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LC
Caro Raffaele,
concordo con te sulla necessità di migliorare le elettroniche del tuo impianto ma non sono d'accordo sulla strategia d'attacco al problema. Viste le cifre a disposizione, io per ora terrei fermo il lettore CD e sostituirei solo l'amplificatore. Tieni conto che le differenze tra lettori CD di prezzo non troppo diverso sono davvero minime, quindi meglio pensare a un upgrade soltanto quando si è sicuri di poter fare un passo avanti significativo. Ovviamente, se fossi disposto a cercare nell'usato il discorso cambierebbe radicalmente, ma non ne fai menzione, immagino desideri rivolgerti al mercato del nuovo.
Punterei dunque a un ampli integrato tipo il NAD C326 BEE o, in alternativa l'italiano Vela, entrambi intorno ai 500€. Oppure, vista l'alta sensibilità dei tuoi diffusori e considerate le dimensioni della tua stanza d'ascolto (20 mq), potrebbe non essere un azzardo pensare a un integrato a valvole di potenza non elevatissima, ma sufficiente per un ascolto domestico che non includa le feste da ballo come opzione. Per il budget a tua disposizione trovi ottimi amplificatori come lo Jolida JD102 e l'Antique Sound Lab MG PIQ5, entrambi equipaggiati con un quartetto di EL84 che produce una quindicina di ottimi watt. Vista anche la tua voglia di ammorbidire un po' il suono del tuo impianto si tratterebbe di una possibilità tutt'altro che da scartare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
le ProAC che tanto ti erano piaciute potresti tranquillamente cercarle usate e parlo sia delle 140 che di qualche modello leggermente più piccolo della stessa serie Studio. Nel nuovo, con la cifra a tua disposizione, potresti valutare KEF Q500, Rega RS3, Quad 23L o 25L o Aliante Nova. Un'alternativa insolita potrebbe essere rappresentata dalle Duevel Planets. Non so consigliarti sui cavi di potenza, magari per ora sono sufficienti quelli che hai già.
Tieni conto che l'ascolto cui sei abituato (in cuffia) non è facile da replicare con dei diffusori tradizionali: realisticamente, sentirai il suono meno preciso e dettagliato, più povero di particolari. Guadagnerai, però, in termini di presenza fisica, impatto e ricostruzione tridimensionale dell'immagine, a patto di curare con attenzione la collocazione in ambiente. A proposito di quest'ultimo, dici che è complicato e difficile da descrivere...mi auguro che non sia questo il collo di bottiglia che non ti consentirà di godere appieno dei nuovi diffusori.
Infine, un cenno veloce alla tua osservazione che l'hard bop della metà degli anni '50 sia significativamente migliore di molta musica commerciale di oggi. Non so, buttata lì, mi sembra un'affermazione molto forte. Dalla metà degli anni '50 ad oggi è stata prodotta una quantità sterminata di dischi, sono nati nuovi generi musicali e tanti nuovi artisti con la A maiuscola. Liquidare tutto questo incommensurabile patrimonio artistico nel modo in cui hai fatto tu mi pare, francamente, eccessivo, anche perché dubito fortemente tu conosca tutta la musica esistente dagli anni '50 in poi :-)
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giulio,
non so a quali correttori ambientali ti riferisca, se alle trappole acustiche di varia forma e dimensione oppure agli equalizzatori digitali dell'acustica ambientale. Comunque sia, li reputo entrambi molto utili, ma prima di ricorrere a soluzioni così drastiche molto si può fare curando con attenzione gli arredi e la disposizione dei diffusori in sala d'ascolto. Trovi qualche consiglio preliminare sulle nostre FAQ e negli articoli di Mark Wheeler sull'acustica ambientale.
Puoi senz'altro ringiovanire le tue Revox con un ricablaggio e con la sostituzione dei componenti del crossover con altri nuovi e di migliore qualità. Può certamente valerne la pena, la spesa non sarebbe eccessiva e il risultato abbastanza certo. Naturalmente, tieni conto che stiamo parlando di differenze piccole, nettamente percepibili se tutto l'impianto - e la sua sistemazione domestica - fossero al di là di ogni sospetto.
