Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
| Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM | I volumi della posta precedente
Interfacciamento ampli-casse
Egregio direttore, ti ringrazio per la puntuale e gentile risposta alla mia
ultima mail e ti riscrivo per una domanda che non ti ho fatto la volta scorsa per paura di essere troppo...."lungo". Prima permettimi di precisare che nella precedente ho esasperato un po' il concetto dei cavi hi tec, sicuramente troppo cari, ed il confronto con quelli autocostruiti.
Sicuramente l'ambiente d'ascolto, la stessa "voce" o impostazione timbrica delle casse o la loro disposizione, la sinergia con le elettroniche, danno risultati ben più variabili che la differenza tra un'ottimo cavo ed uno buono ma dal costo
decisamente più abbordabile. Senza poi parlare delle fonti o del livello di ciò che ci si può permettere, intendo entry, medium o top. Ho letto l'articolo a cui mi rimandavi, e che già conoscevo, lessi a suo tempo anche l'intervista a Mr. Cardas, e il tutto mi rafforza nell'idea che sia meglio non esagerare con un accessorio che deve "solo" trasportare un segnale senza poter aggiungere niente e senza togliere, possibilmente, niente o quasi. Meglio usare la differenza nell'acquisto di un ampli o lettore o dac migliore o, il massimo, in tanti ottimi cd. E' chiaro che l' audiofilia è anche un'hobby, oltre che passione per la musica, e un'hobbista ha tutto il diritto a divertirsi con prove, esperimenti e, soprattutto, è padrone dei sui soldi. Come diceva il saggio: C'è chi può.
Ma veniamo alla mia domanda che prevede un piccolo antefatto: non molto tempo fa ho ascoltato nel mio negozio di fiducia un paio
di Tannoy Sterling usate, ma pari al nuovo, ad un prezzo onesto. Erano collegate ad un impianto di alto livello di cui non ricordo la marca, con un
finale di duecento wat;. suonavano meravigliosamente! Prima di acquistarle, però, ho voluto ascoltarle con il mio ampli, un integrato Cambridge audio serie azur 650a da 75 watt per canale lasciando invariato tutto il resto. Il suono si è comletamente spento. Mancava di forza, di verve, la dinamica è sparita, la parte più bassa dello spettro si è afflosciata. Perché, se della potenza necessaria, come spesso hai dichiarato, per far suonare bene delle casse ne basta poca? Anche nella risposta che mi hai dato hai suggerito un selfcheck a tutti coloro che vogliono cambiare il proprio ampli con uno più potente. Quali altri parametri entrano in gioco? Cosa bisogna guardare in un amplificatore oltre alla potenza dichiarata per non trovarsi nella mia situazione?
E' evidente che non sono un tecnico e ti chiedo scusa se ti annoio con cose già dette ed alla mia domanda/e hai già risposto in altra sede, ma non ne ho trovato cenno da nessuna parte. Mi basta un rimando ad un altro articolo e sarò felice se vorrai colmare la mia lacuna; ti ringrazio e ti saluto caramente,
Renato - E-mail: r.iacuzio (at) libero.it
LC
Caro Renato,
all'argomento ho dedicato qualche articolo delle nostre FAQ, in questa sede provo a sintetizzare i vari concetti. Non è facile, senza competenze tecniche in campo elettronico (diciamo così) capire bene ciò che succede quando un amplificatore pilota un paio di diffusori. A peggiorare le cose aggiungi che nessun Costruttore di amplificatori inserisce tra le caratteristiche tecniche dichiarate i parametri che servirebbero a farsi un'idea di come il prorio amplificatore funziona nel mondo reale, limitandosi a dare in pasto al cliente il dato di potenza continua su 8 e su 4 Ohm. Quel che servirebbe è un grafico che spieghi la capacità dell'amplificatore di erogare potenza in presenza di carichi impegnativi, al variare di modulo e fase dell'impedenza.
