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Caro Davide,
la disposizione in ambiente mi pare quella standard del 99% dei saloni moderni adibiti anche all'ascolto della musica. Il mobile alle spalle dei diffusori sarebbe meglio se non ci fosse e così pure non mi piace un divanetto che mi sembra troppo vicino al diffusore destro...per il resto direi che siamo nella norma. Dalla pianta la stanza appare praticamente vuota, temo che l'acustica sia molto lontana dall'essere ottimale. Una volta che l'impianto sarà installato potrai verificare di persona ed eventualmente correre ai ripari con l'inserimento di elementi assorbenti (tappeti, arazzi, tele, cuscini etc.).
L'abbinamento diffusori-elettroniche che ti hanno proposto è buono, visto che timbricamente quei componenti Audio Analogue dovrebbero sposarsi bene con le caratteristiche timbriche delle Monitor Audio Silver 8. Se l'ambiente è riflettente come sembra, ti serviva giusto qualcosa per attenuare eventuali, possibili esuberi di brillantezza in gamma medio-alta e i Crescendo dovrebbero essere adatti alo scopo. Dal punto di vista elettrico non vedo problemi di sorta, i diffusori hanno un'impedenza da 4 ohm nominali e una sensibilità di 90 dB, questo significa che, nei tuoi ascolti a volume moderato come lo definsci tu, quegli 80 watt sono assolutamente sovrabbondanti. Sarà già tanto se ne utilizzerai una decina al massimo. Fai conto che con 10 watt di potenza sei già a 100 dB di pressione sonora a un metro di distanza dai diffusori!
Quindi stai tranquillo: il Crescendo non sarà mai tirato per il collo, anzi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Simone,
posso iniziare con un consiglio spassionato? Lascia perdere! Se hai già questa gran confusione in testa su classi di funzionamento, potenze, sinusoidi, collegamenti analogici e digitali etc. come puoi anche solo pensare di mettere mano al saldatore e costruirti un amplificatore tutto da solo? L'autocostruzione è un bel passatempo, ma può essere costosa e molto pericolosa nelle mani di un assoluto principiante. Non si può giocare così alla leggera con la 230 volt, può essere un'esperienza elettrizzante nel senso peggiore del termine. Tra l'altro, ti preoccupi della classe di funzionamento del futuro amplificatore quando a monte e a valle di esso ci metterai componenti assolutamente inadeguati (un lettore DVD e i diffusori di un sistemino integrato). No, non ci siamo davvero.
La soluzione per il tuo problema si chiama diffusore attivo: con 200-300 euro acquisti un'eccellente coppia di diffusori attivi da collegare (con le uscite RCA!!!! Quelle bianco/rosse, per capirci) al lettore DVD: in un colpo solo migliori la qualità dei diffusori e risolvi il problema dell'amplificazione. Nel catalogo M-Audio ci sono ottime soluzioni in ogni classe di prezzo. Io ho positivamente recensito il modello M-Audio BX-8 D2 ma ce ne sono di più piccoli ed economici. Tutto ciò premesso, provo a dissipare un po' della nebbia che ti si è formata nel leggere (senza capire) sia Wikipedia che altri siti web o forum (immagino). Tutte le classi di funzionamento vanno bene, se ben implementate e realizzate: si può ottenere qualunque potenza e tassi di distorsione trascurabili con tutte le tecnologie che hai citato. I Classe D, poi, sono amplificatori come tutti gli altri e di digitale hanno un bel niente: si collegano a qualunque sorgente (che abbia uscite analogiche!!!) e la amplificano. Tra l'altro, come puoi collegare il DVD usando l'uscita digitale? Ascolteresti solo una sequenza di zero e uno :-)
No, servono un'uscita analogica (quella rossa/nera o rossa/bianca) e un amplificatore qualunque.
Un consiglio generale, se posso permettermi: leggi almeno le FAQ del nostro sito, usano un linguaggio semplice e sono pensate esattamente per i principianti assoluti. Non si può pretendere che un bambino che abbia appena imparato a muovere i primi passi corra in batteria con Usain Bolt.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
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Caro Fabio,
intanto nessuno ti obbliga a collegare questi diffusori in biwiring! Basta usare un solo cavo e ponticellare i morsetti degli alti e dei bassi (anzi, li danno già ponticellati!). Qualora decidessi per il biwiring, temo abbia ragione il tuo negoziante, l'impedenza vista dall'amplificatore sostanzialmente non cambia, perché il carico offerto dagli altoparlanti è lo stesso. L'unica differenza è che nel crossover le celle di filtraggio di woofer e tweeter sono separate ma all'atto pratico l'amplificatore vede sempre lo stesso carico.
