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Nuovi diffusori per la classica con 2000€
Caro Direttore,
Ti scrivo nuovamente dopo davvero molto tempo: le mie precedenti
richieste hanno ricevuto cortesi e competenti risposte nei numeri 92 e
144.
Anche grazie a TNT ho potuto godere della Musica (classica nel mio
caso) per molti anni con un impianto così composto:
Il tutto in un locale di m 7x4 adeguatamente arredato. Come vedi, non
sono un maniaco degli upgrade. Ora però un intervento è opportuno. Il suono mi sembra
progressivamente impoverito e un tweeter ha qualche problema.
Penserei dunque di pensionare le RS2. Nella sostituzione avrei due obiettivi:
uno pratico: tra le casse, poste sul lato lungo del locale, vi è
un'apertura di circa 1.30. Vorrei tenerle addossate alla parete
(massimo 20-30 cm) per evitare continui spostamenti e inciampi al
passaggio. Uno musicale: oggi vorrei una resa più "realistica". Mi spiego. Il
suono di un'orchestra sinfonica o di un pianoforte dal vivo è diverso
da un ascolto domestico. C'è ben poca profondità, il palcoscenico è
molto condizionato dalla sala e dalla posizione dell'ascoltatore, la
stereofonia è relativa, la fusione (talvolta la con-fusione) più
accentuata. Però questa è la realtà. La sala di incisione è un'altra
cosa, è vero, e chi ci è passato sa quanto l'ambiente sia
acusticamente artificiale. Ma occorre sapere che certe rese sonore
sono il risultato di una trasformazione tecnologica (qualche volta
piuttosto spinta) del messaggio musicale lungo la catena
registrazione - supporto - impianto.
Budget: fino a 2.000 euro o qualcosa di più se vale la pena, nuovo o
usato recente. Prima di fare qualche buona ora di macchina per gli ascolti del caso
(la Rete ha decimato i punti vendita) ti chiedo nuovamente qualche
indicazione, anche con riguardo alla combinazione con gli altri
componenti, che mi sembrerebbero ancora validi.
Avrei pensato a Rega (RS5 o RS7), Klipsch Heresy III nuove, o magari
Cornwall usate, qualche Naim usata (non facilissima da trovare), ma
ogni diverso suggerimento è benvenuto.
Qualche parola ancora per rinnovare i ringraziamenti a te e a tutto
lo staff di TNT per la passione, l'impegno (di certo non lieve) e il
disinteresse con cui nel difendere la corretta riproduzione della
Musica difendete anche la Musica stessa, che è storia (antica o
recente) e cultura.
La longevità e l'autorevolezza di TNT, in un mondo in cui l'improvvisazione è spesso la regola, sono la prova della
validità della tua grande intuizione iniziale.
Marco - E-mail: casonmar (at) gmail.com
LC
Caro Marco,
i 20-30 cm di spazio utile richiedono quasi obbligatoriamente dei diffusori pensati per stare vicini alla parete posteriore, come Rega e Naim, cui aggiungerei anche Linn. Eviterei le Klipsch Heresy e pure le Cornwall, troppo distanti dai suoni cui sei abituato e, a mio parere, più adatte a generi musicali meno classici. Prova a cercare nell'usato, in primo luogo, per dei modelli di Naim e Linn di qualche anno fa, i secondi sono certamente più semplici da reperire dei primi. Anche delle vecchie Linn Kaber possono essere una buona idea e sicuramente le trovi per cifre inferiori a quella stanziata.
Per quanto riguarda Rega, bene sia le RS5 che le RS7, vedi se ti riesce di ascoltarle in condizioni le più simili alle tue. Per questo motivo prova a portarti appresso almeno il tuo amplificatore e chiedi, ove possibile, che i diffusori siano messi vicini alla parete posteriore.
Per quanto riguarda invece le Acoustical RS2 concedi loro una seconda vita, magari contattando l'Ing. Prato della Aliante che credo sarà ben lieto di darti una mano a farle rivivere. Sono sicuro che potrebbero fare ancora la felicità di qualche audiofilo, alle prime armi e non. Se ti riesce, valuta anche le Nova, proprio di Aliante, potrebbero essere una bella sorpresa.
