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LC
Caro Luca,
il tuo è un classico caso che si presenta spesso su questa Rubrica: audiofili che, abbagliati dal buon nome e dal prezzo basso acquistano diffusori notoriamente difficili e poi sono costretti a investire cifre importanti per riuscire a farli suonare. È capitato altre volte con Thiel e con altri prodotti non esattamente facili. Le Sara sono un carico killer per un amplificatore normodotato. Non a caso il povero Pioneer e il piccolo Cyrus sono andati in protezione, immagino termica. Forse non è necessario portare il tuo ampli in assistenza, probabilmente la protezione lo ha salvato da danni permanenti.
Le Sara hanno un'impedenza nominale dichiarata di 4 ohm ma in realtà scendono molto più in basso di così (fino a 2.6 ohm!). Mi piacerebbe dirti che bastano 300€ per pilotarle a dovere, ma non è così. L'ideale sarebbe una coppia pre/finale Naim, anche dello stesso periodo (magari revisionata) tipo il duo NAC32.5 + NAP250 (anche un NAP160 dovrebbe farcela). Con la cifra a tua disposizione potresti tentare con qualche integrato usato di NAD o Rotel, di buona potenza, e incrociare le dita. Si narra che il vecchio NAD3020 riuscisse a pilotare le Sara, ma mi sentirei molto più tranquillo e sicuro con un discendente più recente e muscoloso.
Speriamo tu riesca a trovare una soluzione, altrimenti sarai costretto o a disfarti delle tue Sara oppure a investire cifre più importanti per pilotarle a dovere. Nel modo in cui ti ho indicato magari riesci a farle funzionare ma per sentire davvero ciò di cui sono capaci, serve ben altra pappa. Mi spiace!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
non conosco gli amplificatori che proponi ma in tutta franchezza mi piacerebbe maggiormente una soluzione più minimale come un piccolo DAC USB/toslink come il Fiio che hai citato (o altro DAC della stessa Casa) da abbinare a un integratino Dayton DTA-100. Con meno di 150€ risolvi la questione amplificazione + DAC, acquistando buoni componenti, e riesci a destinare ai diffusori una cifra più sensata, che a questo punto potrebbe arrivare fino a 400€, cifra con la quale potresti anche puntare a diffusori di ben altra classe rispetto alle oneste Indiana Line Tesi 260N. Ad esempio, potresti puntare alla serie Diva di Indiana Line (le 255), oppure valutare B&W 686, Quad 11L, Klipsch RB51, Focal Chorus 705, Monitor Audio BX2.
Il posizionamento di questi diffusori all'interno di una grande libreria, come intendi fare, non è esattamente il massimo e certamente comprometterà buona parte delle prestazioni sonore ma se non ci sono alternative bisogna fare di tutto per minimizzare i danni. Ad esempio, potresti isolare i diffusori dal ripiano della libreria con dei gommini morbidi oppure, come qualche lettore di TNT ha potuto sperimentare con successo, realizzare delle slitte scorrevoli per estrarre i diffusori dalla libreria mentre si ascolta musica. Non sarà bellissimo da vedere, ma funziona.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Michele, tutti gli integrati in classe D di mia conoscenza, se dotati di uscita cuffie, fanno uso di circuiti diversi da quello principale per pilotare queste ultime. Di fatto, usando lo Scythe come ampli per le cuffie non hai affatto goduto della qualità della classe D!
La soluzione, che hai già trovato da solo, sarebbe un DAC USB dotato di uscita cuffie di qualità. Ce ne sono ormai moltissimi sul mercato e diversi sono pure stati recensiti qui su TNT-Audio. Il problema è che tu restringi il campo al solo ingresso digitale coassiale! Ti segnalo, con le caratteristiche che cerchi tu (ingresso digitale coassiale, appunto) il ProJect HeadBox DS che costa circa 250€. Avresti molte più possibilità di scelta se riuscissi a fare a meno dell'ingresso digitale coassiale e potessi utilizzare un più comune ingresso USB. A quel punto tante combinazioni DAC/ampli per cuffia si renderebbero immediatamente disponibili, in diverse fasce di prezzo.
