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LC
Caro Marcello,
ti confesso che il motivo di questa tua un po' mi sfugge. Riassumiamo: hai acquistato un amplificatore Harman Kardon in sostituzione di uno Yamaha audio/video che ritenevi insoddisfacente. L'hai collegato all'impianto o aspetti che sia io a dirti se suona bene oppure no? Se l'hai collegato, avrai avuto modo di valutare se il suono sia migliorato rispetto a prima, o no? In ogni caso, se è solo conforto nella scelta quel che stai cercando posso dirti che certamente il nuovo amplificatore è migliore di un qualunque integrato a/v di basso profilo. Più di questo, però, non posso dire...tra l'altro non specifichi neppure marca e modello del lettore CD e modello dei diffusori (RCF da 65 watt dice tutto e niente, come puoi capire). Sarebbe come dire che hai una Fiat con motore 1100, senza specificare modello o anno: si va dalla vecchia 1100 fino ai giorni nostri!
Seconda mia grossa perplessità riguarda la tua idea di utilizzare quattro diffusori, per giunta molto diversi tra loro. Per sentirsi avvolti dalla musica non serve sentirla da ogni angolo della stanza, anche perché se vai a sentire la musica classica in auditorium o a teatro il suono arriva comunque frontalmente, poi viene riflesso e diffuso dalle pareti, ma è esattamente ciò che accade a casa con due sole casse. Meglio, a questo punto, due diffusori di qualità, ben sistemati, che quattro mediocri disposti intorno a te alla meno peggio.
Ti invito a leggere un po' di FAQ sul sito! Non si tratta di diventare puristi come dici tu, ma solo di voler ascoltare nel migliore dei modi. E quattro diffusori sono CERTAMENTE il peggiore dei modi per farlo. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Dino,
hai scoperto...l'acqua calda: più l'impianto migliora e più aumentano le differenze tra un disco e l'altro. Mentre prima tutto suonava mediamente bene (o male!) ora che l'impianto può esprimersi meglio - cioè tende a diventare più rivelatore - cominci ad accorgerti che tanti dischi non suonano più come gli altri :-)
Sulle basse frequenze, poi, ci sono scarti di molti dB da un disco all'altro. Capiterà sempre di avere un basso troppo potente con alcune incisioni, se lo si ha giusto su altre...e viceversa. O impari a conviverci, o usi i controlli di tono, o posizioni i diffusori in modo diverso, cercando il compromesso migliore. Tutto dipende da quanti sono i dischi che necessitano di essere riequilibrati...se fossero la maggioranza, dovresti intervenire limitando l'emissione o i rinforzi di basse frequenze. Potresti anche provare a tappare parzialmente lo sbocco del reflex, se questo fosse presente.
Infine, potrebbe anche essere che certi bassi vadano a centrare in pieno qualche frequenza fondamentale della stanza, eccitando la generazione di onde stazionarie. Ti servirebbe un disco test con tutte le frequenze e, magari, anche un fonometro, per capire quali siano le zone più pericolose.
Esistono in rete vari siti che ti consentono di inserire le tre dimensioni della stanza d'ascolto e calcolare le frequenze delle stazionarie fondamentali. Uno abbastanza semplice da usare è questo del SAE institute mentre questo calcola anche i modi assiali, tangenziali e obliqui. È sufficiente inserire la lunghezza di ogni singola parete e l'altezza del soffitto per calcolare le frequenze delle principali stazionarie. Qualora da ogni lunghezza venissero fuori frequenze molto vicine tra loro è chiaro che si avrebbero dei fenomeni di rinforzo facilmente udibili. Per questa ragione si sconsiglia sempre di posizionare l'impianto in stanze perfettamente quadrate o, peggio, cubiche...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Dario,
mi pare che sull'argomento disturbi di rete ci sia davvero una gran confusione. Cerchiamo di capirci: i filtri di rete ...filtrano sì, ma filtrano frequenze, quindi ad esempio rumori continui immessi da qualche apparecchio, interferenze elettromagnetiche che vengono captate dai cavi etc. Ben poco possono fare su rumori impulsivi come una lampadina che si accende o un'utenza domestica che si attacca. Ti dirò che su questo tipo di disturbi impulsivi si può fare ben poco. Certo, si può tentare di allontanare la fonte del disturbo, spostandola su una linea davvero dedicata, si può mettere un filtro a monte di ogni utenza domestica ma eliminare del tutto il problema non sarà semplice.