Più in generale tieni conto che la parete posteriore vicina non è un problema SOLO per l'immagine sonora che, come giustamente dici tu, spesso è un'invenzione tutta audiofila che nella realtà della sala da concerto non esiste. Il problema è l'effetto rinforzo alle frequenze medio-basse e la coloritura in gamma media che è causata da una prima riflessione così vicina. Ecco perché si cerca di evitare quel tipo di collocazione! I diffusori citati aggirano il problema con una risposta in frequenza tale da prevedere questo tipo di rinforzo...ma sempre di compromesso si tratta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
secondo me solo una minima parte dei potenziali acquirenti di vintage sono tali perché innamorati dei ricordi sonori di tanto tempo fa. La maggior parte non ha neppure idea di come possa suonare un impianto anni '60 o '70, ma il desiderio di possedere qualcosa di insolito ed esclusivo - con una spesa tutto sommato contenuta - li attira moltissimo. Il suono caldo dei tempi andati vive nel loro immaginario. Ma siamo sicuri che fosse sempre caldo quel suono? Spesso era freddo, acido e armonicamente poverissimo! Distorsioni elevate, anche a volumi contenuti, immagine sonora inesistente, risposta in frequenza fortemente limitata...questa era la norma, purtroppo! Mi sto riferendo, ovviamente, alle cianfrusaglie giapponesi di basso costo di quegli anni, non mi riferisco certo ai (POCHI, POCHISSIMI!) mostri sacri.
Per quanto riguarda la minoranza cui fai riferimento tu, quella dei veri nostalgici, hai perfettamente ragione: ricordano un suono che nella realtà non è mai esistito e che, se anche fosse esistito, oggi non sarebbe più replicabile, perché quegli apparecchi hanno circuiti ormai compromessi da componentistica invecchiata e fuori specifiche.
Vedi, non è molto diverso dal mondo delle auto: tanti ricordano con nostalgia le auto del passato, quelle senza elettronica, piccole e leggere. Le ricordano veloci, scattanti, divertenti. Peccato che nella realtà la maggior parte di quelle auto oggi - come prestazioni pure (inclusa la tenuta di strada) - sarebbero surclassate da delle innocue auto di famiglia. Parlo con cognizione di causa, avendo posseduto per anni un'auto d'epoca considerata (con qualche ragione) un capolavoro motoristico e ingegneristico (Alfa Romeo GTV6 2.5). Bellissima, per carità, pure molto divertente, ma un coupé sportivo di oggi è altra cosa: frenata, tenuta di strada, facilità di guida, non c'è davvero partita. Resta il fascino, non c'è dubbio, ma siccome parliamo di HiFi e di fedeltà ai suoni incisi sui dischi...stiamo coi piedi per terra. Ricomprerei anche subito un'auto sportiva d'epoca, essendo ben conscio di cosa aspettarmi. Poi, ovviamente, ad ognuno il suo, non possiamo certo sindacare su come le persone spendano i propri soldi.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
per ora mi concentrerei sull'acquisto dei diffusori, per il prurito valvolare ci sarà tempo in seguito. Prima devi rieducare l'orecchio verso suoni corretti e naturali, non enfatizzati. Mi preoccupa infatti che abbia trovato deludenti gli ascolti con diffusori ProAc e KEF, probabilmente ti aspetti qualcosa che è lontana dall'impostazione corretta di un impianto HiFi. Comunque sia, ti sono piaciute le Monitor Audio RX8, abbinate all'amplificatore Cayin, quindi non vedo controindicazioni al loro acquisto. Certamente le Monitor Audio hanno un suono più accattivante e vivace sia delle KEF che delle ProAC, non mi sorprende che ti abbiano colpito di più. Per ora, dunque, prendile pure in seria considerazione.
Per quanto riguarda l'amplificatore - premesso che mi chiedo sempre perché debba essere per forza a valvole - avrai tempo e modo per fare le tue valutazioni. In relazione alle domande che mi poni ti posso dire che le valvole, quando si esauriscono o defungono, possono essere sostituite, e sono di facile reperibilità, che l'amplificatore sia cinese o no. Diverso è il discorso per le altre parti, in special modo i trasformatori d'uscita, che sono specifici per un certo amplificatore e dunque devono essere sostituiti, in caso di guasto, con altri identici. Le possibilità che un trafo d'uscita si guasti, comunque, sono remote. Le altre parti del circuito sono, realisticamente, condensatori, resistenze e induttanze, niente che non possa essere sostituito da un qualunque tecnico riparatore.
