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Innocenti evasioni
Gentile Lucio,
il "tu" è opportuno sia per le numerose analogie a livello professionale che ci accomunano, sia per la sana passione per la Musica.
Ti scrivo per segnalare a te e a tutti gli appassionati amici di Tnt un modo divertente ed istruttivo per passare un sabato pomeriggio, e prendere a prestito il titolo di una celeberrima canzone mi è sembrato appropriato, realizzando a mio parere con risultato interessante l'ennesimo tweak sulle ormai arcinote Pure Acoustics Pro838.
Vi relaziono dunque sul mio tentativo di linearizzare con minima spesa la risposta in frequenza di questi onestissimi diffusori.
Ingredienti necessari:
LC
Caro Carlo,
ti ringrazio per il feedback su questi diffusori e per l'interessante proposta di tweaking! Ho sempre parlato delle Pure Acoustics PRO838 come delle ottime casse da palestra, nel senso che con esse, dati i grandi margini di miglioramento, si possono sperimentare modifiche e tweak divertenti e dal risultato musicalmente interessante. I driver sono di buona qualità, il litraggio del mobile è sostanzialmente corretto, con qualche ritocco al crossover e al cablaggio e un po' di lavoro sul cabinet si possono raggiugere ottime prestazioni, impensabili per il prezzo richiesto. Insisto nel dire che, anche di serie sono straordinariamente ben suonanti per quanto riescono ad offrire tenuto conto del costo contenuto.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Valerio,
non mi porrei né il problema del lettore CD (anche quelli che hai possono fungere) né della testina, visto che i problemi GROSSI stanno altrove. Più precisamente, nei diffusori - troppi piccoli per un ambiente così grande e decisamente mal posizionati - e nell'amplificatore che a te piacerà anche ma, diciamo così, è migliorabile (e non mi spingo oltre).
Sostituire i diffusori, quando il posizionamento è così compromesso, è un non-senso, ma si può tentare. Certamente non prenderei le vecchie RCF (ma come ti sono venute in mente?) e punterei con decisione verso le Monitor Audio che hai citato, che sono ben altra cosa. Valuta anche qualche modello Indiana Line, che abbia lo sbocco del reflex sulla base o frontale. La parete a soli 5 cm di distanza crea problemi anche a un eventuale reflex posteriore...oltre che alla pulizia generale del suono. Lascerei perdere la sospensione pneumatica, praticamente introvabile sui diffusori moderni.
Quanto ai tuoi desideri, forse devi capire bene che significato hanno i termini audio: caldo, di solito, identifica un suono con toni alti poco in evidenza, tu invece li vuoi più limpidi, quindi capisci bene che si tratta di una contraddizione. Fossi in te, cercherei una disposizione meno sacrificata per i diffusori! Possibile che in quasi 40 metri quadri di sala non trovi lo spazio per delle torri da pavimento? Piccole, strette, poco ingombranti...ma che abbiano un po' di aria intorno, accidenti!
Se vuoi, per sgombrare il campo da qualche idea forse un po' confusa, ti consiglio un'attenta lettura delle FAQ di questo stesso sito.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
credo proprio che le Infinity Studio Monitor 120 siano un bel passo avanti rispetto alle JBL LX55. Il prezzo è sostanzialmente onesto, se il lavoro di ribordatura è stato eseguito in maniera competente e il suono ti convince (ascoltale a casa nel tuo impianto però!) non vedo ragione per non acquistarle. Alla fine, rivendendo le tue JBL potresti doverci investire una cifra davvero minima! Con 800€, specie nel mercato del nuovo, non è facile trovare qualcosa di sostanzialmente migliore, tra l'altro.
