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Un impianto per le Duevel Planets
Salve,
la prova d'ascolto delle Duevel Planets è andata benissimo. Le casse spariscono rapidamente dalla vista ed il suono arriva davvero in modo molto naturale, ma la cosa che mi ha
colpito maggiormente è che non stancano assolutamente l'orecchio. Ho
avuto modo di confrontarle in loco con delle Tannoy DC6 (usate) che
ad essere onesto all'inizio mi hanno fatto vacillare... ma dopo 5
minuti ho dovuto abbassare il volume (già basso) perchè mi dolevano
le orecchie... Bellissime casse ma non fanno per me, immagine molto
più definita, ma bastava spostarsi di lato sul divano ed ecco che
saltava tutto. Le Planets sono invece perfette! Ora sto solo
aspettando che arrivino.
Il test è stato effettuato con un costosissimo amplificatore valvolare della Vac (20000euro) e dei cavi
di potenza da 50centesimi/m! Va beh... questo passava il convento. Sorgente: "Liquida".
Vorrei ora farle alcune domande:
LC
Caro Davide,
sono felice che le Planets ti siano piaciute così tanto. In effetti le tue impressioni (suono naturale e poco affaticante, immagine...ampia e comoda) collimano perfettamente con quanto ho sperimentato io. Ascoltare dei diffusori tradizionali dopo un po' di tempo passato con le Planets è piuttosto difficile. Credo proprio che il Dayton DTA100a le piloterà a dovere, non dovresti avere alcun problema di pressione sonora o di dinamica.
Lo Yarland è tutt'altra cosa, ha un'impostazione sonora piuttosto diversa e, a mio parere, non esattamente adatta al suono già morbido e compassato delle Planets. Potresti comunque provare, le cifre coinvolte sono in ogni caso molto basse, visto che il Dayton costa appena 100 €. Alla peggio uno dei due amplificatori lo rivendi senza perderci troppo. Il fascino delle valvole lo comprendo, ma alla fine l'impianto deve SUONARE, non deve essere solo bello da vedere.
Per quanto riguarda la sorgente DVD non so darti un grande aiuto, diciamo il prezzo corrente sul mercato dell'usato per un Minium DVD varia tra i 200 e i 400 € quindi la richiesta di 350 € mi sembra perfettamente allineata col valore residuo della macchina. L'unica cosa che mi preoccuperebbe è l'eventuale disponibilità di ricambi vitali come la lente laser e la meccanica. In ogni caso, se stai programmando il passaggio al suono liquido forse dovresti puntare tutto su questa soluzione! Di DAC USB ne abbiamo recensiti tanti, e di liquida in generale ne parliamo spesso anche su questa stessa Rubrica della Posta. A volte è sufficiente imparare a usare Google :-)
Infine i cavi. Non forniamo più consulenza sui cavi da diversi anni, ormai. Il budget di spesa potrebbe attestarsi intorno al 5% del valore totale dell'impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Voglia di calore
Caro direttore,
grazie dei tuoi consigli. Eliminerò il non oversampling; ho in progetto un lettore con dac Mash (mi piace molto il suo suono rotondo) con stadio di uscita a valvole.
Dubbi sull'affidabilità del Musical Fidelity A1 ne ho raccolti parecchi. Purtroppo ampli valvolari e Nait sono fuori budget (il Nait 1 ormai va sopra i 500 euro e il suono Naim - quando avevo il Nait 3 - comunque non mi aveva convinto).
Ho preso un Nad 3120 (che eventualmente terrò nel secondo impianto con le Wharfedale Diamond II, "funny" come dicono gli inglesi ): a distanza di anni il suono non mi ammalia più come faceva il mio vecchio Nad 3020, ma aspetterò di ricapparlo prima di un giudizio definitivo. Ha una certa magia ma a volte tutto sembra indietreggiare, soprattutto le voci. Una rinfrescata è d'obbligo, anche se stavolta andrò con un restauro corretto, tenendo le capacità originali, mentre nell'altro le avevo raddoppiate. Forse però nel frattempo sono anche cambiato io.