Non ho informazioni né posso fare confronti tra il Music Angel e il Cayin, quindi mi astengo dal dare giudizi. Certo è che un amplificatore a transistor, di norma, ha una vita media più lunga - senza necessità di intervento - rispetto a uno a valvole. Queste ultime, di tanto in tanto vanno sostituite e il bias dell'amplificatore va regolato. Trattandosi - di fatto - di un primo vero impianto solo stereo...io mi sentirei più tranquillo nel consigliarti un'amplificazione a stato solido.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
obbiettivamente l'anello debole della tua catena attuale sono proprio i diffusori. La carenza di bassi e medio-bassi però mi sorprende un po'. L'impostazione dei diffusori è vivace, certo, ma non vuota in basso, non vorrei che fosse l'ambiente a metterci troppo del suo. Il fatto che sia molto arredato non dovrebbe essere un problema, anzi, ma bisogna vedere se gli arredi siano o meno riflettenti. Le dimensioni 4x4 certo non aiutano, comunque questo abbiamo e con questo bisogna fare i conti.
Con la cifra a disposizione di sicuro andrai a compiere un upgrade non trascurabile, specie se orienti la tua scelta verso prodotti di impostazione timbrica un po' meno brillante e vivace. Sto pensando a diffusori come le Opera Quinta, le Chario Pegasus, le ProAC D18, le Tannoy Prestige Sandringham SE oppure Stirling SE o magari le Sonus Faber Liuto.
È chiaro che con l'usato la rosa di candidati si ampli moltissimo e potresti includere, ad esempio, delle ProAC della serie D ma di classe superiore o anche delle vecchie Response...o altre Tannoy con il Dual Concentric.
È molto importante che valuti con attenzione anche ingombri e spazi di manovra, diffusori con bassi importanti non gradiscono certo le pareti vicine, né quelle laterali, né quella posteriore, tantomeno gli angoli! Altrettanto ovviamente, quando ascolterai alcuni di questi candidati, portati almeno i dischi che conosci meglio e che ritieni ben incisi.
Qualora poi trovassi delle alternative interessanti e desiderassi un parere per una scelta finale, sentiti libero di ricontattarmi di nuovo, ma non dimenticare che a certi livelli di costo è difficile trovare qualcosa che suoni sbagliato...per questo il tuo gusto personale dovrà farla da padrone!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Umberto,
lo spazio vuoto dietro i diffusori certamente non aiuta, così come non è benefica la presenza della scala a chiocciola. Senza spostare i diffusori non mi pare tu possa avere chissà quali margini di manovra...
Prima però di sostituirli proverei a limitarne la loro esuberanza tappando anche solo parzialmente lo sbocco del reflex. Qualcosa dovrebbe migliorare, magari riesci ad andare avanti ancora per un po'!
Qualora il miglioramento non dovesse rivelarsi sufficiente, forse dovresti optare per dei diffusori meno generosi in basso. Ci vedrei meglio delle piccole e snelle torri tipo Aliante Nova, per capirci, o altri di taglia e ingombri simili. Una buona alternativa, anche se molto lontana dall'impostazione sonora cui sei abituato ora con le Klipsch, potrebbe essere quella di valutare dei diffusori planari, tipo Magneplanar: l'emissione a dipolo ben si coniuga con gli spazi a disposizione e il basso certamente sarà meno esuberante. Dovresti guadagnare un bel po' anche in trasperenza e gentilezza all'ascolto. L'immagine tridimensionale dovrebbe subire un ampliamento notevole.
Certo, non avrai la grinta e l'esuberanza dei diffusori attuali, specie con il rock, ma potrebbe essere un cambio di rotta tutt'altro che spiacevole. Sia nel nuovo che nell'usato non dovresti far fatica a trovare un modello adatto alle tue esigenze.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Aldo,
il tuo impianto, nel suo complesso, non ha niente di evidentemente sbagliato e questa esuberanza di toni alti non è certo imputabile ai componenti in uso e al loro abbinamento, anzi! A dire il vero tutto mi avrebbe fatto pensare a un suono globalmente caldo e morbido, certo non esuberante in alto. Mi vien da pensare che l'ambiente o la disposizione dei diffusori possano essere colpevoli per questo fenomeno. La mansarda la descrivi come ampia e riempita di tappeti, spero ci siano anche altri arredi assorbenti altrimenti qualche riflessione di troppo sarebbe inevitabile! Potrebbe anche darsi che tu chieda un po' troppo ai diffusori: sono piccoli monitor, se pretendi che sonorizzino a volumi elevati un ambiente grande è normale che a un certo punto il piccolo woofer ceda il passo e il tweeter continui un po' per conto suo, producendo dunque un suono poco equilibrato.
