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Re: Sono entrato in crisi
Buongiorno direttore,
la risposta che mi ha dato è divertente e caustica.
Già un mio amico sound designer mi aveva avvertito dell'abbattimento di certe frequenze a causa della "risposta" incontrollata dell'ambiente.
Mi è piaciuto particolarmente l'appunto sulle valvole del sommergibile
russo, fantastico!!!
Condivido pienamente la critica. Fermiamoci ad ascoltare musica. Io stesso mi definisco compulsivo.
Lo sono, punto.
Non avendo la fortuna di poter beneficiare in adolescenza della passione
familiare nei confronti della musica come molti dei miei coetanei, ho
potuto solo ora avvicinarmi al mondo della musica domestica di alto
livello (mi sembra un passaggio del libro cuore (:-) sigh sigh sob).
Per una serie di strane congiunture il mostro musicale si è
improvvisamente svegliato in me scatenando Mr Hide per le strade
intricate dell'audiofilia (questa sconosciuta).
In questi giorni ho avuto modo di ascoltare l'Unison Research Unico
Nuovo con le sue casse, che per affinità elettiva dovrebbero essergli
abbinate, le Opera Loudspeaker e non mi è piaciuto nei medio alti, forse
a causa delle valvole di serie, ma belli profondi e controllati i bassi
(e ci risiamo, che noia!!!).
Alla fine ho acquistato il VERDI 100 e con le mie valvole installate
(che già possedevo acquistate per lo Xindak) vintage Philips E88CC SQ fa
letteralmente volare le mie Liuto (quindi stato solido ma ibrido forse
per alimentare il pernicioso feticismo valvolare che subdolo vive dentro
di me ;-)
E' chiaro che non c'è il dettaglio delle 300B ma diciamo che è un ottimo
compromesso che mi rasserena e mi ha permesso proprio oggi di sedermi
sulla poltrona da solo (mia moglie e mio figlio erano dai nonni) ed
emozionarmi ascoltanto una bella interpretazione da Marin Marais in
Pieces de Viole du seconde livre 1701.
Brividi.
Mi pare un giusto compromesso e abbinata (Audio Analogue - Sonus Faber
(che però non è più quella di Franco Serblin haimè)) che soddisfa le mie
umili orecchie.
No, non mi tufferò nella compulsiva ulteriore ricerca della perfezione
(chimera irraggiungibile), ma seguiterò a leggere con interesse le sue risposte alle lettere.
Lasciamo uscire la musica che c'è in ognuno di noi (Il concerto, 2009 di Radu Mihaileanu (bellissimo ed esilarante!!!)).
Grazie mille
P.S. Un po' di psicanalisi potrebbe comunque giovarmi ;-)
Massimo - E-mail: info (at) massimolotto.com
LC
Caro Massimo,
mi fa piacere sentirti sereno e soddisfatto con il nuovo acquisto, è sempre un buon segno il decidere di accettare i compromessi. Sono felice di leggere che la mia risposta non ti abbia irritato, anche questo è un buon segno, significa che ancora non ti sei preso troppo sul serio. Il dramma vero di tanti audiofili, infatti, è proprio quello di non riuscire a vedersi come in realtà sono (spesso ossessivo/compulsivi) per cui ogni minimo attacco, anche ironico, verso il loro impianto e il modo di vedere e vivere questa passione viene vissuto malissimo, come un attacco alla persona. Saper riconoscere le proprie debolezze è il primo passo per provare a conviverci serenamente e, magari, tentare di liberarsene.
Spesso mi è capitato di consigliare una terapia d'urto a base di downgrade: si vende tutto e si riparte da zero con un impianto ultraeconomico e minimale...questo ritorno coi piedi per terra spesso consente di entrare nuovamente in contatto con le motivazioni che ci hanno spinto a cercare la qualità nella riproduzone musicale...ovvero l'amore per la musica stessa. E questa talvolta passa più facilmente attraverso componenti modesti (ma magari meno rivelatori e schizzinosi) che attraverso impianti super raffinati.