Quindi: ascoltale nel tuo ambiente e valuta se quella impostazione timbrica ti soddisfa oppure no. Il resto dell'impianto non è male ma c'è una cosa che non mi convince e se hai letto un po' di risposte su questa Rubrica dovresti aver già capito di cosa sto parlando: l'accoppiata pre + amplificatore integrato! Ci vedrei molto meglio un integrato con ingresso phono (es. Arcam o Audio Analogue, per non allontanarti dall'equilibrio timbrico raggiunto) oppure un pre fono di qualità da affiancare al tuo NAD integrato. La soluzione completamente integrata, comunque, mi piace molto di più. Ottime le sorgenti, sia quella analogica che quelle digitali, non prevederei un upgrade di queste a breve termine. Concentrati su amplificazione e diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Claudio,
mi sembra abbia messo insieme un ottimo impianto, omogeneo ed equilibrato. La libreria in noce non gode della mia approvazione ma questo lo sapevi già! :-) Quel che più conta è che tu sia soddisfatto di ciò che senti. Migliorare è sempre possibile, ma occorre capire in quale direzione muoversi ovvero individuare dei parametri dell'ascolto che per qualche motivo non ci soddisfano più: suono confuso, troppi bassi, pochi bassi, fatica d'ascolto, immagine non soddisfacente etc. Puoi certamente provare il biwiring, il risultato può variare a seconda dei casi e della tua sensibilità nell'individuare differenze. Io credo che sia sempre meglio utilizzare un singolo cavo migliore al posto di due peggiori, ma tentar non nuoce.
Certo, potresti ottenere molto di più con interventi più drastici sul posizionamento dei diffusori e con la sostituzione degli stessi, ove possibile, con un modello da pavimento, magari ancora della stessa serie (le 655), per non discostarti troppo dall'equilibrio già raggiunto.
Quella disposizione in foto, però, è davvero IMPROPONIBILE, anzi sarebbe velleitario anche solo parlare di modifiche minimali come il biwiring, quando a valle di tutto c'è una situazione così compromessa. In pratica hai relegato un dignitoso impianto HiFi al ruolo di compattone da ipermercato. No, non si fa così :-)
Quello che dovresti fare, comunque, è ascoltare altri impianti, par capire cosa cercare perché a mio parere la strada è ancora molto, molto lunga. Se questo è il tuo primo impianto, è assolutamente logico che non sappia bene cosa cercare, quindi armati di pazienza e ascolta. Oppure, più semplicemente e pragmaticamente, goditelo cosi come è, il cervello si abitua in fretta al meglio e son sicuro non passerà molto tempo prima che cominci a rodere il tarlo del desiderio di miglioramento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Impianto nel sottotetto
LC
Piedini fermaporta
LC
Re: Nuovo amplificatore
LC
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Stavolta, ispirato da una lettera di questa settimana, azzardo un brano di musica concreta, la fantastica Psyche rock del compositore francese Pierre Henry che, nel lontano 1967, senza computer e campionatori (solo nastri e sapienti tagli e cuci manuali) scioccava l'intellighenzia musicale dell'epoca (1967!!!) con un brano di trip-hop ante litteram, che avrebbe fatto la felicità di tanti compositori moderni in vena di scalare le classifiche. La cosa più incredibile è quanto suoni attuale suoni oggi un brano di 50 anni fa. Immaginatevi come suonasse all'epoca.
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© Copyright 2013 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Buongiorno direttore,
sono un ragazzo di 28 anni appassionato di musica e negli anni ho coltivato
anche la passione per come questa dovrebbe essere riprodotta nel migliore dei
modi. Come Lei spesso dice l'ambiente d'ascolto è il principale strumento di
cui disporre, quindi adesso che devo cambiare casa vorrei trovare un locale
dove installare l'impianto che sia il più idoneo possibile. L'impianto è così
composto:
Al momento il tutto si trova in un salottino di circa 16 mq, ma la speranza è
quella di avere a disposizione un ambiente di circa 40 mq. Purtroppo le scelte vanno fatte in due :))) almeno sulla carta, quindi per
accontentare la mia ragazza mi si prospetterebbe l'idea di un sottotetto di
circa 45 mq a pianta rettangolare, tutto open space con altezza minima di 150
cm sui lati e una massima di 230 cm in centro, tutto con travi in legno e
parquet, niente finestre solo 2 abbaini.Sono sempre stato dubbioso sui
sottotetti come "buoni ambienti" per via delle altezze, ma sinceramente non ho
mai ascoltato nessun impianto in un ambiente simile.
Premesso che le Opus hanno dei bassi molto vigorosi e scendono in basso come pochi, come giudica Lei un
ambiente simile? Meglio forse orientarsi su una taverna? Scusi per il quesito
forse un po' strambo.
