotato di elevato valore nel tempo.
Non mi sento di assegnare la solita serie di aggettivi alla produzione McIntosh, posso solo dire che, generalmente, non si tratta di prodotti che puntano all'effetto audiophile a tutti i costi, fatto di iperdefinizione e di dettaglio esasperato, che spesso sconfina nella freddezza. Tuttavia, se provi a leggere qualche recensione di questi prodotti, eseguita da esperti ascoltatori, vedrai che permane una certa variabilità di risultati, a seconda del prodotto in esame. Per questo motivo è estremamente azzardato fissare dei paletti troppo precisi...ma questo vale anche per altri marchi. Tanto per ricordare un prodotto che cito spesso, oggi si può certamente dire che Thiel sia sinonimo di diffusori molto trasparenti, dettagliati e precisi, certamente non morbidi e caldi. Tuttavia, ricordo che le vecchie CS 1.2 suonavano esattamente all'opposto di quello che oggi sembra essere il cliché del marchio.
Concludo ricordando che il marchio McIntosh è passato di mano due volte, essendo stato acquistato prima dalla giapponese Clarion (nel 1990), cui seguì, non a caso, la produzione di componenti McIntosh per car stereo e ora (dal 2003) dalla D&M, una holding formata dall'unione di Denon e Marantz, che possiede oltre a McIntosh anche Boston, Snell e altri marchi. È una notizia molto recente quella relativa a un tentativo di riposizionamento del marchio, più in direzione lifestyle. Si veda l'interessante articolo dello scorso ottobre su Stereophile.
I fanatici sostenitori dell'esclusività del marchio rabbrividiranno, ma il mercato ha le sue leggi e forse persino gli occhioni blu devono iniziare a guardare altrove.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Direttore,
seguo il forum e dovrei per questo conoscere la risposta ai quesiti che vorrei porre. Tuttavia, nonostante le prove di collocazione dei diffusori nella stanza (con utilizzo delle tue raccomandazioni e il calcolatore stereoplay huneche.de) non riesco ancora a trovare la posizione giusta.
Il suono sembra freddo, paragonato a quello ascoltato nella sala dove ho acquistato elettroniche e casse. Vengo al dunque. Ascolto jazz per l'80% e classica. La stanza misura 10 x 4,30 m, soffitto basso 2.40 m, una parete irregolare. Di fatto 2 armadi riducono lo spazio a 7 x 4. Vi è un solo tappeto tra diffusori e poltrona, nessun tendaggio, le pareti hanno quadri e scaffali con libri e vinili. L'ampli è un Advance Acoustic Map 800 II, il lettore CD Advance Acoustic md 204 a valvole con uscite XLR, i diffusori Sonus Faber Liuto, cavi Van De Hul Hybrid.
Purtroppo commetto ancora l'errore di utilizzare un equalizzatore grafico Technics, sia pure di buona qualità , anni 80, perchè trovo che arricchisca il suono (fatta una prova dal rivenditore di fiducia - scettico sulla opportunità dell'impiego - mi confermava senz'altro il vantaggio in termini di "calore"). Vorrei smettere di utilizzarlo. Potrei così, tra l'altro, utilizzare le connessioni bilanciate disponibili tra l'ampli ed il lettore. L'ascolto di brani noti con il mio ampli e le mie casse dal rivenditore, rivela un suono più dolce, con più "calore" e senza utilizzo dell'equalizzatore. Ora, io credo che l'arredo della stanza e la disposizione delle casse siano gli imputati.
Per questo vorrei chiederti:
La mia impressione d'ascolto è che con la disposizione attuale si perdano dettagli e pulizia a vantaggio delle basse frequenze, mentre con le casse contro la parete A e punto d'ascolto coincidente tra l'altro col 38% della lunghezza migliori l'immagine complessiva a svantaggio delle basse frequenze. Insomma commetto qualche errore grossolano o è solo questione di gusti?
Sperando che il quesito possa essere d'interesse generale, Ti ringrazio per la pazienza ed ovviamente...molti complimenti!
Giovanni - E-mail: giovanni.mantineo (at) teletu.it
Caro Giovanni,
la stanza ha dimensioni anomale, essendo molto più lunga che larga, è normale che qualche compromesso tu debba accettarlo. Secondo me la disposizione attuale è preferibile, perché sulla parete A il punto d'ascolto si troverebbe una spazio enorme (e, sembrerebbe, quasi vuoto) alle spalle. Dalla disposizione attuale eliminerei il mobile alle spalle dei diffusori, da sostituire con un arazzo il più assorbente possibile. Proverei anche a inserire un altro tappeto (o uno più grande) tra diffusori e punto d'ascolto e, se non ci fossero, delle tele senza vetro alle pareti, vista l'assenza di tende. Anche qualche pianta a foglia larga disposta in maniera oculata potrebbe aiutare.