Quel che accade, infatti, è che l'impianto super-rivelatore si sostituisca al posto del messaggio musicale, proponendo all'ascoltatore una quantità enorme di ingradimenti anziché una visione globale e completa della realtà musicale riprodotta. È come guardare un quadro facendo tanti zoom sui singoli particolari, rendendo di fatto impossibile una visione d'insieme di tutta l'opera. Ecco perché l'amico che ascoltava con T-Amp e diffusori economici era più soddisfatto di te che utilizzi componenti di classe.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
Re: Io credevo che la musica si ascoltasse con le orecchie...
Caro Claudio,
sono un lettore di TNT-Audio e ti scrivo perchè la tua lettera apparsa nella scorsa rubrica rispecchia al 99,99% il mio pensiero in materia di ascolto hi-fi in ambito domestico. Meglio di come hai scritto non si poteva. Chissà che le tue parole non riportino sulla terra molti audiofili dai sonni tormentati.
Anche io qualche tempo fa scrissi qualcosa sugli "audiofili colti" puntando il dito contro un eccessivo sbilanciamento verso le problematiche connesse all'ascolto domestico della Musica che finiva per trascurare quasi del tutto il fine ultimo di tutto ciò, ossia la Musica stessa. Questo provocò innevitabilmente, sull'edizione successiva, una garbata ma inquietata rimostranza di un lettore per il tono "irrispettoso" e/o "blasfemo" da me usato usato nella mia corrispondenza. L'ottimo Direttore Cadeddu anche in quella circostanza e con il suo consueto equilibrio riuscì poi a trovare una dignitosissima mediazione che rese giustizia a entrambe le posizioni espresse.
Comunque vorrei dirti che anch'io, come te, pur avendo una leggera propensione per il jazz, poi finisco con l'ascoltare con immenso piacere ogni genere musicale. La Musica, al netto delle speculazioni commerciali che purtroppo permangono in un mercato spesso appiattito sulle "necessità" del profitto invece che sulla qualità, rimane tra le migliori espressioni artistiche se non altro perchè, al pari della Letteratura, riesce a raggiungere un pubblico maggiore che ha la possibilità di apprezzarne l'immensa bellezza anche senza uscire da casa.
Fatta questa doverosa premessa (ed ecco perchè il 99,99% e non il 100% dell'inizio) mi sento di dire però che prescindere del tutto dal "come" si ascolta la Musica sia una mancanza di rispetto proprio nei confronti di essa oltre che di quanti, artisti e tecnici, si sforzano di offrire contenuti sempre più di maggiore e migliore qualità, che consentono cioè a noi pubblico una fruizione dell'evento artistico in grado di trasmetterci quelle meravigliose emozioni che sempre l'Arte suscita in tutti noi.
Da questo punto di vista la lettura di una rivista come TNT-Audio che ha fatto della competenza e dell'indipendenza una bandiera, ha costituito e costituisce ad oggi, almeno per quanto mi riguarda, un imprescindibile punto di riferimento dall'elevata valenza educativa, perchè coniugando al meglio l'enorme passione per la Musica al corretto e dunque intelligente uso degli strumenti che la tecnologia e il mercato offrono nel campo dell'Alta Fedeltà, riesce a mettere migliaia di audiofili prigionieri inconsapevoli di un mercato spesso cinico e aggressivo, nella condizione di pensare e scegliere con la propria testa. E questo credo abbia un valore immenso che travalica persino il ristretto ambito dell'Alta Fedeltà, perchè utile anche nella vita di tutti i giorni.
Ti ringrazio ancora per la tua lettera, ti saluto e spero di ri-leggerti sulle pagine di TNT-Audio.