Certo che rinunciare all'impianto e confinarsi (perché di confino si tratta!) all'ascolto in cuffia in camera da letto solo perché sono nati dei figli mi pare francamente eccessivo. Non ricordo più quante volte l'abbia scritto, ma il mio impianto è rimasto al suo posto nonostante la nascita di mia figlia. Per ragioni ovvie l'ascolto si è, nei primi anni, ristretto un po', ma mai e poi mai mi sarei rinchiuso in camera da letto con un paio di cuffie in testa per ascoltare la mia musica preferita. Sono convinto che tutte le esigenze possano essere accordate in maniera armoniosa, basta un po' di buon senso da parte di tutti.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
dici che hai seguito i nostri consigli ma a me pare ti sia sfuggito quello più importante e che con più monotonia ripetiamo ogni settimana: l'ambiente! Come puoi anche solo pensare di sistemare cotanto impianto in uno spazio come quello che si vede in foto e SPERARE che non ci siano problemi all'ascolto? Il rimbombo dei bassi è certamente solo uno dei tanti problemi!!! Diffusori così grandi, posizionati in quel modo, dentro una stanza vuota (!!!) sono solo fonte di disastri acustici. Te ne elenco qualcuno: totale mancanza dell'immagine stereofonica, suono che si impasta a volume alto e che, probabilmente, si svuota a volume basso, colorazioni in gamma medio alta e chi più ne ha più ne metta. Tra l'altro, la sistemazione delle elettroniche è davvero l'ultimo dei tuoi problemi. Comunque, già che ci sei, prova a spostarle su un'altra parete, in modo da lasciare libero lo spazio tra i diffusori.
Questi ultimi andrebbero allontanati dalla parete posteriore e nella stanza dovrebbero esserci altri elementi d'arredo che la rendono un minimo assorbente: tappeti, tende, poltrone, cuscini, arazzi, tele senza vetro etc etc. Le solite cose che ripetiamo da quasi venti anni ormai!!!
Se posso essere sincero e schietto fino in fondo: avrei speso molto, molto meno nell'impianto e un po' di più per un trattamento acustico ragionevole. Così, davvero, non ci siamo. Sapevi bene di non avere spazio per allontanare i diffusori dalla parete di fondo...e vai a prenderti dei cassoni giganti come i Turnberry? Meglio, mille volte meglio sarebbero state delle snelle torri da pavimento da spostare agevolmente in caso d'ascolto impegnato, torri che, realisticamente, ti avrebbero dato anche meno rogne con le basse frequenze.
Come dico e ripeto da sempre: non basta spendere tanto denaro (in questo caso, oltre 10.000€, giusto?) in buoni componenti per costruire un impianto HiFi: serve molto, molto di più in altri versanti (ambiente e posizionamento corretto). Prova con gli interventi che ti ho indicato ma temo che la strada sia ancora molto, molto lunga e difficoltosa. Perdona la franchezza.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
senza dubbio il primo punto dove dovrai intervenire è la testina. Con l'economicissima Ortofon OM5E non è che puoi andare molto lontano. Per non discostarti troppo dall'attuale impostazione sonora stai ancora in casa Ortofon, con una 2M Blue o 2M Bronze (volendo davvero esagerare). In alternativa una Goldring 2200 o una Grado Gold1. Se optassi per i modelli sotto ai 200€ ti resterebbero ancora circa 300€ dell'intero budget da riversare altrove. Potresti prendere un pre fono separato, come il Lehmann Black Cube Statement, per circa 320€. La differenza rispetto allo stadio phono interno al tuo Rotel sarebbe sensibile e, in più metteresti il front-end analogico al sicuro per un bel po' di tempo. Di conseguenza, quando le finanze potranno consentirtelo, valuterai l'eventuale upgrade dell'amplificazione, ampliando la rosa dei candidati anche a tutti gli integrati sprovvisti di ingresso phono.