Mi sembra che non sia tanto nelle tue grazie, ma da quello che leggo in giro il vecchio Quad 303 potrebbe darmi proprio quello che cerco: suono naturale, caldo, quasi valvolare, basso controllato (cosa che il 3120 al momento non mi sembra abbia). Potrei usarlo con un semplice pre passivo. Sto aspettando delle Rogers Ls4a e pare che l'abbinata potrebbe funzionare (volevo tornare alle Linn Index ma ho trovato questa occasione, mi sembra che si assomiglino molto, sospensione pneumatica, woofer molto simili - il Rogers è una variazione del kef b200 - e gamma media privilegiata). Anche delle vecchie Castle si parla come di diffusori dal suono poco faticoso, si trovano a poco in Inghilterra e ne ho letto solo che bene.
Mio cognato mi ha regalato i suoi Kimber 4pr; per i cavi di segnale penso di prendere dei Chord usati, Chobra o dei semplici vecchi Chrysalis.
Ancora una volta il tuo parere mi farebbe piacere.
Grazie, un saluto cordiale,
Stefano - E-mail riservato
LC
Caro Stefano,
la memoria audio gioca brutti scherzi. A distanza di anni, ciò che ci ammaliava può risultare insipido o addirittura fastidioso...perché tendiamo a collegare al suono di un certo apparecchio o di un determinato impianto anche il momento storico, la musica che ci ascoltavamo, i nostri stessi stati d'animo. In condizioni mutate quell'incantesimo potrebbe non riproporsi più, anzi di solito svanisce proprio del tutto. È sufficiente cambiare stanza, arredi, diffusori e...dischi, per far svanire ogni traccia di magia residua.
Ecco perché il suono del 3020, riproposto oggi - in un diverso contesto - nella sua versione migliore di sempre (il 3120) non ha per te più la stessa magia...e temo non sia una semplice questione di condensatori che, comunque, fai bene a sostituire in ogni caso.
Così, anche il suono Naim del Nait 3 che allora non ti convinse...magari oggi potresti trovarlo straordinario. Ti confermo che non vedo di buon occhio il Quad 303, amplificatore che non ha mai goduto di grande reputazione, così come il suo pre 33. Già il 405.2 era ben altra cosa...o il più recente 606. Per il basso controllato...credo sia tutta una questione di diffusori, di sicuro una sospensione pneumatica all'inglese, tipo quelle Rogers, le Index etc, potrebbe darti il controllo che cerchi. Potresti anche cercare un Arcam A60, integrato per certi versi leggendario, in UK si trova ancora con una certa facilità, anche a prezzi contenuti. Non disdegnare un vecchio Cyrus II, con o senza PSX.
Infine, sui cavi, come già detto, non forniamo più pareri :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
5000 € per un upgrade delle sorgenti
LC
Diffusori con 400 € e problemi di impedenza
LC
La Cina è vi...cina
LC
Esperienza d'ascolto
LC
Vecchio impianto anni '80
LC
Suono analogico ovattato
LC
Condizionatore/stabilizzatore di rete fai da te
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Questa settimana, tristemente, ho il dovere di commemorare Adam Yauch, altrimenti noto come MCA, uno dei membri fondatori dei Beastie Boys, scomparso all'età di 47 anni pochi giorni fa. I Beastie Boys, la prima band hip-hop bianca, rivoluzionarono il mondo della Musica e del rap contaminato già col loro primo disco, datato 1986, dal titolo Licensed to ill. Ricordo che lo acquistai appena fu disponibile nei negozi, in vinile, ovviamente! Da allora hanno venduto qualcosa come 40 milioni di dischi e quest'anno sono entrati a far parte della prestigiosa Rock'n'Roll Hall of Fame. Anziché spendere altre parole preferisco far parlare la loro Musica: ho scelto un estratto da un loro live del 1999 (a Glasgow, insieme a DJ Shadow), sono 21 minuti di rivoluzione sonora. Se avete pazienza, al minuto 18 imbracciano gli strumenti tradizionali e suonano una infuocata versione di Sabotage! Può non piacere il genere ma quando il loro primo disco apparve sul mercato fu una vera pietra miliare. R.I.P. MCA!
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© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Direttore buongiorno mi chiamo Claudio e dopo molto tempo ho deciso di ricomperare un impianto stereo, il mio vecchio era stato parzialmente venduto per motivi economici. Ascolto solo ed esclusivamente jazz da Chiarlie Parker a Ornette Coleman e amo in modo particolare Duke Ellington. Ascolto musica in una stanza di circa 40 mq con pavimento di marmo.