Grazie mille per tutto quello che fa, un grazie veramente di cuore.
Cordiale saluti,
Giacomo - E-mail: giacomorusso2001 (at) libero.it
Caro Giacomo,
il sottotetto, visto in foto, ha un che di claustrofobico, ma a parte questo non dovrebbe essere tanto male, quel tetto irregolare e in legno mi fa ben sperare, di sicuro aiuta a minimizzare la formazione di riverberi e onde stazionarie a bassa frequenza. Anche il parquet, magari attenuato sapientemente con dei tappeti, potrebbe contribuire alla buona riuscita della nuova installazione. L'importante è che l'open space non rimanga anche un empty space, quindi dovrai pensare di arredarlo un po' ad hoc, qualche divano o poltrona, tappeti, cuscini, scaffali con libri, qualche piccolo arazzo alle pareti. È molto difficile prevedere come suoneranno la Avalon in questo ambiente, probabilmente dovrai fare un bel po' di tentativi di posizionamento. Però, se questa fatica sarà ripagata dal poter disporre di uno spazio dove nessun'altro mette becco e tu possa goderti la tua musica in santa pace, allora ben vengano i sacrifici.
A mio parere, le Opus si esprimeranno meglio in un ambiente così grande piuttosto che in quello attuale. Ci sarà da lavorarci, ma le soddisfazioni, a mio parere, non mancheranno. Certo che, accidenti, se a 28 anni hai già le Avalon Opus...a 40 con cosa pensi di ascoltare? :-)
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
Caro direttore,
Le scrivo a distanza di pochi giorni per condividere con Lei questa mia esperienza. Ieri mi trovavo in un negozio di articoli per casa e fai da te (tipo Brico per intenderci) quando ho notato dei piedini in gomma battiporta che mi hanno fatto subito ricordare i famosi piedini Upim. Appena arrivato a casa li ho provati sotto il lettore CD ed il risultato e' stato incredibile: la scena sonora si e' allargata ed ora e' molto piu' a fuoco, consentendomi di "vedere" gli strumenti come prima non potevo. L'analiticita' anche e' migliorata e non di poco, senza perdere in musicalita'. Ma sono state le voci ad impressionarmi realmente. Ho chiuso gli occhi e finalmente Sade cantava nella mia stanza, ho avuto insomma l'illusione. Anche mia moglie, pur non capendo nulla di hifi, si e' avvicinata dicendomi "questo stereo si sente proprio bene", cosa che mi ha realmente impressionato piu' dei risultati di cui sopra ;)))
A presto,
Cordiali saluti,
Roberto - E-mail: robysantor (at) hotmail.com
Caro Roberto,
quanti bei ricordi hai riportato alla mia mente con questo messaggio! Quando proposi quei piedini fermaporta correva l'anno 1998 (!!!) e TNT-Audio aveva pochi anni di vita e tanto entusiasmo. Ricordo quella scoperta con piacere, perché con una cifra ridicola si potevano provare i benefici di un migliore isolamento dalle vibrazioni, benefici che non hai faticato a scoprire anche tu. L'effetto è proprio quello descritto, certo, può cambiare da apparecchio ad apparecchio, ma alcuni punti fermi restano. Il fatto che anche tua moglie abbia espresso apprezzamento, al di là di un possibile effetto di amorosa compassione per le nostre manie, sempre da tenere in debito conto, significa che il miglioramento c'è stato in maniera tangibile. Piuttosto, mi chiedo come mai tu abbia tardato così tanto a fare questa prova, quell'articolo ormai ha compiuto 15 anni che, sul web, significa preistoria! :-)
Già che ci sei, perché non provare allora tutti gli altri tweak a costo quasi zero che abbiamo proposto in tutti questi anni? Son sicuro che troverai il tutto molto divertente e, soprattutto, istruttivo!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Gentile Professore (e scusi per l'Ingegnere!) grazie della risposta, che mi è stata molto utile, e credo che seguirò il suo consiglio. Già l'idea di proseguire su Rotel è una indicazione preziosa. Preciso solo che:
non chiedevo consiglio su MARCHE dei cavi (avevo letto della proibizione!) ma
sul genere: tipo: meglio freddi e veloci, meglio morbidi e caldi ecc)
tanto per avere un orientamento generale su possibili ottimizzazioni.