Potresti, è vero, valutare qualche integrato usato già dotato di ingresso phono, ma con la cifra restante dall'acquisto della testina (obbligatoria!) non è che andresti a fare chissà quale salto qualitativo. Già con il nuovo pre fono e la nuova testina, se vuoi da acquistare anche in tempi separati così da poter valutare con cognizione di causa l'entità del miglioramento apportato da ogni singolo componente della catena, il suono generale del tuo impianto farà un notevole balzo in avanti.
Tieni conto che, comunque, a valle di tutto stai tenendo (e vuoi tenere, mi pare) dei bookshelf da 400€ la coppia, upgradare troppo ciò che li precede non ha molto senso, anche se la stanza è piccola.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Stefano, tanta carne al fuoco, per cui sarò sintetico :-)
Parto dal fondo, in off-topic: cosa pensi delle Alfa, Fiat e Lancia moderne l'ho espresso più volte, alcune idee sono ben riuscite, ma in generale siamo ancora molto lontani dagli standard qualitativi giapponesi. Se parliamo di emozioni alla guida, allora se ne salvano pochissime, di ogni nazionalità. L'auto d'epoca, se sportiva, ha un suo perché, ma bisogna essere pronti a far fronte a un salasso continuo, se la si volesse usare come daily driver.
Sui dischi e le copie multiple della stessa opera ho già detto più volte, le ritengo una sciocchezza. Poi, ognuno spende i propri soldi come meglio crede, naturalmente. Per la liquida, già un giocattolo come il Cocktail Audio X10 risolve tanti problemi: rippa il CD mentre lo stai ascoltando, fa tutto lui, scarica copertine, archivia etc. È comodissimo. Indubbiamente è il futuro, anzi forse il futuro è addirittura il cloud. Ci saranno nostalgici del CD? Indubbiamente, ma credo che una eventuale nostalgia per questo supporto dovrà attendere un bel po' di anni ancora. Per ora li stanno praticamente regalando. Acquistiamone a pacchi finché dura il momento :-)
Per l'ascolto della liquida, si può usare una penna che trasformi l'uscita USB in coassiale e poi usare un DAC qualunque. Non è necessariamente vero che si debba passare per la penna per ascoltare file in HD, tutto dipende dalle porte che si usano, dai driver e dai DAC USB. Fossi in te prenderei uno dei vari DAC USB che abbiamo recensito e amen. Valuta anche Arcam rDAC, Musical Fidelity vDac o uno dei vari Cambridge Audio, magari cercando nell'usato.
Tienimi al corrente degli sviluppi,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigi,
ritengo che le KEF R500 usate possano certamente fare al tuo caso. Il passo avanti rispetto alle tue KEF C60 sarà enorme, su tutti i parametri!
Il tuo fidato amplificatore Pioneer A-616 credo possa ancora stare al suo posto, non era poi tanto malvagio! Credo possa avere ancora qualcosa da dire coi nuovi diffusori. Semmai, ci sarebbe da aggiornare il lettore CD. Il Philips CD713, che recensii tanti anni fa nella sua versione con telecomando denominata CD 723, è una macchina davvero entry-level. Onesta, migliorabile con piccoli interventi, ma anni luce distante sia dal Rega Planar 2 in tuo possesso che dai nuovi diffusori che ti accingi ad acquistare. Con la cifra che dovesse avanzarti dall'acquisto dei diffusori pensa a un lettore CD degno del resto della catena. Potrebbe essere un Rega, magari usato, per ottenere una certa sinergia tra le due diverse sorgenti, un NAD o un Arcam, tanto per restare nell'ambito del suono caldo che sembri prediligere. Con questo nuovo lettore e i nuovi diffusori farai fatica a riconoscere il tuo impianto e la sostituzione dell'amplificatore potrà essere rimandata di un bel po' di tempo, quando le finanze ti potranno consentire un upgrade davvero sostanziale. Allora, potrai pensare a un integrato, magari dotato di ingresso phono, come Audio Analogue, Arcam o Rega.
