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Upgrade generale
Gent.mo Lucio buongiorno,
ti disturbo per l'ennesima volta per alcuni quesiti su cui desidererei la tua valutazione. L'impianto, sito in piccola saletta (meno di 10 mq) interamente dedicata alla nostra passione, è attualmente così composto:
Le elettroniche sono alloggiate su di un Flexy con ripiani in ardesia da 2 cm, tappeto tra casse e punto di ascolto, trappole agli angoli e pareti curate con porta cd, quadri in sola tela, etc. Musica ascoltata...sono onnivoro!
Mi è sempre piaciuto il suono Copland e il modo in cui interpretano la filosofia dell'ibrido, purtroppo le risorse sono quelle che sono e senza svenarmi sono riuscito ad acquistare un CSA28 di qualche annetto però ben tenuto (solo un po' di gracidio con il controllo del balance sistemato con la cura antiossido), e di cui sono assolutamente soddisfatto. Gli avrei voluto abbinare un Cd della casa svedese ma ho letto pareri molto contrastanti sulle prestazioni dei lettori Copland (bizze varie del sistema di lettura, tempi biblici di start, etc), al contrario di quel che accade per le amplificazioni che sono ritenute universalmente un ottimo affare.
Ti risulta tutto ciò? Pare che sui nuovi prodotti i problemi siano stati risolti ma, ovviamente con i costi andiamo fuori budget (circa 1.000 disponibili compresa la vendita dell'Atoll).
Veniamo ai consigli: mi conviene, anche in ottica futura di passaggio a musica liquida, investire in un nuovo lettore, magari con ingresso digitale così da poter sfruttare il dac interno, oppure mi tengo l'Atoll (che ha comunque una buona meccanica Philips VAM 12.02) e gli affianco un valido dac usb, magari con l'uscita cuffie, così sono già pronto per il futuro ed elimino l'Aeron?
Ovviamente in questo caso il budget diminuisce a circa €600. Secondo quesito: in un prossimo futuro vorrei sostituire le casse con qualcosa che sia simile come impostazione alle mie Quad ma con la gamma alta un po' più precisa e dettagliata, stessi ingombri non eccessivi visto lo spazio a mia disposizione e budget sui 1500 euro, rivolgendomi come ho sempre fatto con soddisfazione verso l'usato, dove posso andare a parare?
Grazie come sempre per la tua pazienza e disponibilità.
Buona serata.
Raffaello - E-mail: r.allegretti (at) simbroker.it
LC
Caro Raffaello,
per quanto riguarda i lettori CD Copland, confesso che questa è la prima volta che ne sento parlare in questi termini. Sui tempi d'accesso lunghi non c'è molto di che meravigliarsi, perché da quando si usano meccaniche di provenienza audio/video o informatico l'accesso alle tracce è diventato molto più lento, anche su macchine di alto livello. L'accesso fulmineo delle vecchie meccaniche dedicate spesso è, oggi, una chimera. In ogni caso, in vista di un passaggio alla liquida, ritengo che la soluzione più sensata sia quella di affiancare all'Atoll attuale un DAC USB dotato di uscita cuffia, così prendi due piccioni con una fava. Ci sono ormai tanti modellli sul mercato, e diversi li abbiamo già recensiti. Dai un'occhiata alle nostre prove, a ciò che offre il mercato e regolati di conseguenza.
Per quanto rigaurda invece i diffusori, visto che desideri maggiore apertura in alto, mi permetto di consigliarti le snelle torri di Totem, note per avere un ottimo basso in relazione alle dimensioni e anche una raffinata gamma medio-alta, nonché un'eccellente immagine tridimensionale. Ci sono diversi modelli nel catalogo di questo costruttore, non farai fatica a trovare qualcosa di adatto alle tue esigenze, sia nel nuovo che nell'usato recente.
In alternativa potresti valutare qualcosa di Triangle, Focal e di B&W.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Carlo,
in tutto ciò che mi racconti manca un elemento essenziale: il materiale che hai appena acquistato...l'hai poi ascoltato? E, se sì, ti sembra suoni meglio o peggio del tuo precedente sistema? La risposta a questa domanda renderà inutile il mio parere sulle questioni da te sollevate relativamente al peso e alla plastica utilizzata. Giudichi un libro dalla copertina, dalla rilegatura, dallo spessore della carta o da quello che c'è scritto dentro? Io ho imparato ad andare al di là delle apparenze. Non è un caso che questo stesso sito appaia decisamente poco moderno e lussuoso. Si deve giudicare in base ai contenuti.