Giovanni - E-mail: giopuleo (at) libero.it
LC
Caro Giovanni,
grazie per avermi inviato in copia questa tua risposta alla lettera di Claudio della settimana scorsa. E grazie per le belle parole sul nostro umile operato! Insegnare alle persone può avere il suo fascino e dare qualche soddisfazione ma convincere loro a usare la propria testa è qualcosa di straordinariamente più appagante! Affrancare gli audiofili dalla dipendenza psicologica e culturale nei confronti dei cosidetti professionisti o esperti è uno sforzo che portiamo avanti - credo con qualche successo - da oltre 15 anni. Un piccolo merito di questa rivista è proprio quello di aver utilizzato un aproccio diverso alla consulenza HiFi: non lo stile noi sappiamo tutto e voi dovete solo imparare. No, abbiamo sempre provato a suggerire qualche soluzione ma invitando sempre, caparbiamente e instancabilmente, a fare esperienza in proprio, magari commettendo errori ma sempre impegnandosi in prima persona. È l'unico modo per imparare, non ne conosciamo altri.
Purtroppo, a molti lettori questo approccio non piace, perché non hanno voglia e tempo (o sufficiente autostima!) per camminare coi propri piedi, preferendo di gran lunga la pappa pronta. Taluni arrivano a dire: scelga lei, se piace a lei piacerà anche a me!
Come si possa delegare una scelta così personale a un'altra persona, di fatto sconosciuta, è qualcosa che sfugge completamente alla mia comprensione. Sarà che mi son sempre fidato pochissimo dei gusti degli altri (ho scoperto di essere quasi sempre in disaccordo con la maggioranza) ma l'idea che un'altra persona deleghi me per scegliere il suo impianto HiFi mi sconvolge.
Non esagero ma...sarebbe come chiedere a un amico - magari con una certa esperienza vissuta in termini di rapporti con l'altro sesso - di scegliere la futura moglie o fidanzata :-O
In fondo le due scelte sono meno diverse di quel che si potrebbe pensare: sia una donna (ma anche un uomo, a parti invertite) che un impianto HiFi devono essere fedeli, belli da vedere e una piacevole compagnia nel tempo :-)
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Re: Io credevo che la musica si ascoltasse con le orecchie...
Caro Claudio,
chi sono io? Presto detto: uno che ha letto l'email da te (mi
permetto di darti del tu) inviata nella rubrica della posta di
TNT-Audio di questo mese (Io credevo che la musica si ascoltasse con
le orecchie). Perché ti scrivo? Perché mai in lettere e lettere e
lettere lette nella suddetta rubrica ho sentito così forte e
irrefrenabile la voglia di stringere la mano a un autore: tu hai
digitato schiette parole che mettono in luce una semplice e
disarmante verità.
Parole che sottoscrivo in pieno e che metterei a
manifesto del sito stesso. Mi fermo qui, la discussione potrebbe
evolvere in diverse direzioni (Con cosa ascolto io la musica [non
molto distante dalla tua configurazione], che passato/presente
audiofilo abbiamo, casi patologici derivanti dalla monomaniacalità che
in via generale può rientrare sotto il concetto di "dipendenza"
[estendibile a qualsiasi aspetto della vita: hobby, sport, persone,
sostanze, ecc.]) ma avendo paura di annoiare, e forse non avendo
neppure troppo da raccontare, come detto, almeno per ora, mi stoppo.
Bella anche la risposta di Lucio (che ci legge in cc) specie nell'aver
sottolineato che per certi casi (io penso molti) più che una buona
coppia di finali o casse serva un singolo buon specialista meglio se
qualificato sia in ambito psicologico che psichiatrico.
Complimenti ancora.