Per quanto riguarda infine la musica liquida, puoi senz'altro rivolgerti al Cocktail X10, macchina meravigliosamente versatile, che costa poco e suona bene. Peraltro, può essere migliorata in step successivi con l'aggiunta di un DAC esterno, ad esempio. Perché sei perplesso sulle sue qualità audio? L'hai ascoltato? Io sì, e ti dico che va veramente molto bene per quello che costa.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Aldo,
ti avevo, credo, avvertito circa la bontà delle tue Thiel CS 1.2, prodotto davvero molto equilibrato e dannatamente ben riuscito, che ha fatto parte del mio impianto B per diversi anni. Non ti consiglio di ascoltare Thiel più recenti perché hanno un'impostazione abbastanza diversa e, complice l'amplificazione Nuforce, potrebbero generare un suono non per tutti i gusti. Semmai, proverei ad ascoltare Spendor, Totem e Sonus Faber (già che possiedi le Minima!) per stare tra i diffusori tradizionali o qualche bel pannello Magneplanar. Per qualche motivo ho sempre assimilato il suono delle 1.2 a quello di questi bei pannelli, inoltre molti possessori di Magneplanar sono entusiasti dell'abbinamento con la solida trasparenza di Nuforce. A mio parere l'accoppiata potrebbe piacerti molto!
Ti faccio i miei complimenti per i supporti dei diffusori, davvero un bel lavoro, ingegnoso e ben realizzato! Puoi utilizzare sia punte che piedini morbidi (il blu-tac sarebbe schiacciato dal peso elevato). Tra diffusore e stand, invece, ci vedrei bene proprio questo tipo di materiale smorzante, che fisserebbe bene le Minima ai tuoi supporti. Tieni conto che, in generale, le punte tendono a ripulire un po' il suono, talvolta asciugandolo un pochino, mentre gli appoggi smorzanti tendono ad ammorbidire e a scaldare la performance musicale. Tutto dipende dall'equilibrio che desideri raggiungere...fai qualche prova in merito e decidi di conseguenza. Non è necessario acquistare delle punte per fare tali prove, bastano anche delle grosse puntine da disegno, per capire quale possa essere la loro influenza sul suono. Come appoggi gommosi andranno benissimo dei morbidi ed economici fermaporta. Una volta che avrai capito il suono che preferisci, potrai acquistare soluzioni meno caserecce.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
intanto ti ringrazio per le belle parole nei nostri confronti e per il prezioso feedback sull'accoppiata Trends + Klipsch. Come hai potuto verificare di persona, i giudizi che si leggono sui forum sono sempre da prendere con le molle. Tanti parlano (scrivono) solo per il gusto di passare per grandi esperti, talvolta ripetono a pappardella cose sentite da altri e non verificate, alimentando le solite leggende metropolitane (il basso fuori controllo di Klipsch, la bassa potenza del Trends etc.). È proprio per questo che non mi stancherò mai di ripetere che le cose vanno SEMPRE verificate sul campo, con le proprie orecchie e col proprio gusto personale.
La soluzione per il tuo problema si chiama Cocktail Audio X10, lo so, sono ripetitivo ma davvero non vedo altro che possa consentirti di suonare bene i CD (visto che stai già realizzando un DAC esterno, ancora meglio!) e di liquefarli su HD mentre li ascolti. In questo modo non avresti neppure necessità di multipli ingressi, sarà sufficiente collegare il Cocktail X10 al tuo DAC (ammesso che suoni meglio di quello interno al giocattolino tuttofare!) e quest'ultimo all'unico ingresso del Trends, risparmiando denaro e mantenendo il più breve possibile il percorso del segnale.
Per quanto riguarda i cavi, ti consiglio di dare un'occhiata, visto che la manualità non dovrebbe farti difetto, ai nostri progetti di autocostruzione, sia per quelli di segnale che per quelli di potenza.
