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Re: Musica liquida e diffusori attivi
Carissimo Lucio,
ti do del "tu" per reciprocità e ti ringrazio per la bellissima risposta. Non ho fretta e aspetto di vedere ulteriori recensioni circa le casse attive.
Ho notato che anche Maarten ha testato i monitor della Unity Audio col Burson Conductor, ma al momento sono fuori budget.
Nel frattempo le novità da parte mia sono le seguenti:
LC
Caro Fabrizio,
la recensione di altri diffusori attivi, come avrai forse notato, è uscita proprio la settimana scorsa e riguarda gli M-Audio BX-8 D2. Potrebbero fare al caso tuo, magari anche il modello più piccolo BX-5, qualora volessi ridurre gli ingombri.
D'altra parte, però, hai già preso il Dayton a una cifra simbolica, immagino lo abbia già provato in qualche modo. Collegato a due buoni diffusori passivi può essere un brutto cliente per diversi diffusori attivi, visto che il suo ingombro è davvero trascurabile. Del Topping ne ho sentito parlare, di fatto monta lo stesso chip Tripath del Dayton ma lavora con un'alimentazione più bassa, quindi non riesce a spremere tutti i watt che il chip riuscirebbe a erogare. Quanto al pilotaggio dei 4 ohm, fai sempre riferimento al datasheet ufficiale Tripath: chi comanda i dati di pilotaggio e dunque di impedenza pilotabile è il chip, non certo l'assemblatore. Tra i due, all things being equal, tenderei a preferire la potenza in più del Dayton. La qualità del suono, ovviamente, oltre a essere data dal chipset (che è lo stesso) dipende anche dalla qualità della componentistica passiva che lo circonda. Anche il T-Amp originale e il Trends Audio TA10 utilizzano lo stesso chip ma il secondo suona molto meglio del primo :-)
Per quanto riguarda infine la musica liquida, tante sono le alternative, ma un amplificatore completamente digitale come il nuforce DDA-100 in un colpo solo risolve tutti i problemi (amplifica direttamente in dominio digitale!).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Federico,
purtroppo i diffusori devono rispettare dei limiti fisici invalicabili, pena il drastico taglio di tutte le basse frequenze e una severa limitazione in termini di tenuta in potenza. Le basse frequenze, infatti, essendo prodotte da grandi spostamenti d'onda, hanno bisogno di altoparlanti di dimensioni ragionevoli, al di sotto di un certo diametro non si può scendere (8-10 cm). Diciamo che tutto dipende dalla tua idea di portatilità! Dei diffusori abbastanza piccoli e, soprattutto, poco costosi, potrebbero essere gli Scythe KroCraft che recensii favorevolmente qualche tempo fa. Hanno una sensibilità bassa, dunque con il T-Amp non è che ci fai moltissimo. Anche qui, ovviamente, dipende da che pressioni sonore intendi ottenere.
In alternativa qualche piccolo diffusore attivo tipo Indiana Line Mio 50 e Wharfedale Pro Active Diamond 8.1 oppure, restando su diffusori passivi, ancora Indiana Line Nano.2 e Luna, vari cubetti Boston e Cambridge Audio o i più pretenziosi Gallo Nucleus Micro. Tutti questi hanno bassa sensibilità e una risposta in frequenza per forza di cose limitata in basso ma prova ad ascoltarli. Ad esempio, io da anni ascolto, con una certa soddisfazione, i vecchi e classici cubetti Cambridge Soundworks (talvolta citati con il marchio Creative). È sempre sorprendente sentire quello che riescono a tirar fuori da dimensioni così minuscole (senza subwoofer, eh). Ogni tanto si trovano a pochi euro sul mercato dell'usato, con o senza il sub abbinato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Velocità
Carissimo Lucio,
ti disturbo per avere un chiarimento su un concetto, che trovo spesso sulla Posta e che non comprendo bene.
Non ho assolutamente intenzioni polemiche e se trasparissero, ciò non è nelle mie intenzioni e anticipatamente me ne scuso.