Il fatto che tu lasci trapelare una certa insoddisfazione ("con questi diffusori posso ottenere risultati migliori...") mi fa pensare che, una volta portato il nuovo a casa l'effetto sia stato molto meno entusiasmante che in negozio. Mi sbaglio? Il perché è presto detto: in negozio avranno usato una sorgente al di sopra di ogni sospetto (rispetto alla quale il tuo giradischi Technics può ben poco), dischi incisi in maniera audiophile e un ambiente acusticamente trattato, coi diffusori posizionati a regola d'arte. Portato tutto a casa, in un ambiente magari poco adatto e con una sorgente non all'altezza...il risultato non è stato come ti aspettavi. Correggimi se sbaglio. Perché vorresti cambiare l'amplificatore, se lo stesso era esattamente quello utilizzato in negozio per la prova dei diffusori? Allora andava bene e ora non va più? O non va bene solo perché è leggero e plasticoso? E hai fatto la controprova, ovvero collegare i nuovi diffusori al vecchio amplificatore? Così capiresti se il peso è un parametro davvero così importante (suggerimento: non lo è). Infine, un'osservazione: mai e poi mai avrei sostituito le belle JBL 4311 con quelle B&W. Non mi sorprende che il negozio non abbia fatto difficoltà alcuna nel ritirarle. Chissà perché, te lo sei chiesto?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Impianto vintage non soddisfacente
LC
LC
LC
Re: Delusione da analogico (ProJect Carbon)
Buonasera Direttore,
dopo svariati anni, ed anche grazie ai suoi consigli, sono riuscito a mettere su un impiantino "quasi" vintage che non mi soddisfa però al 100%. Premesso che ascolto in una stanza piccola (4X4 m.) di forma quadrata anche se abbastanza assorbente (mobili, divano, tende, quadri, tavolo) e che i miei gusti musicali spaziano dal rock anni '70 al pop e jazz elettrico, vi illustro il mio impianto, così che possa darmi una opinione in merito.
Vengo al mio problema. Avverto una scarsa apertura sulle frequenze altissime (piatti batteria, acuti, etc.) in quasi tutti i generi, specie col rock. Prima del Marantz, pilotavo i M.A. con un ampli Luxman 530 sicuramente più aperto sulle alte ma inferiore su tutti gli altri parametri (dinamica, potenza, capacità di pilotaggio e coerenza in generale). Ora le chiedo cortesemente da dove può derivare il mio problema e su quali rimedi orientarsi, anche prendendo come ultima analisi, la sostituzione dei diffusori con altri più aperti rimanendo su un budget di 1000 euro al max considerando anche l'usato.
In attesa di un suo gradito aiuto, cordiali saluti.
Valerio - E-mail: valerio.mazzei (at) intesasanpaolo.com
Caro Valerio, posto che sorgente e diffusori non dovrebbero essere carenti in termini di apertura verso le alte frequenze, non resta che puntare il dito verso l'amplificatore, ammesso che ambiente e disposizione dei diffusori non siano troppo penalizzanti.
Mi spiace tu non prenda in considerazione la sostituzione dell'amplificatore, forse ci sei affezionato, ma acquistare nuovi diffusori, secondo me, non è la strada giusta.
A mio parere i 1000€ che hai stanziato sono persino eccessivi. Hai bisogno di un amplificatore dotato di ingresso phono, che sia abbastanza aperto, trasparente, dinamico, vivace con il rock. Il primo marchio che mi viene in mente che soddisfa queste richieste è Rotel. Il secondo è Yamaha. Di Rotel potresti considerare il modello nuovo RA-12 (circa 700€) o uno qualunque della serie precedente, che si trova ancora in commercio. Anche il modello RA1520, per circa 800€, potrebbe rappresentare un eccellente upgrade. Di Yamaha, invece, potresti trovare interessante un modello che, tra l'altro, richiama l'estetica vintage cui sembri affezionato: sarebbe il modello A S-700, che si trova nuovo per circa 600 €. Qualora invece insistessi nel voler sostituire i diffusori, considera qualche modello Triangle o Klipsch ma, ripeto, non mi sembra la strada più logica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Adriano,
non specifichi quale modello di Wharfedale tu abbia acquistato ma posto che l'amplificatore è in grado di reggere catene ben più impegnative e che la sorgente, tutto sommato, non è male e comunque influenza il risultato finale meno dei diffusori...io partirei proprio da questi ultimi.
