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Caro Guido,
ti ringrazio per la segnalazione! Confesso di avere più esperienza con la Linea Tre di pop/rock e non ricordo stampe memorabili, probabilmente per la classica riuscirono a fare di meglio. Non credo si possa consigliare con assoluta certezza una linea economica piuttosto che un'altra, i risultati temo siano troppo variabili in funzione del master originale utilizzato. Comunque, tra le serie economiche di qualità generalmente accettabile segnalerei Resonance (o Galleria) della Deutsche Grammophon, Fontana Argento della Philips e Decca Eclipse.
Ovviamente, alla fine, tutto dipende dallo stato di conservazione, se si tratta di dischi usati. Spesso le collane economiche sono passate sotto dei veri e propri aratri che ne hanno ulteriormente peggiorato la qualità. In ogni caso un lavaggio preventivo sarebbe altamente consigliabile. Diverso sarebbe il discorso se si trattasse di materiale NOS o addirittura NIB (Mint, se vuoi), mai aperto. In tal caso i rischi di trovare qualcosa di veramente scadente sono bassi. Attenzione, naturalmente, perché anche i vinili sigillati potrebbero essere fortemente ondulati, se conservati in maniera non adeguata, dal punto di vista dello stoccaggio e della temperatura ambientale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Pasquale,
sono sempre stato in disaccordo con chi acquista o passa al vinile sull'onda della moda del momento, senza avere alle spalle un minimo di background e, magari, un impianto HiFi che renda a tale supporto piena giustizia. Ascoltare il vinile con un paio di cassettine amplificate (ad uso PC, immagino) e sperare di sentire chissà quale magia è come prendere un millesimato e gustarlo in bicchieri di plastica, allungato con la gassosa.
Quindi, eticamente, tecnicamente e culturalmente sono in profondo disaccordo. Mi auguro che questo sia però il primo passo verso una maggior consapevolezza nei confronti degli ascolti di qualità. In tal caso, ben venga pure il vinile insensato.
Fatta questa doverosa premessa, anziché spendere 110 euro più altri 100 di pre fono per sentire vinili su un giradischi vecchio e scadente anche all'epoca nella quale vide la luce, io investirei una cifra analoga per un giradischi moderno, e magari di ben altra qualità, già dotato di pre fono integrato. In tal modo lo puoi collegare direttamente a un qualunque ingresso linea e amen. Ci sono almeno due giradischi economici e, diciamo così, accettabili: il Dual CS 410 (140€) e il Marantz TT5005 (180€), ma la soluzione migliore è il ProJect Essential Phono USB - circa 280€, poco più di quanto ti costerebbe la soluzione vintage + pre fono - che non solo incorpora un buon pre fono per collegarsi direttamente a un ingresso linea ma ospita anche un DAC con uscita USB per trasportare il segnale, già convertito in digitale, verso un eventuale PC, per copiare su hard disk i propri vinili.
Avresti, in più, il vantaggio di possedere un giradischi serio, nuovo con garanzia, e in grado di crescere insieme al resto dell'eventuale, auspicabile, futuro impianto HiFi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Tweaking "pesante" su giradischi Rega
Ciao Lucio,
qualche mese fa ti mandai una breve descrizione ed alcune foto della mia macchina lavadischi, ora mi permetto di nuovo di disturbarti per illustrarti un po' di pesanti tweaking che ho apportato alle mie sorgenti analogiche. Tutto è cominciato quando mi sono sono, casualmente, imbattuto nel sito di Michael Lim, un ingegnere malese appassionato, appunto, di modifiche di giradischi, in particolar modo di Rega. Nel suo sito, Michael propone molti accessori per il miglioramento delle prestazioni degli "spartani" giradischi inglesi, che mi hanno particolarmente intrigato.
Essendo in possesso, da ormai tanti anni, di un fedele P25/RB600/Exact/Heed Power Supply, ho deciso di investire un po' di soldi ed ho acquistato buona parte degli accessori proposti da Michael. La consegna dalla Malesia non è stata velocissima e, nel mesetto in cui ho atteso il tutto, ho acquistato anche un piatto in acrilico ed un clamp da Tizo Acryl (Germania). Sempre nel periodo di attesa, mi è capitato tra le mani anche un vecchio Rega P3, dotato di un raro e "ben messo" RB250 marchiato Acoustic Solid, con il plinto veramente messo male e bisognoso di cure. Ho deciso di donargli nuova vita e di dotarlo di un plinto tutto nuovo e di altri accessori che vedremo in seguito. Andiamo per ordine.