Si tratta del termine velocità. Per esempio in una risposta (Vol. 119) tu scrivi: "...Mi chiedi di cavi molto aperti e veloci...be', l'FFRC lo è.."
Io credo di intuire che nel caso di un diffusore od un ampli, anzi nel caso della loro accoppiata, parlare di velocità significhi riferirsi alla rapidità con cui si passa dal volume minimo al massimo. Certo che se l'accoppiata impiega troppo tempo il suono risulta impastato e quindi di HiFi non se ne parla, ma nel caso di un cavo!?
Conoscendo la tua preparazione sono certo che quanto scrivi ha un significato ed allora vorrei capire.
Anche perché questo termine ricorre spesso anche in altre riviste e discussioni. Anzi, di questi termini, per me poco chiari, ce ne sono parecchi.
Forse sarebbe utile pubblicare un vocabolario con i termini e la loro spiegazione; magari anche dove/come trovare un esempio pratico per assimilare bene il concetto. Così da imparare a riconoscere certe caratteristiche.
Sempre grato per ciò che ci doni con TNT, ti saluto
Roberto - E-mail: roberto.dellacqua (at) gmail.com
LC
Caro Roberto,
quando si parla di velocità non si intende esattamente la rapidità nel passare da un volume minimo a un volume massimo o, almeno, non necessariamente. Si intende, generalmente, la capacità di scandire correttamente i tempi musicali, con attacchi e rilasci che abbiano fronti di salita e di discesa naturali, non abbreviati o allungati artificialmente da un componente della catena. Forse è più facile se pensi all'opposto: un suono lento è qualcosa che non rispetta l'urgenza dei corretti tempi musicali. Tutto, anche i generi più movimentati, dove il ritmo gioca un ruolo importante, suona noioso, senza verve, poco eccitante. Al contrario, pensa ora a un suono veloce :-)
Dal punto di vista psicoacustico si è portati ad assegnare l'aggettivo veloce a un suono timbricamente povero di basse frequenze profonde, ad esempio. Così, sentirai spesso parlare di minidiffusori veloci (perché privi del fardello del basso profondo). A questo punto dovresti essere in grado di capire a cosa ci si riferisca quando si parla di cavi lenti o veloci. Per assimilazione, è la stessa associazione di idee. Un cavo asciutto, che sottrae un po' di basse frequenze (ricordiamoci che sottraggono sempre, non possono aggiungere alcunché) darà una connotazione veloce al suono riprodotto, viceversa un cavo che arrotonda (cioè sottrae) un po' di alte frequenze.
Non c'è, se è questo che chiedevi, un parametro tecnico che possa essere collegato alla caratteristiche del cavo. L'unica cosa che riguarda la velocità di un cavo è la percentuale di velocità della luce con la quale si propaga l'onda (il segnale) attraverso di esso. Tecnicamente si chiama wave propagation speed e vale per tutti i mezzi attraversati da onde, cavi compresi. La velocità di propagazione dell'onda, in un cavo, dipende principalmente dal tipo di isolante utilizzato, in maniera inversamente proporzionale alla radice quadrata della sua costante dielettrica. Più bassa è la costante dielettrica, maggiore sarà la velocità di propagazione del segnale. Su questa pagina (Wikipedia) trovi una tabella di diverse velocità e qualche formula per calcolarla. Come potrai vedere i valori variano molto da cavo a cavo, ma tutto questo non ha molto a che vedere con l'aggettivo velocità che ho provato a spiegare poco sopra.