Ho trattenuto dalla vendita che ho fatto circa 200 vinili e 100 cd (quelli giusti).
Il mio impianto è così composto:
Il tutto acquistato dal mio amico Sergio Pozzi titolare di Audiograffiti che sicuramente Lei conosce.
Ora il suono è delizioso e l'immagine molto buona anche se mi rendo conto che il giradischi è un po' deboluccio ed il lettore cd decisamente datato. Vorrei investire dei soldi per un nuovo cd ed una nuova catena giradischi/braccio/testina. In totale posso mettere a disposizione 5.000 Euro e gradirei un suo competente consiglio.
La ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente,
Claudio - E-mail: ceriol05 (at) taxiblues.191.it
Caro Claudio,
potresti ecumenicamente dividere il budget più o meno a metà tra digitale e analogico, oppure operare una ripartizione 2000-3000 a seconda di quale sorgente tu volessi prediligere. Le alternative, nel nuovo, sono moltissime e non ti sarà difficile acquistare due prodotti che ti facciano fare un passo in avanti significativo.
Per quanto riguarda il giradischi ti consiglierei di prendere in considerazione delle soluzioni package che includono tutto già di fabbrica: base, braccio e testina. Ad esempio, nella fascia di prezzo che abbiamo individuato, potresti trovare interessante qualche pacchetto Clearaudio come l' Emotion SE package TP058 completo di braccio Clearaudio Satisfy carbon in versione DW e testina MM Aurum sempre di Clearaudio. Ancora, dei pacchetti completi li trovi in casa ProJect o Rega, vedi cosa riesci a reperire. In quella fascia di prezzo trovi anche dei Michell Tecnodec o Gyrodec SE, già completi di braccio, cui andrebbe aggiunta una testina adeguata. Tieni anche conto che sui brcci Rega le testine Rega sono facilissime da montare e regolare (hanno tre punti di fissaggio anziché due).
Per quanto riguarda invece il digitale, ti consiglierei di stare su una macchina integrata e in quella fascia di prezzo la scelta non si può dire che sia ristretta: Opera Consonance CDP 5.0 (che trovi recensito qui su TNT-Audio), il Canor CD2 VR+ (vedi nostra recensione), Primare CD32, NAD M5, Naim CD5X (anche questo recensito su TNT-Audio), Musical Fidelity M6CD/DAC. Sicuramente sto dimenticando qualche macchina altrettanto interessante, magari vedi cosa riesci a valutare di persona e sentiamoci di nuovo. Sicuramente il tuo rivenditore di fiducia potrà proporti interessanti alternative, magari anche scegliendo tra le tante proposte di materiale usato recente.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Salve Direttore,
in primis vi faccio i complimenti per il sito, e per il lavoro appassionato
che portate avanti. Non sono un esperto audiofilo, ma penso di avere un discreto orecchio, e mi
piace ascoltare la musica come va ascoltata. Il mondo dell'audio è veramente sconfinato, ed economicamente
abbastanza impegnativo.
Quindi, per quel che posso, quando voglio fare qualche passetto avanti, cerco sempre nel buon usato. Ho appena comprato un Hk PM655 Vxi e vorrei cambiare le casse che ho attualmente, delle Bose acoustimass 5 serie II, budget per l'usato max
300-400 euro.
Stavo pensando se tenere solo il sub e abbinarlo alle casse nuove, ma mi è poco chiaro il discorso potenza-impedenza usando le 2 uscite A+B !?? La stanza d'ascolto è ca 4x5m h 3m. Ho una grande
scrivania su cui c'è una consolle Dj da cui spesso suono, e che quindi per
motivi di spazio, non posso permettermi diffusori da pavimento. Da qui la
soluzione subwoofer. I generi musicali i più diversi,
dall'elettronica al reggae, dal funk all'hip hop, dal rock al folk.
Ringrazio anticipatamente, e vi faccio i miei migliori auguri.
Grazie.
Daniele - E-mail: danielecarlozzi (at) gmail.com
Caro Daniele,
ottima scelta per il nuovo amplificatore, si tratta di un buon prodotto che potrà reggere diffusori anche piuttosto impegnativi. Ti sconsiglio di tenere il sub Bose, perché sostanzialmente incompatibile con altri diffusori che non siano i suoi Acoustimass. In ogni caso il sistema Bose diventa invendibile senza il sub dedicato.
