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Caro Domenico,
è assolutamente normale che tu non possa sentire niente di buono collegando un giradischi a un amplificatore sprovvisto di ingresso phono! Non solo il segnale di una testina è molto più basso di quello di una sorgente digitale (e quindi necessita di maggiore amplificazione) ma è obbligatoria anche un'equalizzazione della risposta in frequenza (secondo le curve RIAA) che riporti, ad esempio, le basse frequenze a livello del resto della gamma audio. Questi due lavori sono eseguiti dall'ingresso phono di un amplificatore o da un apparecchio separato che si chiama pre fono. Ciò che puoi fare, dunque, è inserire tra giradischi e Nuforce Icon un pre fono di qualità accettabile.
Non so il livello qualitativo della testina che hai montato, ma secondo me già con un pre fono entry-level dovresti cominciare a sentire qualcosa di buono dal vinile, a patto che i dischi siano in condizioni accettabili e il gruppo braccio/testina sia stato regolato a dovere (ne dubito, visto che ignoravi la necessità del pre fono). Prima di ogni altra cosa, dunque, leggiti le FAQ di TNT-Audio e in particolare gli articoli dedicati al restauro e alla regolazione del giradischi. Abbiamo recensito diversi pre fono entry-level, i vari ProJect PhonoBox, NAD della serie PP e Cambridge Audio serie Azur, tanto per citare quelli di più immediata reperibilità. Come budget starei sotto i 200€ a meno che la testina che hai montato non sia di alto livello, ma ne dubito, il giradischi non merita tanto. Controlla infine lo stato dei dischi e, magari, sottoponili a un buon ciclo di pulizia/lavaggio come da indicazioni che trovi ancora qui su TNT-Audio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Christian,
è successo ciò che talvolta accade: dopo anni di assuefazione a un certo suono, il cervello si rifiuta di accettarne uno diverso. Non vi è alcun dubbio che il nuovo Rotel suoni nettamente meglio del vecchio lettore Teac (che conosco bene e so cosa può e NON può dare) ma a te tutte le informazioni in più non servono anzi ti infastidiscono. Vedo solo due possibilità: attendere qualche mese che il nuovo lettore finisca il rodaggio e che magari le tue orecchie si adeguino al nuovo suono oppure vendere il Rotel e riacquistare il Teac, usati si trovano per cifre assolutamente trascurabili (meno di 100€ si trova di sicuro).
Qualora volessi invece provare con un altro lettore CD, e visto che mi sembra tu prediliga un'impostazione più calda e soft, prova con un entry-level di NAD, dovrebbe essere più vicino alle caratteristiche sonore cui sei abituato.
Dovresti anche fare un'altra prova, se ti fosse possibile: rimettere, anche solo per un giorno, il tuo vecchio Teac nella catena. Credimi, potresti avere delle sorprese, l'orecchio è un organo molto particolare e non ha alcuna memoria. Considerato questo, per il futuro, ti sconsiglio di cedere il vecchio componente che stai sostituendo prima ancora di aver inserito il nuovo nell'impianto: in questo modo puoi valutare con cognizione di causa, e non basandoti sulla memoria, l'effetto dell'upgrade.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigi,
i tuoi diffusori non sono grandi, ma l'ambiente sì! Quando li hai ascoltati in negozio la saletta era così ampia? Ne dubito! In più, sicuramente la sala era trattata acusticamente, mentre la tua non ha soluzioni specifiche, a parte le solite. Già solo questi parametri possono fare una grande differenza all'ascolto. Il fatto che il basso ricompaia un po' quando alzi il volume, fisiologia dell'orecchio umano a parte, è il segnale di un ambiente troppo vuoto/riflettente, che si mangia il basso profondo. Tra l'altro, proprio in relazione a questo, non dimenticare che i tuoi B&W non sono attrezzati per i miracoli e scendono fin dove possono: 52 Hz a -3dB sono una performance onestissima, ma le noti più gravi del basso elettrico saranno certamente un po' attenuate. Che fare dunque? Immagino che in ambiente non possa intervenire, quindi resta da vedere cosa potresti ottenere