Non mi è chiarissimo come funzioni l'UPS che hai in mente di utilizzare, di certo il gruppo di continuità sul mio PC NON ricostruisce la forma d'onda, limitandosi ad attaccare la batteria quando manca la tensione di rete. Quando questa è presente, a parte un blando filtraggio e protezione da spikes...non fa altro. Mi informerei bene sul tipo di funzionamento dell'unità: non avrebbe però molto senso un apparecchio che sputa fuori una forma d'onda peggiore di quella che entra, non ti pare?
Esistono degli apparecchi che ricostruiscono una sinusoide ideale, ad esempio i Power Plants di PS Audio, ma sono grossi e parecchio costosi oppure i PurePower APS.
In sintesi: se questo aggeggio modificasse la sinusoide sempre e comunque, anche in presenza di una corretta tensione di rete...lascerei perdere. Se fosse solo una batteria che si attacca quando serve...di nuovo lascerei perdere, non risolverebbe il nostro problema. Oltre a un buon filtro (tipo BlackNoise di Systems and Magic, ad esempio) potresti valutare la possibilità di provare un trafo 1:1 d'isolamento. Prima di tutto, però, bisognerebbe capire quali siano le sorgenti di questi rumori impusivi e scollegarle - se possibile - quando si ascolta l'impianto oppure filtrare anch'esse.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Tweaking efficace
Ciao Lucio,
ti scrivo nuovamente dopo la missiva "Ho visto anche degli audiofili felici"
del volume 603.
Nel frattempo ho avuto l'occasione per un up-grade importante, ho sostituito
le Klipsch RB-51 con una coppia di Chario Academy millennium 1 avendo avuto
un'occasione, pagate 560 €, incluso due stand Chario per monitor che non
utilizzo (li ho riciclati come portavasi :-))
"Sbarazzatomi" delle pur ottime RB-51 e B&W 602S3 (che avevo in soffitta) ho
sborsato 120€ di differenza, apro una parentesi, è impensabile quanto sia "vivo" il mercato dell'usato,
forse c'è una repentina insoddisfazione di apparecchi comprati di impulso,
oppure è un segno della crisi..
Soddisfatto dell'insieme ho individuato il vero collo di bottiglia per una
riproduzione ancora più gradevole: il simpatico pavimento in pino sospeso...
naturalmente innescante vibrazioni importanti, con relativa mancata pulizia
delle medie.
Memore degli stands delle Sonus Faber Electa Amator con base in travertino (?)
ho pensato di copiare tale configurazione.
Ho trovato, presso un rivenditore di manufatti in cemento, dei coperchi per
pozzetto per traffico pedonale di misura 37x37 altezza 3,5 dal peso di 14,5 Kg
l'uno. Ne ho comprati quattro utilizzandone due sovrapposti per stand (sempre
il Norstone) separati da feltrini. Il costo è stato di ben 14 € :-)
Naturalmente chi si sa arrangiare può fare dei parallelepipedi sempre in
cemento.
Il risultato è stato immediatamente strabiliante, apparentemente ci sono meno
bassi ma in realtà sono solamente più definiti, meno slabbrati, viene voglia di
alzare ulteriormente il volume.
Effettivamente mi viene voglia di riascoltare i miei preferiti della CD-teca,
per cogliere maggiormente il miglioramento, cercando di non perdere di vista il fine ultimo dell'HI-FI (anche se per
qualche giorno sarà un po' complicato).