Per quanto riguarda il glossario di termini HiFi, qualcosa si trova qua e là nel sito, ma non abbiamo mai affrontato la cosa in maniera sistematica, anche perché ne esistono di già pronti, da anni, sul web. Uno abbastanza completo ma più rivolto alla terminologia tecnica è quello di Enjoy The Music del caro amico Steven Rochlin. Invece, per gli aggettivi usati nelle recensioni la bibbia a mio parere è il glossario di Stereophile. Inutile fare dei cloni quando esistono cose già così straordinariamente ben scritte. Tieni conto che, poi, la gran parte degli aggettivi usati nelle recensioni sono di progenitura anglosassone, essendo The Absolute Sound e Stereophile le riviste che ne hanno coniato il maggior numero.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
c'è qualcosa, nella tua lettera, che non mi convince. Un ElectroCompaniet che suona frizzante e senza bassi non esiste in natura, così come non riesco a credere che neppure uno di tutti gli amplificatori provati sia in grado di far suonare questi diffusori in maniera appena decente. Il mio sospetto è che ci sia qualcosa di sbagliato a monte, intendendo con questo sia il posizionamento dei diffusori in ambiente che l'acustica dell'ambiente stesso. Se l'ambiente fosse molto riflettente o il punto d'ascolto fosse posizionato in una zona di cancellazione delle basse frequenze non ci sarebbe ampli che tenga, il suono sarebbe sempre così: tagliente e senza corpo.
Proverei a spostare i diffusori in altre posizioni (e magari anche il punto d'ascolto), poi proverei un disco test (quelli con tutte le frequenze incise) e, magari, un fonometro, per capire anche solo un po' a naso la risposta complessiva della stanza.
Per ora, se il Thule sembra soddisfarti, non fare altri acquisti, prova a capire invece qualcosa in più sul posizionamento dei diffusori e sull'ambiente. Tieni conto che i tuoi diffusori necessitano di pochi watt per suonare molto forte, quindi è importante la qualità dei primi watt, come diceva lo stesso colonnello.
Quando tutto dovesse fallire, prova a ragionare sul fatto che, forse, in fondo in fondo, il suono di questi diffusori proprio non ti piace. Non ci sarebbe niente di male, non deve per forza piacere a tutti. Le grandi Klipsch sono un po' così, da amare o odiare senza mezzi termini. O ti conquistano subito e con facilità o forse non si è fatti l'uno per l'altra :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Matteo,
condivo la tua idea di sfruttare il tuo attuale lettore CD come meccanica e affiancargli un DAC esterno che possa gestire anche ingressi da USB. In questo modo, di fatto, manterresti aperta la porta ai nuovi formati liquidi e potresti simultaneamente migliorare il suono del tuo lettore CD. Se fosse mancata questa esigenza multiformato ti avrei invece consigliato un lettore CD integrato di qualità superiore, per evitare la proliferazione delle scatole in sala d'ascolto. Abbiamo recensito vari DAC che offrono un'ampia scelta di connessioni possibili, il Cambridge DacMagic 100 sarebbe una delle tante possibili buone scelte.
Il Beresford non lo conosco, ma se il rapporto qualità/prezzo fosse analogo a quello dei preamplificatori phono TCC, sarebbe da prendere seriamente in considerazione. Per alternative possibili, guardati un po' delle ultime recensioni qui sul sito.
Il resto dell'impianto mi pare assolutamente onesto e omogeneo. Sì, anch'io avrei speso di più sui diffusori che sull'amplificatore, ma si fa sempre in tempo a rimediare.
Il fatto che ora senta differenze qualitative marcate tra un disco e l'altro è un buon segno: significa che l'impianto sta facendo il suo dovere, cioè essere un sistema ad alta fedeltà, fedeltà a ciò che c'è inciso nei dischi, appunto.
Credimi, non si finisce mai di stupirsi quanto profonde siano le differenze di qualità tra un'incisione e un'altra, quando a suonare è un impianto di alto livello. Questo, in parte, giustifica quella devianza tipica di certi audiofili che, drogati dai suoni stupendi resi possibili da un grande impianto che riproduce un grande disco, cominciano ad acquistare dischi solo per via della qualità della registrazione, essendo incapaci di tornare a sentire i suoni mediocri (e talvolta insopportabili) delle incisioni di basso livello.
