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LC
Caro Andrea,
un buon impianto non ti fa sentire la necessità di mettere in evidenza bassi e alti, se questo accade, orecchio mal educato a parte, è segno che l'impianto non suona in maniera corretta o l'ambiente non consente prestazioni ottimali. Io credo che con le ProAC D18 non sentirai più questa esigenza. Anzi, prova un periodo di disintossicazione da bassi e alti in evidenza, diciamo 2-3 mesi, poi prova ad aumentarli di nuovo, ti renderai conto che il suono viene profondamente snaturato. Per questo motivo ti sconsiglio, in prima battuta, di cambiare amplificatore: prendi le ProAC e ascoltale con il tuo Arcam attuale, mettendo a zero tutte le correzioni di tono. Ascolta così per un po' di tempo. Se il miracolo riesce (è riuscito in tutti i casi nei quali l'ho consigliato) potrai ampliare notevolmente l'elenco degli amplificatori papabili, visto che la maggior parte di quelli buoni i controlli di tono non li hanno.
Perché ridurre così tanto il numero di alternative e privarti in partenza della possibilità di acquistare un ottimo integrato audiophile, solo per un'abitudine d'ascolto sbagliata? Non dico che i controlli di tono non servano mai, dico che si dovrebbero usare cum grano salis per correggere piccoli problemi di equilibrio timbrico dovuti all'ambiente o alle registrazioni più scadenti. Se tu li usi sempre per sentire bassi e alti in evidenza...sei molto lontano dal concetto di HiFi e, direi, comincia ad essere priva di significato la spesa per acquistare componenti così raffinati, per poi snaturarli in questo modo. Sarebbe come prendere del vino da 100 euro a bottiglia e poi aggiungerci la gassosa perché a te piace dolce e con le bollicine!!!
Quindi: prova prima a disintossicarti con le ProAC, poi parleremo del nuovo amplificatore a ragion veduta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Raffaello,
sono felice che abbia ritrovato un tuo equilibrio con le nuove Thiel, peccato debba tenerle sacrificate a soli 50 cm dalla parete posteriore! Per quanto riguarda la tua voglia di ulteriore upgrade, devo raffreddare un po' il tuo entusiasmo. Sui cavi, come sai, non forniamo più consulenza da anni, certamente qualcosa potrai migliorare ancora ma non mi aspetterei miracoli, se quelli autocostruiti attuali sono realizzati secondo un buon progetto.
Per quanto riguarda invece la sorgente, visto che utilizzi il Cocktail solo come meccanica, bypassando sia il suo DAC interno che i suoi stadi d'uscita, non credo che un altro music server possa farti sentire chissà quali paradisi sonori: in fondo quel che passa è solo il segnale digitale, senza alterazioni. Il collegamento ottico non è affatto male e dubito che un cavo ottico migliore possa sortire chissà quale effetto benefico. Mi concentrerei maggiormente su altri aspetti, partendo dall'isolamento dalle vibrazioni, del Cocktail e del DAC/pre che, essendo valvolare, certamente trarrà grande beneficio da un buon disacoppiamento dal piano d'appoggio (proverei soluzioni semplici tipo BrightStar Isonodes e simili). In secondo luogo, passerei a fare esperimenti con valvole diverse, ogni valvola ha il suo suono e ti sorpenderai nello scoprire quanto cambia il carattere del tuo pre a seconda della valvola utilizzata.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
La ricerca dell'ultrasonic LP cleaner by Antonio Enrico
Mi piacciono i vinili. Mi piace il suono e non i rumoretti che lo sporco provoca.
Avevo già affiancato alla mia Knosty (munita di spazzoline un carbonio) una
vaschetta sciacquatrice e di una asciugatrice fatta con una vaschetta e
paraspifferi, che fanno un labirinto e una aspirapolvere come pompa vuoto.
Sapendo che la Fonoteca Cantonale di Lugano, che restaura tutte le fonti sonore, usa
lavare gli LP con gli ultrasuoni, mi sono interessato a questo metodo.
Ma è stato l'articolo di Chris Templer qui su TNT che mi ha stimolato a farmene una.
