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LC
Caro Luigi,
senza altre informazioni su ambiente d'ascolto, generi musicali preferiti, libertà di posizionamento etc non è facile dare un consiglio sensato sui diffusori. Pertanto, i Monitor Audio da te individuati, immagino per qualche buona ragione, potrebbero andar benissimo. In quella fascia di prezzo esistono tante alternative altrettanto valide, basta fare una piccola ricerca all'interno della Rubrica della Posta.
Per quanto riguarda le elettroniche, lascerei perdere l'ipotesi di un sintoampli A/V, punterei verso un integrato stereo assolutamente tradizionale e un aggeggio tipo il Cocktail Audio X10, che fa tutto quello che ti serve e anche di più. Può gestire HDD di grosse dimensioni, file di tutti i formati e ti fa pure il ripping da CD al volo. Non solo, ma in attesa di un amplificatore di buona qualità, possiede pure un ampli interno da 30 watt per canale che per cominciare andrà benissimo. In futuro potrai eventualmente pensare di upgradare la sezione D/A con un DAC esterno da collegare a un amplificatore tradizionale oppure, volendo, a un integrato con ingressi digitali come il nuforce DDA-100. In alternativa, utilizzi un PC come sorgente, dal quale gestire l'HDD esterno, se preferisci. Anche in questo caso: uscita su DAC USB e poi amplificazione tradizionale.
Lascerei perdere, per ora, le fantasiose correzioni acustiche disponibili su integrati di destinazione A/V. Per effettuare correzioni di acustica ambientale servono sistemi DRC sviluppati ad hoc per la stereofonia e tanta, tanta esperienza.
Per cominciare è sufficiente una stanza acusticamente non disastrosa e un po' di prove di posizionamento dei diffusori...più tanta pazienza!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
ti ringrazio per l'interessante racconto, in pratica ti sei fatto un impiantino niente male con appena 160 €! PC con Lubuntu, DAC USB, integrato Teac e casse Chario! Per questa spesa non prendi neppure un mini-impiantino da centro commerciale! Complimenti ma...un pizzico di buona sorte ti ha aiutato non poco, direi.
Che in giro ci sia una gran voglia di sbarazzarsi di materiale vecchio, anche solo apparentemente non riparabile è vero, ma è altrettanto vero che ci sono tante persone che cavalcano l'onda del vintage (o, almeno, ci provano) proponendo prezzi fuori da ogni ragionevolezza. Il fatto è che i vecchi componenti HiFi sono ingombranti e, si immagina (anche perché in parte è vero) siano costosi da riparare. Piuttosto che perdere mezze giornate a cercare tecnici riparatori onesti e capaci o spendere un paio d'ore a ripulire, fotografare e mettere in vendita online per poche decine di euro...alla fine si preferisce portare in discarica o regalare. Sarà che ho sempre pensato che ciò che è inutile fardello per me possa essere un tesoro per qualcun'altro e, inoltre, che agli apparecchi HiFi un po' ci si affezioni, ma l'idea di vederli al macero mi rattrista molto. Piacerebbe anche a me disfarmi, pian piano, di apparecchi che non uso più...però spesso restano in prestito a lunghissimo termine presso amici. L'idea che continuino in qualche modo ad allietare le orecchie di altri appassionati mi conforta molto :-)
Ti ringrazio per la preziosa testimonianza!
Lucio Cadeddu
Amplificatore in pensione
Carissimo direttore vorrei incominciarle a dirle grazie grazie e grazie. Il tutto è iniziato sei mesi fa quando il più grande dei mie tre figli quartodicenne mi disse sono stufo di ascoltare musica tramite il computer o cellulare e visto che hai tanti dischi (circa 2000) vorrei poterli ascortare. Non le nego la gioia che ho provato in quel momento, ai miei occhi si è riaperto un vecchio mondo a me tanto caro, in giovane età facevo il dj di musica afro funky
Preso dall'entusiasmo smonto immediatamente l'impianto monomarca Teac ah300 (acquistato in passato solo per un fattore estetico in COMUNE accordo con mia moglie) per darlo a mio figlio insieme a un piatto Technics sl1200.