Modifiche al P25
Il montaggio degli accessori è veramente facile e alla portata di tutte le persone dotate di manualità "decente". Io ho ulteriormente modificato i piedini, riempiendoli di plastilina (simil-blue tack). Il tutto è assolutamente reversibile e in qualunque momento è possibile ripristinare l'assetto "di serie". L'unica raccomandazione che mi sento di fare a chi volesse ripetere le modifiche, è quella di dotarsi di tanta pazienza al momento dell'installazione del contropiatto, dal momento che le tolleranze qui sono veramente minime e occorrono un paio d'ore, prima che il perno scenda in posizione, e un altro paio d'ore di rodaggio, prima che il tutto "scorra" in maniera veramente libera.
LC
Caro Carlo,
ottimo e abbondante! Complimenti per la tenacia e la pignoleria, hai realizzato delle ottime modifiche. Sono felice che il risultato all'ascolto, dopo tanta fatica, ti ripaghi ampiamente. Ti auguro buon ascolto e ti ringrazio ancora per aver condiviso con la nostra comunità questi progetti.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Impressioni su Cabasse Alderney ?
Una sera, gironzolando su internet, trovo una coppia di Focal usate, chiamo il negozio per assicurarmi che siano in ottimo stato, e nel parlare il venditore mi consiglia di ascoltare le Cabasse......Cabasse??? Ma come Cabasse???? Io voglio le B&W, mi sono detto!!!!! In effetti le conosco, anni fa ascoltai la Sphera ad una fiera e rimasi basito da quanto e come suonavano, però ha poco senso prendere un riferimento con un diffusore da 100.000€!!! Credetemi che sono andato in crisi, ho passato un intero pomeriggio e sera a studiare Cabasse, in Italia non si trova tanto, su siti in inglese abbastanza, su quelli francesi c'è di tutto! Alla fine ho deciso di prendere una coppia di Cabasse MT31 Jersey...... Cosa mi ha convinto? Innanzitutto la gentilezza e la disponibilità del venditore ad eventuali cambi, poi le recensioni lette in giro, nonchè "dettagli" come il reflex nella parte inferiore del cabinet (sulla carta ottimo per me che a riposo sono poste a 20cm dal muro), piuttosto che le tecnologie proprietarie, o il fatto che progettano e realizzano gli altoparlanti in casa, nonché l' ottima realizzazione, vedasi le griglie di protezione ad attacco magnetico, piuttosto che la bellissima placca cromata dei connettori d ingresso (a me queste "frocierie" fanno impazzire)!
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Cuffie Sennheiser Hd 650
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Analogico vs digitale
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Tweaking, soddisfazioni e T-Amp
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Questa settimana celebriamo la recente scomparsa del jazzista, maestro dell'hard bop, Horace Silver, mancato il 18 giugno all'età di 85 anni. Horace Silver iniziò la sua carriera con Art Blakey & the Jazz Messengers nel 1953 e dal 1956 in poi incise esclusivamente per la Blue Note. Nel 1964 compose quella che i fan degli Steely Dan non esiteranno a riconoscere nell'introduzione del loro hit "Rikki Don't Lose That Number" ovvero questa Song for my father, qui eseguita live (1968) con Billy Cobham alla batteria. Di recente ben quattro suoi album sono finiti nella lista dei 100 dischi jazz essenziali della Blue Note.
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© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Professor Cadeddu buongiorno,
per anni ho "sfruttato" il suo lavoro su TNT per i progetti di autocostruzione, le recensioni e le risposte alle lettere degli appassionati, ora se le può tornare utile, vorrei condividere il mio di lavoro. Ho scritto la mia personale recensione dei diffusori Cabasse MT 31 Alderney, se lo ritiene opportuno la può pubblicare se e dove preferisce, nella sezione delle lettere piuttosto che tra le recensioni, piuttosto che nel cestino del suo computer!!!