Sono partito dal progetto per capire cosa mi serviva, una
"lavatrice" con la vaschetta di 30X15X10o15 cm. 4.5 o 6 litri con controllo di
temperatura, tempo e potenza era il mio obbiettivo.
Ho cominciato a cercarla, basando come prezzo, quello che Chris aveva indicato
nell'articolo, prima in Italia (prezzi allucinanti) poi con eBay in Europa (una in
Inghilterra) e negli Usa, ma tutte erano spedite dalla Cina. Allora che Cina sia e mi sono iscritto ad Alibaba, indicando nel sito la mia
ricerca: "ultrasonic washer". Presto vengo bombardato di offerte e contatti, via mail, Skype e addirittura mi
hanno telefonano direttamente. I prezzi variavano moltissimo ma le macchine erano sempre le stesse di tre o quattro
produttori. Ma la cosa più significativa e misteriosa sono i costi di spedizione tutti via aerea
e variazioni sono notevoli.
Alla fine l'ho ordinata con timer, controllo temperatura e controllo potenza da 6
litri, da un venditore che mi indicava il costo "in house".
Il prezzo finale era simile a quello di altri modelli, ma in più aveva il "power
control" e in meno lo scarico del liquido, (per questo ho un'altra geniale
soluzione, comprensiva di filtraggio).
Non dimentichiamo che all'arrivo c'è da pagare lo sdoganamento e l'iva.
Ora, tardivamente, ho ricevuto un'offerta un poco più vantaggiosa direttamente da un
produttore ma misteriose sono le spese di spedizione. Eccola arrivata con FedEx.
Ora mi appresterò a costruire il telaio, intanto ho già procurato e vi dirò poi
come: il motore per ruotare i dischi (girarrosto), i listelli per il telaio, il tubo in
carbonio da 7 mm., le spine di legno , la minuteria metallica e la pompa per il
liquido (macchina da caffè espresso).
A presto vi sottoporrò l'evoluzione del progetto.
Antonio - E-mail: aepiccardi (at) gmail.com
LC
Caro Antonio,
sono felice che il nostro piccolo progetto d'autocostruzione per una lavadischi a ultrasuoni ti abbia ispirato tanto da metterti al lavoro su un obbiettivo così impegnativo. Non vedo l'ora di leggere e pubblicare le puntate successive della saga, sono certo serviranno da ispirazione per altri analogisti con il pallino dell'autocostruzione.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
magari proverei comunque a riparare le Infinity, per poi poterle rivendere in qualche modo. I tweeters originali si trovano ancora con una certa facilità e costano circa 40 dollari su Ebay. In ogni caso, approvo il tuo desiderio di upgrade e, tra i diffusori elencati, la mia preferenza, tenendo conto dei tuoi gusti musicali onnivori, va senza dubbio alle Indiana Line Diva 655. Il tuo NAD C320 BEE non avrà alcun problema a pilotarle come si deve. Hanno una sensibilità media e certamente il NAD non ha difficoltà a pilotare anche impedenze medio-basse come quella delle Diva. Credo proprio che non avrai alcun problema di pressione sonora! L'importante è che i diffusori siano installati a dovere, con un po' di aria intorno, solo così potranno dare il loro meglio.
Mi preoccupa un po' il fatto che i tweeters delle Infinity si siano rotti, non vorrei fossero stati sollecitati oltre misura con l'amplificatore in distorsione! Che si rompano entrambi, infatti, è abbastanza insolito, sembrerebbe un fatto elettrico più che meccanico dovuto all'età. In ogni caso, fai attenzione coi nuovi diffusori e abbassa il volume ai primi cenni di distorsione...non si sa mai!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: I primi passi di un "musicofilo"
Carissimo direttore,
faccio seguito alla mia lettera pubblicata circa un mese fa su Vol.707 per un aggiornamento. Con quasi 1000€ ho fatto un primo step acquistando: tende a pannello, tappeto a pelo lungo, 4 cuscini, 2 pannelli fonoassorbenti piramidali, piedini in gomma semisferici per disaccoppiare casse e lettore cd, ampli Dayton DTA 120, cavo Fror non schermato 4X1,5mm˛ per realizzare cavi potenza TNT Star.