Puoi anche collegare i doppi cavi ancora alla singola coppia di morsetti, senza sfruttare eventuali doppie uscite A-B per i diffusori. Quindi: puoi usare tranquillamente anche il biwiring anche se, a mio parere, è una spesa (e una complicazione) inutile, specie in un impianto HT senza grandi pretese. Semmai, visto che l'amplificatore sembra non gradire carichi sotto i 6 ohm io rispetterei le sue esigenze scegliendo diffusori da 8 ohm nominali, così sei più sicuro e stai lontano dalla zona proibita. Tieni conto, infatti, che se l'impedenza nominale è 8 ohm ciò non significa che si mantenga costante su tutto il range di frequenze, può capitare che, per esempio, in gamma bassa, abbia dei minimi molto inferiori al valore nominale. Per questa ragione più si sta distanti dall'impedenza minima consigliata e meglio è.
Infine, permettimi la correzione di un errore che da un autocostruttore di HiFi car non mi sarei aspettato: con un tester misuri la resistenza in continua dell'altoparlante, l'impedenza non è un valore fisso ma una curva completa di valori, su tutto il range audio, da 20 a 20.000 Hz. Quando si parla di impedenza 8 ohm infatti si intende un valore indicativo del modulo dell'impedenza che varia "intorno" agli 8 ohm.
Il grafico qui sopra, preso dalla rivista HomeTheaterhifi.com, mostra il tormentatissimo andamento del modulo dell'impedenza (curva verde) di un diffusore dichiarato come 8 ohm nominali (B&W 804S). Come puoi vedere, a 50 Hz c'è un picco di circa 20 (venti) ohm, poi sta vicina ai 3 (tre!) ohm dai 100 ai 200 Hz circa, e infine un altro picco di oltre 30 ohm a 2500 Hz circa. Mediamente si dice però che la sua impedenza è di 8 ohm :-)
Spero di non averti spaventato troppo :-)
Lucio Cadeddu
Ancora su impedenza
Buongiorno Direttore, ti chiedo umilmente scusa ma ho bisogno di fare un aggiornamento alla precedente email di pari oggetto.
Mi sono accorto da solo cosa succede! L'alimentatore si spegne, per poi riprendere dopo qualche secondo.
Credo e spero vada in protezione e di non averlo rovinato. Mi sembra molto strano perchè l'ho provato a volume bassissimo, diciamo tra un
quarto e massimo mezzo giro del potenziometro del volume (e quindi credo della tensione erogata) e per periodi brevi.
Evidentemente i 4ohm nominali delle mie casse scendono abbondantenemente sotto a tale valore.
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Lettore cd per ampli ARC VSI55
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Ho visto anche degli audiofili felici
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Per questo inizio anno ho scelto qualcosa dal nuovo mondo ovvero l'allegro con fuoco della Nona Sinfonia di Dvorak "Dal nuovo mondo" diretta da un giovanissimo Karajan - correva l'anno 1966! - coi suoi Berliner Philarmoniker. Nella speranza che questa allegra esplosione di suoni sia di buon auspicio per tutti e per il nuovo anno appena iniziato!
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© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Buongiorno Direttore, ho appena acquistato un amplificatore Dayton Audio DTA-100a, con l'intenzione di realizzare un impinato HI-FI economico per una piccola stanza (circa 2,8m x 4,5m). Era mia intenzione abbinargli delle casse Indiana Line TESI 240 o 260 ancora da acquistare.
Sull'amplificatore e nel manuale di istruzioni in caratteri cubitali è riportato che non può pilotare carichi sotto i 6ohm.
Le mie casse attuali (economiche, recuperate da un compattone KENWOOD, che tra l'altro mi sembra che suonino dignitosamente con l'ampli di cui sopra) sono da 4ohm.
Le domande:
Ringrazio per l'attenzione e per la risposta.
Comunque, e purtroppo, ho interrotto i miei esperimenti pratici. Sono però riuscito a reperire su internet alcuni diagrammi frequenza/impedenza
di funzionamento delle TESI sia 240 che 260. Da li ho visto che effettivamente, a determinate frequenze, l'impedenza di
tali casse scende fino a 4ohm. La cosa mi preoccupa parecchio anche se credo non siamo nelle condizioni delle
attuali casse dove i 4ohm nominali sono forse i massimi o giù di li mentre nelle TESI sono effettivamente i minimi.
