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LC
Caro Antonio,
stento a credere che il suono non cambi spostando i diffusori o addirittura cambiando ambiente! Non mi sforzo neppure di crederci, non ci credo e basta :-)
E mi sembra ancor più strano che il fenomeno si ripresenti con entrambi gli amplificatori. O gli ambienti sono tutti un disastro acustico o il posizionamento è sempre rigorosamente sbagliato oppure...non so, c'è qualcosa che non va. Potresti provare con un amplificatore più morbido e generoso, ad esempio NAD o Audio Analogue ma sarebbe solo un palliativo, temo.
Tuttavia, hai mai pensato che potrebbe essere il suono Klipsch a non piacerti? C'è qualcosa in tutto il discorso che proprio non riesco a capire: sei insoddisfatto del suono, che definisci metallico e confuso (tipico di una stanza molto riflettente, tra l'altro) e poi affermi che "Mi piace molto il suono delle Klipsch e non vorrei cambiarle.". Ma non sono le Klipsch a suonare confuse e metalliche? Insomma...quel suono che non ti soddisfa è generato da quei diffusori...come fai a dire che ti piacciono? Perdonami, ma è un controsenso.
Infine, avrei anche accettato come un fatto della vita che i dischi dei Nirvana potessero suonare metallici (è così che devono suonare, in fondo) ma l'altro gruppo che citi proprio no! I dischi dei Dire Straits sono sempre stati dei riferimenti di qualità sonora per quel genere musicale. Io stesso ne utilizzo qualcuno come disco test. L'unica cosa leggermente artificiale la si può riscontrare nella voce di Mark Knopfler, equalizzata in maniera da esaltare il registro medio-alto (una sorta di effetto presenza) e dunque caratterizzata da una traccia di metallicità quasi sempre presente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Primo impianto con 2000 €
Gent.le Sig.Cadeddu,
ho deciso di seguire il Suo preziosissimo consiglio e di rivedere al ribasso il budget per il mio 1° impianto con "pretese/ambizioni audiophile"; dai 6000
euro inizialmente ipotizzati sono passato a circa 2000...così potrò sbagliare
più serenamente...
Nelle ultime settimane ho cominciato a valutare le componenti della catena
ampli integrato, lettore CD/SACD e diffusori da pavimento che potrebbero
rientrare nel budget di 2000 euro;. Solo per i diffusori sono riuscito a restringere la rosa dei candidati a 3
modelli: Indiana Line MUSA 505, Monitor Audio RX6 e Monitor Audio RX8, per il
resto delle componenti sono ancora molto confuso...vorrei limitarmi ai "soliti"
marchi giapponesi: DENON, MARANTZ, YAMAHA...
Approfitto dell'occasione per chiederLe consigli sulle migliori possibili
combinazioni amplificatore integrato, lettore CD/SACD e diffusori da pavimento
che mi consentano di rispettare il budget (posso sforarlo, se serve...) e di
ricominciare a godere del piacere dell'ascolto di un po' di buona musica.
Cordiali saluti,
Luigi - E-mail: deleoluigi1978 (at) libero.it
LC
Caro Luigi,
mi compiaccio dell'essere riuscito a portarti su idee un po' più di basso profilo. Partire con cifre importanti da subito, senza avere alcuna idea di quale risultato aspettarsi, è un modo abbastanza sicuro per spendere tanto e ottenere poco.
I 2000 € del budget attuale mi paiono nettamente più sicuri anche perché non bisogna dimenticare che tra un impianto di questa cifra e uno che costa 6000 € (tua cifra iniziale) non necessariamente passa tanta differenza, specie per un orecchio inesperto.
Fai bene a orientarti verso diffusori da pavimento intorno ai 1000 € la coppia, destinando il resto del budget ad ampli e lettore CD (solo CD, che te ne fai del SACD?). Vedo bene sia le Monitor Audio che le Indiana Line, ma anche le Mordaunt Short Mezzo 6, le Cabasse Jersey e le KEF Q500. La scelta dipende un po' dal tuo gusto personale, se prediligi più suoni morbidi e caldi o più precisi e vivaci. Per questi motivi dovresti anche provare ad andare a sentire qualcosa dal vero, sulla carta è sempre difficile scegliere.