La situazione d'ascolto ideale implicherebbe interventi ancora più drastici ed onerosi perché dovrei eliminare tutti i quadri con vetro e rimpiazzarli con arredo non riflettente, eliminare mobile porta tv e rimpiazzarlo con qualcosa di aperto, ripensare il sistema di scaffalatura in modo da lasciare spazio a torri da pavimento. Escludendo l'idea di realizzare supporti a muro dedicati ai diffusori diciamo che al momento vorrei fermarmi qui e lasciarmi uno spazio di miglioramento nel futuro.
Con questo primo step confermo che il suono è migliorato molto, come era logico aspettarsi. Le elettroniche risentono indubbiamente delle vibrazioni trasmesse dalla cassa sinistra. Ho provato empiricamente a sollevarle durante l'ascolto e della differenza se n'è accorta anche la mia ragazza ignara di quanto stesse accadendo perché le ho fatto tenere gli occhi chiusi.
Devo dire che le semisfere di gomma fanno molto rispetto alla cifra irrisoria spesa ma chiaramente se in futuro riuscissi a trovare un'altra collocazione sarebbe meglio. Vorrei ora capire insieme a lei se può aver senso l'acquisto di un paio di buoni bookshelf, fermo restando che verrebbero collocati nell'infelice posizione dove si trovano oggi i miei Technics (che angolati verso il punto di ascolto distano dalla parete nel punto più vicino 6cm, nel punto più lontano 18cm).
Ho indirizzato le mie ricerche verso prodotti pensati per un utilizzo in situazioni critiche come la mia e ho individuato due potenziali canditati: Rega RS1 e Triangle TITUS EX. Sono riuscito ad ascoltare entrambi lasciandoli volutamente su uno scaffale con poca distanza dalla parete posteriore e con a fianco altri diffusori. Purtroppo ancora non sapevo che per un Test avrei dovuto portare musica ben incisa ed erroneamente ho portato con me Tears For Fears "Mad world"- Pink Floyd "One of these days" - Sting "Love is the seventh wave" convinto che con un impianto migliore finalmente li avrei ascoltati come si deve. La qualità dell'incisione (come del resto spiegato anche qui su TNT) è cruciale e oserei dire che per l'ascolto hi-fi è forse in assoluto quello che conta di più insieme all'ambiente d'ascolto.
Il suono delle TRIANGLE mi ha convinto molto di più. Mi è sembrato più pulito e vivace. I diffusori sono stati fatti suonare con un modesto compattino all-in one Denon quindi sulla carta il mio Dayton120 potrebbe fare anche meglio.
Le TRIANGLE sono molto profonde (30cm) e qualora venissero angolate, finirebbero nel punto più vicino praticamente attaccate alla parete.
Nuove le avrei trovate scontate a 599€ (di listino stanno a 800€) mentre usate con quasi 6 anni di vita a 220€ (+100€ di spese del viaggio che dovrei/vorrei farmi per testarle personalmente). L'idea di dovermi fare quasi 600km tra andata e ritorno per comprare diffusori usati un po' mi spaventa ma trovo il prezzo davvero interessante.
Vorrei capire se, fermo restando il posizionamento infelice, il miglioramento con un paio di buoni bookshelf sarebbe apprezzabile secondo lei. Rinnovo i complimenti a lei ed ai suoi collaboratori perché solo col tempo ci si può rendere conto della quantità smisurata di informazioni valide reperibili su TNT e la ringrazio in anticipo se vorrà darmi la sua opinione o altri suggerimenti.
Massimiliano - E-mail: malinconiadeileoni (at) hotmail.com
LC
Caro Massimiliano,
grazie per le belle parole d'apprezzamento, essendo quasi giunti al nostro ventesimo anno di presenza sul web, ci rendiamo conto quanto possa essere difficile per chi arriva oggi su TNT-Audio riuscire a valutare la mole di informazioni e di lavoro che settimanalmente abbiamo riversato in questa creatura. Purtoppo, in un mondo mordi e fuggi, lo spazio e il tempo per l'approfondimento sono ristretti, per cui molti si limitano a sfogliare un paio di pagine senza voler imparare veramente.
Sono felice che i miei consigli sui miglioramenti dell'ambiente d'ascolto abbiano prodotto così buoni risultati. Anche la lotta alle vibrazioni, insieme a quello dell'acustica ambientale, è un aspetto troppo trascurato dagli audiofili, sempre concentrati più sui componenti in quanto tali che sulla loro ottimizzazione.