Con il budget che hai preventivato, forse ancora da incrementare con il ricavato della vendita del sistema Bose (rivendibilissimo!), e considerando i 20 mq della stanza d'ascolto, potresti pensare a dei diffusori da pavimento, così da non farti rimpiangere il basso cui sei probabilmente abituato, anche se ti devo confessare che a me il basso dei sistemi Acoustimass mi ha sempre lasciato un po'...ehm...perplesso.
La soluzione satelliti + sub, in fascia economica, non mi convince molto ma se proprio non puoi fare altro, almeno punta a dei sistemi già nati per una soluzione condivisa della gamma audio. Con la cifra stanziata non è che ci si possa allargare molto ma vedrei bene delle coppie del tipo Wharfedale VR (satelliti VR100 + VR Sub), Mordaunt Short (Carnival 2 + Carnival 7), Indiana Line (Nota/Tesi 240 + Basso 830), KEF (C1 + C4). Con le cifre in gioco, non aspettarti di sentire chissà quali enormi miglioramenti, comunque!
Valuta cosa riesci a reperire a portata...d'orecchio e, se vuoi, sentiamoci di nuovo. Dovessi capitarti, non disdegnare qualche buon usato...anche se i sistemi satelliti + sub sono abbastanza rari.
Per quanto riguarda la questione del collegamento A+B delle due coppie di diffusori devi pensare che un amplificatore, di norma, non gradisce che l'impedenza del carico (ovvero dei diffusori collegati ad esso) scenda troppo. Siccome collegando due coppie alle uscite A+B (ma anche a una stessa uscita, il discorso non cambia) l'impedenza si dimezza - due coppie da 8 Ohm diventano un carico di 4 Ohm! - l'amplificatore è chiamato a un surplus di lavoro che potrebbe non gradire troppo. Capisco che nell'immaginario comune si pensa che il carico sia più facile quanto più l'impedenza (o resistenza, su vuoi) sia bassa, purtroppo così non è, anzi vale l'esatto contrario! Tieni conto che un'impedenza NULLA (0 ohm) corrisponde al cortocircuito elettrico (nessuna resistenza = positivo e negativo collegati insieme!). Capisci bene che è tutto tranne che una situazione ideale (= morte dell'amplificatore)!
Spero di esserti stato chiaro,
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
seguo TnT da molti anni ormai, ti ho scritto diverse volte e ho sempre
ricevuto risposta (molte pubblicate nella rubrica della posta). Questa
volta vorrei essere io a girarti qualcosa di interessante (forse!). Lavoro
sui mercati finanziari e stamattina ho letto un pezzo di ricerca di una
società di studi indipendente (si chiama Gavekal) che ti riporto
integralmente:
As any casual visitor to the "Made in China" aisles in Walmart or Carrefour
can attest, Chinàs prosperity has relied heavily on the export of cheap
consumer goods to rich countries. But the image of Chinàs exporters as a
phalanx of sweatshops churning out T-shirts and toys for American and
European shoppers is outdated. Most of the growth in Chinese exports now
comes from industrial goods—earth movers, telecoms network gear,
construction materials—and the customers are increasingly firms in
developing countries building out local infrastructure.
Ti chiederai cosa c'entra con l'audio. A mio modo di vedere c'entra molto
perchè è probabile che i prezzi dei prodotti elettronici, anche quelli
prodotti nei paesi sviluppati, arriveranno ad avere dei costi di produzione
più bassi, molto più bassi. La classe D sarà ancora più accessibile per
tutte le tasche e forse, e mi auguro anche, che possano affacciarsi sul
mercato prodotti diciamo middle class a prezzi umani.
This second wave of Chinese exports follows the pattern set in past decades
by Japan, South Korea and Taiwan, all of whom saw the industrial goods
share of exports rise massively when they reached roughly Chinàs present
level of development. Based on those precedents, Chinàs second-wave
exports look set for at least another ten years of robust growth.
Incumbents in developed countries had better beware: just as the "China
price" deflated consumer-goods prices in the last decade, a new round of
China-price deflation could hit markets for industrial equipment.
