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TNT Munis + Vertigo Plus
Da sempre mi ha solleticato l'idea dell"autocostruzione dei diffusori, perché
mi avrebbe permesso di riunire l'hobby del bricolage alla voglia di ascoltare
buona musica senza troppi compromessi e così ho iniziato a fare il filo a dei
diffusori molto eleganti: i Vertigo Plus con componenti Scan Speak. Ritenendo
però la costruzione di tali cabinet piuttosto complessa mi sono imbattuto nel
progetto TNT Munis e salvaguardando il volume interno ho modificato ad arte i
pannelli in modo da eliminare la classica forma a parallelepido per adottare
quella obliqua e rastremata degli altri diffusori. Ho quindi utilizzato come da
progetto dell' MDF da 19mm, non prima di aver ben bene messo su carta l"esatta
forma e dimensioni dei vari lati dei cabinet. Tagliati, rastremati e incavati
tutti i pannelli ho iniziato con l'incollaggio con colla vinilica a presa
rapida, cercando di abbondare nella quantità: come recita il buon motto del
bricoleur, "la miglior colla è quella che cola". Mi sono anche autocostruito
una guida-compasso per la fresatrice che mi avrebbe permesso di fare ad arte i
tagli e gli incavi circolari per l'alloggiamento degli altoparlanti.
Per il tubo reflex ho utilizzato il tubo arancione in pvc da 63mm, accuratamente
verniciato in nero per dare un tocco più "premium" al tutto. All'interno ho
posizionato dell'antirombo in fogli autoadesivi e lana acrilica.
I filtri crossover sono stati di facile realizzazione e infine la parte difficile:
l'impiallacciatura! Ho trovato in un bricocenter del piallaccio di rovere della
larghezza di 20cm e grazie al "santo Google" ho trovato un ottimo metodo per
incollare con facilità il piallaccio senza fare particolari errori. Sono
passato quindi al montaggio degli altoparlanti, ricordando bene di collegare i
tweeter in "opposizione di fase" così come da progetto. Terminati, i diffusori
risultano davvero piacevoli alla vista, sia per la forma insolita che per la
scelta dell'essenza Rovere, e ancor di più per la soddisfazione nel pensare che
ho fatto "tutto da solo"; manca solo una cosa... il nome!
Pensando che il progetto originale era "TNT Munis" e che hanno tratto ispirazione dalle
"Vertigo Plus", questo connubio non poteva che chiamarsi: "Vertigo Munis".
Per chi volesse approfondire spiego meglio il tutto in un articolo a questo
indirizzo: www.myhifi.it/progetto/vertigo-munis-di-tuccio-rapisarda/.
Grazie ancora della collaborazione.
Tuccio - E-mail: nicebaby (at) inwind.it
LC
Caro Tuccio,
grazie per il progetto e l'esauriente descrizione ma soprattutto complimenti per il risultato finale! Bella anche l'installazione dell'impianto, pulita e ordinata. Non mi è chiarissimo su cosa siano poggiate le casse, però! Se non fossero stands ad hoc ma altri diffusori (forse subwoofer?) il prossimo passo dovrebbe essere quello! Non mi resta che augurarti buon ascolto con le tue nuove creature!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marcello,
sui cavi non forniamo più consulenza da anni, perciò non posso rispondere al tuo ultimo quesito. In generale, posso dirti che non esiste un cavo migliore per un determinato impianto, tantomeno esistono cavi adatti per impianti valvolari o per impianti a stato solido. I cavi non hanno cervello o sentimento, non si accorgono di che tipo siano le elettroniche cui sono connessi!
Per capire quale sia l'origine del rombo e del ronzio introdotti dal lettore CD Naim e dal suo alimentatore dovresti fare una controprova ovvero collegare tutto, alimentazione e segnale, coi cavi di serie degli apparecchi. Non vorrei che qualche cavo speciale fosse poco simpatico alle elettroniche Naim. Poi bisogna capire se il ronzio provenga dai diffusori o dall'alimentatore. In questo secondo caso si tratterebbe di una vibrazione del trasformatore d'alimentazione, ne abbiamo discusso a lungo nello volume 692 delle lettere alla redazione.
Il tuo giradischi Teksonor è un bell'oggetto che potrebbe anche avere una certa rivalutazione storica negli anni a venire. Per questo motivo lo lascerei così come è o gli applicherei delle modifiche solo se queste fossero completamente reversibili. Al massimo sostituirei i cavi interni del braccio, se la spesa fosse ragionevole, perché comunque sarebbero nascosti alla vista. Non farei interventi più invasivi, probabilmente costosi e non facilmente reversibili. Qualora ne volessi migliorare le performance, programma l'acquisto di una testina ancora migliore della pur ottima Stanton.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Diapason Micra II CE
Gent.mo direttore Lucio Cadeddu,
ho appena acquistato una coppia di diffusori Diapason Micra II con attacco Speakon.