E io adesso cosa faccio? Mio figlio è sistemato adesso basta a vincoli estetici di elettroniche mastodontiche e cavi che spuntano chi sa dove, questa volta decido io riesumo dal solaio il mio vecchio impianto vintage:
Ricollego il tutto ma purtroppo i coni delle KLH con l'età sono andati, allora decido di acquistare delle nuove casse da pavimento le Dynavoice magic ex f6 e un lettore cd Yamaha cd300 il tutto entry level. Scusatemi ma ho tre figli e i soldi non bastano mai, e visto che c'ero ho costruito secondo il vostro progetto il porta elettroniche TNT Flexy con la variante dei piani in vetro.
Ora è tutto perfetto, o quasi, il suono per le mie orecchie è caldo e pulito però c'è una vocina che mi ronza in testa e se io cambiassi l' amplificatore ne gioverei in ascolto? (il giradischi è previsto più avanti)
Io pensavo tanto per restare sul monomarca Yamaha a s300 o al fratello maggiore a s500 che ne parlano cosi bene, e il prezzo sarebbe nelle mie possibilità lei cosa ne pensa è ora di mandare il pensione il vecchio Akai? Anche perché si sente un rumore di fondo penso che siano i lamellari del trasformatore.
Il tutto è collocato in una sala di circa 30mq h. 2,80 i generi musicali spaziano dal rock reggae jazz funky ecc.... la spesa prevista è di euro 350max.
In attesa di una vostra risposta vorrei dirle di nuovo grazie grazie grazie per tutto quello che fa
Cordiali saluti
Leonardo - E-mail: rollofiondella (at) gmail.com
LC
Caro Leonardo,
deve essere una bella soddisfazione sentire il figlio ventiduenne chiedere di poter ascoltare i dischi della nostra collezione. Io combatto un po' con mia figlia (che però è più piccola) perché insiste nel volermi far sentire quelli della sua :-) alla fine troviamo un accordo a metà strada quasi sempre.
Mi spiace per le vecchie KLH, magari si trattava soltanto di un problema di sospensioni da sostituire, te la saresti potuta cavare con poche decine di euro...per poi magari rivenderle comunque. Per quanto riguarda la decisione se sostituire o no l'amplificatore, di sicuro lo Yamaha A S300 sarebbe un passo avanti rispetto al vecchio Akai, non foss'altro che per una questione di semplice invecchiamento della componentistica, ma quell'integrato, coi suoi VU meters è troppo carino per finire nel dimenticatoio. Proverei a controllare il trasformatore d'alimentazione, magari il ronzio si riesce a minimizzare stringendo le viti che lo fissano allo chassis o mediante l'interposizione di rondelle in gomma tra trasformatore e chassis stesso. Se il resto fosse in buone condizioni io proverei a venderlo, non sarà un campione memorabile, ma è molto bello (si veda il video linkato qui sotto).
Per quanto riguarda il giradischi, invece, credo che un bel ProJect o Rega, ad esempio uno dei nuovi entry-level, possa essere una scelta sicura e un serio upgrade rispetto al vecchio Pioneer PL512.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Felice,
non ricordo esattamente se il tuo attuale amplificatore possegga o meno ingresso per testine MM/MC, mi pare di sì e così dovrebbe essere se tu possiedi già delle testine MC che, immagino, ascolti attualmente sul tuo impianto. Non è facile oggi trovare amplificatori integrati che utilizzino questa feature e certamente se lo scopo fosse quello di fare un salto qualitativo in avanti rispetto alla situazione attuale la cifra da investire potrebbe essere elevata. Con il budget che hai stanziato non sono sicuro che faresti passi avanti significativi. Inoltre, tenendo conto che già adesso ascolti a basso volume, la potenza e la eventuale corrente in più resterebbero assolutamente inutilizzate.
La mia risposta, pertanto, è negativa. Secondo me non vale la pena affrontare un cambio di amplificatore, con queste premesse e con la cifra stanziata. Tra l'altro, spendere di più avrebbe ancora meno senso visto che in una situazione come questa io preferirei di gran lunga dedicare budget più consistenti a un eventuale upgrade dei diffusori, qualora si manifestasse impellente il desiderio di un cambio di impostazione o di miglioramento radicale. Poiché mi sembri sostanzialmente soddisfatto per ora lascerei tutto così come è.