Vi immaginate che ansia nei 3/4 gg che sono passati prima dell'arrivo a casa???? Anche perchè agli inizi degli inizi, ero partito dall' idea di una coppia di Indiana Line usate...inutile dirvi che ho speso ben altra cifra!
Arrivate, le tiro fuori dalla scatola e subito la prima sorpresa, un imballo davvero ben fatto e accorto, avvito i piedini a punta in acciaio bello pesante, e le metto in posizione. Che dire, bellissime, rifinite con cura, con tutti gli spigoli smussati, accoppiamenti perfetti, e poi la placca dei connettori cromata... un vero peccato che resti dietro tanto è bella. Ah già, ma servono per riprodurre musica :D, così le collego al mio TA 10.1.....praticamente dopo 30" di Killing me Softly di Roberta Flack avevo già deciso che sarebbero rimaste a casa con me!!!! .... poi la follia.... è un periodo che ascolto quasi solo voci femminili, e c'è un CD che sto consumando, parlo di LentoGodendo di Velut Luna, ci sono un paio di passaggi di Che Guardano Te e di Ancora Ancora Ancora in cui mi sembrava mancasse qualcosa nello spettro, non so fin dove era reale e fin dove era una sensazione.......fatto sta che la mattina dopo mi sono svegliato pensando al perchè non avevo preso le Alderney a 3 vie.......4 giorni dopo ho caricato le Jersey in macchina e sono andato a cambiarle!!!!! Modalità spendaccione off!!! P.S. Il venditore è stato di una disponibilità unica, mi ha fatto trovare i due modelli affiancati pronti per essere confrontati! Che dire, le differenze, seppur sottili, c'erano, le Alderney valgono gli n cento euro di differenza? Boh, probabilmente si, ma ormai ero lì, sarebbe stato un peccato non cambiarle.... :D
Ho seguito diversi step durante il rodaggio, inizialmente hanno suonato con il TA 10.1. Ragazzi, se non lo avete fatto dovete provare questo ampli, è ovvio che con i suoi 10 watt non vi butterà giù le pareti, ma suona con una qualità eccezionale, ricostruzione scenica che oggetti tipo Rotel, Nad, Cambridge Audio, ecc. di 7/800€ si sognano, non mi dovete credere, provate. Le Cabasse, nonostante le 3 vie e 4 altoparlanti, e i 2 woofer da 17cm, restituivano un piacere di ascolto davvero inaspettato, sono certo che abbiano una sensibilità superiore ai 91 dB dichiarati, e sicuramente un crossover molto ben ingegnerizzato, non mi potevo aspettare un basso sconvolgente ma sicuramente era più presente del previsto e medi e alti precisi e definiti. Ho letto una rece qui su TNT-Audio del modello precedente, le MT-30, dove si dice che risentono molto del posizionamento per la ricostruzione scenica, personalmente ho trovato la giusta posizione in un attimo, magari sono stato fortunato, oppure forse hanno migliorato questo aspetto nell' ultima serie...
Dopo diversi cambi di setup (cavi, ampli, tavolinetto, basi di marmo), giusto per non annoiarvi ulteriormente, salto alla configurazione attuale, oggetto della seduta di ascolto che provo a descrivervi...
Nella mia sala di 4.5 x 6 mt, disposti sul lato corto, fanno bella mostra di sè un lettore SACD Marantz SA7001, un ampli integrato System Fidelity SA-370, una coppia di Cabasse MT-31 Alderney, un tavolinetto Norstone Bergen 2, cavi di alimentazione TNT-Merlino, cavo pre System fidelity, e cavi di potenza TNT Triple T.