Le ho acquistate dopo aver letto la sua recensione, fidandomi della sua opinione, senza mai averle ascoltate. Ho intenzione di amplificarle con un Naim, che spero di acquistare al più presto.
Vorrei allestire un piccolo impianto Hi-Fi in studio, di modo che quando devo prolungare le ore di lavoro almeno lo faccio in compagnia della mia musica preferita. Pertanto, Lei crede che il Naim sia una buona scelta per le caratteristiche del diffusore?
Potrebbe consigliarmi qualche alternativa? Inoltre, nutro forti dubbi sulla validità dell'attacco Speakon.
Credo sarà necessario realizzare dei cavi terminati con lo stesso, ma se non volessi procedere ad autocostruirmeli, tra quali prodotti possono scegliere?
La ringrazio per ogni suo parere in merito, così come la ringrazio per la sua preziosa opera di divulgazione effettuata con la rivista TNT-Audio.
Cari saluti.
Nicola - E-mail riservato
LC
Caro Nicola,
ottimo acquisto! Le Diapason Micra sono tra i pochi minidiffusori che mi hanno riconciliato con questa categoria di prodotto. Hai fatto comunque male ad acquistarle fidandoti della mia recensione, senza ascoltarle, perché il giudice ultimo è sempre e soltanto il tuo orecchio, non il mio. In tutti questi anni, comunque, non ho mai incontrato qualcuno che sia rimasto deluso dalle piccole pesti di casa Diapason. Basta non aspettarsi un basso devastante...perché i limiti fisici son quelli che sono. Ottima l'idea di abbinar loro un integrato Naim, secondo me la sinergia è semplicemente perfetta. Anche amplificazioni meno pretenziose potrebbero essere comunque adatte (NAD, ad esempio).
Per quanto riguarda l'attacco Speakon non vedo perché tu debba avere delle perplessità! Si tratta di un ottimo sistema per collegare i diffusori, molto popolare in ambito pro. Certo, bisogna industriarsi un po' nell'adattare i cavi di potenza al connettore in dotazione, se non ricordo male non si possono usare cavi di grossa sezione. Comunque se metti "cavi speakon" o "speakon cables" su Google o su Ebay, ti vengono fuori migliaia di risultati di cavi finiti e terminati Speakon da ambo le parti o Speakon/jack o altra terminazione, che tu puoi tranquillamente ridurre a cavo spellato o cavo con banane lato amplificatore, se preferisci. Si trovano di tutte le lunghezze possibili, accertati solo che siano compatibili con l'amplificatore Naim che acquisterai. Questo, infatti, se è un modello vecchio, potrebbe richiedere delle caratteristiche di induttanza e capacità ben precise. Qualora volessi evitare l'imbarazzo, opta per un Naim recente o altro amplificatore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
il prodotto che ha provato il tuo amico è un semplice modulo di protezione contro spike e sovraccarichi, non condiziona un bel niente ed è per questo che non ha sentito alcuna differenza. Un vero filtro di rete invece ripulisce l'alimentazione da rumori e interferenze, regalando agli apparecchi HiFi una tensione almeno pulita. Potrebbe essere un apparecchio del genere che tu hai avuto modo di ascoltare...magari era proprio un Systems and Magic, essendo un prodotto nato nella capitale, prodotto che abbiamo recensito più volte con esiti lusinghieri qui su TNT-Audio.
Poi esiste tutta un'altra tipologia di condizionatori che interviene anche sulla tensione, sui suoi sbalzi e il suo valore nominale. Si tratta in genere di prodotti costosi, alcuni arrivano a ricostruire completamente la forma d'onda, per dare ai componenti dell'impianto una tensione ideale da tutti i punti di vista. La mia opinione è che, a meno di rete elettriche e forniture particolarmente sfortunate, un filtro di rete sia più che sufficiente nella maggior parte dei casi. Ovviamente, tutto dipende anche dalla classe delle apparecchiature a valle del filtro: se di classe economica gli effetti del filtraggio potrebbero essere tutt'altro che eclatanti.
Per cominciare a sperimentare a costo quasi zero, io doterei gli apparecchi HiFi di questi filtri IEC da sostituire al posto della vaschetta d'alimentazione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
non c'è niente nel tuo impianto che dovrebbe limitare la gamma bassa ed evidenziare la gamma medio-alta, anzi! L'amplificatore non è certo avaro di basse frequenze e i due woofer delle Dali sanno certamente muovere tanta aria. Certo, si tratta di diffusori grandi e hanno bisogno di tanta aria intorno, quei 40 cm non sono tanti ma dovresti addirittura soffrire del problema opposto, visto che le pareti vicine rinforzano la gamma bassa.