Con la cifra a disposizione, nell'usato, si trovano tanti diffusori interessanti, a partire da Opera, passando per Chario, KEF (qualora prediligessi un suono tendenzialmente caldo e non aggressivo) oppure anche Klipsch, Triangle, Cabasse, B&W se desiderassi un po' di apertura in più. Il fatto che a pilotare tutto ci sia un NAD, tendenzialmente poco aggressivo, mi farebbe optare per diffusori anche un po' vivaci, per non cadere nell'estremo opposto. Se ascolti pop e rock, principalmente, un po' di verve in più non guasterebbe di certo.
Vedi cosa riesci a reperire nel mercato dell'usato a te prossimo, così da poter fare anche degli ascolti preventivi.
Se possibile, portati appresso il tuo amplificatore, perché la sinergia con quest'ultimo è di assoluta rilevanza, per poter costruire un insieme che lavori bene senza eccessi né in un senso né nell'altro.
Per quanto riguarda la richiesta di una buona immagine tridimensionale...moltissimo dipende dalla disposizione dei diffusori e dall'acustica ambientale. A volte bastano spostamenti di poche decine di cm per ottenere risultati eclatanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Salvo,
per vivacizzare un po' il suono del tuo Luxman sia Triangle che Monitor Audio andranno benissimo. Si tratta, inoltre, di carichi non troppo ostici da pilotare. Valuta anche B&W, Cabasse e Focal. Alcuni dei diffusori di questi Costruttori sono disponibili in eleganti finiture laccate (nere o bianche).
Se ti sono piaciute le Triangle, come impronta timbrica, dovrebbero piacerti anche le Monitor Audio. Per un'impostazione non troppo distante, potresti prendere in considerazione anche le Cabasse. Inoltre, è senz'altro preferibile la soluzione da pavimento ai diffusori su supporti dedicati: l'ingombro è lo stesso (o superiore) e la resa in gamma bassa, a parità di spesa, è inferiore.
Il perché il Luxman abbia suonato male con le Chario è da ricercare sia nel carico un po' più ostico di queste ultime, sia nel lungo periodo di inattività dell'amplificatore. Trattandosi di materiale piuttosto vecchiotto, la componentistica ha bisogno di assestarsi un po', specie dal punto di vista termico. Pochi giorni fa ho rimesso in funzione il mio juke-box Rock-Ola 495 del 1975, non suonava da almeno un anno per colpa di un fusibile che non ne voleva sapere di condurre :-)
Ebbene, i primi minuti di ascolto sono stati un vero disastro, con l'andar dei brani la situazione è migliorata molto. Anche per questo motivo, spesso, consiglio di passare a materiale recente, che soffre decisamente meno di questo genere di acciacchi.
Comunque, visto che ci sei affezionato e lo vuoi tenere, un ricondizionamento sarebbe necessario, almeno per quanto riguarda i condensatori d'alimentazione e un trattamento anti-ossido sui contatti e sulle parti in movimento (potenziometri, selettori etc).
Infine, consentimi due parole sulla tua frase di apertura, con la quale mi ringrazi per i consigli che, però, spesso, sono fonte di ulteriori incertezze. Ebbene, la cosa non mi dispiace affatto. Preferisco almentare qualche dubbio in più che riscrivere le Tavole della Legge. Usare un po' di più il proprio cervello (e capacità di giudizio) è un esercizio forse faticoso, ma estremamente utile.
Vivere di certezze incrollabili non è - a mio parere - un buon modo per capire e dunque adattarsi a una realtà in continua evoluzione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Egr. Direttore,
mi avevi risposto nella posta settimanale Vol. 647 (delusione da analogico) e dopo aver seguito i tuoi consigli ri-eccomi qua:
Grazie Direttore
Roberto - E-mail: roberto.bozzolan (at) libero.it
LC
Caro Roberto,
sono felice che abbia risolto! Di fatto sembra si trattasse di vibrazioni indotte dal motore alla struttura perché questo non era di fatto isolato dalla stessa! Un inconveniente curioso e, credo, abbastanza raro. Spero possa servire a qualche altro audiofilo con un problema analogo. Sul cambio di cavo non ho dubbi, la connessione phono è abbastanza sensibile alla qualità del conduttore utilizzato. Buona scheratura dai disturbi e capacità sono due aspetti chiave per la buona trasmissione di un segnale di pochi milliVolt come quello di una testina.