Lascerei perdere, infine, la voglia di leggere SACD o altri formati ancora meno maturi di questo, concentrati sui CD che ce n'è d'avanzo. Tra l'altro, ora si trovano a prezzi di vero realizzo. I miei ultimi acquisti, di produzioni recenti, sia commerciali che indipendenti, mi sono costati 3 euro a pezzo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigi,
la disposizione del tuo impianto, come avrai visto da diverse foto che di tanto in tanto pubblico su questa Rubrica, è quella classica che la stragrande maggioranza degli audiofili può permettersi in ambito domestico, senza sala dedicata. Non vedo grandi spazi di manovra, francamente. Immagino che quel grosso tavolo tra diffusori e punto d'ascolto non possa essere rimosso :-)
Mi chiedi come sia possibile migliorare ancora. Non è facile, tenendo conto che il tuo impianto è costituito da componenti abbastanza omogenei per classe d'appartenenza. Tenendo fermi i diffusori, per ora, visto che mi pare sia soddisfatto dell'impostazione generale, io punterei maggiormente al lettore CD anziché all'amplificatore. Quell'integrato Rotel, seppur economico, può ben figurare in impianti anche più pretenziosi mentre il vecchio entry-level di Denon, onestissimo per carità, secondo me sta limitando le prestazioni del tuo impianto. L'amplificatore Rotel RA1520, del quale stavi programmando l'acquisto, costa circa 850€ ma io credo che con qualcosa di meno tu riesca a prendere un lettore CD che suoni molto meglio di quello attuale. Ad esempio, per circa 600€ trovi sia un NAD C546BEE che un Rotel RCD12, qualora volessi ammorbidire o vivacizzare, rispettivamente, il suono del tuo sistema. Entrambi questi lettori sarebbero un bel passo avanti rispetto al tuo Denon. Un altro passo avanti, ancora possibile con una parte del budget rimasto a disposizione, potrebbe essere rappresentato dai cavi di segnale tra lettore CD e amplificatore. Non forniamo più consulenza sui cavi, ma a mio parere sarebbe sufficiente un qualunque modello sotto i 100€ per migliorare le prestazioni del cavo di base che immagino stia utilizzando adesso.
Tutto questo, a mio parere, ti farà compiere un salto qualitativo superiore a quello della sola sostituzione dell'amplificatore e, simultaneamente, ti consentirebbe di tenere da parte ancora una piccola cifra, da far crescere piano piano fino a consentirti di acquistare anche un nuovo amplificatore.
Tienimi al corrente degli sviluppi,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
proverei innanzitutto a mettere dei normalissimi cavi elettrici di buona sezione, magari anche quelli come da nostro progetto autocostruito TNT Star per vedere se cambia qualcosa oppure no. Il tuo amplificatore potrebbe non gradire il carico capacitivo dei cavi intrecciati CAT5. Tuttavia, immagino che, essendo i diffusori sulla scrivania, i cavi siano anche molto corti, in tal caso l'eventuale effetto dannoso sarebbe comunque limitato. Già che ci sei, controlla di non aver sbagliato la fase di collegamento (positivo e negativo, talvolta si sbaglia!).
Mi sembra abbastanza strano che a casa del tuo amico, se la disposizione dei diffusori è la stessa e la stanza è quantomeno simile, questi diffusori possano suonare in maniera molto diversa. Avete ascoltato gli stessi dischi? Citi i dischi di Celine Dion...ebbene, quelli - almeno i pochi che conosco io - hanno la voce estremamente enfatizzata, un trucco dei tecnici di registrazione per portare ancora più in evidenza la doti vocali della Dion. Anche il rodaggio potrebbe essere in parte responsabile, ritengo che almeno una cinquantina di ore di utilizzo, ad alto volume, possa essere necessaria. Da ciò che scrivi sembra tu abbia acquistato i diffusori da un paio di giorni, forse è un po' presto per trarre conclusioni.