Tieni conto infatti che un diffusore non è quasi mai assimilabile a un'impedenza da 8 Ohm, tale dato infatti varia, e pesantemente, in funzione della frequenza (può scendere a 3 Ohm sui bassi e salire a 15 in gamma alta, tanto per dire). Un buon amplificatore dovrebbe cavarsela bene (leggi: erogare tutta la potenza nominale) anche su carichi così ballerini. La potenza su 8 Ohm, da questo punto di vista, non dice molto. Ad esempio, un piccolo amplificatore come il vecchio NAD 3020 (che era un 20 watt per canale su 8 Ohm) in realtà si faceva beffe di amplificatori ben più potenti quando collegato a diffusori difficili. E questo è ciò che è capitato nella tua prova con le Tannoy e il Cambridge. Probabilmente il tuo integrato non è riuscito, su quel carico, ad esprimersi come l'amplificazione che avevi sentito in precedenza. D'altra parte, se così non fosse, tutti gli amplificatori di una data potenza suonerebbero e costerebbero uguale...e così non è! Gran parte della differenza tra amplificatori (componentistica più raffinata a parte) sta tutta nella capacità di gestire gli altoparlanti in maniera ottimale. Il progetto, i circuiti e il dimensionamento dell'alimentazione sono tutti parametri che concorrono a un risultato energetico più o meno buono. Spesso (ma non è sempre così, vedi esempio di prima) amplificatori più grossi riescono meglio in questo arduo compito ed ecco spiegato perché tanti audiofili acquistano amplificatori più potenti nella speranza di ottenere un miglior pilotaggio dei propri diffusori. Talvolta funziona (ma la potenza non c'entra!) altre volte si incappa in grosse delusioni.
Come fare dunque? Ascoltare e provare, non c'è altra strada.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Upgrade a giradischi
Egregio direttore,
Mi chiamo Giancarlo e scrivo dalla provincia di Caserta. Prima di tutto voglio farle
i complimenti per la rivista, per me fonte inesauribile di informazioni e consigli
sul mondo hi-fi!!! Dopo aver letto le FAQ e aver fatto tanti ascolti, ho composto il mio impianto hifi (tutto cercato tra l'usato ed ex demo):
LC
Caro Giancarlo,
puoi senz'altro ricablare i diffusori, magari con lo stesso conduttore di potenza che utilizzi per collegarli all'amplificatore e upgradare i crossover, meglio se realizzandone un'altra coppia da sostituire a quelli originali. Ti suggerisco questo perché potrebbe capitare che i nuovi componenti siano sì più raffinati e precisi ma l'equilibrio potrebbe cambiare un po' e, alla lunga, potresti preferire un suono meno perfettino ma più coerente. Avere la possibilità di tornare ai vecchi crossover in modalità plug & play ti consentirà di valutare serenamente e con cognizione di causa l'entità (o meno) dell'upgrade.
Per quanto riguarda il giradischi, secondo me già una testina da 150€ potrebbe essere presa in considerazione (non mi spingerei molto oltre). Da AudioTechnica a Grado, passando per Ortofon e Goldring, le alternative abbondano.
Sostituire il cavo di segnale installando degli RCA d'uscita nel giradischi è una buona idea ma occorre verificare quanto ti costerebbe la modifica, chiedi un preventivo al tecnico prima di affrontare la spesa. Nel caso, fornisci tu il materiale (gli RCA) onde evitare sorprese. Di fatto si tratta di tagliare il cavo originale, forare il telaio del giradischi e saldare una coppia di RCA...niente che non si possa fare in casa con un piccolo saldatore da pochi euro.
Un altro tweak molto efficace dal punto di vista sonoro potrebbe essere la sostituzione del tappetino del giradischi, magari con uno autocostruito in sughero e mat bituminoso, come il nostro progetto Janus. Proverei anche a sostituire il cavo d'alimentazione e i piedini isolanti, attingendo sempre alla gran quantità di ricette della nostra sezione dedicata al tweaking.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Egisto,
non è la prima volta che leggo di appassionati delusi dopo aver alimentato con batterie i propri apparecchi. Il fenomeno credo sia da attribuire alla qualità delle batterie utilizzate e alla loro capacità di erogare corrente a sufficienza e con adeguata rapidità di risposta, quando richiesta. Non so che batterie tu abbia utilizzato ma ci sono differenze in termini di impedenza interna, che ne determinano la capacità di essere reattive come richiesto in un impianto audio. Alcune batterie al piombo hanno una impedenza interna abbastanza alta che le rende lente nell'erogazione di corrente richiesta dai picchi di segnale. Probabilmente in un PC o in un DAC questo fatto è trascurabile ma da come descrivi il suono che hai ottenuto...direi che è questo ciò che probabilmente è successo.