Il fatto che con l'equalizzatore tu riesca a recuperare un po' di calore significa che la sala è troppo riflettente. O intervieni in questo senso o temo non potrai fare molto per eliminare l'equalizzatore dal tuo sistema. Il tuo è il classico caso di impianto giusto in ambiente sbagliato. Sostituire componenti non aiuterà di certo, prova ne sia il fatto che dal rivenditore lo stesso impianto suona in maniera apprezzabilmente migliore. Come dico sempre, non è sufficiente acquistare dei buoni componenti, magari anche tra essi sinergici nel modo giusto, e sistemarli in una stanza praticamente vuota sperando che riescano nel miracolo. Non funziona così, purtroppo.
Un altro tentativo che potresti fare, a patto che sia logisticamente tollerabile, è spostare i diffusori sulla parete opposta (la B), scambiando cioè la posizione reciproca tra essi e il punto d'ascolto. Il vantaggio di questa sistemazione sarebbe quello di poterli disporre in maniera simmetrica rispetto alla parete posteriore, cosa ora impossibile vista l'asimmetria evidente.
In ogni caso, tieni conto che qualche compromesso occorre pur accettarlo, devi solo imparare a scegliere quello con il quale ti sia più facile convivere.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Carissimo Direttore,
Ti scrivo (mi prendo la libertà di darti del tu) perché voglio avvicinarmi al mondo dell'hi fi.
Sono il possessore di un Fatman i tube + dock + diffusori al quale come lettore cd ho aggiunto, e mi
vergogno a dirlo, un lettore portatile (le disponibilità economiche come studente non sono il massimo).
Mi rendo conto che la catena hi fi non si presenta come delle migliori e per questo ho deciso di iniziare a migliorarla partendo proprio dai diffusori. Il Fatman è un amplificatore ibrido a valvole che sviluppa 13w per canale,
la bassa potenza non mi dà noia poiché io ascolto la musica in una stanza quasi quadrata di circa 15mq e non a volumi
eccessivi (qualche volta ho dovuto perfino abbassare perché davo noia).
I diffusori sono posizionati su di un mobile quasi attaccati al muro, avranno una distanza di circa 10 15 cm grosso modo. Io ascolto parecchi generi di musica comunque in prevalenza classica (orchestrale e pianoforte) e jazz.
Quindi come ho già detto prima, vorrei iniziare a migliorare il mio impianto partendo dai diffusori poiché
in questi ho trovato moltissime carenze. Il mio budget è intorno ai 400-500€. Non avendo la possibilità di ascoltare mi ero orientato sulle B&W 685 perché ho letto siano diffusori molto versatili o
le Monitor Audio bx2 per il prezzo, Klipsch rb61 per l'efficienza (queste però ho
paura da quello che leggo che siano molto aperte...) tutte e tre per il reflex
frontale.
A me piace molto il suono caldo ma bilanciato con bassi non gonfiati
ma che siano da supporto pieno al canto dei violini. Insomma vorrei un
consiglio di un esperto che mi delucidasse in merito visto che a volte leggere
tanto senza ascoltare confonde un po' le idee.
Nel caso anche l'ampli sia proprio da buttare via potrebbe essere conveniente acquistare un t amp o un
dta 100a?
Sperando di non essere stato troppo lungo ti saluto porgendoti i più sinceri complimenti per la
rivista e a presto!
Cordialità,
Michele - E-mail: michelerecchia (at) alice.it
Caro Michele,
purtroppo non ho mai ascoltato il sistema Fatman, quindi mi viene difficile esprimere un parere preciso in relazione a esso. Il lettore CD portatile non è certamente il massimo, magari potresti in futuro sostituirlo con un lettore CD usato, di retaggio aiudiophile. Ora però il problema principale mi pare essere quello dei diffusori. I 10-15 cm di distanza dalla parete posteriore SONO il vero problema e l'utilizzo di diffusori con reflex frontale potrebbe essere poco influente. In realtà la gamma bassa subirà comunque un bel rinforzo dalla vicinanza della parete posteriore.
Visto che sembri prediligere sonorità calde, eviterei sia Klipsch che B&W e terrei in maggior considerazione le Monitor Audio, per quanto anche queste ultime non siano esattamente definibili come calde.
Aggiungi alla lista delle papabili le Indiana Line Musa 205, che dovresti reperire per una cifra intorno ai 350 € e che sono anche abbastanza sensibili. Il reflex in questo caso ha lo sbocco verso la base del diffusore, una soluzione che di fatto rende i diffusori abbastanza indipendenti dal posizionamento, visto che il reflex vede sempre lo stesso carico acustico. Certo, la gamma bassa sarà comunque rinforzata dalla vicinanza della parete posteriore.