Puoi anche fare una controprova: porta il tuo impianto a casa del tuo amico e vedi come si comporta coi suoi diffusori, non dimenticare che l'ambiente, per quanto si possa ascoltare in near-field, dà sempre il suo contributo fondamentale, nel bene e nel male.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
la ESB 70LD, come in tutta la serie LD di quegli anni, era un diffusore in sospensione pneumatica, con una gamma bassa non esattamente devastante, né per potenza né per estensione, nonostante il woofer da 26 cm. Trattandosi poi di un grosso bookshelf, si tendeva a posizionarlo a pavimento e questo rinforzava un po' la gamma bassa, riequilibrando il tutto. È chiaro che se tu le hai sollevate da terra di un bel po' il basso tende a svuotarsi e alleggerirsi troppo. Potresti tentare di correggere l'esuberanza della gamma media coi controlli di livello presenti sui diffusori ma temo si tratti di un intervento palliativo. Ricordo che la mia coppia di 45LD soffriva dello stesso identico problema. Il suono era, come diremmo oggi in termini anglosassoni, un po' shouty, ovvero strillato in gamma media. È altrettanto probabile che l'amplificatore non riesca a muovere i woofer in maniera adeguata, come potrebbe fare invece un apparecchio più moderno. Potrebbe persino non gradire il carico pesante offerto dai cavi FFRC, anche in questo caso proverei con del comunissimo cavo elettrico di buona sezione, per fugare ogni dubbio.
Che altro fare? O riporti i diffusori all'altezza del pavimento o quasi, oppure decidi di far felice qualche amante di HiFi vintage mettendoli sul mercato dell'usato. Potresti recuperare una cifra tutt'altro che disprezzabile, se fossero in buone condizioni. Oggi, per ottenere un'ottima quantità di basse frequenze, sono sufficienti anche woofer di piccole dimensioni, caricati in reflex. Capisco che andresti a inquinare la logica vintage del tuo impianto però alla fine deve pur piacerti ciò che ascolti e se i bassi non ci sono è davvero uno strazio, no?
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Piero,
il controllo tramite stroboscopio va effettuato o con luce al neon o con luce a led, l'importante è che sia una fonte luminosa che pulsa a 50 Hz (si accende e si spegne 50 volte al secondo, anche se a noi sembra sempre accesa). Una lampadina a basso consumo, come quelle elettroniche moderne, non va bene. Ciò premesso, se le tacche dello stroboscopio procedono in avanti in senso orario significa che il piatto gira più veloce, altrimenti gira più lento. Accertati di aver utilizzato uno stroboscopio per rete a 50 Hz e non a 60.
Se il giradischi girasse più lento potrebbe essere che la cinghia sia lasca e tenda leggermente a slittare, facendo perdere un po' di velocità o potrebbe essere che l'alimentatore non fornisca la potenza sufficiente al motore. È molto strano e quantomeno sospetto che la vite di regolazione fine della velocità non faccia il suo dovere: per quanto il range di variazione possa essere contenuto, l'effetto si dovrebbe sia vedere sullo stroboscopio che sentire ad orecchio. Che fare? Controlla lo stato della cinghia, misura, se riesci, il voltaggio in uscita dall'alimentatore e, in ogni caso, contatta direttamente la Michell o il distributore italiano. Si tratta di un problema che, su un giradischi di tale livello, non deve verificarsi.
Spro di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Direttore,
grazie ai suoi preziosi consigli ho restaurato l' AF 6240 sostituendo i condensatori elettrolitici di alimentazione (non di filtro, che paiono in buono stato). Via via che sostituivo i componenti riascoltavo l'apparecchio, constatando il progressivo miglioramento, finché, arrivato a uno degli ultimi passaggi, il caro integrato è precipitato al suolo da un tavolo, danneggiandosi in alcuni comandi (una tastiera interbloccata si è letteralmente disintegrata). La RCF mi ha mandato gratuitamente una tastiera di ricambio, sono stati davvero meravigliosi.
Ora sto rimontando faticosamente il tutto e raddrizzando il telaio e speriamo che il finale non abbia avuto traumi particolari.
Nel periodo del maggiore sconforto, però, per rifarmi dell' amarezza, ho acquistato un AF6120, il 60+60 W della serie, che avevo già posseduto nella sua seconda serie (AF 6121). L' apparecchio era in ottimo stato sia estetico che funzionale, l' unico difetto era che il suono era proprio scadente.