Spesso, come si fa nei grossi impianti HiFi car, si installa un grosso condensatore a valle, in parallelo prima dell'ingresso nell'amplificatore (o del componente collegato). Il condensatore è come se fosse un serbatoio di energia, pertanto farebbe da cuscinetto tra le richieste energetiche impulsive dei componenti e la batteria stessa.
Potresti fare qualche esperimento in questo senso, magari andando a studiare qualche tutorial sul dimensionamento e la scelta dei condensatori in ambito HiFi car.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luciano,
concordo con te circa l'opportunità di sostituire l'amplificazione con un buon integrato moderno. Già un Nait XS sarebbe un grande passo avanti rispetto alla situazione attuale. Se, però, riesci ad arrivare senza problemi al SuperNait, ancora meglio! Ti consiglio Naim perché hai già avuto modo di apprezzare la timbrica di queste elettroniche nella sorgente CDX2, non c'è motivo per fare esperimenti rischiosi in altre direzioni.
Le tue 3/5A rinasceranno a nuova vita, credimi. Per quanto riguarda però l'immagine tridimensionale, anche se l'amplificazione ci mette del suo, sono il posizionamento dei diffusori e la risposta dell'ambiente a giocare il ruolo principale. Le 3/5A dovrebbero essere capaci di ricreare un palcoscenico ampio e credibile, ma occorre perderci un po' di tempo per trovare il posizionamento ottimale.
Inoltre, non farti tranne in inganno dall'ascolto in cuffia: per ottenere la stessa sensazione di precisione e dettaglio da un diffusore tradizionale le cifre da mettere in gioco sono alte e, talvolta, mai sufficienti ad equiparare le prestazioni di una buona cuffia su questi particolari parametri sonori. Il perché è presto detto: la cuffia non è penalizzata dall'ambiente e dal posizionamento: fornisce il 100% di quel che può, sempre e comunque! I diffusori, invece, per quanto buoni, devono fare in conti con lo sporco introdotto dalle risonanze ambientali e dai buchi di risposta tipici di una qualunque stanza domestica.
Quindi: benissimo l'integrato Nait, però fai tanti esperimenti col posizionamento dei diffusori.
L'accoppiata vintage Marantz ti frutterà tanti bei contanti se immessa sul mercato dell'usato, essendo abbastanza ricercata, non commettere l'errore di versarla per l'acquisto della nuova amplificazione, ne ricaveresti solo una frazione del reale valore sul mercato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Mirko,
fai un po' di confusione tra correzione ambientale tramite microfono e DSP (come molti sistemi HT ormai fanno) ed equalizzazione classica del suono fatta a orecchio e a proprio gusto e piacimento con equalizzatore o controlli di tono. L'unica cosa che ha senso, a mio modo di vedere, e perché teoricamente corretta, è la correzione della risposta in ambiente eseguita in dominio digitale. Tramite microfono si rileva la risposta della stanza e, prima ancora che il segnale diventi analogico, viene corretto in maniera tale da risultare piatto una volta riprodotto in ambiente. Questi sistemi non sono infallibili e certi guai ambientali non riescono a risolverli, però sono un ottimo punto di partenza, specie in stanze particolarmente sbagliate.
Diverso è invece il discorso del loudness e delle correzioni di tono che possiamo fare noi per adattare il suono riprodotto a ciò che ci piacerebbe che fosse. Non c'è niente di male (tanti dischi nascono davvero inascoltabili) ma siamo più vicini al concetto di my-fi (massima personalizzazione del suono) che a quello di HiFi (fedeltà a ciò che è inciso nei dischi).