Allo stesso modo riveste una particolare importanza la qualità dello stadio phono che amplifica ed equalizza tale segnale.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Nuova testina per impianto budget
LC
Ancora amplificazione per Duevel Planets
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
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Salve Direttore,
da pochi mesi sono venuto a conoscenza di TNT-Audio, ho iniziato il percorso di avvicinamento al mondo hifi prendendo per "vangelo" gli innumerevoli consigli che Lei dispensa nel suo sito. Ho deciso di creare un impianto analogico, con una selezione di alcuni prodotti "prodigio" da voi recensiti. Attualmente è cosí composto:
Premetto che questo impianto non subirà upgrade con altre sorgenti come lettori cd o dac per musica liquida, ho un'altra postazione con ascolto in cuffia per questo fine. Devo ammettere che con una spesa inferiore agli €800 (le 3 unità Kingrex sono le sole a essere state acquistate di seconda mano) ho realizzato un dignitoso impianto. È ovvio che oggi sono ancora sulla soglia di ingresso di casa HiFi, ma è meglio essere cauti perché, come Lei ben sa, è facile farsi trasportare dalla voglia di upgrade che molto spesso è direttamente Sproporzionale all'investimento economico.
Quindi, venendo al sodo, dopo alcuni mesi di ascolto vorrei apportare qualche piccola miglioria per cercare di tirare fuori il meglio dai miei "giocattolini". Se Lei condivide l'attuale configurazione, credo che il collo di bottiglia sia la testina e la cavetteria. Per quest'ultima componentistica, credo che adotterò qualche vostro progetto, al contrario per la testina mi rimetto al suo giudizio. Il budget è di 150-300 euro, il vincolo è una MM (dato il pre-phono) e la musica che ascolto varia tra leggera italiana e rock-rock progressive anni 70-80-90 (Jeff Buckley, Caravan, Beatles, Dire Strais, Sting, Led Zeppelin, Nick Drake, Bob Dylan...). Attualmente sono combattuto tra una Grado Gold 1 o una Ortofon 2M Blue, in attesa della sua impressione porgo Cordiali Saluti
P.S. Avete profuso consigli su qualunque cosa, ma la TNT-Moglie l'avete mai considerata?? :-P
Fabio - E-mail: bncfba (at) gmail.com
Caro Fabio,
hai messo in piedi un impiantino di tutto rispetto, con una cifra davvero molto bassa, complimenti! Concordo con te sull'ipotesi che la testina sia ora il collo di bottiglia più evidente. Per quanto riguarda i cavi, inece, credo sarà più che sufficiente uno sguardo ai nostri progetti di autocostruzione per trovare ottime soluzioni a costo quasi nullo.
Tra le due testine da te individuate la mia preferenza andrebbe alla Grado Gold, forse appena più morbida e calda della Ortofon. Se, invece, fossi soddisfatto dell'equilibrio timbrico attuale e desiderassi solo migliorare un po' su tutti i parametri della riproduzione audio, allora la Ortofon 2M Blue sarebbe l'upgrade più logico e consequenziale.
Più che la testina, a onor del vero, guardando la foto che ci hai spedito, mi preoccupa di più quel giradischi così vicino ai generosi woofer delle tue PRO838 e posizionato su un mobile che, realisticamente, fa da cassa di risonanza per i bassi. Capisco che in questo tipo di arredamento un tavolino FleXy sarebbe fuori luogo ma potresti provare a isolare meglio il giradischi dall'ambiente circostante, ad esempio con un ripiano ad aria o una base smorzante con sabbia.
Prima che mi dimentichi...una nota curiosa: le tue colonne sono assolutamente identiche a quelle che avevo usato per scrivere l'articolo che ne consigliava l'utilizzo come supporti per diffusori!
Infine, ci chiedi qualcosa su una eventuale TNT-Moglie: è un campo minato e pure impervio. Preferiamo dare consigli su apparecchi HiFi :-)
In generale, credo sia sufficiente un minimo di elasticità, da ambo le parti, per far convivere, senza troppi traumi, l'HiFi con le esigenze domestiche...
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Buongiorno, nella tua recensione per il carattere di questi diffusori, raccomandavi o amplificazioni neutre o brillanti. Premesso che proverò ad ascoltarli, mi risolverebbero parecchi problemi di posizionamento che ho attualmente (sempre!) con le mie Klipsch RB35 (accoppiato al Trends ed ad un NAD C521), considerando anche che quando ascolto musica, magari non sono nella migliore posizione possibile e/o giro per la stanza impegnato in altre cose.