Infine, due brevi note a margine: che il vinile sia sempre meglio del CD e che le testine MC siano sempre meglio delle MM sono due piccole leggende metropolitane che hanno i loro bravi controesempi. Le generalizzazioni sono sempre molto pericolose, non ci fanno analizzare a fondo la realtà.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
TNT BFB
Gentilissimo Lucio,
sono rimasto folgorato dal Big Fun Box e queste sono le mie domande:
LC
Caro Giulio,
il progetto BFB è l'uovo di Colombo per avvicinarsi al mondo magico dei monovia senza troppe complicazioni costruttive e senza saper fare molto. Un altoparlante, una scatola in legno con un buco e un cavo, nient'altro. Ora, nel datasheet del Fostex FE206 c'è come "scatola consigliata" un sistema piuttosto complesso. Non è un caso che ne sconsiglino l'uso in bass reflex, ma comunque propongano anche una versione di questo tipo per chi non avesse buone doti da bricoleur. L'importante è seguire le loro indicazioni per quanto riguarda il volume interno. Il fatto che tu possa aver anche solo pensato di mettere l'altoparlante a parete, se ho capito bene, dimostra che sei ancora all'ABC. Poco male, nessuno nasce imparato...però la scatola, credimi, serve, perché crea un volume d'aria accordato (dal tubo) che risuona a una certa frequenza. Mettere l'altoparlante a parete in una sorta di baffle infinito è fattibile, ma non si può fare con tutti gli altoparlanti. E i risultati sono imprevedibili. Abbiamo provato dei sistemi di questo tipo, dove di fatto la scatola non c'era, sostituita da un semplice grande pannello. Quindi, tornando al nostro caso in discussione: evita. Meglio un cabinet in bass reflex, in questa situazione.
Amplificatore: se ci si avvicina a un sistema monovia largabanda minimalista logica vorrebbe che anche l'amplificatore debba rispettare lo stesso principio: percorso del segnale brevissimo, poca potenza, elevata qualità. Un Trends Audio TA 10 (anche .1, magari usato) andrà più che bene. Eviterei il T-Amp originale e anche l'Auna, per questoni di logica, stavolta.
Bisognerebbe anche valutare di che ambiente stiamo parlando e a quale volume intendiamo sonorizzarlo...prima di fare tutti questi ragionamenti.
Per quanto riguarda la sorgente: benissimo un PC con un DAC USB, ne abbiamo recensito tanti, anche per cifre sui 100€, leggiti un po' di recensioni sul sito.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
non mi sembra una buona idea quella di spendere circa 350/400€ in una coppia di diffusori e molto di più per le elettroniche. Io dividerei il budget diversamente: 50% ai diffusori e 50% alle elettroniche. Stiamo parlando di una cifra disponibile totale di circa 1200€, o poco meno. Destinerei 600-700€ ai diffusori da pavimento e altri 600€ per le due elettroniche. I diffusori potrebbero essere ancora Indiana Line, da ricercare nelle serie più raffinate, oppure Mordaunt Short, Mission, KEF, Wharfedale...c'è l'imbarazzo della scelta. Per le elettroniche, andrebbe benissimo l'accoppiata più entry-level di Cambridge Audio o di NAD, ad esempio. La coppia italiana Vela Audio ce l'ho in prova proprio in questi giorni, ma siamo fuori dal budget che secondo me è sensato stanziare per un sistema di questa portata.