Anche in ambito HiFi si stanno facendo strada le correzioni ambientali in dominio digitale, proprio di recente abbiamo pubblicato una prova del DSPeaker Antimode 2.0, un componente che fa proprio questa operazione per gli impianti audiophile. I risultati li puoi leggere direttamente in quell'articolo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Impianto analogico vintage
LC
LC
LC
Dieci anni dopo
LC
LC
Riapriamo i suggerimenti musicali della settimana con una proposta del nuovo album dei Placebo (Loud like love), già apparso su queste pagine in realtà. Stavolta il brano è Bosco, una delle tante perle di questo capolavoro. Perdonate la ripetizione ma davvero è da tanto tempo che non sentivo un album che vien voglia di riascoltare tante volte dall'inizio alla fine, senza saltare traccia per traccia.
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM
Cercate dentro i volumi della posta precedente con Google
[meno recente] Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407 | Vol.408 | Vol.409 | Vol.410 | Vol.411 | Vol.412 | Vol.413 | Vol.414 | Vol.415 | Vol.416 | Vol.417 | Vol.418 | Vol.419 | Vol.420 | Vol.421 | Vol.422 | Vol.423 | Vol.424 | Vol.425 | Vol.426 | Vol.427 | Vol.428 | Vol.429 | Vol.430 | Vol.431 | Vol.432 | Vol.433 | Vol.434 | Vol.435 | Vol.436 | Vol.437 | Vol.438 | Vol.439 | Vol.440 | Vol.441 | Vol.442 | Vol.443 | Vol.444 | Vol.445 | Vol.446 | Vol.447 | Vol.448 | Vol.449 | Vol.450 | Vol.451 | Vol.452 | Vol.453 | Vol.454 | Vol.455 | Vol.456 | Vol.457 | Vol.458 | Vol.459 | Vol.460 | Vol.461 | Vol.462 | Vol.463 | Vol.464 | Vol.465 | Vol.466 | Vol.467 | Vol.468 | Vol.469 | Vol.470 | Vol.471 | Vol.472 | Vol.473 | Vol.474 | Vol.475 | Vol.476 | Vol.477 | Vol.478 | Vol.479 | Vol.480 | Vol.481 | Vol.482 | Vol.483 | Vol.484 | Vol.485 | Vol.486 | Vol.487 | Vol.488 | Vol.489 | Vol.490 | Vol.491 | Vol.492 | Vol.493 | Vol.494 | Vol.495 | Vol.496 | Vol.497 | Vol.498 | Vol.499 | Vol.500 | Vol.501 | Vol.502 | Vol.503 | Vol.504 | Vol.505 | Vol.506 | Vol.507 | Vol.508 | Vol.509 | Vol.510 | Vol.511 | Vol.512 | Vol.513 | Vol.514 | Vol.515 | Vol.516 | Vol.517 | Vol.518 | Vol.519 | Vol.520 | Vol.521 | Vol.522 | Vol.523 | Vol.524 | Vol.525 | Vol.526 | Vol.527 | Vol.528 | Vol.529 | Vol.530 | Vol.531 | Vol.532 | Vol.533 | Vol.534 | Vol.535 | Vol.536 | Vol.537 | Vol.538 | Vol.539 | Vol.540 | Vol.541 | Vol.542 | Vol.543 | Vol.544 | Vol.545 | Vol.546 | Vol.547 | Vol.548 | Vol.549 | Vol.550 | Vol.551 | Vol.552 | Vol.553 | Vol.554 | Vol.555 | Vol.556 | Vol.557 | Vol.558 | Vol.559 | Vol.560 | Vol.561 | Vol.562 | Vol.563 | Vol.564 | Vol.565 | Vol.566 | Vol.567 | Vol.568 | Vol.569 | Vol.570 | Vol.571 | Vol.572 | Vol.573 | Vol.574 | Vol.575 | Vol.576 | Vol.577 | Vol.578 | Vol.579 | Vol.580 | Vol.581 | Vol.582 | Vol.583 | Vol.584 | Vol.585 | Vol.586 | Vol.587 | Vol.588 | Vol.589 | Vol.590 | Vol.591 | Vol.592 | Vol.593 | Vol.594 | Vol.595 | Vol.596 | Vol.597 | Vol.598 | Vol.599 | Vol.600 | Vol.601 | Vol.602 | Vol.603 | Vol.604 | Vol.605 | Vol.606 | Vol.607 | Vol.608 | Vol.609 | Vol.610 | Vol.611 | Vol.612 | Vol.613 | Vol.614 | Vol.615 | Vol.616 | Vol.617 | Vol.618 | Vol.619 | Vol.620 | Vol.621 | Vol.622 | Vol.623 | Vol.624 | Vol.625 | Vol.626 | Vol.627 | Vol.628 | Vol.629 | Vol.630 | Vol.631 | Vol.632 | Vol.633 | Vol.634 | Vol.635 | Vol.636 | Vol.637 | Vol.638 | Vol.639 | Vol.640 | Vol.641 | Vol.642 | Vol.643 | Vol.644 | Vol.645 | Vol.646 | Vol.647 | Vol.648 | Vol.649 | Vol.650 | Vol.651 | Vol.652 | Vol.653 | Vol.654 | Vol.655 | Vol.656 | Vol.657 | Vol.658 | Vol.659 | Vol.660 | Vol.661 | Vol.662 | Vol.663 | Vol.664 | Vol.665 | Vol.666 | Vol.667 | Vol.668 | Vol.669 | Vol.670 | Vol.671 | Vol.672 | Vol.673 | Vol.674 | Vol.675 | Vol.676 | Vol.677 | Vol.678 | Vol.679 | Vol.680 | Vol.681 | Vol.682 | Vol.683 | Vol.684 | Vol.685 | Vol.686 | Vol.687 | Vol.688 | Vol.689 | Vol.690 | Vol.691 | Vol.692 | Vol.693 | Vol.694 | Vol.695 | Vol.696 | Vol.697 | Vol.698 | Vol.699 | Vol.700 | Vol.701 [più recente]
© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Caro Lucio,
già in passato ho avuto da lei degli ottimi suggerimenti e valide opinioni, così che
ho deciso di tornare a chiederle un parere. Sto mettendo in piedi un piccolo impianto "secondario", analogico, costruito intorno
ad elementi fine anni '80 inizio '90. Vorrei metterci un giradischi come sorgente ma sono un neofita e non so cosa comprare.
L'impianto è molto semplice ed è composto così:
Vorrei prendere un giradischi usato, possibilmente di quell'epoca, con un budget indicativo di €1500-1800, compreso braccio e testina. Ho già qualche idea ma lascio in bianco perchè non la voglio influenzare.
Non ho pretese di perfezione ma vorrei qualcosa che valorizzi in modo equilibrato la catena che ho messo in piedi. Mi piacerebbe un consiglio spassionato ma preciso, su modello giradischi, braccio e testina da cercare.
Grazie mille!!
David - E-mail: davidulo (at) mac.com
Caro David,
il budget che hai stanziato per la sorgente analogica è molto (troppo?) alto, in relazione al valore residuo degli altri componenti. L'accoppiata pre e finale Naim, in particolare (e soprattutto il finale) è molto lontana dal poter rendere giustizia a un sistema di lettura analogico del budget cui fai riferimento. A mio parere potresti avere ottime soddisfazioni con una spesa molto inferiore, ad esempio puntando a un Rega Planar 3 o un Linn Axis usati (vedi foto), che si trovano ampiamente sotto i 1000€, pur dotandoli di una buona testina nuova.
Ti dirò di più, con quella cifra (1500/1800€) ti porti a casa un trittico analogico NUOVO di assoluto rispetto. Capisco il tuo desiderio di mettere insieme apparecchi dello stesso periodo ma questo ha un senso fintanto che non diventa un'operazione anti-economica. È vero che con queste cifre potresti mettere le mani su ottimi giradischi di quegli anni, come le versioni intermedie di classici come il Linn Sondek o il Michell Gyrodec, ma rispetto alle macchine che ti ho consigliato prima il rischio di incappare in qualche componente bizzoso e comunque più complicato da settare è elevato. Non so che esperienza tu abbia con il giradischi analogico, ma regolare a puntino un Sondek non è cosa facile...e anche il Gyrodec, così ballerino, ha le sue idiosincrasie. Un Planar 3 o un Axis sono scelte meno avventate e più solide: facili da regolare, con manutenzione prossima allo zero e, comunque, molto ben suonanti.
