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LC
Caro Valerio,
per prima cosa proverei a modificare il posizionamento delle casse, spostandole dal lato lungo a quello corto. Già questo piccolo accorgimento potrebbe cambiare molte cose. Poi dovresti giocare un po' con la distanza dalle pareti vicine (laterali e posteriore), alla ricerca del compromesso migliore. Anche la stanza potrebbe essere in parte colpevole di ciò di cui ti lamenti, se fosse parzialmente vuota o comunque molto riflettente le basse frequenze potrebbero non riuscire a esprimersi in maniera corretta.
Se tutto dovesse fallire, non penserei a sostituire l'amplificatore (sostanzialmente innocente) ma i diffusori, prendendo in considerazione un modello più generoso...l'ambiente è grande e i woofer delle Tesi 504 sono davvero piccoli (12 cm, praticamente dei midrange!), non attrezzati per i miracoli. Potresti valutare modelli di classe (e dimensione) superiore, magari ancora in casa Indiana Line, oppure spostarti oltreManica con qualche modello KEF, Monitor Audio, Mordaunt Short, prediligendo diffusori dotati di woofer di dimensioni ragionevoli. Tieni anche conto che se la distanza dalla parete posteriore è ancora 30 cm come nella e-mail di qualche mese fa...risultati straordinari sarà difficile ottenerne. Il basso continuerà ad apparire gonfio in certe frequenze e vuoto in altre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Bruno,
se l'ambiente è vuoto non sarà un amplificatore più potente a risolvere i tanti problemi. L'impianto suonerà sì più forte ...ma contemporaneamente più affaticante. Comunque sia, qualche watt in più ti servirà in ogni caso, soprattutto quando sistemerai un po' l'acustica con qualche arredo ad hoc.
Già che hai in casa un integrato Luxman perché, intanto, non provare a utilizzare quello? Potrebbero esserci delle sorprese, sai? Aggiungere ancora un altro amplificatore mi sembrerebbe assolutamente insensato, meglio un integrato che faccia tutto, pre fono compreso. Non so se si è capito che ti sto suggerendo di disfarti di tutte le elettroniche e di passare a un integrato (valvole o stato solido che sia) di buona potenza e dotato di un ingresso phono decente. In questo modo, in un'unica macchina, avresti tutto ciò che ti serve, con tanti ringraziamenti da parte del segnale audio, non più costretto a passare in tanti cavi e tanti apparecchi diversi. Se pensi anche solo all'analogico: pre fono + cavi di interconnessione + pre linea + cavi d'interconnessione + finale. Se ti sembra questa una soluzione ragionevole!!! Mi chiedo spesso perché gli audiofili si ostinino a far percorrere al segnale metri e metri di cavi e di piste di circuiti stampati, esponendolo a ogni sorta di inquinamento, quando un buon amplificatore integrato (dotato di phono) è LA soluzione alla maggior parte dei problemi!
Fossi in te comincerei a cercare nel mercato dell'usato qualcosa di questo tipo...con la cifra stanziata (e l'eventuale vendita del surplus) potresti trovare qualcosa di veramente interessante, ad esempio Naim Nait recenti, dotati di phono, Arcam, Audio Analogue etc. che timbricamente sarebbero degli ottimi partner per le tue Klipsch. In alternativa, a valvole, Jolida, Copland, Opera Consonance etc.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
non mi è chiarissimo se nei 3000€ debbano rientrare diffusori e lettore CD o semplicemente i primi. Nel dubbio, provando a interpretare con un po' di logica (mi chiedo se rileggiate le lettere prima di spedirle!) provo a fornirti delle soluzioni che comprendano nella cifra stanziata sia i diffusori che il lettore CD.
Parto da quest'ultimo, cui dedicherei circa 600/700€ e valuterei macchine come il NAD C545BEE, Arcam FMJ CD17, Jolida JD100, Cambridge Audio 650C, Rotel RCD 1520. Timbricamente i primi tre sono tendenzialmente più morbidi (tipo il tuo Majik, per capirci) gli ultimi due più neutri o aperti. Tienine conto per valutare bene l'equilibrio che vorresti raggiungere.
Per quanto riguarda invece i diffusori, coi circa 2000 € restanti avresti l'imbarazzo della scelta, visto che desideri dei bookshelf.
A questo proposito mi preme ricordarti che se i diffusori non fossero disposti in maniera adeguata (su supporti dedicati, di solito lontani dalle pareti) investire cifre così importanti potrebbe essere abbastanza inutile. Anche un diffusore eccellente, posto all'interno di una libreria, suonerà al 20% delle sue possibilità.