Infine, il fatto che con il vinile il fenomeno sia più accentuato non ha un grande significato, magari la Shure V15III è più vivace del Marantz CD6000OSE. Che fare dunque? Con il budget a disposizione è impensabile progettare una sostituzione dei diffusori. Potresti prendere dei modelli da pavimento più generosi ma quasi certamente meno raffinati delle attuali ProAC. I cavi, se davvero non raggiungessero neppure il minimo sindacale, potresti pensare di sostituirli con qualcosa di autocostruito come da nostre ricette sul sito. Una nuova testina potrebbe avere un senso, ma non ci investirei tutto il budget complessivo. Pensa a una Grado nella fascia di prezzo tra i 200 e i 300€ (es. Platinum 1S/W), dovrebbe darti un suono più equilibrato in gamma alta.
Se avessi qualche amico che possiede delle piccole torri da pavimento proverei ad ascoltarle nel tuo ambiente. Alla fine è sempre una questione di compromessi: magari perdi qualcosa in raffinatezza generale ma guadagni in equilibrio timbrico e presenza della gamma bassa.
In bocca al lupo per la tua avventura imprenditoriale e complimenti per la vastissima collezione di dischi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Nuova testina e nuovo lettore CD
LC
La sordità dei tecnici del suono - tre lettere
Carissimo Lucio,
Salve,
LC
Re: Alimentazione Elettroniche con UPS
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Con questo regalo tutto lo staff di TNT-Audio vi augura delle serene festività all'insegna della buona musica. Noi ci prendiamo un po' di vacanza, i nostri aggiornamenti torneranno online il 19/1/2013. Fino ad allora, vi chiederemmo la gentilezza di rispettare il nostro relax e di non inviare richieste di consulenza, non farebbero altro che accumularsi sulla pila di quelle ancora inevase (e sono sempre tantissime!). Buone Feste da TNT-Audio!
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© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Ciao Lucio, spero tu stia bene e continui a sopportarci tutti...Volevo
metterti al corrente dell'evoluzione del mio impianto che,come tu
sai, molto lentamente sto migliorando. Da pochi mesi ho sostituito
ampli e diffusori (ricordi avevo un Denon ed una coppia di JBL) con
un AA Verdi Settanta a due Rega RS 5 in ottime condizioni, acquistati
in Inghilterra per rispettivamente 440 Euro e 660 Euro circa.Devo
dire sono molto soddisfatto per l'acquisto in se e per il prezzo che
mi sembra sia stato ragionevole vista la condizione dei
componenti.
Per ciò che riguarda il suono c'è stato un balzo davvero
notevole in avanti da ogni punto di vista: mi piace tantissimo il
suono caldo dell'AA, mai esagerato, su tutta la gamma delle frequenze
con una buona scena ed un dettaglio che prima mi sognavo credo in
virtù anche dell'accoppiata con le Rega che sono piuttosto analitiche
e "precise" nel riproporre il suono ma che interagiscono molto bene
con l'ampli.
Ovviamente vorrei tu mi dessi il tuo parere in merito e
ci tengo a precisare, magari fosse utile ad altri, che sono riuscito a
coprire questa cifra vendendo tutto quello che avevo in casa (oltre i
componenti citati anche altri pezzi che sinceramente non essendo di
grande pregio non servivano a molto e non facevano che prendere
polvere); questo per far capire che a volte gli appassionati del
settore si ostinano a tenere tanti pezzi inutili invece di averne
pochi ma di pregio e soprattutto che suonano come gli piace.
Ho anche acquistato (sempre in Inghilterra dove, se si usano le precauzioni del
caso, si possono fare ottimi affari sicuramente più che in Italia
nella quale i venditori spesso sono fuori di testa con i prezzi
dell'usato) un Rega RB300 che installerò sul Thorens 125 (a
proposito, ho risolto il problema elettrico che dipendeva dal
trasformatore) ed a questo punto vengo alle domande che volevo porti:
vorrei il tuo parere, vista la nuova accoppiata gira-
braccio, dell'opportunità di sostituire anche la testina per avere
una sinergia ottimale.