Le quanto riguarda le elettroniche da abbinarci, penserei a delle coppie rigorosamente monomarca come le seguenti, tutte all'interno dei 1000 € residui (rispettivamente ampli + CD): NAD C326BEE + C515BEE, Cambridge Audio 550A + 550 C, Rotel RA05 SE + RCD06 SE. In certi casi potrebbe avanzarti anche una piccola cifra per i cavi di collegamento o per un tavolinetto porta-elettroniche, accessori da non trascurare se possibile.
Infine, per rispondere alla tua domanda...non esistono le migliori possibili combinazioni...esistono prodotti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo che, opportunamente abbinati, possono produrre dei risultati molto buoni. Non esiste il meglio in quanto tale. Il tutto, non dimenticare, dipende anche (e pesantemente) dal tuo gusto personale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
mi spieghi come fai a regolare il peso di lettura senza bilancina e senza indicazioni sul contrappeso del braccio? Mi pare evidente che se la puntina non leggeva i solchi è perché lo stilo non entrava a sufficienza dentro di essi! Quindi: forza d'appoggio insufficiente! Procurati una bilancina e non continuare a fare esperimenti di questo tipo: la possibilità di danneggiare stilo, cantilever e solchi è altissima!
La testina che hai montato dovrebbe suonare molto meglio dell'AudioTechnica precedente, quindi c'è qualcosa di evidentemente sbagliato nella procedura. Proverei inoltre a eliminare la nuova variabile introdotta dalla presenza del tappetino in feltro, lasciando questo upgrade a un momento successivo.
Il fatto poi che il volume d'ascolto sia diminuito potrebbe anche dipendere sia da una forza d'appoggio insufficiente che da una inferiore tensione d'uscita della nuova testina. Questo fatto, di per sè, non ha alcuna implicazione qualitativa: significa soltanto che dovrai alzare un po' di più il volume per ottenere la stessa pressione sonora, niente di più di questo!
Non riesco mai a capire perché un semplice abbassamento del volume in uscita sia sempre percepito come negativo: se l'amplificatore ha margini sufficienti per far fronte a tale abbassamento quale sarebbe il problema? Che la manopola del volume deve stare a ore 12 anziché a ore 11? E quindi? Non dimentichiamoci mai che il controllo del volume non è come il pedale dell'acceleratore, piuttosto il contrario: più è ruotato verso sinistra e peggio è, per tante ragioni che ho spiegato ormai N-mila volte.
Procurati una bilancina (anche la Shure va benissimo) e risentiamoci...
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
non condivido l'idea di tenere l'amplificatore migliore (il Dayton) sull'impianto peggiore (quello da computer). Semmai, farei l'esatto contrario. Con la potenza che ha a disposizione, abbinato a dei diffusori ragionevolmente sensibili, il piccolo ampli potrebbe sonorizzare bene la nuova sala d'ascolto da 36 mq.
Ci sono diversi diffusori che potresti prendere in considerazione, tra questi Indiana Line Tesi 540 o 560, KEF C5, Klipsch F1, Mission M33i o 34i, Wharfedale VR400 o Diamond 10.4. Le Klipsch, in particolare, le vedrei bene in relazione all'ambiente da sonorizzare e ai generi musicali ascoltati. Se riesci, prova a valutare qualcosa direttamente di persona, con le tue orecchie e coi tuoi dischi.
Come amplificazione, ripeto, lascerei perdere quel Technics - che relegherei all'impianto meno impegnativo - e punterei decisamente sul Dayton. Ti servirebbe un pre fono, che immagino però dovresti avere già, visto che il giradischi Thorens mi pare sia in uso esattamente collegato al Dayton.
Volendo comunque un altro amplificatore, più flessibile e magari dotato di un buon ingresso phono, cerca sul mercato dell'usato qualche integrato di NAD e Rotel, modelli di una decina di anni fa dovrebbero essere tutti dotati di ingresso phono (Rotel sicuramente). A mio parere con una cifra intorno ai 150 € riesci a prendere un buon integrato, potenzialmente non inferiore allo Yamaha che pensavi di acquistare nuovo.