Noi, che deviati non siamo, cerchiamo sempre di acquistare i dischi in base al loro contenuto musicale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
la tua stanza dedicata all'ascolto è certamente piccola, ma questo non ti vieta di pensare a diffusori da pavimento come le ProAC Response 2.5. Dobbiamo però chiarire alcune cose. La questione della bassa sensibilità non ha niente a che vedere con il modo nel quale i diffusori suoneranno nel tuo ambiente. La sensibilità, se alta, indica soltanto la capacità di un diffusore di suonare forte con pochi watt. Non a niente a che spartire con l'equilibrio timbrico del diffusore né tantomeno con la quantità di basse frequenze che è in grado di riprodurre. Se dei diffusori come gli Aerius hanno suonato senza rimbombi particolari non vedo perché le ProAC non dovrebbero fare altrettanto, evidentemente l'acustica della stanza non è male.
Quindi: scegli i diffusori in base al loro suono e non alla sensibilità, considerato anche che l'ambiente è piccolo, l'amplificatore abbastanza potente e tu stesso dici di non ascoltare a volumi molto elevati.
La seconda cosa che vorrei chiarire è l'opportunità di abbinare un'amplificazione Audio Analogue (già tendenzialmente morbida e calda) a dei diffusori certamente non distanti dalla stessa impostazione sonora, per ascoltarci hard rock e heavy metal. Mi sarei aspettato un simile connubio da un amante di classica e jazz, ad esempio. Vuoi forse stemperare un po' le sonorità spesso aggressive delle tipiche incisioni di questi generi musicali? A mio parere sia l'hard rock che l'heavy metal sono generi che richiedono una buona dose di aggressione sonora, per non perdere quella carica pulsante che è il motore stesso del genere musicale. Ci avrei visto meglio delle Klipsch, o anche Triangle e JBL, così tanto per dire tre nomi. Sei sicuro di aver ascoltato bene questi diffusori coi tuoi generi musicali, magari abbinati alla tua amplificazione? Se sì, allora niente da obiettare, il tuo gusto personale deve farla da padrone. A pensarci bene, in effetti, neppure le Concertino con un Audio Analogue rappresentano una coppia ideale per gli amanti dell'heavy metal, ma evidentemente a te sta bene così.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Re: Perplessità da neofita
Direttore, la ringrazio per la risposta e mi scuso per l'approssimazione con cui ho raccontato del mio impianto. In realtà non sono così poi
disastrato perchè oltre ad un giradischi Pioneer pl 112 d, ho anche un
lettore cd Marantz 63 preso usato ma perfettamente funzionante. Il
giradischi ha passato una revisione con cambio testina ed ora lavora con
una Acutex 412 str. Il t amp wosong nel frattempo è arrivato e sì, il
suono mi sembra un po' migliorato ma è tutto ancora abbastanza
disturbante.
Il giradischi per ora pensavo di farlo passare dal vecchio ampli per poi il wosong e le B&W (è una cazzata? Altrimenti t preamp). Si vabbe' l'aggeggetto di cui sopra dovrà muovere un po' i muscoli, anche le b&w
684 (cui ho tappato il reflex posteriore) mi è stato detto avevano suonato
10 ore e con le ore mie saremo a 50, ma vedendo quelle casse per me
enormi vicine a quel mobile e quell'atrio che si apre al fianco di quella
di sinistra fiuto un po' che il problema sia li in giro.
In questi giorni ho guardato qualche diffusore da stand nelll'usato. Lei cosa dice, due
diffusori più piccoli con reflex davanti su dei supporti adeguati cambierebbero qualcosa?. Ho addocchiato delle KEF Coda 7, 70, 8, delle Tannoy mercury 1, delle Monitor Audio bx2, delle Castle York e delle B&W 601 s2. Se dovesse essere una soluzione quali di questi mi consiglierebbe? O altri suggeriti. Oppure il problema principale è solo la stanza e il suo
arredo?