Visto che si tratta di un impianto economico, da installarsi in una situazione non ottimale, mi chiedo a questo punto se abbia senso spendere dei soldi nelle TESI con il rischio di avere dei problemi con l'alimentatore. Avrei valutato una terza ipotesi ovvero le casse SCYTHE KROCRAFT.
Sempre da prove reperite su internet ho visto che invece queste non scendono mai sotto gli 8ohm nominali, in nessun campo di frequenza.
Hanno sicuramente una sensibilità molto diversa dalle TESI, ma tenuto conto del costo (circa 1/4) e dell'ambiente dove andrebbero installate (molto
piccolo) mi sembrano a questo punto la scelta migliore visto che teoricamente il DTA 100a un po' di watt li dovrebbe dare per smuoverle.
Cosa ne dici?
Mi scuso ancora per la doppia email, e ringrazio per l'attenzione.
Marco - E-mail: msartori (at) libero.it
Caro Marco,
dopo che sono stati segnalati, nel mondo, vari episodi di DTA-100 passati a miglior vita pilotando carichi bassi la Casa Costruttrice ha preferito correre ai ripari e scrivere chiaramente che al di sotto dei 6 ohm nominali è meglio non scendere. Il problema quale è? È esattamente lo stesso della lettera precedente: talvolta diffusori con impedenze nominali elevate presentano delle ampie zone dove l'impedenza scende bruscamente a valori pericolosi. Questo in parte spiega come mai i DTA-100 talvolta defungono e qualche altra volta no, quando collegati a diffusori da carico pericoloso. Il Dayton che ho provato io, ad esempio, non ha battuto ciglio nel pilotare diffusori difficili - almeno sulla carta - magari avrebbe fatto harakiri su diffusori solo apparentemente meno problematici (vedi grafico alla lettera precedente). Diciamo che, per stare sul sicuro, meglio orientarsi su diffusori dall'impedenza non bassa, se 8 ohm nominali, meglio.
Non credo avrai problemi con le Indiana Line che citi, io propenderei per le 260 che ti daranno un basso più profondo e sostanzioso. La stanza non è poi così piccola, l'unico fastidio è la ridotta distanza dalle pareti laterali, ma si tratta di un peccato veniale, a patto che la parete posteriore sia sufficientemente distante (almeno 50 cm).
Le Scythe sono qualitativamente inferiori, hanno un basso sicuramente più limitato, come estensione e come impatto, ma potrebbero essere una possibile alternativa. La potenza del Dayton le farà suonare abbastanza forte, su questo non ci sono dubbi. Se la differenza di prezzo fosse per te un fattore decisivo, opta pure per le piccole KroCraft.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Roberto,
non credo abbia molto senso investire nel pre fono una cifra analoga al valore dell'intero amplificatore integrato in tuo possesso. La cosa più razionale e sensata sarebbe quella di vendere il Rotel e prendere un integrato di qualità superiore, così da migliorare l'ascolto anche con le altre sorgenti. Non so quanto ci possa ricavare (credo circa 200€) ma, aggiungendo la cifra stanziata per il pre fono esterno e cercando con pazienza nel mercato dell'usato, un miglioramento generale abbastanza sensibile dovresti averlo. Tieni conto che con 500€ nell'usato acquisti amplificatori che costavano almeno il doppio. Volendo migliorare, invece, solo le prestazioni della sorgente analogica, forse sarebbe più opportuno iniziare dalla testina. Con la cifra stanziata trovi una Ortofon 2M Bronze, una Clearaudio Aurum Classic 001 o le solite Grado (tipo la Gold1 che abbiamo recensito poco tempo fa). Tutto dipende da ciò che stai cercando veramente, se un upgrade generale o un miglioramento della sola sezione analogica. Per un pre fono esterno ci sarà tempo in seguito, una volta migliorata la testina.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Orghe,
per l'impianto secondario andrà benissimo il Rotel RCX, è un buon componente e credo le aspettative per il secondo impianto siano inferiori rispetto a quelle per l'impianto principale...
Per quest'ultimo ti consiglierei di vendere entrambi gli integrati NAD, non avrai difficoltà a piazzarli bene nel mercato dell'usato, sono sempre molto richiesti. Col ricavato della vendita aumentato del budget che avevi preventivato puoi acquistare un integrato moderno di livello più elevato. A mio parere dovresti riuscire a ricavare circa 400€ dalla vendita dei due integrati (se perfetti) e con gli altri 300€ stanziati arrivi a circa 700 euro; totali. Con questa cifra, nel nuovo, potresti anche prendere in considerazione i nuovi integrati già dotati di DAC, ad esempio il Rotel RA12 (650€) che ha ingressi sia ottici che coassiali che USB. In questo modo risparmieresti anche sull'acquisto del DAC!