Una delle prime cose che appaiono evidenti sono le caratteristiche tecniche evidentemente sottostimate, sensibilità e discesa dei woofer su tutte, e questo è un aspetto che mi piace molto delle aziende che propendono per mantenere un profilo basso. Ok, accendiamo, in realtà il tutto sta già suonando da una mezz'oretta, ho deciso di fare le mie valutazioni su pochi brani ma che conosco perfettamente e che ho ascoltato su molti altri impianti. Cominciamo con Nada Trio, non che mi piaccia particolarmente ma è registrato molto bene, ed ha una scena sonora molto ben strutturata, ascoltando Ma Che Freddo Fa balza subito alle orecchie come i diffusori scompaiano aprendo una scena tridimensionale davvero importante, questo aspetto dà un grande merito al sistema, specie considerando la cura acustica del mio ambiente prossima allo zero. Meet Me in London di S.Sciubba e A.Forcione con Caruso impressiona positivamente per la centratura della voce, nonchè per i silenzi nelle pause, la chitarra di Forcione sembra stia suonando nella mia sala!
Poi il sempre verde Libertango, questa più delle altre rende merito alla sezione medio alta, niente da invidiare a quelle delle CM8/9 che tanto mi era piaciuta, anzi forse ancora più dettagliata, da sottolineare anche l' ottima separazione degli strumenti e la velocità nei passaggi. Giusto per verificare la discesa in basso, rischiando le ire dei vicini, ho messo su la Toccata e Fuga di Bach, che dire, alla faccia dei 58hz dichiarati...secondo me scende ancora di più e dà un impatto davvero notevole! Finalmente nella catasta di cd è arrivato il momento di Lentogodendo, ragazzi, Nina è lì che canta, mi sembra di percepire l'aria che esce dalla sua bocca, i diffusori non ci sono più, sembra di stare seduto a 2 metri dal palco!!!
CD quasi finiti, Misa Criolla di Mercedes Sosa, a parte il gusto personale, mi è sempre piaciuta la sensazione di ampiezza di questo cd, mi resta difficile trascriverlo in parole ma questo piacere di ascolto a memoria me lo dettero solo le Triangle Magellan Cello (diffusori e impianto di ben altro budget) ad una fiera a Lanciano qualche anno fa!!!! Chiudo con due vecchi miei pallini, l' immortale Money for Nothing, mi è sempre piaciuta a volumi più alti possibili, la chitarra iniziale deve trapanarmi le orecchie e il successivo stacco di batteria sbattermi sul torace, bene succede esattamente questo, con gli alti mai fastidiosi ed i bassi perfettamente controllati....in questo caso mi sarebbe piaciuto avere qualche watt in più, ma poi il vicinato farebbe una crociata contro il mio appartamento! L'altro pallino è Each Small Candle di Roger Waters, minuto 4'30", lui canta avanti e dietro c'è il coro, ed è esattamente così che si ascolta con queste Cabasse Alderney!
Chiudo aggiungendo un dettaglio importante, in posizione di "riposo", sono a 20 cm dal muro e 140 cm l' una dall' altra, ovviamente zero scena sonora ma dovreste sentire i bassi, praticamente fino a ore 12 del volume non risentono del muro vicino, oltre.... arriva la polizia per disturbo della quiete pubblica!!!
Conclusioni.... Non mi sento di aver detto il verbo, sono solo le mie personalissime sensazioni da appassionato, mi resta davvero difficile trovare difetti, forse con potenze superiori potrebbe emergere qualche "difettuccio", oppure esaltarne ancora di più le caratteristiche. Diversamente, un aspetto dove questi diffusori eccellono, sicuramente è la musica rock, Pink Floyd e Dire Straits trovano pane per i loro denti, ma io ascolto di tutto e si sono tutt' altro che offesi sia Mozart che Coleman Hawkins, anzi non ci crederete ma ho cominciato ad apprezzare il jazz proprio con questi diffusori!
Soddisfatto? Come di più non potrei, ho speso assai meno che se avessi preso le CM9, a mio parere queste Cabasse sono superiori, ma se volete fare pari va bene lo stesso ma costano quasi la metà!!!