Due parole infine sull'ambiente, che sembra ben arredato e abbastanza ricco di zone fonoassorbenti. Non mi piacciono invece il mobile e la TV in mezzo ai diffusori, ma immagino non si possa fare molto per eliminarli.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Eccesso di bassi e altre cose
Egregio Direttore, nel rinnovarle tutti i complimenti già espressole nella mie
precedenti mail, ringraziandola per le sue utilissime e puntuali risposte, le
chiedo ancora aiuto per un problema che ho scoperto solo di recente.
Mi permetta di fare una piccola premessa: ERO abbastanza soddisfatto (gli
audiofili forse non lo saranno mai completamente per la famosa audiofilite
perfezionistica cronica) del mio modesto impianto hifi composto da ampli e
lettore Cambridge Audio Azur 650, dac NAD wireless usb DAC1 e casse acustiche
Cerwin Vega dc10 uniti da cavi, a mio parere, "discreti".
A proposito, ho fatto i cavi di potenza TNT Triple T con cavo cat. 5 intrecciato con solo 3 cavetti, anziché 6, perché i diffusori sono monowiring; va bene anche cosi o ci sono controindicazioni? Rispetto ai vecchi multifilari, anche se blasonati, mi hanno portato un apprezzabile miglioramento. Ma torniamo ai cavi da segnale. Ho
sostituito, per curiosità e fattomelo prestare dall'ottimo Mariano Aversa di "Consonance", negozio di hifi di Pozzuoli, il cavo tra lettore ed ampli con uno di qualità elevate e......Macro e micro dinamica, nitidezza, estensione,
scena, tutto si è esaltato di colpo; ed io che davo la colpa al mio ambiente
d'ascolto non proprio ottimale. Ci avevo inserito anche 6 mq di quadri
rigorosamente senza vetro, coprivo il tavolino di cristallo e pietra con un
plaid!
L'ho subito acquistato ed ora posso perfino alzare il volume oltre la metà senza eccessivi problemi se non per le basse frequenze che sono diventate, in alcuni brani, telluriche!! Certo, è una caratteristica delle Cervin Vega, ma sono eccessive e vorrei porvi rimedio sperando di non dover cambiare le casse.
Per gli acuti e per le medie frequenze sono più che soddisfatto (assuefatto?). Le casse sono da pavimento caricate in bass reflex col woofer da 10 pollici. Nel vano del woofer vi è poco poliuterano solo nella parte alta, il fondo e le pareti laterali sono completamente scoperte. Dispongo di cotone idrofilo e poliuterato espanso, ma a cellule chiuse (quello per imbottire sedie e divani), possono servire?
E in che quantità? Altra piccola domanda, vorrei autocostruirmi il cavo tra il dac e l'ampli seguendo il progetto TNT Piano 6 con cavo cat. 6 IBM, ma non riesco a reperirlo nella mia zona, perfino qualche
perito informatico che ho interpellato, non lo conosce. Forse non si fa più?
Conosce qualche cavo che lo possa sostituire profiquamente? (senza doverlo
acquistare da Maplin, per favore!).
In attesa di una sua cortese ed illuminante risposta, la ringrazio augurando a me stesso ed a tutti gli audiofili che la seguono, io le sto procurando altri fan, che non si rompa mai le scatole di mettere sempre a nostra disposizione la sua pazienza e la sua competenza senza
le quali brancoleremmo nel buio dei dubbi cadendo spesso nelle fauci di interessatissime volpi pronte a venderci qualunque cosa pur di guadagnarci.
La saluto con grande stima,
Renato - E-mail: r.iacuzio (at) libero.it
LC
Caro Renato,
faccio un po' fatica a credere che la sola sostituzione del cavo di segnale abbia portato a cambiamenti così radicali, a meno che non abbia sostituito il solito cavettino dato di serie con le elettroniche. In tal caso la differenza può essere sensibile, in effetti.
Nessuna controindicazione per la configurazione che hai usato per il nostro cavo Triple T mentre per il cavo IBM Tipo 6 ti confermo la difficile reperibilità, temo di non saperti aiutare molto.
Veniamo infine alle basse frequenze telluriche delle tue Cerwin Vega. Hanno uno sbocco bass reflex, giusto? Prova a chiuderlo, parzialmente o totalmente, con del cotone. Valuta il cambiamento di risposta sulle basse frequenze per piccoli passi successivi. Prova anche a riempirlo con cannucce da bibita, in maniera da rendere il flusso dell'aria in uscita dal reflex meno turbolento.