Ciò premesso, i modelli che potresti prendere in considerazione sono: ProAC Studio 100, Response D One (o D Two, spazio permettendo), Spendor SP2/3R2, Dynaudio Contour S1.4. Il tuo Majik dovrebbe farcela, a patto di non chiedergli pressioni sonore da discoteca. Valuta anche qualche modello Sonus Faber, Diapason, Aliante o Opera, in questa tipologia di diffusori i progettisti italiani sono particolarmente competitivi.
Poiché però la spesa non è piccola, uno sforzo per prendere il Majik e portarlo in negozio lo farei!!! È piccolo e leggero, lo metti sottobraccio e via!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Mauro,
ormai hai acquistato e buttare tutto sarebbe un peccato. Tuttavia, prima di procedere con l'autocostruzione proverei a sondare il mercato per un eventuale interesse qualora ti ritrovassi nelle condizioni di dover vendere questi componenti. Ti dico questo perché mi sembra un azzardo prendere altoparlanti a caso, provenienti da diffusori diversi e sperare di farli funzionare con un crossover già pronto. Tanti sono i parametri da considerare, soprattutto la diversa sensibilità dei singoli altoparlanti..il crossover è studiato appositamente per livellare anche le emissioni di woofer, tweeter e midrange proprio dal punto di vista della sensibilità. Utilizzando altoparlanti diversi da quelli che aveva in mente il progettista potrebbe essere un vero disastro, potresti ritrovarti un tweeter che strilla troppo o che non si sente quasi per nulla, ad esempio! E i tagli delle varie frequenze di incrocio potrebbero non andar bene per alcuni driver. Ci sarebbero pericoli di rottura degli altoparlanti, se sollecitati a funzionare in zone a loro proibite.
Per quanto riguarda il mobile, poi, l'unica cosa che puoi fare, senza conoscere i parametri elettroacustici dei woofer che hai improvvidamente acquistato, è replicare il cabinet dei diffusori dove erano montati in origine, copiando dimensioni e tipo di accordo. Ti serve dunque il litraggio originale, il diametro e la lunghezza del condotto reflex e la quantità di assorbente interno. Insomma, un lavoraccio dai risultati molto, molto dubbi. Devo essere sincero al 100%? Io lascerei perdere. La probabilità di spendere ancora denaro in oggetti che poi sono assolutamente invendibili e che magari suonano pure male è altissima.
Prima di avventurarsi in simili percorsi, sarebbe stato più saggio chiedere consiglio a qualche esperto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
l'effetto che vorresti ottenere e che poi è lo stesso per tutti, in buona sostanza, non dipende solo dai componenti che acquisterai, ma dall'ambiente, dalla sistemazione dell'impianto all'interno di esso e dalla tua capacità di cercare e trovare i giusti compromessi. Bastassero dei buoni componenti per ottenere un buon suono...questa Rubrica e qualunque rivista HiFi sarebbero assolutamente inutili.
Con un budget totale di 2500-3000€ non andrei certamente a spenderne più di 1000 in un amplificatore. Dividerei il budget in maniera più logica, ovvero destinando una buona parte della cifra ai diffusori. Sto immaginando 1500€ circa, da aumentare o diminuire proporzionalmente se il budget fosse 2500 oppure 3000 €.
I diffusori, tenuto conto dell'ambiente, potranno essere delle torri da pavimento, ne abbiamo recensito diverse piuttosto interessanti, dalla Cabasse Jersey alle Aliante Nova passando per le ultime in ordine di tempo, le notevoli Phonar Veritas P4. Altri modelli che potresti considerare li trovi nei cataloghi di ProAC, Opera e Chario. Vedi cosa riesci a reperire e valutare direttamente. Una volta scelti i diffusori la coppia di elettroniche - meglio se monomarca - sarà di facile determinazione. Coi 1000-1500 € restanti potresti valutare lettore CD più amplificatore integrato di NAD, Rotel, Cambridge, Audiolab o Arcam, optando magari per i marchi che fossero disponibili nello stesso negozio dove acquisterai i diffusori. È importante che tutto l'impianto tu possa valutarlo nel suo insieme, perché è la somma che fa il totale.
Ovviamente, un negozio ben fornito potrebbe anche disporre di un vasto assortimento di materiale usato...valuta anche quello e, dovesse servirti qualche dritta ulteriore, non esitare a contattarmi di nuovo.