Il posizionamento dei diffusori è quel che è, purtroppo; avrà visto, un
quella stanza deve starci tutto, devo accontentarmi: devo dire però che almeno
al mio grezzo orecchio, non è così un disastro come anche io temevo.
Infine, la musica: non intendo stabilire, in musica ed in generale nell'arte,
una distinzione artificiosa, e credo profondamente falsa e fuorviante, tra
"basso" ed "alto": del resto, a chi ascolta sia classica che jazz e prog,
quest'idea proprio non può essere attribuita.
Tuttavia, ed è mia -discutibile, ci mancherebbe - convinzione (oltre che
indisputabile gusto) che strutture musicali ed armoniche eccessivamente
semplici e ripetitive, con prevalenza di ritmiche nemmeno sudatamente
"suonate", ma semplicemente campionate, costituiscano una barbarizzazione del
gusto e soprattutto delle modalità di socializzazione, specie delle giovani
generazioni, a cui la musica fa da pretesto e da collante.
Basterebbe vedere quali sostanze siano di prevalente consumo nelle discoteche,
e confrontare i loro effetti con quelli di quelle in uso trent'anni fa, per
dover ammettere quanto sospetto sia fondato.
Con ciò, senza storcere affatto il naso davanti ad ogni novità, e senza
posare a laudatores temporis acti. Ma, questa della disputa tra antichi e moderni, di cui siamo, perlomeno io,
solo tardi epigoni, è un dibattito eterno, e temo che non lo chiuderemo nemmeno
stavolta. Resta, sincera, l'ammirazione per la passione e la competenza (che ne è
figlia) che traspaiono dalle sue risposte.
Giancarlo - E-mail: tamin (at) libero.it
Caro Giancarlo,
grazie per il feedback e per gli spunti di discussione. Per quanto riguarda i cavi, è difficile dire quale tipologia scegliere, diciamo che tutto si potrà fare a posteriori quando il nuovo amplificatore sarà entrato a far parte dell'impianto. Solo allora potrai capire se sarà il caso di assecondare alcune tendenze o provare ad addolcirle. Fare questo in via preventiva non è ragionevole.
Sulla musica purtroppo, continuo a essere in disaccordo. Capisco che a un amante del prog, che è il tecnicismo e il barocco elevati all'ennesima potenza, le strutture (apparentemente!!!) semplici di certo trip-hop possano sembrare robaccia fatta al PC con poco sforzo. Credimi, non è esattamente così. Le cose belle sono sempre frutto - salvo casi fortuiti - di lavoro, genio compositivo e tanta fatica. D'altra parte, se andiamo a vedere i grandi pezzi di musica contemporanea (avanguardia etc.) non è difficile trattenersi dallo storcere il naso ma come per tanta altra arte (pittura, scultura, cinema etc.) serve sempre la chiave di lettura corretta, che va oltre il tecnicismo fine a se stesso. Prendi ad esempio il brano di questa settimana, un classico caso di musica concreta che all'epoca (1967) deve aver fatto gridare allo scandalo più di un benpensante colto. Il fatto è che quei suoni e quei ritmi erano avanti di quasi cinquant'anni rispetto al loro tempo. Hai presente cosa girava nella hit parade italiana del 1967? Ti aiuto io: A chi di Fausto Leali e Cuore matto di Little Tony. Oggi quei suoni atrusi di Henry hanno un senso, allora saranno sembrate stramberie da compositori senza capacità tecniche e senza talento.
Ancora, non è un caso che dopo tanto barocco progressive sia arrivato il punk, l'esatto opposto: strutture musicali ridotte all'osso, zero tecnica e tanta rabbia opposta al manierismo zeppo di abbellimenti, capelli lunghi e pantaloni a zampa d'elefante. Anche Berlioz, che oggi ascoltiamo come se fosse un qualunque grande classico, all'epoca fu accusato di non saper comporre musica. Ecco cosa diceva di lui Mendelssohn: Senza un briciolo di talento, cerca a tentoni nelle tenebre, si crede il creatore d'un mondo nuovo, e con tutto ciò scrive le cose più detestabili, e non fa che parlare di Beethoven, Schiller e Goethe.