Per quanto riguarda i cavi, mi spiace che tu non capisca o non condivida la nostra posizione. In passato abbiamo recensito un bel po' di cavi, poi è arrivato il momento di porre un freno a questa follia. Sembrava che i cavi fossero diventati il componente più importante di una catena audio, chiunque si improvvisava costruttore di cavi, i prezzi erano (e sono) fuori da ogni logica. Non ti chiedo di capire, ma solo di fartene una ragione: provare cavi non solo non ci interessa (più) ma ci annoia mortalmente. Preferirei guardare SanRemo piuttosto che ascoltare un cavo, almeno - di tanto in tanto - potrei appagare la vista con Bar Refaeli :-)
Siccome questo per noi è sostanzialmente un bel passatempo (l'audio, intendo, eh) preferiamo impiegare le nostre ore ad ascoltare cose più interessanti che dei banali spezzoni di filo elettrico venduto a peso d'oro. Lasceremo gli audiofili spovvisti di una guida? E pazienza! Qualche volta può essere utile che le persone imparino a camminare con le proprie gambe :-)
Comunque, recentemente abbiamo linkato, nella nostra pagina Real Stereo un nuovo sito di appassionati interamente dedicato, bontà loro, alle prove e alle recensioni di cavi audio: AudioCavi. C'è già tanto materiale, credo potrai trovare là quel che cerchi. Incidentalmente è animato dalla stessa nostra filosofia no profit. Una garanzia di indipendenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Differenze tra DAC
LC
Upgrade diffusori
LC
Spotify
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Questa settimana propongo una di quelle commistioni che tanto mi affascinano: il quintetto d'archi Sybarite5 che reinterpreta magistralmente un classico del rock moderno indipendente: Pyramid Song dei Radiohead. Al solito, l'intento è duplice: far capire che la musica non conosce barriere di stile e far avvicinare i più giovani ai suoni classici (con brani a loro familiari) e gli amanti della musica colta ad autori rock che mai avrebbero preso in considerazione. Tra l'altro i Radiohead sono spesso riarrangiati da musicisti classici...una ragione ci dovrà pur essere! Buon ascolto!
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© Copyright 2013 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Caro Direttore,
con cadenze molto distanziate mi capita di scriverti, ma ogni lunedì non manco di leggere tutta la rivista (pure se elettronica e con poche immagini, di questo si tratta). In qualità di antico fedele lettore sin dalle origini sono felice di vedere la tua (la vostra e la nostra in fondo) passione quasi intatta. Noto anche che il tuo carattere frizzante, non solo nel tono delle risposte-che sarebbe indifferente-ma nel senso che orienta le recensioni, che è poi la cosa più importante, è andato via via maturando con l'età che avanza (non siamo più come cantava Locasciulli "Intorno a trent'anni").
Insomma piccola premessa per dirti che siccome qui mi sento a casa vorrei farti una domanda come se fossimo sdraiati sul divano di casa mia (o tua, uguale!). Senza ulteriori giri di parole: ho comprato un DAC Cambridge Magic 100 per poter sentire anche la tv, e siccome ho un ampli in classe D con un solo ingresso ho dovuto collegare al DAC anche il mio fidato e anziano cd Musical Fidelity XRAY (I serie). Collegato, aggiungo, forzosamente con coassiale perché l'ingresso ottico (ne ha solo uno) è riservato alla tv. Ovviamente la qualità dell'audio TV è indecente, ma siccome è sempre meglio degli altoparlanti di serie mi accontento (PS: come si potrebbe migliorare espandendo quello schifo di dinamica che ha?).
La perplessità riguarda invece quello che ho sentito provenire dal CD. Caro Lucio, ma possibile che il dac interno dello XRAY suoni significativamente così diverso dal Cambridge? E' possibile, o è l'età o la psicoacustica che me lo fa sentire meno brillante ma forse con maggiore palcoscenico, più alto e profondo ma meno scolpito? Si, capisco che ovviamente è possibile, ma in attesa di dirti quale mi piace di più (devo continuare ad ascoltare e poi il DAC è sicuramente poco rodato etc etc) la vera domandona è: un convertitore di 15 anni fa installato su una buona macchina, ma niente di hi-end (se questo termine vuol dire qualcosa) è meglio o peggio di un buon (ma niente di hi-end) DAC di oggi?
Sono perplesso e ti saluto con il solito affetto,
Dino - E-mail: salamonep (at) posteitaliane.it
Caro Dino,
non so se il mio carattere sia maturato nel tempo, l'unica cosa della quale sono certo è che ho sviluppato una certa allergia a certi cliché audiofili, certe manie, certi luoghi comuni, e a quella fastidiosissima tendenza al prendersi sempre terribilmente sul serio che è tipica di certa audiofilia. Che dici...ci può stare dopo quasi 650 (seicentocinquanta) volumi di lettere alla redazione? :-)))
Io direi proprio di sì. Credo che anche il leggendario Giobbe (quello della biblica pazienza) ne avrebbe avuto abbastanza.