Buona giornata,
Alessandro - E-mail riservato
Caro Alessadro,
a me sembra che la seconda ondata cinese sia già arrivata sulle nostre malconcie coste e tanti operatori del settore audio abbiano iniziato a sentirne gli effetti. Non è soltanto la Classe D a trarne vantaggi ma tutta la catena di componenti audio HiFi risente della grande concorrenza cinese, che spesso viene rimarchiata nei modi più fantasiosi pur di renderla maggiormente appetibile al popolo occidentale...si tratta di operazioni commerciali di facciata eseguite da manager occidentali convinti di essere particolarmente furbi. Altre volte i colossi cinesi hanno messo le mani sui marchi storici dell'HiFi, accomunandoli sotto egemoniche holding che, qualche volta, sono persino riuscite a riportare agli antichi fasti dei prodotti ormai caduti in disgrazia.
È la storia del mercato, quella del mondo e del capitalismo, se vuoi: chi ha i denari compra a prezzi stracciati da chi non li ha più. Se si tratta di manager illuminati c'è la speranza che i marchi tornino a risplendere, altrimenti vedremo semplicemente un'etichetta blasonata applicata su un prodotto che dello spirito e della storia del marchio non conserva più niente.
Sarà un bene o un male per il nostro settore? Difficile a dirsi, in ogni caso è un meccanismo già avviato che non possiamo in alcun modo fermare. Alzare barriere (culturali o doganali) non servirà a molto: l'onda sarà tanto dirompente da travolgere tutto. La mia vera, unica preoccupazione è per i posti di lavoro dei nostri operai...ma qui si aprirebbe un discorso che ci porterebbe troppo lontano dal nostro topic.
Grazie per l'utilissima segnalazione e il prezioso spunto di discussione.
Lucio Cadeddu
Buonasera,
recentemente ho fatto una prova d'ascolto per valutare un possibile
acquisto. La sala d'ascolto era quella di un rinomato negozio di Hi-Fi, di
conseguenza un ambiente ideale, con insonorizzazione e quant'altro.
Il CD d'ascolto era Sultans of Swing: The Very Best of Dire Straits (forse
non era l'ideale, ma non avevo portato nulla con me e tra quelli che aveva
il rivenditore era l'unico CD che conoscessi "a memoria").
Ho fatto due prove con le seguenti configurazioni:
Nonostante la configurazione Marantz fosse la meno costosa delle due, mi ha
soddisfatto molto più dell'altra. Tanto per cominciare la musica era molto
più pulita gli strumenti si distinguevano meglio e l'immagine più definita.
L'unico neo era che negli acuti avevo la sensazione che il Marantz
annaspava un po', come se oltre certe frequenze non riuscisse a pilotare
bene le casse.
Il Rotel l'ho trovato invece troppo aggressivo, anziché dare un'immagine di
palcoscenico di fronte all'ascoltatore, sembrava che la musica te la
buttasse addosso. E poi i suoni non erano puliti e ben definiti e c'era una lieve distorsione
in più, senza contare che molti dettagli mancavano, al contrario di quello
che faceva il Marantz.
Non so se ho usato il CD sbagliato come prova, voi cosa ne pensate?
Mi sono fatto fare un preventivo sulla prima configurazione:
Invece mi è stato detto che il CD e l'ampli Rotel costavano circa il triplo.
Secondo voi è buono come prezzo? Com'è possibile che un'accoppiata cd+ampli
che costa tre volte meno suoni meglio (e non poco meglio) a parità di tutto
il resto?? (ambiente, punto d'ascolto, casse e posizione delle casse, CD
ascoltato, anche i cavi erano gli stessi!). Non credo che sia solo un
fattore soggettivo...
Avevo intenzione anche di ascoltare la coppia Onix cd10/A55 ma il
rivenditore non trattava il marchio Onix.
Emanuele - E-mail: etenconi (at) gmail.com
Caro Emanuele,
probabilmente sei incappato in un classico caso di sinergia sbagliata. Le elettroniche Rotel, in quella sala d'ascolto, non erano i partner ideali per quei diffusori. Il fatto che sentissi della distorsione conferma la mia ipotesi: probabilmente la combinazione di elettroniche e diffusori era troppo brillante e la stanza ci metteva del suo.
Tra l'altro, i Dali Ikon 6 hanno una gamma medio-alta abbastanza vivace, i Rotel non sono esattamente le elettroniche da abbinarci (Arcam e NAD, semmai). I Marantz che hai ascoltato, essendo ben più tranquilli in gamma medio-alta, non a caso, hanno fornito una prestazione globalmente più omogenea e godibile. Quindi, come vedi, niente di strano, la sinergia in HiFi conta molto di più del semplice cartellino del prezzo.