Ciao,
Luca - E-mail: luca.conte (at) gmail.com
LC
Caro Luca,
grazie anche a te per il feedback e per avermi messo in copia. Il manifesto di TNT-Audio è stato abbastanza chiaro sin dal primo giorno e ribadito più e più volte sulle nostre recensioni e su questa stessa Rubrica. L'idea di una HiFi dal volto più umano (e sano) però ci ha procurato diversi nemici, in primis TUTTI i distributori italiani che avevano (e hanno ancora) interesse a spingere il concetto opposto, spesso con politiche dei prezzi semplicemente VERGOGNOSE, in relazione ai costi reali dei prodotti nei paesi d'origine. In secondo luogo ci ha reso antipatici a tutti gli audiofili con la puzza sotto il naso, coloro i quali hanno necessità di distinguersi dall'audiofilo principiante a suon di decine di migliaia di euro. Costoro non hanno mai digerito, ad esempio, la nostra opera di volgarizzazione del settore ai tempi del T-Amp, ci hanno sbeffeggiato, deriso, insultato. Terzo, ci ha resi antipatici ai colleghi delle riviste specializzate perché pian piano abbiamo eroso il loro parco utenti (mi vien da usare il termine recinto...) utilizzando un linguaggio finalmente alla portata di tutti e recensendo prodotti per tutte le tasche, anche quelle meno capienti. E, perché, soprattutto - e lo dico lasciando da parte per una volta la nostra consueta modestia - siamo stati in grado non solo di leggere per tempo i trend del mercato ma anche, spesso, di riuscire ad anticiparli o a crearli dal nulla in qualche caso (es. T-Amp).
D'altra parte, avere un pubblico smaliziato e in grado di decidere con la propria testa è percepito come altamente negativo, sia dalle riviste che dai distributori/rivenditori di HiFi. Solo un lettore/consumatore poco avezzo a ragionare con la propria testa può essere commercialmente interessante!!! Gli si può far credere qualunque cosa, con un buon tornaconto di tutti gli attori di questo squallido teatrino (che infatti sta implodendo).
Infine, spesso siamo stati maltrattati da lettori che, partiti da sottozero e formatisi alla scuola TNT-Audio, poi hanno proseguito con le proprie gambe (talvolta diventando redattori di riviste HiFi o guru da forum), rinnegando il proprio passato...perché poco onorevole. Questo è l'aspetto più divertente, perché di molti ci sono ancora le tracce sia su questa rubrica della posta, sia sugli archivi del nostro forum ;-)
Nonostante tutto questo noi continuiamo con la nostra filosofia, perché la riteniamo effiace, almeno nel lungo periodo. E nel frattempo ci divertiamo molto, sia a osservare gli squallidi e malriusciti tentativi di imitazione, sia nel riuscire, sempre e comunque, a essere punto di riferimento internazionale nel settore.
Buona lettura e buon ascolto anche a te!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
grazie per l'eccellente assist, che prova ancora una volta quanto la suggestione possa giocare brutti scherzi! Se si è convinti di avere tra le mani un prodotto migliore, i nostri sensi, con la complicità del nostro cervello da consumatori non consapevoli, ci fanno percepire una realtà distorta. Chissà quante volte è capitato in campo audio, all'ascolto della nuova versione di qualche componente o durante la prova di un nuovo cavo o accessorio. Ecco perché consiglio SEMPRE di ascoltare per un po' di tempo l'apparecchio migliore e poi tornare a quello peggiore: in questo modo è più facile smascherare gli inganni del nostro cervello. Ed ecco perché impiego/impieghiamo sempre tanto tempo per provare un prodotto. Si deve sempre rivalutare a distanza di qualche mese, per capire quanto di reale ci sia nelle impressioni iniziali. Tanti audiofli, invece, preso il nuovo componente e percepito come nettamente superiore, mettono da parte quello precedente...salvo poi scoprire, magari a distanza di anni, che il nuovo non solo non era così tanto superiore al vecchio, ma che invece era persino peggiore. È di nuovo il concetto di downgrade sul quale batto da anni, che ritorna prepotentemente sulla scena: fare uno o due passi indetro ci permette di capire meglio se quelli che credevamo fossero passi avanti lo siano stati per davvero. Spesso questo giochetto è foriero di tante brutte sorprese.
Per questo motivo consiglio sempre di diffidare da audiofili che dopo un giorno hanno capito tutto su un prodotto nuovo, hanno già emesso sentenze (spesso su forum) e hanno una parola o un giudizio tranchant su qualunque apparecchio esistente sul mercato (come possano ascoltarli tutti è per me un mistero, visti i miei, di tempi).