Quando andrai ad ascoltare i vari diffusori, portati appresso alcuni tuoi CD che conosci bene e che magari ti sembrano di qualità audio sopra la media. Esegui le prove sempre e soltanto con gli stessi brani. Ricorda infine che ciò che ti può colpire molto a un primo ascolto potrebbe rivelarsi stancante a lungo termine.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
l'impazienza non è mai una buona consigliera quando si tratta di acquisti di componenti HiFi. Comunque, mi pare che non sia andata poi così male. Un lettore CD con ingresso USB è comodo ma a questo punto il DAC USB diventa inutile, a meno che tu non sia interessato ad ascoltare i CD (non compressi) o file ad alta risoluzione direttamente dall'hard disk. Se ascoltassi solo mp3, la chiavetta USB dentro il lettore CD andrà benissimo.
Ritengo ottimo il cambio di diffusori a costo zero. Coi 300€ rimasti - a mio parere - non ci fai poi moltissimo. L'amplificatore di sicuro non riesci a migliorarlo, il lettore CD l'hai appena acquistato e il DAC USB forse non ti serve...fossi in te li spenderei in dischi e biglietti di concerti :-)
O li metterei da parte in attesa di tempi migliori. Spero abbia pensato anche ai cavi, magari valuta la possibilità di autocostruirti qualcosa come da ricette della nostra Clinica del Tweaking.
Approfitto di questa tua per un avvertimento generale a proposito degli impazienti: la posta che riceviamo è davvero tantissima, per questa ragione i tempi di attesa potrebbero allungarsi moltissimo. A quesiti semplici riusciamo a rispondere velocemente, quelli più elaborati richiedono più tempo. I peggiori sono quelli troppo generici e privi di informazioni utili (ho 1000 euro, che impianto acquisto?) che spesso restano a decantare nella mia mailbox per mesi. Di conseguenza, o si ha la pazienza di aspettare - e in certi periodi dell'anno l'attesa media può superare i 60 giorni - oppure è inutile richiedere consulenza. Altrettanto inutile, e parecchio irritante, è chiedere un consiglio al volo che mi ricorda tanto quelli che chiedono di saltare la fila perché hanno sempre qualcosa di più urgente da fare degli altri. Questo hobby non è fatto per persone compulsive, richiede riflessione e ponderazione. Le offerte irripetibili esistono solo nella nostra testa malata...il mercato si autoregola da solo, è praticamente impossibile che capiti un affare che non ricapiterà mai più. Di questi tempi, poi, tante persone - pur di realizzare - abbassano i prezzi...e, credimi, non c'è la ressa per accappararsi un particolare componente HiFi.
Quindi, calma e serenità, solo in questo modo si riesce a costruire un impianto soddisfacente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessio, concordo con te, è esattamente ciò che ho sempre sostenuto. Tuttavia, bisogna prendere atto che esistono tanti vinili acquistati nei mercatini dell'usato che non sono necessariamente distrutti ma semplicemente molto sporchi. In casi estremi, anche procedure molto invasive potrebbero rivelarsi utili. Il problema che mi pongo sempre, però, è questo: se i dischi fossero così sporchi da meritare un trattamento d'urto, che garanzie avrei sullo stato dei solchi? Mi spiego: chi ha permesso ai dischi di sporcarsi così tanto li ha quasi certamente arati con puntine consunte e forze d'appoggio fantasiose. Posso anche togliere via tutto lo sporco...ma al danno meccanico non c'è rimedio, purtroppo.
A me sembra tanto un accanimento terapeutico che ha senso soltanto in casi particolari, di titoli introvabili e rarissimi.
Ribadisco che coi dischi di prima mano, suonati da un giradischi regolato in maniera appena decente, non c'è alcun bisogno di trasformarsi in Mastro Lindo Vinile...basta evitare di sporcarli :-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Ampli per cuffie e problema lettura CD
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Questa settimana mi permetto di osare con un coro femminile che interpreta un classico del rock, ovvero Creep dei Radiohead. Il coro è il Scala & Kolacny Brothers, un coro belga che ha all'attivo diversi album, premi e riconoscimenti, diventato famoso anche per queste improbabili cover di classici del rock.
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© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Gentilissimo Direttore,
complimenti per la rivista ricca di informazioni preziose e facilmente fruibile. Approfitto brevemente della rubrica della posta per sottoporre una domanda di consulenza "tecnico-commerciale" e un quesito "pratico" relativo al mio lettore CD.
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione.
Con l'occasione porgo i più cordiali saluti.