In generale, come forse sai già se frequenti questa Rubrica da un po' di tempo, sono contrario alla moltiplicazione degli impianti: meglio uno di classe media che due di classe economica e più il budget si restringe, più questa soluzione diventa logica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Metodo per pulire gli LP
Salve Direttore,
Le scrivo nuovamente non per chiederle consigli questa volta ma per dare,
forse, un mio piccolo contributo.
Cercando di risolvere il problema della pulizia degli LP mi sono
(ovviamente) imbattuto nel vostro articolo dove, una volta accantonati i
metodi di pulizia tramite spazzole ed affini, mi sono interessato al rullo Nagaoka cercando di reperirlo in rete ho verificato che il costo è salito ed anche
di parecchio (circa 130 €) ed ho mestamente desistito.
Nell'ottica di realizzare un impianto "affordable" ho però trovato (forse)
quello che potrebbe essere un degno sostituto.
si tratta del Rollerpil Levapelucchi.
E venduto da diversi operatori, io l'ho preso da Giordanoshop tramite
Ebay.
€ 4,99 + la spedizione 5,50 con corriere espresso.
Il prodotto è in lattice molto morbido quasi un gel denso e, come riporta
il foglio di istruzioni è "RECICLABILE" ovvero riciclabile, si lava in
acqua dopo l'uso (a superficie del rullo pieno) e quando perde le
caratteristiche adesive deve essere lavato con qualche goccia di
detergente per stoviglie per tornare come nuovo.
La confezione contiene due rulli, uno portatile cm 8x2 ed uno 10x6.
Il passaggio del rullo non lascia apparentemente alcuna traccia sul disco e
rimuove ogni corpo estraneo, la superficie rimane poi apparentemente priva
di elettricità statica ed ha un "ottimo aspetto", anche le ditate vengono
rimosse.
Beh insomma non sono un esperto e quindi è da prendere con molta cautela ma
visto il costo penso che per voi metterlo "in prova" non costituirebbe un
problema ed in caso di scarso risultato (come direste voi) potete sempre
levarci i peli del gatto dai maglioni :-)
Un caro saluto,
Luca - E-mail: pixel65 (at) gmail.com
LC
Caro Luca,
anni fa provai altri rulli analoghi ma con esiti dubbi: guardando in controluce la superficie del disco avevo la netta impressione che restasse una patina opaca ed è questa la ragione per la quale non li ho mai proposti come valide alternative al rullo Nagaoka. Può darsi che il prodotto che hai provato tu sia esente da questi difetti, in tal caso meriterebbe una piena raccomandazione.
Ti lasciamo volentieri il ruolo di beta tester per verificare - nel tempo - l'efficacia del dispositivo ed eventuali sue controindicazioni. Per la precisione, quelli che avevo provato io erano della Tonkita, in diverse misure. L'originale Nagaoka l'ho visto in vendita in Rete - in Italia - a 89 € oppure a 89$ negli USA. Un po' caro, rispetto ad anni fa, ma tenendo conto che è praticamente eterno, ne vale ancora la pena.
Grazie per la segnalazione e tienici aggiornati!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
è questo il motivo per il quale sconsiglio sempre l'installazione di un impianto HiFi in un ambiente così comune come il soggiorno. A meno che non si sia single, sarà impossibile utilizzarlo come vorremmo. Già, perché in soggiorno spesso c'è la TV e, anche se non ci fossero figli, potrebbe esserci la compagna che vuole vedersi un film, magari proprio negli orari nei quali noi vorremmo ascoltare Musica in santa pace (e magari in solitario). O di pomeriggio vorrebbe organizzare il the con le amiche e il circolo del bridge. Coi figli, poi, la faccenda si complica molto. Per queste ragioni, pur avendo uno spazio molto grande da dedicare al mio impianto, personalmente ho optato per una soluzione molto più pratica sebbene più costretta: il mio studio, dove virtualmente (e praticamente) posso fare quel che voglio completamente indisturbato (e senza disturbare gli altri) :-)
Ora, la tua stanza da lavoro è in verità un po' piccola ma non abbandonerei l'idea di posizionarci due minuscole torri da pavimento, di quelle che in pianta occupano lo spazio di un CD o poco più (Indiana Line, tanto per citare un nome, ma anche Aliante CNM Tower, qualche Totem etc.). Possiedi già delle Opera Mini e possono ancora andar bene, se posizionate sulla scrivania a debita distanza dalla parete posteriore. Può essere una soluzione temporanea in attesa di provare a trovare lo spazio sufficiente a pavimento per delle piccole torri.