Spero di averti dato qualche utile spunto di riflessione!
Lucio Cadeddu
Caro Andrea,
ottima idea quella di prendere un NAD 3120, veramente un piccolo classico nel suo genere e di sicuro il miglior rappresentante della lunga stirpe 3020. Dei lettori CD che hai elencato vedrei bene il NAD, per uniformità sonora con il 3120 e perché si tratta comunque di un ottimo lettore.
Per queste cifre, nel mercato del nuovo, non trovi praticamente nulla, l'unico che potresti trovare sotto i 200€ è il Cambridge Audio Topaz CD5: il vantaggio di questa scelta sarebbe rappresentato dal metterti al sicuro da eventuali noie alla meccanica di lettura che, su lettori CD che hanno superato i 10 anni di attività, potrebbero essere sempre in agguato. In più, avresti due anni di garanzia che, comunque, rappresentano una bella certezza.
La scelta dei dffusori andrebbe fatta ad orecchio, personalmente. Tieni conto che il carattere docile ma deciso del NAD 3120 ben si sposerebbe con diffusori francesi tipicamente vivaci come Cabasse, Triangle, JMLab e Jean Marie Reynaud. Non dovresti faticare, ad esempio, a reperire in terra di Francia qualche Triangle Titus (o modello superiore) per cifre davvero modeste. Di Triangle puoi leggere diverse prove anche qui su TNT-Audio...
Lascerei invece perdere i Coral e anche su Chario avrei qualche perplessità, non vorrei che l'abbinamento con il già rotondo 3120 dovesse rivelarsi eccessivo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Guido,
evidentemente la tua abitazione è vicina a un ripetitore di Radio Maria! Con una breve ricerca su Google e parole chiave "ripetitori Radio Maria" potrai scoprire che il problema è ben noto e causa (o ha causato) un certo numero di fastidi anche in apparati ben meno sensibili del phono del tuo Rotel (es. citofoni che si trasformano in tuner).
Ben noto è il caso del ripetitore di Radio Maria a Monte Mario, a Roma, chiuso per il superamento delle soglie di emissione (vedi qui). Informati, presso qualche associazione di consumatori o gruppi d'azione (ce ne sono vari anche su Facebook), circa l'esistenza, nei pressi della tua abitazione, di ripetitori analoghi.
Il problema, infatti, non è tanto sentire Bergoglio dal tuo impianto, quanto mettersi al riparo da un eventuale inquinamento elettromagnetico oltre i limiti di legge.
Per tamponare il problema potresti schermare i cavi del tuo impianto, soprattutto quelli phono, con tanti anelli in ferrite, questi dovrebbero almeno attenuare l'entità del fenomeno apparentemente soprannaturale :-)
Potresti anche provare a schermare l'apparecchio stesso, con dei pannelli schermanti anti-RF. Fai una ricerca con Google, ne trovi di tutti i prezzi e misure. Li incolli all'interno delle lamiere del Rotel e, realisticamente, attenui ulteriormente il fenomeno.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
Gentile Direttore,
le scrivo la mia seconda lettera, a distanza di circa 10 anni dalla prima, per ringraziarla di non aver fatto spengere la mia, seppur sopita, passione per il buon ascolto della musica. Quando le scrissi la prima volta, non avevo ben chiaro cosa volessi e, infatti, acquistai un sintoamplificatore Harman Kardon, che se non altro ebbe il merito di farmi capire subito che quella non era la strada giusta (o, almeno, quella giusta per me), come diffusori delle Chario Syntar 300 e come sorgente...la PS2!!!
I successivi acquisti sono stati un amplificatore Cambridge A300 e un lettore CD Marantz PM 52 mentre i diffusori sono rimasti il punto fermo della catena. Tuttavia, anche questo upgrade non è stato per niente soddisfacente. Confesso che mi ero un po' scoraggiato, anche perché i fondi disponibili non mi hanno permesso di cambiare niente per molto tempo.