Ho sostituito il cavo di alimentazione tagliando quello originale e mettendovi una presa IEC volante, usando quindi il cavo realizzato su idea di TNT-Audio per il Naim NAP 90 che utilizzo, anzi utilizzavo normalmente, e sostituito alcuni condensatori a film di poliestere nelle schede dei finali con altri a tecnologia MKT, oltre a tutti gli elettrolitici presenti nei circuiti (non molti, data la notevole qualità della realizzazione).
Fatte queste cose, il 6120 ha tirato fuori una voce così bella e così ricca di armoniche, di dinamica e di informazioni ambientali, da eguagliare o superare il trittico naim NAC 62, NAP 90 e HI-CAP. Stadio phono compreso, che è di ottimo livello, e con un controllo sui diffusori veramente stentoreo. Lo sto dicendo dopo mesi di ascolto critico e la riprova l' ho avuta togliendo dalla catena l' HI-CAP: in questo caso l' RCF sopravanza in tutti i parametri il Naim.
Immagino il suo scetticismo e lo potrei condividere se non avessi davanti a me i termini del confronto, ma perché non dovrebbe essere possibile che un grande azienda italiana abbia saputo mettere a punto un progetto veramente valido, anche se poi si è persa nella messa a punto finale?
Sta di fatto che il Naim ora è quasi sempre spento e sto seriamente pensando di venderlo.
Per la cronaca, il mio front-end è costituito da un lettore cd Marantz 5400 col cavo di alimentazione simile a quello dell' ampli, che, ascoltato nel negozio del rivenditore ufficiale Naim, ha fornito prestazioni di buon livello, non molto distanti dal lettore economico Naim. I diffusori sono due Chario Syntar 1 mk II, che nel mio ambiente rendono un eccellente servizio e attraverso i quali percepisco ogni minima variazione apportata alla catena audio. Poi ci sono i Thorens TD 126 MK III col suo braccio e testina Grado Gold e il TD 150 (quest' ultimo con braccio Helius Scorpio mk II e testina Denon DL 110). Nulla di eccezionale quindi, ma oggetti coi quali si può avere qualche soddisfazione.
Cordiali saluti e grazie per i preziosi input!
Lorenzo - E-mail: olianet (at) tiscali.it
LC
Dopo un po' di musica del passato un bel salto in avanti con uno dei maghi del genere musicale dubstep. Si tratta di Bassnectar e della sua Timestretch, una traccia, come lui stesso definisce, da "amusement park of amorphous bass music". Se amate le nuove frontiere sonore (non sempre facili da ascoltare), le basse frequenze e avete un buon subwoofer...buon ascolto!
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Caro Lorenzo,
posso credere che un RCF abarthizzato non ti faccia rimpiangere la coppia Naim 62 + 90, coppia che è velocemente passata nel mio impianto B (quando esisteva ancora) ed è andata via senza rimpianti. In particolare il NAP90 lo trovai un finalino senza infamia e senza lode, molto, troppo distante dalle vette del suo fratello maggiore NAP250. Anche il NAC62, in tutta franchezza, non mi entusiasmò. Quello che invece fatico a credere è che non abbia trovato differenze sostanziali tra il lettore Marantz CD5400 e l'entry level di Naim...o l'impianto non era sufficientemente rivelatore o non sei stato in grado di valutare bene, su un impianto immagino a te sconosciuto, le reali differenze tra le due macchine.
Comunque sia, vendi pure senza troppi rimpianti l'accoppiata Naim e goditi l'integrato RCF. Talvolta è davvero tutta una questione di sinergia tra componenti e tra questi e il loro proprietario. Se fossi soddisfatto così...perché tenere in casa dei componenti inutili che invece potrebbero trasformarsi in budget utile per qualche altro upgrade o, meglio ancora, per tanti dischi nuovi? Di musica nuova, in giro, ce n'è sempre tantissima, come il brano scelto per voi questa settimana.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube.
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