Potresti, un po' più coraggiosamente, valutare diffusori nati per questo tipo di posizionamento, e mi riferisco ai Linn Kan e Tukan, oppure a qualche piccolo bookshelf Rega. Cercando con attenzione, anche sul mercato dell'usato in UK, potresti persino riuscire a spendere meno.
Infine, soltanto qualora la potenza a disposizione del tuo Fatman non dovesse bastarti più, potresti valutare l'acquisto di un Dayton DTA 100a. Escluderei il T-Amp, visto che la potenza è persino inferiore a quella della tua attuale amplificazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gent.mo Direttore,
sono un vostro assiduo lettore da ormai 10 anni e non smetterò mai di complimentarmi con lei ed il suo staff.In questo periodo è "cresciuto" dentro di me il tarlo della musica liquida. La prima soluzione è stata notebook+dac Usb, che ha avuto poca durata...nessun telecomando, pc da spostare, cavi volanti ecc...La seconda ed ultima (al momento) è: Teac wap 2200+ Dac (PopPulse 1796) collegati tramite cavo ottico.
Il lettore Teac ogni tanto fa le bizze: interrompe la riproduzione ed occorono 2-3 minuti per riprendersi;
ma superati questi fault il sistema è versatile e ben suonante (per i miei gusti). Così per trovare una soluzione meno problematica, pensavo di acquistare un Net-Player come il Marantz na 7004 o il Yamaha np-s2000. L'unico dubbio è: poichè siamo all'inzio di questo nuovo supporto non vorrei strapagare una tecnologia che tra qualche mese avrà costi dimezzati...e prestazioni superiori. In ogni caso oltre ai lettori citati potresti consigliarmene altri.
Il mio impianto è così composto:
Ascolto per lo più jazz, blues e rock ed ho una predilizione per la chitarra di Al di meola & paco da lucia.
Un successivo ed eventuale up grade verso quale componente lo indirizzeresti?
Ti invio una foto della sistemazione dell'impianto, per avere un giudizio anche di questo parametro [Stanza 3,7x3,5x3h](parete più lunga: diffusori).
Vorrei iniziare a curare l'ambiente, prima di ulteriori up-grade, pensavo di inserire dei pannelli (tele artistiche con il retro riempito di poliuretano) dietro i diffusori e magari qualcosa negli angoli della stanza. Cosa ne pensi?
Grazie per la disponibilità,
Carmelo - E-mail: carmelogarufi (at) libero.it
Caro Carmelo,
per quanto riguarda i net-player la decisione spetta a te! È certo che fra non molto tempo ci saranno molti più apparecchi sul mercato, con prestazioni e costi inferiori: decidi tu se puoi aspettare o buttarti da subito in questa nuova avventura. Presto saranno disponibili macchine di livello ben più elevato, e conseguente superiore qualità audio, nel mercato dell'usato. Mi aspetto un rapido turnover di questi apparecchi.
La sistemazione dell'impianto è, diciamo così, molto consueta: mobile in mezzo ai diffusori e questi ultimi troppo vicini alla parete posteriore. Un vero classico. Viste le dimensioni della stanza temo tu non possa fare di molto meglio, però almeno lo spazio in mezzo ai diffusori potresti provare a liberarlo. Anche la mensola sopra all'impianto non mi convince troppo. Ottima l'idea delle tele artistiche con il retro in materiale assorbente (la mia sala d'ascolto usa lo stesso stratagemma, più volte consigliato su queste pagine) e quella di trattare un po' anche gli angoli. Come consigliato sopra, anche delle belle piante ornamentali a foglia larga (tipo Edera delle Isole Salomone, Photos) non sarebbero male, magari posizionate negli angoli.
Non mi è chiaro in quali direzioni vorresti migliorare il suono dell'impianto o dell'ambiente, non è facile darti indicazioni precise senza questo elemento essenziale. L'impianto mi sembra ben equilibrato e costituito da elementi di qualità medio-alta e abbastanza omogenei tra loro.
Non citi i cavi, qualora fossero di livello base potresti provare a sostituirli con qualcosa di autocostruito, come da ricette della nostra cucina. Ancora, potresti sperimentare qualche sistema di isolamento dalle vibrazioni per le elettroniche (piedini smorzanti, ad esempio, trovi tanti test qui su TNT-Audio). Questi due interventi di contorno potranno - ambiente permettendo - farti fare un piccolo passo in avanti e, momentaneamente, placare la tua voglia di upgrade :-)
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Buon giorno Lucio, volevo farvi i complimenti per tutte le cose divertenti
che scrivete.