Grazie anche a te per il feedback davvero significativo e, aggiungo, esilarante!
Lucio Cadeddu
Nuovo alimentatore
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Interferenze da giradischi
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Consentitemi di salutare, con un po' di ritardo, la chiusura dell'estate, con un brano che ripesco dalla mia memoria degli anni '80, ovvero la bellissima On the beach di Chris Rea qui magistralmente eseguita al Montreaux Jazz Festival nel 1997 (il brano è del 1986, album omonimo). Probabilmente tutti conoscono la versione commercial di breve durata, questa è una suite fusion di ben 10 minuti. Lo so, avevo promesso maggiore cattiveria ma molti lettori non si sono ancora ripresi dalla Volumina di Ligeti di due settimane fa (sebbene diversi abbiano mostrato di gradire molto la scelta, nelle pagine del nostro forum).
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Caro Direttore,
Prima di sottoporle il mio quesito vorrei tanto ringraziarla dei consigli
che fino ad ora mi ha dato e che hanno fatto di me un felice ascoltatore di
ogni genere musicale. Se ben si ricorda, dopo aver avuto un fantastico
Dayton dta 100a che si è guastato dopo circa un anno mi consigliò di
prendere un Virtue audio one, cosa che ho fatto anche se ancora il mio
portafoglio piange.
Ho comprato anche, ad un prezzo ridicolo di euro 35
direttamente dalla Cina, un Muse ex2 per provare anche il chip 2024 di cui
tutti parlano così bene. A parte la potenza ridicola, il dettaglio è
eccellente e tutto il suono è talmente equilibrato da preferirlo anche al
Virtue.
I diffusori sono delle Focal di cui sono contentissimo. Come vede
sono ad un passo per essere un audiofilo felice ma le espongo subito la mia
domanda. Il Virtue mi è stato spedito con un alimentatore 24V/60W. Dopo l
ascolto l'ho sostituito con l'alimentatore del Dayton che è un 24V/120W.
Devo dirle che non so se i watt fanno qualcosa ma mi è sembrato che tutto
andasse meglio, soprattutto i bassi. Sarà suggestione? O il doppio dei watt
influiscono sul suono?
L'alimentatore da 30V/130W costa circa 150 euro, cioè quasi la metà dell'ampli. Il suono cambia così radicalmente da giustificare questa spesa? Se prendo un alimentatore da banco stabilizzato da 70 euro (visto su Ebay)
potrei avere problemi di ronzii o altro?
Sono veramente confuso e vorrei completare l'impianto con una buona alimentazione, ma se non necessario mi
piacerebbe di più comprare 150 euro di buona musica :-)
La ringrazio ancora per tutti i consigli che mi ha dato e soprattutto per la
rivista online che ha dell'incredibile per la schiettezza, la
professionalità delle prove e soprattutto perchè ho finalmente capito da
tempo, leggendola, che si può ascoltare benissimo spendendo cifre a portata
di tutte le tasche.
Grazie di tutto e spero di leggerla presto,
Stefano - E-mail: ste.gre (at) tin.it
Caro Stefano,
tu stesso hai toccato con mano cosa possa fare un alimentatore più potente. In sostanza fornisce più energia nei momenti di maggiore necessità (picchi e basse frequenze). Sta a te valutare se l'upgrade che hai sentito valga oppure no i 150 euro richiesti. Non potresti semplicemente continuare a utilizzare l'alimentatore del Dayton con il Virtue? Possiedi già tre amplificatori, acquistare anche un altro alimentatore, quando ne hai già uno adatto in casa, mi sembra un po' eccessivo.
L'alimentatore da banco di cui mi parli potrebbe andare bene (a patto che sia di potenza adeguata) ma se è del tipo tradizionale (lineare, con trasformatore a lamierini) potrebbe ronzare un po'. Il mio ZetaGi si faceva sentire e si è quasi del tutto ammutolito solo dopo aver isolato con materiale smorzante il cabinet e aver disaccoppiato il trasformatore dal telaio.