Per quanto riguarda i nuovi bookshelf credo non ti sarà difficile fare di meglio rispetto agli attuali Technics! La posizione della parete posteriore, così vicina ai diffusori, mi preoccupa un po', perché la bella pulizia delle Triangle Titus che così tanto ti sono piaciute, potrebbe essere sporcata dalle riflessioni precoci. Fossi in te io prenderei le Titus usate senza andarle a valutare di persona, basta poco per capire se il venditore è persona seria e affidabile oppure no. Potresti proporgli il pagamento con Paypal, così in caso di oggetto non conforme alle aspettative potresti comunque sperare in una soluzione pacifica del contenzioso.
Qualora non te la sentissi di rischiare, prendile pure nuove, il prezzo mi sembra ottimo e saresti coperto da due anni di garanzia. Tieni conto che il suono aperto e vivace che ti ha colpito a primo ascolto/confronto potrebbe (dico, potrebbe) risultare stancante sulla lunga distanza, dopo ore e ore di ascolti prolungati. Talvolta il diffusore che impressiona meno è quello che alla lunga si rivela il compagno più facile col quale convivere. È una regola non scritta per la scelta degli apparecchi HiFi ma, conoscendo bene le Titus, mi sento sufficientemente tranquillo comunque, si tratta di splendidi bookshelf.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Collegamento DAC - finale
LC
LC
LC
Re: Qualità della masterizzazione
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
A proposito di Louis Armstrong, il tuo consiglio non posso lasciarlo cadere facilmente. Ecco il grande Satchmo live a Berlino nel 1965, un'ora di arte allo stato puro. Armstrong è stato un grande artista da tutti i punti di vista, indimenticabile e indimenticato.
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© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Buongiorno Direttore, le voglio porre un quesito al quale non trovo risposte, premetto che ascolto esclusivamente musica liquida tramite l'abbonamento a Qobuz e che possiedo un impianto costituito da un notebook + Burson Conductor che uso solo come DAC (No Preamplificatore) + preamplificatore valvolare Audio Research SP16 + finale valvolare Fourier Triode + diffusori Tannoy Turnberry.
Ho sempre usato l'impianto collegando il notebook tramite USB al Burson, e l'uscita DAC del Burson Conductor al pre e poi dal pre al finale. Ieri ho provato a collegare direttamente il DAC (uscita DAC del Burson Conductor) al finale escludendo il pre Audio Research e controllando il volume direttamente dal notebook tramite Qobuz; il risultato è stato sorprendente, il suono è più trasparente, più aperto e più dettagliato, insomma molto migliore.
Quindi il preamplificatore Audio Research SP16 è inutile? Come si spiega il suono migliore? Inoltre è un collegamento ed un uso corretto?
Grazie.
Saluti.
Andrea - E-mail: andrea.diana (at) alice.it
Caro Andrea,
l'utilità del preamplificatore, oltre quella ovvia di smistare sorgenti diverse è duplice: fornisce una tensione - di norma - più elevata di quella di una qualunque sorgente, in maniera tale da poter pilotare al meglio qualunque finale e in secondo luogo offre un adattamento dell'impedenza tra sorgente e finale. Non sempre l'impedenza d'uscita della sorgente ben si adatta con l'impedenza in ingresso del finale e allo stesso modo, naturalmente, ci può essere qualche problema tra tensione d'uscita della sorgente e sensibilità d'ingresso del finale. Tuttavia, quando la sorgente e il finale dovessero essere elettricamente compatibili sotto questi due punti di vista, l'utilizzo di un passaggio in più, quello del preamplificatore, può essere inutile se non persino dannoso. C'è da dire che molti audiofili usano il preamplificatore come equalizzatore, nel senso che magari serve loro per smorzare alcune caratteristiche timbriche della sorgente o del finale: tipicamente si è soliti mettere un pre a valvole, meglio se di impronta morbida e calda, per stemperare una sorgente o un finale particolarmente vivaci. Personalmente preferisco ridurre al minimo il numero di apparecchi nel percorso del segnale, quindi la tua soluzione mi piace molto. Quand'anche questa non fosse praticabile per i motivi suddetti, un bel pre passivo a trasformatori rappresenta un'ottima alternativa, semplice, completamente trasparente e praticamente universale.