Venendo ai tuoi dilemmi sui DAC...che ti devo dire? Che è già TANTO che riesca a sentire differenze così marcate...in genere, se la distanza di classe non è elevata, ci si riduce sempre a sfumature. Mi dirai: ma son passati 15 anni! Certo, ma non è il chip D/A in sè a fare la differenza, quanto gli stadi analogici d'uscita e quelli si sapevano progettare bene anche 15 anni fa. Basterebbe, ad esempio, che un apparecchio moderno usasse operazionali scadenti e quello vecchio usasse uno stadio a componenti discreti di qualità, per vanificare qualunque superiorità tecnica del sistema di conversione in sè stesso.
Credo che alla fine arriverai alla conclusione che un DAC faccia meglio alcune cose dell'altro...e viceversa.
Per quanto riguarda l'audio della TV, tenendo conto che quasi sempre si tratta di digitale compresso sia in termini di dati che di dinamica non c'è molto da fare, oltre che usare un DAC decente collegato a un buon impianto. Per divertirti potresti fare come facevo io circa 20 anni fa, ormai: audio della TV collegato a un vecchio espansore di dinamica RG. Il risultato era abbastanza sorprendente :-)
Continuo a pensare che la TV che suoni meglio sia quella...spenta.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Gentilissimo Direttore, dopo diversi anni di lontananza dal mondo dell'alta fedeltà (il mio ultimo impianto l'ho dato via una decade fa), possedendo una discreta quantità di CD ed LP di musica che va dalla
classica, al jazz (elettrico e non), alla canzone d'autore, da un
annetto circa mi sono riavvicinato all'ascolto di qualità grazie all'impianto che mi accingo a presentarti realizzato con un negoziante della mia città. L'impianto è così composto:
L'ambiente in cui ascolto la musica è un rettangolo di 5 X 3.6, metri senza tappeto, con una tenda leggera sulla
porta finestra, un mobile alto che occupa quasi tutta la parete più
lunga, il divano sul lato lungo di fronte al mobile e un pianoforte
verticale su un lato corto della stanza.
L'elettronica è stata sistemata sul mobile basso porta TV posizionato al centro del mobile
principale, dove sono appoggiati anche i diffusori (al di sotto dei
quali ho applicato dei feltrini) ad una distanza di circa 1,5 – 2 metri
l'uno dall'altro. Premetto che l'impianto mi ha soddisfatto fin dall'
inizio o meglio fino a quando non ho ascoltato (presso lo stesso
negoziante) due nuove coppie di diffusori, le Spendor S3/5R2 e le Epos
Epic 1 che mi hanno colpito sia per l'ottima ricostruzione spaziale che
per il perfetto equilibrio tonale che le Mission non possedevano.
La mia preferenza tra le due si è poi spostata sulle Spendor che essendo
un sistema a cassa chiusa mi avrebbero permesso anche un utilizzo ravvicinato dei diffusori alla parete.
Il mio grande dubbio rimane però sulla sinergia del diffusore con le elettroniche.
Quale consiglio puoi darmi in merito? Dovrò pensare anche ad un futuro upgrade delle
elettroniche? O magari concentrarmi sull'ottimizzazione del sistema
attraverso l'uso di altri componenti (cavi, supporti per diffusori,
ecc.) che non ho finora preso in considerazione?
Ringraziandoti per la cortese attenzione, ti saluto facendoti i migliori complimenti per la
rivista da te diretta.