In questo momento ho ancora la Shure V15 II con
uno stilo accettabile ma un po' usato; secondo te sarebbe meglio
cercare altrove? Nel caso dammi un tuo parere su cosa potrei abbinare
alla mia accoppiata (MM o MC?) avendo come budget di circa 250-300
euro per il nuovo, ma se ritieni anche per l'usato che sondo sempre
volentieri. Considera che vorrei mantenere un'impostazione timbrica
calda, con bassi controllati e medio alti nitidi ma non troppo
invadenti.
Se puoi dammi delle indicazioni con modelli precisi. In
seconda battuta, sto pensando anche di sostituire il lettore cd (Denon
DCD 725). Mi piacerebbe avesse caratteristiche simili all'analogico e
che potesse integrarsi bene con l'impostazione generale che ho dato
all'impianto. Valuta tu sapendo che sono disposto a spendere circa
500-600 Euro (come sempre anche considerando l'usato) ma nel caso mi
suggerrissi qualche cosa di particolare per ottenere questi
obbiettivi, posso anche alzare un po' il tiro.
Scusami per essere stato lungo ma, visto il cammino fin qui lento, vorrei concludere al meglio
la ricerca.
Ti ringrazio anticipatamente e ti auguro Buon Natale.
A presto,
Cristiano - E-mail: cristiano.antoncich (at) alice.it
Caro Cristiano, complimenti per la decisione di liberarti di tutto l'inutile surplus, decisione che ti ha consentito l'acquisto di ottimi componenti senza sborsare un centesimo di più. Excellent! Sia le Rega che l'Audio Analogue sono stati un bel passo avanti, come tu stesso confermi.
Grazie anche per la conferma circa la convenienza di acquistare usato oltre confine, in UK in particolare: nonostante gli alti costi di spedizione le occasioni che si trovano in Inghilterra sono introvabili nel malato mercato italiano.
Per i consigli che mi chiedi sarò drastico: ti suggerisco Rega sia per la testina che per il lettore CD. La prima perché si interfaccerebbe perfettamente con il braccio RB300, il secondo perché sarebbe un parner ideale per il resto dell'impianto. Non solo, ma in UK si acquistano particolarmente bene proprio i prodotti di origine inglese, le occasioni sono tante e i prezzi molto bassi. La testina potrai acquistarla nuova anche in Italia, naturalmente, fatte le ovvie considerazioni relativamente alla eventuale differenza di prezzo rispetto al Paese d'origine.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Gentile Lucio,
ho letto con enorme interesse il suo articolo sulla registrazione del
cd di Orlando Andreucci - "Inusitato" e, con grande empatia, il suo
accorato appello ai tecnici del suono per un tipo di registrazione
"coerente" con la musica che si sta registrando. Concordo pienamente
con la sua ipotesi di una generale "sordità" degli stessi.
Purtroppo, da "vecchio" conoscitore di quel mondo, (per averlo praticato come
tecnico del suono negli anni '80) devo dire che ha perfettamente
ragione, anzi rincaro la dose: sono "sordi" anche i musicisti, e,
anche, come lei ben sa, viste le lettere che riceve ogni settimana
(alle quali risponde con una pazienza veramente ammirevole!) gran
parte degli ascoltatori, hifi e non.
Il mestiere di tecnico del suono è molto simile a quello dei
manutentori, dei progettisti, dei realizzatori, degli educatori, dei
grafici, dei fotografi... e, perché no?, anche delle imprese delle
pulizie: in sostanza si tratta di nobili mestieri in cui, quando si
lavora bene, nessuno lo nota, quindi tutti ne deducono che siano
assolutamente inutili e intercambiabili.
Di solito, infatti, si fa fare il tecnico del suono all'amico, giovane elettricista, che lo fa
gratis. Dopo qualche concerto dal vivo (questo vale per tutti i generi
musicali!), in cui bene o male (male) qualche suono si è sentito, il
giovane elettricista crede di essere un tecnico del suono (leggi:
mezzo musicista) e apre un piccolo studio di registrazione. Oggi poi,
con il digitale, è facilissimo...
Si innesta qui la catena, ben nota
in molti campi, per cui "la moneta cattiva caccia via quella buona"
(leggi: il mostro di loudness, ma le assicuro che non è l'unico!). Un
giorno chiesi ad uno di questi perché "sporcasse" tanto il suono delle
registrazioni, la risposta fu che quello era il suono che gli piaceva
e che, anzi, era proprio il suono caratteristico del suo studio!