con altri componenti. Lascerei perdere i cavi, per ora, difficilmente possono riuscire a far ricomparire il basso mancante. L'ampli non è di sicuro colpevole e, secondo me, neppure la sorgente lo è. Restano i diffusori, probabilmente non a proprio agio in un ambiente così vasto. Ci avrei visto meglio delle torri da pavimento più generose in gamma bassa. E, credimi, non è una questione di gusti più o meno raffinati: un impianto HiFi il basso lo deve riprodurre eccome! Deve essere teso, potente, profondo e articolato! Prova a vedere sul mercato qualche torre da pavimento che potresti prendere in considerazione, per budget e dimensioni, e poi sentiamoci di nuovo. Non ti faccio esempi specifici perché non ho idea di quanto tu possa spendere e perché, comunque, qualunque buon diffusore da pavimento ti regalerà un basso più convincente, pur con tutte le limitazioni introdotte da un ambiente forse non particolarmente felice.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
non prevedo problemi particolari per via dell'ambiente ma da quel che si vede questo sembra un po' spoglio, magari dovrai aggiungere qualche elemento assorbente sulle pareti (tele senza vetro, arazzi etc.). Per quanto riguarda la sistemazione degli apparecchi, sono contrario a che questi stiano in mobili non ad hoc e soprattutto che stazionino in mezzo ai diffusori. Sarebbe molto meglio che lo spazio tra questi fosse libero da elementi d'arredo. Un mobiletto specifico per HiFi, specie in previsione dell'utilizzo di un giradischi, è una spesa che devi mettere in preventivo.
Per quanto riguarda la scelta degli apparecchi non puoi demandare l'ingrato compito a me, perché io non so che suono ti piaccia. Dei diffusori che hai elencato, ad esempio, ce ne sono alcuni antitetici ad altri, non possono piacerti tutti. Devi quindi ascoltare qualcosa e capire che impostazione ti piace, se più morbida e tranquilla (Sonus Faber, KEF, ProAC) o più vivace e frizzante (Triangle, Klipsch). Sui diffusori Audes non saprei dirti, non li ho mai ascoltati, mentre dell'amplificatore ho già avuto modo di dire qualcosa in risposta ad altra lettera qui su questa rubrica.
I consigli per la composizione dell'impianto te li avevo già dati qualche mese fa in altra risposta e continuano a valere. Io lo so cosa vorresti da me (un impianto completo scelto al posto tuo) ma questo non rientra nella filosofia di questa rubrica di consulenza audio, mi spiace!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Voglia di upgrade con 3500€
Gentilissimo e paziente direttore,
mi chiamo Carmelo, ho 46 anni e la passione per l'ascolto della musica sin da ragazzino. Ho avuto la fortuna di conoscere TNT-Audio qualche anno fa e da allora seguo la rivista costantemente, traendo spesso nuovi spunti interessanti. Approfitto della sua competenza per chiederle un consiglio circa un eventuale upgrade dell'impianto hi-fi, che è composto come segue:
L'evoluzione del setup dell'impianto è avvenuta modificando un singolo elemento per volta e valutando nel tempo il relativo risultato. L'impianto è posizionato in un salone avente le seguenti dimensioni in metri: 4.30 x 6.30 x 4.30(h); i diffusori occupano un intero lato corto, alle loro spalle sono collocati dei pannelli fonoassorbenti auto costruiti (dei separé in legno imbottiti di fibra fonoassorbente), negli angoli due trappole per bassi tipo TNT Stylos; mentre le elettroniche sono posizionate sul lato lungo della stanza. L'ambiente d'ascolto, arredato con divano, poltrone, tappeto, mobili, quadri ed un arazzo, non manifesta evidenti problemi acustici e con gli accorgimenti suddetti, ho ottenuto degli ottimi risultati, di cui sono molto soddisfatto. L'attuale setup, infatti, mi garantisce un ottimo coinvolgimento nell'ascolto, mai producendo fatica anche a volumi sostenuti, ed un notevole senso di realismo dell'evento sonoro. Ascolto qualunque genere musicale mi faccia battere il piede ed il cuore; possiedo qualche centinaio di dischi in vinile e circa 2000 cd, che nel tempo ho rippato e memorizzato in un NAS dedicato.