Come amplificazione vedrei benissimo il NuForce Icon, l'ambiente è piccolo e l'amplificatorino americano credo sia sufficientemente potente, anche per le poco sensibili Mini. Per il lettore, se proprio necessario, puoi valutare un qualunque entry-level di Denon, Marantz e Yamaha.
Consentimi infine un consiglio drastico: vendi l'impianto in soggiorno e col ricavato rimpolpa il budget per l'impianto privato nel tuo studio. Potrai finalmente godere in santa pace di tutti i tuoi dischi (complimenti per la quantità di CD, tra l'altro!).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alberto,
se la stanza non fosse più quella di una volta e ora fosse una sorta di cubo, sarebbe assolutamente normale che il suono sia diventato sgradevole. L'impastamento che senti è dovuto proprio ad un'acustica ambientale men che ideale.
E immagino che questa sensazione uditiva peggiori con l'aumentare del volume, giusto?
Purtroppo, stando così le cose, un cambio di componenti non porterà a dei benefici sostanziali. I componenti in tuo possesso sono ancora molto validi e non vedo come tu possa pensare di migliorarli investendo appena poche centinaia di euro.
No, quel che devi fare è intervenire sul posizionamento dei diffusori e sull'ambiente, con piccoli accorgimenti a basso costo (tappeti, cuscini, tele senza vetri, tende, arazzi etc.) come puoi leggere sulle nostre FAQ. Ogni altro tentativo che non vada in questo direzione è destinato al fallimento quasi certo.
Per quanto riguarda invece l'esigenza di poter utilizzare delle sorgenti digitali, basterebbe dotarti di un DAC USB (con anche ingressi ottici e SP/DIF, magari) cui collegare PC, eventuale consolle giochi e tutto ciò che preferisci. Si trovano in commercio delle buone soluzioni abbastanza flessibili per un costo di poche centinaia di euro, ne abbiamo recensite diverse, prova a dare un'occhiata alle nostre prove d'ascolto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
time out! Prendiamoci una bella, lunga e rilassante pausa di riflessione. Troppi cambi, troppo frenetici, troppi soldi buttati al vento inseguendo la soluzione di un problema che probabilmente soluzione non ha, se non intervenendo in maniera radicalmente differente sul sistema.
Analizziamo la situazione: il suono attuale manca di bassi e suono scarno a basso volume. Ricordi tutto, ogni singola valvola sostituita, descrivi tutto con la solerzia di un esattore delle tasse ma...dimentichi l'aspetto più importante: l'ambiente. Dove accidenti suona l'impianto? Come sono posizionate le casse? Come sono gli arredi? Anziché la cronistoria della battaglia navale che hai intrapreso contro il tuo impianto, non potevi fare una (dico una) foto dell'ambiente d'ascolto e inviarla? Una piantina misera?
Credi davvero che possa bastare un cambio di marca di valvole a porre rimedio a un problema che, a mio parere, nasce principalmente in ambiente? Se la stanza è riflettente, a basso volume qualunque impianto suonerà sterile e privo di bassi. E non importa se ci monterai le valvole prelevate direttamente dallo smantellamento di un sommergibile sovietico. Continuerà, imperterrito, a suonare così. In più, sembri dimenticare che sono le nostre orecchie a suonare così, tagliando i bassi esattamente a bassi livelli d'ascolto. Non c'è componente che possa risolvere questo problema.
Tutto ciò premesso, io francamente ci vedrei meglio un amplificatore a stato solido a pilotare il tutto, ma temo che troverai sempre che manca qualcosa. È il concetto di HiFi assenteista che, in maniera leggera, vorrei provare a spiegare in fondo a questa pagina di lettere, con l'ausilio di un frammento di un capolavoro cinematografico.
Infine, mi parli del Sonus Faber Musica. Non so, io ci vedrei meglio un integrato Naim o ElectroCompaniet, ad esempio, ma ho quasi paura a dirtelo, perché so che scatenerai una nuova corsa ai continui cambi di componente. Se questo per te è un bel gioco, niente di male, continua pure a giocare. Se invece è la Musica che ti interessa, forse dovresti fermarti a riflettere un po' su ciò che stai realmente cercando.