Visto che quest'andazzo dura da decenni, ormai si è perso anche il ricordo
del "buon suono" sia dal vivo che nelle registrazioni. Tant'è che
l'anno scorso, in varie manifestazioni hi end, una persona faceva
ascoltare la registrazione di una sinfonia mono, di più di cinquanta
anni fa, lasciando a bocca aperta il pubblico: "magia delle valvole"?
"magia dell'analogico"? No, solo tecnici del suono competenti, che
sapevano come usare i loro strumenti al meglio, per ottenere il suono
che volevano ottenere. Volevano ottenere quel suono che consideravano
"giusto" per quella registrazione, anche se, per ottenerlo, dovevano
impiegare una settimana(o, più probabilmente, un mese) di prove, solo
per posizionare un (un solo) microfono!
Un buon tecnico del suono deve essere un ascoltatore sensibile e
affinato, un profondo conoscitore del suono e dei suoi attrezzi (in
primo luogo i microfoni e il loro posizionamento) e della musica che
sta amplificando/registrando, anche dal punto di vista tecnico,
storico e sociale. Ma una persona così è destinata a perdere tutto il
suo tempo a discutere (leggi: litigare furiosamente) con musicisti,
produttori e ascoltatori, visto che viene considerato solo come uno
"che guida il camion e monta gli stumenti".
Perché una persona così dovrebbe continuare a fare questo mestiere? Per me la goccia che fece
traboccare il vaso fu quando mi rifiutai categoricamente di
amplificare una chitarra acustica e una voce, in un piccolo locale
silenzioso, con un pubblico di una ventina persone!
Possono sembrare delle banalità, ma penso che il suono nasca dal
musicista, viva nello strumento, cresca nell'ambiente e si esprima
nell'orecchio e nel cervello dell'ascoltatore. In una buona
registrazione tutti questi passaggi devono lasciare una loro traccia,
perché ascoltati, mediati e incisi dal cervello, dal cuore e
dall'abilità del tecnico.
Non voglio rubarle altro tempo prezioso (viste tutte le cose che riesce
a fare) e non si preoccupi di rispondermi o di pubblicarmi, volevo
solo esserle vicino nel suo stupore di vedere delle cose belle
distrutte e calpestate dall'incompetenza che, a volte, ci circonda.
Cordiali saluti,
Riccardo - E-mail riservato
ti do del tu perché ti "conosco" da anni; oltre ad aver tradotto in un lontano
passato un paio di articoli per TNT-Audio, è ufficialmente "colpa tua" per
qualunque oggetto componga la mia catena audio, a partire da un paio di
stupende IPL.
Detto questo volevo segnalarti quello che molto probabilmente è un errore.
Fosse per i fonici che si occupano di jazz e/o musica classica e operistica, la
compressione nel master potrebbe finire nel posto più opportuno, cioè in un
orifizio corporale del produttore. I fonici purtroppo non decidono, e questo te
lo dico con certezza, perché io ho lavorato in passato proprio con quella
etichetta per un disco per pianoforte e
orchestra e, oltre ad infiniti litigi in fase
di mix, ci siamo visti UCCIDERE il lavoro con il mastering. Notti passate fra
elettrostatiche, Audio Note, Spectral, Tannoy, AKG k1000 (le mie!!!) finite in
un risultato finale che assomigliava ad un chewing gum calpestato da una folla.
Non esagero, al limite dò un po' di colore. Schiacciare il clarino di Mirabassi dovrebbe essere incluso nei crimini contro l'umanità, esattamente come comprimere il basso di Tony Levin con un LA2A decente è un miracolo, per
le orecchie dell'umanità. Ma va fatto quando serve, non quando fa danni,
ecchepiffero!! Vallo a spiegare a certi produttori carenti di orecchie ANCHE
per ascoltare i fonici!
Era uno sfogo.... un saluto, un abbraccio, buon lavoro e buon tutto!
Emiliano - E-mail: emilianogoso (at) libero.it
scrivo in merito alla recensione dell'ultimo lavoro di Andreucci e al
discorso "compressione" che TNT ha affrontato da tempo. Trenta o quaranta anni orsono ricordo che in genere molte produzioni erano masterizzate in più edizioni; di uno stesso brano potevi trovare una
versione con il mastering eseguito per le radio o per i demo o per
l'ascolto su musicassetta o su l.p.
Ho ancora edizioni del genere - che conservo per curiosità. Non tutte le
produzioni editavano così ma, se ben ricordo, la maggioranza lo faceva.