Ti saluto cordialmente con immutata stima, sono uno dei numerosi lettori che
segue con interesse la rivista, se possibile, fin dal sabato.
Gabriele - E-mail: GABTA1970 (at) libero.it
LC
Caro Gabriele,
grazie per il feedback, che spero possa essere utile a molti. Tieni conto che anche il costo di blocchi analoghi in pietra (travertino o altro) è molto basso, spesso dai marmisti si trovano dei blocchi di scarto con qualche imperfezione che possono fungere perfettamente allo scopo...magari ci fanno giusto pagare il taglio, se necessario. Concorderai con me che qualunque pietra sia molto più bella da vedere di qualunque blocco di cemento :-)
Quanto all'effetto dell'aver voglia di riascoltare molti dischi che credevamo di conoscere bene...è un effetto ben noto a tutti gli audiofili e non vedo cosa ci sia di anomalo nel voler sentire meglio i propri dischi, l'impianto HiFi serve assolutamente a questo! Quando i miglioramenti sono sensibili e vanno nella direzione giusta, credimi, troverai che alcuni dischi sono meglio suonanti di quanto ricordassi. In effetti si può assistere a questo bizzarro dualismo: nel passaggio da un impianto molto scadente a uno accettabile si scopre quanta differenza ci sia tra un'incisione e un'altra. Migliorando ulteriormente - e nella giusta direzione - si scopre che anche alcuni dischi che sembravano inascoltabili diventano improvvisamente accettabili. Se questo fenomeno non dovesse verificarsi, significherebbbe che gli upgrade effettuati all'impianto sono andati verso l'esasperazione di alcuni parametri, perdendo di vista la godibilità d'insieme.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
se il difetto segnalato in cuffia si attenua fino a quasi sparire del tutto e se si verifica allo stesso modo coi CD o coi file lossless, la colpa è da ricercare nella catena amplificazione - diffusori - ambiente. Intanto occorre ricordare che quasi tutti i diffusori Martin Logan sono difficili da pilotare. Nel caso delle tue Vantage stiamo parlando di una impedenza nominale di 4 ohm, che scende fino a 1 ohm a 20 kHz. Ora, è vero che le basse impedenze a frequenze elevate sono meno problematiche, ma comunque non tutti gli amplificatori gradiscono carichi prossimi al cortocircuito elettrico in banda audio! Probabilmente il tuo Marantz fatica proprio a frequenze elevate, dove non a caso tu senti una certa granulosità. Non credo sia un caso che nelle uscite per i diffusori il Marantz riporti, cautelativamente, come range di impedenze possibili, 4-8 ohm. L'ideale sarebbe provare i diffusori con un altro amplificatore, magari più dotato in termini elettrici (Naim, ElectroCompaniet, Krell, NAD serie M, NuForce etc.). Se il problema dovesse sparire, dovresti pensare di sostituire l'amplificatore, ovviamente.
Tieni anche conto che alcuni dischi, comunque, sono ben lungi dall'essere perfetti e soprattutto quando archi, ottoni e voci suonano insieme la probabilità di confusione e distorsione è abbastanza elevata, indipendentemente dall'impianto. Chissà perché gli audiofili quando sentono un difetto pensano sempre all'impianto e mai ai dischi. Sono questi, in realtà, i maggiori responsabili del cattivo risultato all'ascolto.
Sull'ambiente non mi pronuncio, visto che lo ritieni adatto, ma qualche prova di diverso posizionamento dei diffusori la farei, magari allontanandoli dalla parete posteriore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
le Magneplanar non sono mai state particolarmente difficili da pilotare! Il modulo dell'impedenza è sì basso, ma costante e praticamente si tratta di un carico puramente resistivo...come se fosse una resistenza da 4 ohm. La maggior parte degli amplificatori ci va a nozze, ormai, con un carico così.