Nicola - E-mail: nicola.caramignoli (at) gmail.com
Caro Nicola,
ottimo e abbondante anche tu, così abbondante che ho dovuto tagliare un bel po' delle tue impressioni, soprattutto l'introduzione davvero troppo lunga :-) Chissà perché gli appassionati si lamentano sempre che le recensioni HiFi parlano di tutto tranne che del suono del prodotto in prova e poi, non appena ne hanno l'occasione, fanno peggio! ;-)
Bene, confermi anche tu come il rapporto qualità/prezzo di questi diffusori francesi sia effettivamente molto elevato, cosa che avevo evidenziato nella mia recensione delle Jersey. Non ho ascoltato le Alderney, ma immagino cambi abbastanza poco come impostazione generale. Difetti? Tutti i diffusori hanno dei difetti e, in genere, questi non vengono fuori necessariamente ad alto volume, come suggerisci tu. Non dimentichiamo mai che si tratta di diffusori di prezzo umano e quindi, per forza di cose, hanno i loro limiti che vengono fuori non tanto ad alto volume ma a confronto con prodotti di classe nettamente superiore. E, aggiungo, per fortuna! Altrimenti l'esistenza sul mercato di prodotti nettamente più costosi sarebbe priva di senso.
Questa consapevolezza, tuttavia, non deve sminuire né il giudizio su questi diffusori né alimentare insoddisfazioni che ci portano a non godere più della musica che ascoltiamo. Al meglio non c'è mai fine ma, trovato un buon compromesso con le proprie esigenze (d'ascolto e...economiche) si può tranquillamente vivere sereni e soddisfatti!
Grazie per il feedback e...buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Caro Giuseppe,
ci sono vari aspetti della tua cortese missiva che mi lasciano perplesso o comunque in disaccordo. Intanto non è vero che il tuo amplificatore ami suonare a livelli elevati, nessun apparecchio ha questa caratteristica. Tale comportamento, nel 99% dei casi, è da ascriversi all'ambiente che, se acusticamente inadatto, suona povero e sterile a basso volume, riequilibrandosi un po' a volumi elevati. Il restante 1% dei casi è da ricercare nel comportamento dei diffusori: alcuni, più di altri, suonano meglio ad alto volume che a basso volume. Pertanto, sgombriamo subito il campo dall'esigenza di cambiare amplificatore, almeno fintanto che non ti sarai trasferito nella nuova sala, dove - realisticamente - cambierai opinione su come suona il tuo amplificatore e, in generale, il tuo impianto.
Ciò premesso, passiamo al secondo aspetto che non mi convince di ciò che scrivi. Ma chi è il genio che ti ha detto che Accuphase, McIntosh e Luxman siano il meglio che si possa ottenere sul mercato? Ricordo un "consulente audio", dal passato un po' discutibile, che consigliava a tutti e per ogni situazione solo Accuphase e MIT. Quindi chi è questo sedicente esperto? Uno che vende questi marchi, forse? O uno che non ha mai ascoltato altro? E già, perché, lasciando da parte la produzione recente di Luxman che non conosco, le amplificazioni Accuphase e McIntosh sono tutto tranne che poco caratterizzate, come si converrebbe al "meglio sul mercato". Sono prodotti dal carattere molto marcato che, infatti, suscitano sensazioni di amore o di repulsione negli appassionati. Il "meglio sul mercato", ammesso che abbia senso un'espressione del genere (e non ce l'ha!!!) dovrebbe essere qualcosa che mette d'accordo tutti, in maniera plebiscitaria. Non mi risulta che i due marchi citati godano di questa reputazione universale.
In generale, rifuggi da chi spara sentenze così inappellabili su un marchio o su un altro: nella migliore delle ipotesi fornisce un parere interessato, nella peggiore è una persona che non ha capito molto e vive di certezze incrollabili (solo gli stolti vivono di certezze, le persone intelligenti si nutrono di dubbi, non dimentichiamolo mai).
Suggerimenti? Aspettiamo a sentire come suonerà l'impianto nel nuovo salone e poi decideremo il da farsi. Certo, una sorgente come il NAD M5 sarebbe il passo avanti più logico.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
Egregio Direttore
è da qualche anno che seguo puntualmente la sua rivista che trovo veramente interessante poiché spesso mi aiuta a togliermi alcune curiosità anche se qualche volta trovo difficoltà, non essendo del "mestiere", a comprendere i termini tecnici. Ed è proprio a proposito di questo che la disturbo per avere un chiarimento. Comincio con elencarle i componenti del mio impianto che sono i seguenti:
Ero già in possesso una cuffia Denon Ah-D2000 e circa dieci giorni fa ho acquistato la Sennheiser HD 650 che recentemente è stata recensita nel suo sito. Ed è proprio in merito a quest'ultima che desideravo alcuni chiarimenti e precisamente su alcuni termini che sono stati utilizzati nella recensione: "suonano lente e troppo scure", "suono scuro e i deboli transienti alle basse frequenze" tanto da non meritare la medaglia d'oro.