La stanza è molto grande (48 mq) e - a quanto dici - abbastanza spoglia. Il problema è tutto qui! Non risolverai né aggiungendo un subwoofer né sostituendo i diffusori, devi prima di tutto intervenire radicalmente nell'ambiente, arredandolo o addirittura optando per un trattamento acustico ad hoc. Le stanze grandi e vuote suonano male, non c'è speranza. Nel frattempo che decidi gli interventi da fare lato arredamento, potresti portare a spasso i diffusori nella stanza, alla ricerca del compromesso migliore che riduca l'energia in gamma medio-alta e rinforzi quella in gamma bassa.
Probabilmente anche la posizione del punto d'ascolto è sbagliata, magari si trova al centro di una zona dove le basse frequenze si cancellano.
Una possibile soluzione intermedia potrebbe essere il processore di acustica ambientale DSPeaker Antimode 2.0 che ho recensito qualche mese fa. Riallinea la gamma bassa e ti consente di sollevarne il livello complessivo a piacimento fino a trovare il giusto compromesso. Se l'ambiente è vuoto, però, le riflessioni in gamma medio-alta (e quindi i rinforzi in questa porzione dello spettro audio) continueranno a esistere e a dar fastidio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Umberto,
sorgente a parte, il tuo impianto è tutt'altro che malvagio, per fare di meglio oggi è necessario investire delle cifre importanti. Quello che farei io è ricondizionare eventualmente l'amplificatore (bastano i condensatori d'alimentazione nuovi e una pulizia generale) e cercare i woofer originali dei tuoi diffusori, eventualmente contattando la RCF o cercando pazientemente in rete. Se per caso avessi ancora i vecchi woofer originali potresti farli riparare da uno dei tanti professionisti di questo settore specifico, ad esempio Canini o altri.
Un miglioramento sostanziale lo avresti dotando il tuo PC di un buon DAC USB. Già con qualcosa di entry-level di Cambridge Audio o Musical Fidelity dovresti fare un salto di qualità non di poco conto. Magari potresti anche ottimizzare la lettura dei file su PC con un player ad hoc (Jplay o altri). Fatti questi interventi si potrà prendere in considerazione la possibilità di sostituire i diffusori. Con 1500/2000 euro un paio di torri che non ti facciano rimpiangere le tue Mytho le trovi di sicuro. Non disdegnerei l'idea di un diffusore omnidirezionale come Duevel, visto che non vuoi avere grandi problemi di posizionamento. Per ora comunque è prematuro parlarne, prima pensiamo a far rendere al meglio ciò che hai, il resto verrà di conseguenza e con molta calma.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gianni,
visto che hai molteplici esigenze di collegamento il Rotel RA12 è un'ottima soluzione, pratica, ben suonante a dal prezzo ragionevole. Poiché ti dichiari amante del basso profondo forse dei diffusori da scaffale posizionati sopra la scrivania non sono l'ideale, dovresti pensare a delle torri da pavimento o a un sistema satelliti + subwoofer. Verifica se a fianco della scrivania c'è spazio per due snelle torri da pavimento, da scegliere tra le offerte di Indiana Line, KEF, Wharfedale, Monitor Audio e simili. In alternativa valuta un buon sistema satelliti + subwoofer tipo il NAD Viso Twenty, il Klipsch ProMedia 2.1 o una delle varie possibilità del catalogo Cambridge Audio. In questo modo i satelliti sarebbero più tollerabili sopra la scrivania - ma dovrai posizionarli all'altezza delle orecchie quando sei in posizione d'ascolto - e il subwoofer potrà essere nascosto a piacimento e potrà darti un buon impatto sulle basse frequenze. Scegliendo un modello non troppo piccolo potrai godere anche di una notevole estensione. Tieni conto che con un sistema attivo satelliti + subwoofer l'amplificatore integrato sarà da usare come semplice centrale di controllo, regolazione e smistamento dei segnali delle diverse sorgenti, tramite l'uscita pre out
Infine, visto che con l'acquisto del Rotel R12 entri in possesso anche di un buon DAC USB, ti consiglio di risparmiare sul lettore CD e di collegare direttamente il tuo PC all'amplificatore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
grazie per la fedeltà a e la fiducia accordateci per così tanto tempo, iniziando durante l'adolescenza! È bello vedere piccoli audiofili che crescono, ci trasmette un senso di speranza per il futuro di questa nostra passione.