Il sistema che ti hanno proposto mi pare dunque assolutamente adeguato e dal giusto prezzo. I diffusori, in particolare, hanno un costo molto basso, forse si tratta della prima serie di Ikon 6, quella attualmente in vendita è denominata mkII. A questo prezzo, francamente, non mi preoccuperei troppo di prendere per forza l'ultimissima versione :-)
Ove fosse possibile, proverei con una coppia di elettroniche entry-level di NAD, come costo non dovrebbe essere molto distante da quello della coppia Marantz. Sto pensando al lettore CD C515BEE e all'amplificatore integrato NAD 316BEE. Qualora il venditore non li avesse disponibili (come immagino) potresti anche accontentarti della sua proposta che, almeno, hai avuto la possibilità di valutare personalmente. La prossima volta, però, ricordati di portare i tuoi dischi. Per fortuna molte incisioni dei Dire Straits sono qualitativamente straordinarie, non a caso le utilizzo spesso nei miei test d'ascolto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Salve,
ho uno stereo Technics anni 80 formato da:
Il mio problema è questo: 8 anni fa, ho cambiato la testina originale del
giradischi (Technics EPC-270C) perchè non avevo trovato la puntina di
ricambio, con una testina Audiotechnica credo AT91 o AT3601 (non c'è scritto niente e il
cantilever è giallo).
Oggi dovendo sostituire la puntina non so se è meglio rimontare la testina Technics originale o cambiare la puntina alla testina Audiotechnica (l'attuale testina con puntina è stata usata 8 anni per circa 4
ore in media al giorno, mentre la testina originale è stata usata molto meno ma
non viene usata da circa 15 anni).
Inoltre delle termiti hanno mangiato la membrana di uno degli artoparlanti (ogni cassa ne ha 3, quello rotto è quello
centrale di medie dimensioni), è possibile sostituirla?
Vorrei anche un consiglio su un lettore cd nuovo da abbinare all'impianto (budget 100-
300 euro), la Technics ne produce ancora?
Ringraziandola per la cortesia porgo
Distinti saluti
Rosario - E-mail: rosarioglorioso92 (at) libero.it
Caro Rosario,
continuerei a utilizzare la testina Audiotechnica, sostituendo la puntina, che dovrebbe essere adatta per una AT91 (ci sono vari stili compatibili). E, magari, sarebbe stato meglio farlo prima, visto che un utilizzo di 8 anni per 4 ore al giorno ha certamente consumato lo stilo (4 ore x 365 giorni x 8 anni = 11680 ore!!!!!). A questo punto, visto l''utilizzo e considerata la differenza di costo (risibile) tra stilo di ricambio e testina nuova, ti consiglio senz'altro di sostiture interamente quest'ultima.
Per quanto riguarda la testina Technics puoi tranquillamente metterla da parte, se la media di utilizzo è stata la stessa di quella attuale e se, di più, è rimasta ferma per tanto tempo...dubito che sia ancora in grado non tanto di funzionare ma di non rovinare gli LP!
Per quanto riguarda l'altoparlante (midrange si chiama) mangiato dalle termiti temo ci sia ben poco da fare: o cerchi l'altoparlante da sostituire (originale, usato) o una coppia di casse analoga su ebay o subito.it (dovresti trovarla per una cifra simbolica), cassa dalla quale eventualmente recuperare gli altoparlanti oppure ti metti il cuore in pace e acquisti qualcos'altro. Già con 200 euro si riesce, oggi, ad acquistare un bookshelf analogo (e meglio suonante) delle tue attuali Technics.