Sono da poco entrato nel "tunnel" dell'alta fedeltà, non sono
preparatissimo, proprio per questo vorrei che mi aiutassi a capire il
problema.
Possiedo:
Da pochi giorni possiedo anche un giradischi per me molto bello, Project
Perspex 6 con pre phono Project tube se ll e fonorivelatore Sumiko Blue
Point. I cavi pre sono monster cable. I cavi di potenza sono fatti in casa
su vostre specifiche (cat. 5 intrecciati ecc).
L'ambiente di ascolto è una mansarda di circa 20mt quadrati con il tetto spiovente. Gli altoparlanti
sono posizionati proprio sulla parete spiovente (quindi un diffusore ha più
spazio in altezza rispetto all'altro).
La musica scorre via liscia, calda e suadente, molto dettagliata e precisa
sui passaggi con pochi strumenti veramente emozionante. Ahimè quando però ci
sono brani carichi di transienti il suono si impasta, va in compressione, e
diventa fastidioso. Sto parlando di volumi d'ascolto medio bassi. Vorrei
chiederti secondo te a cosa può essere dovuto questo dilemma.
Infine, volevo chiederle se con tutte le conoscenze che ha nel
settore Hi-FI, conosce qualche azienda che ha bisogno un agente in zona Lombardia (sono di Milano). Lavoro dal 1998 nel settore del car stereo ma sono finiti i bei tempi. Il settore si sta letteralmente spegnendo, lentamente...mentre invece vedo che l'home ha ancora molto da dire. La musica "liquida" il ritorno del vinile, ecc..
Grazie,
Andrea - E-mail: leo (at) ebacoustic.it
Caro Andrea,
mi fa piacere che trovi ciò che scriviamo divertente. In effetti uno dei nostri scopi è esattamente quello di informare senza annoiare troppo chi legge, mantenendo sempre un approccio leggero e rilassato al tema dell'HiFi.
Il fenomeno che descrivi è invero un po' strano, anche perché dubito fortemente si tratti di un problema di difficoltà di pilotaggio dell'amplificatore e questo per almeno due ragioni: in primis gli ElectroCompaniet sono delle macchine da guerra dal punto di vista elettrico, non si spaventano facilmente davanti a carichi difficili, in secondo luogo perché stanno pilotando diffusori "compagni di scuderia", sarebbe ben strano se fossero in difficoltà!!! Poiché il fenomeno si presenta a volumi medio bassi, solo in presenza di programmi musicali complessi, l'unica cosa che posso immaginare è un problema di tipo ambientale. Come ho spiegato nella posta della settimana scorsa, quando un impianto suona accettabilmente bene a basso volume e/o con programmi musicali semplici, diventando poi confuso e distorto non appena le cose si complicano un po', è altamente probabile che sia l'intervento nefasto dell'ambiente il vero colpevole. Le riflessioni, via via che sale il livello o la quantità d'informazioni, cominciano a sporcare il segnale diretto proveniente dai diffusori, con il risultato di rendere l'ascolto confuso e affaticante.
Se avessi la possibilità, non aver paura di provare, anche temporaneamente, l'impianto in un'altra stanza. In alternativa, prova a spostare i diffusori su diverse pareti, tentando disposizioni anche del tutto anomale.
Ovviamente, sto escludendo le cose ovvie ossia che i diffusori siano danneggiati e che il fenomeno si presenti con tutti i dischi e con tutte le sorgenti. Già, perché, ad esempio, moltissimi dischi suonano compressi e confusi quando la richiesta dinamica aumenta. In mancanza di queste informazioni, propendo fortemente per il fattore ambientale. In effetti né gli scaffali alle spalle dei diffusori né l'assenza di tappeto o altri materiali assorbenti vicino ad essi lasciano prevedere qualcosa di buono!
Per quanto riguarda la tua disponibilità a lavorare nel settore HiFi, il sasso nello stagno l'abbiamo lanciato. Con la tua esperienza nel settore cugino (car stereo) non dovrebbe essere difficile trovare qualche buona opportunità. Diciamo che neppure il settore Home naviga nell'oro (i tempi delle vacche grasse sono finiti da un pezzo) però sto notando che nuove realtà pian piano si stanno ritagliando spazi importanti. Speriamo bene, questo settore ha urgente necessità di un ricambio generazionale e, soprattutto, culturale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio, preferisco usare il tono che userei con un amico, in quanto è
da talmente tanti anni che ti leggo che mi sembra quasi di conoscerti,
complimenti ovviamente per la tua competenza.