Tuttavia, grazie alla sua rivista che ha mantenuto viva la fiammella della volontà di "ascoltare" la musica, proprio questa mattina ho collegato il mio nuovo impianto così composto:
La prime note ascoltate sono state l'incipit di "Weight of Love" tratto dal disco Turn Blue dei The Black Keys e, per la prima volta dopo tanti anni, quando ascoltai un vecchio Nad collegato a delle ancor più vecchie Rogers, mi sono emozionato! Pertanto, ho deciso di scriverle nuovamente prima di tutto per ringraziare lei e suoi collaboratori per quelle prime e indimenticabili note che rimarranno per sempre, indelebili, nella mia memoria.
Inoltre, mi piacerebbe sapere la sua opinione sul mio nuovo impianto anche in relazione al fatto che, al posto dei due Rotel, avrei potuto comprare un Nad 320 BEE ad 120 euro ed un Lettore Cambridge Topaz CD 5 nuovo a 220 euro. Secondo lei, cosa sarebbe cambiato rispetto a ciò che ho preso? Ci tengo a precisare che non le faccio questa domanda per sapere quali componenti siano meglio degli altri ma solo perché vorrei capire quali caratteristiche del suono sarebbero presumibilmente cambiate in modo da poterle, eventualmente, riscontrare in un prossimo ascolto dei suddetti componenti.
Inoltre, sempre per lo stesso motivo e, cioè, per dare un nome a delle sensazioni che ho provato, cosa secondo lei è cambiato rispetto al Cambridge A300 e al lettore Marantz PM52?
Io ascolto la musica in una mansarda (che acusticamente parlando non è il massimo, ma è pur sempre una sala esclusivamente riservata alla musica!) rettangolare di 3x4 e le casse sono poste sul lato più corto della stanza.
Ringraziandola nuovamente, le rinnovo i complimenti per lo splendido lavoro che fate quotidianamente e la saluto molto cordialmente.
Niccolò - E-mail: nsalvadori (at) live.it
Caro Niccolò,
bello ritrovarti dopo dieci anni! Esser tornato qui a rialimentare la tua passione significa molto per noi!
Hai acquistato degli ottimi componenti a dei prezzi estremamente convenienti, devi ritenerti soddisfatto. Con le elettroniche NAD e Cambridge, probabilmente, il suono si sarebbe addolcito un po', e magari avrebbe guadagnato un po' di calore, perdendo forse in vivacità all'estremo alto. Rispetto al precedente set-up, invece, dovresti aver guadagnato in trasparenza, ricchezza di dettaglio e dinamica. Il fatto che ti sia emozionato dopo il primo ascolto significa che l'impianto ha colpito nel segno, probabilmente la verve delle elettroniche Rotel si amalgama bene con le note suadenti di casa Chario. Cerca di lavorare sul posizionamento dei diffusori e sull'acustica della tua mansarda, perché i margini di miglioramento lavorando su questi due aspetti sono enormi, di diversi ordini di grandezza superiori a quelli che otterresti sostituendo nuovamente le elettroniche (se questa fosse la tua tentazione!).
Nel frattempo familiarizza col suono del tuo impianto, è importante che tu riesca a capire esattamente cosa sia in grado di dare e, soprattutto, quali possano essere i suoi margini di miglioramento.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Caro Luciano,
è sempre con un po' di (piacevole) sorpresa che scopriamo nuovi lettori, immaginiamo che dopo quasi venti anni di presenza ininterrotta la nostra rivista sia ormai nota a tutti gli appassionati (ho detto nota, non apprezzata!). Ti diamo dunque il benvenuto, comincia a seguirci settimana dopo settimana in questo lungo percorso iniziato nel 1995 e che continua con passione sempre intensa e coinvolgente.
Ai nuovi lettori come te, chiediamo, magari, di suggerirci cosa vorreste vedere su queste pagine. Nei limiti del possibile cerceremo di accontentare tutti.
Ti auguro buona lettura e buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!