Premetto che sono un appassionato di musica rock/pop/New Age (per fare degli esempi: Pink Floyd, Dire Straits, Chris Rea, Jane che putroppo si sono sciolti dopo solo pochi anni, Yanni -concerto meraviglioso Live at the Acropolis-, ecc.) e, quindi, a me piace un suono con bassi corposi e bene in evidenza. Nei primi giorni, dopo avere ricevuto la cuffia, ero rimasto abbastanza deluso del suono poiché i tanto decantati bassi non li sentivo per nulla. Poi ho provato ad inserire il regolatore di tono, comando contour, posizionandolo su L2 ed effettivamente i bassi sono apparsi come per magia (ma è normale che si debba ricorrere a questo artifizio per sentire i bassi? Con la Denon per esempio non è necessario).
A questo punto penso di essere abbastanza soddisfatto di questa cuffia anche se le differenze con la Denon non mi sembrano così marcate da giustificare la somma spesa (circa 356,00 euro) anche se si tratta di due tipologie costruttive diverse: la Sennheiser è di tipo aperto mentre la Denon (se non ricordo male 280,00 euro) è di tipo chiuso.
Lei che ne pensa vale la pena di tenerle entrambe? Io ad essere sincero sono propenso per questa seconda ipotesi però tenga conto che la Sennheiser è stata acquistata su Amazon e, quindi, avrei un mese di tempo dal giorno in cui mi è stata consegnata, per restituirla ed avere il rimborso totale della spesa sostenuta.
Nel ringraziarla anticipatamente per l'illuminato suggerimento che sarà certamente in grado di fornirmi, grazie alla sua competenza in materia, ed invio un cordiale saluto.
Vincenzo - E-mail: enzoevola (at) gmail.com
Caro Vincenzo,
se le Sennheiser non ti piacciono non cercare di fartele piacere a tutti i costi. Tieni conto che una cuffia chiusa, in genere, è più generosa sulle basse frequenze rispetto a una aperta. Inoltre, starei attento a giudicare le performance di cuffie già di un certo livello come le HD650 se a pilotarle c'è l'uscita cuffia di un amplificatore integrato: sarebbe meglio utilizzare un ampli per cuffie, dedicato.
Proprio la settimana scorsa ho pubblicato la lettera di un lettore molto soddisfatto dopo esser passato a un amplificatore specifico per cuffie. Magari il tuo Rotel pilota meglio le Denon e non adegatamente le HD650...
Tieni anche conto che un ascolto viziato dall'abitudine a un basso in evidenza, magari non corretto, porta inevitabilemnte a una delusione quando si incontra un suono con un basso giusto e lineare. È un po' come ascoltare per anni con il loudness inserito e poi passare a un amplificatore che ne è sprovvisto!
Prenditi ancora qualche giorno per metabolizzare il tutto e se la cuffia non dovesse soddisfarti, restituiscila e spendi quella cifra in un buon ampli per cuffie, sono certo che il miglioramento che sentirai sarà di tutt'altro livello.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Luigi,
parlai della nuova serie di elettronche Pioneer in classe D al suo lancio sul mercato, in un editoriale di due anni fa. Gli apparecchi, sulla carta, erano interessanti, ma la Pioneer non ce li ha mai concessi in prova, preferendo - realisticamente - le riviste tradizionali con le quali c'era un rapporto commerciale storico e solido. Un vero peccato, perché la nostra curiosità era molto forte, essendo stati noi tra i primi promotori delle amplificazioni in Classe D, quasi 10 anni fa ormai!
Non so dunque dirti se si tratti di un giocattolo di lusso ma una cosa è certa: di lusso non lo è davvero, visto il costo tutto sommato molto contenuto, per ciò che offre e per le cifre che girano in questo settore, nel quale si inizia a parlare di oggetti lussuosi quando gli zeri sono almeno più di tre.