Sono abbastanza d'accordo che oggi la musica si ascolta su dispositivi
portatili in ambienti rumorosi o da un'autoradio e che quindi, la
compressione e il loudness esagerato hanno un motivo di essere (anche se
in genere si esagera) - però mi piacerebbe che anche le "minoranze"
(quelli che ascoltano ancora con l'impianto hi-fi) venissere prese in
considerazione. Visto poi l'incremento delle vendite dei vinili e i
download di file non compressi forse queste "minoranze" non sono poi
proprio insignificanti ...
A parte gli scherzi approvo la vostra campagna volta a segnalare le
incisioni e le produzioni tecnicamente più dinamiche e mi auguro che i
produttori - quando possibile e quando il mercato lo permetta - possano
tenere presente che ancora qualcuno si siede sul divano, accende
l'impianto e ascolta musica e ... basta.
Proprio l'ascoltare musica non solo come sottofondo a qualche altra
attività, andare ai concerti dal vivo e cercare di ricostruire queste
magie durante l'ascolto casalingo - sono lo spirito che ho trovato in TNT.
Saluti e auguri,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com
Carissimi lettori,
intanto grazie per l'accorato sostegno alla lotta che TNT-Audio ha da anni intrapreso contro le cattive incisioni, in particolare quelle dinamicamente compresse. Mentre altri si sperticavano in lodi per nuovi formati digitali strabilianti (il SACD) noi ci preoccupavamo di preservare un livello minimo di decenza nei nastri master che sarebbero poi stati riversati sui dischi.
Concordo sul fatto che molto spesso la scelta di comprimere la dinamica sia effettuata dal produttore e NON dal tecnico del suono/registrazione, ma nel caso specifico del disco in questione, la compressione dinamica è solo uno degli aspetti negativi. Anche l'esaltazione della voce, in primo piano a scapito degli strumenti, è una scelta che non so quanto sia stata voluta dal produttore. E la distorsione sulle note più alte del piano sa proprio di saturazione in fase di ripresa...
Comunque sia, una parte di colpa credo l'abbiano tutti, musicisti compresi, che lasciano fare o addirittura chiedono esplicitamente che il disco suoni in un certo modo, è il caso del mega-compresso Death Magnetic dei Metallica, un caso veramente emblematico di suono fortemente voluto dalla band. Che si sia persa l'abitudine al buon suono reale è fuori discussione, che i musicisti si debbano prendere la loro parte di responsabilità...pure!
Noi continueremo la nostra battaglia quasi solitaria contro questa follia, che rende del tutto vana l'esistenza stessa di costosi componenti e impianti HiFi! Stavo infatti meditando sulla possibilità di affiancare alla nostra sezione di recensioni di dischi ben suonanti una dedicata agli esempi peggiori che ci capitano sottomano. Una sorta di lista di buoni e cattivi, senza pietà alcuna. È vero che i dischi si acquistano per il contenuto musicale ma forse una stroncatura tecnica potrebbe aiutare a far riflettere artisti, tecnici e produttori.
Grazie a tutti per il feedback!
Lucio Cadeddu
Buongiorno Dario,
scrivo in merito alla domanda che lei ha posto al Direttore relativa ai problemi dei disturbi di rete elettrica pubblicata la scorsa settimana. Mi scuso in anticipo se mi intrometto non invitato, ma spero di dare il mio contributo a chiarire il discorso UPS. Metto in copia conoscenza anche il Direttore.
I gruppi di continuità si distinguono i due categorie. Ci sono i "line interactive" e ci sono gli "on line doppia conversione".
Senza scendere nei dettagli, la differenza fondamentale è che i "line interactive" intervengono solo in caso di interruzione e/o picchi sulla rete. In pratica il carico a valle del gruppo di continuità è sempre alimentato dalla rete. L'UPS interviene solo quando vine rilevata una anomalia di quest'ultima.
Gli "on line doppia conversione" invece alimentano il carico sempre da batteria. In pratica la rete alimenta costantemente il gruppo di continuità, ma a valle dell'UPS l'energia viene fornita dalla batteria.
Solo questa seconda tipologia di UPS è in grado di fornire corrente "pulita" (entro certi limiti, se arriva un fulmine non c'è UPS che tenga :-)).
I gruppi di continuità "line interactive" cercano di migliorare la qualità dell'energia fornita utilizzando filtri e stabilizzatori, ma il risultato dipende sempre dalla qualità dei componenti utilizzati e di solito questa è davvero bassa. In ogni caso, non isolano davvero i carichi a valle del gruppo di continuità dalla rete.