Giorgio – E-mail: straorgio (at) tiscali.it
Caro Giorgio,
fai molta attenzione a giudicare componenti HiFi ascoltati in contesti molto diversi! Quelle casse che così tanto ti hanno colpito in negozio potrebbero rivelarsi molto diverse nel tuo ambiente e, soprattutto, nella posizione nella quale intendi relegarle. Infatti, la vicinanza alla parete posteriore è un grosso problema per qualunque diffusore: a cassa chiusa o in reflex anteriore o posteriore. È la presenza della parete posteriore a rinforzare la gamma bassa e medio-bassa, sporcando contemporaneamente la media e distruggendo la tridimensionalità dell'immagine. Secondo voi vincerò qualcosa alla milionesima volta che ripeterò questo concetto? :-)
Scrivi testualmente che i diffusori "mi hanno colpito sia per l'ottima ricostruzione spaziale che
per il perfetto equilibrio tonale che le Mission non possedevano". Ebbene, o hai portato le tue Mission in negozio per eseguire il confonto diretto oppure ci sono buone probabilità che i pur ottimi Spendor in casa tua suonino con ben poca tridimensionalità e equilibrio, se li incolli alla parete posteriore e se li appoggi su un mobile basso che presumibilmente ci metterà molto del suo (in termini di risonanze e colorazioni). In negozio, immagino, avrai ascoltato con un bell'impianto, una sala acusticamente trattata e i diffusori su supporti di altezza e qualità adeguata. Credimi, anche "solo" questi accorgimenti possono fare TUTTA la differenza.
Se, invece, avessi ascoltato e confrontato tutto alla pari allora niente da dire. L'interfaccia con il tuo amplificatore non la vedo problematica, semmai dovrai programmare ALMENO l'acquisto di supporti adeguati alla classe dei diffusori. A quel punto, ingombro per ingombro, valuta la possibilità di utilizzare invece due belle torri da pavimento, che in pianta potrebbero occupare persino meno spazio degli stands.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Gentile Direttor Lucio Cadeddu,
innanzitutto complimenti a te e a tutta la redazione per tutto il lavoro
che continuate a fare. Vi leggo sempre con piacere.
Torno a scriverti, questa volta, per proporre un innovativo modo di
ascoltare musica: sto parlando di Spotify, da non molto disponibile anche
in Italia. Spotify è un server musicale online con milioni di canzoni
disponibili. Esiste una versione free, con pubblicità, e due versioni
premium. Quella più completa e "costosa" chiede di spendere SOLO 9,99 € al
mese, e dà a disposizione lo streaming di tutta la musica sui suoi server,
senza interruzione, la possibilità di scaricare le canzoni per ascolti
offline, il controllo remoto tramite dispositivi mobili (android, iphone,
ecc), l'ascolto di radio web con selezione automatica delle canzoni in
funzione di un nostro iniziale suggerimento...insomma...un bel servizio.
Ci sono ampie selezioni di tutti i generi musicali, fatta eccezione (forse,
non ho ancora fatto test approfonditi) per la classica, dove i musicofili
più esigenti dovranno faticare un po' di più per trovare la versione del
brano che stanno cercando...ma direi che per ascolti di tutti i giorni c'è
davvero l'imbarazzo della scelta!
E tutto a portata di clic!! La comodità e la possibilità di scoprire nuova
musica è praticamente infinita! Inoltre ormai sono molti i sistemi di home entertainment (e non
apparecchietti giocattolo stile mediaworld e affini) hanno l'applicativo di
spotify a bordo.
Come se non bastasse, si possono aggiungere gratuitamente App al programma
principale. Queste permettono di reperire (sempre con due clic) parole
delle canzoni, recensioni di dischi, notizie sul mondo della musica,
generatori automatici di playlist, collegamenti con i social network e chi
più ne ha più ne metta.
Basta solo un collegamento LAN, o una rete wi-fi, e la musica può
cominciare! Penso alla scena tipo: torno a casa dal lavoro, una giornata pessima, una
doccia veloce e mi butto sul divano, davanti al mio impianto, in silenzio.
Due clic sul mio dispositivo mobile (cellulare) e spotify comincia a
suonare sul mio impianto principale. Magari scopro un nuovo artista, e la
giornata prende subito un altro colore.
Qualità audio? per la versione a pagamento lo streaming è MP3, 320 kbps.
Ok, fa storcere il naso, ma per ora non esistono servizi di streaming ad
alta risoluzione, almeno non così ampi come spotify!! Inoltre l'esperienza
forse non sarebbe così fluida (la nostra banda internet, soprattutto quella
non in fibra ottica, è sempre piuttosto congestionata e limitata, almeno
per ora).