Spero di esserti stato utile, magari prova a leggere l'illuminata lettera che segue. Quando si dice la coincidenza...
Lucio Cadeddu
LC
Caro Claudio,
ti ringrazio per questa simpatica e illuminata missiva, mi è stata utile per chiudere il discorso iniziato nella lettera precedente. Non mi disturba il fatto che ci siano persone che amano il gioco dell'HiFi fine a se stesso, l'importante è esserne coscienti e non caricarlo di significati e di buone intenzioni che evidentemente non esistono. Il fine è la giostra dei continui cambiamenti, delle infinite prove, dell'alchimia fine a se stessa. Va benissimo, se va bene anche a loro. E` quando non va più bene che cominciano i guai. Si rivolgono a un medico (che, in questo caso, molto maldestramente, sarei io) perché gli consigli nuove medicine. Si tratta di una sorta di ipocondria audiofila: ci si convince di soffrire di tante malattie diverse (leggi: difetti dell'impianto) e si va dal medico o in farmacia per provare farmaci sempre nuovi. Si leggono tutti i bugiardini (leggi: recensioni e caratteristiche tecniche), si studiano gli effetti collaterali (che tipicamente si presentano puntuali) e via avanti così in una girandola di continui innamoramenti e delusioni.
Io non posso fare altro che provare a ridimensionare il fenomeno, riportando tutto sui binari di una passione più sana ma, credimi, son sempre più convinto che in certi casi - i più estremi - servirebbe davvero l'intervento di uno specialista. Parlo di psicoterapeuta e, magari, di uno psichiatra, perché certe manie ossessive possono essere curate grazie all'ausilio di farmaci. Conosco personalmente almeno un paio di soggetti per i quali, credimi, questa affermazione non apparirebbe esagerata a nessuno.
Grazie del feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
sono un audiofilo di Torino che vi segue con assoluta costanza sin dai
primi anni di pubblicazione della rivista. Non posso che ringraziarvi
e farvi i complimenti per l'ottimo servizio che offrite a tutti noi
appassionati di Hifi. Scrivere a riguardo della prova del player
software JPLAY di cui è stata anche pubblicata una seconda parte in
inglese (leggo sempre anche la versione anglosassone per avere più
articoli in anteprima rispetto all'italiano).
Da alcuni anni faccio esperimenti sulla musica liquida e recentemente ho abbandonato il CD
per passare esclusivamente all'hard disk, questo perché sono riuscito
ad ottenere risultati migliori con una catena PC, Convertitore
USB/SPDIF e DAC rispetto alla vecchia formata da lettore CD e DAC
esterno.
Negli anni ho provato diverse configurazioni di software e
hardware ed ero già riuscito ad ottenere risultati almeno comparabili
alla combinazione CD/DAC ma ciò che mi ha fatto fare il grande salto è
stato proprio JPLAY. Il motivo per cui scrivo e che nella prima prova
di JPLAY il redattore non era riuscito ad attivare la modalità
"Hibernate" e suppongo anche nella seconda poiché non la menziona.
JPLAY è un ottimo lettore musicale ma l'Hibernate è veramente
un'altra cosa. Per chi non conosca l'argomento, in questa modalità
JPLAY disattiva tutti i processi non necessari di windows, spegne la
scheda video e non si riesce più a dare alcun comando di tastiera o
mouse fino al termine dei brani che si è deciso di riprodurre. Tutto
ciò è un grande limite funzionale ma è ripagato da una qualità di
riproduzione ineguagliabile. Nel momento in cui inizia a suonare e
come se si fosse trasportati con una zoomata verso l'evento musicale.
La scena musicale acquista una maggiore plasticità, gli strumenti si
stagliano di più nell'aria e tutto diventa più vero. Non sembrano
esservi variazioni timbriche di rilievo, ma tutto diventa più
coerente, i piatti della batteria, i violini e le voci son più
realistici. L'effetto non è come quando si provano i cavi o si passa
da un player ad un altro, non bisogna concentrarsi, le differenze sono
evidenti.