Infine pensiamo al lettore CD. Technics, per quanto ne sappia, non produce più lettori CD consumer ma solo apparecchi ad uso pro. Potresti, se proprio desiderassi un prodotto di questa marca, acquistarne uno usato, se ne trovano tantissimi a prezzi molto bassi. Nel nuovo, invece, con il budget che hai preventivato e tenendo conto del resto dell'impianto, ti consiglierei un Denon DCD510AE, per circa 200 €. Oppure, qualora pensassi a sostuituire i diffusori, risparmia il più possibile sul CD, acquistando un lettore DVD da un centinaio di euro e impiega il resto del budget per i diffusori (es. Pure Acoustics PRO838, da 200 € circa).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
torno a scrivere dalla Germania, questa volta per porTi una questione, per me, un pochino spinosa. La gamma medio-alta del suono del mio Dual 704, sul quale è montata una testina Shure V-15 III con puntina originale, mi lascia un po' perplesso quando faccio un confronto diretto (ovviamente dello stesso album) con il cd: risulta cioè più chiusa e ovattata. Il vinile mi procura molta gioia...poi comincio a confrontarlo con il cd e finisco per farmi un sacco di domande! Il punto è che il mio lettore cd (anzi, in realtà un masterizzatore!) è un Traxdata per nulla pretenzioso. Ho quindi pensato a varie spiegazioni:
Potresti gentilmente darmi un Tuo parere?
Ti ringrazio per la cortese attenzione,
Marco - E-mail: marco.comin (at) gmx.de
Caro Marco,
credo sia arrivato il momento di sostituire ALMENO lo stilo della tua Shure V15 III. Se è stata utilizzata da un'altra persona, dischi bagnati o no, è difficile capire quanta vita residua sia rimasta sullo stilo! Anche la testina, avendo molti anni di servizio sulle spalle, potrebbe non essere più...quella di una volta! :-)
Inoltre, controlla bene il set-up del giradischi e del braccio, seguendo le nostre FAQ. Tieni anche conto che il confronto diretto vinile-CD spesso fornisce la sensazione che il CD sia più brillante e dettagliato (e spesso lo è per davvero) ma alla fine quel che bisogna valutare è il suono nel suo complesso: musicalità, senso del ritmo, immagine etc.
Infine, fai bene a ragionare sulla qualità dei dischi: nel trasferimento su CD dei vecchi master quasi certamente sono state fatte delle operazioni per dare maggiore brillantezza al suono. Non solo, ma se i vinili anni '60 e '70 fossero originali di quegli anni, ci sono altissime probabilità che siano stati suonati in maniere poco ortodosse, con conseguente deterioramento dei solchi. Sugli LP, causa usura, le prime frequenze a sparire sono proprio quelle medio-alte, il che spiegherebbe perché tu senta un suono cupo e ovattato.
In chiusura la mia solita osservazione a latere sull'analogico. Come ho ripetuto non mi ricordo più quante volte, non è che sia sufficiente recuperare un giradischi, usato e tarato in chissà quale modo, con una testina vecchia e probabilmente maltrattata e magicamente scoprire le delizie dell'analogico! Fosse così semplice, gli appassionati di analogico non si dannerebbero l'esistenza nel cercare di spremere quanto più possibile dai propri vinili. L'esperienza analogica è bella, affascinante e musicalmente appagante ma per raggiungere un certo livello di prestazioni occorre faticare un po' e, come minimo, i componenti (giradischi, braccio e testina) devono essere in condizioni operative perfette. Altrimenti addio magia!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buongiorno Lucio, oggi qui piove sembra che la primavera non abbia voglia di
arrivare comunque notizie meteo a parte in questo periodo mi sono dato da
fare sembra proprio che mi sia riaccesa la lampadina dell'autocostruzione,
passione che avevo lasciato da parte molti anni orsono in quanto dall'hobby
ne avevo fatto la mia professione futura, e come puoi immaginare ognuno di
noi cerca per quanto possibile cerca di non portarsi il lavoro a casa.
Comunque ho dissotterrato il mio vecchio saldatore e ho progettato e realizzato quanto vedi dalle foto: si tratta di un condizionatore di rete con relativo stabilizzatore elettronico di tensione. I componenti utilizzati sono un trafo toroidale di isolamento da 1500 VA, filtri di rete Schaffener (consigliati del responsabile tecnico Schaffener
Italia con cui ho rapporti di lavoro per altre situazioni) ed uno stabilizzatore elettronico Schneider.
Risultati sull'impianto: qui potrei incominciare ad utilizzare termini noti agli audiofili come
maggior dettaglio, migliore scena acustica e via discorrendo. Niente di tutto
questo, l'impianto non ha subito nessun sensibile miglioramento
ergo ma come fanno certi costruttori ed alcuni utilizzatori dei fantomatici
condizionatori di rete a rilevare i promessi miglioramenti acustici?