Per quanto riguarda la musica rock devo invece confessare di pensarla anch'io come tanti altri: non si tratta dei diffusori più adatti a questo genere musicale, dove impatto e violenza devono far parte del DNA degli altoparlanti. Possono comunque riprodurlo molto bene, ma anche dai pannelli più grandi ho sempre avuto la sensazione che mancasse qualcosa in basso (corpo e presenza, perché l'estensione c'è). La collocazione in ambiente è quella di un dipolo, quindi bisogna giocarci un po' di più ma, a patto di disporre di un minimo di spazio intorno e soprattutto dietro ai diffusori, non vedo criticità particolari.
Per quanto riguarda il tuo ambiente io terrei - per ora! - la parete D là dove sta, un ambiente troppo ampio e tutto da arredare sarà più problematico da gestire. In futuro potrai sempre valutare il suo abbattimento.
Per quanto riguarda la disposizione, mi piace di più quella che vede i diffusori sulla parete più lunga, avrebbero più spazio tra di essi e più distanza dalle pareti laterali. In più, non avrebbero il disturbo della finestra in mezzo. Tuttavia, siccome la teoria non sempre va a braccetto con la pratica, proverei anche la parete corta, talvolta riserva delle piacevoli sorprese, perché consente maggiore libertà di posizionamento del punto d'ascolto. Per quel che concerne gli arredi, benissimo tappeti, tende, arazzi e librerie (a giorno, possibilmente, senza vetri). Metterei anche dei quadri in tela (senza vetro) alle pareti. Utilizzerei poi dei cavi lunghi in maniera da disporre il mobile dell'impianto ben lontano dallo spazio tra i diffusori, che dovrà essere vuoto.
Non credo farai troppa fatica a ottenere un suono piacevole ed equilibrato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
osservo sempre più stupito come nelle case degli audiofili si possano trovare più apparecchi che nel reparto dell'usato di un buon negozio HiFi. Tutti negozianti mancati? O semplici accumulatori di componenti? Te lo posso chiedere perché hai acquistato così tante sorgenti tutte di classe simile? Posso capire un componente molto buono affiancato da uno da battaglia (cosa ci si possa fare davvero, poi, è un mistero) ma tanti apparecchi tutti sostanzialmente uguali non li capisco. UN amplificatore, UN lettore CD e UNA coppia di casse. Ma che siano di qualità!!!
Mi chiedi l'impossibile, ovvero eliminare il surplus. Prima di cimentarmi, ti vorrei strappare la promessa che non acquisterai più tanti apparecchi tutti uguali :-)
Orbene, sarò drastico: tieni il NAD 3155, il Marantz CD67SE o il Pioneer PD-S802 (hai letto bene, o l'uno o l'altro, decidi tu), il giradischi ProJect e vendi tutto il resto, compresi i diffusori e gli stand. I nuovi diffusori potranno tranquillamente essere i Tannoy Turnberry, ma anche qualcosa di meno impegnativo! Molto dipende dalla tua capacità di spesa (che non precisi, tutti con questa paura per il redditometro? :-)) e da quanto riuscirai a realizzare con la vendita del surplus. Il NAD 3155, pur non essendo attualissimo, dovrebbe fungere, almeno in un primo tempo, come amplificatore principale anche a fronte di diffusori impegnativi. È tuttavia chiaro che, qualora dovessi optare per diffusori di un certo livello, anche il resto dell'impianto dovrà seguire la stessa sorte. Di conseguenza, se sceglierai diffusori nella classe di prezzo dei 5000-6000 euro (anche acquistandoli usati, beninteso!) il resto dell'impianto non potrà basarsi su un lettore CD entry-level e un amplificatore di classe medio-bassa. Tutto dovrà essere adeguato. Pertanto, prima di avventurarti in territori potenzialmente pericolosi per le tue finanze, valuta bene le tue capacità di spesa in maniera tale da poter comporre un impianto equilibrato in tempi ragionevoli.