Comunque, se qualcuno vicino a Pioneer avesse voglia di sottoporre la nuova produzione in Classe D a recensione qui su TNT-Audio noi saremmo sempre a disposizione! Il fatto che il cambio di rotta abbastanza epocale per una maison così storica non abbia poi prodotto un gran rumore attorno a queste elettroniche non significa molto di per sè, ma il passaparola o tam-tam telematico corre veloce tra gli appassionati di tutto il mondo. Se non c'è stato, forse, e dico forse, queste elettroniche non sono state una grande rivoluzione rispetto alla produzione precedente. Saremmo ben felici di essere smentiti, naturalmente!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Le passo un interessante articolo (con cui sono perfettamente d'accordo) in cui un mastering engineer spiega perché il dibattito analogico vs digitale è perfettamente inutile: http://productionadvice.co.uk/its-not-the-format
Cosa ne pensa?
Claudio - E-mail: claudevannelle (at) yahoo.it
Caro Claudio,
ciò che è veramente interessante è che nel 2014 ci sia ancora voglia e spazio per discutere di questa faccenda, assolutamente noiosa e dibattuta fino alla nausea. Tutto questo deve per forza essere il sottoprodotto del rinnovato interesse per l'analogico, purtroppo! Ne abbiamo parlato centinaia di volte, abbiamo esposto la nostra posizione ed è sempre la stessa: non c'entra niente il formato, sono il master e la ripresa del suono a fare tutta la differenza! Che la magia sia insita tutta nella musica, poi, è un concetto che abbiamo ripetuto anche di recente: basta una radiolina per ricreare l'emozione, c'è poco da fare. il 99% della musica è tutta là, e noi ci arrabattiamo intorno a quel misero 1%, spendendoci pure cifre mica da ridere. Sono quindi, in sostanziale accordo con l'articolista ma vogliamo provare tutti insieme a fare un passo avanti e ad uscire da questa palude dei confronti su chi sia meglio/peggio? Meglio analogico o digitale? Meglio valvole o transistor? Meglio turbo o aspirato? Meglio la difesa a zona o a uomo? Meglio le more o le bionde? Meglio la destra o la sinistra?
Capisco tutto, ma mi si conceda, dopo tanti anni, un annoiato distacco da questo tipo di discussioni, che non spostano di un millimetro le opinioni delle persone, tipicamente arroccate in una o nell'altra posizione, e servono solo a perdere tempo, quando invece sarebbe tanto meglio concentrarci sulle cose realmente importanti: il suono che sento è una buona imitazione della realtà? SI/NO. Punto e a capo.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
Egregio direttore, le scrivo perché, suo fedele lettore da qualche anno, avendo
applicato alcuni dei suoi preziosi consigli, oggi mi ritengo un audiofilo quasi
felice. Il "quasi" si riferisce al livello non proprio top del l'impianto che
posso permettermi, ma mi accontento, anzi ne sono soddisfatto, e mi godo il mio
amato jazz. L'impianto è composto da.
Qui ho applicato i suoi consigli sostituendo i cavi di alimentazione,
dove possibile, con altri di maggiore sezione, ho utilizzato il vostro progetto
Triple T per quelli di potenza, ho applicato dei tappetini da mouse, lato
spugna, intorno ai tweeter, ho costruito due basi, per il gira ed il lettore, in
vetro utilizzando due lastre di vetro temperato da 1cm appoggiate su tre
piedini semisferici in silicone vendute in un noto ipermercato (quello in caso
di casa) come battiporta.
Nello stesso negozio ho trovato dei tappetini "antivibrazioni per impianti hi fi" e li ho usati per disaccoppiare le due
lastre di vetro. Ho usato del cavo microfonico terminato con connettori rca Monster Cable come cavi da segnale semibilanciati, come da vostro progetto. Il solo cavo tra ampli e lettore è di ottima marca, ma dopo molte prove la differenza non è pari al divario di prezzo, anzi. Dimenticavo un lettore bd Sony per i dvd musicali e un ricevitore satellitare per allargare l'offerta musicale, collegati all'ampli sempre con cavi autocostruiti come gli altri.