Certo, costerebbe la metà dell'alimentatore potenziato Virtue, ma non sono sicurissimo che sarebbe un sostanziale upgrade rispetto all'alimentatore Dayton che possiedi già. Potresti cercare invece un alimentatore switching (questo è il Dayton) di buona potenza, se ne trovano tanti per cifre irrisorie, basta anche solo mettere "alimentatore 24V" su Ebay. Ce ne sono di diverse potenze e costi, da 90 watt (meno di 10 euro), 150 watt (15 euro) fino a 200 watt (una trentina di euro). Se le cifre son queste, mi paiono esperimenti molto meno dolorosi rispetto all'alimentatore ufficiale da 150 euro. Suoneranno molto peggio? Ne dubito, francamente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Luca,
il Thorens suona meglio semplicemente perché ha montata una testina di qualità superiore a quella che realisticamente hai sul Rega 1, che dovrebbe essere una modesta Ortofon OM5. Prova a scambiarle e ascolta di nuovo con attenzione, potresti cambiare idea. Il fenomeno che descrivi è molto strano, sembrerebbe quasi che la massa del pre fono sia di fatto scollegata. Farei le seguenti prove: collega la massa a una parte metallica del cabinet dell'amplificatore (e non del pre fono): una qualunque vite nel retro andrà benissimo. Collega il Rega al NAD e valuta di nuovo il ronzio, dovesse aumentare o diminuire o restare costante (nullo, sembrerebbe, giusto?). Il fatto è che il Rega ha la massa del braccio già connessa allo schermo del cavo di segnale e questo spiega la differenza di comportamento tra i due giradischi.
Eventualmente apri il pre fono e controlla lo stato della vite di ground, potrebbe non offrire un buon contatto. Fai anche qualche prova collegando il cavo di massa ad altri punti del cabinet del pre fono, fino a minimizzare il ronzio.
Se io dovessi scegliere tra Thorens 147 e Rega RP1, essendo un novizio del vinile, non avrei dubbi a scegliare il secondo: essenziale, robusto, facile da regolare e con un ottimo braccio: rispetto al Thprens, bizzoso, ballerino e complesso, non ci sarebbe partita...senza contare che il braccio Rega è un altro mondo rispetto a quello originale del 147.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Luca,
fossi in te proverei a sistemare il pre attuale, che ha il suo fascino e suona in maniera assolutamente moderna. I problemi che ha sono causati da semplici ossidazioni che puoi risolvere anche tu da solo, con un paio d'ore di lavoro e uno spray disossidante per contatti elettrici (reperibile in qualunque negozio di elettronica o persino in un bricolage di un centro commerciale).
È sufficiente disconnettere l'apparecchio dall'alimentazione, aprire il coperchio superiore e spruzzare piccole dosi di spray per contatti sul potenziometro del volume e sui vari selettori, avendo l'accortezza di muoverli ripetutamente mentre esegui l'operazione. L'effetto disossidante dello spray, associato all'azione meccanica ripetuta, dovrebbero risolvere completamente i problemi che hai segnalato. Richiuderei il tutto, lascerei asciugare un po', continuando ad azionare volume e selettori, e poi proverei a collegarlo alla rete elettrica e all'impianto. Sarebbe una cosa da fare comunque, qualora decidessi di sostituirlo (e dunque venderlo).
Volendo trovare un sostituto, posto che il finale lo vorresti conservare, potresti valutare un Rotel RC 1550 (meno di 600 €), Rotel RC 1580 (circa 1000 €), NAD C165BEE (circa 1000 €). Questi tre preamplificatori hanno ingresso phono e telecomando e la qualità sonora non è certamente inferiore al tuo Carver (anzi) mentre la solidità delle Aziende è a prova di errore. Esistono sul mercato tante altre soluzioni ma ho preferito concentrarmi su questi due marchi, che godono anche di un'ottima rivendibilità sul mercato dell'usato e di un'eccellente rete di assistenza ufficiale.