Volendo, visto che avevi anche preventivato una certa cifra per il DAC, potresti persino arrivare all'integrato NAD C356DAC (circa 900€). Tenendo conto però che sembri prediligere suoni puliti e dettagliati, tra i due forse la scelta più sensata sarebbe proprio il Rotel. Un'altra soluzione, un po' più estrema, sarebbe il nuovo integrato nuforce DDA-100 (circa 650€) che dispone di soli ingressi digitali e amplifica il segnale direttamente nel dominio digitale. Come vedi le soluzioni non mancano di certo e, come mia abitudine, cerco di consigliare componenti che semplificano l'impianto anziché complicarlo inutilmente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Direttore,
le scrive un appassionato di musica che nell'ultimo anno ha scoperto quante
emozioni può dare un ascolto in alta fedeltà. Il primo passo che ho fatto in questa direzione, è stato sostituire i miei
vecchi diffusori Bose 201 con dei B&W 685. Poi è toccato all'amplificatore, un datato entry level della Onkyo, sostituito
da un Audio Research VSI55 usato di qualche anno. Le confesso che quest'ultima modifica mi ha strappato sorrisi a non finire.
Ascoltare quell'amplificatore è una gioia :-)
Ora vorrei affiancargli un lettore cd che sia all'altezza (posseggo un vecchio Onkyo dx-7222), magari rivolgendosi al mercato dell'usato, con un budget di circa 500 euro o giù di lì, se possibile. Vorrei cortesemente un consiglio sui modelli che bene si accosterebbero al mio
impianto ed ai miei gusti, che amano un suono caldo, morbido e non tollerano alte frequenze taglienti.
Il genere di musica che prediligo è.... davvero di tutto (classica a parte). Grazie per il tempo dedicatomi e attendo con ansia una sua risposta.
Danilo - E-mail: danilo.dps (at) libero.it
Caro Danilo,
congratulazioni per i passi avanti che hai compiuto, in particolare è stato un ottimo acquisto quello dell'integrato ARC. Con la cifra a tua disposizione, nell'usato, per avere un suono tendenzialmente poco tagliente in gamma medio-alta dovresti cercare tra i lettori CD di Rega, Arcam, Audio Analogue e, con un po' di fortuna, Naim. Non prendere in considerazione modelli troppo vecchi ma restringi il campo a componenti con meno di dieci anni di vita. Un Rega Planet o un Jupiter/Apollo sarebbero acquisti abbastanza sicuri ma anche i Naim CD5/CD5i, trovandoli ad un prezzo che rientri nel budget stanziato non sarebbero male, anzi! Tieni conto che soprattutto i CD player inglesi si acquistano a prezzi molto bassi in UK, per due ragioni: intanto perché i prezzi d'origine spesso erano molto inferiori rispetto a quelli italiani e poi in generale il mercato sencond-hand inglese è molto più vasto e ricco, con un maggior numero di offerte, onde per cui i prezzi sono mediamente bassi. In Italia potresti acquistare meglio qualche macchina Audio Analogue, ti consiglierei di farti un giro sui vari siti di compro/vendo di materiale usato (ma anche Ebay e subito.it) per vedere cosa offre il mercato.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Massimiliano,
faccio uno strappo alla regola perché, per coincidenza, qualche lettera sopra avevo pubblicato il grafico dell'impedenza proprio delle tue 804S. Non si tratta, come si capisce da detto grafico, di un carico facile per un amplificatore Home Theater. I tuoi diffusori precedenti avevano il minimo dell'impedenza a 4.6 Ohm, un valore assolutamente tranquillo per la maggior parte degli amplificatori, mentre le 804S scendono ben più in basso (il minimo è a 3 ohm!), e in più presentano rotazioni di fase abbastanza importanti. Nonostante siano più sensibili delle CDM1NT (90 dB contro 88) il tuo amplificatore fatica maggiormente, tanto che devi alzare la manopola del volume per ottenere la stessa pressione sonora.
Prima di fare certe frittate occorre sempre riflettere un po': acquistare un diffusore esigente allettati dall'offerta conveniente può facilmente trasformarsi in un salasso economico, essendo poi obbligati a spendere molto di più per trovare un amplificatore che sappia pilotarlo al meglio.