In merito alla forma d'onda, praticamente tutti gli "on line doppia conversione" hanno una sinusoidale perfetta (vabbè, la perfezione non è di questo mondo, ma in genere è migliore della rete), viceversa molti "line interactive" erogano una pseudosinusoidale. Quanto questo poi incida davvero sul comportamento degli apparecchi a valle, molto dipende dagli alimentatori di questi apparecchi. Ovviamente (purtroppo) gli "on line doppia conversione" costano molto più dei "line interactive". Al di sotto dei 600/700 € non si trova praticamente nulla.
Altra considerazione da fare è relativa alle batterie. Vanno cambiate dopo qualche anno di utilizzo, ed anche in questo caso la spesa non è certo modica. Spero di aver chiarito qualche aspetto su questi prodotti.
Nulla so in merito al comportamento degli impianti HiFi quando collegati ad un UPS, quindi nulla posso dire in questo senso.
Cordiali saluti,
Pietro - E-mail: pietro_mariani (at) yahoo.it
Caro Pietro,
ti ringrazio per le precise indicazioni. Quando si desidera buon filtraggio e isolamento, sinusoide ideale etc. i costi evidentemente salgono e la durata delle batterie diminuisce. Sono sempre più convinto che occorra cercare di intervenire sui disturbi a monte dell'impianto, con linee opportunamente dedicate e filtri sulle utenze potenzialmente dannose. Questi, tra l'altro, sarebbe interventi del tipo una tantum, che non necessitano di ulteriori spese nel tempo.
Correre ai ripari a valle è una possibilità, ma la ritengo poco funzionale.
Speriamo che il nostro lettore riesca a risolvere i suoi problemi di interferenze senza ricorrere all'acquisto di costosi dispositivi atti a ripulire e rigenerare la tensione di rete.
Grazie per il feedback preziosissimo!
Lucio Cadeddu
Mi chiamo Luca, mentre leggevo la posta della settimana mi sono reso conto del servizio che offre a chiunque lo richieda, gratuitamente. Io leggo la sua rivista da tempo e con questa mia volevo semplicemente ringraziarla per il suo lavoro.
Grazie!
Luca - E-mail: lucaviglie (at) tiscali.it
Caro Luca,
mi piace chiudere in bellezza questa settimana prima della nostra lunga pausa festiva perché è estremamente gratificante vedere come ancora qualcuno si preoccupi di ringraziare per un servizio, senza chiedere nulla in cambio. La mia sensazione, spiacevole, e purtroppo supportata da fatti, è che ormai tutto sembri sia dovuto, e non mi riferisco al solo servizio di consulenza qui su TNT-Audio. È un atteggiamento diffuso un po' in tanti campi, si prende sempre quel che c'è da prendere, senza soffermarsi troppo. Poi, magari, dopo aver preso, si volta le spalle e ci si dimentica dei favori ricevuti. Sarà il clima natalizio a suggerirmi queste amare riflessioni? Chissà! Vorrei però augurare a tutti, buoni e cattivi :-), delle serene festività e un 2013 non peggiore del 2012 appena trascorso. Lo so, l'augurio dovrebbe essere per un migliore 2013 ma preferisco non allargarmi troppo :-)
Gli auguri li faccio in musica, ma quest'anno salto il consueto appuntamento con Merry Christmas Mr. Lawrence di Sakamoto (bellissima, in verità) proponendo un brano classico, ancorché non molto conosciuto, eseguito su uno dei miei strumenti musicali preferiti: l'organo a canne. Come spesso accade, anche stavolta la proposta è "didattica" per coloro che non fossero avezzi ad ascoltare brani classici. Ho scelto la Fuga nr. 2 Op.60 di Schumann dalla sua opera Sechs Fugen über den Namen BACH für Orgel oder Pedalflügel, magistralmente eseguita, sull'organo dell'Abbazia di Westminster, da Alistair Reid.
Una delle mie edizioni preferite è quella di Francesco Finotti, sul disco "Organ Works" dell'etichetta Edelweiss (ED-5022) che, tra l'altro, suona anche meravigliosamente. Per sentire davvero TUTTO servono diffusori in grado di rendere giustizia all'abuso di pedaliera dell'organo che si fa in questo brano e ai pirotecnici salti dinamici (occhio al finale) :-)
Inutile dire che dagli altoparlantini del PC e da YouTube non passi che una piccolissima parte della mostruosa energia di questa fuga.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!