Come passi successivi puoi certamente valutare di aumentare la quantità di materiale fonoassorbente all'interno, ma si tratta di interventi non facili da tarare alla perfezione. Anche in questo caso devi procedere per passi successivi e armarti di tanta pazienza. Prova, qualora non l'avessi già fatto, ad allontanare i diffusori dagli angoli e dalla parete posteriore. Speriementa anche un diverso accoppiamento col pavimento, magari prova ad utilizzare delle punte, che dovrebbero rendere il basso più veloce e meno rimbombante. Ma, soprattutto, pensa alla stanza! Problemi di bassi eccessivi sono spesso causati dalle onde stazionarie che vengono eccitate dai diffusori. Prova altre dispisizioni dei diffusori oppure autocostruisciti qualche trappola acustica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
tanto per cominciare a capire in che direzione muoverti, prova a collegare il piccolo integrato KingRex all'impianto principale, al posto del Puccini. Qualcosa dovrebbe cambiare. Se anche così il suono non si aprisse, acquistando definizione e trasparenza, dovrà essere la volta dei diffusori, in effetti un po' il collo di bottiglia dell'impianto principale. Non mi sorprenderebbe se le piccole Silver S1 che usi nell'altro impianto possano persino suonare meglio delle grandi Bronze B4, in fondo si tratta comunque di un prodotto superiore nella scala gerarchica di Monitor Audio. Hai provato a mettere i diffusori dell'impianto secondario al posto di quelli dell'impianto principale? Potrebbero esserci delle piacevoli sorprese.
Comunque sia, potresti certamente sostituire le Bronze con qualcosa da pavimento della serie Silver o Gold, da cercare comunque nell'usato, se le finanze lo consentissero. Con 600€ puoi cercare nel mercato dell'usato e, con un po' di pazienza, qualcosa di interessante dovrebbe venir fuori. Qualora desiderassi un'impostazione più aperta, potresti anche valutare Triangle e Focal, sempre nell'usato.
La mia sensazione, ma attendo conferme o smentite, è che il semplice cambio di amplificatore (il piccolo KingRex al posto del Puccini) possa darti quella ventata di freschezza che stai cercando. A volte la soluzione è dietro l'angolo...e noi cerchiamo le strade più tortuose.
Spro di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Purtroppo, come da un po' di tempo a questa parte, dobbiamo salutare tanti grandi artisti che ci lasciano prematuramente. Stavolta la sorte malevola (un incidente stradale, causa malore) si è portato via Francesco di Giacomo, voce storica della band italiana progressive Banco del Mutuo Soccorso. Ci piace ricordarlo in questa versione live di R.I.P.. E se n'è andato anche il grande chitarrista spagnolo di flamenco Paco de Lucia, qui proposto in una strabiliante versione di un evergreen come Tico Tico.
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Caro Paolo,
se non ho capito male hai scollato la puntina della Glanz dal suo cantilever e l'hai incollata sul cantilever della Linn, giusto? L'operazione è meno folle di quanto possa sembrare, in fondo molti upgrade da una testina all'altra della stessa Casa si basano su una puntina migliore, mentre il corpo della testina resta invariato. Il problema quindi non è l'operazione in sè ma la precisione richiesta nell'eseguirla correttamente. Basta sbagliare di poco e lo stilo, se ha un asse di simmetria (se non è conico, cioè) potrebbe trovarsi a leggere i solchi in maniera asimmetrica, il che non è un bene né per il suono, né per lo stilo e neppure per i solchi dell'LP. Confido nel fatto che tu abbia eseguito tutta l'operazione con l'ausilio di una forte lente d'ingrandimento e di una mano ben ferma :-)
Buon ascolto!
Nel caso questi embedding dovessero essere vietati/disabilitati, potete visionare i video direttamente su YouTube (video del Banco del Mutuo Soccorso) - YouTube (video di Paco de Lucia)
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