Sono qui per chiedere un parere che possa aiutarmi a migliorare il mio
impianto. Attualmente uso un TECHNICS SA AX530, prodotto che mi ha dato delle
soddisfazioni ma che vorrei sostituire con qualche cosa di più definito,
purtroppo il sound lo trovo un po' confuso.
La sorgente è invece un computer portatile con DAC che gestisce in modalità
bitperfect la mia collezione di CD codificata in FLAC tramite Eac. Devo
dire che quest'ultimo da veramente grandi soddisfazioni.
I diffusori, scelti in base al gusto personale dopo tante prove di ascolto,
sono i WHARFEDALE VARDUS VR300, SENSIBILITÀ 88dB, 6 ohm, AMPLIFICATORE SUGGERITO 10 max 120 W.
Ero orientato su delle soluzioni basate su chipset Tripath di cui ho letto molto sul tuo sito.
La mia scelta cadrebbe sul TRENDS 10.2, trovato usato a 90 euro, che mi ha colpito parecchio, oppure su soluzioni come il Dayton 100a, prodotto però costruito non allo stato dell'arte.
Premetto, ho avuto la fortuna di provare uno Scythe Sda2100 di un amico con
i miei diffusori e si comportava in maniera eccellente non ho competenze
tali da dire se c'era evidente distorsione, di sicuro i volumi di ascolto
erano ottimali per un condominio, l'ho preso come metro di paragone in
confronto ad un ipotetico Ta2024.
Il mio quesito è semplice, secondo te il piccolo Ta2024 del Trends o dei
vari cinesini in vendita su ebay andrà bene con i miei diffusori? Riuscirò
a stupirmi come tanti indicano?
Il mio budget é limitato purtroppo a massimo 150 euro, per questo mi
orientavo verso i Tripath.
Spero di avere una tua preziosa risposta sul da farsi.
Grazie di tutto e di Tnt Audio
Michele - E-mail riservato
Caro Michele,
l'indicazione della sensibilità dei tuoi diffusori, senza un'idea dell'ambiente che devono sonorizzare non è utilissima per capire se i watt del TA2024 ti possano bastare oppure no. Secondo me 88 dB sono troppo pochi per suonare bene con un TA2024, ma io ascolto a volumi elevati...dalla tua prova con lo Scythe, che ha sostanzialmente la stessa potenza del T-Amp e del Trends Audio TA-10, sembrerebbe che la potenza ti sia sufficiente. Non so, secondo me un po' di margine in più sarebbe meglio averlo. Ora, un Trends Audio usato a 90 € è certamente attraente, visti i prezzi folli che ha raggiunto nel nuovo, ma mi sentirei più sicuro col Dayton. Dici che quest'ultimo non è costruito allo stato dell'arte...e ci mancherebbe che per 100 € lo fosse!!! Tuttavia, l'unico inconveniente lamentato da qualcuno è una non perfetta linearità del potenziometro del volume, a bassi livelli d'ascolto. Se questo significa che non è costruito allo stato dell'arte allora, credimi, è in ottima compagnia ;-)
Ogni tanto lascerei perdere i soliti scontenti cronici da forum: qualunque cosa non è mai sufficientemente buona, forse vorrebbero che gli apparecchi fossero gratis, perfetti e che non si guastassero mai. Solo così sarebbero contenti! Forse. Comunque, se davvero la limitazione in potenza non fosse un problema per te, prendi pure il Trends usato, è un acquisto sicuro, nella peggiore delle ipotesi, se la pressione sonora o la dinamica totale non dovessero bastarti, potresti comunque rivenderlo facilmente allo stesso prezzo.
Infine, perché dici che non hai competenze per capire se lo Scythe andasse in distorsione oppure no? La distorsione è una di quelle cose che sentono tutti, ma proprio tutti: il suono diventa molto sgradevole, piatto e compresso, spesso stridulo e metallico. Non occorre essere audiofili per riconoscerla!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore,
le scrivo per chiederle un parere in merito alla scelta di un amplificatore integrato con cui pilotare una coppia di diffusori B&W CM9. Le premetto che, come sarebbe ragionevole fare, ho provato ad ascoltare alcune configurazioni presso negozi di hi-fi della capitale; ebbene, dopo aver visitato diversi operatori (6 per la precisione), sono riuscito a sentire un solo impianto per qualche minuto. In tutti gli altri casi ho ricevuto risposte del tipo: non abbiamo a disposizione questi diffusori, il materiale per le demo è troppo costoso, si faccia un'idea da solo e poi ci chieda il prezzo (!), ecc.
Per questo motivo, oltre a leggere recensioni e studiare le caratteristiche tecniche delle elettroniche, credo possa essermi di conforto una sua opinione.