In ogni caso, continua ad ascoltare con/senza pre per qualche mese, le impressioni di un solo giorno (dici di aver fatto la prova ieri!) spesso sono maledettamente fallaci, occhio!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Pablo,
dalla tua richiesta emerge un desiderio di forma ancor prima che di sostanza: sembri più interessato al fatto che l'amplificatore abbia qualche valvola o, addirittura, i VU Meter che al come suona e come si abbina coi tuoi diffusori. È comprensibile, è una fase nella quale più o meno sono passati tutti ma ricordati che alla fine della fiera resti tu da solo con il tuo impianto e se non suona come vorresti, sapere che c'è una valvola o un VU meter non renderà la medicina meno amara.
Fatta questa doverosa premessa, ti faccio notare che i tuoi diffusori presentano un'impedenza abbastanza bassa (4 Ohm nominali) e una sensibilità non elevatissima, questo significa che l'amplificatore dovrà trovarsi a suo agio anche con carichi non esattamente amichevoli. Escluderei per questo motivo integrati valvolari economici, avrei un gran timore che si trovino in difficoltà nel pilotare i tuoi Vienna Haydn a dovere. Penserei dunque a uno stato solido e visto che per una tale amplificazione tu posizioni l'asticella sui 300€ (ma perché?) io ti consiglio il Rotel RA10 se desiderassi dare più vivacità e brillantezza ai tuoi diffusori (che suonano tendenzialmente caldi) o, se desiderassi assecondarli in questa loro caratteristica, un NAD C316BEE. Sforano entrambi il budget dei 300€ ma di poco...
Per quanto riguarda la lettura di CD e BD puoi tranquillamente optare per una macchina multiformato, ad esempio un Oppo 103 da cercare nel mercato dell'usato. Qualora desiderassi spendere ancora meno, valuta qualche lettore BD di Onkyo e Denon.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Andrea,
mi fa enormemente piacere che la mia proposta musicale settimanale su questa Rubrica sia la prima che controlli sul sito! Mi piace tutta la musica e cerco di spaziare in generi musicali anche molto diversi. Purtroppo, spesso, gli audiofili sono monotematici: ascoltano sempre le stesse cose, un po' perché suonano bene e un po' perché la loro età media li incatena a ciò che ascoltavano quando avevano vent'anni. Io ho sempre cercato di guardare avanti, pur continuando ad apprezzare il passato, tant'è che ogni tanto faccio un giro sulla mia personale giostra della memoria per ripescare brani che sono stati per me, in un modo o nell'altro, significativi.
Per quanto riguarda i due problemi del tuo impianto temo non sarà semplice venirne a capo, soprattutto del primo: il rinforzo delle basse frequenze causato dalla parete posteriore e dagli angoli vicini non è qualcosa che si possa curare con delle punte sotto ai diffusori! In linea generale le punte asciugano il suono, ma non fanno miracoli. Chiariamo anche un punto oscuro della tua missiva, dove dichiari che i tuoi diffusori sono attivi: non lo sono! Semplicemente, hanno la possibilità di essere pilotati in multiamplificazione attiva, escludendo il crossover passivo interno. Se fossero attivi, dovrebbero avere gli amplificatori al loro interno e a te non servirebbero i finali di potenza. Chiarito questo, ci sono due cose che potresti tentare:
Per quanto riguarda invece il fischio che senti provenire dai tweeter, probabilmente in questi ultimi 20 giorni è intervenuta una qualche causa a scombinare l'equilibrio del sistema. Potresti aver spostato qualche elettronica o aver aggiunto qualche apparato elettrico/elettronico collegato alla rete elettrica di casa. I filtri di rete che utilizzi, però, dovrebbero tenere a bada il problema. Prova a collegare tutto in un'altra stanza e/o stacca tutte le altre utenze elettriche presenti. Controlla se il fenomeno sia periodico o continuo, se peggiora o migliora in certe fasce orarie. Se il disturbo fosse captato dai cavi di segnale o di potenza il filtro di rete sarebbe del tutto inefficace nel contrastare il fenomeno, potresti allora provare a mettere degli anelli in ferrite intorni a tutti i cavi dell'impianto. Prova anche a scollegare tutte le sorgenti e verifica se il fischio si presenti quando all'impianto è collegato un particolare apparecchio, quindi scollega tutto e poi ricollega un apparecchio alla volta. Più di questo, da remoto, non posso suggerirti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ciao Lucio,
grazie per avere risposto al mio problema e per i consigli che mi hai dato in merito
Io penso sia un problema di masterizzazione del CD. Se si trattasse di un problema di sporcizia della lente del lettore, penso proprio che il fenomeno si verificherebbe in maniera casuale su più CD o in punti diversi di uno stesso CD.