Attenzione, non sto dicendo che le Turnberry non possano suonare bene con l'ampli NAD e il lettore Marantz, sto solo dicendo che - se conosco bene gli audiofili - non passerà molto tempo prima di cominciare a sentire magagne nel suono dell'impianto e iniziare a guardare in cagnesco le povere elettroniche. Ho visto altri lanciarsi in acquisti impegnativi allettati da un'occasione imperdibile, poi diventare matti a cercare di racimolare la cifra necessaria per dare partner adeguati agli esigenti diffusori. Audiofilo avvisato...
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Dinamica e spessore dei cavi
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
A proposito di libertà di scelta, come non ripescare dalla mia memoria la profetica Freedom of choice dei Devo, qui ripresa e riadattata dalla band A perfect circle? Per i più nostalgici, questo è il link alla versione originale dei Devo del lontanissimo 1980 (che, se devo essere sincero sino in fondo, preferisco di gran lunga).
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© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Gentile direttore, spesso vi leggo con piacere da vecchio (72 years young) appassionato di musica e naturalmente della sua buona riproduzione, quindi HI FI. Ultimamente ho letto un vs articolo redatto in Inghilterra che recensisce il NAD C350, tessendone giustamente le lodi. Posseggo il C350 ed il 3020, una bella accoppiata davvero, ed
ho una perplessità: NAD vanta la grande dinamica dei suoi prodotti, ed è vero che nonostante i pochi watt suonano forte, ma la dinamica è un'altra cosa, voi me lo insegnate.
Il mio 3020 ha il cordone di alimentazione con la messa a terra e con una sezione di 1mm. Il C350 ha un misero filo di alimentazione da 0.75 ed una banale spina da paralume! Non c'è un po' di contraddizione? Non rilevo differenza di dinamica tra i due apparecchi neppure con registrazioni XRCD, Telarc o altro. Se c'è è minima e bisogna davvero essere generosi nel rilevarla! Il quesito che vorrei porvi è questo: sostituendo il cavo di alimentazione del C350 posso migliorare le cose?
L'impianto di casa mia è stato rifatto ed i cavi hanno sezioni ragguardevoli.
Ringrazio per la cortese attenzione.
Cordialità
Gigi - E-mail: crudeli.40 (at) libero.it
Caro Gigi,
intanto complimenti per l'età e la passione! Vedo con piacere che quando quest'ultima è vera e forte non ci sono limiti nel coltivarla. E così deve essere!
Per quanto riguarda la tua perplessità, tieni conto di una cosa: un cavo di 1 mmq di sezione ha una portata utile di ben 13.5 ampere! Il che equivale a una potenza utile di circa 2500 watt (continui!!!). Credo che i tuoi NAD difficilmente riusciranno a esprimere una dinamica così elevata da mettere a rischio i cavi di alimentazione. Quindi nessuna sorpresa, gli amplificatori suonano bene anche a dispetto dell'esigua sezione dei cavi d'alimentazione. Tuttavia, questo non significa che non possano suonare MEGLIO. La sezione in quanto tale influisce relativamente, direi che conta di più una buona costruzione con schermatura adeguata, questo sì. Sentiti pertanto libero di sostituire i cavi d'alimentazione con altri di qualità superiore, magari basandoti sui nostri progetti d'autocostruzione. Tieni conto che una siffatta modifica rende la rivendibilità degli apparecchi un po' più dfficile. Qualora non ti sentissi abbastanza sicuro nel maneggiare saldatore e cacciaviti, affida il compito a qualcuno con competenze adeguate, con l'elettricità è meglio non scherzare troppo.