Il problema del suono, le ricordo, è una certa distanza, chiusura, confusione, soprattutto alzando il volume e con rock e suoni pesanti oltre che (magari perchè non capisco cosa sia davvero) l'immagine 3d solo immaginata. La ringrazio e mi complimento per il servizio che fa, fate, alla musica.
P.S. In alcuni siti forum dubitano molto della qualità delle KEF 70 e Coda tutte, che ho letto apprezzatissime qui su TNT.
Ascolto jazz rock elettronica e un po' di pianoforte classico.
Davide - E-mail: davide.nic.80 (at) gmail.com
LC
Caro Davide,
con le foto che hai spedito la situazione è un pochino più chiara e, in effetti, gli arredi e la disposizione dei diffusori non aiutano molto, anzi. La cassa destra è praticamente messa in un angolo (= notevole esaltazione della gamma bassa) entrambe sono vicine a un mobile ad ante chiuse che certamente risuonerà di suo e, come se non bastasse, tra diffusore destro e punto d'ascolto si intravede un grosso tavolo. E poi c'è lo schermo gigante tra i diffusori!
Che fare? Intanto allontanare i diffusori dalla parete posteriore, dall'angolo destro e dal mobile. Già questo dovrebbe rendere il suono meno confuso. Il fatto poi che alzando il volume il suono peggiori ancora è segno di un'acustica ambientale deficitaria. Probabilmente ci sono molte risonanze e con l'alzare del volume queste si fanno sentire sempre più forti, sporcando l'emissione principale. Questi problemi, sostituendo i diffusori, non riuscirai a risolverli. Diminuendo la quantità di basse frequenze può darsi che la situazione migliori, ma è difficile fare previsioni. Se, intervenendo come ti ho detto - magari introducendo altri elementi assorbenti in sala d'ascolto - la situazione non dovesse migliorare, potresti effettivamente pensare a dei diffusori più piccoli. Tutti quelli citati potrebbero andar bene, vedi se ti riesce di provarne qualcuno a casa.
Il collegamento del giradischi, momentaneamente, lo puoi fare passando per il vecchio ampli e poi per il Wosong, ma prima o poi un pre fono decente ti serve. Bene il TCC, un ProJect PhonoBox, un NAD PP2/3 etc.
Per quanto riguarda infine il fatto che alcuni diffusori risultino sgraditi in qualche forum (sgraditi a tutti, a qualcuno...o cosa?) ciò prova soltanto che, ancora una volta, ognuno ha le sue opinioni e più posti frequenti più opinioni diverse potrai sentire. Per questa ragione insisto sempre circa la necessità di ascoltare con le proprie orecchie e non con quelle degli altri.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Vecchio giradischi
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Questa settimana, purtroppo, dobbiamo nuovamente registrare e onorare una grande scomparsa nel mondo della musica. Pochi giorni fa è mancato Ray Manzarek, vero deus ex machina dei The Doors, tastierista eclettico che grazie al suo suono riuscì a fare a meno del basso elettrico nel gruppo. Il brano che propongo per commemorarlo non può che essere When the Music's over, un celebre hit dei Doors, eseguita live nel 2011 con quel che restava dei Doors, ovvero Ray Manzarek e Robby Krieger (più un basso elettrico!), in una versione di quasi 18 minuti. Ora, senza Manzarek a tener vivo il ricordo di una band che ha scritto pagine indimenticabili nella storia del rock, la musica è davvero finita...anche se resterà viva per sempre nei cuori degli appassionati.
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© Copyright 2013 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Caro Direttore,
sono passati anni dalla prima volta che le scrissi. Da allora il mio impianto, grazie alle sue risposte e alla
mia incessante ricerca di informazioni, dettagli, verità, è molto cambiato.
Qualche giorno fa ho coronato uno dei miei sogni, un amplificatore valvolare decoroso, un Primaluna
Prologue TWO trovato usato a un prezzo decisamente interessante.
Il resto dell'impianto è composto dalle Aliante CNM TOWER e da un HTPC come sorgente per la musica liquida
(con la asus sonar stx come scheda audio).