Giancarlo - E-mail: gnanni (at) ra.cna.it
Caro Giancarlo,
non conosco direttamente l'amplificatore per cuffia Burson Audio ma ho avuto esperienza con altri prodotti di questa Azienda e credo di poter dire che finora non abbia sbagliato un colpo. Si tratta di prodotti dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. Immagino che anche il HA160 non si discosti da questa ottima tradizione. Ora dovrebbe essere stato migliorato dal Soloist, che però costa nettamente di più. Alternative ce ne sono altre, alcune recensite anche qui su TNT-Audio, ad esempio l'Harmony Design EAR90 o il Lehmann Audio Linear, entrambi nella fascia di prezzo del Burson. Altri prodotti all'interno del tuo budget potrebbero essere il Kingrex HQ-1 e il Musical Fidelity M1 HPA.
Per quanto riguarda il malfunzionamento del lettore CD, sembrerebbe un problema di laser che evidentemente fa fatica a spostarsi lungo tutto il raggio d'azione che deve percorrere. Potrebbe essere un problema di lubrificante che si è indurito (il che spiegherebbe come mai ci siano variazioni di comportamento al variare della temperatura) o di lente da pulire e ritarare. Contatterei la Casa produttrice o un qualunque bravo tecnico riparatore: le meccaniche CD in circolazione sono più o meno sempre le stesse (Philips, Sony, Teac...).
Nella peggiore delle ipotesi dovrai sostituire il laser di lettura, con una spesa tutto sommato contenuta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Daniele,
grazie per l'amara testimonianza. Capisco che siamo tutti dei San Tommaso, per cui se non tocchiamo con mano (scottandoci) tendiamo a non credere a nulla, però un po' di buonsenso suggerirebbe che materiale elettronico di 40 anni fa - già economico all'epoca - non possa essere migliorato nel tempo. Un conto sono i mostri sacri dell'HiFi, prodotti che hanno fatto la storia e che, probabilmente, sono passati in mani di persone coscienziose, attente e pignolissime...un altro è la paccottiglia entry-level degli anni '70, passata di mano N volte e trattata con grande disinvoltura dai proprietari che si sono succeduti (feste, modifiche non originali etc.).
Per l'usato - specie quello vintage - serve esperienza e tanta, tanta fortuna. Vi avventurereste, senza saperne molto, nell'acquisto di un'auto d'epoca, da usare tutti i giorni nel traffico? Le rogne sono dietro ogni angolo! Mentre l'auto d'epoca ha un senso, perché trattasi di oggetto non più replicabile (e quindi si acquista per passione, accidenti!) qualcuno mi vuole spiegare perché - per ascoltare bene la Musica - si dovrebbe acquistare ferraglia degli anni '70? Non crederete mica alla favola che...suona meglio di quella di oggi!!!???
No, perché bastano un amplificatorino come il Dayton DTA100 (poco più di 100 euro) e un paio di bookshelf o torri entry-level di oggi per farsi beffe del 99% della produzione entry-level di quegli anni. Non ci credete? Liberissimi di provare, i soldi sono vostri :-)
Per quanto riguarda il tuo quesito finale è difficile rispondere senza farmi prendere la mano dal mio solito caustico sarcasmo. Se qualche mese fa indicavi 500€ come budget e ora potresti aspettare fino a 1500...che vogliamo fare, aspettare ancora fino a 2000, a 4000 o a 8.000? Sarebbe come chiedere se ha senso acquistare una Golf oggi o attendere un po' e prendere una BMW serie 5. La proporzione dei costi è la stessa (1:3) ma mentre in tema automobilistico nessuno si sognerebbe di porre una domanda così strampalata, sembra che in HiFi tutto sia lecito. Perdonami ma, davvero, non capisco il senso. L'unica cosa che posso dire è che per i tuoi diffusori (circa 1000 € di costo) va benissimo anche il Rotel che ti consigliai a suo tempo. Suonerebbero meglio con un amplificatore migliore? Indovina un po'...
Ma poniti la domanda opposta: come suonerebbero dei diffusori da 2000 € con un amplificatore da 500€? Il totale del budget è identico, il risultato chissà.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Carissimo Direttore,
non saranno mai troppi i complimenti per la sua rivista online che
continuerò a farle sempre ogniqualvolta le scriverò.
Infatti finalmente posso dire di aver concluso la mia maratona sulla scelta
dei componenti del mio attuale impianto dietro suoi consigli, ma soprattutto
dietro un suo primo consiglio che risale a due anni orsono. Ebbene, dopo
aver letto delle meraviglie della classe T mi sono imbarcato in questa
avventura, diciamo che soprattutto le mie orecchie in questi due anni hanno
ascoltato parecchio.
Il mio impianto è composto da un Proton AM 455, un
Virtue audio one, un muse ex2 e un lettore Marantz cd 5003, un Thorens td 160,
un Dayton dta100a adesso danneggiato, diffusori Focal v716. Se può
ricordare le dissi delle mie perplessità nel poter decidere quale ampli
fosse il migliore nel restituire suoni veritieri e poco affaticanti, un buon
palcoscenico e belle voci e che non ero in grado di capire se fosse meglio
il Proton o gli altri.