Le mie idee di upgrade sono le seguenti:
Infine, ma non per importanza, un ringraziamento a Lei ed alla Redazione di TNT-Audio per lo sforzo e l'impegno profuso "...col preciso scopo di fare divulgazione nel settore della riproduzione Musicale domestica di qualità"; ed un incoraggiamento a non stancarsi mai di ribadire l'importanza dell'ambiente d'ascolto e della sua interazione con l'impianto hi – fi, molto spesso sottovalutato da gran parte degli audiofili, che da solo è il maggiore responsabile del risultato finale.
In attesa delle indicazioni che vorrà fornirmi Le porgo cordiali saluti.
Carmelo - E-mail: carmelo68 (at) tiscali.it
LC
Caro Carmelo,
intanto grazie per l'apprezzamento e complimenti a te per la cura e la pignoleria con la quale hai creato il tuo sistema e attrezzato l'ambiente d'ascolto. La mia sensazione è che la sostituzione del solo giradischi e del pre fono, tenendo conto dei componenti in tuo possesso, tutt'altro che malvagi, non sarebbe un passo avanti significativo o, comunque, sarebbe di respiro limitato, in quanto andrebbe a migliorare la sola riproduzione dell'analogico. Io sarei un po' più drastico e sostituirei il pre, l'onesto P8, con un ben più raffinato P9, sempre di nuforce. In questo modo tutta la catena audio farebbe un salto di qualità sensibile e non solo la sezione analogica. Per quest'ultima, se il budget lo consentisse, penserei a dotarla di un Black Cube SE da cercare nel mercato dell'usato. In questo modo riusciresti, con il minimo sforzo, a migliorare sia l'intero set-up che la parte analogica. Per una nuova base giradischi c'è sempre tempo e, magari, puoi iniziare già da ora a guardare - con calma - cosa offra il mercato dell'usato. Con cifre tutto sommato contenute ti puoi mettere in casa classici del calibro di Michell Gyrodek, Linn Sondek, etc. Tieni d'occhio in particolare il mercato second-hand inglese dove queste macchine analogiche sono molto diffuse, facili da trovare a prezzi molto più bassi che in Italia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Dilemma diffusori e/o processore campo sonoro per budget ristretto
Caro Lucio,
sono un lettore appassionato della tua rivista online e colgo ora l'occasione per ringraziarti per il progetto che da anni stai portando avanti.
Pur leggendo spesso di temi Hi-Fi sono rimasto fermo, purtroppo, alla parte teorica. Non ho mai avuto modo di avvicinarmi all'alta fedeltà principalmente per mancanza di soldi, perché le condizioni non erano ideali e per mille altri motivi. Ora ho un tarlo per la testa e gradirei, se possibile, sentire la tua opinione. Avendo un determinato budget (diciamo € 1500) sarebbe meglio investirli tutti nel diffusore oppure, in considerazione del fatto che il mio ambiente d' ascolto non è specificatamente trattato (allego foto per dare un'idea del loco) sarebbe meglio investire diciamo € 800 in un sound processor (DSpeaker per esempio) e gli altri € 700 in diffusori (diciamo concretamente Cabasse Tobago ora in offerta)?
Sono conscio delle variabili e che meglio sarebbe avere le elettroniche in casa per poter trarre le conclusioni da se stesso ma mi farebbe piacere avere una tua opinione. Grazie in anticipo per la disponibilità! Di seguito alcuni dati e foto del futuro ambiente d' ascolto:
trattasi di una mansarda (isolata) lunga 10 m. e larga circa 6 metri. A circa metà lunghezza è interrotta parzialmente da un muro rientrante (dietro il quale ci sono le scale) per cui nella mia piantina ho evidenziato solo la zona "A" , visibile anche nella foto. Allego una sezione della mansarda avendo il tetto spiovente.