L'ambiente in cui i l'impianto è collocato è abbastanza grande: si tratta di una sala di circa 50mq.; l'impianto ha principalmente lo scopo di riprodurre musica stereofonica ma, più in là, vorrei completarlo anche per l'HT. A tal proposito l'integrato in questione dovrebbe permettere l'esclusione della sezione di preamplificazione.
I generi musicali che prediligo, in ordine di quantità di tempo dedicato all'ascolto, sono: rock/pop, classica (soprattutto concerti per pianoforte) e jazz. Mi piacerebbe che l'impianto, nel suo complesso, risultasse il più neutro possibile. Le sorgenti di cui sono dotato, al momento, sono una PS3 e alcuni iPod (mi rendo conto che si può fare di meglio, ma pian pianino...). Il budget che ho a disposizione è di 2000/2500 euro. Sono un po' preoccupato di sbagliare nella scelta dell'amplificatore per via della sensibilità del diffusore non proprio elevatissima. Mi sono fatto l'idea che la soluzione più adatta a soddisfare le mie esigenze sia da ricercare nel campo delle amplificazioni a stato solido.
Al momento avrei individuato le seguenti elettroniche (con street price adeguato):
Che ne pensa? sono integrati che si adattano allo scopo o sa indicarmi delle alternative?
Approfitto della pazienza per chiederle un'altra cosa: vorrei dotarmi anche di una sorgente dedicata e vorrei acquistare un Oppo BDP-95. Cosa ne pensa?
Grazie di tutto. Saluti.
Giampiero - E-mail: giampiero.noto (at) gmail.com
Caro Giampiero,
curioso che in ben sei negozi di Roma tu non abbia potuto ascoltare praticamente niente! E sì che non stavi chiedendo prove infinite per un acquisto da 50 €! Comunque, pazienza, evidentemente sei stato particolarmente sfortunato, mi piace pensare così. L'alternativa sarebbe quella di pensare che questo settore sia veramente arrivato non alla frutta ma già all'ammazzacaffè :-(
Venendo al tuo problema specifico, non vedo perché debba preoccuparti per la sensibilità del diffusore, non servono centinaia di watt per farlo suonare forte, a meno che tu non voglia organizzare delle feste da ballo private...ma in tal caso anche i diffusori sarebbero da ripensare un po'!
Quindi, accantonato il problema della potenza, resterebbe quello della sinergia. Dici di preferire un suono il più neutro possibile ma già i diffusori proprio neutri non sono. Direi che sono tendenzialmente vivaci in gamma medio-alta. Qualora volessi limitare questo loro carattere uan possibile scelta, tra i candidati elencati, sarebbe il Maestro di Audio Analogue e in seconda battuta il Musical Fidelity M6i. Qualora invece questa vivacità non ti spaventasse e anzi vorresti preservarla, potresti valutare il Marantz e soprattutto il Krell.
Il risultato finale, manco a dirlo, dipende anche dalla stanza d'ascolto: essendo molto grande, se semivuota e riflettente (come si usa oggi, purtroppo, nelle case con arredi moderni) allora il caratterino delle B&W sarebbe meglio provare ad addomesticarlo un po'.
Benissimo l'Oppo come sorgente multistandard e malissimo (scherzo, ma non troppo) l'idea di affiancare all'impianto stereo un sistema HT. Gli stessi soldi, investiti nell'impianto stereofonico, sarebbero un bonus importante sia nell'ascolto due canali sia per la visione e l'ascolto di una colonna sonora o di un dialogo. Per sentire gli elicotteri alle proprie spalle meglio, molto meglio il cinema.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buongiorno Direttore,
Le scrivo come al solito per richiedere un suo parere su un eventuale aggiunta
nella mia catena d'ascolto.
Catena d'ascolto:
Sono riuscito a tirare fuori finalmente i bassi utilizzando le uscite da 4 hom
dell'amplificatore, cavi Triple T e valvole EH12ax7, certo, non sono da
terremoto ma nel complesso il suono ora mi pare equilibrato e caldo, volevo
sapere che miglioramenti potrei ottenere utilizzando il preamplificatore da voi
recensito Yaqin MS12 B. Mi piacerebbe una migliore ariosità che non vada però a scapito dei mediobassi.
In allegato foto stanza d'ascolto, temo ci possa essere anche qualche problema ambientale...
Grazie.