Tieni anche conto che la presenza o meno della terra non è indice di alimentazione di qualità. Semplicemente, molti apparecchi moderni, come tanti elettrodomestici, sono costruiti in doppio isolamento e pertanto non necessitano di messa a terra (e non cercare di aggiungerla!). Chiedo scusa per la precisazione ma purtroppo tanti audiofili mi scrivono chiedendo di poter aggiungere la terra a un apparecchio che non la prevede di progetto. Non si fa e basta :-)
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
Caro Fabrizio,
hai un piccolo impianto, perché complicarti la vita aggiungendo scatole che, a mio parere, non farebbero altro che peggiorare la situazione? Quel che ti serve non è un pre per il tuo finale ma un integrato di qualità che accorci il più possibile il percorso del segnale e faccia cantare a dovere le tue Minuetto. Non stabilisci una cifra per il pre, quindi non riesco a immaginare quanto tu sia disposto a spendere. Il finale Citation dovresti venderlo abbastanza facilmente, col ricavato, incrementato del budget inizialmente destinato al pre, riesci ad acquistare un integrato, nuovo o anche usato, che realisticamente suonerà meglio di qualunque abbinata tu possa costruire intorno all'attuale Citation.
Le possibilità sono tantissime, naturalmente, e tutto dipende dalla cifra finale a disposizione. Tante aziende realizzano integrati di ottima qualità, partendo da Naim, Rega ed ElectroCompaniet, passando per NuForce (magari il DDA-100 che abbiamo recensito da poco!) e ancora NAD e Rotel, Arcam e Audio Analogue, Musical Fidelity...insomma c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Visto che il Citation non è riuscito a emozionarti...lascialo pure al suo destino, qualcuno che cerca un'irresistibile emozione vintage ;-) lo trovi di sicuro.
E se il budget fosse ristrettissimo, prendi un Dayton DTA-100 (130 euro) e spendi il resto in dischi. Sono sicuro che non ti farà rimpiangere il vecchio Citation...
Nel dubbio, leggi la lettera che segue.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
da tempo (tanto tempo, ormai) ti tengo informato sugli sviluppi del mio impianto (ormai del tutto "dipendenti" dai tuoi consigli :-) ). Come tu già sai, dopo un tuo consiglio, un nuovo, fiammante Nuforce IA7 V3 ha preso il posto della mia amata, ma vecchiotta, amplificazione (pre Audible Illusions + finale Sumo The Nine+).
Ora, dopo qualche settimana di convivenza e terminato il "noioso", ma indispensabile, lavoro di rodaggio, ho le idee chiare su come suona il nanerottolo. Suona da Dio, Lucio! Fa tutto quello che desideravo dall'ampli: controlla a dovere le mie Proac Responce 2.5, mette in luce la magnifica estensione di gamma e l'immensa scena acustica del lettore Meridian G08, non "castra" le incredibili (per il prezzo) doti del pre-phono Lehmann Black Cube (tutti "tuoi" consigli).
Come ti ho detto in altre occasioni, ascolto prevalentemente Rock, soprattutto alternativo, ma ho una discreta collezione di CD e LP di Jazz e Classica. La vera sorpresa l'ho avuta proprio con la musica barocca. Quando ho messo sul piatto "Tafelmusik" della Reference Recordings (vinile piuttosto rumoroso, ma registrato benissimo), sono trasalito. Non frequento da anni concerti dal vivo di musica classica ma ... il violino me lo ricordo così come l'ho ascoltato con Nuforce: cattivo, graffiante, dinamico. Era tanto che non mi veniva la pelle d'oca ascoltando un quartetto d'archi. Bellissimo!
Ora, la vecchia amplificazione non era proprio un "disastro", anzi (infatti, ora lavora nel mio studio, facendo cantare le mie vecchie LS3/5A alimentate, musicalmente, da un PC e da un DAC Music Streamer II)!
La dolcezza del pre valvolare e l'estensione nelle bassissime del Sumo, sono doti che il Nuforce non ha, ma nel complesso il piccoletto "suona meglio". E' piccolo, non scalda troppo, ha una potenza e una dinamica devastante. E' preciso, controllato, definito. Suona bene! Suona "benissimissimo", se rapportato al suo prezzo.