Come ampli mi piace il Virtue Audio (lo ascolto da un mio amico), visto che non ho necessità di più ingressi ma anche l' ONIX A55. Peccato che sia stata oscurata la recensione, leggevo per problemi legali della azienda costruttrice, mi sarebbe stata utile. L'ONIX A55, accoppiato al lettore della stessa marca e a diffusori dei quali ora non ricordo il nome, mi ha sempre favorevolmente impressionato, ogni qual volta mi è capitato di ascoltarlo (almeno un paio di volte a Roma Hi-end) preferendolo ad impianti ben più costosi che avevo ascoltato in precedenza nella stessa rassegna.
Credo che entrambi abbiano potenza adeguata a questi diffusori, forse l'ONIX lo ricordo un po' più "morbido".
Grazie,
Umberto - E-mail: umby_l (at) hotmail.com
Caro Umberto,
passare dalle Klipsch alle Planets è come mettere sullo stesso piatto un gelato alla vaniglia con una pizza ai quattro formaggi! Si tratta di due diffusori distanti anni luce come impostazione sonora anzi, direi che sono veramente uno l'opposto dell'altro. Se ti piace il suono vivace e frizzante di Klipsch difficilmente ti piacerà il carattere caldo e sornione delle Planets. Quindi: ascoltale con attenzione prima di prendere una decisione!!!
Un amplificatore brillante e vivace non trasformerà le Duevel in una coppia di Klipsch...si tratta solo di evitare di assecondare il loro carattere piuttosto deciso con un'amplificazione morbida e calda allo stesso modo.
Tra il Virtue e l'Onix io preferirei immaginarle abbinate al primo, a patto che la stanza non sia troppo grande e tu non pretenda pressioni sonore da discoteca. La recensione dell'Onix è oscurata ma, con un po' di impegno la si riesce a recuperare dalla WayBack Machine del web, una sorta di sito mostro che contiene una fotografia di tutto il web degli anni scorsi. Visto che oggi mi sento particolarmente generoso...eccoti il link diretto :-)
Troppo spesso le persone si dimenticano che la rete ha una memoria storica infallibile, quindi anche queste richieste fantasiose di rimozione di contenuti dai vari siti web lasciano un po' il tempo che trovano. Circa la diatriba sulla proprietà del marchio Onix, nessuno ci ha più fatto sapere niente, immagino siano dispute lunghe e perniciose.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Alessandro,
come vola il tempo, eh? Tredici anni! Pensa che la rivista si sta avvicinando rapidamente verso il traguardo dei venti anni online!!! A guardarmi indietro mi assale quella sensazione che provano i ciclisti quando guardano in basso dopo tanto tempo speso su una ripida salita. Viene quasi una sorta di vertigine nel vedere quanto in alto si sia arrivati! È bello pensare che in tutti questi tornanti abbiamo avuto il conforto assiduo e costante e la compagnia di tanti amici lettori, esattamente come coloro che ti danno una spinta sulla schiena nei tornanti più duri, ti passano l'acqua o ti corrono a fianco per qualche decina di metri, incitandoti a proseguire. Che ti devo dire? Grazie della compagnia! :-)
Non dimentichiamoci, però, che questo è un lavoro di squadra e che c'è sempre bisogno dell'aiuto di tutti. Ad esempio, abbiamo sempre necessità di persone che ci diano una mano nelle traduzioni dall'inglese all'italiano o che diano un'occhiata e facciano qualche correzione di forma alle traduzioni fatte da altri. È bello andare in salita, ma è meglio farlo in buona compagnia :-)
Perdonami per questa lunga premessa...vengo al punto. Fossi in te non cambierei assolutamente niente dell'attuale impianto, almeno fino a quando non lo avrai sistemato nella nuova casa. Potresti essere sorpreso nello scoprire quanto un ambiente anche non particolarmente grande possa accogliere bene dei grandi diffusori. Certo, dovrai faticare un po' col posizionamento..ma anche questa è una parte divertente del nostro hobby. Ti sembrerà di aver cambiato impianto, senza aver speso un centesimo! Tra l'altro, non è affatto detto che il nuovo ambiente faccia per forza suonare peggio le tue DQ30, potrebbero esserci delle sorprese (dal punto di vista dell'impatto, ad esempio). Se la prova del battito delle mani sembra, ora, dare un responso non troppo positivo, potrai divertirti a fare qualche esperimento con l'acustica dell'ambiente, inserendo elementi d'arredo o cambiando la disposizione dei mobili attuali. Dai, non essere negativo, è l'inizio di un nuovo gioco e potrebbe pure rivelarsi dannatamente divertente. Chiusa una porta, si spalanca un portone!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Salve Direttore, è da diverso tempo che mi ripromettevo di scriverLe. Visto che