L'acquisto del primaluna mi è "costato" la vendita del mio vecchio ampli, dello stadio phono e del giradischi
(rispettivamente nad 356 bee, nad 2ppi e Project debut III con ortofon MC turbo)
.
L'idea è stata quella sin da subito di rimettere da parte i soldi e ricostituire una parte analogica di ancora maggior
pregio. Poi casualmente mi son ricordato che avevo un vecchio giradischi, regalato da una persona che non
ho particolare voglia di ricordare e per quel motivo bollato come "oggetto antipatico" e rinchiuso in un armadio.
Anche da "ragazzetto" che non ha mai vissuto l'era del vinile, a confronto del debut questo giradischi sembra proprio
di un'altra caratura. Ho fatto qualche foto che le allego e oltre alle foto, è pesante e tutto dà sensazione di
costruzione "curata".
Secondo lei mi conviene sistemarlo? In realtà funziona già abbastanza bene, il controllo analogico della velocità
modifica effettivamente la stessa, il tasto 33/45 fa variare la velocità, il braccio non balla. Vorrei cambiare il
tappetino (piccola spesa), sicuramente la testina e al massimo i cavi che dal braccio vanno all'ampli.
Lo farei comunque vedere a qualcuno per fargli fare un controllo approfondito. Quindi la domanda è: considerando che il budget per un futuro giradischi non potrà mai essere superiore ai 500-600€, un giradischi come quello mostrato in foto può dire la sua?
Seconda domanda, più breve: ha mai ascoltato lo stadio phono che può essere installato sugli ampli primaluna? Costa
160€ e se ne parla un gran bene (senza contare che meno case ==> meno cavi ==> meno spesa ==> miglior resa).
La ringrazio del tempo dedicatomi e la ringrazio ancora per tutto quello che mi ha permesso di scoprire e imparare su
questo mondo.
Cordiali saluti,
Andrea - E-mail: andrea.condorelli88 (at) gmail.com
Caro Andrea,
il tuo giradischi è un Clarion degli anni '70, un oggetto abbastanza raro perché la serie di elettroniche della quale faceva parte non fu costruita in un gran numero di esemplari e arrivò in Europa in piccoli quantitativi. Non so dirti come sia la sua qualità. A giudicare dalle foto sembra un robusto direct drive degli anni '70, con un braccio accettabile. Può valer la pena rimetterlo in sesto in condizioni ideali anche perché realisticamente non riusciresti a rivenderlo. Gli interventi ai quali hai pensato vanno nella direzione giusta, punta poi la tua attenzione sulla testina, che alla fine è la maggiore responsabile del suono di un giradischi. Fissa un budget e guarda nei cataloghi Ortofon, Grado, Audiotechnica, Goldring...
Non spendere denaro in potenzialmente costose revisioni di esperti. Se il giradischi funziona e metti in pratica i consigli che trovi nelle nostre FAQ realisticamente non hai bisogno d'altro.
La mia sensazione, comunque, è che con il budget che hai indicato (500-600€) oggi riusciresti ad acquistare ben altra macchina, specie guardando nell'usato recente.
Non conosco la qualità della scheda phono interna del Primaluna ma l'idea di non utilizzare altri scatolotti e altri cavi mi piace molto. Visto il costo, secondo me potrebbe essere un'ottima soluzione che, per inciso, ti permetterebbe - in futuro - di rivendere più facilmente lo stesso amplificatore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Angelo,
le oscillazioni che vedi sono dovute sia alle ondulazioni dei dischi che a un possibile interfacciamento non ottimale tra testina e braccio di lettura. Comunque sia, si tratta di un fenomeno con il quale tutti gli appassionati di analogico hanno imparato a convivere da sempre. La soluzione è, ovviamente, un filtro subsonico. Visto che i connettori McMantom appaiono come esauriti sul sito del costruttore, l'ideale sarebbe utilizzare un pre fono dotato di filtro subsonico. Il Cambridge ce l'ha di sicuro e dovrebbe avercelo, sempre inserito, anche il NAD PP3 (mi pare che il PP2 lo avesse). Per andare sul sicuro e per assicurarti un pre fono dalle indubbie qualità musicali, vai pure di Cambridge Audio 640P, vedrai che le oscillazioni diminuiranno drasticamente e, in certi casi, spariranno del tutto.