Quanto ai giovani d'oggi...io non so se tu sia a contatto con loro. Io sì, costantemente, per lavoro e in famiglia. Ti garantisco che - musicalmente - sono meno imbecilli di quanto si pensi. Quelli veramente appassionati di musica (sempre pochi, esattamente come 20, 30 o 40 anni fa) sono informati, attenti al vecchio e al nuovo e sanno distinguere la musica da ballo (che ha la sua dignità, basti pensare alla musica classica!) da quella nata per altri scopi. Dai loro una chance, anche noi vecchi tromboni, da giovani, non è che fossimo poi chissà quali pozzi di cultura.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Caro Marco,
nel mio impianto ho esattamente cavi così lunghi :-) e i vantaggi di non avere niente tra i diffusori superano ampiamente gli EVENTUALI svantaggi di un collegamento così distante. Intanto considera che i cavi audio hanno valori di resistenza molto bassi, 3 metri o 10 metri di lunghezza non fanno grande differenza. Cosa dovrebbero dire gli appassionati Naim trovandosi obbligati a usare cavi di lunghezza MINIMA di 3.5 metri? Naim consiglia i suoi cavi per le sue elettroniche e la lunghezza deve essere ALMENO quella per poter raggiungere i parametri elettrici ideali per il funzionamento degli stadi finali di amplificazione.
Credimi, usa pure cavi lunghi, vedrai che il suono non si deteriora. Certo, ove possibile, meglio tenerli corti, onde evitare grovigli e matasse, ma se ben distesi lungo la parete laterale anche spezzoni da 10 metri non sono un grosso problema. Semmai...hai ragione sul costo ma...per fare un esperimento basta anche un semplice cavo elettrico di buona sezione da pochi euro, ad esempio il nostro progetto TNT Star. Fai un tentativo, poi mi saprai dire se è meglio il cavo corto e buono, con l'impianto in mezzo ai piedi, o il cavo lungo e modesto ma coi diffusori LIBERI da tutto il resto. E poi...hai idea di quanto possano essere lunghi i cavi in una sala di registrazione o, peggio, in un concerto live? :-)
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Alfonso,
concordo con te sull'opportunità di passare a un amplificatore che abbia anche il pre fono e, magari gli ingressi digitali. Per l'AirPlay puoi dotarti di un'interfaccia Airport Express che usata si trova sui 40/50 euro. Come amplificatore potresti pensare a un Rotel RA11 (meno di 600€) che ha sia l'ingresso phono MM di buona qualità sia gli ingressi digitali coassiali e ottici, oltre a una comoda presa frontale USB per collegamenti al volo di chiavette e altri dispositivi multimediali (telefoni etc.). Dispone di un DAC interno D/A Wolfson WM8740 24bit/192KHz che da solo è garanzia di ottima qualità.
L'abbinamento timbrico con le tue B&W forse non è il massimo, se l'ambiente fosse molto riflettente (leggi: vuoto) il suono risultante potrebbe essere un po' troppo vivace e brillante in gamma medio-alta, certamente più aperto di quanto non sia ora con il tuo NAD. Non ci sono tante alternative, purtroppo, e credo nessuna in questa fascia di prezzo. Qualora il suono con le B&W dovesse sembrarti troppo vivace, potresti anche pianificare una loro sostituzione futura con qualcosa di più tranquillo.
Per quanto riguarda il bel Thorens TD166, assicurati di installare una testina nuova o di sostituire almeno la puntina a quella vecchia, gli LP vanno trattati con cura. Poi segui le nostre indicazioni su come regolarlo ad hoc, è fondamentale per godere appieno del suono analogico. Prima di dare in pasto vecchi LP a una nuova puntina, assicurati che siano ben puliti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Stavolta me lo dico da solo, leggendo la sua ultima risposta ho pensato di non essermi spiegato o che Lei fosse impazzito. Ma come? Passo da una Infinity 8k a una Totem Forest a una Tannoy Monitor sono insoddisfatto e mi consiglia una magneplanar... ma come la piloto? Ma non ha bassi? Ma come muove l'aria?