assorbo gratuitamente i tanti consigli e nozioni resi disponibili dal suo
splendido sito, mi pareva giusto dare il mio piccolo contributo di "feedback" positivo. Molto sinteticamente, ho realizzato la mia seconda versione del TNT-Flexy. Della prima ero già soddisfatto, ma ho preferito farne una nuova sia per migliorarne l'aspetto estetico (de gustibus...), sia per avere maggior rigidità di supporto al mio giradischi (so che non è il massimo, ma non posso dare
collocazione diversa al mio analogico a telaio rigido). Così ho optato per un
Tnt-fleXy con ripiani in faggio massello (trovato in occasione da Brico) che ho
sagomato a forma trapezia, piano doppio per il giradischi, solito trattamento
con antirombo ma soprattutto con due gambe avanti ed una sola posteriore. Tale
soluzione è un poco più scomoda della precedente (due+una gambe sui lati corti)
ma mi pare conferisca maggiore stabilità e rigidezza nel complesso.
Il risultato mi ha molto soddisfatto! Altro piccolo aneddoto/constatazione, che
tra l'altro trova immediato riferimento al suo ultimo articolo sulla parete posteriore, riguarda il trattamento che ho fatto alla mia parete posteriore.
Premesso che per forza di cose il posizionamento delle mie Avalon non può
essere molto diverso, la parete posteriore risulta abbastanza sgombra: il Tnt-
FleXy l'ho posizionato sulla parete laterale, e il sacrificio di avere
luuuunghi cavi di segnale bilanciati è stato ripagato da un migliore
palcoscenico.
Sulla parete è rimasta la tv lcd a muro, che però copro con un pesante telo di lana durante gli ascolti, ed il finale posto direttamente sul pavimento. I diffusori li tengo a circa 90 cm dalla parete (misurati rispetto
agli altoparlanti) e circa 190 cm l'uno dall'altro. Sulla parete restano due
grandi quadri di tela. Il trattamento consiste in uno strato di materiale
fonoassorbente(?) collocato sulla parte bassa della parete dietro i diffusori.
Tale strato sandwich alto un metro e lungo circa 2,5 è composto da strato
sottile poliuretanico/strato di similpiombo/ strato poliuretanico più spesso
(complessivamente 1 cm circa).
Un giorno ho provato a togliere questo sandwich e...orrore! L'impianto era inascoltabile (tutto è relativo ovviamente) bassi rimbombanti e suono completamente impastato. Ho rimesso tutto al suo posto e
continuo a godermi il mio impianto, che è ovviamente migliorabile, ma che
quando sono dello spirito giusto mi regala sedute d'ascolto veramente
emozionanti.
Nuovamente GRAZIE DI TUTTO!
Giuseppe - E-mail: gpana1 (at) libero.it
Caro Giuseppe,
ti ringrazio per il feedback circa il nostro progettino FleXy e sul mio articolo riguardante la parete posteriore, croce e delizia (più croce che delizia) di ogni appassionato di HiFi. Mi confermi che intervenire sul posizionamento dell'impianto e sull'acustica della sala d'ascolto produca all'ascolto effetti assolutamente non trascurabili, spero che queste testimonianze servano a convincere coloro che si ostinano a cambiare componenti su componenti, stazionando in uno stato perenne di insoddisfazione cronica. Ora non ti resta altro da fare che goderti la tua musica preferita!
In fondo, dovremmo imparare, una volta per tutte, a sussurrare al nostro impianto...I want you just the way you are ovvero, ti voglio, esattamente per come sei! :-) E se siete un po' stonatini, fatelo sussurrare da questa favolosa, calda voce di velluto che accompagna il trio jazz Gentle Rain, un terzetto jazz coreano che si cimenta nella difficile cover di un classico immortale della canzone d'autore: Just the way you are di Billy Joel. Esistono tantissime di queste cover in circolazione, ma questa la trovo semplicemente deliziosa. Una delle tante perle sconosciute che si trovano su YouTube...
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!
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