Invece nel mio caso il problema è localizzato, si verifica sempre sistematicamente nello stesso punto
dello stesso CD. Comunque ho rimasterizzato il CD originale con Windows Media Player e si sente bene, non ha più il difetto dell'originale.
Apprezzo e faccio tesoro del consiglio che mi hai dato di provare a pulire la lente del laser, ma per il momento
evito perchè funziona bene con tutti i CD, se invece dovesse darmi problemi piu seri che non mi legge un CD o ha comportamenti più strani, perso per perso lo apro e provo a pulire la lente, nella speranza di non creare ulteriori danni.
Grazie ancora,
Ezio - E-mail: eziospataro (at) gmail.com
Caro Ezio,
sono felice che il mio consiglio di provare a fare una copia su CD-R del disco misterioso abbia sortito effetto positvo. D'altra parte, le unità CD-ROM dei computer leggono qualunque cosa, ero abbasanza sicuro che saresti riuscito a farne una copia leggibile anche dal tuo lettore CD Cambridge. Per quanto riguarda la lente del laser, per ora lascia tutto com'è, volendo potresti procurarti un CD pulisci-lente, ammesso di trovarne ancora qualcuno in commercio, e provare a tenere pulita la lente in questo modo, senza aprire l'apparecchio.
L'operazione di pulizia manuale a cuore aperto non è né particolarmente difficile né pericolosa, ma bisogna capire bene come è realizzato un lettore CD, come raggiungere la lente e con quale delicatezza intervenire. Come dici tu, fintanto che legge i dischi e non presenta problemi particolari, meglio evitare un intervento invasivo come questo.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Gent.mo prof. Cadeddu
Ho seguito alla lettera i suoi consigli, ho preso le Indiana Line Nota 550, il dac Cambridge Audio 100. Ho usato anche un lettore dvd che ho interfacciato con il dac e poi dentro il Rotel, il primo cd è stato la Traviata della Filarmonica di Vienna diretta da Sinopoli, un cd philips AAA. Risultato pauroso impressionante, non ho mai visto 30 watt farsi sentire con tanta forza (volume ad un quarto) tutti gli strumenti presenti all'appello, la musica ti avvolge e sembra di stare in prima fila ad una prima!
Forse con le frequenze basse il risultato non è grandioso però mi da l'impressione che tutto sia ben bilanciato e che sia il mio orecchio ad avere bisogno di essere rieducato!
Poi ho provato con un pezzo in Flac, Louis Armstrong live in Paris, e ho avuto la conferma che è il mio orecchio da rieducare, anche qui sembra di stare davanti il palcoscenico con Sachmo che fa quelle strane smorfie nel soffiare aria dentro la sua tromba!
Ragazzi so che l'accrocchio messo su da me è nulla paragonato ai vostri impianti curati nei minimi particolari e continuamente modificati e perfezionati da decine di migliaia di euro, ma credetemi io ho goduto come poche volte in vita mia, e il tutto mi ha fatto sentire più vicino a mio padre.
Ciao Papà
Grazie infinitamente prof. Cadeddu,
Emanuele - E-mail: ematrp (at) gmail.com
Caro Emanuele,
tutto è perfettibile a questo mondo, ma il vero appassionato sa anche accontentarsi dei risultati raggiunti, nel tuo caso, con relativa facilità. Dai a tutto l'impianto il tempo di assestarsi e alle tue orecchie di capire meglio i dettami di un ascolto di qualità e vedrai che le soddisfazioni continueranno ad arrivare!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!