A guadagnare sarà sia la salute dei woofers che la dinamica complessiva del messaggio riprodotto, visto che quelle frequenze, anche se non udibili, richiedono un notevole sforzo energetico all'amplificatore.
Per quanto riguarda invece quest'ultimo, ti confesso di non conoscerlo bene, pertanto mi astengo dal dare ogni giudizio. L'unico Aeron che ascoltai con attenzione fu l'A2, che mi lasciò piuttosto freddino, pur tenendo conto della fascia entry-level cui apparteneva. Già un T-Amp liscio se ne faceva beffe. Il tuo A160, comunque, è decisamente un progetto diverso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
ti scrivo per comunicare la mia incredulità rispetto a quanto ho sentito
con le mie orecchie in seguito alla sostituzione del lettore Naim cd5i con
un usato, ma ben tenuto Mark Levinson n. 39. Ritengo di avere una certa
esperienza di cose di hifi, non sto ad elencarti tutto quello che è passato
per casa in questi anni (sono del '63...) ma devo dire che quello che sento
uscire dai diffusori (Tannoy Stirling, ampli Mastersound 220 SE, cavi
autocostruiti) è semplicemente fantastico.
Il cd5i andava bene ma come si
sa l'insana passione ti porta a cercare sempre qualcosa di diverso.
Inizialmente mi ero concentrato su di un AudioResearch CD3MkII ma per
problemi di prezzo non ci siamo accordati. Poi navigando sono stato
attratto da Mark Levinson, forse perchè vagamente mi ricorda il Pink
Triangle Numeral che tengo nell'altro impianto (non prendermi per
spocchioso, tranne il suddetto cd comprato nuovo nel lontano 2000, tutto il
resto proviene dal mercato usato).
Comunque il senso è che non pensavo che potessero esserci delle differenze così evidenti tra due macchine e
riconosco che probabilmente ci sono delle vette ancora più alte da raggiungere.
P.S. Ci tengo a fare un pubblico ringraziamento al Sig. Sanavio della Mastersound di Creazzo (VI) per la serietà e cortesia dimostrata in occasione di un recente inconveniente al mio ampli. Nonostante il problema fossero le valvole, mi hanno sostituito gli zoccoli delle preamplificatrici senza chiedermi un cent.
Inoltre essendo alla ricerca di un led rosso da sostituire ad un tuner Sansui, visto che somigliava a quello di accensione
del mio ampli, contattato recentemente via mail, ho chiesto se possibile averne uno. Detto fatto, messo in una busta ed inviato a domicilio a loro spese, sempre senza chiedere niente! Di questi tempi ritengo che un atteggiamento simile sia da evidenziare.
Ti ringrazio come sempre per l'attenzione.
Diego - E-mail: anddie63 (at) gmail.com
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Caro Diego,
capisco il tuo stupore ma non credi che ...c'era da aspettarselo? Insomma, il CD5i è il primo gradino di Naim, il Mark Levinson n. 39 una macchina di riferimento che a suo tempo costava N volte di più. Come ho sempre detto, macchine di gran classe del passato, ivi compresi i lettori CD, possono ancora dire la loro oggi. Se ci pensi, in fondo, il suono di un lettore CD è dato principalmente dai suoi stadi d'uscita e questi li si sapeva progettare bene ieri come oggi :-)
Ti ringrazio per il feedback sul comportamento encomiabile di un rivenditore, evidentemente esistono ancora Aziende che mettono il cliente al primo posto. In fondo basta così poco per creare un buon rapporto di fedeltà col cliente, mi chiedo come mai questi atteggiamenti virtuosi che hai segnalato non siano la normalità.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!