Beh (ecco il consiglio che non ho ascoltato) lei rispose che era difficile poterlo stabilire per un orecchio non ben allenato e che comunque il Proton è "veloce, preciso, potente e definito". Era
vero! Dopo aver speso parecchi soldi nell'acquistare gli altri ampli, dopo
prove infinite nell'ascolto degli stessi brani con lo stesso lettore sui
vari amplificatori, a distanza di due anni ho capito e finalmente potuto
decidere che il Proton è un apparecchio eccellente come potenza,
definizione, velocità e ampiezza di suono. Inoltre i bassi danno veramente
delle sensazioni incredibili, uno spostamento d'aria che arriva allo
stomaco come un pugno, ma senza essere mai sbracato, anzi, compatto e
stoppato, lasciando subito il posto all'altra nota.
Beh, caro Direttore, ho letto che lei non vuol sempre aver ragione, ma questa volta l'aveva. Se
avessi seguito il suo consiglio avrei risparmiato tanti soldi, ma non avrei
fatto un'esperienza così interessante e non avrei potuto sentire tanta
bella musica.
La classe T potrà essere interessante ma probabilmente non
per le mie orecchie. Dimenticavo di dirle che come secondo impianto posseggo
anche un Rotel RA971 con cd Cambridge Azur e JBL TLX181 e anche il Rotel è
uscito vincitore dalla prova con il Virtue, anche se più brillante del
Proton ma con minor frequenze basse, compensate ampiamente dalle JBL che
secondo le mie orecchie posseggono le migliori frequenze basse di qualsiasi
altro diffusore in commercio e quindi perfette con Rotel.
Caro Direttore che dire, ho trovato finalmente quello che cercavo grazie a
lei e alla mia perseveranza, quindi adesso veramente mi ritengo un audiofilo
felice. Venderò quello che è inutile e destinerò tutto all'acquisto di cd
e vinili. Chissà perchè marche come Proton sono finite così presto. Non
si trova molto neppure nell'usato. Continuerò a seguirla sempre nella sua
rivista che, a differenza di tante altre, insegna ad ascoltare musica senza
aver a disposizione un milione di euro. Parlando delle altre, mi sembrano
molto simili alle riviste di nautica. Si cerca un gommone e ci si rende
conto che per comprare qualcosa devi avere 10 milioni di euro ed un
equipaggio completo per fare il bagno al largo!!!!
La ringrazio, la saluto e continui sempre con lo stile che la differenzia
dalla massa.
Stefano - E-mail: ste.gre (at) tin.it
Caro Stefano,
sono felice che abbia intrapreso quest'avventura e che, da solo e coi tuoi passi, sia pervenuto a una soluzione per te così soddisfacente. L'esperienza diretta, comunque, è sempre un bagaglio culturale preziosissimo. Per quanto riguarda Proton non so dirti molto, tanti sono i marchi apparsi e spariti nel nulla dopo una carriera anche di buon successo commerciale e di critica.
Goditi la tua musica e lascia perdere le prove d'ascolto per un po' di tempo. Due anni passati a scambiare amplificatori e diffusori sono più che sufficenti :-)
Per quanto riguarda le riviste specializzate, con me sfondi una porta aperta. Io credo che pian piano si stiano rendendo conto, ormai sull'orlo del fallimento, che forse certe politiche editoriali alla lunga non paghino. Coccolare solo i lettori particolarmente danarosi può avere un senso se la percentuale di questi ultimi fosse così significativa da riuscire a tenere in piedi la rivista con le vendite in edicola o gli abbonamenti. In questo settore si stima che il numero TOTALE degli appassionati sia di circa 10.000 persone. Quante di queste abbiano il portafoglio gonfio è difficile dirlo, ma si tratta certamente di una risicata minoranza. Si fa in fretta a capire che senza provare ad attrarre altre fasce di lettori....si è destinati alla chiusura. E non servirà a molto autoconvincersi di essere i migliori, o che il sistema (ben oliato) ha retto per decine di anni sempre uguale a se stesso...i tempi sono drammaticamente cambiati, o ci si adatta o ci si estingue.
È il solito esempio di musica senza barriere che di tanto in tanto mi sforzo di proporre. Chi non conoscesse il brano originale è pregato vivamente di ascoltarlo qui. Probabilmente molti avranno sentito la cover di Vasco Rossi dal titolo A ogni costo, quindi evitiamo di dire che i Radiohead hanno ripreso una canzone di Vasco, per favore :-)
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!