Michele - E-mail: mi.bas (at) libero.it
Caro Michele,
fai benissimo a temere qualche problema ambientale! QUALCHE? Soffitto spiovente a parte, che certamente castiga e penalizza il diffusore di sinistra, la zona d'ascolto è decisamente spoglia, come può una stanza suonare bene in queste condizioni? Tutto spoglio e tristemente vuoto, niente sul pavimento o sulle pareti che possa assorbire le prime riflessioni...non solo, ma dietro al diffusore di destra e sulla parete laterale in prossimità della prima riflessione dello stesso vedo due bei vetri (la porta e il cristallo del mobile porta CD). E, come se non bastasse, un altro cristallo lo ritroviamo nel tavolinetto fra il punto d'ascolto e i diffusori! Eliminerei anche il mobile porta-impianto, lasciando spazio vuoto tra i diffusori. Infine, i diffusori sono troppo vicini agli angoli della stanza. Diciamo che tutto quel che potevi sbagliare l'hai...sbagliato! :-)
No, Michele, prima, MOLTO PRIMA di pensare a un nuovo componente, devi intervenire sulla stanza! I consigli sono sempre gli stessi, li trovi ripetuti N volte anche su questo stesso volume di posta. Evidentemente repetita non iuvant! Ci credo che faccia fatica a sentire i bassi! È un miracolo che il suono sia anche solo...ascoltabile!
Quindi no, bocciata sul nascere l'ipotesi di un nuovo acquisto! Vorrei però aggiungere un commento proprio su quest'ultimo aspetto: come pensi che un preamplificatore possa aggiungere qualcosa? È un componente in più sul percorso del segnale e, per quanto buono e trasparente possa essere, qualcosa di suo (leggi: distorsione) ce lo aggiunge per forza.
L'ariosità che ti manca è dovuta alle tante riflessioni che vanno a sporcare il segnale proveniente dai diffusori, un preamplificatore, messo a monte di un amplificatore integrato, non può fare niente. Tra l'altro, volendo intervenire sull'impianto, NON prima di aver fatto qualcosa per la sala d'ascolto, ci sono altre cosette alle quali pensare: ad esempio
quel cavetto d'alimentazione che si vede sbucare dal retro del tavolino e andare solo soletto e tristarello verso la presa a muro è una ciabatta super-economica, giusto? Ecco magari pensare a un'alimentazione un pochino più curata non guasterebbe. Visto che ti diletti di autocostruzione dei cavi, pensa anche a quelli di segnale e di alimentazione. Ancora, proverei a sistemare dei piedini smorzanti sotto le elettroniche, in particolare sotto l'ampli a valvole, che si trova nel bel mezzo dell'emissione dei woofer! Infine, se proprio mi scappasse di voler acquistare per forza un componente nuovo, penserei a un lettore CD di qualità superiore. Ovviamente, non ti fornisco consigli in merito, perché prima c'è da lavorare a fondo sulla sala e sulla disposizione dell'impianto e degli arredi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Carissimo Lucio,
scusa se non ho dato subito ritorno alla tua gentile risposta contenuta nel
Vol. 578, "Disposizione disperata", ma non volevo farti perdere tempo con inutili ringraziamenti fine a loro stessi. Oggi invece ti contatto per esprimerti con cognizione di causa tutta la
mia graditudine per il consiglio da te quasi azzardato, non trattandosi
di soluzioni convenzionali.
Ricordo per chi ci legge, se vorrai pubblicarla, che lamentavo una scarsa
piacevolezza del suono da quando avevo effettuato il trasloco nella nuova
casa. L'insoddisfazione riguardava principalmente la mancanza di dettaglio
e l'assenza di scena nelle riproduzioni che con pari impianto suonavano
quantomeno piacevoli nella precedente abitazione.
Con la tua indicazione riguardo al posizionamento penalizzante del sistema
audio e dei diffusori in particolare hai colto nel segno. Avendo dovuto restringere in maniera notevole i gradi di libertà di azione (budget nullo, no stands per questioni di sicurezza familiare, no torri da
pavimento per loro propria incolumità, no rivoluzione d'arredo), mi hai suggerito per disperazione di provvedere ad allontanare dal fondo i diffusori Sonus Faber Electa Amator per mezzo di slitte estensibili.
In un primo tempo, anche per mancanza di tempo, la soluzione mi destava notevoli perplessità (rigidità struttura, oscillazioni effetto mensola, stabilità etc). Poi, avendo avuto qualche momento di maggiore libertà, ho
pensato all'autocostruzione (mi diletto anche di legno e hobbistica in genere).
Ho costruito le slitte usando legno massello di noce e delle guide di alta qualità (circa 70E la coppia, per un totale di 140E, certificate per 160 kg). Volevo andare sul sicuro riguardo a stabilità e fattura.
Tutti i pezzi del mobile sono giuntati tra loro mezzo viti e su ogni giuntura è stata interposta della pasta per lavelli al fine di smorzarne le vibrazioni. La base si regge su 3 punte costitiuite da viti parker di
notevole diametro. Il controcono è realizzato con moneta da 50 centesimi e feltrino, al fine di preservare il mobile d'appoggio. Il tutto imbullonato al piano di sostegno per garantire stabilità in fase di totale estensione.