Per quanto riguarda invece le KEF, se gli altoparlanti non sembrassero deteriorati direi che tu possa stare tranquillo. Un bravo tecnico potrebbe sostituire/aggiornare il filtro crossover (senza modificarlo!) ma probabilmente non ne vale la pena (il costo dell'operazione potrebbe essere elevato).
Sono d'accordo sul progetto di passare a un amplificatore integrato, ma solo se questo ti consentisse di eliminare gli altri due apparecchi. Poiché mi pare tu voglia continuare a tenere il finale, francamente eviterei di far aumentare l'entropia del tuo impianto :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Gentilissimo Direttore,
le scrivo per aggiornarla su un problema segnalatole prima di questa estate relativo a dei fischi che avvertivo dai miei diffusori. Intanto ho verificato che collegando un trends
audio il problema spariva senza bisogno di alimentarlo a batteria, almeno fin
quando non collegavo il pre phono (?). Ho quindi venduto lo Yarland ed
acquistato un trends con i soldi incassati ...così almeno ho dimezzato il
problema :) . Il budget inizialmente previsto per l'amplificatore l'ho
destinato ad un buon pre con stadio phono, un audio analogue bellini usato. La
nuova combinazione mi soddisfa pienamente dal punto di vista sonoro, tanto che
non avverto la necessità di ulteriori watt come credevo inizialmente.
Tuttavia utilizzando l'entrata phono, od uno stadio phono separato, purtroppo
riappaiono i fischi acuti che le segnalavo.
Di seguito, in ordine sparso, i tentativi che ho sperimentato senza esito
positivo:
In una sua risposta mi chiedeva se ci fossero ripetitori nelle vicinanze; in
effetti il disturbo assume la forma di impulsi ad alta frequenza, quindi non
continui ma intermittenti; ho pensato alla presenza dell'aeroporto ad un paio
di km in linea d'aria da casa mia, ma mi sembra strano che il problema si
presenti solo mettendo in funzione un giradischi. Credo di poter escludere
l'ipotesi loop di massa perchè l'unico apparecchio dotato di terra è il
preamplificatore.
Le sarò grato se saprà fornirmi qualche altro suggerimento.
Nel frattempo la ringrazio ancora per il tempo che mi ha pazientemente
dedicato sin ora :-)
A presto,
Giovanni - E-mail: giovatex_78 (at) libero.it
Caro Giovanni,
da tutte le prove che hai fatto mi sento di dire che il problema sia assolutamente ambientale. C'è qualcosa o nell'impianto elettrico o nelle vicinanze della tua abitazione che causa questo tipo di disturbi. Non devi meravigliarti che si sentano solo con il giradischi selezionato: il segnale che transita sui cavi di segnale di un giradischi è di pochi millivolt (!!!) ed è esposto per un lungo tratto mentre passa attraverso il cavo phono. È estremamente facile che - dato l'enorme tasso di amplificazione che è necessario per portarlo a livello linea - sia facile preda di disturbi che poi subiscono la stessa pesantissima amplificazione. Proverei a mettere delle ferriti anche sui cavi di segnale (tutti) eventualmente avvolgendoli - se possibile - intorno a una ciambella (toroide) di ferrite. Se anche tutto questo dovesse fallire, prendi baracca e burattini e portali in un'altra casa (che so, il posto di lavoro, casa di un amico etc.). Basta spostare il giradischi, l'amplificatore e un paio di cuffie qualunque. Se il problema dovesse sparire, la causa sarebbe il tuo ambiente o palazzo o vicinato. Il fatto che il disturbo sia di tipo impulsi ad alta frequenza, come li definisci tu, mi conferma l'ipotesi. Un ripetitore di telefonia GSM nelle vicinanze? Una radio libera?