Saluti
Massimo - E-mail: mdrouadaine (at) uni.de
LC
Caro Massimo,
il processore digitale ambientale può fare molto ma non tutto! Intanto il DSpeaker che ho recensito agisce solo dai medio bassi in giù e nulla può contro ambienti vuoti o troppo riflettenti e poi è comunque necessaria una certa qualità di base del diffusore, un anatroccolo non sarà trasformato in cigno, questo è certo. La tua mansarda potrebbe non essere male, certamente è molto grande, qualche problema in gamma bassa potrebbe esserci. Non è facile prevedere il risultato, ma potresti sempre chiedere il processore in prova (questa opzione è possibile) senza obbligo d'acquisto e valutare quanto il suo intervento possa essere benefico nel tuo caso specifico. Vedo che possiedi già due diffusori bookshelf, forse non sono adatti per valutare perfettamente il comportamento in gamma bassa dell'ambiente e del processore, ma un'idea magari riesci a fartela. L'ideale sarebbe se tu potessi provare a casa dei diffusori (prestati da un negozio e da un amico) insieme con il processore. A quel punto saresti perfettamente in grado di capire se il gioco valga la candela oppure no. Il mio parere di massima - ma con il grosso punto interrogativo della risposta del tuo ambiente - è che potresti iniziare con dei diffusori non troppo costosi, intervenire come puoi con elementi d'arredo e poi valutare la possibilità del sound processor.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Danilo,
in effetti il tuo impianto meriterebbe ben altro che le attuali B&W. Il suono che descrivi, tra l'altro, è proprio quello tipico di quel diffusore e di quella generazione di prodotti B&W. Fai dunque benissimo a cercare alternative più British e Flat-Earth. Dalla lista che hai fatto escluderei le Linn Sara (troppo schizzinose) e punterei o sulle Naim (non solo Ariva, ma anche Intro, Credo, Allae...) e qualche Spendor da pavimento, cui aggiungerei delle sempre splendide Linn Kaber. Orientati dunque su modelli da pavimento che non disdegnano la vicinananza della parete posteriore. Con la cifra che hai stanziato, nel mercato dell'usato, specie se UK, trovi veramente tante occasioni. Altre possibili scelte potrebbero essere rappresentate da qualche torre Rega, anche di anni recenti.
Le schede Avondale nel tuo impianto mi fanno ricordare che ho in casa una coppia vintage (e abbastanza rara) di NAC12 + NAP120, rinfrescata proprio da Avondale Audio. Dovrei decidermi a collegarla e scriverne qualche impressione d'ascolto! Non possiedo altri componenti Naim (a parte un glorioso Nait 1) ma la filosofia e il sound di Salisbury mi sono sempre rimasti nel cuore, in particolare la concretezza del NAP250, uno dei finali a stato solido che più mi ha affascinato (ne ho avuti due, della serie chrome bumper). Forse non abbastanza HiFi per gli audiofili radical-chic ma era un mostro di solidità, musicalità e ritmo incalzante. Goditelo e, se è il caso, ricappalo dovesse trattarsi di un vecchio chrome o olive. Rinascerà a nuova vita!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Antonio,
è un piacere sapere che alla fine tu sia pervenuto a un tale livello di soddisfazione. Il preamplificatore, se non strettamente necessario per regolare i livelli o gestire più sorgenti (che non hai, mi pare), non usarlo. Potresti, tuttavia, prendere in considerazione dei pre che aggiungono davvero molto poco di proprio, visto che sono virtualmente privi di circuiti e mi sto riferendo a tutta la generazione di nuovi pre a trasformatori (passivi), tipo Music First Audio e tanti altri che abbiamo già molto positivamente recensito. Un pre di questo tipo potrebbe aiutarti a chiudere il cerchio, verifica la possibilità di ascoltarne qualcuno all'interno della tua catena. Quanto al costo, i prezzi del nuovo non sono proibitivi, in fondo dentro la scatola non c'è molto ma, essendo sul mercato già da qualche anno, si iniziano a reperire anche usati, con notevole contenimento dei costi.