Il mobile in cui è inserito il tutto è stato costruito artigianalmente ed è lungo
2,40 m., ma tengo le casse a 60/70 cm più avanti e distanti tra loro circa 3
metri. Il punto d'ascolto è a circa 4,5 m. distante. Si forma un triangolo
isoscele e non equilatero, lo so, ma in quale teatro, club o arena si possono
seguire le regole del perfetto ascolto stereo?
Comunque i risultati sono notevoli e con un netto incremento rispetto agli standard; io sono più che
soddisfatto! Piccola annotazione: mi sono divertito ad usare cavi autocostruiti di tutti i generi, anche di stravaganti, ora ho capito perché non recensite (voi di TNT-Audio) e non date consigli sui cavi: Con la vostra onestà intellettuale non potete parlare di metalli preziosi se basta un filo di volgarissimo rame o quasi. Meglio intonare il rivestimento alla passamaneria, se non si scende troppo in basso.
Ultima cosa: per curiosità ho acquistato un T-Amp presso un negozio di cinesi marca Kentiger hi fi. Oltre all'ingresso rca
ha ingressi usb e sd, radio fm, selettore d'ingressi a tasti, controlli di toni
separati, tasti per l'avanzamento veloce e viceversa, un piccolo display a
led, antenna radio retrattile e, udite udite, un telecomando con ben 21 tasti
funzionanti. Il tutto racchiuso in un simpatico contenitore di alluminio rosso
con piccole alette. E' raccomandato sia per 4 che 8 Ohm. Io l'ho provato sia
con le Cerwin Vega che con delle Indiana Line serie Arbour 5.30 da 4 Ohm e
vanno, accidenti se vanno con i loro 8/9 watt, ne dichiarano 20, e l'ho pagato,
giuro, 20, dico venti, euro. Unico neo l'uscita per gli altoparlanti economicissimi ed a molla. Ma forse neanche i cinesi riescono a fare i miracoli
proprio perfetti.
La saluto caramente,
Renato - E-mail: r.iacuzio (at) libero.it
Caro Renato,
complimenti per l'impegno che hai messo nel costruire, modificare e ottimizzare il tuo impianto! Hai fatto benissimo a sperimentare il suono dei cavi con l'autocostruzione, è il modo migliore per vedere le cose (e i costi) nella giusta prospettiva. Ovviamente, non dobbiamo cadere neppure nell'errore opposto e cioè pensare che con l'autocostruzione semplice si possano ottenenere sempre le prestazioni dei cavi top perché così non è! I motivi per i quali non recensiamo più cavi audio sono tanti e li abbiamo spiegati in un editoriale di quattro anni fa.
Grazie per la segnalazione del piccolo amplificatore Kentiger, dovrebbe essere questo in asta a 19.90 su Ebay ma in vendita anche su altri canali (Amazon etc.) per cifre simili. In effetti, per tutto ciò che offre costa persino troppo poco! Non so perché tu lo chiami T-Amp, perché non si capisce se utilizzi un chip Tripath o altro chip in Classe D, comunque è indubbio il fatto che il T-Amp, quello vero, abbia aperto una strada che ormai è trafficatissima, piena di apparecchi dal costo irrisorio e prestazioni impensabili fino a 10 anni fa. Star dietro a tutto ciò che si trova di analogo sul mercato è ormai impossibile!
Ti meravigli di quanto possano suonare forte anche pochi watt, è proprio così, è che siamo abituati a ragionare in termini di potenze esuberanti e, nella pratica, assolutamente inutili. Questi giocattolini aiutano a vedere la questione della potenza realmente necessaria in ambito domestico da tutt'altra prospettiva. Li ho sempre considerati una sorta di reality check che tanti audiofili dovrebbero fare una volta nella vita o, quantomeno, prima di acquistare l'ennesimo amplificatore ancora più potente.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Caro Giuseppe,
ti ringrazio per la preziosa testimonianza, è sempre bello e confortante, dopo tanti paranoici accidiosi, incontrare qualcuno che si diverte a godersi la propria musica preferita e il proprio impianto! Continua a divertirti in questo modo, compra dischi e vai ai concerti, sono elementi essenziali per capire il proprio impianto HiFi!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!