Un rumore da loop di massa o da masse non ben collegate è un ronzio continuo, non impulsivo. Sei sicuro di aver staccato davvero TUTTE le utenze di casa? Potresti staccare l'interruttore generale (dal contatore ENEL) e alimentare il solo impianto con una prolunga dalla casa di un vicino? Fai queste prove e fammi sapere, sono molto curioso...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Cara Adara,
condivido sommariamente la composizione del tuo futuro impianto ma mi sentirei di sconsigliarti l'acquisto di un lettore SACD. I dischi SACD non hanno mai avuto grande diffusione e il rischio che correresti è quello di avere una macchina dotata di una meccanica di lettura per la quale i ricambi cesseranno di essere disponibili, temo, fra non molto tempo. L'altra cosa che non riesco a condividere del tutto è la suddivisione del budget tra i vari componenti. Con una cifra complessiva di 2000 € non destinerei soltanto 6-700 € ai diffusori ma farei qualcosa del tipo 1000 + 500 + 500, semmai. Qualora il budget fosse di 1500 la sostanza non cambierebbe: più o meno lo stesso budget per i diffusori, più contenuto per le elettroniche (900 + 300 + 300, ad esempio). Questo un po' va anche nella direzione da te cercata di acquistare almeno uno dei componenti che possa essere considerato abbastanza stabile (definitivo è una parola grossa). E dovendo scegliere, meglio essere stabili sulla scelta del diffusore, piuttosto che delle elettroniche.
Per queste cifre io vedrei bene diffusori come le Cabasse Jersey, Mordaunt Short Mezzo 6, Castle Acoustics Knight 5, Focal JMLAB Chorus 716 V, KEF iQ70 e Monitor Audio BX-6. Tutti questi sono disponibili in finitura tipo legno come piace a te e possono rappresentare un punto di partenza molto solido per un impianto anche di ottime pretese audiophile.
Completerei con una coppia di elettroniche (ampli + lettore CD) monomarca, da scegliere nei cataloghi Rotel, NAD e Cambridge Audio. Per i diffusori, ti capitasse di trovare qualche buon usato, valuta modelli da pavimento di Totem, Chario, Opera e Sonus Faber.
Cura con attenzione il posizionamento dei diffusori: i 60 cm di spazio tra mobile centrale e parete laterale possono essere sufficienti, l'importante è che ci sia un po' di spazio dietro ai diffusori. La presenza del mobile tra questi certo è un fattore di compromesso, ma comprendo come sia difficile farne a meno :-)
Eventualmente fai avanzare i diffusori in fase di ascolto e poi rimettili in posizione di riposo, la differenza potrebbe non essere trascurabile. Valuta anche l'eventuale necessità di inserire quadri in tela senza vetri alle pareti e un bel tappeto tra impianto e punto d'ascolto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Klaus,
grazie per il feedback sugli altoparlanti Audio Nirvana coi quali avevamo proposto il nostro progettino dei T-Speakers, diffusori larga banda e alta sensibilità per piccoli amplificatori di bassa potenza.
I pregi e i difetti li hai già messi in evidenza tutti, così chi legge sa già cosa aspettarsi. Personalmente trovo un po' aberrante dover attendere due anni e diverse centinaia di ore prima di sentire come suona davvero un altoparlante. Credo che mi stuferei molto prima. A dirla tutta, mi sono un po' stancato, in generale, di questi isterismi tipicamente audiofili, con apparecchi che non finiscono mai di migliorare, che devono essere accesi ore prima per suonare al meglio (o mai spenti!!!) e che necessitano di rodaggi semplicemente ridicoli. Desidero un prodotto che suoni bene appena lo tiro fuori dall'imballo, che migliora - come è logico che sia - dopo qualche decina di ore di utilizzo (e basta) e che continua a suonare bene ogni volta che lo metto in funzione, senza dover aspettare chissà quanto.
È bello e confortante, comunque, sentire tanta sddisfazione e tanta passione per un qualcosa che ci si è costruito da soli, burning the midnight oil come dicono i cugini anglosassoni. Ti auguro un buon ascolto!
Non temete, qualcosa di più difficile di questa bellissimo brano d'atmosfera arriverà presto...
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!
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