Poi vista la Sua credibilità e le mie conoscenze...e visto che comunque il mio ampli (Densen DM10 a 75watt)
è davvero un oggetto a cui l'attributo definitivo si può accostare senza essere eretici ho deciso di provare, mi son fatto prestare una
SMG e una MG-i (che ho tenuto) tanto per fare pochi danni economici in caso di botto.
Ho passato due giorni a lottare con la stanza perchè in questo caso 20 cm fanno grande differenza ma alla fine....
OK non avevo capito niente... avevo letto dotti pareri di audiofili sordi o ubriachi o di gente piena di pregiudizi
intanti i bassi tutti e profondissimi ma ciò che lascia di stucco è l'aria, l'equilibrio la velocità, mai sentito suonare così e più dai sù di volume più migliora. La musica ha un altro ritmo e.... ed è dappertutto, ok non c'e' l'impatto viscerale dell'Infinity 8k o l'ammaliatrice dolcezza della Totem e l'ho sentito specialmente ad esempio in big band bossa nova di quincy jones che non muove lo stomaco ma anche mia moglie che da anni mi subisce passivamente mi ha detto .... questa è diversa che ritmo, alza un po' Madonna fammi sentire (ok ascolto Madonna
con una Magneplanar e non ho vergogna....) e allora giù a ruotare la manopola del Densen oltre ore 12 e più ce n'e' meglio è!
Magari non sarà il suono più "vero" ma chi ha detto che la verità è bella, e comunque se voglio la verità vado al concerto non sto in casa
davanti allo stereo.
L'accoppiamento con il Densen poi mi pare riuscito, la qualità dello stadio di alimentazione, c'e' tanta corrente e si sente il basso abbastanza "mollato del densen" è gradito al diffusore così come la dolcezza del medio alto, comunque per la prima volta da anni con la mano ho sentito il Densen ben caldo (di norma lo chassis rimane a temperature polari anche dopo diverse ore), insomma ascoltate in una stanza grande (oltre 40 mq, marmo per terra, irregolare e riflettente) datevi una possibilità...una Magneplanar, chiudete gli occhi (internet) e aprite le orecchie
E per i fortunati possessori di un Densen DM10...ruotate pure senza economia a destra la manopola del volume come fosse l'acceleratore
di una "vera" Alfa Romeo ... tanto non uscirà di strada.
Con i migliori ringraziamenti,
Francesco - E-mail: mazzettif (at) gmail.com
Caro Francesco,
lieto di averti consigliato un efficace e soddisfacente cambio di prospettiva. Vedi, gli audiofili sono personaggi strani, ascoltano più con gli occhi che con le orecchie. Ecco perché le valvole, che si vedono e sono pure illuminate, ecco perché i VU Meters blu che danzano, ecco perché i woofer dinamici che sono grossi e si muovono avanti e indietro, ecco perché gli amplificatori grossi come lavatrici e ricavati da un blocco di alluminio pieno...siamo peggio dei bambini, almeno ammettiamolo. A volte, anzi sempre, gli occhi occorrerebbe chiuderli, fregarsene di quel che si vede e concentrarsi su ciò che si sente. I pannelli Magnaplanar sono quanto di meno audiofilo si possa immaginare: sottili, leggerissimi, senza altoparlanti in vista...quale audiofilo li metterebbe tra la lista dei suoi desideri? E invece, come ho suggerito più di una volta, possono risolvere tanti problemi e suonare maledettamente bene. Certo, il basso non sarà quello da botta allo stomaco ma l'ariosità, la velocità, la trasparenza e la pulizia sono tutte da sentire e peccato che non si possano anche vedere, avrebbero molti più estimatori.
Quanto alla posizione della manopola del volume, mai capirò che problema abbiano gli audiofili a ruotarla verso destra: fintanto che non arriva la distorsione, l'ampli è ben felice di suonare...so di molti che hanno terrore di arrivare a ore 12 come se fossero le antiche colonne d'Ercole! Ma perché? Si prende la scossa oltre quel punto? :-))
Goditi le tue Magnelanar, almeno una cosa, da questa vicenda, l'abbiamo imparata: i pregiudizi, in HiFi, fanno sempre troppe vittime.
Poiché l'embedding del video potrebbe essere vietato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Anche il video è interessante per gli audiofli: valvole e condensatori ovunque.