Premetto che la la mia situazione della rete non è proprio delle migliori, io
vivo in campagna la linea elettrica che mi alimenta è una vecchia linea
aerea ed ho l'impianto fotovoltaico (fonte di disturbi come immagino tu
sappia).
A questo punto cosa dovrei pensare che ho io ho dei tappi alle orecchie, o
chi trova giovamento da apparecchiature di siffatta costruzione abbia
un'alimentazione degna di un paese del terzo mondo, non riesco a spiegarmelo
in altra maniera.
Ora comunque sto procedendo ad eseguire delle misure di altissima precisione:
In merito a ciò ti renderò edotto quando trovo il tempo per farle ma in ogni
caso il risultato più interessante è quello che si sente vale a dire nulla.
Cari saluti a presto
P.S. Avevo pesato di battezzare la creatura TNT Power Clean LC1500
Graziano - E-mail: grazianopintauro (at) tecnoimpianti.ss.it
Caro Graziano,
complimenti per la realizzazione e per l'impegno! Tienimi certamente aggiornato sugli sviluppi delle misure, sono molto curioso. Un commento sui risultati ottenuti è d'obbligo. Probabilmente le tue aspettative erano elevate ma devi sempre tener conto del fatto che non tutti gli impianti e non tutti gli ambienti d'ascolto sono in grado di mettere in evidenza le differenze introdotte da un intervento come quello che hai realizzato tu. E non è detto che tu abbia l'esperienza d'ascolto sufficiente per coglierle, si tratta pur sempre di migliorie di piccola entità. Hai provato a tornare alla situazione precedente, senza utilizzare il tuo apparecchio? È tornando indietro alla situazione peggiore che si sente di più l'eventuale differenza. Proverei anche a eliminare dal circuito il sistema di stabilizzazione della tensione, a meno che non sia realmente necessario. Il filtraggio e l'isolamento fornito dal trafo 1:1 dovrebbero essere più che sufficienti nella maggior parte dei casi.
Inoltre, tieni conto che talvolta, a seconda della situazione della rete elettrica e dei componenti collegati, un intervento di isolamento o di filtraggio può persino portare a un decremento delle prestazioni sonore di un impianto (es. perdita di dinamica). Dovresti quindi ritenerti soddisfatto perché almeno non hai avuto un degrado della qualità sonora! :-)
Infine ti ringrazio per aver battezzato la tua creatura pensando a TNT-Audio :-)
Grazie per il feedback, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio, ti scrivo semplicemente per salutarti visto che sono anni dalla mia ultima (penso almeno dieci), anni in cui non ho mai smesso di leggerti con interesse, anni in cui ho messo a frutto anche qualche tuo consiglio come quello di vendere le B&W cdm1 e le Sonus Faber per mettere insieme le forze e ad arrivare ad un prodotto a gamma intera (da pavimento) che nel mio caso si è materializzato nelle Dynaudio Focus 220 di cui sono a dir poco strasoddisfatto da 4 anni anche se all'inizio mi hanno fatto penare un po' col rodaggio, la musica sulla quale ormai sono concentrato ha contagiato anche i miei figli.
Il più grande suona in un gruppo come chitarrista: ha un piccolo impianto in stanza con un t-amp collegato al computer, la musica comunque la ascolterei anche con una radiolina salvo non disdegnare di dargli quando posso il giusto spazio e il giusto tempo dedicato che non è tempo perso perchè come una medicina potente ripaga e rintempra veramente lo spirito.
Un saluto di nuovo,
Roberto - E-mail: rovinson (at) alice.it
Caro Roberto,
sono felice di scoprirti così soddisfatto dopo un lungo percorso accidentato :-)
Quanto hai ragione sul potere terapeutico della Musica, non ne parliamo mai abbastanza, sempre concentrati sulle macchine per riprodurla. Ti confesso che anch'io ne ascolto tanta in modalità non esattamente HiFi, ma va benissimo anche così, anche se si resta ben consci del fatto che un impianto HiFi come si deve di emozioni ne comunica moltissime. Il fatto è che l'impianto HiFi richiede un rituale e una modalità di fruizione non sempre comodi...talvolta ci si deve accontentare di ascoltare Musica mentre si fa altro o si è in movimento.
Mi fa piacere che il morbo abbia contagiato i tuoi figli, sono sempre stato del parere che una vita senza Musica non possa che essere grigia e piatta.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!