E allora cosa facciamo? non cogliamo questa occasione e aspettiamo che
arrivi il formato lossless?
Io direi che è una grande opportunità, chisseneimporta se sono MP3, se mi
piacerà il disco che ascolterò (praticamente GRATIS, dato che ne posso
ascoltare quanti ne voglio a soli 9,99€ al mese) lo potrò sempre
acquistare, magari a 192khz/24bit su negozi on line stile HDTracks, o Linn
records.
Cosa ne pensi? è poco audiofilo? a me, personalmente, non interessa, mi fa
ascoltare e scoprire buona musica, ad un costo irrisorio. Il resto è rumore
di fondo.
Saluti di cuore, e buona musica a tutti.
p.s. ad onor del vero esiste anche un altro server molto ampio, Rhapsody,
ma in italia non è ancora disponibile.
Gabriele - E-mail: gabriele.ghirardelli (at) gmail.com
Caro Gabriele,
l'arrivo di Spotify in Italia è una bran bella notizia per tutti gli amanti della musica! Le obiezioni degli audiofili tradizionalisti si possono facilmente prevedere: manca il rituale del disco e poi la qualità è...MP3! Tutto vero, però questi nuovi sistemi non necessariamente rimpiazzano l'ascolto tradizionale ma, almeno in un primo momento, lo affiancano, consentendo la scoperta di tanta musica a prezzi assolutamente ridicoli. Si volesse poi approfondire il discorso e la conoscenza si potrà decidere di acquistare il disco o le tracce ad alta risoluzione, ove disponibili.
Il fatto rituale, poi, potrà comunque essere rispolverato in ogni momento, magari con l'ascolto di un bel vinile. Inoltre, insisto ancora una volta sul fatto che a limitare la qualità all'ascolto, oggi, non è tanto la musica compressa in formato MP3 quanto la compressione dinamica barbaramente applicata su quasi tutti i dischi. Paradossalmente, potrebbe suonare meglio un file MP3 di musica dinamicamente non compressa che un file wav passato attraverso le presse della loudness war. Il nuovo nemico degli audiofili oggi è più la compressione dinamica in fase di registrazione che quella sui dati. Infine, niente è perduto per sempre, quando anche in Italia sarà disponibile una vera banda larga si potrà accedere a download o streaming di file audio in formati lossless.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
ti segnalo quanto mi è successo. L'ampli Dayton Dayton DTA-100 che fa parte della catena di cui ti
ho parlato (Vol. 639) ha un
malfunzionamento: estraendo il jack frontale (IPod) non si ripristina
l'ingresso posteriore. Cioé resta commutato sull'ingresso frontale (che tra
l'altro, come sai, è quello di qualità più discutibile). Ho contattato l'azienda produttrice, più che altro per avere un posto da loro autorizzato dove farlo riparare, e sai che hanno fatto? Me ne hanno
mandato un altro! Gratis, e senza avere la mia ricevuta comprovante
l'acquisto! Cioé: si sono fidati! Non potevo crederci, finché non l'ho
ricevuto all'indirizzo americano (i miei suoceri vivono a Miami) che avevo
dato loro.
Lascio a te ogni considerazione collaterale...
Ciao,
Simone - E-mail: simone.revelli (at) gmail.com
Caro Simone,
non ci sono molte considerazioni da fare, in effetti. Comportamento assolutamente encomiabile e che zittisce, direi, tutte le voci relative a qualche malfunzionamento di questo piccolo gioiellino. Il suo basso costo rende la sostituzione più conveniente della riparazione, è una filosofia che non gradisco molto ma con la quale bisogna sempre di più fare i conti.
Comunque, siccome sono contrario all'aumento indiscriminato di entropia sul Pianeta :-) perché non lo apri e provi a ripararlo? Realisticamente è un problema meccanico: deve essersi dissaldato un cavo che connette i due ingressi (anteriore e posteriore) oppure si è danneggiata la presa minijack frontale (e non dovrebbe essere impossibile sostituirla). Prova a darci un'occhiata. Riuscissi a ripararlo, per fare pari e patta, potresti regalarlo a un audiofilo principiante.
Come si dice: se non puoi restituire un favore, passalo ad un'altra persona.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!