Il risultato è stato magnifico; quando i diffusori sono in posizione estesa si riguadagna quasi in toto
il dettaglio e l'ambiente che conoscevo prima. Questo mi è stato evidente dal primo ascolto che poi mi son divertito a meglio definire usando anche un disco test della Foné.
Inoltre, anche alzando pesantemente la manopola del volume, operazione prima quasi impossibile, la scena diventa sempre più ampia senza le distorsioni cui ero abituato. Rimane un leggero riverbero e un po' di
confusione sui toni alti e a questi, piano piano, sto ponendo rimedio riducendo le riflessioni della stanza.
Quanto sopra fa pensare molto, ove ancora servisse, su quanto il contenitore dell'impianto faccia l'impianto stesso. Probabilmente anche quella odierna è una soluzione di compromesso, con ampi margini di ottimizzazione se si potesse usare la stanza a piacimento (stands, tavolino indipendente etc).
Comunque per un bel po' mi potrò gustare la musica senza troppi rimorsi. Se non fosse che....
Se non fosse che mi sta venendo la voglia di aderire e sfruttare la musica liquida. Ho cercato di resistere dato il mio passato di collezionista (vinili e cd) anche un po' feticista. Però mi rendo conto che se il vinile oggi ha ancora un senso, il cd non lo ha minimamente: si rovinano, sono scomodi da portare dietro, non hanno per
me nessun fascino se non le edizioni più raffinate.
La mia idea sarebbe quella di fare il salto in questo nuovo mondo anche se mi sembra ancora lontano dalla piena maturazione. Pensavo di vendere il Marantz CD17 sostituendolo con uno streaming player +
hard disk (storage server), più modem + interfaccia video (forse il TV già presente).
Pensavo di orientarmi sul Marantz NA7004 per rimanere in una casa che mi ha sempre soddisfatto anche se mi sembra che non legga gli ALAC.
Avevo convertito tutti i CD in MP3 320 ed ora ho appena ricominciato da capo a convertire tutto in formato (Apple Lossless, ora ci sto meditando su). Sono ancora in dubbio se disfarmi di tutti i CD (anche se so di non poterci
ricavare molto) o tenerli e farli suonare ad una meccanica economica collegata al DAC (quale ancora non so) .
Ovviamente la copia liquida sarà opportunamente backuppata su almeno
altri due supporti per sicurezza, ed in futuro, se i costi scendono, anche
in un servizio web di storing.
Secondo te in questo modo preservo la soddisfazione e il livello dell'impianto attuale? Ti vengono in mente considerazioni ulteriori prima di questo passaggio storico? Ci sono alternative di apparecchi e configurazioni sulle quali puoi farmi
riflettere?
Considera che anche questa operazione deve avvenire a costo prossimo allo
zero dato le attuali finanze e priorità.
Chiedo perdono per la lunghezza del messaggio e rinnovo i ringraziamenti.
Saluti,
Nota: perchè non fate uno dei vostri chiarissimi Adeste Fideles sulla musica Liquida?
Luca - E-mail: morettomail (at) gmail.com
Caro Luca,
sono felice che l'idea delle slitte estraibili abbia quasi completamente risolto il tuo problema. Pur consigliandola spesso, è un'idea che personalmente non apprezzo molto, ma non per questioni di funzionamento (se ben realizzata, funziona benissimo) quanto perché ha un che di protesico che non riesco a cancellare dalla mia mente. Mi rattrista pensare che si sia obbligati a ricorrere a questi stratagemmi quando magari con un po' di attenzione e di compromesssi (da ambo le parti, in un menage familiare) si potrebbe tranquillamente disporre i diffusori come si deve, a pavimento o su stands dedicati.
Comunque, l'importante è che tu sia soddisfatto! Tra l'altro, complimenti per la realizzazione delle slitte, sembra davvero un bel lavoro. L'unica cosa che non mi convince è quel povero giradischi così vicino ai diffusori, facile preda di vibrazioni e probabilissimi rientri acustici!
Per quanto riguarda la Musica liquida, ci stiamo lavorando. Per pura coincidenza, iniziamo proprio da questa settimana una serie di puntate dedicate alla realizzazione di un TNT-Audio PC, il nostro LiQuid, mentre abbiamo già pubblicato una prova, strumentale e d'ascolto, di una motherboard adatta a questi scopi. La prendiamo un po' alla lontana e con calma, ma certi argomenti vogliamo affrontarli partendo con il piede giusto. Continua a seguirci, magari ti aiuteremo con altri spunti. Per ora ti consiglierei di aspettare ancora un po'.
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