Non credo di saperti aiutare però nella scelta del kit DIY per DAC e ampli per cuffie, ti consiglierei di basarti sulle esperienze di altri autocostruttori che hanno seguito la stessa strada. Per la cifra che hai intenzione di investirci devi anche considerare se il gioco valga davvero la candela. Ti ricordo che un kit di autocostruzione ha un valore molto basso sul mercato dell'usato, è praticamente un reso a perdere. Chi ama l'autocostruzione non comprerà mai un kit già assemblato da un altro perché verrebbe meno il gusto di realizzare qualcosa da sè, mentre chi cerca un apparecchio con caratteristiche simili realisticamente preferirà un prodotto commerciale usato, magari di facile rivendibilità. Quindi è vero che all'inizio risparmi ma sul medio/lungo periodo quel denaro investito non tornerà mai più indietro, neppure in piccola parte.
Infine, due parole sul tuo sentirti nato nel decennio sbagliato. Credo si tratti di una sensazione condivisa da molti audiofili e appassionati di musica, che faticano ad adeguarsi e a trovare i loro riferimenti in un mondo tecnologicamente e musicalmente in continua evoluzione. Personalmente, ho sempre guardato avanti e non indietro, pur amando e rispettando le cose buone che sono state fatte in passato. Non so se riuscirei ad ascoltare oggi il prog degli anni '70, arrivo al massimo ad amare gli Ozric Tentacles, ma le baroccherie di 40 anni fa davvero non fanno per me. Tu sei molto giovane e la voglia di ascoltare certe cose sconosciute ai tuoi coetanei è certamente generata da un forte desiderio di distinzione dalla massa. È normale, col passare del tempo riuscirai a superare questa fase e guarderai alla tecnologia e alla musica con uno sguardo più obbiettivo e distaccato.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
sul fatto che le differenze tra amplificatori siano molto piccole se confrontate a quelle tra i diffusori non vi è dubbio alcuno, credo di averlo sempre scritto. La stessa cosa l'ho detta più volte per le differenze tra le sorgenti. Ciò premesso, tuttavia, mi viene difficile dire che suonino tutti uguali perché, accidenti, anche solo tra un Rotel e un NAD le differenze di impostazione ci sono eccome! Così come ci sono tra un nuforce e un ElectroCompaniet, tra Conrad Johnson e Audio Research. Coglierle non sarà facilissimo, richiede esperienza d'ascolto, il che non significa affatto aver ascoltato centinaia di prodotti ma averne ascoltato anche solo dieci ma con spirito critico, sapendo cosa cercare e, soprattutto, con un impianto in grado di mettere in evidenza le differenze.
Se dicessimo a un panel di 100 automobilisti qualunque di trovare le differenze tra due-tre modelli di pneumatici da utilitaria, dal cinese di marca sconosciuta fino al prodotto più costoso di grande costruttore europeo sono sicuro che 99 tester su 100 sarebbero assolutamente incapaci di trovare differenze sostanziali. Perché? Perchè l'utilitaria non consente di mettere in crisi a sufficienza lo pneumatico e perché il guidatore normale con una guida normale si tiene sempre ben lontano dal limite della gomma. Possiamo sostituire alla voce pneumatico qualunque altro bene di consumo, dal vino alla schiuma da barba, e il risultato temo sarebbe tristemente identico.
Noi audiofili, almeno per l'audio, facciamo parte di quel un per cento in grado di spaccare il capello in quattro e trovare differenze dove ascoltatori normali falliscono. E per descrivere le differenze che sentiamo siamo costretti a gonfiare i giudizi, espandere la scala dei valori, come se tutto fosse messo sotto una gigantesca lente d'ingrandimento. È uno degli aspetti più divertenti di questo hobby. Se troviamo tutto tristemente uguale, forse, è perché non sappiamo bene dove e cosa cercare.
Grazie per il prezioso spunto!
Lucio Cadeddu
LC
Dopo tante proposte facili torno a suggerire ascolti alternativi. Stavolta si tratta del maestro Takehisa Kosugi, compositore e violinista giapponese che si avventura in territori di ricerca piuttosto ostici. Questa è la sua Distance for piano (1965), geniale nella sua follia. Un sorriso a denti stretti è consentito. Buon...ehm...ascolto!
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Caro Stefano,
grazie per la bella testimonianza, e complimenti per l'impianto messo insieme con una cifra assolutamente contenuta! Componenti di stirpe audiophile - seppur di primo prezzo e un'installazione curata possono davvero fare miracoli, ambiente permettendo. Il tuo Rotel è un ottimo integrato dal gran cuore, lo recensii tanti anni fa (era il 1996!) proprio qui su TNT-Audio. Ne conservo tutt'ora un bel ricordo. Ti auguro buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube.
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