A questo punto, sono soddisfatto, soddisfattissimo. Però non posso, non farmi qualche domanda: come è possibile che, in Italia, non si sia mai vista una recensione "seria" di questo integrato, sulle riviste "ufficiali"? Ne ricordo una, in cui si diceva tutto e nulla. Niente che facesse capire di pasta è fatto il Nuforce. Come è possibile che, sulla rete, si leggano notizie totalmente fuorvianti su quest'integrato? Non riesco a capire Lucio. Mi sforzo, ma non ci riesco.
Come ti ho raccontato, ho faticato non poco a far funzionare a dovere il Nuforce. Il piccoletto è effettivamente "strano". Per mettere in luce le sue straordinarie doti, in fatto di ricostruzione scenica, ho dovuto stravolgere la disposizione dell'impianto, dei diffusori, ho dovuto addirittura spostare il punto d'ascolto.
Ecco, voglio sperare che, chi lo ha provato, non abbia avuto il giusto tempo per "capirlo" o, semplicemente, per farlo "cantare" a dovere!
Se non è così ... è dolo! L'integrato IA7 è un mostro! Nessuno, dopo averlo ascoltato bene, può negarlo!
Grazie Lucio (come sempre)
Carlo - E-mail: carlo.bergamini.mail (at) gmail.com
Caro Carlo,
che ti devo dire? La prima volta che ho ascoltato un'elettronica NuForce ho fatto un balzo sulla sedia. All'istante ho capito che c'era qualcosa di assolutamente straordinario nel suono di questa tecnologia. Francamente non ho capito perché tu abbia dovuto faticare tanto per capire. Abitudini d'ascolto sbagliate, forse? Sistemazione dell'impianto ottimizzzata per correggere le mancanze della precedente amplificazione? Non so, qualcosa non quadra, ma alla fine comunque sembri molto soddisfatto, quindi va benissimo così. Ti chiederei soltanto di ricollegare la vecchia amplificazione e valutare di nuovo le basse frequenze. Dubito fortemente che il Sumo possa avere un basso migliore del NuForce. Probabilmente ricordi male.
Perché le riviste non parlano di questo marchio (e di tanti altri)? E da quando in qua le riviste parlano di cose realmente interessanti per chi le legge? :-) Parlano (e non possono fare altro) di ciò che propongono loro gli inserzionisti. Ogni tanto provano qualcosa fuori dal mucchio per far credere di non essere legate a doppio filo con quel sistema ma è fumo negli occhi. E raramente si sbilanciano per oggetti fuori dal mucchio. È il sistema che le obbliga a fare questo, devono pur stare sul mercato...o forse vogliamo davvero credere alla favoletta dell'indipendenza? Non puoi essere indipendente se il tuo stipendio e quello dei tuoi dipendenti esiste SOLO in funzione di chi compra (o non compra) le pagine di pubblicità sulla tua rivista. Se hai un'Azienda (la rivista) e devi mantenerla in piedi, non puoi certo contare sui quattro soldi delle vendite in edicola o degli abbonamenti. Non puoi fare il duro e puro, proprio no.
In Italia, non so se ci abbia fatto caso, la distribuzione dei marchi HiFi più importanti è concentrata in poche, pochissime mani, che hanno fatto e fanno ancora il bello e il cattivo tempo, tenendo per i genitali (scusate l'espressione forte) le povere riviste. Avrai anche notato che questi distributori non ci hanno mai fatto avere alcun apparecchio in prova. E perché? Perché sanno di non poterci pilotare come vorrebbero. È l'Italia, mio caro, è organizzata così, a tutti i livelli. E questo piccolo mondo antico (l'HiFi) non fa eccezione.
Noi restiamo sereni, l'unica nostra preoccupazione è che continuando di questo passo, facendo finta che il mondo non sia cambiato, le riviste tradizionali, una dopo l'altra, spariranno e questo sarebbe un danno per tutti, per la pluralità dell'informazione (seppur pilotata) e per la libertà di scelta.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!