Ormai la frittata è fatta e hai due alternative: o tieni l'ampli attuale e ti rassegni a ruotare maggiormente la manopola del volume (non è che gli fa male, eh) e a non sentire le 804S per tutto ciò che possono dare oppure sostituisci lo Yamaha con qualcosa di più energetico. Non seguiamo più da anni il mercato HT ma credo che un integrato HT di NAD, Rotel o Harman Kardon possa pilotare le tue nuove B&W meglio di quanto non faccia ora lo Yamaha. Altre soluzioni pasticciate non mi trovano d'accordo, eviterei dunque l'acquisto di un finale dedicato. Se e quando capirai di esserti messo in casa un impianto inutilmente ingombrante e complicato persino per l'audio dei film, potrai meditare sulla possibilità di vendere tutto (finché ha un minimo di mercato) e passare a un semplice, ma ben più performante e gradevole impianto Real Stereo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Francesco,
ogni canale del Trends eroga, più o meno, 7-8 watt RMS su un carico di 8 ohm. La potenza raddoppierebbe se la biamplificazione fosse attiva, cioè se i due amplificatori pilotassero direttamente gli altoparlanti, senza l'interposizione di un crossover passivo. Così gli 8 watt arriverebbero, senza perdite, direttamente a ogni singolo altoparlante. Il fatto che comunque ci sia di mezzo un crossover limita molto l'efficienza della biamplificazione, perché l'amplificatore si ritrova a lavorare sempre e comunque su tutta la banda audio, che viene poi tagliata brutalmente dal crossover a valle. Ecco perché la potenza realmente disponibile non raddoppia, certamentamente aumenta un po', perché nella biamplificazione passiva puoi dedicare un amplificatore per cassa oppure un amplificatore per i woofer e uno per i tweeter.
Non sono mai stato particolarmente favorevole alla biamplificazione passiva: complica il sistema, aggiunge tanti cavi e spreca tanta potenza.
Visto che il Trends, tra l'altro, non è più tanto economico, a meno che non lo acquisti usato, sarei più favorevole all'adozione di un integrato, magari ancora in Classe D, di potenza maggiore, partendo dall'economico Dayton fino ad arrivare ad implementazioni più raffinate, basate sui Tripath più potenti. Dovessi comunque decidere per la biamplificazione avresti necessità di sdoppiare le uscite del DAC con un classico sdoppiatore a Y.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Carissimo Lucio buongiorno e buone feste!
Girando su internet mi sono imbattuto sul sito www.madscientist-audio.com e ho
approfittato del campione gratuito che offrono. Complice il maltempo di questi ultimi giorni l'ho provato semplicemente sui cavi
delle casse (forse più avanti proverò le altre posizioni suggerite) e mi sembra che
qualche effetto lo abbia: suono leggermente più chiaro e definito (specialmente sulle voci), basso più
controllato... in breve, è come se eliminasse dei disturbi e pulisse un po' il
segnale...
Quello che mi da da pensare è che quanto sopra si nota con il CD come sorgente, ma
non con il vinile. Comincio a dubitare delle mie povere orecchie, e di quello che ci
sta in mezzo! Per quanto riguarda il palcoscenico sonoro, nada! Fa più effetto chiudere la porta
della stanza dove ascolto. (cvd, Lucio docet!).
Pensavo potesse essere uno spunto interessante, ma se così non fosse, cestina pure:
è stata almeno un'occasione per salutarti e farti gli auguri...
Un carissimo saluto,
Marco - E-mail: orsone61 (at) gmail.com
Caro Marco,
mi piace l'approccio della MadScientist Audio, quantomeno si discosta dal trend consueto per tutti i costruttori di questi oggetti magici ad uso audio. Dicono di utilizzare comuni e ben noti principi fisici (che però non rivelano) e di non ricorrere alla fisica quantistica, come purtroppo tanti concorrenti fanno. Non ho idea del principio di funzionamento, in generale questi accessori altro non sono che degli schermi anti-interferenze, probabilmente basati su proprietà analoghe a quella della comunissima ferrite, che si trova nella maggior parte dei cavi ad uso informatico (sono quei salsicciotti/anelli all'interno dei quali si fa passare il cavo). Non è casuale il fatto che i BlackDiscus vadano posizionati alle estremità dei cavi! Poiché sembri colpito dall'effetto (e non dubito che ci possa essere) ti consiglio di procurarti qualche anello in ferrite e di disporlo intorno ai cavi così come hai fatto con questi dischetti magici. Sarei curioso di conoscerne i risultati all'ascolto. Mi dirai: potresti provarli tu stesso! Certo che potrei ma la mia voglia di provare simili ammennicoli, dopo averne provati tanti, è prossima allo zero, preferisco concentrarmi su cose che mi divertono di più (sorgenti, amplificazioni e diffusori).
Ti auguro buon ascolto!
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