Ho cambiato computer e dac ma il risultato è sempre
garantito (nell'ambito di qualità della catena). La spiegazione più
verosimile di tali risultati è la riduzione del Jitter indotto dalla
schedulazione delle componenti software, meno processi in esecuzione
meno variazioni nello stato elettromagnetico dell'hardware. Il jitter
prodotto tra l'altro non riesce ad essere ridotto significativamente
dalle apparecchiature a valle, interfacce asincrone, buffer etc.
Il motivo per cui scrivo è quello di condividere la mia esperienza e
per invitare chi legge a sperimentare, se si è già in possesso
dell'hardware, la demo di JPLAY è liberamente scaricabile e provare
costa solo del tempo. L'Hibernate non funziona con tutte le
combinazioni di Pc ed interfacce digitali, è meglio una partizione
dedicata con Windows 7, alleggerita di quanto non necessario,
lasciate perdere Windows 8 che non è ancora a punto. JPLAY costa 99€
che per un programma così scarno e senza un'adeguata GUI possono
sembrare eccessivi ma in ambito audiofilo un cavo di quella cifra
produrrà risultati assai più impalpabili rispetto a quanto offerto da
questo lettore.
Forse siamo riusciti a capire cos'è che non andava nel digitale
rispetto all'analogico, tutta l'informatica (audio e non) è
bitperfect altrimenti i computer non funzionerebbero ma normalmente il
digitale non è timeperfect.
Il cervello è molto sensibile alla temporalità delle informazioni, le
varie esperienze sul jitter che si trovano in internet rientrano
nell'ordine delle centinaia/decine di picosecondi. Poiché la luce in
3,3ps percorre circa un millimetro una semplice pista di rame di un cm
ritarderà l'informazione in condizioni ideali di 30ps.
Un qualsiasi
circuito elettrico con semiconduttori, capacità ed induttanze è
certamente più lento di diversi ordini di grandezza. La controreazione
è un segnale che si trasmette dall'uscita all'ingresso di un circuito,
se lo vediamo in termini temporali la controreazione introduce un
segnale di correzione all'ingresso del circuito quando l'evento che
dovrebbe correggere è già transitato da tempo, introducendo una sorta
di jitter correlato con il segnale (la specie peggiore). Tutto ciò
può finalmente dare una spiegazione degli effetti perniciosi della
controreazione in campo audio.
Spero di essere stato utile a tutti coloro che sono interessati,
Cordiali saluti
Giorgio - E-mail: giorgio.conti33 (at) gmail.com
LC
Questa settimana, ispirato dalla lettura delle lettere qui pubblicate non riesco a fare a meno di alleggerire un po' il peso di tanti "problemi" introducendo il concetto di HiFi assenteista, una visione dell'audio di qualità dove manca sempre qualcosa: o sono i bassi, o gli alti, o l'immagine, la dinamica...e quando compare qualcuno di questi, ne scompare subito qualche altro. L'idea non è mia, è una semplice parafrasi della famosa arte assenteista del grande Totò.
Caro Giorgio,
grazie per il prezioso feedback e il sincero e palpabile entusiasmo. Il mondo sta cambiando e mentre una volta ci si entusiasmava per una nuova testina di lettura ora lo si fa per un nuovo software di gestione dei file audio! Certo, è una struttura mentale dura da abbattere (l'audiofilo è un reazionario) ma pian piano l'idea di ragionare in termini di digitale sta prendendo piede. Ci vorrà del tempo, alla fine, come dico da sempre, resteranno soltanto due sorgenti: un PC (magari cammuffato da lettore high-end) per tutte le necessità del digitale e un giradischi per chi ama il supporto fisico.
Personalmente, non sono un grande estimatore di Windows, sebbene lo utilizzi ancora nei laptop, preferisco di gran lunga la stabilità e la leggerezza di Linux, del quale apprezzo molto l'idea open source. Siamo ancora lontani dall'avere a disposizione un sistema ottimizzato per l'audio che giri bene sotto Linux ma ci si arriverà, pian piano.
Grazie e buon ascolto!
Ecco perché questa settimana vi invito a condividere con me un sorriso, riflettendo su quanto spesso noi audiofili sconfiniamo davvero nel ridicolo. E quanti - davanti a un blocco inanimato di alluminio tornito dal pieno - avranno sussurrato perché non parli?. Perdonatemi, ma non ho saputo resistere alla tentazione, la settimana prossima torna la Musica :-)
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!
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