L'idea del ritorno al vinile è una possibilità da valutare e soppesare con attenzione, perché imporrebbe comunque un investimento non indifferente, onde evitare cocenti delusioni quando si paragona il tutto a un digitale di ottimo livello. Riflettici bene e, per ora, goditi un po' della tua musica preferita!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
ben ritrovato! Come scritto ormai non so più quante volte su questa Rubrica, la manopola del volume serve per essere ruotata ed è assolutamente indifferente se il livello desiderato si raggiunga a ore 9, a ore 12 o a ore 15! Anzi, più lontani si sta dalla zona di massima attenuazione di un potenziometro e meglio è! Perché tutti gli audiofili hanno questi problemi di mobilità all'articolazione del polso? Malattia professionale forse? ;-) Ruotatela quell'accidenti di manopola di volume, non fa maleeeeeee!!!!!!!!! :-)
Ciò premesso, gli stili di ricambio della tua bella Shure si trovano facilmente, ad esempio ci sono quelli della Jico, sui quali puoi leggere le impressioni di un nostro lettore in questa lettera di qualche mese fa.
Qualora insistessi per sostituire tutto, valuta testine quali la Goldring 2100 o la 2200 o ancora la Ortofon 2M Blue, sono tre modelli MM con una tensione d'uscita abbastanza alta, certamente superiore ai 4 mV della tua Shure. Se non ricordo male le Goldring dovrebbero essere sui 6.5 e la Ortofon sui 5.5 mV. Sarebbe però un peccato pensionare così impropriamente la bella Shure. In ogni caso, credo che anche il corpo testina, anche se dotato di stilo consumato, possa avere il suo mercato. Dai un'occhiata agli annunci online e valuta quale possa essere una cifra onesta alla quale venderla.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Sabato scorso è mancato, all'età di 65 anni, Niccolò (Bambi) Fossati, chitarrista e fondatore della band progressive Garybaldi negli ormai lontani anni '70. Non sono mai stato un grande fan del genere prog ma confesso che questa Nel giardino del re, tratta dall'album Nuda (1973) ha classe cristallina, in grado di reggere il confronto con tanto blasonato prog anglosassone di quegli anni.
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Caro Renato,
grazie per l'apprezzamento e le bellissime parole, nostro unico motore che ci consente di andare avanti. Ti auguri che tutto questo non cambi mai. Ebbene, ci stiamo avvicinando ai 20 anni di presenza online, un record per qualunque pubblicazione specializzata e per la gran parte delle Aziende HiFi! Continueremo fintanto che ci saranno i presupposti: la passione e la collaborazione di tutti, recensori, traduttori (preziosissimi e quasi invisibili!), Aziende e lettori. Abbiamo attraversato momenti difficili e ne siamo usciti con più entusiasmo di prima, speriamo di poter andare avanti così e crescere ancora. Mi spiace per la tua attività di cavi audio, oggi non recensiamo più questi componenti ma anni fa sì, sarebbe bastato chiederci la disponibilità e li avremmo recensiti volentieri, senza chiedere nulla in cambio, come abbiamo sempre fatto!
L'ambiente degli addetti ai lavori, è, purtroppo, malato e io non vedo segni di guarigione, anzi assisto sempre più stupito a un continuo proliferare di palesi conflitti d'interesse: negozianti che diventano recensori, recensori che diventano negozianti e persino progettisti audio, tenendo il piede non in una ma in due o tre staffe contemporaneamente. A chi giovi tutto questo francamente mi sfugge ma gli appassionati un'arma per combattere questo malaffare (tipicamente italiano, peraltro) ce l'hanno ed è la libertà di scelta. Si può scegliere cosa leggere e cosa far cadere nell'oblio, cosa considerare credibile e cosa accantonare nell'angolo della vergogna tipicamente italica.
Grazie di cuore per il feedback e continua a seguirci!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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